ITTV980104A1 - Struttura modulare di pannello accoppiato, isolante ed impermeabilizzante, particolarmente per la realizzazione di - Google Patents

Struttura modulare di pannello accoppiato, isolante ed impermeabilizzante, particolarmente per la realizzazione di Download PDF

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Elio Ciabatti
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Description

Brevetto per invenzione industriale
Classificazione Internazionale: E 04 B
Titolo:
STRUTTURA MODULARE DI PANNELLO ACCOPPIATO, ISOLANTE ED IMPERMEABILIZZANTE, PARTICOLARMENTE PER LA REALIZZAZIONE DI SOTTOCOPERTURE VENTILATE.
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una struttura di pannello, modulare accoppiato, isolante ed impermeabilizzante, particolarmente per la realizzazione di sottocoperture ventilate.
L'innovazione, trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore della produzione e commercializzazione di manufatti, anche prefabbricati, per realizzare o ristrutturare delle coperture, come accade negli edifici con destinazione civile od industriale.
Stato dell'arte·
Sono certamente note le coperture e le problematiche ad esse correlate. Ad esempio, un problema di una certa entità, riscontrato nelle coperture in coppo tradizionali, particolarmente nei sottotetti è dato essenzialmente dall'eccessivo accumulo di calore, condizione questa che si verifica maggiormente nei mesi estivi durante l'irraggiamento solare diurno.
Per ovviare a tale fenomeno, nella tecnologia delle costruzioni, si è pensato in un primo tempo di trarre insegnamento dalle note sottostrutture costituite da una orditura listellare, sopra la quale collocare il manto di coppi canale e quindi, capovolti sopra i primi, quelli di displuvio. E' anche vero, tuttavia, che la presenza della struttura listellare nella maggior parte dei casi, prima ancora di evidenziare la problematica deirarieggiamento del tetto, non era volta ad attribuire alcuna precisa volontà di arieggiare il tetto, ma unicamente quella di consentire la posa in opera di un tetto particolarmente pendente. Lo scopo dei listelli attualmente, è ancora quello di costituire un mezzo di supporto per coppi -speciali-, ovvero provvisti di dente, ai quali sia impedito, nella posa opera su falde particolarmente inclinate, di scivolare verso il basso. In relazione a questa particolare tecnica poi mutuata anche sui tetti correnti, si è osservato che la presenza di listelli interessante il piano di falda trasversalmente, non costituisce altro che di ostacolo al naturale deflusso detraila calda verso il colmo con conseguenze altamente penalizzanti, quali:
- in presenza di depressioni, dunque mancanza di circolazione d'aria nell'ambiente circostante, nell'intercapedine sottostante il manto di coppi, si forma dell'aria calda che ristagna inevitabilmente provocando quantomeno fenomeni di condensa ed impedendo un corretto scambio termico;
- al contrario, se all'esterno vi è una certa circolazione d'aria, il flusso non può che distribuirsi lungo i canali trasversali e paralleli definiti dai listelli, lambendo il manto di coppi canale trasversalmente,
ovvero da una estremità laterale all'altra del tetto.
Vi è il caso poi, che talune tecniche di posa in opera, ancora oggi,
provvedono ad occludere con le malte di ancoraggio dei coppi o con lamiere di definizione della gronda di displuvio, le estremità laterali del tetto, impedendo l'infiltrazione dell'aria, trasversalmente. In questa condizione, pur in presenza di condizioni ambientali favorevoli, non viene consentita neppure una minima circolazione attuata nelle intercapedini -trasversali-. Infine, vi sono delle particolari falde, le quali non offrono affatto al vento le estremità laterali, o a causa di particolari conformazioni del tetto (come i canali di impluvio) o per effetto di particolari circostanze morfologiche, sicché anche in questi casi non è proprio possibile avanzare alcuna ipotes^ di circolazione d'aria.
Di relativamente recente introduzione, sono noti viceversa, diversiy. sistemi, finalizzati a mantenere sollevato il coppo canale o la tegola daKi. solaio e quindi in grado di favorire, chi più chi meno, una certa ventilazione. In questo modo, si realizza una intercapedine tra lo strato di Ìsolante sottostante e l'estradosso dei coppi canale, pari, di media, ad alcuni centimetri. Tuttavia, per quanto riguarda i concreti benefici ottenibili, alcune di queste soluzioni, non consentono ancora una sufficiente ventilazione, poiché ostacolate dai vari sistemi di supporto, dalla conformazione irregolare del solaio e talvolta da un insufficiente dimensionamento.
Noto è anche il concetto di tetto ventilato, ma limitatamente a quei casi dove si prevede l'impiego della tegola piana in luogo del coppo In laterizio. Esistono, in proposito, deile precise norme che regolamentano la definizione di tetto ventilato utilizzato nella posa in opera di tegole piane o canadesi, ed in particolare le norme UNI 8178/5.17 ed UNI 9460/13.4. Queste, riguardano la realizzazione di un precipuo tetto ventilato come attualmente inteso, ovvero, una struttura comprendente una camera di ventilazione -una intercapedine a spessore costante- realizzata mediante la collocazione di una pannellatura, ad es. in legno plywood da mm. 12,5 sollevata rispetto al piano inclinato del solaio, al di sopra della quale infine vengono posate in piano le tegole.
Allo stesso tempo, nota è pure la necessità di isolare termicamente ed acusticamente, rivestimenti di copertura, tradizionalmente impiegati, di tipo leggero ed ondulati, come quelli realizzati in fibrocemento, lamiera materiali plastici. Per l'esecuzione di tali opere, si suole utilizzare· dir pannelli in materiale plastico espanso, preferibilmente polistirolo poliuretano, rivestiti superiormente con uno strato bituminoso di materiale impermeabilizzante e resistente alla degradazione atmosferica.
Nei confronti di questi prodotti, una breve ricerca, condotta nello stato dell'arte, ha consentito di individuare i seguenti brevetti:
- il brevetto tedesco 8321489 (ANTON GRIMM), relativo a due pannelli isolanti di cui uno ondulato ed uno di legamento sagomato trapezoidale che già descrive un pannello isolante con superficie ondulata inferiormente per adattarsi ad una superficie del tetto, con uno strato di isolante intermedio ed una superficie piana soprastante del tipo impermeabilizzante e resistente alla degradazione atmosferica;
- il brevetto tedesco 3126107 (ISOPOR), relativo a pannelli ondulati legati da strisele e chiodati a coperture ondulate che descrive una struttura di pannelli accoppiabili mediante incastro laterale;
- il brevetto austriaco 2533815 (SEMPIRAN), relativo a pannellature ondulate contrapposte fra rivestimenti piani che descrive una soluzione più o meno simile ai fini della realizzazione di stratificazioni isolanti;
- il brevetto spagnolo 21118240 (FABRICATION), relativo ad elementi isolanti tra ondulati o tra ondulati e coppi, che descrive una soluzione di pannello isolante a superficie ondulata superiore e inferiore per adattarsi
fini di realizzare una stratificazione;
il brevetto francese 252452( (EVERITUBE) relativo a pannelli a doppia ondulazione tra due lastre ondulate che prevede una soluzione di isolamento del tipo precedente con ondulato sia sotto che sopra e quindi senza specifici rivestimenti incorportati nei pannello stesso;
- infine, il brevetto inglese 2051910 (CAPE INSULATION), avente per oggetto dei pannelli ondulati a strisele di sotto coperture di lamiera, che propone l'adozione di una pannellatura isolante ondulata inferiormente e piana superiormente come le prime esposte ma in cui la superficie superiore dell'isolante è nuda e prevede un ulteriore rivestimento con una pannellatura grecata convenientemente distanziata.
Nonostante la panoramica dei prodotti e dei sistemi impiegati sia piuttosto articolata, esistono ancora oggi alcuni fabbisogni, insoddisfatti, e piuttosto ricercati dalle imprese del settore. Ed in effetti, si è riscontrato sostanzialmente, l'assenza sul mercato di una pannellatura versatile, calpestabile ed al tempo stesso che potesse essere in grado di unire i pregi di una struttura ventilata e di agevole posa in opera senza trascurare i benefici che derivano dai costi tuttosommato contenuti.
Al tempo stesso, le pannellature note, isolanti e resistenti alla degradazione atmosferica, pur provviste di proprie caratteristiche utilitarie, sono fortemente penalizzate nelle loro condizioni di normale utilizzo, in quanto molto spesso costituiscono un ostacolo ad una libera ventilazione della sottocopertura, diminuendo con il proprio spessore il già risicato margine, solitamente lasciato a discrezione dell'impresario, tra il solaio ed i coppi canale.
Ancora una considerazione relativa agli inconvenienti, riguarda il fatto che le pannellature oggi esistenti, vengono sempre utilizzate in concorso con altre coperture, ed infatti o possono essere posate al di sotto da una copertura finale, nel qual caso hanno una funzione prevalentemente isolante, termicamente ed acusticamente, od al di sopra di una copertura originaria, come accade spesso nell'ipotesi in cui sia necessario rivestire e soprattutto impermeabilizzare delle lastre in fibrocemento. In entrambi i casi, le dette pannellature non presentano l'estradosso sufficientemente robusto, sicché l'insistenza di un certo peso, quale può accadere durante la normale deambulazione di un manovale, tende a deteriorare irreparabilmente la superficie.
Tra gli Inconvenienti riscontrabili ulteriormente a carico dei detti pannelli, vi è il fatto che non è possibile coniugare l'estetica con l'ambiente esterno. Essa infatti, per diversi motivi, richiederebbe principalmente delle strutture non vistose, circostanza questa, che invece non si verifica poiché i materiali isolanti comunemente Impiegati, come il polistirene, solitamente sono sempre accoppiati sulla superficie esterna, con semilavorati a base di bitume, che attribuisce quella tipica colorazione nera, particolarmente visibile anche a grandi distanze.
Da ultimo, non è trascurabile nemmeno l'aspetto economico, il quale come conseguenza della complessità strutturale e di posa in opera, nelle soluzioni note di ventilazione del tetto, incide in misura considerevole, penalizzando la diffusione, nonostante la forte richiesta, di tale tipologia di struttura.
Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo problemi esposti mediante una struttura di pannello modulare accoppiato, isolante ed impermeabilizzante, particolarmente per la realizzazione di sottocoperture ventilate, costituito da un pannello di supporto, provvisto lateralmente di mezzi per l'unione complanare con un analogo pannello adiacente, preferibilmente ottenuto in polistirene espanso sinterizzato bianco o colorato a norma UNI 7819 con marchio IIP o fuori norma e in densità e spessori variabili a seconda delle zone climatiche, comprendente almeno una superficie sagomata, sopra la quale è unita solidalmente una lastra tipo onduline, con un labbro a sporgere almeno da un lato, costituita da materiale fibrobituminoso, ed ancora in cui nel pannello cosi sagomato, sono ottenuti una pluralità di fori di ventilazione longitudinali e paralleli od alternativamente agli stessi, prevedendo delle cave di ventilazione realizzate in prossimità della base di ognuna delle porzioni emergenti dall'estradosso del detto pannello.
Vantaggi.
In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico, vengono conseguiti diversi vantaggi. Innanzitutto, si tratta di un pannello estremamente funzionale e versatile, nel senso che consente la posa in opera della struttura pannellata come sottocopertura per coppi o tegole, come sovracopertura, o semplicemente come copertura finale, potendo essere caratterizzata da una colorazione similaterizio od in tono con l'ambiente circostante.
Nella prima ma anche nelle altre ipotesi, infatti, si riscontra un buon isolamento termico ed una totale impermeabilità. Inoltre, è la posa in opera del tetto con coppi o delle tegole, direttamente sul pannello anche senza l'interposizione di listellature, garantendo una inusuale stabilità degli stessi ed una buona ventilazione della superficie sottostante, affatto penalizzata dallo spessore del pannello. In relazione alla ventilazione così ottenuta, si rileva che essa la si ottiene sia nei confronti del manto di coppi o tegole, sia nei confronti del pannello strutturale, favorendo la circolazione d'aria nell'intercapedine e nella struttura di sottocopertura.
Per quanto riguarda l'impiego della lastra tipo onduline accoppiato originalmente al materiale di polistirene, si osserva che garantisce una ineguagliabile durata ed anche la capacità di resistere a forti sbalzi termici, come accade d'inverno per la presenza di gelo.
Infine, viene resa particolarmente agevole la posa in opera delia innovativa pennellatila beneficiando soprattutto dei tempi di posa e dei costi.
Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di alcune soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati, i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma unicamente esemplificativi.
La Figura 1., rappresenta una vista di fronte del profilo tipo di un pannello di polistirene sagomato, aerato, accoppiato ad una lastra di materiale fibrobituminoso.
La Figura 1A., rappresenta, sempre di fronte, una porzione d'estremità del pannello di cui in Figura 1.
La Figura 2., rappresenta una vista di fronte del profilo tipo di secondo pannello di polistirene, aerato ed accoppiato ad una lastra tipo onduline, in cui si rileva un interasse maggiorato ogni due dossi
La Figura 2A., rappresenta, sempre di fronte, una porzione d'estremità del pannello di cui in Figura 2.
La Figura 3., è una terza variante di pannello, e rappresenta una vista di fronte del profilo tipo di un pannello di polistirene, accoppiato ad una lastra tipo onduline, con interasse maggiorato ogni due dossi, la cui raggiatura sulla sommità di ognuno è piuttosto accentuata.
La Figura 3A., rappresenta, sempre di fronte, una porzione d'estremità del pannello di cui in Figura 3..
la Figura 4., è una vista di fronte, sempre del pannello di polistirene, in una quinta soluzione, accoppiato ad una lastra tipo onduline, ma con interassee costante tra i relativi dossi, il quale prevede, analogamente al precedente, delle cave di ventilazione, ottenute lungo la base degli stessi.
La Figura 4A., rappresenta, vista di fronte, una porzione d'estremità del pannello di cui in Figura 4.
La Figura 5., è una vista di fronte, di una quarta soluzione di pannello di polistirene, accoppiato ad una lastra tipo onduline, con interasse maggiorato ogni due dossi, il quale prevede delle cave di ventilazione, ottenute alla base di ognuno dei detti dossi.
La Figura 5A., rappresenta, vista di fronte, una porzione d ‘estremità del pannello di cui in Figura 5.
Infine, la Figura 6., rappresenta una vista di fronte di un pannello di polistirene sagomato su ambo i lati accoppiato ad una lastra tipo onduline. Descrizione delle possibili esecuzioni.
Facendo riferimento anche alle figure, si osserva in primo luogo che il pannello accoppiato (A1), è del tipo ottenuto da uno strato di polistirene espanso sinterizzato (1 ) (ma anche in polistirene espanso sinterizzato preformato, polistirene espanso estruso, poliuretano espanso e ogni altro materiale termoisolante esistente e/o futuribile) accoppiato ad una lastra fibrobituminosa, tipo onduline (2), di cui un labbro di questa (21) sporge di lato, essendo finalizzato a sovrapporsi ad almeno un pannello analogo, adiacente, ottenendo una sottostruttura pennellata ventilata.
Per quanto riguarda l'ondulina si rileva che il passo può essere di ogni misura e fornito da qualsiasi produttore internazionale.
Più in dettaglio, il detto pannello di polistirene (1) prevede almeno una superficie, in questo caso l'estradosso, sagomata (51) mentre la superficie sottostante (52) o intradosso, risulta essere almeno in un caso piana. La conformazione della superficie (51), richiama grosso modo una forma ondulata, in modo tale da realizzare delle coste o dossi paralleli (5), sporgenti e raggiati a formare una serie tra i quali, ad esempio, viene ad essere collocato in fase di posa in opera un coppo canale. In una prima soluzione, quale quella rappresentata in Figura 1., l'interasse tra i dossi (5) è costante, essi inoltre, prevedono nell'area immediatamente sottostante, la realizzazione di un foro passante, longitudinale (11), il quale è finalizzato ad agevolare la circolazione dell'aria, in tal modo aerando anche lo strato coibentante (1). In una seconda soluzione di pannello, quale quella illustrata in Figura 2., l'interasse tra i dossi (5) è variato, nel senso che si prevede, ogni due dossi adiacenti (5), un interasse maggióre V rispetto alla coppia di dossi (5) più prossimi. Si ottiene, così, in luogo della culla (6) riscontrabile nella prima soluzione, una superficie di collegamento sostanzialmente piana (7).
Nelle Figure che seguono, rispettivamente 3., 4. e 5., vengono rappresentate tre ulteriori varianti, le quali si distinguono dalle precedenti per l'assenza dei fori di ventilazione, praticati in corrispondenza di ogni dosso (5). Più in particolare, la seconda e la terza, illustrano due pannelli (A2), di diverso interasse tra i dossi (5) ed ottenuto accoppiando sempre del polistirène espanso sinterizzato (1) con una lastra tipo onduline (2), data da del materiale fibrobitumlnoso. Alla base di ognuno dei dossi (5), oltre ad una culla intermedia (61)-(71) si prevede da ambo i lati, la realizzazione di una cava longitudinale per parte (8)-(81). In questo modo, una volta applicata la lastra tipo onduline (2), essa con la sua tipica sagoma ondulata andando a chiudere superiormente le dette cave (8)-(81), lascia delle luci, lateralmente ad ogni dosso (5), che costituiranno delle aperture per consentire la ventilazione della sottostruttura. Anche ih questo caso le varianti ottenibili dei pannelli (A2), sono essenzialmente due, rispettivamente, la prima con interasse costante tra i detti dossi, e la seconda con interasse maggiore ogni due coppie di dossi adiacenti (5).
Da ultimo, è pure nota una terza previsione, e che consiste nel prevedere un pannello (A3), sempre ottenuto accoppiando uno strato di polistirene espanso sinterizzato (1) ad una lastra di materiale fibrobituminoso (2), del tutto privo sia di fori, che di cave di ventilazione In questo caso i dossi (5) sono configurati, secondo delle sporgenze piuttosto accentuate così come è accentuata la raggiatura sulla sommità. In questo modo, soprattutto nella versione di Figura 3., il pannello è rappresentato da una culla (611) insinuata tra due dossi emergenti (5) , separati da almeno una coppia di altrettanti dossi emergenti (5) , da una superficie ampia e piana (711).
I detti pannelli (A1 , A2 ed A3), rappresentati nelle Figure soprastanti, utilizzano una precipua tecnica di accoppiamento tra lastra tipo onduline (2) ed il sottostante supporto di polistirene espanso sinterizzato (1). Preferibilmente, si suole utilizzare, in fase di unione, della colla poliuretanica, che essendo espandibile e ben tollerata dai materiali nel tempo, consente soprattutto di compensare le disuniformità del materiale riempendo i microspazi. La particolare colla, inoltre, proprio perchè espandibile, funge anche da ottimo isolante tra i due materiali polistirene (1) e fibrobituminosa (2) evitando la formazione di ponti termici. Infine, grazie alla sua particolarità molecolare, può essere impiegata anche in condizioni gravose di impiego, come in presenza di umidità od anche acqua.
Per quanto riguarda delle ulteriori caratteristiche strutturali del pannello, si rilava che prevede almeno due lati contrapposti (3, 4) finalizzati ad essere uniti reciprocamente, prevedendo un gradino per lato, maschio-femmina, od equivalente, in modo tale da realizzare una superficie uniforme, unendo un pannello all'altro con soluzione di continuità. Sempre per favorire l'unione complanare tra i detti pannelli, nella realizzazione di una pannellatura ed impermeabilizzare la giuntura di collegamento, si prevede lungo almeno uno dei due bordi di unione, un labbro a sporgere (21) di materiale fibrobituminoso quale parte della lastra tipo onduline (2) .
Infine, in alcune versioni, particolarmente per un impiego del pannello privo di ulteriori strati di copertura, si osserva che la lastra tipo onduline (2), può essere precolorata, verniciata o strato riflettente, adattandosi magnificamente all'ambiente anche dal punto di vista estetico.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura modulare di pannello accoppiato, isolante ed impermeabilizzante, particolarmente per la realizzazione di sottocoperture ventilate, caratterizzata dal fatto di essere costituita da uno strato di materiale di supporto (1), aerato, provvisto lateralmente di mezzi (3, 4) perl'unionecomplanarecon un analogopannelloadiacente, comprendente almeno una superficie sagomata, sopra la quale è unita solidalmente una lastra tipo onduline (2).
  2. 2. Struttura di pannello accoppiato, secondo la rivendicazione 1., caratterizzata dal fatto che almeno il pannello di supporto (1) è aerato, prevedendo una pluralità di fori (11) di ventilazione longitudinali e paralleli od alternativamente agli stessi, prevedendo delle cave di ventilazione (8, 81) realizzate in prossimità della base di ognuna delle porzioni (5) emergenti dall’estradosso del dettopannello.
  3. 3. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che prevede un labbro (21) a sporgere almeno da un lato,detto labbro,essendo una parte della lastra tipo onduline (2) accoppiata al materiale di supporto (1).
  4. 4. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che è ottenuta da uno strato di supporto in polistirene espanso sinterizzato (1) (ma anche in polistirene espanso sinterizzato preformato, polistirene espanso estruso, poliuretano espanso e ogni altro materiale termoisolante esistente e/o futuribile) accoppiato ad una lastra fibrobituminosa, tipo onduline (2), di cui un labbro di questa (21) sporge di lato, essendofinalizzato a sovrapporsi ad almeno un pannello analogo, adiacente, ottenendo una sottostruttura pennellata ventilata.
  5. 5. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il pannello prevede almeno una superficie, in questo caso l'estradosso, sagomata (51) mentre la superficie sottostante (52) o intradosso, risulta essere almeno in un caso piana, detta superficie sagomata (51), richiamando grosso modo una forma ondulata, in modo tale da realizzare delle coste o dossi paralleli (5), sporgenti e raggiati a formare una serie.
  6. 6. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dai fatto che l'interasse tra i dossi (5) intercalati da una culla (6) è costante.
  7. 7. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni daj¥./ a 5., caratterizzata dal fatto che si prevede, intercalata ogni due dossi adiacenti (5), una superficie di collegamento piana (7) .
  8. 8. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che alla base di ognuno dei dossi (5), oltre ad una culla intermedia (61) si prevede da ambo i lati, la realizzazione di una cava longitudinale per parte (8)-(81), di modo che, una volta applicata la lastra tipo onduline (2), essa con la sua sagoma ondulata vada a chiudere solo superiormente le dette cave (8)-(81), lasciando libere le aperture longitudinali (8)-(81), lateralmente ad ogni dosso (5).
  9. 9. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l'estradosso (51) del pannello prevede dei dossi (5) configurati, secondo delle sporgenze piuttosto accentuate così come è accentuata la raggiatura sulla sommità, comprendente una culla (611) insinuata tra due dossi emergenti (5), separati da almeno una coppia di altrettanti dossi emergenti (5), da una superficie ampia e piana (711).
  10. 10. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l'accoppiamento tra lastra tipo onduline (2) ed il sottostante supporto di polistirene espanso sinterizzato (1), viene eseguito mediante colla poliuretanica.
  11. 11. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprendendo almeno due lati contrapposti (3, 4) finalizzati ad essere uniti reciprocamente, prevede un gradino per lato, maschio-femmina, od equivalente.
  12. 12. Struttura di pannello accoppiato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la lastra tipo onduline (2), può essere precolorata, verniciata o strato riflettente.
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