ITUB20152410A1 - Catamarano con ponte o trampolino removibile. - Google Patents

Catamarano con ponte o trampolino removibile. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
Il presente trovato concerne un catamarano con vela latina.
E' noto che i catamarani sono imbarcazioni multiscafo, formati da due scafi collegati da una struttura di collegamento chiamata "ponte" o "trampolino".
Generalmente, i catamarani sfruttano la caratteristica riduzione della resistenza al moto che si realizza, per le carene dislocanti {cioè il cui sostentamento/galleggiamento è garantito dalla spinta idrostatica e da effetti idrodinamici) veloci, attraverso carene filanti di elevato allungamento cioè con la lunghezza accentuata rispetto a larghezza ed immersione. Il carico trasportato generalmente trova ospitalità sia alTinterno dei due scafi che sul ponte. Nel caso di imbarcazioni più grandi possono essere ricavate delle cabine aN'interno degli scafi, mentre per i catamarani più piccoli il carico trova posto in appositi gavoni previsti negli scafi ovvero sul trampolino.
Il trovato in oggetto si propone di fornire un nuovo tipo di catamarano provvisto di soluzioni innovative in grado di soddisfare gli scopi di seguito indicati fornendo corrispondenti vantaggi che saranno evidenziati nel prosieguo della presente descrizione.
Uno degli scopi del presente trovato è quello di realizzare un catamarano provvisto di un solo timone la cui manovrabilità ed efficienza non siano influenzate dall'inclinazione dovuta all'angolo di sbandamento del natante. Infatti, nei catamarani attuali è necessario utilizzare due timoni perché in molte condizioni di navigazione, ad esempio nella conduzione con lo scafo sopravento in "volo", un solo timone posto centralmente {e di dimensioni convenzionali) non sarebbe sufficientemente immerso per garantire la manovrabilità e anche con due timoni quello sopravento rimarrebbe fuori dall'acqua. Un vantaggio fornito dal presente trovato è pertanto determinato dalla possibilità di spostare trasversalmente il timone, in particolare lungo la traversa di poppa, per consentire un pescaggio ottimale in tutte le condizioni di navigazione.
Un altro scopo del presente trovato è quello di fornire un catamarano facilmente e velocemente smontabile.
Come verrà meglio descritto in seguito, il catamarano in oggetto può essere montato e smontato con estrema facilità, senza richiedere strumentazioni od attrezzature speciali.
Un ulteriore scopo del trovato è la realizzazione di un catamarano con carene "plananti", cioè disegnate in modo da facilitare il sollevamento dall'acqua per aumentare la velocità. Un altro dei vantaggi del trovato risiede infatti nella conformazione degli scafi che hanno la carena piatta e nei quali la prua e la poppa sono, sebbene in misura diversa, rialzate rispetto al piano di costruzione e rispetto alla parte centrale; questo produce l'effetto di rialzare progressivamente la prua via via che la velocità aumenta e poi l'intero catamarano, facendolo scivolare sull'acqua determinando un minore attrito e una scia più compatta in poppa, con riduzione della turbolenza di scia, trasformando così la navigazione del catamarano da disclocante in planante.
Un ulteriore vantaggio è determinato dalla particolare conformazione della testa dell'albero, che prevede un collegamento con l'antenna della vela appesa alla drizza tale da consentire di posizionare la stessa antenna parallela all'albero per consentire il suo passaggio sul bordo opposto nei cambiamenti di mure.
Un ulteriore vantaggio è fornito dalla possibilità di armare il catamarano con una vela latina vincolata al boma in soli due punti e libera di assumere spontaneamente la propria curvatura.
A questo risultato si è pervenuti, in conformità del presente trovato, adottando l'idea di realizzare un catamarano avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1. Altre caratteristiche del presente trovato sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e con l'aiuto degli annessi disegni, dati quale esemplificazione pratica del trovato, ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:
- la Fig. 1 è una schematica vista in pianta di un possibile esempio di realizzazione del catamarano oggetto del trovato, rappresentato per la parte relativa agli scafi ed alla struttura di collegamento, senza albero e vele;
- la Fig. 2 è una schematica vista frontale di un particolare di Fig. 1 relativo al collegamento tra struttura di supporto (o trampolino) e scafo;
- le Figg. 3, 4 sono, rispettivamente, una schematica vista laterale ed una vista schematica in pianta relative al collegamento tra timone e traversa di poppa; - la Fig. 5 mostra schematicamente un possibile esempio di collegamento tra una barra distanziatrice di prora e gli scafi;
- le Figg. 6, 7 sono relative ad una rappresentazione schematica di particolari relativi alla testa dell'albero; in particolare, la Fig. 6 è una parziale vista prospettica in conformazione d'uso, mentre la Fig.7 mostra come possa essere suddivisa la porzione di testa dell'albero;
- la Fig. 8 è una vista prospettica di insieme di un catamarano realizzato secondo la presente invenzione; nel disegno molti particolari sono omessi per rappresentare il natante nel suo insieme.
- le Figg. 9, 10 sono relative al collegamento tra il piede dell'albero e la traversa di prua destinata al suo supporto; in particolare, la Fig. 9 è una schematica vista frontale di insieme con parti in sezione, mentre la Fig. 10 rappresenta solo il particolare relativo al piede dell'albero, in una vista laterale, ortogonale rispetto alla precedente;
- le Figg. 11, 12, 13, 14, 15 sono relative agli scafi del catamarano, rappresentati in differenti viste e/o in particolari; in particolare, la Fig. 11 rappresenta una vista dal basso della carena, la Fig. 12 rappresenta una vista dall'alto della coperta; la Fig. 13 rappresenta le differenti sezioni trasversali definite dai segmenti indicati nelle Figg.ll e 12, la Fig. 14 rappresenta le differenti sezioni longitudinali definite dai segmenti indicati nelle Figg.ll e 12, e la Fig. 15 rappresenta un rinforzo di chiglia {visto dal basso) ed un rinforzo di coperta {visto dall'alto).
Con riferimento ai disegni delle figure allegate, un catamarano (1) comprende due scafi {2), sostanzialmente uguali nella struttura e simmetrici.
Ogni scafo (2), come meglio visibile in Fig. 13 che ne rappresenta le varie sezioni trasversali, ha una sezione trasversale a forma di trapezio isoscele con base maggiore superiore. Gli scafi {2) hanno pertanto fondo piatto delimitato da spigolo vivo.
Sul lato esterno degli scafi potranno essere applicati i ganci di ancoraggio della tenda di copertura (se prevista nell'allestimento del natante).
Le sezioni trasversali degli scafi, ovvero le superfici dei trapezi che le rappresentano, hanno andamento crescente a partire da prua fino a circa la metà della lunghezza degli scafi (2) per poi descrescere fino allo specchio di poppa. Ognuno degli scafi ha lo stesso numero di paratie stagne e può essere irrobustito da coste o ordinate. L'andamento delle paratie e delle ordinate determina la forma degli scafi, compreso il cavallino superiore e la curvatura della carena seguendo il profilo delle fiancate. Di conseguenza la prua e la poppa di ogni scafo (2) sono, sebbene in misura diversa, rialzate rispetto al piano di costruzione e rispetto alla parte centrale dove le paratie sono più larghe e profonde. Ciò è importante in quanto la forma piatta della carena e la curvatura della stessa verso l'alto, con l'aumentare della velocità, produrranno l'effetto di rialzare lo scafo che così scivolerà sull'acqua determinando un minore attrito e una scia più compatta in poppa evitando la turbolenza con il risultato di trasformare la navigazione del catamarano da dislocante in planante.
In ciascuno scafo la prima e la seconda paratie poste immediatamente a prua della traversa anteriore, racchiudono un gavone stagno al quale si accede dall'alto attraverso un oblò a vite (20), munito di guarnizione stagna. Sul fondo del gavone è posta una griglia munita di piedini per mantenere sollevato il contenuto preservandolo così da accidentali infiltrazioni di acqua che si raccoglie sul fondo. In entrambi gli scafi (2), internamente, su ambo i lati, scorreranno due nervature di rinforzo da prua a poppa che si incastreranno con le paratie e le ordinate. La coperta è irrobustita internamente da prua a poppa con rinforzi adeguati (21), rafforzati in corrispondenza di staffe (23) per le traverse e nella zona prevista per l'eventuale montaggio delle derive (non illustrate nei disegni) che nella versione mostrata in figura non sono indispensabili.
Il collegamento tra il trampolino (3) e gli scafi (2) viene realizzato mediante perni filettati (ad esempio in acciaio inox) di diametro compatibile con i fori all'uopo predisposti sulle staffe (23), il tutto opportunamente dimensionato per sostenere il carico di tali attrezzature e le sollecitazioni derivanti dalla navigazione. Il trampolino (3), come pure le eventuali derive, verranno fissati agli scafi grazie a relativi pomelli previsti sui perni che ne consentono la comoda e rapida associazione alle staffe (23) mediante avvitamento a mano.
Ogni scafo (2) presenta, in prua e in poppa, maniglie (24) idonee per il trasporto a mano degli stessi scafi, e di ganci per un eventuale traino in mare. In fase di costruzione, in caso di realizzazione degli scafi (2) in resina od altro materiale simile, i predetti perni potrebbero essere annegati nella resina delle coperte e sporgenti all'esterno.
Sotto la carena (29), al centro, lungo la linea longitudinale di ogni scafo (2), viene posta una chiglia (22) di protezione contro lo sfregamento in fase di atterraggio o nel caso di urti contro corpi affioranti.
Il trampolino (3) è costituito da una struttura rigida a pianta rettangolare, formata da traverse (30) e longheroni (31), realizzati ad esempio in alluminio opportunamente saldati tra loro. Preferibilmente, benché non esclusivamente, gli elementi {30, 31) che costituiscono la struttura del trampolino {3) sono a sezione trasversale ovoidale. La struttura del trampolino (3) è collegata agli scafi in modo da sostenere un tendalino {300) destinato all'equipaggio ed a eventuali oggetti trasportati. Il tendalino è sollevato rispetto agli scafi. In Fig. 1, il tendalino {300) è rappresentato in tratto discontinuo e non provvisto dei mezzi di fissaggio alla struttura del trampolino, i quali possono essere costituiti da una cima elastica avvolta sul perimetro del trampolino {3) in alternativa alle comuni canaletto ricavate sulle traverse. In prossimità degli angoli della struttura rettangolare del trampolino {3), sul lato inferiore, cioè sul lato rivolto verso gli scafi {2), sono applicati in maniera permanente altrettanti piedi verticali {33) alle cui estremità sono previste staffe piane {32) provviste di due serie parallele di fori, serie sviluppantesi nella direzione longitudinale degli scafi e destinate ad accogliere i corrispondenti perni citati in precedenza. In pratica, le staffe piane o piastre {32) presentate dalla struttura del trampolino {3) sono destinate ad andare in appoggio sulle piastre (23) previste sulla parte superiore degli scafi {2), oppure infilate sui perni annegati nel materiale degli stessi, per essere fissate mediante pomelli a vite. La presenza di più fori disposti su file longitudinali consente di regolare la posizione del trampolino rispetto agli scafi in funzione di specifiche esigenze dell'utilizzatore. I piedi (33), come mostrato schematicamente in Fig. 2, possono essere provvisti di supporti elastici aperti (330) per il fissaggio dei remi. La traversa {30) di prua, al centro, è provvista di un opportuno rinforzo atto a sostenere il piede dell'albero (400). In Fig. 9 è visibile una possibile forma di attuazione del collegamento che prevede un supporto rialzato (43), fissato solidale alla traversa di prua (30A) e provvisto di una sede passante (43 A) nella quale viene inserito un perno (42). Il perno (42) è collegato superiormente ad una piastra circolare (41) presentante, sulla sua faccia superiore, un'ala (41A) provvista di un foro passante orizzontale. Il piede (4) dell'albero (400) è inferiormente provvisto di un raccordo a forcella (40) atto ad essere calzato sull'ala (41A). Il raccordo (40) è provvisto di fori disposti in modo da risultare corrispondenti al foro dell'ala (41A): in questo modo, mediante un perno inserito passante tra i fori del raccordo (40) ed il foro dell'ala (41A), è possibile realizzare una cerniera tra il piede dell'albero (4) ed il supporto (43). La posizione del detto perno è indicata dal segmento a tratto e punto in Fig. 10. Si realizza, in pratica, uno snodo sferico che consente di inclinare l'albero rispetto al catamarano, cioè rispetto alla traversa di prua (30A).
Le soluzioni per collegare albero e supporto possono essere differenti; ad esempio, in Fig.10 è mostrata una forma di attuazione in cui l'estremità inferiore {48) del piede dell'albero {4) ha un diametro ridotto rispetto alla restante parte dell'albero per essere inserita in un corrispondente manicotto (49), anch'esso provvisto di un raccordo {40) per la connessione al supporto {43).
Oltre alle due traverse di prua e di poppa, il trampolino {3) ha altre due barre trasversali {39), più interne, atte a sostenere il carico del tendalino a prua e a poppa giacché le traverse di prua e di poppa sono già impegnate con le manovre. Sulla traversa di poppa {30P) sono previsti la staffa del timone {6), che è scorrevole lungo la stessa traversa {30P), un ponticello per l'attacco e la regolazione della scotta della randa, strozzacotte e passa scotte vari, nonché le cimette di regolazione e scorrrimento della staffa del timone.
La staffa (6) del timone è provvista di agugliotti o femminelle da abbinarsi ai corrispondenti elementi previsti sulla pala del timone {66) (che nei disegni è rappresentata senza la barra di manovra). La staffa (6) è fissata solidalmente ad un manicotto a sezione quadrilatera (60) presentante una conformazione interna sostanzialmente corrispondente alla sezione esterna della traversa di poppa {30P) ; in questo modo, la staffa può scorrere lungo la traversa {30P), in questo agevolata dalla presenza di materiale "anti-attrito" come, ad esempio, teflon, in forma di guaina disposta all'interfaccia interna tra la traversa (30P) ed il manicotto (60). In alternativa, lo scorrimento della staffa (6) lungo la traversa (30P) può essere assicurato da cuscinetti atti a scorrere su una rotaia.
In Fig. 3 con y è indicato l'asse di cerniera della pala del timone (66).
Ovviamente, la staffa (6) del timone viene convenientemente disposta nella posizione opportuna (più o meno sottovento) in funzione delle condizioni di navigazione, passando con relativa facilità da un bordo all'altro del catamarano. In questo modo è possibile equipaggiare il catamarano con un solo timone, di lunghezza "normale", ovvero senza dover ricorrere a pescaggi estremamente elevati per compensare le inclinazioni del natante. In pratica, sul catamarano (1) in oggetto è previsto un solo timone, di poco pescaggio e dimensioni contenute, che può essere regolato a piacere sottovento mantenendo a pieno la sua funzionalità (e manovrabilità) in quanto sempre immerso e compensato. Il bloccaggio della staffa (6) che supporta il timone viene realizzato mediante una semplice cimetta e relativo strozzascotte, da mollare al momento della virata. In caso di poco vento, la staffa viene fissata al centro della traversa.
Lo spostamento del timone lungo la traversa di poppa (30P) è realizzabile in modo "automatico" mediante l'azione diretta della vela; per l'ottenimento di questo automatismo, l'estremità libera del boma (401) (o angolo di scotta) è collegata alla staffa (6) del timone tramite la scotta e, pertanto, quando la vela si gonfia, la stessa staffa viene trascinata dal lato in cui viene spinto il boma dal vento e di conseguenza, il timone che la stessa staffa supporta. In Fig. 8 è indicata con (405) la cima che collega il boma (401) alla staffa (6) del timone. Sono previsti dei fine corsa regolabili per fissare i valori massimi dell'angolazione geometrica della vela.
In Fig.4 è mostrato un esempio di movimentazione della barra del timone nel quale il manicotto (60) è collegato alle due estremità di una cima (62) a sviluppo anulare passante attraverso due pulegge (63) disposte sulla traversa di poppa (30P) in corrispondenza dei due longheroni (31) che delimitano lateralmente il trampolino (3). Anche in questo caso si utilizza uno strozzascotte per la regolazione della corsa della staffa (6).
Un altro vantaggio fornito dalla soluzione che prevede un solo timone è l'eliminazione della barra di accoppiamento che invece è indispensabile nel caso dei due timoni.
Come detto in precedenza, il catamarano (1) è armato con vela latina. L'albero può essere realizzato mediante un profilato tubolare senza canaletta la cui lunghezza, come la lunghezza degli scafi (2), non supera i quattro metri in relazione ad esigenze di trasporto su autoveicoli.
L'albero, grazie allo snodo presente in corrispondenza del suo piede, ed agendo sulla drizza e sugli stroppi delle sartie, potrà anche essere inclinato verso prua o verso poppa quando necessario, anche in navigazione.
La testa (5) dell'albero (400) può essere realizzata come illustrato nelle Fig. 6 e 7. Sulla testa (5) dell'albero viene applicato un bicchiere (50) avente un diametro corrispondente al diametro interno della testa (5) dell'albero in modo da potervi essere inserito. Sul bicchiere (50) è previsto un supporto (51) per la drizza della vela latina. In particolare, il supporto (51) comprende due bracci paralleli tra i quali sono disposte due pulegge (52) sulle quali scorre la drizza (53). Il supporto {51) è disposto trasversalmente in testa d'albero {5): infatti, mentre da un lato dell'albero {indicato con A in Fig.6) è sostanzialmente a filo con l'albero {distando dallo stesso di un valore DA), da parte opposta {indicata con B in Fig.6) sporge per un valore sufficiente a consentire che l'antenna della vela appesa alla drizza possa avere lo spazio sufficiente {DB) per essere portata verticalmente parallela all'albero ed essere passata agevolmente sull'altro bordo nei cambiamenti di mure. Questo consente di sfruttare sempre al meglio la vela poiché è libera di essere manovrata per trovarsi sempre sottovento all'albero che, diversamente, disturbando localmente il flusso dell'aria, produrrebbe vortici dannosi per l'andatura.
Alla testa {5) dell'albero sono fissati, ad esempio mediante viti, rivetti o bulloni, tutti i dispositivi di connessione (cavallotti, bozzelli, moschettoni, ecc) per il collegamento delle necessarie attrezzature fisse e correnti al di sotto del bicchiere {50).
Il sostegno dell'albero è realizzato mediante due sartie {preferibilmente) inox che, partendo dalla testa dell'albero vengono ancorate mediante moschettoni a corrispondenti lande previste sui longheroni del trampolino e relative lande. E' inoltre previsto uno strallo (ad esempio per metà in acciaio inox e metà in drizza tessile) che, passando dalla testa dell'albero, viene collegato alle prue dei due scafi attraverso un archetto dotato di moschettoni alle estremità e messo in tensione agendo sulla drizza tessile.
Lungo l'albero potranno correre anche le drizze per il genova, della randa e quelle necessarie per uno spinnaker o per un amantiglio od altro.
Il presente catamarano è equipaggiato con un boma (401) collegato verso prua all'antenna (402), formando due dei lati del triangolo della vela. La funzione principale del boma (401) è quella di fornire due punti di vincolo da cui poter tendere la base della vela (403) che, fermata verso prua con una dimetta all'estremità anteriore del boma, verrà tesa dall'angolo di scotta tramite una sagola scorrevole su di un bozzello e bloccata da uno strozzascotte. La vela (403) viene lasciata con la base libera e non inferita. Boma (401) ed albero (400) vengono mantenuti a contatto in navigazione tramite una "trozza" formata da una cima munita di gassa e nodi per la regolazione.
La vela può essere a ferzi, in numero variabile, con direzione a raggiera partendo dal vertice di prua sulla base verso la balumina. Questo facilita la riduzione e l'ammaino della vela stessa, che dovrà avvenire verso l'angolo di penna.
Potrà essere previsto un genova o un'altra vela anteriore (404) che viene ingarrocciato allo strallo e l'estremità libera della sua base potrà giungere oltre l'attacco delle sartie.
In Fig. 1, in Fig. 5 nonché, solo schematicamente, in Fig.8, è visibile una barra distanziatrice (80) prevista a prua. La barra può essere realizzata in alluminio ed essere provvista, alle proprie estremità, di due intagli (81) i quali, in fase di assemblaggio, consentono l'inserimento delle estremità della barra (80) nelle due maniglie (24) disposte a prua sugli scafi (2). In particolare, gli intagli o scassi (81) sono costituiti da due fenditure che si sviluppano secondo lo sviluppo longitudinale della barra (80) e sono tra di loro angolarmente distanziati in modo da copiare il corrispondente angolo formato dalla maniglia (24). La presenza della barra (80) contribuisce al mantenimento della distanza tra gli scafi (2) e ad una maggiore rigidità di tutto il catamarano (1). La barra (80) va montata prima del trampolino (3). Il catamarano assumerà la rigidità desiderata dopo l'assemblaggio del trampolino e della barra distanziatrice (80) con gli scafi.
Naturalmente, l'invenzione non è limitata a quanto descritto ed illustrato, ma può essere ampiamente modificata per quanto concerne la natura e la disposizione degli elementi descritti ed illustrati senza per questo abbandonare l'insegnamento inventivo sopra esposto ed in seguito rivendicato.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Catamarano, del tipo comprendente due scafi (2) tra loro collegati mediante un trampolino (3) provvisto di una struttura di supporto destinata al fissaggio di un tendalino o similare struttura di sostegno (300) associata ai due scafi (2), caratterizzato dal fatto che la detta struttura del trampolino (3) è provvista di mezzi reversibili {23, 32) di associazione agli scafi (2) atti a consentire il fissaggio su posizioni stabili ma longitudinalmente differenziate della detta struttura rispetto agli scafi (2) così da poter variare la posizione del centro velico e conseguentemente l'assetto del catamarano (1) in funzione del carico trasportato e/o delle condizioni del mare e/o del tipo di navigazione scelta.
  2. 2. Catamarano secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di associazione comprendono una pluralità di piastre (32) fissate alla struttura di supporto del trampolino (3) e atte ad essere impegnate da perni sporgenti per una lunghezza prestabilita dalla coperta degli scafi {2).
  3. 3. Catamarano secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che le dette piastre (32) sono provviste di fori disposti in file longitudinali impegnabili dai detti perni.
  4. 4. Catamarano secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che gli scafi (2) presentano una carena piatta delimitata, almeno per una parte del proprio sviluppo longitudinale, da spigoli atti a definire una deriva in corrispondenza dell'inclinazione dello scafo {2).
  5. 5. Catamarano secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti scafi (2) hanno le porzioni di prua e di poppa rialzate rispetto al piano di costruzione e rispetto alla parte centrale.
  6. 6. Catamarano secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta struttura del trampolino comprende traverse (30) e longheroni longitudinali (31), caratterizzato dal fatto che è provvisto di un solo timone (66) supportato da una staffa (6) scorrevole lungo una traversa di poppa (30P) in direzione trasversale rispetto al catamarano (1).
  7. 7. Catamarano secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la detta staffa (6) del timone è collegata all'estremità libera di un boma (401), e quindi alla vela (403), in modo da realizzare uno spostamento automatico della stessa staffa (6) e del timone (66) da essa supportato in corrispondenza di spostamenti di detto boma (401) trascinato dalla forza del vento.
  8. 8. Catamarano secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'antenna (402) di detta vela (403) è sorretta mediante una drizza da un supporto (51) disposto in sommità dell'albero (400) e atto a consentire che l'antenna della vela appesa alla drizza (53) possa avere lo spazio sufficiente per essere portata prima verticalmente parallela all'albero e poi passata agevolmente sull'altro bordo nei cambiamenti di mure.
  9. 9. Catamarano secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto supporto (51) comprende due bracci paralleli tra i quali sono previste due pulegge (52) sulle quali scorre la drizza (53), detto supporto (51) essendo disposto trasversalmente in testa d'albero (5) così da lasciare da un lato (A) dell'albero la drizza (53) sostanzialmente a filo con l'albero e da parte opposta (B) la stessa drizza (53) sporgere per un valore (DB) sufficiente a consentire il detto passaggio sull'altro bordo.
  10. 10. Catamarano secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'albero (400) della vela (403) non supera i 4 metri di lunghezza.
  11. 11. Catamarano secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la detta vela è una vela latina.
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