ITUB20155274A1 - Dispositivo modulare per il lancio di uno o piu? ordigni a mano - Google Patents

Dispositivo modulare per il lancio di uno o piu? ordigni a mano Download PDF

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ITUB20155274A1
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Osvaldo Carlo Rossi
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Myhre Tito Waage
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    • F41WEAPONS
    • F41FAPPARATUS FOR LAUNCHING PROJECTILES OR MISSILES FROM BARRELS, e.g. CANNONS; LAUNCHERS FOR ROCKETS OR TORPEDOES; HARPOON GUNS
    • F41F7/00Launching-apparatus for projecting missiles or projectiles otherwise than from barrels, e.g. using spigots
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F42AMMUNITION; BLASTING
    • F42BEXPLOSIVE CHARGES, e.g. FOR BLASTING, FIREWORKS, AMMUNITION
    • F42B27/00Hand grenades
    • F42B27/08Hand grenades with handle

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Description

“DISPOSITIVO MODULARE PER IL LANCIO DI UNO O PIU’ ORDIGNI A MANO”
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo modulare per il lancio di uno o più ordigni a mano, che consente un ottimale utilizzo tattico degli ordigni per uso bellico e/o civile (antisommossa).
L’invenzione nasce dall’osservazione di quanto avvenuto nella prima e nella seconda guerra mondiale, e più specificamente relativamente all’ordigno StHG24/43 dei tedeschi che. per ottenere un lancio a mano più sicuro e più lontano dellordigno, aumentando la carica esplodente, aggiunsero all’ordigno, tìpicamente a barattolo, un manico in legno per ottenere un “effètto leva” aumentando la distanza di lancio.
A seconda delle necessità, per aumentare l’effètto e la capacità esplodente, all’ordigno di base, venivano aggiunti altri ordigni legaLi con del filo di ferro all’ordigno principale, disposto in posizione centrale, in modo da ottenere un grappolo di ordigni lanciabili contemporaneamente da una sola persona (figura 1).
E’ evidente che si trattava di una soluzione artigianale, dettata da contingenze particolari sul campo, c anche un po’ pericolosa. Inoltre, il peso degli ordigni legati tra loro era piuttosto alto e la manovrabilità dell’assieme piuttosto laboriosa ed insicura: una volta svitato il cappellotto in fondo al manico, scendeva ima perlina con attaccata una funicella che, tirata dal soldato, innescava il detonatore, il tutto dovendosi lanciare il più lontano possibile, normalmente entro 5 secondi.
Il manico, pertanto, serviva unicamente come “leva” per un lancio più lontano e come sicura custodia della funicella, che allo strappo, attivava il detonatore temporizzato.
Scopo dell' invenzione c quello di eliminare gli inconvenienti di tale tecnica nota, fornendo un dispositivo di lancio di ordigni a mano del tipo modulare, che consenta di lanciare, all’ occorrenza uno o più ordigni contemporaneamente, in base alla capacità esplodente desiderata.
Altro scopo dell’invenzione è quello di fornire un tale dispositivo che consenta di utilizzare anche i comuni ordigni bellici di qualunque foggia.
Altro scopo ancora dell' invenzione è quello di fornire un tale dispositivo che sia di facile e sicura utilizzazione.
Altro scopo ancora dell’ invenzione è quello di fornire un tale dispositivo che possa eventualmente essere lancialo con un lanciatore e/o con diverse modalità di detonazione.
Questi ed altri scopi sono raggiunti dal dispositivo secondo l’invenzione che presenta le caratteristiche dell’annessa rivendicazione indipendente 1 .
Realizzazioni vantaggiose dell’invenzione sono esposte nelle rivendicazioni dipendenti.
Sostanzialmente, il dispositivo per il lancio di mio o una pluralità di ordigni o unità detonanti secondo l’invenzione comprende un manico cilindrico cavo con un’estremità, un supporto pia striforme provvisto di una pluralità lori, di cui uno centrale per il fissaggio a detta estremità del manico mediante uno di detti ordigni o unità detonanti, o una ghiera, e due o più fori periferici per il supporto di almeno altrettanti ordigni o unità detonanti.
Secondo una realizzazione preferita, detti ordigni o unità detonanti comprendono un corpo cilindrico cavo, riproducente la conformazione di detLo manico, alloggiante una carica esplosiva, e pollante ad una estremità un’ogiva. mentre l’altra estremità potendosi impegnare con detta estremità del manico, detto supporto avendo la forma di un rocchetto comprendente un cilindro cavo centrale, atto ad alloggiare uno di detti ordigni o unità detonanti , e due piastre di estremità provviste di una pluralità di detti fori periferici atti ad accogliere altrettanti ordigni o unità detonanti
Ulteriori caratteristi clic dell’invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita a sue forme puramente esemplificative, e per questo non limitative di realizzazione, illustrate nei disegni annessi, in cui: la ligura 1 mostra una soluzione convenzionale di più ordigni a mano montati su un unico manico, come illustrata nella parte introduttiva della presente descrizione;
la figura 2 è una vista in sezione mediana di un dispositivo modulare per il lancio di ordigni a mano secondo una prima realizzazione dell' invenzione;
la figura 3 è una vista parziale in esploso del dispositivo di figura 2;
le figura 4a, 4b sono rispettivamente una vista laterale e una vista in pianta di mi supporlo degli ordini detonanti a forma di rocchetto;
le figura 5 c 6 sono, rispettivamente, una vista laterale c una vista in sezione di un lanciatore dell’assieme di figura 2;
le figure 7a, 7b; 8a, 8b; 9a, 9b; 10a, 10b sono viste, rispettivamente, in alzato laterale e in pianta dall’alto di un dispositivo per il lancio di bombe a mano secondo una seconda torma di realizzazione dell’ invenzione, mostrato per l’impiego con un numero diversi di ordigni;
le ligure 8c, 8d sono viste prospettiche da aiti opposti della realizzazione mostrata nelle figure 8a, 8 b;
la figura 11 è una vista parziale in esploso del dispositivo di figura 1 Oa; le figure 12 a. 12b sono, rispettivamente, una vasta di profilo laterale e una vista in pianta delia piastra di supporto degli ordigni;
le figure 13a. 13b, 13c; 14a. 14b, 14c; 15a, 15b, 15c sono viste, rispettivamente, in alzato laterale, in pianta dall’alto e in pianta dal basso mostranti una variarne di montaggio di ordigni rispetto alle corrispondenti figure 7, 8 e 9; le figure 14d, 14e sono viste in prospettiva da lati opposti della realizzazione mostrata nelle figure 14a, 14b, 14c;
le figure 16a, 16b, 16c; 17a, 17b, 17c; 18 a, 18b, 18c sono viste, rispettivamente, in alzato laterale, in pianta dall’alto e in pianta dal basso mostranti un’ulteriore variante di montaggio di ordigni rispetto alle corrispondenti figure 7, 8 e 9.
Con riferimento per ora alle figure 2, 3, è mostrato un dispositivo di lancio di ordigni a mano o unità detonanti, indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 1 comprendente un manico 10 a forma di un corpo cilindrico cavo, con una estremità filettata 13, chiusa da un tappo 11, all’interno del quale possono eventualmente alloggiare vari componenti, come sarà detto meglio in seguito.
All’altra estremità del manico cavo 1 è prevista una seconda filettatura interna 13. dello stesso tipo della precedente e per questo indicata con lo stesso numero di riferimento, meglio visibile in figura 3, con la quale si impegna una di due identiche filettature esterne contrapposte 14 di un elemenLo di raccordo 15, in modo che con la filettatura esterna 14 che rimane libera si possa impegnare un ulteriore elemento cilindrico provvisto di filettatura interna 13, come il manico cavo 1.
A tale proposito, si fa notare che sebbene nelle figure annesse il manico 1 sia stato ralfigurato in pezzo unico, esso può essere convenientemente ricavato in due elementi separati di uguale lunghezza uniti da un elemento di raccordo 15, aumentando così la modularità del dispositivo.
Il manico o bastone 10 è previsto cavo e riempito con cariche esplosive 16, atte ad aumentare il potere offensivo della bomba. Le cariche esplosive 16 sono opzionali c il manico 10 potrebbe eventualmente anche essere previsto pieno.
Il materiale del manico, se cavo, è convenientemente un materiale sintetico (materiali plastici di vario tipo), o metallico (ad esempio alluminio), mentre nel caso di manico pieno può essere realizzato in economico e robusto legno pressato.
Il manico avrà la funzione di “leva” (per un lancio manuale più lontano) e di supporto per una pluralità di ordigni, come si dirà in seguito.
Per una buona maneggevolezza il diametro del manico può essere indicativamente tra i 25 e 35 min. mentre la lunghezza dipende dall’effetto leva che si vuole ottenere, ad esempio tra 10 - 15 crn e 20 - 25 cm.
Come detto, il bastone 10 può essere realizzato in diversi multipli, ad esempio in un pezzo unico di lunghezza standard 25 cm, oppure in due pezzi di 12,5 cm.
Il dispositivo secondo l’invenzione è struturato per poter ricevere uno o una pluralità di ordigni o unità detonanti, indicati con il numero di riferimento 20.
Convenientemente:, gli ordigni o unità detonanti 20 hanno la sLessa struttura del manico 10, in particolare sono realizzati utilizzati do un modulo del manico 10, quando quesLo è realizzato in più elementi assemblati.
Quindi, una imita detonante 20 comprende un cilindro cavo 21, con una carica esplosiva 22 e filettatura interna 13 ad entrambe le estremità, dello stesso tipo della filettatura interna del manico 10.
Tn una di tali filettature di estremità 13 si avviLa una ogiva 23 provvista di ima corrispondente niellatura esterna 14. mentre l’altra filettatura interna 13 può impegnarsi con la filettatura esterna 14 dell’elemento di raccordo 15 per un montaggio diretto sul bastone 10.
Alternativamente, con la filettatura 13 opposta a quella portante l’ogiva 23 si può impegnare una ghiera 24 provvista aneli’ essa della filettatura esterna 14.
Per consentire il lancio simultaneo di più unità detonanti 20, c previsto un supporto a rocchetto 30 (vedere in particolare ligure 4a, 4b) comprendente un cilindro cavo 31 con diametro interno tale da alloggiare un ordigno o unità detonante 20 e due piastre di estremità 32 provviste di ima pluralità di fori 33 (cinque nelfesempio mostrato, compreso quello centrale del cilindro cavo 31) atti ad accogliere altrettanti ordigni o unità detonanti 20.
Come visibile in figura 3, una unità detonante 20 alloggia nel cilindro cavo 31 del rocchetto 30 c serve da elemento di fissaggio del rocchetto al manico 10, andandosi ad avvitare con una sua estremità all’elemento di raccordo 15, mentre sull’altra estremità viene avvitata l’ogiva 23 che blocca il rocchetto 30 in posizione.
Le altre unità detonanti 20, nell’esempio mostrato in figura 3 vengono montate sul supporto a rocchetto 30 disponendo il corpo o cilindro 21 dell’unità detonante tra le due piastre 32, in allineamento con una rispettiva coppia di fori contrapposti 33 cd avvitando, da una parte l’ogiva 23 e dall’altra la ghiera filettata 24, in modo da bloccare il tutto tra le piastre 32.
Naturalmente il montaggio delle unità detonanti sul supporto a rocchetto 30 può avvenire anche in modo diverso da quanto illustrato, ad esempio infilando il corpo 21, in un senso o nell’altro, nei fori 32, che eventualmente avranno diametro diverso a seconda del senso di inserimento, e fissando poi il tutto avvitando l’ogiva 23 e/o la ghiera filettata 24.
Sia il supporto a rocchetto 30 che il corpo cilindrico cavo 21 delle unità detonanti 20 sono convenientemente ricavati in materiale plastico, ma non è escluso Γ utilizzo di altri materiali.
Come visibile in figura 2, sul manico tubolare 10 sono montati anelli o ring, ovvero guarnizioni anulari 17 atti a far tenuta contro la parete interna del corpo tubolare di un lanciatore ad aria compressa mostrato nelle figure 5 e 6,
Infatti, in alternativa ad un lancio manuale delle unità detonanti 20 attraverso il manico 10. è prevista anche la possibilità di un lancio pneumatico, attraverso un lanciatore 100, mostrato nelle figure 5 e 6. che forma oggetto della domanda di brevetto italiana n. 102015000017964 del 26/05/2015 a nome dello stesso richiedente, il cui contenuto è qui incorporato come riferimento.
In quanto segue si riportano solo gli elementi essenziali del lanciatore oggetto della citata domanda di brevetto, alla quale si rimanda per ulteriori dettagli.
Il lanciatore 100 comprende un corpo tubolare o canna 101, ad una estremità del quale è montato, ad esempio per avvitamento, un serbatoio di aria compressa 102, e all’alLra estremità una testa allargata 103, di dimensioni tali da alloggiare il supporto a rocchetto 30 con le unità detonanti 20, mentre il manico 10 alloggia nel corpo tubolare 101. La testa allargata 103 c chiusa frontalmente da un coperchio 104.
11 lanciatore 100 si differenzia dal dispositivo di lancio oggetto della citata domanda di brevetto italiana n. 102015000017964 sostanzialmente solo per la conformazione della testa 103 che ha maggiori dimensioni per poter alloggiare la pluralità di unità detonanti 20 portate dal supporto a rocchetto 30.
Sul corpo tubolare 101 sono montate due impugnature 105, 106.
T.’ impugnatura 105 più vicina alla testa allargata 103 c in materiale pieno e serve solo da presa, mentre l’altra impugnatura 106, dalla parte del serbatoio di aria compressa 102, è internamente cava ed c collcgata al serbatoio 102 mediante un condotto di raccordo 107.
Nella cavità 108 del manico 106 può alloggiare una cartuccia di gas, quale anidride carbonica (non mostrata) la cui apertura è comandabilc tramite un grilletto 109 dellimpugnatura 106 per liberare il gas in essa contenuto, che attraverso il condotto 107, va a comandare una valvola pneumatica clic scarica Paria compressa contenuta nel serbatoio 102 per il lancio delle unità detonanti 20 con relativo supporto a rocchetto 30 e manico 10.
Il tappo di chiusura 11 del manico cavo 10 può costituire un modulo di detonazione multimodale come descritto nella domanda di brevetto italiana n.
102015000033121 del 10/07/20 15 a nome dello stesso richiedente, il cui contenuto è qui in copi orato come riferimento.
Il modulo di detonazione multimodale nel tappo 11 comprende un blocco esplosivo 120 con microresistenza 121; un blocco elettronica 130 per l’attivazione di detta resistenza 121 ; e un blocco di potenza 140 per l’ali nenLazione del blocco elettronica 130 e per l’attivazione della micro resistenza 121, contenente altresì un interruttore pressostato 141.
Per maggiori dettagli del modulo di detonazione multimodale si rimanda alla ciLata domanda di brevetto italiana n, 102015000033121 .
Con il modulo di detonazione multimodale c possibile attivare la detonazione tramite percussione/urto delle unità detonanti, mediante comando temporizzato o mediante impulso radio.
Le figure 7-12 illustrano una seconda forma di realizzazione de 1Γ invenzione, in cui elementi uguali o simili a quelli della realizzazione precedente verranno indicati con gli stessi numeri di riferimento, mentre elementi corrispondenti con gli stessi numeri provvisti di un apice.
Questa realizzazione del dispositivo 1’ differisce dalla precedente per il tipo di unità detonanti impiegate e per il relativo supporto.
Nell’esempio mostrato, gli ordigni o unità detonanti, indicati con il numero di riferimento 20’, sono delle classiche bombe a mano di forma sferoidale, ma potrebbero avere anche forme diverse, alloggiate in appositi organi di presa a culla 50, recanti appendici 52 che abbracciano l’ordigno 20’ e, dalla parte opposta, un codolo 51 avente una filettatura esterna uguale alla filettatura 14 precedentemente descritta, tale da potersi impegnare con la filettatura interna 13 allestremità del manico 10. In tal modo, una singola bomba a mano 20’ portata da un corrispondente organo di presa 50 può essere fissata al manico 10.
Nel caso di più ordigni, è previsto un supporto a piastra 30’, che può assumere diverse forme, come raffigurato nei disegni annessi, in base al numero di ordigni 20’ da supportare.
TI supporto a piastra 30’ presenta un l<'>oro centrale 33’, per il fissaggio al manico 10 attraverso una ghiera 54 (figura 7 a) o attraverso il codolo filettato 51 di un organo di presa 50 portante un ordigno 20’ (figura 10a).
In figura 7 il supporto a piastra 30’, oltre al loro centrale 33’ presenta altri due fori laterali contrapposti 33’, disposti a 180° per il supporto di altrettanti ordigni 20’, ed ha quindi una forma “bilobata”.
In figura 3 il supporto a piastra 30’ ha una forma trilobata o a trifoglio con tre fori periferici equidistanziati di 120° per il supporto di altrettanti ordigni 20’.
Nelle figure 9 e 10 il supporto a piastra 30’ ha una forma quadrilobata o a quadrifoglio, con quattro fori disposti a croce, equidistanziati di 90° per il supporto di quatto ordigni 20’ (figura 9) o di cinque ordigni se si sfrutta anche il foro centrale (figura 10). Nell’ ultimo caso, il supporto a piastra 30<!>ha dimensioni leggerai en Le maggiori per consentire l’alloggiamento dell’ ordigno centrale.
E’ evidente che possono essere previsti altri tipi di supporti a piastra, in base al numero e/o tipo di ordigni 20’ da utilizzare.
Nell’esempio riportato, il supporto a piastra 30’ utilizzato in figura 10 per supportare cinque ordigni a mano 20’ potrebbe essere utilizzato per supportare un qualsiasi numero inferiore di ordigni: quattro ordigni disposti nei fori 33’ periferici, ai vertici del quadrato; tre ordigni disposti in linea, due laterali e uno centrale; due ordigni disposti lateralmente, ai vertici contrapposti del quadrato; e teoricamente un ordigno disposto nel foro centrale 33’, sebbene in quest’ultimo caso il supporto a piastra 30’ non avrebbe motivo di essere utilizzato.
Nella realizzazione schematicamente illustrata, l’organo di presa a culla 50 presenta appendici 52 per la ritenzione della bomba a mano 20’. In alternativa alle appendici 52 possono essere previste molle di acciaio per la ritenzione della bomba, soprattutto in caso di temperature rigide, ad esempio inferiori a -35<U>C.
E’ tuttavia evidente che alLri mezzi di fissaggio sono possibili in luogo delle appendici 52; ad esempio P ordigno 20’ può essere incollato alla culla 50 o fissato mediante biadesivo, oppure può essere previsto un sistema di connessione a scatto/incastro.
Gli ordini 20’ con i rispettivi organi di presa 50 supportati nei fori periferici 33’ del supporto a piastra 30’ sono fissati mediante giti ere 56 che si avvitano sui corrispondenti codoli filettati 51 degli organi di presa 50.
Le altre caratteristiche del dispositivo di lancio di ordigni a mano descritte con riferimento alla realizzazione delle figure 2-6 si applicano identicamente alla realizzazione delle figure 7-12, e pertanto non verranno ulteriormente descritte.
Le ligure 13-15 illustrano una variante di montaggio degli ordigni 20’ rispetto a quanto illustrato nelle figure 7-9. In questo caso, gli ordigni, fissati sempre con una ghiera 56, sono montati sulla piastra 30’ rivolti dalla parte del manico, risultando così in una configurazione più compatta.
Le figure 16-18 illustrano una ulteriore variante rispetto a quanto illustrato nelle figure 7-9, secondo la quale, per aumentare il numero di ordigni 20’ montabili sulla piastra 20’, su questa sono previste ghiere 56 più spesse in modo da poter disporre gli ordigni in contrapposizione tra loro, rivolti dalla parte del manico e dalla parte opposta.
Da quanto esposto appaino evidenti i vantaggi dell” invenzione, che consente di lanciare una pluralità di ordigni, anche con diverse modalità di attivazione.
Naturalmente l’invenzione non c limitata alle particolari realizzazioni precedentemente descritte e illustrate nei disegni annessi, ma ad essa possono essere apportate numerose modifiche di dettaglio alla portata del tecnico del ramo, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione stessa, definito dalle rivendicazioni annesse.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1; 1’) per il lancio di uno o una pluralità di ordigni o unità detonanti (20; 20 !) comprendente un manico cilindrico cavo (10) con un’estremità (13), un supporto piastriforme (30; 30’) provvisto di una pluralità fori (33; 33’), di cui uno centrale per il fissaggio a detta estremità (13) del manico (10) mediante uno di detti ordigni o unità detonanti (20; 20’). o una ghiera (54). e due o più fori periferici per il supporto di almeno altrettanti ordigni o unità detonanti (20; 20’).
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detLi ordigni o unità detonanti (20) comprendono un corpo cilindrico cavo (21), riproducentc la conformazione di detto manico (10). alloggiarne una carica esplosiva (22), e portante ad una estremità un’ogiva (23). mentre l’altra estremità potendosi impegnare con detta estremità del manico (10), detto supporto (30) avendo la forma di un rocchetto comprendente un cilindro cavo centrale (31), atto ad alloggiare uno di detti ordigni o unità detonanti (20), e due piastre di estremità (32) provviste di una pluralità di deLLi fori periferici (33) atti ad accogliere altrettanti ordigni o unità detonanti (20).
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che deLti ordigni o unità detonanti (20) presentano le estremità internamente filettate (13), come detta estremità (13) del manico (10), una atta a ricevere un codolo filettato di delta ogiva (23), l’altra ad essere fissata all’estremità del manico (13) mediante un elemento di raccordo (15), o a ricevere una ghiera (24) per il fissaggio ad un corrispondente foro (33) di detto supporto a rocchetto (30).
  4. 4. Dispositivo (Γ) secondo la rivendicazione 1, caraL Le rizzato dal fatto che detti ordigni o unità esplodenti (20’) alloggiano in corrispondenti organi di presa (50) provvisti di un codolo (51) per il fissaggio a delLa estremità (13) del manico (10), o a detti fori (33’) del supporto piastriforme (3 ) mediante corrispondenti ghiere (56) rese solidali ad esso.
  5. 5. Dispositivo (Γ) secondo la rivendicazione 4, caratterizzalo dal fatto che detto supporto a piastra (30’) presenta un foro centrale per il fissaggio al manico (10) mediante detto codolo (11) di un organo di presa (50), o mediante una ghiera (54). e una pluralità di fori periferici (33’) in base al numero di ordigni o unità detonami (20 ) da accogliere.
  6. 6. Dispositivo (Γ) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto supporto a piastra (30’) presenta un foro centrale (33’) per il fissaggio a detto manico (10) e due fori periferici contrapposti a 180°, oppure tre fori periferici equidistanziati dì 120°, oppure quattro fori periferici equidistanzati di 90°, oppure n fori periferici equidistanziati di 360°/n.
  7. 7. Dispositivo (1, Γ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6, caratterizzato dal fatto che detti ordigni o unità detonanti (20<!>) sono fissati in detti fori (33’) del supporto a piastra (30<;>) rivolti in direzione opposta al manico (10), in direzione del manico (10), o in entrambe le direzioni.
  8. 8. Dispositivo (1, Γ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7. caratterizzata dal fatto che detto manico (10) è realizzato in pezzo unico, o in più moduli giuntatili, ciascuno avente la stessa conformazione di detto corpo cilindrico cavo (21) di deLto ordigno o unità detonante (20).
  9. 9. Dispositivo (1; 1’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal l<'>atto che detto manico cilindrico cavo (10) è riempito di cariche esplosive (16).
  10. 10. Dispositivo (1; D) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere associato ad un lanciatore pneumatico (100) comprendente un corpo tubolare (101) recante ad una estremità una testa allargata (103) per Γ alloggiamento rispettivamente, dì detto manico (10) e di detti ordigni o uniLà detonanti (20; 20’), e all’altra estremità un serbatoio di aria compressa (102), la cui scarica è comandabile mediante un’impugnatura (106) con grilletto (109).
  11. 11. Dispositivo (1; Γ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal che alf estremità di detto manico (10) opposta a detta estremità portante gli ordigni o unità detonanti (20; 20 ) è previsto un modulo di detonazione multimodale per Γ attivazione di detti ordigni o unità detonanti mediante percussione/urto, mediante comando temporizzato, mediante impulso radio o simili.
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