ITUA20175213A1 - Sistema vetrocamera. - Google Patents

Sistema vetrocamera.

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ITUA20175213A1
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Italy
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spacer element
double
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glazing system
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Inventor
Giovanni Nicolosi
Massimo Furlini
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Finglas S R L
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Description

TITOLO: “Sistema vetrocamera”.
DESCRIZIONE
Campo di Applicazione
La presente descrizione ha per oggetto un sistema vetrocamera in accordo con il preambolo della rivendicazione 1.
Più in dettaglio, la presente descrizione concerne un sistema vetrocamera dotato di un elemento distanziatore e di schermi e/o tende o altri simili elementi. Descrizione della tecnica anteriore
Nel settore della produzione di sistema vetrocamera è particolarmente sentita l’esigenza di velocizzare i tempi per la produzione di un sistema vetrocamera e di rendere meno soggette ad errori di montaggio le operazioni che coinvolgono il personale addetto alla realizzazione.
Più in dettaglio, è necessario ridurre quanto più possibile i tempi necessari per allestire un sistema vetrocamera compatibilmente con gli essenziali requisiti del sistema vetrocamera che prevedono:
- ridurre al minimo le emissioni verso l’esterno dei gas presenti nella vetrocamera stessa e
- realizzare una tenuta alla penetrazione dell’umidità dall’esterno nella vetrocamera stessa.
Solitamente un sistema vetrocamera comprende una cornice costituita da uno o più elementi distanziatori che vengono montati ai lati della camera definita tra due lastre di vetro al fine di mantenere queste ultime discoste l’una dall’altra e per impedire la fuoriuscita del gas lungo i bordi.
Gli elementi distanziatori sono collegati l’uno all’altro con opportuni elementi angolari, oppure in alternativa possono essere ottenuti con un unico elemento ripiegato a guisa di una cornice chiusa.
In commercio sono attualmente già disponibili elementi distanziatori con un basso valore di trasmissione lineare di calore, noti come “warm edge”, ed hanno lo scopo di supportare il sistema vetrocamera e anche di fungere da supporto per elementi quali schermi, tende o similari da installare internamente all’interno della vetrocamera.
Ad esempio nel documento EP 2764191 è descritto un elemento distanziatore che consente il fissaggio di schermi, tende e simili all’interno della vetrocamera. Problema della tecnica anteriore
Tuttavia, nel sistema vetrocamera descritto in EP 2764191, pur soddisfacendo tutti i requisiti di progetto per un sistema vetrocamera, si ha che il fissaggio di schermi, tende e simili all’interno della vetrocamera necessità l’impiego di manodopera specializzata e di attuare manovre che in alcune occasioni possono comportare il danneggiamento dell’elemento distanziatore stesso e/o dell’elemento di supporto.
Inoltre la necessità di espletare da parte del personale specifici movimenti per fissare gli schermi, tende e simili all’elemento distanziatore comporta un aggravio dei tempi di produzione nonché un aumento dei costi sia per il produttore che, a ricaduta, anche per l’utente finale.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
Scopo dell’invenzione in oggetto è quello di realizzare un sistema vetrocamera che consenta il fissaggio di schermi, tende e simili all’interno della vetrocamera all’elemento distanziatore in maniera più rapida, efficiente ed altrettanto affidabile rispetto ai sistemi vetrocamera dello stato della tecnica.
Tale obiettivo viene realizzato secondo l’invenzione mediante un sistema vetrocamera secondo la rivendicazione 1.
Vantaggi dell’invenzione
Grazie ad una forma di realizzazione, è possibile ottenere un sistema vetrocamera in grado di ridurre quanto più possibile le emissioni verso l’esterno dei gas presenti nella vetrocamera e di realizzare una tenuta alla penetrazione nella vetrocamera dell’umidità.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una possibile forma di realizzazione pratica, illustrata a titolo di esempio non limitativo nell’insieme dei disegni, in cui:
- la figura 1 mostra una vista assonometrica del sistema vetrocamera in una fase di assemblaggio provvisto di un elemento distanziatore e con un vetro asportato;
- la figura 2 mostra una vista assonometrica del sistema vetrocamera di Figura 1 in un’altra fase di assemblaggio provvisto di un cassonetto e di due profilati;
- la figura 3 mostra una vista assonometrica del sistema vetrocamera di Figura 2 in una ulteriore fase di assemblaggio provvisto di mezzi di impegno;
- le figure 4A, 4B e 4C mostrano una vista in sezione trasversale di successive fasi di assemblaggio del sistema vetrocamera di Figura 3;
- la figura 5 mostra una vista assonometrica del sistema vetrocamera di Figura 3 in una ulteriore fase di assemblaggio provvisto dell’altro vetro;
- la figura 6 mostra una vista assonometrica del sistema vetrocamera di Figura 5 in una ulteriore fase di assemblaggio provvisto di mezzi di comando.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle annesse figure, è ivi indicato con 1 nel suo complesso un sistema vetrocamera comprendente una prima lastra di vetro 2 ed una seconda lastra di vetro 3 (Figure 5 e 6) nonché un elemento distanziatore 4 tale da definire una cosiddetta vetrocamera.
Con il termine vetrocamera si intende, nel contesto della presente invenzione, un volume chiuso pressoché ermetico destinato a contenere:
- dispositivi atti alla movimentazione della tenda, schermo o simile comprensivo di quegli elementi meccanici elettrici, elettronici necessari alla movimentazione della tenda stessa, schermo o simili
- aria o più preferibilmente gas nobili quali ad esempio argon o kripton, che sono caratterizzati da un minore coefficiente di scambio termico rispetto all’aria, così da aumentare sensibilmente l’isolamento termico.
Il sistema vetrocamera 1, come illustrato nelle figure annesse, è destinato ad essere montata su di un telaio a sua volta collocabile in una parete di un edificio.
Nel proseguo della presente descrizione il termine “interno alla vetrocamera” è riferito ad una configurazione in cui il sistema vetrocamera 1 è installato, pertanto con “interno alla vetrocamera” si intende il volume chiuso definito lateralmente dai due vetri, superiormente e inferiormente dall’elemento distanziatore, laddove superiore e inferiore si riferiscono al piano di giacitura ossia al piano rispetto al quale è installato il sistema vetrocamera.
L’elemento distanziatore 4 comprende una prima superficie 5 per l’accoppiamento con la prima lastra di vetro 2 ed una seconda superficie 6 per l'accoppiamento con la seconda lastra di vetro 3.
La prima superficie 5 e la seconda superficie 6 sono tra di loro parallele e, preferibilmente, contrapposte.
Secondo un aspetto preferito della presente descrizione, l’elemento distanziatore 4 è realizzato in un materiale a bassa conducibilità termica quale ad esempio gomma naturale o sintetica.
Ciò consente di realizzare un elemento distanziatore 4 contraddistinto da un basso valore di trasmissione lineare del calore così da ridurre l’emissione verso l’esterno di gas in corrispondenza della cornice perimetrale, ovvero la zona in cui è posizionato l’elemento distanziatore 4.
In altre forme di realizzazione il materiale dell’elemento distanziatore 4 può comprendere schiuma di silicone e/o simili, o qualsiasi altro materiale di analoghe proprietà reperibile in commercio.
Il sistema vetrocamera 1 comprende mezzi di supporto, indicati complessivamente con 7, per supportare una tenda 8, uno schermo o simili all’interno della vetrocamera, come visibile nella Figura 2.
I mezzi di supporto 7 si concretizzano in un gruppo tenda installato nella vetrocamera e comprendono un cassonetto di supporto 9 al quale è associato, in modo di per sé noto e quindi non descritto, la tenda 8.
Giova qui rilevare ai fini della presente descrizione, che il cassonetto 9 della tenda 8 consente il fissaggio della tenda stessa all’interno della vetrocamera.
Nelle Figure da 4A a 4C si nota che l’elemento distanziatore 4, secondo la presente forma di realizzazione, comprende una barriera multistrato 18 come barriera al gas e tenuta al vapore, che riveste la superficie esterna dell’elemento distanziatore medesimo.
La barriera multistrato 18 è realizzata secondo modalità note nel settore ed è ad esempio implementata in materiale metallico, quale Alluminio, oppure in un materiale multistrato.
Sempre con riferimento alle Figure da 4A a 4C si nota che l’elemento distanziatore 4, secondo la presente forma di realizzazione, comprende recessi laterali 19 per il contenimento di guarnizioni di tenuta 20, in genere realizzate in butile (isobutilene, isoprene, poliisobutilene) necessarie per l’assemblaggio del sistema vetrocamera 1.
Giova rilevare che i recessi laterali 19 sono previste in prossimità della prima superficie 5 e della seconda superficie 6 dell’elemento distanziatore, rispettivamente.
Ai lati dell’elemento distanziatore 4, ossia la prima superficie 5 e la seconda superficie 6 dell’elemento distanziatore, possono essere previsti elementi adesivi supplementari 21.
L’elemento distanziatore 4 secondo la presente forma di realizzazione comprende, in modo di per sé noto, sostanze essicanti quali sali e simili, incorporate al proprio interno.
Secondo un aspetto della presente descrizione, anche con riferimento alla Figura 2, il sistema vetrocamera 1 comprendere un primo profilato 10 e mezzi di impegno 12 ed, in una sua forma di realizzazione preferita, anche un secondo profilato 11.
Nel proseguo verrà descritta la forma di realizzazione preferita in accordo con la presente descrizione ossia la forma dotata anche del secondo profilato 11.
In particolare, anche con riferimento alle Figure da 4A a 4C, il primo profilato 10 comprende una prima superficie 13 per l’accoppiamento con i mezzi di supporto 7 ed una seconda superficie 14 per l’accoppiamento con una superfice inferiore 15 dell’elemento distanziatore 4.
In particolare, il secondo profilato 11 comprende una prima superficie 16 per l’accoppiamento con una superficie superiore 17 dell’elemento distanziatore 4.
La superficie inferiore 15 e la superficie superiore 17 dell’elemento distanziatore 4 sono tra di loro parallele e, preferibilmente, contrapposte.
Secondo un aspetto la prima superficie 5 e la seconda superficie 6 si estendono lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare alla superficie inferiore 15 e alla superficie superiore 17 dell’elemento distanziatore 4.
In particolare, anche con riferimento alle viste in sezione trasversale delle Figure da 4A a 4C, si nota che il primo profilato 10 è esterno alla vetrocamera mentre il secondo profilato 11 è interno alla vetrocamera così da risultare contrapposti l’uno all’altro rispetto all’elemento distanziatore 4. In particolare il primo profilato è accoppiato con la superficie inferiore dell’elemento distanziatore 4 mentre il secondo profilato è accoppiato con la superfice superiore dell’elemento distanziatore 4.
Secondo un aspetto della presente descrizione, il primo profilato 10 ed il secondo profilato 11 e l’elemento distanziatore 4 prevedono ciascuno almeno un foro passante 21, 22 e 23 rispettivamente.
Nella forma di realizzazione preferita, il primo profilato 10 ed il secondo profilato 11 e l’elemento distanziatore 4 comprendono ciascuno una pluralità di fori passanti che nelle Figure annesse si concretizzano in una serie di tre fori per ciascun elemento.
Preferibilmente tali fori 21, 22 e 23 presentano dimensioni e sezioni trasversali identiche e, in una forma preferita di realizzazione, sono fori passanti a sezione trasversale circolare.
Tali fori passanti 21, 22 e 23 del primo profilato 10, del secondo profilato 11 e dell’elemento distanziatore 4, rispettivamente, sono realizzati in maniera tale essere coassiali tra di loro, ossia una volta che i suddetti primo profilato 10, secondo profilato 11 ed elemento distanziatore 4 sono assemblati i fori 21, 22 e 23 sono disposti in modo da avere i loro assi di simmetria coassiali.
Secondo un aspetto i mezzi di impegno 12 impegnano i suddetti fori passanti 21, 22 e 23 così da realizzare un accoppiamento meccanico a tenuta tra l’elemento distanziatore 4 e il primo profilato 10 e il secondo profilato 11.
In particolare, l’accoppiamento espletato dai mezzi di impegno 12 è tale da consentire sia un saldo accoppiamento meccanico che una efficace tenuta alla fuoriuscita di gas dalla vetrocamera nonché evitare la penetrazione di umidità dall’esterno nella vetrocamera stessa tra l’elemento distanziatore 4 e il primo profilato 10 e il secondo profilato 11.
Giova rilevare che il primo profilato 10 comprende una porzione centrale 10A sostanzialmente piana dalla quale dipartono due ali 10B. In particolare le due ali 10B definiscono una intercapedine 10C, ossia un volume tra la estremità superiore del cassonetto 9 e la superficie che è accoppiata con i mezzi di supporto 7.
Secondo un aspetto le estremità terminali libere delle due ali 10B comprendono ciascuna una porzione conformata per creare un accoppiamento di forma con il profilo superiore del cassonetto 9 al fine di garantire un impegno meccanico tra le estremità terminali libere delle due ali 10B e il profilo superiore del cassonetto 9.
Giova inoltre rilevare che la prima superficie 16 del secondo profilato 11 (ossia la superficie destinata all’accoppiamento con la superficie superiore 17 dell’elemento distanziatore 4) è una superficie complementare alla superficie 17 dell’elemento distanziatore 4.
Nella forma illustrata nelle figure annesse, la superficie 16 è sostanzialmente piana così come la superfice superiore 17 dell’elemento distanziatore 4.
Per contro la seconda superficie 24 del secondo profilato 11 presenta un profilo aperto. In particolare, nella zona centrale è previsto un andamento sostanzialmente parallelo alla prima superficie 16 mentre nelle zone di estremità o periferiche è previsto un andamento svasato ossia un andamento che si estende lungo una direzione trasversale rispetto alla zona centrale.
Secondo un aspetto il primo profilato 10 ed il secondo profilato 11 sono realizzati in un materiale rigido. Ad esempio tali profilati 10 e 11 possono essere realizzati, preferibilmente, in alluminio oppure ancora qualsiasi altro materiale di caratteristiche idonee all’applicazione.
Dato l’utilizzo dell’alluminio quale materiale per il primo ed il secondo profilato 10, 11 è previsto che il primo profilato 10 ed il secondo profilato 11 presentino una dimensione lineare trasversale (ossia la loro larghezza) inferiore rispetto alla distanza intercorrente tra le rispettive lastre di vetro 2 e 3.
In particolare la larghezza del primo e del secondo profilato 10, 11 è inferiore rispetto alla distanza intercorrente tra le rispettive superficie interne affacciate della prima e della seconda lastra di vetro 2 e 3, ossia il primo profilato 10 ed il secondo profilato 11 non contattano le due lastre di vetro 2 e 3.
Tale minore distanza garantisce che non vi sia un ponte termico tra le lastre di vetro 2 e 3 ed i profilati stessi 10, 11.
Il primo profilato 10, come visibile nella Figura 2, in una forma di realizzazione preferita, si estende per l’intera estensione lineare e/o superficiale del cassonetto 9 così da sovrapporsi o ricoprire la sua superficie superiore.
In alternativa il primo profilato 10 potrebbe essere costituito da più tratti o spezzoni di profilato. In tale scenario, ciascuno tratto o spezzone di profilato comprenderebbe almeno un foro passante.
Il secondo profilato 11, come visibile nella Figura 2, in una forma di realizzazione preferita, si estende per l’intera estensione lineare e/o superficiale della quarta superficie 17 dell’elemento distanziatore 4.
Vantaggiosamente, il secondo profilato 11 estendendosi lungo tutta la dimensione lineare della quarta superficie 17 dell’elemento distanziatore 4 consente di scaricare su una superficie di appoggio maggiore il peso dei mezzi di supporto 7 nonché della tenda 8 attraverso i mezzi di impegno 12.
Con riferimento alle Figure da 4A a 4C, si nota che i mezzi di impegno 12 comprendono mezzi di tenuta 25 aventi un primo anello di tenuta 25A ed un secondo anello di tenuta 25B, ciascuno disposto, rispettivamente, in prossimità del foro passante (o dei fori passanti) 22 in modo da creare una tenuta tra l’elemento distanziatore 4 e il secondo profilato stesso.
In altre parole il primo anello di tenuta 25A e il secondo anello di tenuta 25B sono disposti rispettivamente sulla prima superficie 16 e sulla seconda superficie 24 del secondo profilato 11 in prossimità del o dei fori passanti 22.
In accordo con una forma di realizzazione, l’anello di tenuta 25A o 25B è realizzato in butilene (isobutilene, isoprene, poliisobutilene).
L’anello di tenuta 25A o 25B presenta uno spessore variabile nell’intervallo tra 0,5mm e 2mm, preferibilmente pari ad 1mm.
Secondo un aspetto i mezzi di impegno 12 comprendono mezzi di serraggio 12’ aventi una estremità di testa 12A ed un estremità terminale 12B connesse tra di loro mediante un fusto 12C. Preferibilmente l’estremità di testa 12A comprende una testa svasata e l’estremità inferiore 12B comprende arpionismi configurati per passare da una posizione estesa ad una posizione retratta.
Come si nota dalle Figure da 4A a 4C, l’estremità di testa 12A impegna la superfice 24 in corrispondenza dell’anello di tenuta 25A mentre il fusto 12C e l’estremità di testa 12B impegnano l’anello di tenuta 25B. In particolare, grazie all’inserimento nei fori passanti 22 e 23 del fusto 12C e dell’estremità di testa 12B è trascinata una certa porzione del materiale costituenti i suddetti anelli tenuta 25A e 25B contro le pareti del foro passante 22 e 23 così da garantire la tenuta alla fuoriuscita dei gas presenti nella vetrocamera ed evitare la penetrazione dell’umidità nella vetrocamera.
Inoltre l’estremità terminale 12B dei mezzi di serraggio 12’ impegna la superficie 13 del primo profilato 10 in modo da creare la tenuta ed assicurare l’impegno meccanico.
In alternativa i mezzi di serraggio 12’ si possono concretizzare in viti, rivetti o simili.
Il sistema vetrocamera 1 comprende mezzi di comando 26 e relativo tendi corda 26A per comandare la movimentazione della tenda 8.
Secondo un aspetto, come visibile in Figura 6, i mezzi di comando 26 sono associati al vetro 3 ed al cassonetto 9 secondo modalità note nel settore e pertanto non descritte.
Nelle Figure 1-6 sono illustrati vari dettagli e fasi dell’assemblaggio del sistema vetrocamera 1 dotato dell’elemento distanziatore 4 nonché dei profilati 10 e 11.
In particolare, la Figura 1 illustrata il sistema vetrocamera 1 senza la seconda lastra di vetro 3 e senza la tenda 8 e relativo cassonetto 9, con i profilati 10 e 11 rimossi dall’elemento distanziatore 4 che è comunque già adesivizzato al vetro 2.
Come si nota la lastra di vetro 2 può avere la sua estremità perimetrale serigrafata così come la lastra di vetro 3 in modo da mascherare il passaggio di luce perimetrale che altrimenti potrebbe filtrare attraverso lasciando intravedere il cassonetto 9 ed i profilati 10 e 11.
Nella Figura 5 è invece illustrato il sistema vetrocamera 1 assemblato, con la tenda 8 montata sul cassonetto 9 all’interno e con la seconda lastra di vetro 3 sollevata per maggiore chiarezza.
Nella Figura 6 è invece mostrato il sistema vetrocamera 1 assemblato, con la tenda 8 montata sul cassonetto 9 all’interno e l’elemento distanziatore 4 è adesivizzato al vetro 3 nonché dotato dei mezzi di comando 26.
Come ben visibile nella Figura 1, il sistema vetrocamera 1 è preferibilmente assemblato utilizzando un unico elemento distanziatore 4 chiuso a cornice.
In alternativa, però, potrebbero essere utilizzati singoli spezzoni di lunghezza opportuna.
Nella preferita forma di realizzazione è previsto che lungo il lato inferiore dell’elemento distanziatore 4 sia disposto il primo profilato 10 mentre lungo il lato superiore sia disposto il secondo profilato 11.
Tali profilati 10 e 11 impegnano l’elemento distanziatore 4 mediante i mezzi di impegno 12. In particolare i mezzi di serraggio 12’ attraversano i fori passanti 21, 22 e 23 così da assicurare l’impegno meccanico mentre i mezzi di tenuta 25 assicurano la tenuta ermetica.
In alternativa è possibile ipotizzare l’impego del solo primo profilato 10 lasciando che i mezzi di serraggio 12’ dei mezzi di impegno 12 passino attraverso i fori passanti dei soli elemento distanziatore 4 e del primo profilato 10.
L’assemblaggio del sistema vetrocamera 1 utilizzando l’elemento distanziatore 4, il primo ed il secondo profilato 10 e 11 nonché i mezzi di impegno 12 secondo la presente descrizione avviene come segue.
In una fase l’elemento distanziatore 1, preferibilmente già provvisto di elementi adesivi 21 e guarnizioni 20 su entrambe le sue superfici 5 e 6, viene fissato, nel modo noto, alla prima lastra di vetro 2 del sistema vetrocamera 1, come in Figura 1, realizzando una cornice chiusa con un unico spezzone di elemento distanziatore 4. Secondo un aspetto preferito l’elemento distanziatore 4 prima di essere adesivizzato al vetro 2 è già stato fustellato per ottenere l’almeno un foro passante (o la serie di fori passanti) 23.
In alternativa la fustellatura dell’elemento distanziatore 4 può essere eseguita una volta che tale elemento distanziatore 4 è stato adesivizzato al vetro 2.
Successivamente, come illustrato nella Figura 2, vengono associati all’elemento distanziatore 4, presso il suo lato inferiore, il primo profilato 10, che è stato preventivamente accoppiato ai mezzi di supporto 7 e, presso il suo lato superiore, dal secondo profilato 11.
In una forma preferita di realizzazione il primo ed il secondo profilato 10 e 11 sono stati preventivamente tranciati per realizzare i rispettivi almeno un foro passante (o la serie di fori passanti) 21 e 22.
Preferibilmente, l’operazione di tranciatura del primo e del secondo profilato 10, 11 avviene con un’unica operazione ossia avviene tranciando contemporaneamente sia il primo che il secondo profilato 10 e 11. Ciò garantisce una uguale misura di interasse tra la serie dei fori passanti realizzati nel primo profilato 10 con l’interasse dei fori passanti realizzati nel secondo profilato 11.
Secondo un aspetto dell’assemblaggio è previsto di depositare i mezzi di tenuta 25 in prossimità del o dei fori passanti 22 del secondo profilato 11 e di inserire i mezzi di serraggio 12’ entro tali fori passanti.
Successivamente è previsto di impegnare meccanicamente i fori passanti 21, 22 e 23 con i mezzi di serraggio 12’ che sporgano dal secondo profilato 11.
In particolare, la testa 12B viene fatta passare a partire dal foro 22 del profilato 11, attraversando il foro 23 dell’elemento distanziatore 4 fintanto che non fuoriesce dal foro 21 del profilato 10 laddove si impegna con la superficie 13 di tale profilato 10 per vincolare il primo profilato 10 ed il secondo profilato 11 all’elemento distanziatore 4.
I mezzi di serraggio 12’ fungono pertanto da elementi di guida durante l’operazione di accoppiamento dei vari elementi così che i fori passanti risultano essere coassiali.
Viene poi fissata la seconda lastra di vetro 3 all’elemento distanziatore 1, grazie elementi adesivi 21 e guarnizioni 20.
Come si evince dalla descrizione, l’invenzione così concepita consente di ottenere importanti vantaggi tecnici.
Innanzitutto, l’elemento distanziatore 4 consente di ottenere tutti i vantaggi conseguibili con i sistemi “warm edge”, in termini di riduzioni di emissioni all’esterno e quindi di risparmio energetico, unitamente alla possibilità di fissare in modo semplice, rapido e sicuro ed economico qualsiasi tenda, schermo o simili all’interno del sistema vetrocamera.
Ovviamente, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche al sistema vetrocamera e al suo metodo di assemblaggio prima descritti, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di vetrocamera (1) comprendente: - una prima lastra di vetro (2), - una seconda lastra di vetro (3), - un elemento distanziatore (4) comprendente una prima superficie (5) per l’accoppiamento con detta prima lastra di vetro (2) ed una seconda superficie (6) per l'accoppiamento con detta seconda lastra di vetro (3), detto elemento distanziatore (4) essendo realizzato in un materiale a bassa conducibilità termica, - mezzi di supporto (7), all’interno del sistema di vetrocamera, per una tenda, schermo o simili (8), un primo profilato (10) e mezzi di impegno (12), - detto primo profilato (10) comprendendo una prima superficie (13) per l’accoppiamento con detti mezzi di supporto (7) ed una seconda superficie (14) per l’accoppiamento con una superfice inferiore (15) di detto elemento distanziatore (4), - detto primo profilato (10) e detto elemento distanziatore (4) prevedono ciascuno almeno un foro passante (21, 23), - detti mezzi di impegno (12) impegnando detti fori passanti (21, 22, 23), così da realizzare un accoppiamento meccanico a tenuta tra detto elemento distanziatore (4) e detto primo profilato (10); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di impegno (12) comprendono mezzi di serraggio (12’) comprendenti una estremità di testa (12A) ed un estremità terminale (12B) connesse tra di loro mediante un fusto (12C), in cui detta estremità di testa (12A) comprende una testa svasata e detta estremità inferiore (12B) comprende arpionismi configurati per passare da una posizione estesa ad una posizione retratta.
  2. 2. Sistema di vetrocamera in accordo con la rivendicazione 1, comprendente un secondo profilato (11) comprendente una prima superficie (16) per l’accoppiamento con una superficie superiore (17) di detto elemento distanziatore (4) ed almeno un foro passante (22), detti mezzi di impegno (12) impegnando detti fori passanti (21, 22, 23) di detto primo profilato (10), di detto secondo profilato (11) e di detto elemento distanziatore (4) così da realizzare un accoppiamento meccanico tra detto elemento distanziatore (4), detto primo profilato (10) e detto secondo profilato (11).
  3. 3. Sistema di vetrocamera in accordo con la rivendicazione 1 o 2, in cui detti mezzi di impegno (12) comprendono mezzi di tenuta (25) comprendenti un primo anello a tenuta (25A) ed un secondo anello di tenuta (25B) disposti rispettivamente su di una seconda superficie (24) e su detta prima superficie di detto secondo profilato (11) in prossimità di detto almeno un foro passante (22) in modo da creare una tenuta tra detto elemento distanziatore (4) e detto secondo profilato (11).
  4. 4. Sistema di vetrocamera in accordo con la rivendicazione 3, in cui detto primo anello di tenuta e detto secondo anello di tenuta comprendono butile.
  5. 5. Sistema di vetrocamera in accordo con una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 2 a 4, in cui detto secondo profilato (11) comprende porzioni di profilato disposte in prossimità dell’almeno un foro passante (22) dell’elemento distanziatore (4) oppure si estende per l’intera estensione della superficie superiore di detto elemento distanziatore (4).
  6. 6. Sistema di vetrocamera in accordo con una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 2 a 5, in cui: - detta prima superficie (16) del secondo profilato (11) è una superficie sostanzialmente piana, - detta seconda superficie (24) del secondo profilato (11) comprende una zona centrale avente un andamento sostanzialmente parallelo a detta prima superficie (16) del secondo profilato (11) mentre nelle zone di estremità o periferiche è previsto un andamento svasato.
  7. 7. Sistema di vetrocamera in accordo con una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto primo profilato si estende per l’intera estensione dell’elemento distanziatore (4) o per almeno una porzione dell’intera estensione di detto elemento distanziatore (4).
  8. 8. Sistema di vetrocamera in accordo con la rivendicazione 7, in cui detto primo profilato (10) comprende una porzione centrale (10A) sostanzialmente piana dalla quale dipartono due ali (10B) che comprendono ciascuna una porzione terminale conformata con battentatura.
  9. 9. Sistema di vetrocamera in accordo con una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui la dimensione lineare trasversale di detto primo profilato (10) e di detto secondo profilato (11) è inferiore rispetto alla distanza intercorrente tra le detta prima e seconda lastre di vetro (2, 3).
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