ITUB20155335A1 - Struttura di montaggio per dispositivi di illuminazione, dispositivo d'illuminazione e procedimento corrispondenti - Google Patents

Struttura di montaggio per dispositivi di illuminazione, dispositivo d'illuminazione e procedimento corrispondenti Download PDF

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ITUB20155335A1
ITUB20155335A1 ITUB2015A005335A ITUB20155335A ITUB20155335A1 IT UB20155335 A1 ITUB20155335 A1 IT UB20155335A1 IT UB2015A005335 A ITUB2015A005335 A IT UB2015A005335A IT UB20155335 A ITUB20155335 A IT UB20155335A IT UB20155335 A1 ITUB20155335 A1 IT UB20155335A1
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IT
Italy
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mounting
boards
sources
support board
light radiation
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ITUB2015A005335A
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Alberto Alfier
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Osram Spa
Osram Gmbh
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Description

"Struttura di montaggio per dispositivi di illuminazione , dispositivo d 'illuminazione e procedimento corrispondenti"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente descrizione si riferisce ai dispositivi di illuminazione .
Una o più forme di attuazione possono riferirsi a dispositivi di illuminazione utilizzanti sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica, ad esempio sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido guali sorgenti a LED.
Sfondo tecnologico
L'impiego di sorgenti di illuminazione allo stato solido, ad es. sorgenti di illuminazione a LED, si è esteso anche al settore dello spettacolo (entertainment ) rendendo attuabili soluzioni di illuminazione che vanno oltre soluzioni tradizionali dove, ad esempio, cambiare le condizioni di illuminazione di una scena può non essere possibile ovvero richiedere più dispositivi di illuminazione .
In guest o settore di possibile applicazione, le sorgenti di illuminazione a LED offrono ad es . la possibilità di utilizzare insiemi (cluster) di LED o sorgenti in cui un unico package contiene più sorgenti di illuminazione (chip) a LED con la possibilità di associare a ciascuno di guesti rispettivi sistemi ottici.
Questo modo di procedere può offrire una notevole flessibilità di impiego sotto diversi aspetti:
- dal punto di vista elettrico, permettendo ad es. di regolare 1'intensità del flusso luminoso (ad es. con una modulazione PWM e/o variando il livello di corrente);
dal punto di vista ottico, grazie ad es. alla possibilità di effettuare degli zoom spostando delle ottiche secondarie nella direzione di osservazione; e/o per il controllo del colore, ad esempio con la possibilità di variare la temperatura di colore correlata (Correlated Color Temperature o CCT) e/o la possibilità di miscelare sorgenti di radiazione luminosa di colore diverso guali ad esempio rosso, verde, blu, bianco, ecc.
E' stata anche sfruttata la possibilità di muovere indipendentemente sorgenti o singoli gruppi o cluster di sorgenti a LED, compresi gli elementi ottici associati.
Una tale funzionalità può essere conseguita montando ciascuna sorgente o gruppo di sorgenti su una rispettiva scheda (ad esempio del tipo denominato Metal Core Printed Circuit Board o MCPCB) con associato un rispettivo sistema di movimentazione e collegando ciascuna scheda con un cavo flessibile capace di seguire i movimenti delle diverse sorgenti/gruppi di sorgenti.
Questo modo di procedere presenta tuttavia alcuni inconvenienti, guali ad esempio:
- la complessità dell'insieme, connessa al fatto che ciascuna scheda deve essere collegata tramite cavi ad almeno un'altra scheda,
i costi legati all'impiego di tali cavi e dei relativi connettori maschio/ femmina,
- la ridotta affidabilità, dovuta al fatto che ciascun collegamento scheda- scheda può aumentare il tasso di difettosità (fallure) ad es. secondo lo standard SN29500.
Un 'altra possibilità è guella di montare tutte le sorgenti/ gruppi di sorgenti su un singolo substrato flessibile (ad esempio del tipo di una scheda di circuito stampato - Printed Circuit Board o PCB) con ciascuna area del substrato collegata meccanicamente ad un rispettivo sistema di movimentazione con il substrato flessibile in grado di assorbire i diversi posizionamenti dei cluster.
Questo modo di procedere può evitare alcuni degli inconvenienti presentati in precedenza, permettendo altresì di utilizzare una tecnologia ben nota.
Presenta tuttavia un inconveniente sostanziale dato dal fatto che i limiti intrinseci in termini di dissipazione termica dimostrati dai substrati flessibili possono tradursi in una conseguente limitazione della potenza massima delle sorgenti di illuminazione: 1'esigenza di limitare la dissipazione termica porta a limitare in modo corrispondente il livello di illuminazione , aspetto particolarmente penalizzante in un contesto di impiego come guello gui considerato .
Scopo e sintesi
Una o più forme di attuazione si prefiggono lo scopo di superare gli inconvenienti sopra delineati.
Secondo una o più forme di attuazione, tale scopo può essere conseguito grazie a una struttura di montaggio avente le caratteristiche richiamate in modo specifico nelle rivendicazioni che seguono .
Una o più forme di attuazione possono riferirsi anche a un corrispondente dispositivo di illuminazione, nonché ad un corrispondente procedimento.
Le rivendicazioni formano parte integrante dell'insegnamento tecnico gui somministrato in relazione alle forme di attuazione.
Breve descrizione delle figure
Una o più forme di attuazione saranno ora descritte, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle figure annesse, in cui:
- la Figura 1 rappresenta un esempio di un dispositivo d'illuminazione realizzabile secondo una o più forme di attuazione,
- la Figura 2 è una vista in sezione secondo la linea II-II della Figura 1,
la Figura 3 illustra, secondo un punto di osservazione circa corrispondente a guello della Figura 2, possibili modalità di utilizzazione di una o più forme di attuazione,
- la Figura 4 esemplifica eventuali caratteristiche di una o più forme di attuazione,
la Figura 5, comprendente due parti indicate rispettivamente con a) e b), esemplifica ulteriormente possibili caratteristiche di una o più forme di attuazione, e
- la Figura 6 è ulteriormente esemplificativa di una o più forme di attuazione.
Si apprezzerà che, per semplicità e chiarezza di illustrazione, le varie figure possono non essere rappresentate nella stessa scala.
Descrizione particolareggiata
Nella descrizione che segue sono illustrati vari dettagli specifici, allo scopo di fornire una comprensione approfondita di vari esempi di forme di attuazione. Le forme di attuazione possono essere ottenute senza uno o più dei dettagli specifici, o con altri procedimenti, componenti, materiali , ecc. In altri casi, strutture, materiali o operazioni note non sono illustrate o descritte in dettaglio in modo che i vari aspetti delle forme di attuazione non saranno resi poco chiari.
Un riferimento a "una forma di attuazione" nel guadro della presente descrizione intende indicare che una particolare configurazione, struttura o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione è compresa in almeno una forma di attuazione. Per cui, le frasi come "in una forma di attuazione" che possono essere presenti in vari punti della presente descrizione non fanno necessariamente riferimento esattamente alla stessa forma di attuazione . Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in un modo adeguato gualsiasi in una o più forme di attuazione.
I riferimenti gui utilizzati sono forniti semplicemente per comodità e guindi non definiscono 1'ambito di protezione o la portata delle forme di attuazione.
Nelle figure, il riferimento numerico 10 indica nel complesso un dispositivo d'illuminazione suscettibile di comprendere, in una o più forme di attuazione, una struttura di montaggio suscettibile di presentare le caratteristiche meglio descritte nel seguito e su cui sono montate una pluralità di sorgenti di radiazione luminosa L ad alimentazione elettrica.
In una o più forme di attuazione si può trattare di sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido, quali sorgenti a LED.
Le figure annesse illustrano per semplicità sorgenti a LED del tipo singolo, ad esempio a chip singolo. In una o più forme di attuazione, le sorgenti L possono però essere di tipo multiplo e comprendere, ad es. più chip emettitori di luce suscettibili di emettere radiazione luminosa con lunghezze d'onda (e dunque colorazioni) diverse da chip a chip.
In una o più forme di attuazione, la struttura su cui sono disposte le sorgenti L può comprendere una pluralità di (singole) schede di montaggio 12 con caratteristiche di dissipazione termica suscettibili di fornire rispettive posizioni o locazioni di montaggio per le sorgenti di radiazione luminosa L.
In una o più forme di attuazione, le schede di montaggio 12 possono essere di materiale metallico.
In una o più forme di attuazione, le schede di montaggio 12 possono presentare una forma circolare, ad esempio una forma a disco. Si apprezzerà peraltro che tale scelta non è imperativa: in una o più forme di attuazione, le schede di montaggio 12 possono presentare una conformazione diversa, ad esempio poligonale o mistilinea.
Il riferimento numerico 14 indica una scheda di supporto per le sorgenti di radiazione luminosa L accoppiata con le schede di montaggio 12.
In una o più forme di attuazione, la scheda di supporto 14 può comprendere porzioni flessibili 14a che si estendono a ponte fra schede di montaggio 12 adiacenti. In una o più forme di attuazione la scheda di supporto 14, può presentare porzioni 14b allargate (ad esempio di forma circolare) in corrispondenza delle schede di montaggio 12 con la possibilità di montare le sorgenti di radiazione luminosa L sulle suddette porzioni allargate 14b.
In una o più forme di attuazione, la scheda di supporto 14 può essere laminata sulle schede di montaggio 12.
In una o più forme di attuazione, la scheda di supporto 14 può essere realizzata con una tecnologia sostanzialmente assimilabile a guella utilizzata per realizzare le schede a circuito stampato di tipo flessibile (FPCB).
In guesto modo, le porzioni 14b localizzate (ad esempio laminate) sulle schede di montaggio 12 possono risultare complessivamente rigide, mentre le porzioni 14a che si estendono a ponte fra schede di montaggio 12 adiacenti possono risultare flessibili.
Si apprezzerà altresì che la struttura di montaggio gui esemplificata può comprendere un numero guaisiasi di schede di montaggio 12 definenti rispettive posizioni di montaggio per sorgenti di radiazione luminosa L, per cui la scheda di supporto 14 può essere vista come un elemento di lunghezza di per sé indefinita, eventualmente suscettibile di essere tagliato a misura secondo le esigenze di impiego così da poter realizzare dispositivi di illuminazione di lunghezza e dimensioni desiderate.
Ancora, la Figura 6 esemplifica il fatto che una o più forme di attuazione non sono in alcun modo limitate alla realizzazione di strutture di montaggio 12, 14 (dungue di dispositivi di illuminazione 10) di forma rettilinea così come esemplificate nelle Figure 1 a 4.
Ad esempio, la Figura 6 esemplifica il fatto che, oltre a poter comprendere un numero qualsiasi di schede di montaggio 12 (dunque di sorgenti di radiazione luminosa L), la struttura di montaggio 12, 14 e, conseguentemente, il dispositivo di illuminazione 10 secondo una o più forme di attuazione possono estendersi secondo una geometria qualsiasi, ad esempio una geometria curva, a serpentina, mistilinea, ecc.
Di conseguenza, in una o più forme di attuazione, le sorgenti L montate sulla scheda 14 possono essere disposte in una fila rettilinea, oppure in una fila non rettilinea comprendente almeno una porzione di curva.
L'osservazione delle Figure 2 e 3 permette di notare come la flessibilità delle porzioni 14a che si estendono fra le varie schede di montaggio 12 (conseguibile ad esempio laminando la scheda 14 sulle schede 12) permette di variare selettivamente 1'orientamento relativo delle singole schede di montaggio 12, e dunque delle sorgenti di radiazione luminosa L su di esse montate.
In una o più forme di attuazione, le sorgenti di radiazione luminosa L possono essere montate in corrispondenza delle posizioni di montaggio definite dalle schede di montaggio 12 montandole sulla faccia o superficie della scheda 14 opposta rispetto alle schede 12, per cui la scheda di supporto (ad es. porzioni allargate 14b) risulta interposta a sandwich fra le sorgenti L e le schede di montaggio 12.
Si apprezzerà peraltro che tale soluzione (scheda di supporto 14 disposta a sandwich fra le sorgenti di radiazione luminosa L e le schede di montaggio 12, così da risultare coestensiva con le facce anteriori delle schede 12 stesse) non è strettamente imperativa.
In una o più forme di attuazione, una struttura di montaggio/dispositivo d 'illuminazione 10 così come gui esemplificate possono presentare una o entrambe delle seguenti caratteristiche:
dissipatori termici 120, ad es . di materiale metallico o materiale plastico termicamente dissipativo, eventualmente alettati, accoppiati alle schede 12 (ad es. in posizione opposta rispetto alle sorgenti di radiazione luminosa L), e/o
motorizzazioni M (di tipo di per sé noto) che permettono di variare selettivamente la posizione e/o 1'orientamento delle singole schede 12 e dungue delle sorgenti L su di esse montate, con la possibilità di variare la morfologia del dispositivo 10 nel suo complesso.
In una o più forme di attuazione risulta possibile realizzare una struttura di montaggio 12, 14 (ed un dispositivo di illuminazione 10) in grado di ospitare un numero N gualsiasi di sorgenti di radiazione luminosa L ciascuna delle guali, così come esemplificato nelle porzioni a) e b) della Figura 5, corrisponde ad una rispettiva area o regione LA: guesto sia con riferimento al verso perpendicolare alla direzione di estensione della struttura di montaggio/dispositivo d'illuminazione 10 (vedere la porzione a) della Figura 5), sia con riferimento alla struttura di montaggio/dispositivo d'illuminazione 10 osservato in pianta (vedere la porzione b) della figura 5).
In una o più forme di attuazione, sulla scheda 14 possono essere provviste linee elettricamente conduttive 16 (di alimentazione e, eventualmente , controllo delle sorgenti L; linee indicate schematicamente con linee a tratti nella sola Figura 1).
Ciò può essere fatto con tecniche note, secondo un layout desiderato, eventualmente anche dopo che la scheda 14 è stata accoppiata alle schede 12.
In una o più forme di attuazione, la scheda di supporto 14 può essere accoppiata alle schede di montaggio 12 dando origine ad una struttura sostanzialmente assimilabile ad una scheda di circuito stampato semirigida.
In guesto modo risulta possibile fornire al produttore di dispositivi di illuminazione un prodotto intermedio sotto forma di pannello comprendente la scheda di supporto 14, eventualmente ancora priva delle linee elettricamente conduttive 16, accoppiata alle schede di montaggio 12. Il tutto con la possibilità, da parte del produttore di dispositivi di illuminazione, di utilizzare tale prodotto intermedio per montarvi, utilizzando procedimenti di montaggio standard (ad esempio SMD reflow), sorgenti di radiazione luminosa L distribuite secondo una configurazione desiderata.
In una o più forme di attenzione, il suddetto pannello può presentare delle formazioni di irrigidimento (ad esempio ponticelli metallici S - vedere la Figura 6) che possono estendersi fra schede 12 adiacenti così da conferire al prodotto intermedio in questione una certa rigidità durante operazioni di trattamento quali ad es. la formazione delle linee elettriche 16 e/o il montaggio delle sorgenti di radiazione luminosa L cui il pannello è sottoposto. Successivamente tali formazioni di irrigidimento S possono essere rimosse, ad es. tramite taglio al laser, fresatura, punzonatura, o altri mezzi.
Le Figure 1 a 4 esemplificano la possibilità di montare ad es. tre sorgenti di radiazione luminosa L su tre rispettive schede di montaggio 12 collegate dalla scheda 14 laminata su gueste ultime.
In guesto modo, le schede 12 su cui sono montate le sorgenti L possono essere spostate (ad esempio dalle motorizzazioni M schematicamente rappresentate nella Figura 4) con la scheda 14 che si flette nelle porzioni a ponticello 14b estendentisi fra le schede 12.
Il calore generato dalle sorgenti L durante il funzionamento può essere dissipato attraverso lo stesso sistema di movimentazione (motori M) e/o attraverso le schede 12 stesse (ad es. tramite i dissipatori termici 120).
In guesto modo è possibile realizzare un dispositivo di illuminazione 10 comprendente un generico numero N di sorgenti di radiazione luminosa L con i relativi collegamenti elettrici suscettibili di essere realizzati attraverso le linee 16 provviste sulla scheda 14. Quest'ultima può essere realizzata sotto forma di un'unica scheda per tutto il dispositivo 10 (anche secondo geometrie abbastanza complesse: si osservi ad esempio la Figura 6), con ciascuna sorgente L mobile singolarmente nell'ambito di una gamma di possibili movimenti definita dal rispettivo sistema di movimentazione M. Tale gamma o campo di possibile movimento possono dungue essere piuttosto ampi in funzione della lunghezza delle porzioni 14a della scheda 14 che si estendono fra le schede 12.
In una o più forme di attuazione, il collegamento elettrico del dispositivo 10 ad una sorgente di alimentazione (non visibile nelle figure) può essere realizzato tanto in corrispondenza di una o più porzioni della scheda 14 localizzate in corrispondenza delle schede 12 (ad esempio in corrispondenza delle porzioni allargate 14b), quanto in corrispondenza delle porzioni a ponticello flessibile 14a.
Riguardo alla scelta dei materiali, in una o più forme di attuazione, per la scheda di montaggio 14 è possibile ricorrere a substrati dielettrici, ad es. poiUmide (PI) o polietilene naftalato (PEN), con linee elettricamente conduttive 16 ad es. di materiale metallico quale rame o argento.
In una o più forme di attuazione è possibile utilizzare maschere di saldatura realizzate con materiali (compound) eventualmente diversi anche per quanto riguarda il colore. Composti a base di silicone o a base epossidica sono esemplificativi di composti utilizzabili a tale scopo.
Come già osservato in precedenza, una o più forme di attuazione non sono limitate alla disposizione delle sorgenti di radiazione luminosa L una schiera rettilinea potendosi realizzare, ad es. configurazioni come quella esemplificata nella Figura 6, con le sorgenti L disposte secondo una traiettoria a serpentina definita dalla scheda di supporto 14.
Si apprezzerà altresì che le sorgenti L possono essere di tipo diverso, ad esempio per quanto riguarda la lunghezza d'onda (colore) della radiazione emessa, con la possibilità di utilizzare anche nell'ambito di una singola sorgente di radiazione luminosa dei LED/chip con caratteristiche cromatiche diverse.
In una o più forme di attuazione, le stesse modalità qui esemplificate per il montaggio delle sorgenti di radiazione luminosa L possono essere estese ai componenti circuitali eventualmente suscettibili di essere associati alle sorgenti L, ad esempio unità di pilotaggio DC/DC, resistor!, condensatori , induttori , diodi , connettori , sensori , ecc.
Analoghe considerazioni possono valere per quanto riguarda eventuali ottiche associate alle sorgenti , che possono essere sia ottiche singole per ciascuna sorgente, sia ottiche condivise da più sorgenti.
In una o più forme di attuazione , le schede di montaggio 12 possono essere realizzate con un materiale metallico oppure (ad es. qualora le esigenze di dissipazione termica non risultino particolarmente stringenti ) utilizzando materiali quali FR4 o CEM suscettibili ad es. di unire alle caratteristiche di rigidezza caratteristiche di dissipazione termica.
Per quanto riguarda il montaggio delle sorgenti L (e degli altri componenti ) sulla scheda 14 è possibile utilizzare , oltre alla tecnologia SMD già menzionata in precedenza, tecnologie diverse quale la tecnologia nota come pin-through-hole .
In una o più forme di attuazione la scheda 14 può comprendere più strati conduttivi eventualmente separati da uno strato isolante interposto, così da dare origine ad una struttura sostanzialmente assimilabile a una struttura FPCB del tipo denominato a doppio strato (double-layer) .
Una o più forme di attuazione permettono di montare le sorgenti L (ed i componenti ad esse eventualmente associati ) su una struttura mantenuta complessivamente piana con la successiva possibilità di realizzare un orientamento relativo così come esemplificato nelle Figure 3 e 4: orientamento relativo che peraltro non è limitato ad una flessione di tipo bidimensionale , ma può estendersi anche ad una flessione tridimensionale con componenti di piegatura e di rotazione.
Una o più forme di attuazione possono offrire un'ampia gamma di vantaggi.
Ad es. risulta possibile realizzare dispositivi di illuminazione comprendenti più LED/cluster di LED mobili con una elevata flessibilità progettuale resa disponibile dalla flessibilità della scheda di supporto. Come esempio di flessibilità a livello di progetto si può pensare al caso di un dispositivo di illuminazione di cui si definiscano caratteristiche cinematiche/meccaniche comprensive delle superfici sulle guali si prevede di montare le sorgenti di radiazione luminosa. Esiste guindi la possibilità di "disegnare" direttamente la struttura di montaggio (schede di montaggio 12 e scheda di supporto 14) in funzione dei criteri che ci si attende possano regolare la trasformazione della struttura piana in una struttura sottoposta ad una sagomatura bidimensionale e/o tridimensionale . In guesto modo è possibile definire il layout di una scheda di supporto 14 suscettibile di essere inclusa in una struttura a pannello semi-rigida utilizzabile da parte del fabbricante del dispositivo di illuminazione .
Per guanto riguarda le possibilità di impiego, anche in assenza di una motorizzazione, è possibile pensare di montare una struttura di montaggio (dispositivo di illuminazione così come gui esemplificato) su una superficie sagomata (comprendente ad es. più superfici sferiche di raggio diverso) con la capacità di assorbire i diversi posizionamenti delle schede di montaggio 12 attraverso la flessibilità della scheda di supporto 14, con le porzioni a ponticello 14a flessibili e suscettibili di essere avvolte intorno ad un oggetto tridimensionale. Un altro aspetto di rilievo è dato dalla possibilità, offerta dalla scheda di supporto semi rigida, di assorbire eventuali tolleranze.
A livello di utilizzazione del dispositivo di illuminazione la flessibilità complessiva consente di muovere le singole sorgenti L anche durante il funzionamento del dispositivo 10 così da realizzare effetti di illuminazione, con tale movimento suscettibile di essere seguito ed assorbito grazie alla flessibilità della scheda di supporto 14. Uno stesso movimento può essere ripetuto più volte nel tempo con la possibilità, ad esempio, di distribuire in modo diverso 1'illuminazione di una certa scena, ad esempio in funzione di segnali di retroazione provenienti da sensori remoti (ad esempio montati su una telecamera, sensori a infrarosso, sensori tipo wireless ecc.).
Una o più forme di attuazione possono caratterizzarsi per una intrinseca robustezza meccanica, ad es. quando si utilizzino schede di montaggio 12 metalliche.
Le caratteristiche di dissipazione offerte dalle varie parti della struttura (ad es. dalle schede di montaggio 12 ed eventualmente anche dalla scheda di supporto 14 laminata sulle stesse) permettono di ottenere livelli di dissipazione termica comparabili a quelle dei circuiti stampati del tipo a nucleo metallico (metal core) e nettamente superiori a quelli dei circuiti stampati di tipo convenzionale .
Per quanto riguarda il montaggio/ assemblaggio del dispositivo di illuminazione è possibile conseguire vantaggi di varia natura.
Ad esempio, tutte le sorgenti/cluster di illuminazione possono essere collegati dal punto di vista elettrico e meccanico attraverso una stessa scheda di montaggio 14 flessibile, con la possibilità di essere sottoposti in modo simultaneo al processo di montaggio (ad esempio SMD) delle sorgenti/componenti. Questo senza dover ricorrere a connettori e cavi e con vantaggi particolarmente apprezzabili nel caso di un processo SMD reflow.
Il collegamento elettrico e meccanico conseguito attraverso la scheda di montaggio 14, senza dover di necessità ricorrere a connettori e cavi, permette di conseguire una generale semplificazione del dispositivo, con una conseguente riduzione dei costi e con un effetto positivo anche per guanto riguarda 1'affidabilità. Potendosi fare a meno di collegamenti da scheda a scheda è possibile realizzare dispositivi migliorati anche dal punto di vista dell'affidabilità di funzionamento (fallure rate), ad esempio secondo lo standard SN29500.
Fermi restando i principi di fondo, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, anche in modo significativo, rispetto a guanto gui illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per guesto uscire dall'ambito di protezione.
Tale ambito di protezione è definito dalle rivendicazioni annesse.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di montaggio per dispositivi di illuminazione (10), comprendente: una pluralità di schede di montaggio (12) termicamente dissipative definenti rispettive posizioni di montaggio per sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (L), e - una scheda di supporto (14) per dette sorgenti di radiazione luminosa (L); detta scheda di supporto (14) essendo accoppiata con le schede di montaggio (12) di detta pluralità di schede di montaggio e comprendendo porzioni flessibili (14a) estendentisi a ponte fra schede di montaggio (12) di detta pluralità di schede di montaggio.
  2. 2. Struttura di montaggio secondo la rivendicazione 1, in cui detta scheda di supporto (14) comprende linee elettricamente conduttive (16) per dette sorgenti di radiazione luminosa (L).
  3. 3. Struttura di montaggio secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detta scheda di supporto (14) comprende porzioni allargate (14b) in corrispondenza di dette posizioni di montaggio definite da dette schede di montaggio (12).
  4. 4. Struttura di montaggio secondo una gualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente elementi dissipatori termici (120) accoppiati a dette schede di montaggio (12), preferibilmente in posizione opposta a detta scheda di supporto (14).
  5. 5. Struttura di montaggio secondo una gualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta scheda di supporto (14) è un corpo laminare, di preferenza laminato su detta pluralità di schede di montaggio (12).
  6. 6. Struttura di montaggio secondo una gualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta scheda di supporto (14) si estende con andamento nastriforme su una fila di schede di montaggio (12), con detta fila che è: - una fila rettilinea, o una fila non rettilinea comprendente almeno una porzione di curva.
  7. 7. Dispositivo d'illuminazione, comprendente: una struttura di montaggio (12, 14) secondo una gualsiasi delle rivendicazioni 1 a 6, e sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (L), preferibilmente sorgenti a LED, montate su detta scheda di supporto (14) in corrispondenza di dette posizioni di montaggio di dette schede di montaggio (12).
  8. 8. Dispositivo d'illuminazione secondo la rivendicazione 7, in cui detta scheda di supporto (14) è disposta a sandwich fra dette sorgenti di radiazione luminosa (L) e dette schede di montaggio (12).
  9. 9. Procedimento per realizzare un dispositivo di illuminazione, comprendente: provvedere una struttura di montaggio (12, 14) secondo una gualsiasi delle rivendicazioni 1 a 6, e montare sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica, preferibilmente sorgenti a LED (L) , su detta scheda di supporto (14) in corrispondenza di dette posizioni di montaggio di dette schede di montaggio (12 ), preferibilmente con detta scheda di supporto (14) disposta a sandwich fra dette sorgenti di radiazione luminosa (L) e dette schede di montaggio (12).
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione 9, comprendente : - provvedere detta struttura di montaggio (12, 14) di formazioni di irrigidimento (S) che si estendono fra almeno alcune di dette schede di montaggio (12) per contrastare la flessione della struttura di montaggio (12, 14), e - rimuovere dette formazioni di irrigidimento (S) dopo aver montato dette sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (L) su detta scheda di supporto (14) .
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 9 o la rivendicazione 10, comprendente: - accoppiare detta scheda di supporto (14) a detta pluralità di schede di montaggio (12), - provvedere linee elettricamente conduttive (16) per dette sorgenti di radiazione luminosa (L) su detta scheda di supporto (14) accoppiata con detta pluralità di schede di montaggio (12), e - montare dette sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (L) su detta scheda di supporto (14) in contatto elettrico con dette linee elettricamente conduttive .
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