ITUB20156284A1 - Dosso artificiale mobile. - Google Patents

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ITUB20156284A1
ITUB20156284A1 ITUB2015A006284A ITUB20156284A ITUB20156284A1 IT UB20156284 A1 ITUB20156284 A1 IT UB20156284A1 IT UB2015A006284 A ITUB2015A006284 A IT UB2015A006284A IT UB20156284 A ITUB20156284 A IT UB20156284A IT UB20156284 A1 ITUB20156284 A1 IT UB20156284A1
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IT
Italy
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hump
beams
mobile
mobile artificial
sliding
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ITUB2015A006284A
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English (en)
Inventor
Arnaldo Predari
Lucia Predari
Original Assignee
Arnaldo Predari
Lucia Predari
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Publication date
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E01CONSTRUCTION OF ROADS, RAILWAYS, OR BRIDGES
    • E01FADDITIONAL WORK, SUCH AS EQUIPPING ROADS OR THE CONSTRUCTION OF PLATFORMS, HELICOPTER LANDING STAGES, SIGNS, SNOW FENCES, OR THE LIKE
    • E01F9/00Arrangement of road signs or traffic signals; Arrangements for enforcing caution
    • E01F9/50Road surface markings; Kerbs or road edgings, specially adapted for alerting road users
    • E01F9/529Road surface markings; Kerbs or road edgings, specially adapted for alerting road users specially adapted for signalling by sound or vibrations, e.g. rumble strips; specially adapted for enforcing reduced speed, e.g. speed bumps

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Architecture (AREA)
  • Civil Engineering (AREA)
  • Structural Engineering (AREA)
  • Medicinal Preparation (AREA)
  • Road Signs Or Road Markings (AREA)

Description

“DOSSO ARTIFICIALE MOBILE”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dosso artificiale mobile particolarmente indicato per integrarsi nella pavimentazione stradale ed alzarsi ed abbassarsi in base alle esigenze.
Come è noto un dosso artificiale è un elemento rialzato posto trasversalmente alla carreggiata stradale che crea un ostacolo così da moderare la velocità di percorrenza dei veicoli.
Infatti, il dosso artificiale è anche definito dosso rallentatore o, a volte, è chiamato dissuasore di velocità dato che è uno strumento previsto proprio per limitare la velocità dei veicoli nei centri abitati. Attualmente, un dosso può essere circolare, parabolico o sinusoidale e può essere realizzato in gomma, in materiale plastico ed applicato al fondo stradale o costruito in conglomerato bituminoso o mediante pavimentazioni. In particolare, la velocità alla quale un veicolo può passare sopra un dosso diminuisce con l’altezza del dosso stesso che può variare da 3 cm a 15 cm; inoltre, i dossi possono variare in lunghezza da meno di 30 cm a quasi 3 m e sono usati per rallentare il traffico nei quartieri residenziali.
Maggiormente in dettaglio, in Italia il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada (D.P.R. n. 495/1992, come modificato dal D.P.R. n. 610/1996) all’art. 179 (art. 42 Cod. Str.) prescrive per i rallentatori di velocità: “I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”.
I dossi attualmente in uso pur assolvendo al loro compito di dissuasori della velocità hanno fatto riscontrare una serie di problemi. Infatti, anche se i dossi rallentatori sono molto efficaci nel mantenere la velocità dei veicoli bassa, il loro uso è spesso avversato dagli automobilisti dal momento che possono provocare rumori e danni ai veicoli se presi a velocità elevate. Un altro problema emerge con i dossi stradali malamente disegnati che spesso si trovano in parcheggi privati (troppo alti, troppo ampio l'angolo d'inerpicata per la velocità consentita) e sono abbastanza difficili da sormontare per i veicoli col pianale troppo basso dal suolo, come, per esempio, le auto sportive, anche a velocità molto basse.
Inoltre, un importante problema deriva dal fatto che i dossi ostacolano o rallentano l'accesso in determinate aree ai veicoli di soccorso. Infatti, le strade più frequentemente percorse dai veicoli di soccorso, di polizia o di emergenza, o lungo le linee di trasporto pubblico, molto spesso non presentano i dossi per cui non si possono ottenere i rallentamenti voluti.
Un altro problema evidenziato da studi e ricerche è che si è rilevato come i dossi uccidano più persone di quante non ne salvino, principalmente a causa dei ritardi sopra menzionati dei servizi di emergenza. Inoltre, si è rilevato come l’utilizzo dei dossi abbia fatto riscontrare un aumento dell'inquinamento nella zona in cui sono presenti.
Un ulteriore problema emerge dal fatto che i dossi nella maggior parte dei casi non sono progettati secondo uno standard comune e con sufficiente precisione. Infatti, lo spigolo di un dosso, se non correttamente costruito può, per esempio, danneggiare le ruote di una bicicletta ed essere causa di incidenti.
In aggiunta, il fatto che i dossi attualmente utilizzati siano fastidiosi, diversi fra loro e pericolosi e la loro pericolosità ha portato ad un incremento deH'intolleranza verso tali strutture che spesso non seguono le direttive e sono utilizzate in modo spesso selvaggio.
Non ultimo problema emerge dal fatto che i dossi che sono delle deformazioni della strada, infastidiscono gli occupanti del veicolo e sollecitano pesantemente ruote, telaio e sospensioni.
Scopo della presente invenzione è sostanzialmente quello di risolvere i problemi della tecnica nota superando le sopra descritte difficoltà mediante un dosso artificiale mobile in grado di essere completamente integrato nella pavimentazione stradale e di essere alzato ed abbassato in tempi molto rapidi in modo da permettere la percorrenza del tratto stradale senza ostacoli e rallentamenti forzati ai mezzi di soccorso ed alle forze di polizia durante l’espletamento delle loro funzioni senza che debbano rallentare, quando il tempo di percorrenza può essere fondamentale per chi chiede soccorso.
Un secondo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dosso artificiale mobile in grado di offrire la comodità di poterlo usare o meno in luoghi determinati come vicinanza di scuole, edifici pubblici, luoghi di culto, etc ed in periodi di tempo particolari come quelli di alta affluenza per poter gestire al meglio il flusso del traffico.
Un terzo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dosso artificiale mobile che ne consenta l’installazione laddove ora è vietato dal codice della strada per il passaggio di mezzi di soccorso ed emergenza.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di avere un dosso artificiale mobile di tipo prefabbricato che presenti una struttura robusta, resista alle sollecitazioni dovute al passaggio di mezzi pesanti, abbia una struttura semplice con ingombri limitati che sia facilmente ed agevolmente montata e smontata.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di avere un dosso artificiale mobile che offra un’ottimale operatività e sicurezza con qualsiasi condizione ambientale.
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dosso artificiale mobile di semplice realizzazione e di buona funzionalità.
Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della presente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un dosso artificiale mobile, come di seguito rivendicato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di un dosso artificiale mobile, secondo la presente invenzione, fatta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, nei quali:
la figura 1 mostra, in modo schematico ed in vista prospettica, un dosso artificiale mobile oggetto della presente invenzione in condizione operativa;
la figura 2 mostra, in modo schematico ed in vista prospettica, il dosso artificiale mobile di figura 1 in condizione non operativa; la figura 3 mostra in modo schematico e parzialmente in esploso un componente del dosso di figura 1 ;
la figura 4 mostra, in modo schematico un secondo componente del dosso in oggetto;
la figura 5 mostra una vista laterale del componente di figura 4; la figura 6 mostra una vista frontale del componente di figura 4; la figura 7 mostra, in modo schematico ed in vista prospettica, un terzo componente del dosso di figura 1 ;
la figura 8 mostra in vista prospettica in dettaglio il terzo componente di figura 7 in condizione non operativa;
la figura 9 mostra in vista prospettica in dettaglio il terzo componente di figura 7 in condizione operativa;
la figura 10 mostra in vista dall’alto elementi del terzo componente del dosso in oggetto;
la figura 11 mostra una vista laterale del terzo componente di figura 7 in condizione operativa;
la figura 12 mostra una vista laterale del terzo componente di figura 11 in condizione non operativa;
la figura 13A mostra una vista frontale del dosso in oggetto in condizione operativa;
la figura 13B mostra una vista frontale parzialmente sezionata del dosso di figura 13A;
la figura 13C mostra una vista frontale del dosso di figura 13B ulteriormente sezionata;
la figura 13D mostra una vista laterale del dosso in oggetto in condizione operativa;
la figura 13E mostra una vista laterale parzialmente sezionata del dosso di figura 13D;
la figura 13F mostra una vista laterale del dosso di figura 13C ulteriormente sezionata;
la figura 14A mostra una vista frontale del dosso in oggetto in condizione non operativa;
la figura 14B mostra una vista frontale parzialmente sezionata del dosso di figura 14A;
la figura 14C mostra una vista frontale del dosso di figura 14B ulteriormente sezionata;
la figura 14D mostra una vista laterale del dosso in oggetto in condizione operativa;
la figura 14E mostra una vista laterale parzialmente sezionata del dosso di figura 14D;
la figura 14F mostra una vista laterale del dosso di figura 14C ulteriormente sezionata;
la figura 15 mostra in vista prospettica gli elementi di figura 10 del terzo componente del dosso in oggetto;
la figura 16A mostra Γ alloggiamento stradale per il dosso di figura 1 ;
la figura 16B mostra altri dettagli del dosso in oggetto;
la figura 17 mostra lo schema dell’impianto oleodinamico per il dosso secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure citate, ed in particolare alla figura 1, con I è stato complessivamente indicato un dosso artificiale mobile, secondo la presente invenzione.
II dosso artificiale mobile 1 è sostanzialmente costituito da quattro blocchi: un primo blocco composto da un gruppo di sollevamento 2, un secondo blocco composto da un gruppo di alloggiamento 3, un terzo blocco composto da un cassone di contenimento 4 previsto per accogliere al suo interno il gruppo di alloggiamento che a sua volta accoglie il gruppo di sollevamento 2 ed un quarto blocco composto da una copertura superiore 10.
Il primo blocco, mostrato in figura 7 e costituito dal gruppo di sollevamento 2, comprende sostanzialmente tre travi, una inferiore 20, una intermedia 22 ed una superiore 23 realizzate in acciaio. Maggiormente in dettaglio, la trave inferiore 20 è a sezione rettangolare cava, di lunghezza pari alla dimensione della carreggiata stradale e comprende un braccio 21 previsto per impegnare un dispositivo di spinta 6. Inoltre, la trave 20 presenta su ciascun lato un perno di guida 5a, mostrato in figura 7, e la cui funzione sarà illustrata in seguito.
Sopra la trave inferiore 20 è appoggiata la trave intermedia 22 che ha una larghezza uguale alla precedente, è a sezione rettangolare piena e presenta, sulla faccia superiore, almeno tre cunei trapezoidali pieni 220, tra loro equidistanti, di altezza pari allo scorrimento verticale che si desidera fornire al dosso. Maggiormente in dettaglio, la trave 22 è collegata al dispositivo di spinta 6 adeguatamente dimensionato che è posto lateralmente alla sede stradale ed esterno ad essa, in modo che, quando azionato, fornisca alla trave 22 uno scorrimento orizzontale in direzione trasversale all'asse stradale.
Secondo la presente forma di realizzazione, la trave superiore 23, larga come le altre, è a sezione rettangolare cava e presenta, sulla faccia inferiore, almeno tre cunei trapezoidali pieni 230, tra loro equidistanti, di geometria identica a quelli presenti sulla faccia superiore della trave 22. Inoltre, la trave 23 presenta su ciascun lato un perno di guida 5b, mostrato in figura 7, simile al perno 5a della trave 20.
In particolare, alla trave 22 è impegnata una coppia di piatti di controllo alto-basso 7 ciascuno dei quali è allocato su un lato della trave 22. Ciascun piatto di controllo 7 comprende una piastrina 75 fissata alla trave 22 dalla quale si dipartono due bracci 76 e 77 fra loro opposti che all’estremità libera si piegano ortogonalmente con una geometria prevista in modo da poter scorrere sui perni guida 5a e 5b inseriti nelle travi 20 e 23 e da esse sporgenti.
Infatti, i perni 5a e 5b hanno il compito di limitare l'alzata del gruppo di sollevamento e di garantirne la ricompattazione in fase di abbassamento.
In accordo con la presente invenzione, il secondo blocco composto dal gruppo di alloggiamento 3 è previsto per accogliere e proteggere il gruppo di sollevamento 2. Il gruppo 3 è costituito principalmente da una pluralità di travi ad “U” 30 metalliche cave a sezione quadrata, vincolate mediante saldatura alla trave inferiore 20 e mostrate in figura 13E.
Internamente alle travi ad “U” 30 sono previsti dei carter 8 e 9, come mostrato in figura 4 ed in figura 6, in lamiera da imbullonarsi alla trave 23 per proteggere la zona dei cunei dall'inclusione di materiale esterno che potrebbe comprometterne il funzionamento. I due carter 9 presenti tra le travi ad "U" centrali hanno geometria tale da consentire l'alloggiamento dei piatti di controllo alto-basso 7. Gli altri carter 8, possono essere realizzati a semplice geometria rettangolare.
Inoltre, i carter in lamiera 8 e 9, fissati alla trave superiore 23, si estendono fino a coprire parte di quella inferiore 20 anche a dosso alzato e proteggono i componenti del gruppo di sollevamento dalle infiltrazioni di sabbia.
In particolare, alle travi ad "U" 30 di estremità sono fissate due piastre 80 d'acciaio, che hanno la funzione di impedire lo scorrimento orizzontale della trave 23, In dettaglio, le estremità cave delle travi ad "U" 30 vengono chiuse mediante piatti di adeguate dimensioni che sono ad esse saldati.
In aggiunta a quanto sinora illustrato, le travi ad "U" 30 sono provviste di particolari sporgenze a “T” 35 previste per consentirne una miglior aderenza al getto di calcestruzzo, come mostrato in figura 5.
Sempre secondo la presente invenzione, il terzo blocco composto dal cassone di contenimento 4 in calcestruzzo è previsto per accogliere al suo interno gli altri due blocchi. In particolare, il cassone 4, mostrato in figura 3, presenta apposite sedi 40 previste per l’inserimento delle travi ad “U” 30 ed una sede 41 per l’alloggiamento della trave inferiore 20 che risulterà parzialmente immersa nel getto. In particolare, sono previsti due chiusini 42 in ghisa o altro materiale adeguato che chiuderanno le cavità del cassone non coperte dalla copertura superiore 10 del dosso.
Maggiormente in dettaglio, il cassone di contenimento 4 è configurato in modo da presentarsi esternamente come un parallelepipedo mentre, internamente, prevede spazi cavi per l'accesso ai componenti in caso di necessità (manutenzione ed eventuale pulizia del fondo). Inoltre, è anche possibile eseguire la sbullonatura dei piatti di controllo altobasso 4 per l'eventuale rimozione in opera delle travi 22 e 23. Il cassone viene preparato in stabilimento, con l'ausilio di opportuna casseratura, dopo aver posizionato nella corretta configurazione le travi ad “U” così da creare un corpo unico del secondo e del terzo blocco.
Secondo la presente forma di realizzazione, il gruppo di sollevamento 2 ed il gruppo di contenimento 3 sono situati sotto il livello stradale, ma tale posizionamento non preclude, impedisce o limita il funzionamento anche qualora fosse immerso nelPacqua, tuttavia è previsto un sistema di drenaggio mediante foratura del fondo del cassone di contenimento 4.
Come in precedenza accennato, le zone di estremità vale a dire la zona di alloggio del dispositivo di spinta e quella opposta, ovvero la zona di sbordo della trave 22, sporgenti lateralmente dal dosso, sono chiuse a quota terreno con gli appositi chiusini 42 che sono ispezionabili. Il dosso artificiale in oggetto presenta il quarto blocco che comprende la copertura superiore IO che costituisce la porzione di dosso che emerge dalla sede stradale e viene direttamente a contatto con i veicoli. Come mostrato nelle figure 10 e 15, la copertura superiore 10 è costituita da una serie di elementi che sono: una piastra metallica a sezione rettangolare 13 fissata con saldatura o imbullonatura alla trave 23, due ali metalliche 14 e due piatti di scorrimento 15 per le ali. In particolare, i due piatti di scorrimento 15 sono vincolati mediante saldatura alle travi ad “U” 30 e fissati al cassone di contenimento 4, Nella presente forma di realizzazione, la piastra 13 presenta un’ala 14 per ciascun lato, come mostrato in figura 15, e la piastra 13 è incernierata alle ali 14 per mezzo di perni di incernieramento 16 in modo da consentire la rotazione delle ali. Inoltre, le ali 14 ed i piatti di scorrimento 15 sono opportunamente sagomati in modo da risultare perfettamente complanari alla sede stradale quando il dosso è in configurazione non operativa vale a dire abbassata, come mostrato in figura 14E.
In aggiunta, sono previste due molle 18 che sono agganciate a piatti metallici trapezoidali 17 vincolati sotto le ali 14 mediante saldatura. Le molle 18 assicurano il corretto posizionamento delle ali in ambo le configurazioni operativa e non operativa (alzata ed abbassata).
In particolare, i piatti 17, oltre a fornire la sede d'aggancio per le molle 18, provvedono alla chiusura degli interstizi che si vengono a creare lateralmente al meccanismo in configurazione operativa/alzata. Infine, le facce superiori della piastra 13 e delle ali 14 possono essere visivamente rese come previsto dal codice della strada a strisce giallonere.
In aggiunta a quanto sinora illustrato, la geometria delle ali 14 e dei rispettivi piatti di scorrimento 15 è costruita in modo da impedire il passaggio di sporcizia, di sassi e di piccoli oggetti che potrebbero interferire con il funzionamento del gruppo di sollevamento: infatti, ogni volta che le ali 14 si abbassano scorrendo sugli appositi piatti 15, la loro conformazione aiuta a sollevare ed allontanare eventuali residui depositati.
Il dosso trapezoidale, come previsto dal codice stradale, prevede altezze, larghezze e pendenze ben determinate, adeguate al limite di velocità che si vuole imporre. Gli elementi della copertura superiore 10 in precedenza descritti sono dimensionati opportunamente per poter rispondere alle prescrizioni dimensionali del codice stradale.
Come in precedenza accennato, tutti i componenti del dosso artificiale secondo la presente invenzione, ad eccezione, degli elementi componenti la copertura superficiale che emergono dal piano stradale, sono tutti situati sotto il livello del piano stradale.
In particolare, per rinstallazione del dosso in strade con pendenze trasversali è necessaria la preparazione del manto stradale in prossimità raccordando gradatamente la quota del manto in modo che in prossimità del dosso risulti perfettamente orizzontale come schematizzato in figura 16.
Come già anticipato, il dosso in oggetto comprende, altresì, un dispositivo di spinta 6 allocato in un’apposita cabina posta in superficie a bordo strada. Infatti, per azionare il gruppo di sollevamento 2 è possibile utilizzare qualunque sistema di spinta che sia controllabile in posizione e velocità con sufficiente precisione come, ad esempio, il cilindro oleodinamico 6 utilizzato nella presente forma di realizzazione del dosso e mostrato in figura 7 ed in figura 14C, ma anche spintori meccanici o qualsiasi altro meccanismo che svolga la medesima funzione.
Il dosso secondo la presente invenzione comprende un sistema di azionamento e controllo per la movimentazione delle travi 22 e 23 e la trave intermedia 22 è connessa al cilindro 6 in modo coassiale come mostrato in figura 13B.
Il sistema di azionamento del cilindro 6 prevede un impianto oleodinamico, schematicamente mostrato in figura 17, un impianto elettrico ed un impianto di radiocomando.
Nella presente forma di realizzazione, rimpianto oleodinamico comprende sostanzialmente il dispositivo di spinta ovvero il cilindro 6 movimentato da un motore 60 e gestito da un’elettrovalvola 61 con relativi magneti 610. Inoltre, l’impianto comprende un accumulatore 65 mantenuto ad una pressione costante tramite una coppia di pressostati 62 e 63 o con altri sistemi equivalenti, una pompa 66 per mantenere la pressione con relativa valvola di ritegno 67 e una valvola di controllo della pressione massima 68, una valvola di intercettazione 69 ed un manometro 70 oltre ad un serbatoio 71.
Il dosso mobile in oggetto è predisposto per alzarsi ed abbassarsi a seguito di un comando ricevuto ed il tempo di sollevamento della copertura superiore del dosso è di circa due secondi, così come il tempo di appianamento; la velocità è tale da non costituire pericolo per eventuali mezzi in transito in quella frazione di tempo.
Infatti, la copertura superiore del dosso è predisposta per fermarsi durante la sua movimentazione qualora vi stia transitando un veicolo.
Questo stop nella movimentazione avviene in quanto è presente l’accumulatore di pressione 65 che in presenza di un carico ammortizza la spinta del cilindro così da non creare contraccolpi fastidiosi o pericolosi al veicolo.
La movimentazione del dosso si attiva attraverso il comando emesso da un radiotrasmettitore tipo “telepass” ovvero un dispositivo trasmittente-ricevente collocato nel veicolo e a bordo carreggiata. Infatti, a seguito di un impulso dato dalla trasmittente la copertura superiore del dosso si abbassa portandosi in condizione non operativa prima del passaggio effettivo del veicolo con il conseguente innalzamento della stessa dopo il passaggio di quest’ultimo, il tutto in maniera automatica.
E' altresì possibile utilizzare un sistema di trasmissione (comunicazione veicolo - dosso) diverso dalla radiofrequenza.
Il sistema di azionamento del cilindro è alimentato da batterie ricaricabili dalla rete corredate da un gruppo di continuità previsto per ragioni di sicurezza in caso di assenza temporanea di linea elettrica. Inoltre, è possibile prevedere l’impiego di pannelli solari adeguati per accumulare energia per il funzionamento del motore elettrico 60 che aziona il cilindro 6.
Maggiormente in dettaglio, il ricevitore a bordo carreggiata è previsto per azionare il motore elettrico presente nell’impianto oleodinamico che fa muovere il cilindro per il movimento di salita o discesa del dissuasore mobile. Ogni dissuasore mobile che viene installato ha la sua centralina oleodinamica e centralina elettrica con trasmettitori e ricevitori che funzioneranno con le stesse frequenze d onda in modo che, se ci sono più dissuasori sulla medesima strada, abbiano le stesse condizioni e modalità di movimentazione.
Il sistema di azionamento del dosso in oggetto prevede che rimpianto elettrico sia corredato di un interruttore generale a tre livelli per avere tre modalità di funzionamento: modalità spento/manuale/automatico. Maggiormente in dettaglio, nella modalità spento, il dissuasore mobile e tutti i suoi sistemi, sia elettrici che idraulici, sono inibiti in ogni loro funzione, in quanto il sistema è staccato dalla batteria e dalla rete per cui tutto rimane inattivo.
Nella modalità manuale, il sistema viene comandato da una persona a bordo carreggiata, dove è posizionata la centralina elettrica, e potrà decidere a piacimento tramite un deviatore, se far scendere o salire il dissuasore mobile. Il deviatore comanderà il motore elettrico 60 e relativo magnete dell’elettrovalvola 61 per la discesa o la salita delia copertura superiore.
Inoltre, il sistema può essere gestito a distanza da una sede centrale di controllo del traffico.
Nella modalità automatico, il dosso mobile si trova in posizione alzata per la maggior parte del tempo ed il dosso sarà indotto a scendere solo quando il veicolo corredato di trasmettitore si avvicinerà alla ricevente venendo “agganciato” da quest’ultima. Il segnale di “aggancio” darà un comando elettrico al motore 60 e al magnete dell’elettrovalvola così da far muovere it cilindro 6 che facendo scorrere la trave intermedia 22 ed allontanare fra loro i cunei, come mostrato in figura 14C, farà abbassare gli elementi componenti la copertura superiore del dosso come mostrato in figura I 4D. Non appena il veicolo sarà uscito dal raggio d’ azione del ricevitore il sistema riprenderà la posizione iniziale riportando il dissuasore in posiz ione alzata. Lo “sgancio” dalla frequenza darà un consenso elettrico al motore 60 e al magnete dell’elettrovalvola per far muovere il ci lindro e far tornare i cunei della trave intermedia a contatto con quel li della trave superiore, come mostrato in figura J 3C, facendo cosi alzare gli elementi componenti la copertura superiore del dosso come mostrato in figura I 3D. Maggiormente in dettaglio, l’elettrovalvola 61 è dotata di un comando elettrico ad impulsi che mantiene la posizione idraulica tramite detent interno.
In particolare, il ci lindro 6, quando raggiunge il fine corsa sia in salita che in discesa, viene monitorato da un primo press ostato 62 tarato opportunamente ( 100 bar) che è previsto per far spegnere il motore elettrico 60 e rimanere in cond izioni di risparmio energetico.
In aggiunta a quanto sinora illustrato, sono previsti dei sensori a bordo strada posizionati a distanza debita dal dosso per garantire il funzionamento anche a veicoli viaggianti a velocità sostenuta come, ad esempio, i mezzi di soccorso.
Maggiormente in dettaglio, i l circuito oleodinamico è previsto per mantenere il cilindro col legato al dissuasore mob ile, in posizione alzata senza che vi possa essere nessuna discesa accidentale. Questa condizione è ottenuta tramite l’accumulatore 65 presente sulla l inea di pressione che mantiene la pressione di spinta sempre costante (es. a 100 bar). Nel caso in cui la pressione di linea scendesse sotto una prestabilita soglia (es. 80 bar), il secondo pressostato 63 che è tarato a 80 bar attiverà il motore 60 che farà “girare” la pompa 66 così da riportare la pressione a 100 bar per poi disinnescarsi su azione del primo pressostato 62.
Come in parte già accennato, quando si movimenta il dosso, la trave inferiore 20 rimane fissa e ferma nella propria sede, la trave intermedia 22 subisce uno scorrimento esclusivamente orizzontale trasversale all'asse stradale, scorrimento impresso dal cilindro idraulico 6, e la trave superiore 23, di conseguenza e per effetto dello scivolamento dei cunei, subisce un sollevamento esclusivamente verticale.
Lo scorrimento delle travi 22 e 23 nelle direzioni previste è assicurato dal gruppo di contenimento 3 e dai piatti di controllo alto-basso 4. Come in precedenza illustrato il dosso artificiale mobile in oggetto è concepito per operare da una condizione non operativa in cui risulta abbassato ad una condizione operativa in cui risulta sollevato rispetto al piano stradale.
Dopo quanto descritto in senso prevalentemente strutturale, il funzionamento del trovato in oggetto risulta il seguente.
Quando si intende dissuadere gli automobilisti dal tenere velocità elevate si attiva il dosso artificiale mobile facendo salire gli elementi della copertura superiore in modo da creare un rialzamento della superficie stradale così da obbligare gli automobilisti a ridurre la velocità di transito mentre, se si desidera avere un flusso di traffico più scorrevole e veloce, ad esempio, nelle ore di punta basta far abbassare il dosso. In particolare, quando deve transitare un mezzo di soccorso o di emergenza il dosso viene portato nella condizione non operativa ed abbassato. Questo cambiamento di condizione av viene o su attivazione da parte di un addetto o attraverso un comando ottenuto dal dialogo fra una trasmittente ed una ricevente che fa abbassare la copertura superficiale del dosso su azione del dispositivo di spinta che fa muovere la trave intermedia. Il dosso naturalmente viene segnalato sia come presenza sulla strada e viene anche segnalata opportunamente la sua condizione se operativo/alzato o non operativo/abbassato.
Il presente trovato raggiunge così gli scopi proposti.
Infatti, il dosso artificiale mobile in oggetto permette di essere alzato ed abbassato in tempi molto rapidi in modo da permettere la percorrenza del tratto stradale senza ostacoli e rallentamenti forzati ai mezzi di soccorso, ai mezzi d’emergenza ed alle forze di polizia durante l’espletamento delle loro funzioni senza dover rallentare, quando il tempo di percorrenza è estremamente importante per chi chiede soccorso.
Vantaggiosamente il dosso, una volta posizionato, è completamente integrato nella pavimentazione stradale per cui può essere installato ed utilizzato anche laddove ora è vietato dal codice della strada per il passaggio di mezzi di soccorso ed emergenza. Inoltre, il dosso secondo la presente invenzione permette una grande flessibilità d’utilizzo in quanto può essere utilizzato o meno in luoghi determinati come in vicinanza di scuole, edifici pubblici, luoghi di culto, etc ed in periodi di tempo particolari come quelli di alta affluenza per poter gestire al meglio il flusso del traffico.
Un vantaggio del dosso artificiale mobile è dovuto al fatto che è prefabbricato per cui i tempi di installazione in strada sono molto ridotti e la fruibilità della strada non viene praticamente compromessa; inoltre, il dosso presenta una struttura robusta così da resistere alle sollecitazioni dovute al passaggio di mezzi pesanti, ma, al tempo stesso, è una struttura semplice con ingombri limitati per cui può essere facilmente ed agevolmente montata e smontata.
In aggiunta, proprio per la sua semplicità strutturale il dosso secondo la presente invenzione non richiede particolari interventi di manutenzione e, di conseguenza, diviene poco onerosa la sua gestione. Un altro vantaggio è che il dosso può essere alzato/abbassato anche in assenza di elettricità di linea.
In aggiunta, il dosso proprio per la semplicità strutturale del sistema di sollevamento permette di garantire una buona funzionalità nel tempo ed anche in presenza di acqua e detriti sabbiosi. In particolare, anche qualora il cassone fosse sommerso dall’acqua (condizione difficile per la presenza dei fori di drenaggio nel cassone di contenimento) il dosso è in grado di funzionare ugualmente dato che all’interno del cassone non sono presenti componenti elettrici.
In aggiunta a quanto sinora evidenziato, il dosso mobile essendo radiocomandato permette ai mezzi di emergenza, opportunamente dotati di comando, di poter percorrere la strada senza dover rallentare, in tutta sicurezza quando il tempo di percorrenza può fare la differenza nel realizzare interventi tempestivi dato che il comando di appianamento del dosso è operativo già a debita distanza ed il tempo di appianamento è di circa due secondi.
Vantaggiosamente il dosso artificiale mobile in oggetto offre un’ottimale operatività e sicurezza ed è operativo con qualsiasi condizione ambientale.
Non ultimo vantaggio della presente invenzione è che risulta di notevole facilità d’impiego, di semplice realizzazione e buona funzionalità.
Naturalmente, alla presente invenzione possono essere apportate numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dosso artificiale mobile caratterizzato dal fatto di essere sostanzialmente costituito da quattro blocchi: un primo blocco composto da un gruppo di sollevamento (2), un secondo blocco composto da un gruppo di alloggiamento (3), un terzo blocco composto da un cassone di contenimento (4) previsto per accogliere al suo interno il gruppo di alloggiamento che a sua volta accoglie il gruppo di sollevamento (2) ed un quarto blocco composto da una copertura superiore (IO), detto dosso artificiale mobile essendo concepito per operare da una condizione non operativa in cui risulta abbassato ad una condizione operativa in cui risulta sollevato rispetto al piano stradale.
  2. 2. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di sollevamento (2) comprende sostanzialmente tre travi realizzate in acciaio: una inferiore (20), una intermedia (22) ed una superiore (23) in cui: detta trave inferiore (20) è a sezione rettangolare cava, di lunghezza pari alla dimensione della carreggiata stradale, presenta su ciascun lato un perno di guida (5a) e comprende un braccio (21) previsto per impegnare un dispositivo di spinta (6), - detta trave intermedia (22) appoggiata sopra la trave inferiore (20) ha larghezza uguale alla precedente, è a sezione rettangolare piena e presenta, sulla faccia superiore, almeno tre cunei trapezoidali pieni (220), tra loro equidistanti, di altezza pari allo scorrimento verticale che si desidera fornire al dosso, detta trave (22) essendo collegata al dispositivo di spinta (6) che fornisce alla trave stessa uno scorrimento orizzontale in direzione trasversale all'asse stradale, - detta trave superiore (23) larga come le altre, è a sezione rettangolare cava e presenta, sulla faccia inferiore, almeno tre cunei trapezoidali pieni (230), tra loro equidistanti, di geometria identica a quelli presenti sulla faccia superiore della trave (22) e su ciascun lato un perno di guida (5b), simile al perno (5a) della trave (20), detto gruppo prevedendo che, durante la movimentazione del dosso, la trave inferiore (20) rimane fissa e ferma nella propria sede, la trave intermedia (22) subisce uno scorrimento esclusivamente orizzontale trasversale all'asse stradale, scorrimento impresso dal dispositivo di spinta (6) e la trave superiore (23) per effetto dello scivolamento dei cunei, subisce un sollevamento esclusivamente verticale.
  3. 3. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che alla trave (22) è impegnata una coppia di piatti di controllo alto-basso (7) ciascuno dei quali è allocato su un lato della trave stessa e comprende una piastrina (75) fissata alla trave (22) e due bracci (76 e 77) fra loro opposti che dipartono dalla piastrina e che all’estremità libera si piegano ortogonalmente con una geometria prevista in modo da poter scorrere sui perni guida (5a e 5b) inseriti nelle travi (20 e 23) e da esse sporgenti detti perni (5a e 5b) essendo previsti per limitare l'alzata del gruppo di sollevamento e di garantirne la ricompattazione in fase di abbassamento.
  4. 4. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di alloggiamento (3) accoglie e protegge il gruppo di sollevamento (2) ed è costituito da una pluralità di travi ad “U” (30) metalliche cave a sezione quadrata, vincolate alla trave inferiore (20) in cui, internamente alle travi ad “U” (30), sono previsti dei carter (8 e 9) in lamiera da impegnarsi alla trave (23) per proteggere la zona dei cunei (220 e 230) dall'inclusione di materiale esterno che potrebbe comprometterne il funzionamento, dette travi ad "U" (30) essendo provviste di particolari sporgenze a “T” (35) previste per consentirne una miglior aderenza al getto di calcestruzzo e presentando una coppia di piastre (80) ciascuna delle quali è fissata alle travi ad "U" (30) di estremità per impedire lo scorrimento orizzontale della trave (23).
  5. 5. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto cassone di contenimento (4) in calcestruzzo presenta apposite sedi (40) previste per rinserimento delle travi ad “U” (30) ed una sede (41) per ralloggiamento della trave inferiore (20) che risulterà parzialmente immersa nel getto ed è provvisto di due chiusini (42) per chiudere le cavità del cassone non coperte dalla copertura superiore (10) del dosso, detto cassone (4) essendo configurato in modo da presentarsi esternamente come un parallelepipedo mentre, internamente, prevede spazi cavi per l'accesso ai componenti per manutenzione e/o eventuale pulizia del fondo ed è dotato di un sistema di drenaggio mediante foratura del fondo del cassone.
  6. 6. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detta copertura superiore (10) costituisce runica porzione di dosso che emerge dalla sede stradale e viene direttamente a contatto con i veicoli e comprende una piastra a sezione rettangolare (13) fissata alla trave (23) e girevolmente vincolata per mezzo di perni di incernieramento (16) a due ali (14), una per lato della piastra, due piatti di scorrimento (15) per le ali che sono vincolati alle travi ad “U” (30) ed al cassone di contenimento (4) e che sono opportunamente sagomati in modo da risultare perfettamente complanari alla sede stradale quando il dosso è in configurazione non operativa vale a dire abbassata.
  7. 7. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta copertura superiore (10) comprende due molle (18) agganciate a piatti trapezoidali ( 17) vincolati sotto le ali ( 14) ed atte ad assicurare il corretto posizionamento delle ali nella configurazioni operativa e non operativa (alzata ed abbassata), detti piatti (17) provvedendo alla chiusura degli interstizi che si vengono a creare lateralmente al meccanismo in configurazione operativa/alzata.
  8. 8. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti carter (9), presenti tra le travi ad "U" centrali, hanno geometria tale da consentire alloggiamento dei piatti di controllo alto-basso (7) mentre i carter (8) hanno una semplice geometria rettangolare, detti carter (8 e 9) si estendono dalla trave (23) fino a coprire parte della trave inferiore (20) anche a dosso alzato e proteggono i componenti del gruppo di sollevamento dalle infiltrazioni di sabbia.
  9. 9. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che prevede un sistema di azionamento e controllo per la movimentazione delle travi (22 e 23) comprende un impianto oleodinamico, un impianto di radiocomando ed un impianto elettrico in cui: impianto oleodinamico comprende sostanzialmente il dispositivo di spinta costituito da un cilindro oleodinamico (6) movimentato da un motore (60) e da un’elettrovalvola (61) con relativi magneti (610), un accumulatore (65) mantenuto ad una pressione costante tramite una coppia di pressostati (62 e 63) o con altri sistemi equivalenti, una pompa (66) per mantenere la pressione con relativa valvola di ritegno (67) e una valvola di controllo della pressione massima (68), una valvola di intercettazione (69) con un manometro (70) ed un serbatoio (71 ), impianto di radiocomando comprende un dispositivo trasmittente-ricevente collocato nel veicolo e a bordo carreggiata dove a seguito di un impulso dato dalla trasmittente la copertura superiore del dosso si abbassa portandosi in condizione non operativa prima del passaggio effettivo del veicolo con il conseguente innalzamento della stessa dopo il passaggio di quest’ultimo, l’impianto elettrico comprende un interruttore generale a tre livelli per avere tre modalità di funzionamento; modalità spento/manuale/automatico in cui: nella modalità spento, il dosso mobile e tutti i suoi sistemi, sia elettrici che idraulici, sono inibiti in ogni loro funzione e tutto rimane inattivo, nella modalità manuale, il sistema viene comandato da una persona a bordo carreggiata, dove è posizionata una centralina elettrica, e potrà decidere a piacimento tramite un deviatore, se far scendere o salire la copertura superiore del dosso, ed il deviatore comanderà il motore elettrico (60) e relativo magnete deH’elettrovalvola (61 ) per la discesa o Sa salita del la copertura superiore, nella modalità automatica, il dosso mobile si trova in posizione alzata per la maggior parte del tempo ed il dosso sarà indotto a scendere solo quando un veicolo corredato di trasmettitore, si avvicinerà alla ricevente venendo “agganciato” da quest’ultima ed il segnale di “aggancio” darà un comando elettrico al motore (60) e al magnete dell’elettrovalvola così da far muovere il dispositivo di spinta (6), che facendo scorrere la trave intermedia (22) ed allontanare fra loro i cunei, farà abbassare gli elementi componenti la copertura superiore del dosso e non appena il veicolo sarà uscito dal raggio d’azione del ricevitore il sistema riprenderà la posizione iniziale riportando il dissuasore in posizione alzata.
  10. 10. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che il sistema di azionamento del dispositivo di spinta è alimentato da batterie ricaricabili dalla rete corredate da un gruppo di continuità previsto per garantire corrente in caso di assenza temporanea di linea elettrica. 1 1. Dosso artificiale mobile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le facce superiori della piastra (13) e delle ali ( 14) sono a strisce giallo-nere e la geometria delle ali (14) e dei corrispondenti piatti di scorrimento (15) è costruita in modo da impedire il passaggio di sporcizia, di sassi e di piccoli oggetti che potrebbero interferire con il funzionamento del gruppo di sollevamento.
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