ITTV20130101A1 - "dispositivo illuminante e decorativo a pannello, del tipo edge - lit" - Google Patents

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ITTV20130101A1
ITTV20130101A1 IT000101A ITTV20130101A ITTV20130101A1 IT TV20130101 A1 ITTV20130101 A1 IT TV20130101A1 IT 000101 A IT000101 A IT 000101A IT TV20130101 A ITTV20130101 A IT TV20130101A IT TV20130101 A1 ITTV20130101 A1 IT TV20130101A1
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Sabrina Mazzoli
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Monica Mazzoli
Sabrina Mazzoli
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    • G02B6/0001Light guides; Structural details of arrangements comprising light guides and other optical elements, e.g. couplings specially adapted for lighting devices or systems
    • G02B6/0011Light guides; Structural details of arrangements comprising light guides and other optical elements, e.g. couplings specially adapted for lighting devices or systems the light guides being planar or of plate-like form
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Description

DISPOSITIVO ILLUMINANTE E DECORATIVO A PANNELLO,
DEL TIPO EDGE - LIT
[0001] il presente trovato ha per oggetto un dispositivo illuminante e decorativo a pannello, del tipo denominato edge – lit in lingua inglese, con supporto laterale e con estrazione ottimizzata della luce; il detto dispositivo è anche atto ad essere fissato parallelamente al soffitto oppure a parete, in modo distanziato, al fine di essere utilizzato alternativamente come fonte illuminante combinata di tipo diretto - indiretto, se alimentato, oppure come riquadro per un’immagine, se spento.
Campo d’applicazione
[0002] Il trovato trova principale applicazione nell’illuminazione e nell’arredamento d’interni degli edifici di qualsivoglia tipologia e destinazione d’uso; si ricordano, a titolo di esempio non limitativo, gli edifici residenziali, commerciali, alberghieri, ricreativi od espositivi. Ulteriormente, il trovato trova anche applicazione nelle installazioni promozionali essendo di tipo multifunzionale che alternativamente integra nel medesimo dispositivo un elemento illuminante piano ed anche un elemento di comunicazione visiva, ad esempio con fini pubblicitari o artistici; in particolare, il detto dispositivo è anche atto a presentare una delle due funzioni, di illuminazione e di comunicazione, che rimane invisibile se esso è acceso oppure spento.
Stato del l’arte
[0003] Le apparecchiature d’illuminazione convenzionale, come ad esempio le lampade da soffitto e da parete, sono apparecchiature estremamente ricorrenti e trovano largo impiego in un grande numero di destinazioni, come ad esempio la casa o l’ufficio. In linea di principio, sono costituite per lo più da un supporto, un diffusore ed una o più sorgenti luminose, quali le lampadine ad incandescenza od a scarica, che sono alimentate a tensione di rete ed attivate per il tramite d’un interruttore.
[0004] Altrettanto noto è il diodo LED, acronimo di Light Emitting Diode. Si tratta d’un semiconduttore o diodo luminoso che se percorso da corrente genera una luce puntiforme, e viene utilizzato da tempo come spia luminosa in molti dispositivi, ad esempio come indicatore di accensione, oppure ancor’oggi come matrice luminosa per display degli analizzatori più economici. Come ogni diodo, è formato da un catodo e un anodo, che sono i terminali del diodo. Quando viene applicata una tensione ai terminali, gli elettroni si accumulano sul catodo, e, se la tensione e' sufficiente gli elettroni vengono attratti dall'anodo verificando di fatto una miniscintilla che trasforma una certa quantità di energia elettrica, in forma di calore e di campo elettromagnetico. La luce è un'onda elettromagnetica che ha una frequenza variabile in un determinato campo, di conseguenza, progettando adeguatamente il diodo si può ottenere che l'onda elettromagnetica provocata dalla scintilla abbia frequenze instabili che coprano il visibile, e quindi emettano luce. In particolare, sono note diverse applicazioni dei diodi LEDs in apparecchiature di illuminazione convenzionali ed anche sono note soluzioni innovative che sfruttano al meglio l’efficienza e la qualità luminosa di questa tecnologia.
[0005] Sono ritenuti noti e convenzionali diversi dispositivi illuminanti del tipo a pannello sottile che vengono generalmente utilizzati per la retroilluminazione; tra questi, i più evoluti utilizzano i detti diodi LEDs e trovano applicazione nel settore dell'elettronica, in particolare negli schermi piatti, altri sono applicati nelle strumentazioni e nei dispositivi di segnalazione altri ancora vengono impiegati nei pannelli per la comunicazione visiva od ancora a fini decorativi. Recentemente, inoltre, sono disponibili sul mercato dispositivi di illuminazione per ambienti che sono conformati a struttura sottile, del tipo a pannello, e che tecnologicamente derivano dalle dette soluzioni di retroilluminazione utilizzando diodi LEDs di ultima generazione che sono caratterizzati da un’elevata intensità luminsa.
[0006] Oggigiorno, infatti, sono note numerose soluzioni di retroilluminazione che si basano sulla particolare tecnologia della guida – luce a lastra che viene illuminata di lato, essendo dotata di mezzi per l’estrazione e la distribuzione della luce, ed anche mezzi atti a garantirne l’uniformità ed altri per migliorarne l’efficienza. Tali dispositivi sono anche noti con la denominazione inglese edge – lit, evidentemente differenziandosi dai dispositivi di tipo scatolare che vengono talvolta utilizzati nel settore delle insegne pubblicitarie retroilluminate e che convenzionalmente sono denominate light – box in lingua inglese; tali soluzioni convenzionali prevedono sostanzialmente una conformazione a guisa di scatola chiusa con tubi fluorescenti retrostanti al pannello frontale e con altri mezzi riflettenti all’interno e diffusivi sul fronte. Detti dispositivi scatolari, in particolare, risultano sostanzialmente simili a talune soluzioni convenzionali di plafoniera a tubi fluorescenti che spesso vengono integrate nei controsoffitti degli edifici per l’illuminazione degli ambienti interni.
[0007] Più nel dettaglio, la recente diffusione delle fonti illuminanti di tipo diodi LEDs ad alta efficienza, essendo anche disponibili già montati in serie a guisa di striscia, ha favorito non solo lo sviluppo di nuovi dispositivi di tipo edge – lit molto sottili, ad esempio per la retrolluminazione di schermi o insegne, ma anche lo sviluppo di nuovi dispositivi illuminanti di tipo edge – lit specificatamente destinati ad illuminare gli ambienti interni di edifici oppure ad essere integrati in ripiani trasparenti o teche espositive.
[0008] Generalmente, i dispositivi illuminanti di tipo edge – lit presentano una guida - luce del tipo a lastra piana realizzata in un polimero termoplastico trasparente con qualità ottiche quale, ad esempio il Policarbonato od il Polimetilmetacrilato, che viene illuminata lungo almeno uno dei lati mediante una serie lineare di sorgenti luminose di tipo diodi LEDs, anche denominate convenzionalmente LED light strip in lingua inglese; detti diodi, generalmente ad elevata luminosità, sono direzionati ortogonalmente al piano illuminante e talvolta dotati di mezzi ottici che convogliano la maggior parte dei raggi luminosi all’interno dello spessore della lastra, ad esempio mediante lenti che ristringono l’angolo di emissione della luce. In particolare, i dispositivi illuminanti formati dalla detta guida – luce e dalle dette sorgenti luminose laterali costituiscono un sistema ottico che, per funzionare correttamente, deve prevedere almeno mezzi estraenti la luce dal piano illuminante ed ulteriormente deve provvedere alla distribuzione uniforme della stessa con anche mezzi interposti di materiale diffusivo e assorbente.
[0009] I detti mezzi estraenti possono essere ricavati sulla superficie della lastra oppure riportati su di un film accoppiato in perfetta aderenza; in particolare, tali mezzi estraenti possono essere di natura, conformazione e materiali diversi a seconda se sono disposti in prima superficie rispetto al piano frontale, oppure sul retro in corrispondenza della superficie opposta, od ancora in funzione di una particolare applicazione. A titolo di esempio, si ricordano le note soluzioni integrate a micro - lenti o prismi di tipo riflessivo o difrattivo che deviano i raggi luminosi in modo tale da farli uscire dal corpo solido in direzione frontale, oppure sono note le soluzioni prive di elementi estraenti differenziati che sono ottenute con semplice rugosità superficiale, od ancora si ricordano le soluzioni con speciali film a micro-ottiche singolarmente ottimizzati per l’estrazione ed anche per il controllo della luce emessa in funzione della specifica destinazione d’uso.
[0010] In generale, le soluzioni prive di elementi tridimensionali differenziati di tipo riflessivo o difrattivo presentano il vantaggio di ridurre le concentrazioni puntuali percepibili all’occhio, anche noto come effetto sparkling, e consentono una riduzione degli investimenti per le attrezzature non essendo necessari stampi con lavorazioni complesse al fine di ottenere una precisa ed omogenea distribuzione del flusso luminoso. In particolare, tra le soluzioni maggiormente diffuse per realizzare mezzi estraenti su lastre o su film plastico, si ricordano gli elementi grafici piani di piccole dimensioni, anche denominati dots in lingua inglese, che vengono generalmente realizzati in vernice o inchiostro serigrafico essendo applicati sulla superficie piana per il tramite di serigrafia; tale tecnologia, infatti, consente agevolmente di realizzare punti, elementi circolari o altre figure geometriche disposte a matrice che sostanzialmente fungono da micro – ottiche con funzione parzialmente riflettente e parzialmente diffusiva, secondo un fenomeno denominato scattering in lingua inglese. Tali dots, talvolta, presentano interassi e diametri diversificati a compensare il decadimento dell’intensità luminosa che si rileva allontanandosi dalle dette sorgenti laterali, migliorando quindi l’uniformità.
[0011] Sono altrettanto note varie soluzioni atte ad uniformare la luce estratta sul piano frontale dei detti dispositivi illuminanti di tipo edge - lit; detta luce estratta, infatti, è talvolta caratterizzata da scarsa uniformità distributiva per la particolare conformazione e tipologia dei detti mezzi estraenti od anche per la progressiva diminuzione dell’intensità luminosa all’aumentare della distanza dalle sorgenti luminose. A tal fine, sono ampiamente utilizzati i noti film diffusivi di natura opalescente che vengono anteposti al piano illuminate, talvolta anche abbinati ad ulteriori film se richiesto dalla specifica applicazione quali, ad esempio, i film polarizzanti od i film microprismatici i quali risultano adatti principalmente al controllo della direzione della luce emessa secondo angolazioni specifiche, come nel caso dei display.
[0012] Ulteriormente, sono ampiamente note soluzioni di strati retrostanti applicati sul retro della lastra al fine di recuperare la luce estratta e non emessa frontalmente; a titolo di esempio, si ricorda l’accoppiamento di film riflettenti od anche l’applicazione diretta di un sottile strato metallico, ad esempio per il tramite di deposizione sottovuoto di particelle d’alluminio.
[0013] Il presente trovato, in particolare, prevede che il dispositivo illuminante sia del tipo edge – lit a lastra trasparente con diodi LEDs posizionati di lato, senza ulteriori dispositivi ottici interposti per correggere il percorso dei raggi, e che la lastra trasparente sia dotata di mezzi estraenti del tipo dots serigrafati direttamente in seconda superficie, ed anche priva di film aggiunti frontalmente o posteriormente al fine di recuperare o controllare la distribuzione della luce estratta; più nel dettaglio, il trovato prevede che il detto dispositivo illuminante sia integrato in un supporto laterale, del tipo a cornice e/o profilato di supporto, anche decorativo. Il trovato è anche conformato in modo tale da consentire l’emissione dal retro di parte della luce emessa dai detti diodi LEDs; il trovato anche consente di applicare un’immagine grafica, posizionata posteriormente ai detti dots in modo tale da essere visibile solo a diodi spenti non essendo percepibili esternamente dall’occhio umano né i detti diodi LEDs né i detti dots. Il trovato, quindi, presenta un supporto laterale che può fungere da riquadro, se configurato a cornice, oppure supportare singolarmente la lastra a sbalzo, se configurato a profilato, od ancora combinare una pluralità di singoli elementi formando una figura geometrica, quale ad esempio un esagono.
[0014] Con riferimento ai dispositivi illuminanti a pannello del tipo edge - lit a dots serigrafati e diodi LEDs, anche integrati in riquadri del tipo cornici decorative, al fine di determinare lo stato dell'arte concernente la nuova soluzione proposta è stata condotta una ricerca la quale ha individuato i seguenti documenti anteriori:
D1 WO2005016081 (Neal et al.)
D2 US20120230054 (Griffiths et al.)
D3 WO2012158894 (Myers et al.)
D4 US8235575 (Kim)
D5 CN201925814 (Yuangui)
D6 CN202109343 (Qijun)
D7 WO2012125605 (Magnan et al.)
[0015] D1 descrive un dispositivo illuminante per la retroilluminazione di un’immagine, del tipo edge – lit, con diodi LEDs su almeno un lato della lastra trasparente che funge da guida – luce e su cui è frontalmente applicata, per il tramite di serigrafia ed inchiostro bianco, una matrice regolare di punti tali da estrarre la luce ed anche distanziare lo strato frontale che è diffusivo in modo traslucido, anche comprendendo posteriormente uno strato opaco; tale dispositivo, in particolare, è integrato in una cornice del tipo usato per le fotografie.
[0016] D2 descrive un dispositivo illuminante e schermante a pannello, del tipo edge – lit a diodi LEDs, con dots stampati o serigrafati sulla superficie posteriore di una lastra trasparente fungente da guida – luce in modo tale da realizzare una pluralità di elementi che riflettono frontalmente la luce incidente dall’esterno ed anche che estraggono la luce immessa lateralmente dai detti diodi; tale dispositivo funge anche da pannello schermante essendo previsti due livelli di intensità luminosa: un livello basso che consente la visione attraverso la lastra ed un livello più alto che non lo consente.
[0017] D3, D4, D5 e D6 propongono un dispositivo illuminante a pannello del tipo edge – lit, a diodi LEDs, che è integrato in una cornice di supporto. D3 descrive una soluzione di tipo chiuso e multistrato, con uno strato frontale diffusore, una guida – luce a lastra trasparente, almeno uno strato posteriore del tipo denominato BEF con l’acronimo inglese di Brightness Enhancement Film, uno strato riflettente ed un fondo di chiusura. Tale soluzione, comprende un paio di illuminatori del tipo LED strip, singolarmente alimentati da un controllore per l’accensione alternata, anche formando due sistemi illuminanti diversificati; detti illuminatori, integrati in una cornice formata da un profilo metallico che, assieme al foglio metallico di fondo, contribuisce allo smaltimento del calore prodotto dai diodi LEDs. D4 propone una cornice perimetrale formata da un primo profilo metallico, per il lato lungo, che ingloba la serie lineare di diodi LEDs ed un secondo profilo metallico, per il lato corto, che viene unito al detto primo profilo per il tramite di quattro connettori d’angolo di tipo sagomato anche per il passaggio del cablaggio. La soluzione descritta in D5 costituisce una lampada da soffitto integrata in una cornice di supporto cava e sagomata per alloggiare i diodi LEDs con i relativi cablaggi, essendo anche comprensiva di una prima lastra fungente da guida luce che è accoppiata frontalmente ad una seconda lastra diffusiva; detto dispositivo, in particolare, è atto ad essere montato orizzontalmente a guisa di lampada a sospensione per il tramite di tiranti.
[0018] D7 rappresenta un’apparecchiatura illuminante da soffitto a pannello, del tipo edge – lit, che comprende almeno un illuminatore laterale del tipo a modulo complesso, comprensivo di diodi LEDs, circuiti di alimentazione ed involucro sagomato e dotato di un sistema di ancoraggio a leva, che viene meccanicamente connesso di lato alla lastra fungente da guida luce in modo tale da posizionarsi in modo corretto per l’immissione della luce all’interno della stessa lastra e risultando agevolmente sostituibile.
Inconvenienti
[0019] Le soluzioni convenzionali e note di pannelli illuminanti del tipo edge – lit risolvono senz’altro il problema della struttura sottile ed anche migliorano la distribuzione della luce emessa frontalmente. I problemi che dette soluzioni sembrano non risolvere sono principalmente legate ad aspetti della distribuzione globale della luce emessa dal pannello, particolarmente se viene utilizzato a soffitto a guisa di sospensione, ed anche legate alla perfetta trasparenza della lastra se utilizzata a fini estetici in una doppia configurazione d’uso, cioè a dispositivo acceso o spento. Ulteriormente, i sistemi noti di tipo edge - lit sono progettati per massimizzare l’estrazione della luce da una sola faccia della lastra.
[0020] In un primo luogo, non risulta ottimizzata la realizzazione delle emissioni puntiformi con effetto illuminante uniformemente distribuito, particolarmente con disposizione variabile dei detti dots in funzione della distanza dall’illuminatore.
[0021] In un secondo luogo, le soluzioni multistrato come D1, D3, D4 non sono adatte a realizzare soluzioni scoperte frontalmente, con la lastra fungente da guida – luce lasciata a vista a guisa di vetro trasparente, essendo invece maggiormente adatte a soluzioni che prevedono un’immagine o qualsivoglia strato frontale atto a svolgere la funzione estetica, comportandosi sostanzialmente a guisa di dispositivo per la retroilluminazione.
[0022] In un terzo luogo, le soluzioni multistrato come D1, D3, D4 comportano complessità realizzativa e costi industriali maggiori rispetto ad una innovativa soluzione con lastra trasparente e mezzi estraenti a dots serigrafati direttamente sulla superficie, anche consentendo maggiore flessibilità di applicazione nella distribuzione dei detti mezzi estraenti in funzione delle dimensioni e dell’estetica richiesta.
[0023] In un quarto luogo, le soluzioni multistrato come D1, D3, D4 non consentono di vedere attraverso la detta lastra; ulteriormente, le soluzioni note di applicazione diretta sulla guida – luce dei detti dots serigrafati non risultano esteticamente valide e, particolarmente, a dispositivo spento sono visibili ad occhio nudo anche mascherando parzialmente la visibilità di ciò che si trova posteriormente.
[0024] Ulteriormente, le soluzioni convenzionali e note di dispositivi per la retroilluminazione di immagini traslucide poste frontalmente risultano ingombranti, complesse, costose oppure poco efficienti, particolarmente in riferimento all’estrazione ed alla distribuzione uniforme della luce.
[0025] Da quanto sopra esposto, è dunque ragionevole ritenere noto:
• l’utilizzo dei diodi LEDs nel settore delle lampade per l’illuminazione;
• un dispositivo illuminante a pannello del tipo denominato edge -lit, costituito da una guida – luce a lastra trasparente con diodi LEDs su almeno un lato e tali da immettere raggi luminoso all’interno, essendo la luce estratta con mezzi di estrazione anche del tipo a dots serigrafati con anche film diffusivi anteriori e film riflettenti posteriori per il recupero della luce;
• una lampada di illuminazione a soffitto oppure a parete che è distanziata dalla superficie di supporto, essendo del tipo rispettivamente denominato a sospensione e ad applique;
• una cornice decorativa per il supporto di fotografie;
• un sistema di retroilluminazione per immagini disposte frontalmente che comprende una cornice decorativa.
[0026] Tutto ciò considerato è ragionevole la necessità d’individuare delle soluzioni innovative ed in grado di superare almeno i problemi poc’anzi rilevati.
Riassunto del trovato
[0027] Questi ed altri scopi, sono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10a, 10b) del tipo anche denominato edge – lit, per luce diretta ed anche indiretta, che comprende: un supporto laterale a cornice chiusa (10a, 100) o profilato a barra (10b, 200); mezzi di ancoraggio che anche fungono da distanziatori; un illuminatore perimetrale comprensivo di almeno una serie lineare di diodi luminosi LEDs; una guida luce a lastra piana trasparente con dots serigrafati direttamente sulla superficie ed una distribuzione ottimizzata del tipo a matrice esagonale che anche è progressivamente variabile nelle dimensioni; un’eventuale pannello decorativo con immagine grafica.
Scopi
[0028] In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato e non trascurabile progresso tecnico, sono conseguiti diversi e ragguardevoli scopi.
[0029] Un primo scopo è stato quello d’ottenere un dispositivo illuminante e decorativo del tipo a pannello sottile con supporto laterale, conformato a guisa di cornice decorativa o di profilato a barra, che sostiene l’intero sistema alloggiando i componenti alla corretta distanza reciproca, particolarmente essendo ottimizzata l’emissione puntiforme della luce con effetto illuminante uniformemente distribuito, essendo la disposizione variabile in funzione della distanza dall’illuminatore; si consente quindi di realizzare un dispositivo illuminante a dot serigrafati molto uniforme e che anche consente elevata flessibilità di applicazione nella distribuzione dei mezzi estraenti. In particolare, i dots sono realizzati in modo tale da realizzare una pluralità di emissioni puntiformi con effetto illuminante uniformemente distribuito; inoltre, i detti dots non risultano percepibili dall’occhio umano a dispositivo spento, alla distanza di fruizione.
[0030] Un secondo scopo è stato quello di ottenere un dispositivo illuminante e decorativo per luce diretta ed anche diffusa; dove il supporto laterale contribuisce alla distribuzione della luce in modo diversificato frontalmente, posteriormente e lateralmente. Ulteriormente, tale supporto laterale consente molteplici configurazioni realizzative.
[0031] Un terzo scopo è stato quello di ottenere un dispositivo che può essere utilizzato alternativamente ed esclusivamente come lampada, se alimentato, oppure come riquadro per un’immagine grafica, se spento, essendo ad esempio configurato a guisa di lampada a sospensione da soffitto.
[0032] Un quarto scopo è stato quello di ottenere un dispositivo che può essere utilizzato come riquadro per un’immagine grafica, se spento, oppure contestualmente anche come lampada che retro – illumina la detta immagine e fornisce luce diffusa agli spazi attiugui, se alimentato, essendo ad esempio configurato a guisa di applique per parete verticale.
[0033] Un quinto scopo è quello di realizzare in innovativo dispositivo multimediale che integra un elemento illuminante con un elemento di comunicazione visiva, ad esempio con fini promozionali o artistici, essendo le due funzioni alternate e reciprocamente invisibili oppure essendo associate.
[0034] Un sesto scopo è quello di realizzare un dispositivo illuminante e decorativo dal limitato numero di componenti e dal contenuto costo industriale.
[0035] Un ulteriore scopo è quello di ottenere i detti dots serigrafati in modo tale da migliorare la definizione dei singoli elementi estraenti e la resa dell’estrazione, a sistema alimentato, ma che restano invisibili ad occhio nudo alla convenzionale distanza di fruizione, a sistema spento, consentendo una perfetta visione di ciò che è collocato posteriormente.
[0036] Ancora uno scopo è quello di realizzare un dispositivo illuminante e decorativo a diodi LEDs che impedisce di percepire frontalmente le singole sorgenti luminose.
[0037] Questi ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione d’una soluzione preferenziale di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari d’esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo ed esclusivamente esemplificativi.
Contenuto dei disegni
La Figura 1a rappresenta una vista assonometrica da sotto del dispositivo, nella configurazione con cornice e con immagine grafica, essendo montato a soffitto a guisa di sospensione, come appare a luce spenta;
La Figura 1b rappresenta il dispositivo di cui alla Fig. 1a, come appare a luce accesa;
La figura 2 rappresenta un esploso assonometrico del dispositivo di cui alle Figg. 1a-b;
La Figura 3 rappresenta una vista assonometrica dall'alto del dispositivo di cui alle Figg. 1a-b, con gli elementi distanziatori sul retro;
La Figura 4 rappresenta una vista ortogonale del retro del dispositivo di cui alle Figg. 1a-b;
La Figura 5a rappresenta la sezione trasversale in A-A, di cui alla Fig. 4.
La Figura 5b rappresenta un dettaglio della sezione di cui in Fig. 5a, in corrispondenza della cornice decorativa comprensiva dell'illuminatore che risulta scoperto sul retro.
La Figura 5c rappresenta un ulteriore dettaglio della sezione di cui in Fig. 5a, con la collocazione dei dots serigrafati rispetto al pannello decorativo con l'immagine grafica ed anche con indicato il percorso della luce.
La Figura 6 rappresenta una vista assonometrica del dispositivo, nella configurazione con supporto del tipo a profilato con sezione a “C”, a guisa di barra, in corrispondenza di un solo lato della lastra fungente da guida luce che rimane a sbalzo.
La Figura 7a rappresenta una sezione longitudinale del dispositivo di cui in Fig. 6, in corrispondenza del supporto.
La Figura 7b rappresenta un dettaglio della sezione di cui in Fig. 7a, con la collocazione dei dots serigrafati e con indicato il percorso della luce.
La Figura 8 rappresenta in forma di grafico ed anche esplicita numericamente le variazioni nella distribuzione dei dots serigrafati su di una lastra di riferimento di lunghezza pari a 600 mm, essendo i dots circolari con raggio 0,3 mm e disposti a matrice esagonale deformata almeno lungo la direzione di propagazione della luce, particolarmente rispettando le relazioni tra il lato dell'esagono di riferimento e la posizione sulla lastra, essendo detto lato di dimensioni progressivamente variabili tra 3 mm e 0,7 mm allontanandosi dalla sorgente luminosa, ed anche rispettando l'aumento di densità rispetto alla detta posizione.
Le Figure 9a – 9f rappresentano graficamente e numericamente la variazione della dimensione del lato dell'esagono di riferimento con anche la conseguente variazione di densità nella distribuzione dei dots rispetto all'unità di superficie, essendo singolarmente esplicitata la distribuzione in riferimento a sei particolari distanze dall’illuminatore lungo la direzione di propagazione della luce, come anche si evince dal grafico di cui alla Fig. 8 dove sono evidenziate con sei cerchi e sei triangoli sulle rispettive curve.
Prat ica esecuzione del trovato
[0038] In linea di principio, si è rilevato che i dispositivi retroilluminati in genere sono dotati di caratteristiche estetiche e funzionali, e molto spesso presentano geometrie a sviluppo superficiale o lineare, vuoi per la scarsità di spazio a disposizione, che non permette di occupare volumi interni con grandi ingombri, vuoi per il fatto che le superfici illuminanti hanno lo scopo di essere visibili e per questo si trovano disposte sulla superficie più esterna di comandi, plance, pannelli porta, batticalcagni, pannelli indicatori, percorsi di sicurezza o simili applicazioni. Un importante tipologia di dispositivi per illuminare un'estensione superficiale, o lineare, con caratteristiche di elevata uniformità della luce, è quella basata sull'impiego guide di luce che prelevano l'energia luminosa generata da sorgenti molto piccole, quali i Leds, e localizzate in punti in genere non visibili, per trasportarla e distribuirla sulle superfici desiderate. Il vantaggio di occupare piccoli spazi funzionali si affianca così a quello estetico di non creare abbagliamenti e disuniformità. Il primo compito affidato alle guide di luce, è quello del trasporto di luce dal punto dove essa è generata, alle zone di fruizione, ossia le superfici illuminanti di un dispositivo; visto che questo trasporto deve avvenire con il minimo dispendio di energia, le guide di luce sono in genere costituite di materiali altamente trasarenti, come tecnopolimeri ottici, ad esempio il PMMA o il PC ed anche il vetro. In una situazione ideale, caratterizzata da totale assenza di ostacoli, una guida di luce non si illumina; infatti la luce per illuminare gli oggetti, ha bisogno di essere assorbita e riemessa come luce diffusa. Su di una superficie perfettamente liscia la luce si riflette e in parte si rifrange, mentre se un oggetto presenta rugosità superficiale la luce incidente si moltiplica indefinitamente come riflessione diffusa, altrimenti denominata scattering in lingua inglese. In un particolare tipo di impiego delle guide di luce, questo fenomeno è utilizzato ad esempio per mezzo di inchiostri di colore bianco, che costituiscono bersagli opachi o punti di estrazione della luce. E' questo ad esempio il caso della tecnologia serigrafica, per mezzo della quale viene depositata, su una superficie planare, un grandissimo numero di elementi molto piccoli di estrazione di luce, di forma circolare. In genere questi elementi vengono depositati in seconda superficie, ossia solamente su una delle due superfici della guida di luce: quella opposta all'osservatore. Questa suddivisione in un elevato numero di punti di estrazione presenta un duplice vantaggio: rendere difficile la percezione di discontinuità nella distribuzione dei pallini, altrimenti detti dots, in questo modo la superficie apparirà uniformenemente illuminata all'osservatore. Allo stesso tempo questa distribuzione può essere gestita a livello matematico, con variazioni di passo molto piccole, quasi impercettibili se considerate solo localmente, ma molto forti tra zone lontane. Lo scopo di queste variazioni è quello di compensare il naturale calo di luminosità che caratterizzano, gradualmente, le zone più lontane dalla sorgente di luce. Purtroppo il calo di luminosità dipende da un così elevato numero di variabili che diventa veramente difficile un calcolo previsionale. Infatti la collimazione della luce in ingresso, la forma geometrica della guida di luce, la qualità della finitura superficiale, il colore e la granulometria dell'inchiostro, questi ad esempio sono alcuni dei parametri coinvolti che rendono ogni situazione un caso particolare. Per questo motivo l'utilizzo di software di simulazione ottica sono sicuramente un buon punto di partenza per ottenere una prima distribuzione dei punti di estrazione della luce. Questi primi risultati, in termini di illuminamento, possono poi essere ottimizzati con specifici interventi di modellazione che tengano conto della particolarità geometrica e ottica del dispositivo, dei percorsi della luce e dell'uniformità nel suo insieme. Se il materiale con cui è stata realizzata la guida di luce presenta una leggera torbidità, che comporta la presenza effetti diffusivi della luce lungo tutto il suo cammino ottico, si avrà come vantaggio una maggiore uniformità locale della luminosità, come se venissero utilizzati dei pallini molto più piccoli e ravvicinati, però si ha uno svantaggio in termini di trasporto della luce che non riesce a raggiungere le zone più lontane con una sufficiente intensità. In questo caso le zone più lontane richiederebbero sicuramente una maggiore concentrazione dei punti di estrazione. Questo significa che l'andamento variabile del passo dovrà essere molto più ripido rispetto ad una semplice variazione di tipo lineare.
[0039] Più nel dettaglio, si è rilevato che le modalità di variazione del passo sono molte e tutte con lo scopo di ottenere un effetto visivo appropriato in termini, ad esempio, di luminosità uniforme della superficie emittente. Uno dei modi di applicare questa variazione di passo è quello di considerare distribuzioni di pallini sempre equidistanziati su ciascuna riga, mentre le righe, tra loro parallele, sono sempre più vicine man mano che ci si allontana dalla sorgente luminosa. Questa variazione di passo avviene lungo una sola direzione. La maggiore limitazione di questo metodo è che quando le righe sono così vicine tra loro da toccarsi, si è arrivati alla massima concentrazione possibile per questa distribuzione, ma si è ottenuta una scarsa variazione tra l'inizio e la fine della guida di luce e comunque si è al di sotto della massima concentrazione possibile. Si può concludere che questo metodo è più adatto a geometrie non troppo lunghe di guide di luce. Un secondo metodo, molto più efficiente, consiste nel far variare la concentrazione dei pallini, o dots, secondo due direzioni contemporaneamente: oltre alla variazione di passo tra le righe, avrò anche una contrazione della distanza dei pallini su una stessa riga. Si parla sempre di variazioni molto piccole e quindi non percettibili a livello locale ad occhio nudo.
[0040] Per convenzione possiamo chiamare disposizione esagonale compatta quella particolare distribuzione nella quale ogni punto può essere considerato il centro di un esagono, sui vertici del quale giacciono altri sei punti. In pratica questa distribuzione è realizzata ogniqualvolta le righe adiacenti hanno i punti localizzati in opposizione di fase e, su ciascuna riga, la distanza tra i punti è pari al lato di uno dei sei triangoli equilateri che compongono l’esagono, mentre la distanza tra due righe adiacenti, o passo, è pari all’altezza del suddetto triangolo equilatero. Una caratteristica della distribuzione esagonale compatta è che nel momento in cui le circonferenze dei punti di estrazione si toccano, si ha la massima concentrazione di cerchi di un dato raggio con cui sia possibile riempire la superficie. La detta distribuzione esagonale compatta rappresenta un caso limite, non utilizzabile in pratica nella specifica applicazione tecnologica, ma comunque importante per valutare la concentrazione relativa dei punti di estrazione. Oltre a ciò, quando si considera la variazione di passo soltanto come graduale riduzione della distanza tra le righe, ma non lungo ogni singola riga, non si potrebbe correttamente parlare di distribuzione esagonale.
[0041] In particolare, si è quindi rilevato che l’efficacia di tale distribuzione esagonale, oltre che nel calcolo della massima concentrazione ottenibile, la si vede soprattutto quando si applica una riduzione del passo contemporaneamente tra le righe parallele e all’interno di ciascuna riga. In questo modo le figure non sono più dei veri e propri esagoni regolari, perché si deformano contraendosi in modo infinitesimo lungo una direzione. Da un punto di vista applicativo, nella contrazione in due dimensioni la distribuzione procede disponendo le righe parallele in senso ortogonale ad una direzione di propagazione. Questa retta direttrice viene collocata lungo l’asse di simmetria della guida e ogni riga sarà collocata ad un passo inferiore rispetto alla riga precedente, cioè l’altezza del triangolo equilatero; su ciascuna riga la distanza dei punti sarà leggermente inferiore, cioè il lato del triangolo equilatero. Come sopra descritto, essendo infinitesima la contrazione della detta struttura esagonale, ad occhio nudo risulta di difficile percezione locale ma su grandi dimensioni si manifesta con differenze notevoli. Ulteriormente, sulle guide di luce in cui prevale una dimensione rispetto ad un’altra, ad esempio conformate a striscia lunga, e dato che si preferisce disporre le righe nel senso del lato corto, non c’è abbastanza spazio affinché la struttura esagonale si deformi in modo rilevante da essere percepibile. In generale si può applicare questo metodo anche a superfici estese in entrambe le dimensioni, come ad esempio nel caso di un quadrato o di un rettangolo. In questi casi si noterà una forte distorsione degli esagoni lungo i margini, nelle zone più lontane dall’asse di simmetria, cioè la direttrice.
[0042] Ai fini dell’estrazione della luce, la regolarità con cui sono posizionati i punti ha effetti solamente in termini di uniformità della luminanza. Se non sono presenti errori di posizionamento, discontinuità, lacune o macchie dovute a pallini troppo ravvicinati, si avrà cioè la percezione di una luminanza altamente uniforme anche con disposizioni a geometria esagonale distorta. Di conseguenza, in linea di principio, se i pallini fossero disposti secondo una distribuzione casuale mediante un algoritmo che controlli la variazione di concentrazione, quindi evitando le suddette discontinuità, si otterrebbe un risultato molto simile dal punto di vista della luminanza. Lo scopo della detta distribuzione esagonale, essendo caratterizzante il presente trovato, è quello di determinare dei parametri geometrici facilmente gestibili nella definizione di un dispositivo illuminante ottimizzato. In particolare, per quanto riguarda l'uniformità della luminanza, è noto che essa può essere considerata come il risultato finale del sistema, è quindi necessario distinguere due ambiti: l’ambito della progettazione, cioè disporre di alcuni parametri matematici che possano essere messi in relazione alla luminanza locale, e l’ambito della misurazione, cioè disporre di un metodo di misurazione che consente di valutare oggettivamente le differenze di luminanza locale. Si è rilevato che, particolarmente, il trovato soddisfa entrambi gli ambiti.
[0043] Dato che in una struttura esagonale compatta, ciascun esagono contiene l’equivalente di tre cerchi interi, la concentrazione dei pallini è data dal rapporto dell’area di tre cerchi diviso l’area dell’esagono. Tale rapporto di concentrazione ci permette di valutare la quantità di pallini presenti localmente in una data area, rispetto alla massima quantità possibile per quell’area. Un altro indicatore caratteristico della specifica guida di luce è il rapporto dato dalla concentrazione finale rispetto quella iniziale. La misura della luminanza viene eseguita mediante luminanzometro e/o videofotometro. In entrambi i casi si deve suddividere la superficie illuminata in opportune regioni tali da contenere ciascuna un numero sufficientemente elevato di pallini. Di tutti i valori di luminanza così ottenuti si considera il rapporto tra il massimo ed il minimo valore. Questo rapporto è un numero sempre maggiore o uguale a uno ed esprime l’uniformità della luminanza. Maggiore è il valore R e tanto più facile è la percezione della non uniformità.
[0044] Le guide di luce a forma allungata vengono illuminate dalle estremità corte, da una sola parte o da entrambe se la lunghezza complessiva è considerevole. In questo caso la massima concentrazione dei punti di estrazione sarà posizionata nella zona centrale. Per guide di luce a geometria estesa, circolare o rettangolare le distribuzioni potranno essere con la massima concentrazione al centro o alla periferia a seconda che la propagazione della luce sia rispettivamente radiale centripete o centrifuga.
[0045] Il presente trovato, considerato quanto sopra esposto ed anche con riferimento alle figure (Figg. 1 – 9), prevede un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10a, 10b) del tipo edge – lit comprendente: un supporto laterale, un illuminatore laterale a diodi LEDs, una lastra piana trasparente che funge da guida - luce, mezzi di estrazione della luce del tipo dots. In particolare, il trovato prevede dots realizzati per il tramite di serigrafia ad alta definizione direttamente su di una superficie della detta lastra piana in modo tale da realizzare una pluralità di emissioni puntiformi con effetto illuminante uniformemente distribuito essendo la disposizione dei detti dots a matrice esagonale che anche risulta variabile in funzione della distanza dall’illuminatore. Ogni singolo dot corrisponde al centro di un esagono della detta matrice, con altri sei dots sui vertici, essendo i detti dots di forma circolare. La detta matrice esagonale viene deformata almeno lungo la direzione di propagazione della luce in modo tale che proporzionalmente siano rispettate le relazioni e le condizioni di cui in (Fig. 8), anche singolarmente esplicitate (Figg. 9a.
9f) in riferimento a particolari distanze dall’illuminatore lungo la direzione di propagazione della luce e rappresentate con la disposizione dei detti dots, avendo la detta lastra di riferimento una lunghezza di 600 mm, i dots un raggio 0,3 mm ed il singolo esagono avente il lato di dimensioni comprese tra 3 mm e 0,70 mm, allontanandosi dalla sorgente luminosa. In particolare, si nota che il numero dei dots realizzati nell’unità di superficie aumentano essendo in diretta relazione con il lato del detto esagono. E’ prevista una densità di copertura dei detti dots inferiore all’80% rispetto alla superficie totale visibile della detta lastra piana.
[0046] I detti dots sono serigrafati a retino con telaio del tipo ad almeno 120 fili / cm, con vernice serigrafica a formula combinata formata da: colore bianco UV al 70%, colore trasparente UV al 20%, colore iridescente UV al 10% e con tolleranza del 10% sulle dette quantità.
[0047] In dots sono realizzati come sopra descritto in seconda superficie sulla detta lastra piana, di modo tale che realizzare una pluralità di emissioni puntiformi con effetto illuminante uniformemente distribuito; vantaggiosamente, i detti dots non risultano percepibili dall’occhio umano a dispositivo spento, alla distanza di fruizione.
[0048] La detta lastra piana trasparente che funge da guida – luce è preferibilmente in PMMA, oppure è in PC od altro tecnopolimero convenzionamente utilizzato per usi ottici, essendo di spessore compreso tra 8 mm e 12 mm, preferibilmente 10 mm.
[0049] Il detto illuminatore è formato da almeno una serie lineare continua di diodi luminosi LEDs in configurazione del tipo convenzionalmente denominato tipo flex – strip, con intensità luminosa superiore a 5000 lumen; in particolare, il detto illuminatore insiste ortogonalmente su almeno un lato della detta lastra, ad una distanza compresa tra 0,8 mm e 1,2 mm dalla superficie laterale di interfaccia, preferibilmente 1 mm. La detta superficie laterale di interfaccia è di tipo uniformante e diffusivo essendo lavorata meccanicamente con effetto micro – zigrinato ed ottenute preferibilmente per lavorazione meccanica di fresa con un senso di rotazione anti - orario, con velocità di rotazione compresa tra 45 mila e 55 mila giri/minuto e con velocità di avanzamento compresa tra 0,8 metri/minuto e 1,2 metri/minuto.
[0050] Ulteriormente, è connesso al detto illuminatore almeno uno dei seguenti dispositivi elettronici convenzionalmente utilizzati per alimentare e gestire un sistema di illuminazione a diodi LEDs: un dispositivo di trasformazione della corrente, una centralina per il controllo remoto dell’accensione, una centralina per il controllo remoto dell’intensità luminosa e/o del colore, eventualmente essendo tra loro integrati in un unico componente che preferibilmente può essere installato esternamente al dispositivo, ad esempio integrato nella parete, oppure installato a bordo del dispositivo in corrispondenza del supporto, sul retro e non in vista.
[0051] Nella preferenziale configurazione realizzativa (10a) (Figg.
1 – 5) il trovato prevede un supporto laterale a cornice (100), del tipo a telaio chiuso riquadrante un area interna (105) aperta; la detta cornice (100) comprende almeno: una superficie frontale (101) a vista, di tipo decorativo, ed una sede sagomata posteriore (102) non a vista, per l’alloggiamento dell’illuminatore (120) e della detta lastra piana (130). La detta sede sagomata (102) è conformata, in sezione trasversale, a guisa di “L” essendo aperta sul lato posteriore (12) in modo tale da consentire ai raggi luminosi (126) non immessi nella lastra (130) di uscire posteriormente ed essere riflessi in modo diffuso dalla superficie di ancoraggio incrementando quindi l’illuminazione sul retro, essendo in parte assorbita dal pannello decorativo. Il lato interno frontale della detta sede sagomata (102) presenta una profondità di almeno 60 mm. dal fondo di battuta (104) di modo tale che, alla distanza di fruizione, sia impedita la vista delle singole sorgenti luminose corrispondenti ai diodi LEDs (121). La detta sede sagomata (102) contiene il detto illuminatore (120) di modo tale che i diodi LEDs (121) insistono sull’intero perimetro della lastra (130) essendo posizionati ortogonalmente, rispetto alle superfici laterali di interfaccia (133), ad una distanza compresa tra 0,8 mm e 1,2 mm, preferibilmente 1 mm; il detto illuminatore (120) è formato da almeno una serie lineare continua di diodi luminosi LEDs in configurazione di tipo flex – strip, con intensità luminosa superiore a 5000 lumen, e da un profilo (123) che funge da supporto e da dissipatore del calore essendo realizzato in metallo e conformato a guisa di telaio chiuso che si integra nella detta sede sagomata (102) in corrispondenza del fondo di battuta (104). I dots (140) sono realizzati come sopra descritto in seconda superficie (132) sulla detta lastra piana (130), di modo tale che realizzare una pluralità di emissioni puntiformi con effetto illuminante uniformemente distribuito; e dove i detti dots (140) non sono percepibili dall’occhio umano a dispositivo spento, alla distanza di fruizione (Fig. 1a).
[0052] Il detto dispositivo con cornice (10a) è atto ad essere ancorato al soffitto orizzontalmente, a guisa di sospensione, ad una distanza compresa tra 30 cm e 70 cm, dove posteriormente alla detta lastra piana (130) è appoggiato un pannello decorativo (150) avente un’immagine grafica (151) in prima superficie, essendo posizionato a contatto con la detta lastra (130) e dietro i detti dots (140) in modo tale da risultare completamente visibile a dispositivo (10a) spento (Fig. 1a) ed invece non visibile a dispositivo (10a) acceso (Fig. 1b); e dove il detto pannello decorativo (150) è ottenuto da un foglio di Policarbonato, di spessore compreso tra 0,8 mm e 1,2 mm, su cui viene stampata la detta immagine (151). Tale stampa è del tipo alternativamente scelto tra: digitale o serigrafico.
[0053] Il detto dispositivo con cornice (10a) è anche atto ad essere fissato ad una parete verticalmente, a guisa di applique, ad una distanza compresa tra 4 cm e 15 cm; frontalmente alla detta lastra piana, in alternativa alla detta immagine grafica, può essere fissato in aderenza uno specchio di dimensioni inferiori alla lastra in modo tale da ricavare una fascia illuminante disposta attorno a detto specchio, essendo preferibilmente tale fascia illuminante di larghezza almeno pari a 80 mm. Nella loro configurazione, quindi, le versioni a soffitto od a parete possono reciprocamente invertire la detta immagine ed il detto specchio. In alternativa, è anche possibile eliminare la detta immagine ed il detto specchio, particolarmente nelle composizioni con profilato (10a) ed in combinazioni geometriche mulitple.
[0054] In una variante realizzativa (10b) (Figg. 6 – 7), il detto supporto laterale è un profilato con sezione trasversale a “C” che insiste su almeno un lato, preferibilmente uno solo, a guisa di barra con lastra a sbalzo. In una tale soluzione, anche priva del detto pannello decorativo (150), la luce esce sia frontalmente che posteriormente dalla lastra e non in corrispondenza del supporto, in aggiunta la luce esce anche lateralmente in corrispondenza dei lati privi di supporto. Ulteriormente, in una particolare configurazione non illustrata nelle figure, si prevede l’applicazione di tale soluzione (10b) avente il detto supporto laterale su di un solo lato in modo tale da fungere da elemento modulare per innovative combinazioni geometriche multiple; a titolo di esempio non limitativo, è prevista una pluralità di lastre inclinate aventi i relativi elementi di supporto che sono uniti all’estremità a guisa di lati di una figura geometrica piana, quale un esagono regolare, essendo le dette lastre protrudenti a sbalzo verso l’esterno e/o verso l’interno in modo combinato, quindi realizzando una sospensione aperta centralmente. In tal caso i detti dots possono essere realizzati in prima od in seconda superficie; l’elemento decorativo di tale soluzione non è un decoro serigrafico ma la forma che assume la composizione, ad esempio a guisa di sospensione esagonale con le lastre piane protrudenti a sbalzo in modo inclinato rispetto al pavimento, a guisa di ali che sono luminose a dispositivo acceso oppure risultando sostanzialmente invisibili a dispositivo spento.
Legenda
(10a) dispositivo illuminante e decorativo a pannello nella versione con supporto laterale a cornice chiusa
(10b) dispositivo illuminante e decorativo a pannello nella versione con supporto laterale formato da un profilato a barra
(11) lato frontale del dispositivo
(12) lato posteriore del dispositivo
(100) supporto laterale a cornice
(101) superficie decorativa frontale
(102) sede sagomata posteriore per alloggiamento
(103) lato interno frontale
(104) fondo
(105) area interna aperta
(110) mezzo di ancoraggio fungente da distanziale
(120) illuminatore
(121) diodo LED
(122) circuito stampato
(123) profilo metallico di supporto e dissipazione calore
(124) raggi luminosi immessi nella lastra
(125) raggi luminosi estratti frontalmente in modo puntiforme (126) raggi luminosi non entrati nella guida – luce
(130) lastra piana fungente da guida – luce
(131) prima superficie o superficie frontale
(132) seconda superficie o superficie posteriore
(133) superficie laterale di interfaccia
(140) mezzi di estrazione serigrafati, altrimenti detti dots (150) pannello decorativo
(151) immagine grafica stampata
(200) supporto laterale a profilato con sezione a “C”, a guisa di barra

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10a, 10b) del tipo edge – lit comprendente: un supporto laterale, un illuminatore laterale a diodi LEDs, una lastra piana trasparente che funge da guida - luce, mezzi di estrazione della luce del tipo dots, caratterizzato dal fatto che i detti dots sono realizzati per il tramite di serigrafia ad alta definizione direttamente su di una superficie della detta lastra piana in modo tale da realizzare una pluralità di emissioni puntiformi con effetto illuminante uniformemente distribuito essendo la disposizione dei detti dots a matrice esagonale che anche risulta variabile in funzione della distanza dall’illuminatore; e dove ogni singolo dot corrisponde al centro di un esagono della detta matrice, con altri sei dots sui vertici; e dove i detti dots sono di forma circolare; e dove la detta matrice esagonale viene deformata almeno lungo la direzione di propagazione della luce in modo tale che, come da (Figg. 8), proporzionalmente siano rispettate le seguenti condizioni: con una lastra di riferimento avente lunghezza 600 mm e con dots di raggio 0,3 mm le dimensioni del lato del detto esagono sia compreso tra 3 mm e 0,70 mm, allontanandosi dalla sorgente luminosa, ed anche aumenti il numero dei dots realizzati nell’unità di superficie essendo in diretta relazione con il lato del detto esagono; e dove la densità di copertura dei detti dots risulta inferiore all’80% rispetto alla superficie totale visibile della detta lastra piana.
  2. 2. Un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10a, 10b), come dalla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i detti dots sono serigrafati a retino con telaio del tipo ad almeno 120 fili / cm, con vernice serigrafica a formula combinata formata da: colore bianco UV al 70%, colore trasparente UV al 20%, colore iridescente UV al 10% e con tolleranza del 10% sulle dette quantità; e dove il detto illuminatore insiste ortogonalmente su almeno un lato della detta lastra, ad una distanza compresa tra 0,8 mm e 1,2 mm dalla superficie laterale di interfaccia; e dove la dette superficie laterale di interfaccia è di tipo uniformante e diffusivo essendo lavorata meccanicamente con effetto micro – zigrinato; e dove il detto illuminatore è formato da almeno una serie lineare continua di diodi luminosi LEDs in configurazione di tipo flex – strip, con intensità luminosa superiore a 5000 lumen; e dove la detta lastra trasparente piana è in PMMA, di spessore compreso tra 8 mm e 12 mm; e dove le dette superfici laterali di interfaccia (133) ad effetto micro – zigrinato sono ottenute per lavorazione meccanica di fresa con un senso di rotazione anti - orario, con velocità di rotazione compresa tra 45 mila e 55 mila giri/minuto e con velocità di avanzamento compresa tra 0,8 metri/minuto e 1,2 metri/minuto.
  3. 3. Un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10a) come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto supporto laterale è una cornice (100) di supporto del tipo a telaio chiuso riquadrante un area interna (105) aperta; e dove la detta cornice (100) comprende almeno: una superficie frontale (103) a vista, di tipo decorativo, ed una sede sagomata posteriore (102) non a vista, per l’alloggiamento almeno dell’illuminatore (120) e della detta lastra piana (130); e dove la detta sede sagomata è conformata, in sezione trasversale, a guisa di “L” essendo aperta sul lato posteriore (12) in modo tale da consentire ai raggi luminosi (126) non immessi nella lastra (130) di uscire posteriormente ed essere riflessi in modo diffuso dalla superficie di ancoraggio; e dove il lato interno frontale (103) della detta sede sagomata (102) presenta una profondità di almeno 60 mm dal fondo di battuta (104) di modo tale che, alla distanza di fruizione, sia impedita la vista delle singole sorgenti luminose corrispondenti ai diodi LEDs (121); e dove la detta sede sagomata contiene il detto illuminatore (120) di modo tale che i diodi LEDs (121) insistono sull’intero perimetro della lastra (130) essendo posizionati ortogonalmente, rispetto alle superfici laterali di interfaccia (133), ad una distanza compresa tra 0,8 mm e 1,2 mm; e dove il detto illuminatore è formato da almeno una serie lineare continua di diodi luminosi LEDs (121) in configurazione di tipo flex – strip, con intensità luminosa superiore a 5000 lumen, e da un profilo (123) che funge da supporto e da dissipatore del calore essendo realizzato in metallo e conformato a guisa di telaio chiuso che si integra nella detta sede sagomata (102) in corrispondenza del fondo di battuta (104); e dove i detti dots (140) sono realizzati direttamente in seconda superficie (132) sulla detta lastra piana (130), di modo tale che realizzare una pluralità di emissioni puntiformi con effetto illuminante uniformemente distribuito; e dove i detti dots (140) non sono percepibili dall’occhio umano a dispositivo spento, alla distanza di fruizione.
  4. 4. Un dispositivo illuminante e decorativo (10a) come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è ancorato al soffitto orizzontalmente, a guisa di sospensione, ad una distanza compresa tra 30 cm e 70 cm; e dove posteriormente alla detta lastra piana (130) è appoggiato un pannello decorativo (150) avente un’immagine grafica (151) in prima superficie (121), essendo posizionato a contatto con la detta lastra (130) e dietro i detti dots (140) in modo tale da risultare completamente visibile a dispositivo (10) spento ed invece non visibile a dispositivo (10) acceso; e dove il detto pannello decorativo (150) è ottenuto da un foglio di Policarbonato, di spessore compreso tra 0,8 mm e 1,2 mm, su cui viene stampata la detta immagine (151); e dove tale stampa è del tipo alternativamente scelto tra: digitale o serigrafico.
  5. 5. Un dispositivo illuminante e decorativo (10a) come dalle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che è fissato ad una parete verticalmente, a guisa di applique, ad una distanza compresa tra 4 cm e 15 cm; e dove frontalmente alla detta lastra piana è fissato in aderenza uno specchio di dimensioni inferiori ad essa in modo tale da ricavare una fascia illuminante disposta attorno a detto specchio; e dove tale fascia illuminante è di larghezza almeno pari a 80 mm.
  6. 6. Un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10b) come da almeno una delle rivendicazioni dalla 1 e 2, caratterizzato dal fatto che il detto supporto laterale (200) è un profilato rettilineo con sezione trasversale a guisa di “C”, che insiste su almeno un lato; e dove il detto dispositivo è utilizzato singolarmente.
  7. 7. Un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10b) come dalla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il detto dispositivo è utilizzato in modo combinato fungendo da elemento modulare per composizioni geometriche multiple.
  8. 8. Un dispositivo illuminante e decorativo a pannello (10b) come dalla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che le dette composizioni geometriche multiple realizzano una sospensione che presenta i detti supporti laterali (200) uniti all’estremità a guisa dei lati una figura geometrica piana e regolare, anche con le lastre piane protrudenti a sbalzo in modo inclinato rispetto al pavimento.
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