ITUB20159531A1 - Caldaia per il riscaldamento di fluidi - Google Patents

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ITUB20159531A1
ITUB20159531A1 ITUB2015A009531A ITUB20159531A ITUB20159531A1 IT UB20159531 A1 ITUB20159531 A1 IT UB20159531A1 IT UB2015A009531 A ITUB2015A009531 A IT UB2015A009531A IT UB20159531 A ITUB20159531 A IT UB20159531A IT UB20159531 A1 ITUB20159531 A1 IT UB20159531A1
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Francesco D'ursi
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Satengineering Sas Di Francesco Dursi & C
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    • F23D14/20Non-premix gas burners, i.e. in which gaseous fuel is mixed with combustion air on arrival at the combustion zone
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Description

'CAL DAIA PE R IL RISCAL DAM E NTO DI FLUIDI..
La presente invenzione si riferisce ad una caldaia per il riscaldamento di fluidi.
Nel particolare ambito degli impianti per il riscaldamento di fluidi in ambito civile e/o industriale, sono note caldaie in cui un fluido combustibile ed un fluido comburente vengono miscelati per permettere la combustione tra di essi e per scaldare, quindi, un fluido termovettore generalmente del tipo di acqua o aria.
In genere, le caldaie comprendono:
- una camera di combusti one;
- mezzi bruciatori per la combustione del fi uido combusti bi le e del fi uido comburente e Totteni mento di un fluido di combustione sostanzialmente aeriforme e caldo. Generalmente, i mezzi bruciatori sono del tipo di bruciatori soffiati premiscelati, con o senza fibra metallica, nei quali I aria comburente viene prodotta da un ventilatore e forzatamente viene miscelata in un miscelatore a monte del bruciatore stesso; e
- mezzi di scambio termico disposti all<'>interno della camera di combustione e comprendenti un elemento tubolare lungo il quale scorre il fluido termovettore che, mediante convezione ed irraggiamento, viene riscaldato dal fluido di combustione prodotto dai mezzi bruciatori.
Il fluido termovettore entra all Interno dell<'>elemento tubolare ad una temperatura sostanzialmente bassa e, dopo il riscaldamento mediante allo scambio di calore con il fluido di combustione, esce dall elemento tubolare ad una temperatura maggiore rispetto a quella di ingresso.
T al i cal dai e presentano il principale i nconveni ente di utili zzare sol o una parte del calore sensibile del fluido di combustione.
Sono inoltre note caldaie che, grazie alle elevate prestazioni ed efficienza di funzionamento, sono definite 'ad alto rendimento,e permettono di recuperare gran parte del calore latente del fluido di combustione.
Tali caldaie, infatti, consentono di raffreddare il fluido di combustione, il quale cede calore al fluido termovettore da riscaldare, fino al raggiungimento della transizione di stato da gassoso a liquido saturo.
Il calore latente del fluido di combustione, durante la transizione di stato, viene recuperato e fornito al fluido termovettore da riscaldare.
Le caldaie a condensazione di tipo noto presentano mezzi bruciatori di tipo premiscelato grazie ai quali, al variare della potenza dei mezzi bruciatori stessi, · possibile mantenere contenute le emissioni CO (monossido di carbonio) e NOx(monossido e biossido di azoto).
Queste caldaie di tipo noto presentano alcuni inconvenienti.
In particolare, tali caldaie a condensazione comprendenti mezzi bruciatori di tipo premiscelato, presentano il principale inconveniente legato alla diffìcolt<">di ottenere la condensazione del vapore acqueo presente nel fluido di combustione e di recuperare il calore latente del fluido di combustione stesso.
Un altro inconveniente delle caldaie a condensazione con mezzi bruciatori di tipo premiscelato rappresentato dal surriscaldamento del corpo bruciatore a bassa potenza termica in quanto la portata d aria comburente non sufficiente al raffreddamento del corpo bruciatore stesso.
Altro inconveniente delle caldaie di tipo noto legato allo scarso campo di modulazione e stabilii<->della fiamma e un<'>eccessiva emissione di CO (monossido di carbonio) e NOx (monossido e biossido di azoto) a seguito della combustione, dovuto ai mezzi di combustione premiscelati.
Un inconveniente ancora delle caldaie a condensazione comprendenti mezzi bruciatori di tipo premiscelato legato al fenomeno del 'ritorno di fiamma,e del<'>distacco di fiamma,soprattutto al variare delle pressioni, delle portate e del tipo di fluido combustibile.
Indipendentemente dalla tipologia di bruciatore, i fenomeni di<'>ritorno di fiamma,e 'distacco di fiamma,avvengono quando si altera l<'>equilibrio fra la velocità di efflusso della miscela composta dal primo fluido combustibile e dal secondo fluido comburente e quella di propagazione della fiamma. Non ultimo inconveniente legato ai costi di fabbricazione elevati dei bruciatori premiscelati, soprattutto quando si ricorre al rivestimento della testa bruciatore con fibra metallica.
Questa soluzione viene adottata per favorire la combustione tra il primo fluido combustibile ed il secondo fl ui do comburente pi à i n superfi ci e del I a testa bruciatore, e a bassi carichi termici far lavorare la maglia in forma radiante.
Il compito principale del presente trovato · quello di escogitare una caldaia per il riscaldamento di fluidi che presenti un ampio campo di modulazione ed emissioni basse e stabili a tutte le potenze di funzionamento.
Uno scopo del presente trovato · quello di escogitare una caldaia per il riscaldamento di fluidi comprendente mezzi bruciatori che consentano di evitare il formarsi di miscele esplosive potenzialmente pericolose durante la combustione.
CosWacendo si eli minano le problematiche relative al<'>ritorno di fiamma,. Un ulteriore scopo del presente trovato · quello di escogitare una caldaia per il riscaldamento di fluidi comprendete mezzi bruciatori che consentano di generare una fiamma di grande potenza che rimane accesa stabilmente in piccoli volumi d<'>aria.
Un altro scopo del presente trovato · quello di escogitare una caldaia per il riscaldamento di fluidi che consenta di ridurre i consumi energetici massimizzando la capacit<">produttiva, ottenendo cos1⁄4un migliore impatto ambientale rispetto alle caldaie di tipo noto.
Altro scopo del presente trovato · quello di escogitare una caldaia per il riscaldamento di fluidi che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dalla presente caldaia per il riscaldamento di fluidi avente le caratteristiche di rivendicazione 1 .
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di una caldaia per il riscaldamento di fluidi, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura i · una vista schematica della caldaia secondo il trovato;
la figura 2 · una vista laterale di un dettaglio del bruciatore della caldaia secondo il trovato;
la figura 3 · una vista in sezione di un dettaglio del bruciatore della caldaia secondo il trovato;
la figura 4 · una vista prospettica di un dettaglio del bruciatore della caldaia secondo il trovato;
la figura 5 · una vista in sezione di un dettaglio del bruciatore della caldaia secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si · indicato globalmente con 1 una caldaia per il riscaldamento di fluidi.
La caldaia 1 comprende:
- una camera di combustione 2;
- mezzi bruciatori 31 di un primo fluido combustibile F1 e sostanzialmente aeriforme e di almeno un secondo fluido comburente F2 e sostanzialmente aeriforme per rotteni mento di un terzo fluido di combustione F3 sostanzialmente aeriforme. Nella particolare forma di realizzazione mostrata in figura 1, i mezzi bruciatori 31 sono associati alla camera di combustione 2. Il primo fluido combustibile F1, ad esempio, · metano o un altro combustibile gassoso, mentre il secondo fluido comburente F2 · , ad esempio, aria;
- mezzi di scambio termico 32 disposti all Interno della camera di combustione 2, il terzo fluido di combustione F3 lambisce i mezzi di scambio termico 32 per il riscaldamento di un quarto fluido termovettore F4. Il quarto fluido termovettore F4 · del tipo di acqua; Secondo il trovato, i mezzi bruciatori 31 comprendono almeno un bruciatore 9 di tipo non-premi scelato.
Nell<'>ambito della presente trattazione, con il termine 'non- premiscelato,si intende la particolare categoria di bruciatori in cui il primo fluido combustibile F1 viene prelevato da un relativo condotto senza miscelarlo con il secondo fluido comburente F2, I<“>unione tra il primo fluido combustibile F1 e il secondo fluido comburente F2 avvenendo al momento della formazione della fiamma.
I mezzi bruciatori 31, i noltre, comprendono:
- un elemento ventilatore 14 atto alla movimentazione del secondo fluido comburente F2;
- un primo dotto 12, collegato all<'>elemento ventilatore 14, e all Interno del quale circola il secondo fluido comburente F2, il primo dotto 12 comprendendo un primo trasduttore di pressione 17 per il secondo fl uido comburente F2;
- un dispositivo di accensione 10 della fiamma, e di rivelazione di presenza della fiamma stessa, dovuta alla combustione tra il primo fluido combustibile F1 ed il secondo fluido comburente F2. Preferibilmente, il dispositivo di accensione 10 · del tipo di un elettrodo;
- un secondo dotto 11 del tipo di un tubo di adduzione isolato dal primo dotto 12, i n cui ci rcol a i I pri mo f I ui do combusti bile F1, il secondo dotto 11 comprendendo un secondo trasduttore di pressione 16 per il primo fi uido combusti bi I e F 1 ;
- mezzi dì regol azi one 15 del pri mo fi ui do combusti bi I e F 1 comprendenti elettrovalvole di blocco e sicurezza e di regolazione dell erogazione del primo fluido combustibile F1.
Preferibilmente, i mezzi bruciatori 31 comprendono un condotto di ventilazione 13 atto all aspirazione del secondo fluido comburente F2 e al relativo incanalamento in corrispondenza dell<'>elemento ventilatore 14. Inoltre, il condotto di ventilazione 13 · atto a stabilizzare la turbolenza del secondo fluido comburente F2 in ingresso all<'>elemento ventilatore 14, consentendo quindi di ridurre il rumore dovuto alla combustione tra il primo fluido combustibile F1 ed il secondo fluido comburente F2.
Nell<'>ambito della presente trattazione, il bruciatore 9 comprende;
- un primo corpo 30 iniettore sostanzialmente cavo, e realizzato preferibilmente in materiale metallico, comprendente un canale di passaggio 28 collegato al secondo dotto 11 del primo fluido combustibile F1, il primo corpo 30 iniettore comprendendo una pluralit<">di fori di passaggio 19 collegati al canale di passaggio 28 atti all<'>erogazione del primo fluido combustibile F1. Pia in dettaglio, i fori di passaggio 19 sono disposti radialmente lungo la superficie laterale del primo corpo 30 iniettore e presentano un asse preferibilmente perpendicolare rispetto all asse del primo corpo stesso;
- un secondo corpo 24 sostanzialmente cavo associato superiormente al primo corpo 30 iniettore e atto a definire una zona di miscelazione 23 in cui avviene la prima parte della combustione tra il primo fluido combustibile F 1 ed il secondo fluido comburente F2. Preferibilmente, il secondo corpo 24 · realizzato sostanzialmente in materiale metallico; e - un elemento di ricircolo 21 del secondo fluido comburente F2 disposto in prassi mi t~ dei fori di passaggio 19.
Nella forma di realizzazione preferita, il primo ciotto 12 · associato al secondo corpo 24 a definire il prolungamento del secondo corpo stesso per incanalamento del secondo fluido comburente F2 in corrispondenza del I<">el emento dì ricircolo 21.
Non si escludono, tuttavia, forme di realizzazione alternative di collegamento tra il bruciatore 9 ed il primo dotto 12 purché la miscelazione tra il primo fluido combustibile F1 ed il secondo fluido comburente F2 non avvenga prel i mi narmente al l<'>accensione del I a fiamma.
Preferibilmente, l<'>elemento di ricircolo 21 · del tipo di uno<'>swirler_ realizzato in materiale metallico e presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica che si estende lungo un asse di sviluppo.
L<'>elemento di ricircolo 21 comprende una pluralit<">di scanalature 22 di forma preferibilmente quadrata, rettangolare o circolare che si estendono sostanzialmente inclinate rispetto all<'>asse di sviluppo, all Interno delle quali fluisce il secondo fluido comburente F2.
V antaggi osamente, I angolo di inclinazione delle scanalature 22 definisce il particolare moto vorticoso/spiraliforme della fiamma generata dalla combustione tra il primo fluido combustibile F1 ed il secondo fluido comburente F2.
Il particolare moto vorticoso/spiraliforme della fiamma favorisce una maggiore distribuzione del calore ai mezzi di scambio termico 32 rispetto alla distribuzione ottenuta con la fiamma generata mediante i bruciatori di ti po rato.
Tale fiamma, pur presentando dimensioni contenute, consente di ottenere un<'>Ingente quantit<">di fluido di combustione F3 e quindi un<'>ele/ata efficienza di riscaldamento.
Vantaggiosamente, la fiamma riesce quindi a fornire calore ai mezzi di scambio termico 32 pur non entrando in contatto direttamente con i mezzi di scambio termico stessi, ed evitando quindi relativi fenomeni corrosivi. Il primo corpo 30 iniettore presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica e allungata e comprende una porzione estremale 20 disposta in prassi mi t~ della zona di miscelazione 23, in corrispondenza della quale avviene la combustione tra il primo fluido combustibile F1 ed il secondo fluido comburente F2, i fori di passaggio 19 essendo disposti in prassi mi Γ della porzione estremale 20.
Utilmente, la porzione estremale 20 presenta una conformazione sostanzialmente troncoconica tale da favorire aderenza alla fiamma alla porzione estremale stessa ed evitare il fenomeno del 'distacco di fiamma,. Il primo corpo 30 iniettore comprende una prima superficie di riscontro 29 atta a definire un accoppiamento sostanzialmente ermetico con l<'>elemento di ricircolo 21 che, pià in dettaglio, risulta disposto sostanzialmente a battuta con il primo corpo 30 iniettore in corrispondenza della superficie di riscontro stessa.
L<'>elemento di ricircolo 21 comprende almeno un foro passante 27 atto a contenere il primo corpo 30 iniettore, il foro passante 27 essendo sostanzi al mente coassiale al pii mo corpo 30 i ni ettore e al I “asse di sviluppo. Nella forma di realizzazione preferita, il secondo corpo 24 comprende un elemento a flangia 25, disposto sulla superficie esterna del secondo corpo stesso, che consente l<'>accoppiamento del bruciatore 9 alla camera di combustione 2 e ai mezzi di scambio termico 32.
Non si esclude, tuttavia, una forma di realizzazione alternativa in cui la camera di combustione 2 comprende mezzi di accoppiamento disposti in corrispondenza del collegamento tra il bruciatore 9 ed i mezzi di scambio termico 32.
Inoltre, il secondo corpo 24 comprende un bordo di riscontro 26, disposto sulla superficie interna del secondo corpo stesso, atto a definire un accoppiamento tra l<'>elemento di ricircolo 21 disposto a battuta con il secondo corpo stesso.
Non si esclude, inoltre, che la caldaia 1 comprenda un<“>unii<">di comando, per il funzionamento della caldaia stessa, operativamente collegata al primo trasduttore di pressione 17, al secondo trasduttore di pressione 16, ai mezzi di regolazione 15 e al l<'>elemento venti latore 14.
Preferibilmente, l<'>unii<->di comando · del tipo di un controllore con microprocessore il quale riceve i segnali elettrici provenienti dal primo trasduttore di pressione 17 e dal secondo trasduttore di pressione 16.
T ale controllore elabora i segnali elettrici mediante un opportuno algoritmo PID (<'>Proportional - Intera! - Derivative,) e calcola la potenza del bruciatore 9.
Vantaggiosamente, Tunit<->di comando interviene sulla potenza del bruciatore 9 mediante i mezzi di regolazione 15 correggendo la portata del pri mo fi uido combusti bi le F 1.
Inoltre, l<'>unii<->di comando puD essere operativamente col legata ad un dispositivo di controllo, del tipo di un inverter, atto alla correzione della portata del secondo fluido comburente F2.
I mezzi di scambio termico 32 comprendono un elemento tubolare 32 avvolto ad elica attorno ad un asse centrale.
In particolare, il quarto fluido termovettore F4 circola all Interno dell<'>elemento tubolare stesso ed il terzo fluido di combustione F3 lambisce esternamente I elemento tubolare 32.
Pià in dettaglio, l<'>asse centrale presenta estensione sostanzialmente orizzontale.
Non si escludono, tuttavia, forme di realizzazione alternative in cui l<'>asse centrale presenta estensione sostanzialmente verticale e, quindi, la caldaia 1 sia disposta secondo orientazioni differenti da come mostrato in figura 1. In particolare, ravvolgimento ad elica dell<'>elemento tubolare 32 attorno all<'>asse centrale definisce una zona interna vuota, che si estende radialmente attorno all asse centrale tra I asse centrale stesso e I<“>elemento tubolare 32.
Inoltre, la particolare conformazione ad elica dell elemento tubolare 32 definisce una pluralit<">di spire che sono l^germente distanziate tra loro e, pià in particolare, tra ciascuna spira e I<“>altra · defi nito uno spazio vuoto. L<“>elemento tubolare 32 comprende;
- un primo tratto 33, provvisto di una prima apertura 7 atta all<'>ingresso del quarto fluido termovettore F4 all<'>interno delTelemento tubolare stesso; e
- un secondo tratto 34, provvisto di una seconda apertura 8 atta alla fuoriuscita del quarto fluido termovettore F4 dall elemento tubolare stesso.
Pià in dettaglio, il quarto fluido termovettore F4 entrante nella prima apertura 7 · sostanzialmente pià freddo e, risalendo lungo l<'>elemento tubolare 32, viene riscaldato mediante convezione tramite il terzo fluido di combustione F3 che lambisce I elemento tubolare 32.
Il quarto fluido termovettore F4 uscente dalla seconda apertura 8 si trova quindi ad una temperatura maggiore rispetto alla relativa temperatura in ingresso dalla prima apertura 7, eviene utilmente impiegato da impianti di riscaldamento.
La camera di combustione 2 comprende almeno un primo setto 6a disposto sostanzialmente trasversale al Tasse centrale e atto alla separazione di una prima zona di scambio termico 3 da una seconda zona di scambio termico 4.
Nella preferita forma di realizzazione mostrata in figura 1, il primo tratto 33 · disposto in corrispondenza della seconda zona di scambio termico 4 ed il secondo tratto 34 · disposto in corrispondenza della prima zona di scambio termico 3.
Il primo setto 6a · atto alla deviazione del percorso del terzo fluido di combustione F3 rispetto ali asse centrale nel passaggio dalla prima zona di scambio termico 3 alla seconda zona di scambio termico 4.
Pià in dettaglio, il terzo fluido di combustione F3 fluisce al di fuori della zona interna vuota.
Utilmente, il terzo fluido di combustione F3 passando tra gli spazi vuoti interposti tra una spira e I altra dell<'>elemento tubolare 32, ed uscendo dalla zona interna vuota, presenta un percorso all<'>interno della camera di combustione 2 maggiore rispetto a quello che si avrebbe senza la presenza del primo setto 6a.
In tal modo, vantaggiosamente, il percorso del terzo fluido di combustione F3 risulta maggiore e pià lento, favorendo un maggiore scambio di calore tra il terzo fluido di combustione stesso ed il quarto fluido termovettore F4. Preferibilmente, la camera di combustione 2 comprende un secondo setto 6b, avente una conformazione sostanzialmente cilindrica, interposto tra I<“>elemento tubolare 32 e la parete interna della camera di combustione 2 al di fuori della zona interna vuota.
Utilmente, il secondo setto 6b · atto a riportare il terzo fluido di combustione F3 all Interno della zona interna vuota nella seconda zona di scambio termico 4.
La camera di combustione 2, inoltre, comprende:
- un primo condotto di uscita 18, atto al l espul sione del terzo fluido di combustione F3 dalla caldaia 1. Pià in dettaglio, il primo condotto di uscita 18 · atto alTespulsione dalla caldaia 1 del terzo fluido di combustione F3 contenuto nella zona interna vuota della seconda zona di scambio termico 4; e
- un secondo condotto di uscita 5, atto al (<“>espulsione di un quinto fluido di condensazione F5 dalla caldaia 1.
Nella preferita forma di realizzazione mostrata in figura 1, il secondo condotto di uscita 5 · collegato alla seconda zona di scambio termico 4. II quinto fluido di condensazione F5 · sostanzialmente una miscela di acqua, acido carbonico, acido nitrico ed eventualmente acido solforico. Il funzionamento del presente trovato · descritto i n seguito.
11 primo fluido combustibile F1 ed il secondo fluido comburente F2 convogliati, rispettivamente, tramite il secondo dotto 11 ed il primo dotto 12 giungono all<'>interno della zona di miscelazione 23 e mediante l<'>attivazione del dispositivo di accensione 10 avviene la combustione, e quindi la formazione della fiamma, con l<'>ottenimento del terzo fluido di combustione F3.
Il terzo fluido di combustione F3 uscente dalla zona di miscelazione 23 · sostanzialmente caldo e viene incanalato all<'>interno della camera di combustione 2, e pià precisamente in corrispondenza della zona interna vuota, dove lambisce le spire dell elemento tubolare 32.
Il quarto fluido termovettore F4, entrante nel primo tratto 33 dell elemento tubolare 32 mediante la prima apertura 7, · sostanzialmente pià freddo e presenta una temperatura ampiamente inferiore rispetto alla temperatura del terzo fluido di combustione F3.
In corrispondenza della prima zona di scambio termico 3 avviene lo scambio di calore, a temperatura pià elevata, tra il quarto fluido temnovettore F4 ed il terzo fluido di combustione F3.
Il terzo fluido di combustione F3, lambendo le spire dell<'>elemento tubolare 32 nella prima zona di scambio termico 3, cede calore al quarto fluido temnovettore F4 circolante nell<'>elemento tubolare stesso.
Tale scambio implica che il calore latente del terzo fluido di combustione F3 viene recuperato dal quarto fluido termovettore F4 e, all<'>interno della seconda zona di scambio termico 4, il vapore acqueo contenuto nel terzo fluido di combustione F3 subisce una trasformazione di stato da gassoso a liquido che implica la formazione del quinto fluido di condensazione F5.
Il quinto fluido di condensazione F5 accumulato nella seconda zona di scambio termico 4 viene espulso dalla caldaia 1 mediante il secondo condotto di uscita 5.
La differenza di temperatura tra il terzo fluido di combustione F3 ed il quarto fluido termovettore F4 diminuisce gradualmente man mano che il quarto fluido termovettore stesso fluisce lungo l<'>elemento tubolare 32 e si avvicina al bruciatore 9.
In prassi mit<->del bruciatore 9, infatti, il quarto fluido termovettore F4 · sostanzialmente caldo e viene incanalato nel secondo tratto 34 dal quale esce tramite la seconda apertura 8 ed utilizzato da impianti di riscaldamento.
Il terzo fluido di combustione F3, dopo aver ceduto il proprio calore al quarto fluido termovettore F4 nella prima zona di scambio termico 3, viene espulso dalla seconda zona di scambio termico 4 mediante il primo condotto di uscita 18 che lo incanala al di fuori della caldaia 1.
Si · in pratica constatato come I Invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che la caldaia cos1⁄4reali zzata consente di ridurre l<'>Impatto ambientale e di ottimizzare l<'>efficienza energetica massimizzando il recupero di calore latente del terzo fluido di combustione per il riscaldamento del quarto fluido termovettore.
La caldaia cos1⁄4realizzata presenta emissioni stabili a tutte le potenze di funzionamento e consente di evitare la formazione di miscele esplosive potenzialmente dannose durante la combustione.

Claims (12)

  1. RIV E NDICAZIONI 1 ) C al dai a ( 1 ) per i I ri scal damento di fluidi, comprendente: - al meno una camera di combusti one (2); - mezzi bruciatori (31) di almeno un primo fluido combustibile (F1) e sostanzialmente aeriforme e di almeno un secondo fluido comburente (F2) e sostanzialmente aeriforme per l<'>ottenimento di almeno un terzo fluido di combustione (F3) sostanzialmente aeriforme, detti mezzi bruciatori (31) essendo associati a detta camera di combustione (2); - mezzi di scambio termico (32) disposti all<'>Interno di detta camera di combustione (2), detto terzo fluido di combustione (F3) lambendo detti mezzi di scambio termico (32) per il riscaldamento di un quarto fluido termovettore (F4); caratterizzata dal fatto che detti mezzi bruciatori (31) comprendono almeno un bruciatore (9) di tipo non- premiscelato.
  2. 2) Caldaia (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi bruciatori (31) comprendono: - al meno un el emento venti I atore ( 14) atto alla mov i mentaz i one di detto secondo fluido comburente (F 2); - al meno un pri mo dotto ( 12) , col I egato a detto el emento venti I atore (14), in cui circola detto secondo fluido comburente (F 2); - almeno un dispositivo di accensione (10) della fiamma, e di rivelazione di presenza della fiamma stessa, dovuta alla combustione tra detto pri mo fluido combusti le ( F 1 ) e detto secondo fl uido comburente ( F2); - almeno un secondo dotto (11) in cui circola detto primo fluido combustibile (F1); - mezzi di regolazi one ( 15) di detto pri mo fi uido combusti bi le (F 1 ).
  3. 3) Caldaia (1) secondo una o pià delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto bruciatore (9) comprende: - almeno un primo corpo (30) iniettore sostanzialmente cavo comprendente un canale di passaggio (28) colmato a detto secondo ciotto (11), detto primo corpo (30) iniettore comprendendo una pluralit<">di fori di passaggio (19) collegati a detto canale di passaggio (28) e atti al I<“>erogazione di detto pri mo fi uido combusti bile (F1 ); - almeno un secondo corpo (24) sostanzialmente cavo associato superiormente a detto primo corpo (30) iniettore e atto a definire una zona di miscelazione (23) di detto primo fluido combustibile (F1) e di detto secondo fluido comburente (F2) per l<'>ottenimento di detto terzo fluido di combustione (F 3); e - almeno un elemento di ricircolo (21) di detto secondo fluido comburente (F2) disposto in prassi mi t~ di detti fori di passaggio (19), detto elemento di ricircolo (21) comprendendo una pluralit<">di scanalature (22) all Interno delle quali fluisce detto secondo fluido comburente (F 2).
  4. 4) Caldaia (1) secondo una o pià delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo corpo (30) iniettore presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica e allungata e comprende una porzione estremale (20), disposta in prassi mi t<">di detta zona di miscelazione (23), in corrispondenza della quale avviene la combustione di detto primo fluido combustibile (F1) con detto secondo fluido comburente (F2) e l<'>ottenimento di detto terzo fluido di combustione (F3), detti fori di passaggio (19) essendo disposti in prossimi† di detta porzione estremale (20).
  5. 5) Caldaia (1) secondo una o pia delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto primo corpo (30) iniettore comprende almeno una superficie di riscontro (29) atta a definire un accoppiamento sostanzialmente ermetico con detto elemento dì ricircolo (21), detto elemento di ricircolo (21) essendo disposto sostanzialmente a battuta con detto primo corpo (30) iniettore in corrispondenza di detta superficie di riscontro (29).
  6. 6) Caldaia (1) secondo una o pià delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di ricircolo (21) presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica e comprende almeno un foro passante (27) atto a contenere detto primo corpo (30) iniettore, detto foro passante (27) essendo sostanzialmente coassiale a detto primo corpo (30) iniettore.
  7. 7) Caldaia (1) secondo una o pià delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che: - detto primo dotto (12) comprende almeno un primo trasduttore di pressione (17) di detto secondo fi uido comburente (F2); e - detto secondo dotto (11) comprende almeno un secondo trasduttore di pressione (16) di detto primo fluido combustibile (F1).
  8. 8) Caldaia (1) secondo una o pià delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende almeno unlinit<">di comando operativamente col legata ad almeno uno tra detti primo trasduttore di pressione, secondo trasduttore di pressione, mezzi di regolazione ed elemento venti latore (17, 16, 15, 14).
  9. 9) Caldaia (1) secondo una o pia delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di scambio termico (32) comprendono almeno un elemento tubolare (32) avvolto ad elica attorno ad un asse centrale, detto quarto fluido termovettore (F4) circolando all Interno di detto elemento tubolare (32) e detto terzo fluido di combustione (F 3) lambendo esternamente detto elemento tubolare (32).
  10. 10) Caldaia (1) secondo una o pià delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto elemento tubolare (32) comprende; - almeno primo tratto (33) provvisto di almeno una prima apertura (7) atta all ingresso di detto quarto fluido termovettore (F4) al 11 nterno di detto elemento tubolare (32); e - almeno secondo tratto (34) provvisto di almeno una seconda apertura (8) atta alla fuoriuscita di detto quarto fluido termovettore (F4) da detto elemento tubolare (32).
  11. 11) Caldaia (1) secondo una o pià delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta camera di combustione (2) comprende almeno un primo setto (6a) atto alla separazione di una prima zona di scambio termico (3) da una seconda zona di scambio termico (4), detto primo setto (6a) essendo disposto sostanzialmente trasversale a detto asse centrale e atto alla deviazione del percorso di detto terzo fluido di combustione (F3) rispetto a detto asse centrale nel passaggio da detta prima zona di scambio termico (3) a detta seconda zona di scambio termico (4), detto primo tratto (33) essendo disposto in corrispondenza di detta seconda zona di scambio termico (4) e detto secondo tratto (34) essendo disposto in corrispondenza di detta prima zona di scambio termico (3).
  12. 12) Caldaia (1) secondo una o pia delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta camera di combustione (2) comprende; - almeno un primo condotto di uscita (18) atto all<'>espulsione di detto terzo fluido di combustione (F3) da detta caldaia (1); e - almeno un secondo condotto di uscita (5) atto all<“>espulsione di un quinto fluido di condensazione (F5) da detta caldaia (1).
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