ITUB20154213A1 - Dispositivo a scovolino per igiene orale o applicazione di cosmetici e relativo metodo di fabbricazione - Google Patents

Dispositivo a scovolino per igiene orale o applicazione di cosmetici e relativo metodo di fabbricazione Download PDF

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Description

DISPOSITIVO A SCOVOLINO PER IGIENE ORALE O APPLICAZIONE DI CO-SMETICI E RELATIVO METODO DI FABBRICAZIONE
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo a scovolino per la pulizia interdentale o applicazione di cosmetici o un utensile simile e relativo metodo di fabbricazione.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Nel campo dell'igiene orale sono molto diffusi cosiddetti scovolini per la pulizia interdentale, costituti generalmente da un braccio di supporto opportunamente sagomato, denominato "impugnatura", alla cui estremità libera è montato un piccolo corpo a spazzola, denominato brevemente "scovolino".
Esistono in commercio essenzialmente due tipi di dispositivi a scovolino, e precisamente un tipo "standard", la cui impugnatura ha praticamente le dimensioni di uno spazzolino da denti e porta lo scovolino in modo intercambiabile, ed un tipo "tascabile", la cui impugnatura è sensibilmente più piccola e concepito come singolo elemento a perdere.
La parte di pulizia, ossia lo scovolino vero e proprio, comprende una porzione di stelo sottile da cui si diparte radialmente una pluralità di setole adibite all'azione di pulizia. Lo stelo è tipicamente in forma di una coppia ritorta di fili metallici, eventualmente rivestiti di materiale plastico, tra le cui spire rimangono bloccate le setole.
Per evidenti ragioni igieniche e funzionali, è opportuno che lo scovolino venga frequentemente sostituito. A tal fine, almeno nei dispositivi standard, è prevista normalmente una testa di innesto configurata in modo da consentire un facile montaggio e smontaggio dello scovolino, pur con la sicurezza del caso (per evitare che lo scovolino si distacchi accidentalmente e venga ingerito). In particolare, il fissaggio provvisorio dello scovolino si consegue anche sfruttando l'ampia deformabilità dell'appendice dello stelo priva di setole, il cosiddetto "codolo", che viene inserito e ripiegato in una opportuna sede.
Viceversa, nei dispositivi tascabili, per economie costruttive e per il basso impatto economico dell'impugnatura, lo scovolino è inglobato nella testa dell'impugnatura e non è sostituibile. Ciò implica che il sistema di fissaggio dello scovolo deve essere più semplice ed economico dal punto di vista produttivo. Tradizionalmente, come intuibile, il codolo dello scovolo è quindi inglobato nella parte di testa dell'impugnatura nella fase di fabbricazione, semplicemente inserendo il codolo nello stampo e stampandovi sopra il materiale plastico costituente l'impugnatura.
Questa metodologia costruttiva, tuttavia, comporta alcuni problemi tecnici.
Innanzitutto, esiste un generale problema di adeguamento dello stampo alle dimensioni dello stelo dello scovolino. Infatti, poiché lo scovolino deriva da un processo di torsione di due fili metallici, non è possibile garantire tolleranze ristrette; inoltre sarebbe desiderabile poter utilizzare diversi scovolini con la medesima impugnatura, ma ciò implica predisporre una pluralità di stampi solo per accogliere i diversi diametri dei codoli.
Inoltre, lo stelo dello scovolino viene trattenuto in una sede passante dello stampo che, avendo profilo teoricamente circolare, non può combaciare perfettamente con la reale sezione del codolo che deriva invece dal profilo dei fili metallici ritorti. Pertanto, considerando le naturali tolleranze di accoppiamento, si formano degli interstizi tra stelo e sagoma dello stampo che permettono una parziale fuoriuscita del materiale plastico fuso, che viene iniettato ad alta pressione nello stampo, con una indesiderata formazione di sbavature di stampaggio.
Per risolvere parzialmente questo problema, è stato proposto di sagomare lo stampo con una camera di espansione in prossimità della posizione di inserimento del codolo, per ridurre localmente la pressione ed eliminare il problema delle sbavature. Tuttavia, ciò determina la formazione di un piccolo corpo sferico all'estremità dell'impugnatura, che non incontra il consenso degli utilizzatori. In alternativa è possibile dimensionare la sede dello stampo in modo che vada a serrare fortemente lo stelo dello scovolo: questa soluzione porta tuttavia ad un incrudimento o snervamento localizzato dei fili metallici, che quindi perdono di elasticità. Lo scovolo pertanto, quando viene sottoposto ad uno sforzo laterale, tende a rimanere piegato da una parte, ciò che rappresenta una difettosità.
In ogni caso, esiste l'ulteriore problema di riuscire a mantenere l'estensione di codolo nudo (ossia il tratto tra le setole e l'estremità di testa dell'impugnatura) più breve possibile, sia per motivi estetici, sia per motivi funzionali (per ridurre la lunghezza di stelo che rimane non sostenuta). Con uno stampo tradizionale, questa estensione non può essere ridotta oltre una certa misura.
Una tecnica di costruzione alternativa a quello dello stampaggio sullo stelo, prevede di inserire lo stelo a caldo nella testa dell'impugnatura plastica. Anche questa modalità costruttiva, che non è contemplata nell'ambito della presente domanda, presenta altri inconvenienti sempre connessi all'efficacia dello scovolino ed all'estetica risultante dell'intero dispositivo.
Tutte queste problematiche si ritrovano anche nel settore degli applicatori per cosmetici, per esempio gli scovoli mascara, o per uso medico, in cui l'innesto dello stelo insetolato sulla porzione di impugnatura o ritegno, di materiale plastico, presenta forti analogie col settore degli scovolini interdentali.
Nel seguito si farà quindi riferimento ad un dispositivo a scovolino, essendo inteso che l'insegnamento dell'invenzione può rivolgersi ad uno qualsiasi dei settori applicativi appena enunciati.
Descrizione sommaria dell'invenzione
Problema alla base della presente invenzione è di proporre un dispositivo a scovolino ed un metodo di fabbricazione dello stesso, che siano in grado di eliminare gli inconvenienti sopraesposti; in particolare un metodo che consenta di evitare le formazione di sbavature sullo stelo di scovolino in fase di stampaggio della testa della impugnatura sullo scovolino stesso.
Questo scopo viene conseguito mediante un metodo di fabbricazione di uno scovolino avente le caratteristiche menzionate nella rivendicazione 1 ed un dispositivo a scovolino come nella rivendicazione 6. Le rivendicazioni subordinate descrivono caratteristiche preferenziali dell'invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite, date a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrate nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 è una vista in alzato laterale del dispositivo a scovolino secondo una prima forma di esecuzione della presente invenzione incorporata in uno scovolino interdentale;
fig. 2 è una vista in sezione assiale, secondo la traccia II-II di fig. 1, dello stesso dispositivo di fig. 1;
fig. 3 è una vista in sezione assiale di una variante di realizzazione dell'invenzione, con scovolino orientato a 90° rispetto all'asse della impugnatura; di cui
fig. 3A rappresenta una vista parziale in alzato ingrandita; e
fig. 4 ne rappresenta una sezione longitudinale;
fig. 5 è una vista in alzato laterale di un'altra forma di esecuzione dell'invenzione, incorporata in uno scovolo mascara;
fig. 5A è una vista parziale ingrandita del dettaglio entro al cerchio B di fig. 5;
fig. 6 è una vista in sezione longitudinale secondo la linea A-A di fig. 5; e
fig. 6A è una vista parziale ingrandita del dettaglio entro al cerchio A di fig. 6.
Descrizione dettagliata delle forme di esecuzione preferite
Come mostrano le figg. 1-4, uno scovolino interdentale comprende, in modo del tutto noto ad un tecnico del ramo, una impugnatura 1, che termina con una testa 2 di supporto di uno scovolino 3; questo è formato da un pluralità di setole 3' montate su di uno stelo 4. Lo stelo 4 è a sua volta formato da una coppia di fili metallici, ritorti l'uno sull'altro in modo pure ben noto e che pertanto non richiede ulteriori spiegazioni.
La specifica forma e il materiale impiegato per l'impugnatura 1 non hanno un rilievo significativo in questo contesto e dunque non verranno ulteriormente descritti.
L'unico aspetto da considerare è che almeno la testa 2 dell'impugnatura, dove viene fissato lo scovolo 3, è costruita con materiale plastico stampabile.
Normalmente, la testa 2 dell'impugnatura è formata come una cuspide, nella quale è inserito a bloccaggio lo stelo 4 o, meglio, il tratto terminale privo di setole denominato nel seguito codolo. A questo scopo, nella parte dello stampo (rappresentato soltanto per la sua parte terminale T), che determina la forma della testa 2 dell'Impugnatura 1, è formata una sede terminale cilindrica T che, sempre secondo la tecnica nota, si serra direttamente attorno al codolo dello stelo 4; in altre parole, il codolo viene trattenuto bloccato in questa sede cilindrica T della parte terminale di stampo, durante la fase di stampaggio ad iniezione della testa 2 di impugnatura.
Secondo la presente invenzione, sul codolo o almeno su parte dello stelo 4 che è destinata ad essere inglobata nella testa 2 di impugnatura, è applicata una guaina di rivestimento 5 di materiale cedevole elasticamente, preferibilmente un elastomero o un materiale espanso ad elevata densità. Il materiale con cui è fabbricata la guaina di rivestimento deve sopportare la temperatura e la pressione di stampaggio del materiale plastico della testa 2 dell'Impugnatura.
Ai fini della soluzione inventiva qui fornita, è importante che la guaina 5 sia in grado, dalla parte interna, di aderire bene alle asperità della treccia di fili metallici, così da colmare almeno in parte le cavità della sagoma ad elica ed ostruire eventuali interstizi che lascerebbero passare un fluido in pressione, e dalla parte esterna di deformarsi sufficientemente per rimanere in accoppiamento a tenuta con la superficie della sede T dello stampo. In questo modo, la guaina 5 si configura come una sorta di cuscinetto interposto tra stelo a fili metallici ritorti e sede dello stampo, ostruendo ogni interstizio anche di fronte ad un'ampia tolleranza dimensionale relativa tra stelo 4 e sede dello stampo T.
Secondo una prima forma di esecuzione, la guaina di rivestimento 5 è costituita da uno spezzone 5 di tubetto di materiale elastomerico, che viene infilato con interferenza sul codolo dello stelo 4.
Il diametro esterno del tubetto è nominalmente uguale o lievemente superiore a quello interno della sede di stampo T, così che si accoppi con tenuta su quest'ultima quando lo stampo viene chiuso per l'iniezione di materiale plastico; il diametro esterno è ad esempio tra 1,2 mm e 2,5 mm. Il diametro interno del tubetto è sostanzialmente uguale o lievemente inferiore al diametro esterno dello stelo 4, in modo tale da sfruttare l'elasticità del materiale elastomerico per un agevole inserimento, ma al contempo garantire una stretta adesione sullo stelo 4; il diametro interno è ad esempio tra 0,3 mm e 0,8 mm.
La lunghezza del tubetto è almeno di 3-5 mm.
Lo spezzone 5 di tubetto viene montato sullo stelo 4 in modo che una sua estremità esterna 5' sporga dalla estremità di testa 2 dell'impugnatura da pochi decimi di millimetro sino a qualche millimetro, così da terminare preferibilmente a ridosso delle prime setole 3.
Internamente al corpo della testa 2 di impugnatura, lo spezzone 5 di tubetto termina preferibilmente in prossimità di una zona di piega dello stelo, per esempio una porzione a ginocchio od una porzione ripiegata a 90° (come illustrato in fig. 2). Ciò consente di trattenere più efficacemente la guaina 5 sullo stelo 4, ma anche di bloccare più saldamente lo stesso stelo 4 nel materiale della testa 2 dell'impugnatura.
Il tubetto 5, come detto, è realizzato in un materiale termoplastico, preferibilmente elastomerico, che presenta un grado di elasticità e cedevolezza adeguato alla sua funzione; precisamente, una elasticità tale che, quando viene chiuso lo stampo T, con la sua sede cilindrica T serrata sul tubetto 5, il materiale elastomerico di cui esso è costituito vada, almeno in parte, a riempire i citati interstizi tra la superficie cilindrica della sede V e la superficie dello stelo a fili ritorti 4.
I materiali termoplastici adatti sono in generale tutti gli elastomeri come ad esempio quelli appartenenti ai gruppi contraddistinti dai simboli: SB, SBS, SEBS, SI, TPE-A, TPE-E, TPE-O, TPE-U, ÈVA, TPC-ΕΓ e non solo, aventi grado di durezza variabile in relazione al diametro del codolo.
Secondo un'altra forma di esecuzione, la guaina 5 è ottenuta mediante immersione in un materiale plastico allo stato liquido o fluido, o mediante processo di verniciatura/spruzzatura con lo stesso materiale allo stato fluido, che va a bagnare perfettamente il tratto di codolo dello stelo 4. A seguito di indurimento del materiale di rivestimento, mediante raffreddamento o reticolazione, la guaina di rivestimento 5 viene perfettamente formata e stabilizzata.
Una ulteriore forma di esecuzione, prevede che la guaina 5 venga ottenuta mediante avvolgimento di un nastro di materiale plastico secondo una pluralità di spire intorno al tratto di codolo dello stelo 4. Le spire del nastro avvolto sullo stelo possono essere consolidate fra loro e stabilizzate mediante saldatura con apporto di calore, per esempio.
Ancora un'altra forma di esecuzione, prevede che la guaina 5 venga ottenuta mediante l'uso di un tubetto di materiale plastico termo-restringente, per esempio del tipo in uso per consolidare ed isolare i conduttori elettrici.
Nelle figg. 3, 3A e 4 è mostrata una diversa forma di esecuzione, in cui il codolo terminale dello stelo 4, dopo essere stato rivestito con la guaina 5, è ripiegato complessivamente a gomito di circa 90°: in questo modo l'asse principale dello scovolino setolato è disposto perpendicolare rispetto all'asse principale della testa terminale 20 dell'impugnatura.
Come ben rappresentato nelle figg. 1 e 3A, la testa 2 e 20 dell'impugnatore presenta, in corrispondenza della zona centrale della guaina 5, una pluralità di incavi radiali 2a e 20a, per esempio in numero di quattro, che costituiscono le impronte di rispettive spine di ritegno dello stampo (non mostrate). In altre parole, per il sostegno dello scovolino nello stampo, oltre che con la sede di uscita che si impegna in modo serrato con la guaina 5, all'interno dello stampo si fa uso di spine che vanno in appoggio contro punti disposti circonferenzialmente intorno alla guaina 5, da più direzioni radiali contrapposte, così da sostenere il codolo ben centrato nella posizione desiderata nell'impronta dello stampo.
Nelle figg. 5, 5A, 6 e 6A si illustra una diversa applicazione dell'invenzione ad uno scovolo mascara. In questo caso, lo stelo di un scovolo mascara 30 è inglobato in un gambo 40 di una impugnatura di materiale plastico destinata chiudere il contenitore di mascara. I principi di struttura e modalità di costruzione sono del tutto identici a quelli descritti più sopra e dunque non si ripeteranno.
Come si comprende dalla descrizione sopra riportata, l'impiego della guaina 5 sul codolo dello scovolino permette di conseguire perfettamente tutti gli scopi esposti nelle premesse.
Infatti, la guaina morbida 5 permette di serrare adeguatamente lo stampo, pur in un ambito di ampie tolleranze delle dimensioni dello stelo 4, che vengono assorbite dalla comprimibilità propria della guaina, senza compromettere l'integrità e le proprietà elastiche dello stelo metallico. La presenza della guaina di rivestimento 5 assicura una perfetta tenuta sia con la superficie dello stampo che con la superficie irregolare dello stelo metallico così che, quando si inietta nello stampo il materiale plastico che andrà a costituire l'impugnatura 1, 2, questo materiale fluido, pur sotto elevata pressione, non ha la possibilità di fuoriuscire dalla sede T ed evita la formazione di sbavature.
Infine, poiché la guaina 5 fuoriesce e si prolunga oltre lo stampo, può estendersi sin in prossimità delle setole sullo scovolino, con ciò assicurando una buona resa estetica - perché si nasconde lo stelo - ma anche un buon effetto tecnico di sostegno elastico dello stelo stesso.
S'intende comunque che l'invenzione non deve considerarsi limitata alle particolari disposizioni illustrate sopra, che costituiscono soltanto forme di esecuzione esemplificative di essa, ma che diverse varianti sono possibili, alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione, come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la fabbricazione di un dispositivo a scovolino, in cui il dispositivo a scovolino comprende almeno una porzione di testa (2) di impugnatura ottenuta per stampaggio in materiale plastico su un tratto terminale di uno stelo metallico (4) su cui sono fissate setole dello scovolino, detto tratto terminale dello stelo (4) essendo trattenuto in posizione di stampaggio da una sede passante (Τ') di uno stampo (T) che va a chiudersi su detto stelo, caratterizzato da ciò che, prima di detto stampaggio della porzione di testa (2), si provvede ad applicare una guaina di rivestimento (5) di materiale elasticamente cedevole su detto tratto terminale dello stelo (4).
  2. 2. Metodo di fabbricazione come in 1, in cui detto materiale elasticamente cedevole è un elastomero o un materiale espanso ad elevata densità.
  3. 3. Metodo come in 1 o 2, in cui detta guaina di rivestimento (5) è costituita da uno spezzone (5) di un tubetto, infilato assialmente su detto stelo (4), di diametro interno inferiore al diametro nominale di detto stelo (4) e diametro esterno uguale o superiore al diametro interno di detta sede (Τ') dello stampo (T).
  4. 4. Metodo come in 1 o 2 o 3, in cui detta guaina di rivestimento (5) è costituita da uno spezzone (5) di un tubetto, di materiale termorestringente infilato assialmente su detto stelo (4) e scaldato in modo da serrare detto tubetto allo stelo.
  5. 5. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta guaina di rivestimento (5) viene applicata su detto stelo (4) sino a prolungarsi di almeno 0,5 mm dall'uscita di detta sede (Τ') dello stampo (T).
  6. 6. Metodo come in 5, in cui detta guaina di rivestimento (5) si estende sino ad essere adiacente ad una zona insetolata dello scovolino.
  7. 7. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta guaina di rivestimento (5) viene applicata in modo da estendersi su detto stelo (4) internamente a detta testa (2) di impugnatura sino in prossimità di un ginocchio o ripiegamento terminale dello stelo (4).
  8. 8. Metodo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto stelo (4) viene trattenuto all'interno di un'impronta dello stampo (T) mediante spine radiali che vanno in appoggio in punti distanziati circonferenzialmente di detta guaina di rivestimento (5).
  9. 9. Dispositivo a scovolino, comprendente un'impugnatura (1) ed una testa (2) di impugnatura stampata di materiale plastico su una parte terminale di uno stelo (4) di uno scovolino (3), caratterizzato da ciò che è ottenuto mediante un metodo di fabbricazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto stelo (4) presenta almeno in parte una guaina di rivestimento (5) di materiale elasticamente cedevole che si estende anche tra detta testa (2) e una zona insetolata di detto scovolino.
  10. 10. Dispositivo come in 9, in cui detto stelo (4) è ottenuto da una coppia di fili metallici ritorti.
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