ITUA20163472A1 - Attrezzo per livellare uno strato cementizio o simili in lavori di edilizia - Google Patents

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Daniele Lombardo
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Daniele Lombardo
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    • E01C19/15—Machines, tools or auxiliary devices for preparing or distributing paving materials, for working the placed materials, or for forming, consolidating, or finishing the paving for distributing granular or liquid materials for laying-down uncoated stone or similar materials, or for striking-off or spreading same without compacting, e.g. for crushed rock base courses, sand cushions for paving
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Attrezzo per livellare uno strato cementizio o simili in lavori di edilizia”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un attrezzo per livellare uno strato cementizio o simili in lavori di edilizia.
Attualmente l’operazione di livellare lo strato cementizio, cosiddetto massetto, in special modo in balconi, sul quale poi posare le piastrelle , non sempre è di semplice e rapida attuazione. L’operatore manovra manualmente una staggia sopra lo strato cementizio e tale operazione è piuttosto difficoltosa e attuata sovente con sistemi improvvisati, poiché bisogna assicurare un livellamento costante e regolare di tale strato in funzione dello spessore della piastrelle da posare. Nel caso di balconi, il livellamento deve essere fatto anche in relazione alla bordatura perimetrale esterna in marmo preesistente per assicurare che le piastrelle risultino complanari con la bordatura perimetrale.
La presente invenzione ha lo scopo di ovviare a tali inconvenienti e di prevedere un attrezzo che consenta di livellare, in modo costante e regolare, uno strato cementizio o simili, in lavori di edilizia e che consenta tale operazione, in modo rapido, affidabile, oltre che agevole e comodo per l’operatore, costituendo così una soluzione pratica, semplice e vantaggiosa, sia come realizzazione e come comodità d’impiego.
Un altro scopo è quello di consentire l’utilizzo dell’attrezzo anche per la realizzazione di intonaci di pareti in genere, consentendo in tal caso il livellamento desiderato dello strato di intonaco, costituendo così una soluzione efficace d’impiego.
Questi scopi vengono ottenuti dall’invenzione prevedendo un attrezzo che consente di livellare, in modo costante e regolare, uno strato cementizio o simili, in lavori di edilizia, caratterizzato dal fatto di comprendere:
- una parte fissa destinata ad essere appoggiata ad una superficie di riferimento rispetto alla quale si stabilisce il desiderato livellamento;
- una parte mobile rispetto alla parte fissa in grado di traslare lungo il corpo della parte fissa da una posizione di riposo sino ad una posizione di massima escursione ed atta a poter regolare e definire la quota desiderata di livellamento, alla quale parte mobile è associato un elemento a staggia per poter realizzare il livellamento dello strato cementizio o simile;
- mezzi di bloccaggio della parte mobile alla parte fissa nella posizione che definisce la quota desiderata di livellamento.
Queste ed altre caratteristiche dell’invenzione ed i vantaggi che ne derivano appariranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di realizzazione dell’invenzione, illustrata a semplice titolo esemplificativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la figura 1 illustra un attrezzo secondo una forma esecutiva dell’invenzione, in vista prospettica esplosa;
- la figura 2 illustra lo stesso attrezzo, in vista frontale esplosa;
- la figura 3 è una vista dello stesso attrezzo in vista prospettica illustrante l’applicazione dell’elemento a una staggia;
- la figura 4 è una vista laterale della zona della parte mobile destinata ad accoppiarsi con la staggia;
- la figura 5 illustra, in vista frontale, l’attrezzo in posizione d’impiego di livellamento con applicata la staggia.
Con riferimento alle figure, nella forma esecutiva illustrata, l’attrezzo secondo l’invenzione comprende una parte fissa 10 destinata ad essere appoggiata ad una superficie di riferimento M, per esempio bordatura di marmo esterna perimetrale di balcone, rispetto alla quale si stabilisce il desiderato livellamento di uno strato cementizio di applicazione di un manufatto da posare, per esempio piastrella, pianella o simili.
L’attrezzo comprende poi una parte 11 mobile rispetto alla parte fissa 10 in grado di traslare lungo il corpo della parte fissa 10 da una posizione di riposo sino ad una posizione di massima escursione ed atta a poter regolare e definire la quota L desiderata di livellamento.
A detta parte mobile 11 è destinata ad essere associata una staggia S per poter realizzare il livellamento dello strato cementizio o simili.
Sono poi previsti mezzi di bloccaggio 12, 13 della parte mobile 11 alla parte fissa 10 nella posizione che definisce la quota desiderata di livellamento.
La parte fissa 10 presenta longitudinalmente una zona 101 che va ad accoppiarsi, in modo complementare e mobile, entro una corrispondente sede 111 della parte mobile 11, in maniera che detta zona 101 della parte fissa 10 costituisca una guida per la traslazione di detta parte mobile 11 rispetto alla parte fissa 10.
I detti mezzi di bloccaggio 12, 13 della parte mobile 11 alla parte fissa 10 comprendono, per la forma esecutiva illustrata, due viti 12, 13, inseribili dall’esterno in fori passanti trasversali, rispettivamente 14 e 15, in maniera che con la loro punta vadano ad aderire e a premere contro una parete interna 112 della sede 111 di scorrimento della parte mobile 11, determinando così il bloccaggio.
La parte mobile 11 può assumere una posizione di riposo in cui almeno un suo lato parallelo alla superficie di riferimento M è allineato con un adiacente lato della parte fissa 10 ed una posizione operativa in cui la parte mobile 11 risulta aggettante rispetto alla parte fissa 10, verso il piano di lavoro e rispetto alla superficie di riferimento M, di un tratto L che va a definire e a stabilire la quota di livellamento desiderato.
La staggia S può essere prevista monopezzo con la parte mobile 11 già in fase di fabbricazione, oppure detta staggia S può essere prevista con un accoppiamento amovibile ed intercambiabile rispetto alla parte mobile 11.
Nella forma esecutiva illustrata , la parte mobile 11, sul lato opposto a quello di scorrimento sulla parte fissa 10, presenta una zona destinata ad accoppiarsi in modo amovibile ed intercambiabile con l’elemento a staggia S, prevedendo la sezione di tale zona complementare con quella della staggia S.
Per la forma esecutiva illustrata, l’accoppiamento amovibile ed intercambiabile della zona della parte mobile 11 con l’elemento a staggia S, può avvenire prevedendo tale zona con una struttura scatolare le cui pareti 113 sono indipendenti ed elasticamente deformabili e libere di potersi espandere verso l’esterno per effetto di un elemento cuneiforme troncoconico 16 allorché penetra all’interno di detta struttura scatolare con il quale collaborano alette radiali 114 che si congiungono alle pareti 113 e di conformazione complessivamente complementare all’elemento troncoconico 16, in maniera che con l’avanzamento di tale elemento 16 determinato da una vite 17 inseribile dall’esterno sulla parete interna 112 della sede 111 di scorrimento della parte mobile 11 ed impegnantesi in un foro passante 19 nell’elemento troncoconico 16, si provochi l’espansione verso l’esterno delle pareti 113 della detta struttura scatolare, che vanno a premere contro le pareti della staggia S inserita su tale zona, determinando così il bloccaggio della staggia S a detta zona della parte mobile 11.
Si consente in tal modo vantaggiosamente l’intercambiabilità della staggia S, di differenti lunghezze a seconda delle varie necessità contingenti d’impiego.
E’ inteso comunque che, secondo varianti esecutive non illustrate, si potrà ottenere l’ accoppiamento amovibile ed intercambiabile tra la detta zona della parte mobile 11 e l’elemento a staggia S in qualsivoglia altro diverso adatto modo, in maniera che la loro associazione consenta comunque l’amovibilità e l’intercambiabilità della staggia S.
La vite 17 è prevista passante in foro 18 ricavato nella parte mobile 11 e la cui testa è alloggiabile a scomparsa entro una relativa sede ricavata nella parete 112 della parte mobile 11, onde non ostacolare lo scorrimento della parte mobile 11 sulla guida 101 della parte fissa 10.
Per la forma esecutiva illustrata la sezione della zona 101 della parte fissa 10 destinata ad accoppiarsi con la parte mobile 11 presenta una sezione a T, mentre la sede 111 della parte mobile 11 con cui la zona 101 si accoppia presenta una sezione sostanzialmente ad U con le estremità risvoltanti all’interno con due tratti impegnantisi scorrevoli entro due corrispondenti gole laterali 102 ricavate nella parte intermedia della detta T, in maniera da costituire complessivamente una guida di scorrimento per la parte mobile 11.
Il tratto della parte mobile 11 risultante aggettante rispetto alla parte fissa 10, verso il piano di lavoro e rispetto alla superficie di riferimento M, per esempio bordatura in marmo per l’esempio esecutivo illustrato, che va a definire e stabilire la quota di livellamento L, corrisponde allo spessore di un manufatto da posare sullo strato di applicazione livellato, tale manufatto consistente in piastrella, pianella, o simili, o comunque in altro manufatto da posare, per esempio autobloccante, sullo strato di applicazione livellato.
L’attrezzo può essere impiegato per livellare strati di applicazione del manufatto da posare che possono consistere in qualsivoglia adatto materiale per l’applicazione del manufatto da posare ed adatto a tale scopo, ad esempio strato cementizio, malta, sabbia, sottofondo, oppure altro adatto materiale, per esempio collante o simile.
L’attrezzo può essere impiegato per livellare uno strato cementizio, ad esempio cosiddetto massetto, in special modo in balconi, o in pavimentazioni in genere, andando in tal caso la parte fissa 10 a far riferimento sulla bordatura perimetrale M, per esempio di marmo del balcone.
Secondo una caratteristica vantaggiosa dell’invenzione l’attrezzo può essere impiegato anche per realizzare intonaci di pareti in genere, andando la parte fissa 10 ad appoggiarsi ad un’adatta superficie di riferimento, per esempio a controtelai nei casi di intonaci in corrispondenza alle spallette laterali di serramenti o altra idonea superficie di riferimento nel caso di intonaci su altre pareti, consentendo così il livellamento desiderato dello strato di intonaco.
Da quanto precedentemente esposto appare pertanto evidente che l’invenzione non è limitata alla forma esecutiva di realizzazione testé descritta ed illustrata a semplice titolo di esempio non limitativo, ma comprende anche i modelli che conseguono pari utilità utilizzando lo stesso concetto innovativo.
Pertanto è inteso che la presente invenzione potrà essere variata e modificata, nel suo complesso e nei singoli particolari, a seconda delle specifiche esigenze e convenienze di fabbricazione e di impiego, soprattutto costruttivamente e nell’ambito degli equivalenti tecnici e funzionali, il tutto senza abbandonare il concetto innovativo sopra esposto ed a seguito rivendicato.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzo per livellare uno strato cementizio o simili in lavori di edilizia, caratterizzato dal fatto di comprendere: - una parte fissa (10) destinata ad essere appoggiata ad una superficie di riferimento (M) rispetto alla quale si stabilisce un desiderato livellamento; - una parte mobile (11), in grado di traslare rispetto alla parte fissa (10) da una posizione di riposo sino ad una posizione di massima escursione ed atta a regolare e definire una quota di livellamento desiderata (L), la parte mobile (11) essendo atta ad essere associata a una staggia (S) per il livellamento di strati cementizi o simili; - mezzi di bloccaggio (12, 13) per bloccare la parte mobile (11) alla parte fissa (10) nella posizione che definisce la quota di livellamento desiderata (L).
  2. 2. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la parte fissa (10) presenta longitudinalmente una zona (101) che si accoppia, in modo complementare e mobile, entro una corrispondente sede (111) della parte mobile (11), in maniera che la detta zona (101) della parte fissa (10) costituisca una guida per la traslazione di detta parte mobile (11) rispetto alla parte fissa (10).
  3. 3. Attrezzo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (12, 13) comprendono almeno una vite (12, 13) inseribile dall’esterno in un rispettivo foro passante trasversale (14, 15) della parte fissa (10) in maniera che la punta prema contro una parete interna (112) della sede (111) di scorrimento della parte mobile (11), determinando così il bloccaggio.
  4. 4. Attrezzo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte mobile (11) può assumere una posizione di riposo in cui almeno un suo lato parallelo alla superficie di riferimento (M) è allineato con un adiacente lato della parte fissa (10) ed una posizione operativa in cui la parte mobile (11) risulta aggettante rispetto alla parte fissa (10), verso il piano di lavoro e rispetto alla superficie di riferimento (M), di un tratto (L) che definisce la quota di livellamento desiderata (L).
  5. 5. Attrezzo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la staggia (S) è previsto monopezzo con la parte mobile (11), oppure detta staggia (S) è prevista con un accoppiamento amovibile ed intercambiabile rispetto alla parte mobile (11).
  6. 6. Attrezzo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte mobile (11), sul lato opposto a quello di scorrimento sulla parte fissa (10), ha una zona di accoppiamento destinata ad accoppiarsi in modo amovibile ed intercambiabile con la staggia (S), con la sezione di tale zona di accoppiamento complementare con quella della staggia (S).
  7. 7. Attrezzo secondo la rivendicazione 6 in cui detta zona di accoppiamento comprende una struttura scatolare con pareti (113) indipendenti ed elasticamente deformabili e libere di espandersi verso l’esterno per effetto del movimento di un elemento cuneiforme troncoconico (16) che penetra all’interno di detta struttura scatolare, in cui dette pareti (113) sono munite di alette radiali (114) complementari all’elemento troncoconico (16), in maniera che il movimento di tale elemento troncoconico (16) determinato da una vite (17) inserita dall’esterno attraverso la parete interna (112) della sede di scorrimento (111) della parte mobile (11) ed impegnantesi in foro (19) nell’elemento troncoconico (16), si provochi l’espansione verso l’esterno delle pareti (113) della detta struttura scatolare, che vanno a premere contro le pareti della staggia (S), determinando così il bloccaggio della staggia (S) a detta zona di accoppiamento.
  8. 8. Attrezzo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta vite (17) si estende in un foro (18) passante ricavato nella parte mobile (11) e la cui testa è alloggiata entro una relativa sede ricavata nella parete (112) della parte mobile (11), onde non ostacolare lo scorrimento della parte mobile (11) sulla guida (101) della parte fissa (10).
  9. 9. Attrezzo secondo la rivendicazione 2, in cui la sezione di detta zona (101) della parte fissa (10) destinata ad accoppiarsi con la parte mobile (11) presenta una sezione a T, mentre la sede (111) della parte mobile (11) con cui la zona (101) si accoppia presenta una sezione sostanzialmente ad U con le estremità rivolte all’interno con due tratti impegnantisi scorrevoli entro due corrispondenti gole laterali (102) ricavate nella parte intermedia della detta T, in maniera da costituire una guida di scorrimento per la parte mobile (11).
  10. 10. Attrezzo secondo la rivendicazione 4, in cui il tratto della parte mobile (11) aggettante rispetto alla parte fissa (10), verso il piano di lavoro e rispetto alla superficie di riferimento (M) definisce la quota di livellamento (L), corrisponde allo spessore di un manufatto da posare sullo strato di applicazione livellato.
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