ITUA20163980A1 - Un filato termofondibile e relativo tessuto per la realizzazione di capi di abbigliamento quali i cappelli - Google Patents

Un filato termofondibile e relativo tessuto per la realizzazione di capi di abbigliamento quali i cappelli Download PDF

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Description

UN FILATO TERMOFONDIBILE E RELATIVO TESSUTO PER LA
REALIZZAZIONE DI CAPI DI ABBIGLIAMENTO QUALI I CAPPELLI
Ambito dell’invenzione
La presente invenzione riguarda il settore tecnico inerente la realizzazione di un filato per cucito e relativi tessuti ottenibili attraverso l’uso di tale filo per la realizzazione di oggetti e/o capi di abbigliamento.
In particolare l’invenzione si riferisce ad un innovativo filo e ad un metodo di lavorazione dello stesso per l’ottenimento di un particolare tessuto avente particolari caratteristiche di flessibilità e modellabilità.
Brevi cenni alla tecnica nota
Esistono una molteplicità di fibre le quali vengono utilizzate oramai da tempo in svariati campi, in particolare nella produzione tessile.
Tra tali tipi di fibre si possono annoverare fibre naturali e vegetali oppure fibre sintetiche, quali, ad esempio, le fibre acriliche, poliammidiche, in poliestere, ecc.
Le fibre sintetiche vengono realizzate allo scopo di poter raggiungere predeterminate caratteristiche che consentono poi di lavorare ed ottenere prodotti di migliore qualità sotto tanti punti di vista (sia nella facilità di produzione che nelle caratteristiche intrinseche del prodotto stesso, ad esempio impermeabilità, traspirazione, ecc.).
Ci sono fibre che ad esempio devono retrarre con il calore e fibre che almeno in parte devono fondere, allo scopo ad esempio di creare un intimo legame con altre tipologie di fibre. Tali fibre che modificano il loro stato con il calore, in particolare quelle che fondono e/o retraggono, sono denominate generalmente fibre termofondibili e ne esistono di varie tipologie.
Ad esempio, entrando più nello specifico, il poliestere cosiddetto “bicomponente” indica una famiglia di copolimeri termo-fondibili e termo-retraibili di per sé noti (copolimeri PET/PET, o anche PE/PET, PE/PP), in particolare nel settore tecnico delle fibre. Allo stato attuale della tecnica, il poliestere bicomponente si può presentare sotto forma di fibre sciolte.
Il poliestere bicomponente è normalmente ottenuto tramite un tecnica di estrusione bicomponente, la cosiddetta tecnica di “bicomponent spinning”, di due componenti poliesteri, uno interno (definito core, o nucleo) e uno esterno (definito sheath, o guaina). Questo procedimento può essere applicato, a solo titolo di esempio non limitativo, alla produzione di fibre note convenzionalmente denominate LM (o Low Melting), in particolare le fibre denominate LMF (o Low Melting Bonding Fiber) e le fibre denominate LMD (o Low Melting Dope-Dyed Fiber). Le fibre LMF sono in generale prodotte tramite estrusione bicomponente di un poliestere generico e di un poliestere modificato. Le fibre LMD sono in generale prodotte tramite estrusione bicomponente di un poliestere tinto senza utilizzo di acqua (o dope-dyed) e di un poliestere modificato. Dette fibre di cui sopra sono ad esempio prodotte e commercializzate dalla Ditta Huvis Corporation, Seoul, Korea.
Tale materiale è generalmente presente in forma di fibre sciolte della lunghezza dell’ordine di qualche centimetro (o anche meno). In particolare nasce come estruso (tecnicamente denominato Tow) e poi viene tagliato a misura in forma di suddette fibre.
Il suo uso è dunque limitato alla realizzazione di capi e di prodotti associati a tali fibre sciolte che ne limitano le qualità e soprattutto l’utilizzabilità.
In particolare tali fibre vengono generalmente mescolate con altre fibre sciolte per ottenere mescole di prodotto che poi, lavorate alle note macchine, consentono di ottenere varie tipologie di tessuti misti.
E’ ad esempio nota la pubblicazione AR2011A000017 a nome Papucci Massimo. Tale pubblicazione descrive l’uso di fibre sciolte miste quali lana e poliestere bicomponente per ottenere tale mescola in fiocco che poi viene lavorata secondo cardatura e agugliatura ottenendo un relativo semilavorato.
In alternativa, partendo sempre da tale mescola in fiocco si può procedere ad una pettinatura per ottenere un nastro da lavorare su macchine da pelliccia (macchina circolare a pelo).
In una ulteriore alternativa, partendo sempre da tale mescola in fiocco, si può realizzare un TOPS per ottenere un filato che comprenderà fibre termo-retrattili sulla base della mescola di base utilizzata. Il filo può poi essere lavorato su macchine tradizionali.
In sostanza, utilizzando macchinari e tecniche note del campo tessile, si possono ottenere tessuti vari formati da tale mescola che comprende fibre naturali, artificiali o sintetiche mescolate con fibre in poliestere bicomponente o altre termo-retrattili.
Il limite tecnico di tale tecnologia consiste nel fatto che, essendoci una mescola casuale di fibre sciolte di natura diversa, una grossa percentuale delle fibre termo-retrattili risulteranno esterne e a vista. Questo è contrario alle normative Eur 1 e pertanto si è sempre costretti ad accoppiare a tale tessuto altri strati di tessuto coprente. Il tessuto coprente deve però essere un tessuto continuo, generalmente ottenuto con filati, che ricopre totalmente tale strato che diviene uno strato intermedio. Non possono essere utilizzate fibre sciolte disperse che invece lascerebbero alla luce parti di tale tessuto intermedio.
Inoltre un tessuto realizzato con tale tecnica tradizionale ha degli usi estremamente limitati.
Sintesi dell’invenzione
E’ dunque scopo della presente invenzione fornire un tessuto, e il relativo metodo realizzativo dello stesso, che risolva i suddetti inconvenienti tecnici.
In particolare è scopo della presente invenzione fornire un metodo realizzativo di un tessuto che consenta di poter realizzare semilavorati o prodotti finiti le cui qualità, anche quelle estetiche, siano superiori all’arte nota e conformi a tutte le normative vigenti.
Questi ed altri scopi sono dunque ottenuti con il metodo della invenzione per l’ottenimento di un tessuto, in accordo con la rivendicazione 1.
Tale metodo prevede le fasi di:
- Predisposizione di un filato il quale almeno in parte è termo-fondibile;
- Alimentazione di detto filato ad una macchina circolare a pelo dotata di sistema di soffiatori e rulli carda;
- Alimentazione, attraverso detti rulli carda, di un flusso di fibre sciolte di tipo non termo-fondibile.
In questo modo, si ottiene un tessuto in cui il filo principale, termo-fondibile, è totalmente avvolto da fibre sciolte non termo-fondibili. Con questo procedimento, dunque, il tessuto prodotto dalla macchina è già rivestito esternamente di tali fibre non termo-fondibili che nascondono il filo termo-fondibile.
Non è più dunque necessario dover rivestire il tessuto con altri tessuti esterni non termo-fondibili e tale tessuto, per come strutturato, si presta molto bene alla realizzazione di vari prodotti finiti.
Durante il processo di lavorazione, infatti, vengono alimentate tali fibre sciolte alla macchina circolare. I soffiatori, sincronizzati per soffiare in un verso e nel verso opposto in funzione della posizione dell’ago, fanno si che le fibre vadano ad avvolger il filo termo-fondibile che viene alimentato, creando una guaina protettiva avvolgente. In questo modo è come se il tessuto ottenuto con tale filo termo-fondibile risultasse esternamente rivestito da uno strato protettivo che è costituito da dette fibre sciolte non termo-fondibili.
Ulteriori vantaggi sono desumibili dalle rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente con la descrizione che segue di alcune forme realizzative, fatte a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, in cui:
− La figura 1 mostra schematicamente una sezione trasversale del filo termo-fondibile 1 il quale, in accordo con il metodo lavorativo oggetto dell’invenzione, risulta rivestito esternamente totalmente o nella quasi totalità da fibre sciolte 2 non termo-fondibili le quali vanno a costituire una sorta di guaina esterna;
− La figura 2 mostra una sezione trasversale di un tessuto composto appunto da tale filato opportunamente intrecciato e rivestito da tali fibre 2;
− La figura 3 schematizza, in modo molto semplice, una macchina circolare a pelo dotata di soffiatori 400; la figura mostra con 100 la corona girevole su cui sono montati gli aghi 110; con la numerazione 200 è rappresentato il filato termo-fondibile che viene alimentato agli aghi 110 della corona 100 e con la numerazione 120 sono stati rappresentati i rulli carda che alimentano il flusso di fibre sciolte 300 in materiale non termo-fondibile; sono stati rappresentati con la numerazione 400 i soffiatori i quali generano un soffio per agevolare l’avvolgimento della fibra intorno alla sezione del filo in lavorazione per la formazione di una sorta di guaina esterna.
Descrizione di alcune forme realizzative preferite
In accordo alla presente invenzione, si procede innanzitutto con la realizzazione di un filato il quale è almeno in parte realizzato con fibre termo-fondibili.
La percentuale in peso di tali fibre termo-fondibili può essere infatti compresa tra 50% in peso e 100% rispetto al peso complessivo delle fibre.
In particolare, si può partire da una mescola di fibre, ad esempio fibre naturali, mescolate con fibre termo-fondibili presenti in tale percentuale del 50% in peso. Preferibilmente, la percentuale in peso delle fibre termo-fondibili può essere variata aumentandola sino al 100% in peso (ottenendo quindi un filato totalmente composto di fibre termo-fondibili).
La percentuale preferita, che consente di ottimizzare i risultati, è quella di un 100% di fibra termofondibile, anche se percentuali del 90% possono consentire di ottenere comunque ottimi risultati anche essi.
Le fibre termo-fondibili utilizzate sono preferibilmente costituite di poliestere bicomponente.
A tal scopo è necessario procedere con un approvvigionamento di un opportuno tipo di fibre sciolte di un adatto poliestere bicomponente (eventualmente mescolato con altre fibre per le suddette percentuali inferiori al 100%, ad esempio nel caso di percentuali del 50%, 60%, 70%, 80%, 90%).
Ai fini della presente invenzione, particolarmente preferite sono risultate le fibre sciolte del tipo LM della Huvis Corp., Seoul, Korea, menzionate in precedenza; più preferibilmente, le fibre sciolte del tipo LMD (della Huvis Corp., Seoul, Korea) menzionate in precedenza.
Dette fibre sciolte LMD sono costituite da un copolimero PET/PET e sono prodotte mediante filatura bicomponente di un poliestere interno (o core) dope-dyed, caratterizzato da una colorazione nera allo stato polimerico, e di un poliestere esterno (o sheath) chiaro, eventualmente, variamente sostituito. Dette fibre hanno le seguenti caratteristiche identificative generali: sono caratterizzate da un rapporto massa/lunghezza di circa 4-6 Denari (g/9000 m di fibra); una lunghezza delle fibre di circa 38–64 mm; un punto di fusione di circa 100–150°C.
In una forma di realizzazione particolarmente preferita, la specifica fibra sciolta preferibilmente utilizzata è la fibra di copolimero PET/PET commercialmente denominata LMD 4 De x 51 mm (ottenibile dalla Huvis Corp., Seoul, Korea), costituita da una fibra sciolta di un copolimero PET/PET dope-dyed di colore nero, come menzionata in precedenza, del tipo bicomponente a guaina(sheath) e nucleo(core) a basso punto di fusione, caratterizzata dalle proprietà riportate nella tabella seguente:
Proprieta’ della Fibra LMD 4 De x 51 mm PROPRIETA’ UNITA’ INTERVALLO Denari (De) g/9000 m 4,20 ± 0,4 Resistenza g/De 4,0 ± 0,5 Allungamento % 60 ± 20 Numero di pieghe * EA/Inch 7 ± 2 Contrazione a caldo % 4,5 ± 2 Lunghezza fibra mm 51 ± 4 Punto di fusione °C 110 ;* per unità di lunghezza
A questo punto le fibre vengono lavorate con macchinari tradizionali al fine di ottenere un filato.
Il range delle fibre termo-fondibili, in particolare il range di detto poliestere bicomponente, può essere compreso tra il 50% e il 100% in peso, rispetto al peso complessivo delle fibre; preferibilmente, tra il 60% e il 100% in peso; più preferibilmente, tra il 70% e il 100%; ancor più preferibilmente, tra l’80% e il 100%; ancor più preferibilmente, tra il 90% e il 100%.
In forme di realizzazione particolarmente preferite il poliestere bicomponente della presente invenzione è del 70% in peso, oppure dell’80% in peso, oppure del 90% in peso, oppure del 100% rispetto al peso complessivo delle fibre.
Le macchine su cui si può ottenere tale filato, partendo, ad esempio, da una mischia fatta dal 50% al 100% di fibre in poliestere bicomponente, possono comprendere la filatura a cardato, a open-head oppure pettinato.
A questo punto, con le suddette tecniche note di produzione di filati partendo da fibre sciolte, si è ottenuto un filato il quale è adesso in poliestere bicomponente in detta percentuale compresa tra il 50% e il 100%.
A questo punto il filato si presta, a sua volta, alla realizzazione di molteplici tipologie di prodotti sempre attraverso l’utilizzo delle tecniche note di sartoria e dunque le macchine tradizionali.
Si è tuttavia sorprendentemente ritrovato che una lavorazione specifica di detto filato consente di ottenere tessuti che superano tutti gli inconvenienti dell’arte nota citata. In particolare è possibile realizzare un tessuto il quale può avere molteplici impieghi in vari settori, dettagliati poi nel seguito.
Il macchinario utilizzato è una circolare a pelo dotata di soffiatori, di per se ben nota nello stato della tecnica. Tale macchinario non è oggetto specifico della presente invenzione. Macchinari circolari a pelo ripreso ne esistono di vari modelli.
Ad esempio produttori consolidati sono:
1. Wildman America Maxi Pile che in seguito ha venduto alla Mayer;
2. S.G.M. Sodes Francia;
3. Monarch Giappone;
4. Sulzer Morat Germania;
5. Orizio Italia;
6. Pyzz New TT.24° Cina
In generale tale macchinario, come da schematizzazione di figura 3, prevede una corona circolare 100 su cui sono montati una pluralità di aghi 110 che si muovono verticalmente dall’alto verso il basso e viceversa. A detti aghi viene alimentato il filato 200 in modo tale da realizzare il tessuto attraverso la rotazione della corona e il conseguente moto verticale degli aghi. Tale macchina prevede i così detti “rulli-carda” 120 i quali sono una coppia (o più) di rulli che alimentano sempre verso detta corona un “Tops” 300, ovvero un flusso compatto di fibre sciolte, ad esempio fibre in lana, cotone o di altra natura (comunque non fibre termofondibili).
Durante la normale lavorazione del filato il tops che viene alimentato viene anche esso catturato dagli aghi e grazie a dei soffiatori 400 opportunamente sincronizzati si fa in modo che le fibre sciolte, durante la tessitura, si avvolgano intorno al diametro del filo ricoprendolo quasi totalmente. Il risultato, di per se noto nello stato della tecnica, è dunque quello di un tessuto in cui il filo che lo forma è a sua volta avvolto da tali fibre del tops che genera una sorta di guaina protettiva.
Ciò premesso, in accordo con l’invenzione, si prevede di alimentare un filato, alla macchina circolare a pelo suddetto, il quale filato comprende una percentuale in peso di fibre termo-fondibili compreso tra il 50% e il 100% e preferibilmente del 100%, per come inizialmente descritto.
Quindi sulla corona degli aghi viene alimentato tale particolare filo termo-fondibile e, contestualmente, i rulli carda alimentano un flusso di fibre sciolte di tipo non termo-fondibile, per cui ad esempio fibre naturali quali cotone, lana o anche fibre sintetiche.
Come dunque mostrato nella sezione di figura 1, il filo 1 oggetto dell’invenzione, ovvero il filo termofondibile, risulta adesso ricoperto da tali fibre 2.
In sostanza con tale processo produttivo, come anche mostrato nella sezione di figura 2, il tessuto ottenuto e visto in sezione comprende una zona intermedia costituita da tale filo il quale esternamente sulle sue facce risulta coperto dalle fibre 2 sciolte non termo-fondibili.
A differenza dunque dell’arte nota, in particolare a differenza della pubblicazione AR2011A000017, non sono più presenti fibre sciolte termo-fondibili sulla superficie esterna ed a vista in quanto queste sono adesso ricoperte dalla fibra sciolta di natura diversa e confinate nel filato che risulta in uno strato intermedio.
Questa soluzione risolve gli inconvenienti che si hanno con un tessuto realizzato come quello in accordo alla pubblicazione AR2011A000017.
Ad esempio, nella realizzazione dei cappelli:
Si procede alla realizzazione del tessuto nel modo appena descritto, ovvero utilizzando un filo termofondibile che viene alimentato in una macchina circolare a pelo con soffiatori e rulli carda che alimentano un flusso di fibre sciolte.
Il tessuto ottenuto viene predisposto in uno stampo in modo tale che possa essere deformato con un pressatore nella forma desiderata del cappello mentre viene portato a temperatura. Il filo centrale, in materiale termofondibile, si scioglie, almeno parzialmente, rendendo maggiormente duttile il tessuto ma poi, subito dopo, raffreddandosi si irrigidisce mantenendo la conformazione finale ottenuta nello stampo.
A differenza di quanto descritto in AR2011A000017, il vantaggio è che il tessuto così ottenuto e deformato a caldo a forma di cappello non richiede altre operazioni aggiuntive. In AR2011A000017, infatti, prima di deformare il tessuto ottenuto è necessario rivestirlo superiormente ed inferiormente con un tessuto in materiale naturale o comunque in un tessuto non termo-fondibile e nei colori desiderati. Questo perché, in accordo al metodo produttivo descritto in AR2011A000017, molte delle fibre sciolte termo-fondibili, le quali sono casualmente mescolate con altre fibre sciolte, sono presenti in corrispondenza della superficie esterna del tessuto stesso. Questo è contrario alle normative di sicurezza, oltretutto conferisce uno sgradevole aspetto esteriore e le stesse fibre rischiano di incollarsi allo stampo rovinando il prodotto finito. Per tal motivo è necessario preventivamente procedere con tale rivestimento suddetto.
La soluzione appena descritta, invece, supera tali inconvenienti in quanto il prodotto ottenuto presenta uno strato centrale ordinato costituito dal filo termofondibile, dunque da una certa percentuale di materiale termo-fondibile, il quale però è ricoperto sopra e sotto da fibre diverse che lo oscurano.
Non vi è più dunque un contatto con l’esterno delle fibre termo-fondibili e quindi non è necessario alcun rivestimento aggiuntivo.
Il processo di lavorazione alla macchina circolare a pelo con soffiatori e carda consente in un unico passaggio, in modo rapido, di ottenere tale tessuto.
Le fibre che vengono alimentate attraverso i rulli carda possono ovviamente essere selezionati nel colore e tipologia preferita a seconda del cappello che si desidera realizzare.
Questa tecnica, in modo molto vantaggioso, consente di ottenere tessuti utilizzabili per una infinità di altri campi applicativi e non solo nel campo abbigliamento.
Ad esempio sarebbe possibile poter realizzare porte divisorie (porte scorrevoli tipo soffietto) le quali vengono generalmente realizzate in altri materiali più rigidi, quali ad esempio la plastica o il legno.
Si può infatti realizzare un tessuto esattamente nel modo descritto.
Si procede poi con il plissettare (cioè ripiegare su se stesso come una fisarmonica) la stoffa con pieghe a piacere e poi si passa un ferro da stiro su ogni piega. Il calore scioglie le fibre che raffreddandosi si irrigidiscono e si legano meglio, oltretutto, alle fibre sciolte esterne.
Il risultato sarà quello di aver creato una superficie rigida fatta di pannelli ripiegati su loro stessi e allontanabili/avvicinabili tra loro come una molla.
La stessa tecnica non potrebbe essere utilizzata con un tessuto realizzato in accordo alla pubblicazione AR2011A000017 in quanto le fibre termo-fondibili presenti all’esterno farebbero incollare tra loro due facce ripiegate e sovrapposte quando si passa l’elemento scaldante (ad esempio il ferro da stiro).
Altri impieghi potrebbero prevedere la realizzazione di alcune parti di un capo di abbigliamento che richiedono una certa rigidità. Ad esempio il tessuto così realizzato può essere adoperato per costituire parti di un giubbotto, ad esempio le sole spalline. Al termine della realizzazione, effettuando il solito processo di riscaldamento/raffreddamento, tali spalline si irrigidiscono sostituendosi perfettamente a tradizionali spalline di realizzazione molto più complessa e che prevedono particolari imbottiture.
Lo stesso dicasi nel caso di abbigliamenti sportivi che richiedono che alcune parti siano particolarmente più rigide di altre, vedi ad esempio stivali per motociclisti, giubbotti protettivi per motociclisti, ecc.
Con la stessa tecnologia si potrebbe realizzare un colletto di camicia il quale è notoriamente più rigido del resto della camicia. Si realizza a parte il colletto e poi lo si collega al corpo camicia magari realizzata in cotone.
In un tessuto a navetta dove c’è una trama ed un ordito si può eventualmente utilizzare il filato in materiale termo-fondibile facendo sì che si intrecci con filati normali.
Il filato oggetto dell’invenzione viene così termofissato, saldando i fili che incontra creando un risultato di bloccaggio di un eventuale disegno prodotto con il vantaggio di un taglio non sottoposto allo sfilamento.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un metodo per l’ottenimento di un tessuto, il metodo prevedendo le fasi di: - Predisposizione di un filato il quale, almeno in parte, è termo-fondibile; - Alimentazione di detto filato ad una macchina circolare a pelo dotata di sistema di soffiatori e rulli carda; - Alimentazione, attraverso detti rulli carda, di un flusso di fibre sciolte di tipo non termofondibile.
  2. 2. Un metodo, secondo la rivendicazione 1, in cui è prevista una fase preliminare di realizzazione di detto filato, detto filato essendo ottenuto con una mescola di fibre sciolte in cui le fibre termofondibili sono in una percentuale in peso compresa tra il 50% e il 100%, preferibilmente interamente in fibre termo-fondibili.
  3. 3. Un metodo, secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto filato è ottenuto alimentando dette fibre sciolte a macchinari del tipo a cardato, open head o pettinato.
  4. 4. Un metodo, secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui dette fibre termo-fondibili sono sotto forma di un poliestere bicomponente.
  5. 5. Un metodo, secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui dette fibre termo-fondibili sono del tipo LM, ancor più preferibilmente del tipo LMD.
  6. 6. Uso di un tessuto ottenuto con il metodo in accordo con la rivendicazione 1 per l’ottenimento di un cappello.
  7. 7. Un tessuto formato da un filato almeno in parte termofondibile, tale filato essendo rivestito di fibre in materiale non termo-fondibile.
  8. 8. Un tessuto, secondo la rivendicazione 7, in cui tale fibre non termofondibili avvolgono il filato in modo tale da formare una guaina di rivestimento.
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