ITTV20120061A1 - Macchina per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa - Google Patents

Macchina per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa Download PDF

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ITTV20120061A1
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IT000061A
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Egidio Giacomini
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Giacomini & Gambarova S R L
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Description

“MACCHINA PER LA SBUCCIATURA DI DRUPE CON MESOCARPO DI NATURA FIBROSAâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad una macchina per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad una macchina automatica per la sbucciatura delle drupe della palma da cocco, impiego a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Com’à ̈ noto, le drupe della palma da cocco sono dei frutti ideiscenti di circa 1 kg di peso, che sono composti essenzialmente da un nocciolo o endocarpo duro e di natura legnosa, più comunemente noto come “noce di cocco†, che ha forma sostanzialmente ovoidale ed à ̈ internamente rivestito da una polpa biancastra commestibile generalmente dello spessore di circa 0,5-1 centimetri; da un mesocarpo di natura fibrosa solitamente dello spessore di 2-3 centimetri, che ricopre completamente l’endocarpo aderendo stabilmente al medesimo; ed infine da una buccia esterna liscia e sottile o esocarpo che ricopre completamente il mesocarpo ed à ̈ solitamente di colore giallo-verdastro.
Dal mesocarpo del frutto delle palme da cocco si ricavano le fibre di cocco che vengono utilizzate per la produzione di tessuti, cordami, falde di materiale termoisolante, zerbini e moltissimi altri prodotti. L’endocarpo del frutto delle palme da cocco, ossia la noce di cocco, viene invece utilizzato per produrre biocarburanti o, più diffusamente, per produrre mangimi per animali, farine, zuccheri, oli, margarine, sciroppi, distillati più o meno alcolici ed altri prodotti ad uso alimentare.
Purtroppo l’utilizzo industriale dei frutti della palma da cocco à ̈ attualmente frenato dalla difficoltà di reperire sul mercato, separatamente ed a costi contenuti, grandi quantità di mesocarpi e di endocarpi del frutto delle palme da cocco. Il distacco del mesocarpo dall’endocarpo del frutto delle palme da cocco, infatti, viene ancora realizzata a mano direttamente nelle zone di coltivazione delle palme da cocco, con i limiti produttivi che questo comporta.
Scopo della presente invenzione à ̈ quindi quello di realizzare una macchina in grado di separare/staccare, in modo completamente automatico ed in tempi brevissimi, il mesocarpo dall’endocarpo del frutto/drupa della palma da cocco, senza però compromettere l’integrità strutturale dell’endocarpo che à ̈ la parte più pregiata del frutto.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzata una macchina per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa come definita nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo in cui:
- le figure 1, 2 e 3 sono tre viste prospettiche di una macchina per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa realizzata secondo i dettami della presente invenzione, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza;
- la figura 4 Ã ̈ una vista frontale della macchina di figura 1, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza; mentre
- la figura 5 Ã ̈ una vista prospettica di un impianto per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa realizzato secondo i dettami della presente invenzione, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, con il numero 1 à ̈ indicata nel suo complesso una macchina per la sbucciatura di drupe 100 con mesocarpo di natura fibrosa ed endocarpo duro, particolarmente adatta per sbucciare in modo completamente automatico grandi quantità di frutti o drupe della palma da cocco.
Più in dettaglio, i frutti o drupe 100 della palma da cocco sono dotati di un nocciolo o endocarpo 101 duro e di natura legnosa, più comunemente noto come “noce di cocco†, che ha forma grosso modo ovoidale ed à ̈ internamente rivestito da una polpa biancastra commestibile solitamente dello spessore di circa 0,5-1 centimetri; di un mesocarpo 102 di natura fibrosa solitamente dello spessore di 2-3 centimetri, che ricopre completamente l’endocarpo 101 aderendo stabilmente al medesimo; ed infine di una buccia esterna liscia e sottile o esocarpo che ricopre completamente il mesocarpo ed à ̈ solitamente di colore gialloverdastro. La macchina 1 à ̈ atta a ricevere in ingresso una successione di drupe 100 di palma da cocco, a staccare/ separare il mesocarpo fibroso 102 delle singole drupe 100 dal sottostante endocarpo duro 101 senza compromettere l’integrità strutturale di quest’ultimo, ed infine a fornire in uscita, separatamente, una successione di soli endocarpi 101 ed una successione di soli mesocarpi 102 con eventuali residui/tracce di esocarpo.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, la macchina 1 comprende essenzialmente: una struttura portante 2 rigida che à ̈ preferibilmente dimensionata in modo tale da essere appoggiata ed eventualmente stabilmente ancorata al suolo; una tramoggia 3 che à ̈ dimensionata in modo tale da poter accogliere/ospitare temporaneamente una o più drupe 100 di palma da cocco o similare da sbucciare, ed à ̈ fissata in modo rigido sulla struttura portante 2 ad un’altezza prestabilita dal suolo, con la bocca maggiore 3a rivolta verso l’alto e la bocca minore 3b rivolta verso il basso; ed una coppia di rulli scorticatori 4 dentati e rotanti, che sono disposti uno adiacente all’altro, localmente sostanzialmente paralleli e tangenti tra loro, e sono fissati in modo assialmente girevole sulla struttura portante 2, immediatamente al disotto della bocca minore 3b della tramoggia 3, in modo tale da essere posizionati lungo la traiettoria T di caduta/uscita delle drupe 100 dalla bocca minore 3b della tramoggia 3, e da delimitare tra di loro una fessura o fenditura 4f trasversale dimensionata in modo tale da essere attraversata dal solo mesocarpo 102 della drupa 100 di palma da cocco o similare.
Più in dettaglio, i due rulli scorticatori dentati 4 sono montati girevoli attorno ai rispettivi assi longitudinali A, e sono preferibilmente fissati sulla struttura portante 2 in modo tale che gli assi longitudinali A dei rulli giacciano su di uno stesso piano P di riferimento che risulta essere inclinato rispetto alla verticale.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il piano P di giacitura degli assi di rotazione A dei rulli scorticatori 4 à ̈ preferibilmente orientato in modo tale da essere inclinato rispetto alla verticale di un angoloï ¡ prestabilito il cui valore à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, compreso tra 2° e 60°. Più in dettaglio, nell’esempio illustrato l’angolo ï ¡ di inclinazione del piano P di giacitura degli assi di rotazione A dei rulli scorticatori 4 à ̈ preferibilmente uguale a circa 15°.
Gli assi longitudinali A dei due rulli scorticatori 4 sono inoltre preferibilmente orientati in modo tale da essere localmente sostanzialmente perpendicolari alla traiettoria T di caduta/uscita delle drupe 100 dalla tramoggia 3, ossia sono preferibilmente disposti in posizione orizzontale.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, la macchina 1 à ̈ inoltre provvista di un primo gruppo motore 5 che à ̈ fissato sulla struttura portante 2 preferibilmente a ridosso dei due rulli scorticatori 4, à ̈ meccanicamente collegato ai rulli scorticatori 4, ed à ̈ infine strutturato in modo tale da poter trascinare in rotazione i due rulli scorticatori 4 attorno ai rispettivi assi longitudinali A di riferimento con velocità di rotazione preferibilmente diverse tra loro e preferibilmente variabili nel tempo in modo indipendente. Nell’esempio illustrato, in particolare, la struttura portante 2 preferibilmente comprende una serie di profilati metallici rettilinei, che sono saldati o altrimenti fissati di testa uno all’altro in modo tale da formare un telaio reticolare rigido di forma sostanzialmente parallelepipeda.
La tramoggia 3 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, formata da quattro lastre di metallo di congruo spessore, che sono saldate o altrimenti fissate di costa una all’altra, in modo tale da formare un corpo tubolare rigido 3 a sezione sostanzialmente rettangolare che si restringe progressivamente verso una delle due estremità, ed à ̈ fissato sulla struttura portante 2 in posizione sostanzialmente verticale, con la bocca minore rivolta verso il suolo.
Più in dettaglio, con riferimento alle figure da 1 a 4, il corpo tubolare 3 a sezione rettangolare à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, fissato sulla struttura portante 2 in modo tale che tre pareti laterali siano disposte in posizione sostanzialmente verticale. La quarta parete laterale del corpo tubolare 3 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, disposta sostanzialmente complanare o comunque localmente sostanzialmente allineata/ parallela al piano di riferimento P su cui giacciono i due rulli scorticatori 4, immediatamente al disopra dei medesimi rulli scorticatori 4, in modo tale da far cadere/ scivolare le drupe 100 di palma da cocco direttamente al disopra dei due rulli scorticatori 4.
Preferibilmente, ma non necessariamente, ciascun rullo scorticatore dentato 4 comprende invece: un albero di supporto 6 centrale, che si estende coassiale all’asse longitudinale A del rullo ed ha le due estremità fissate in modo liberamente girevole sulle fiancate laterali 2a della struttura portante 2, preferibilmente tramite l’interposizione di apposite bronzine o cuscinetti volventi di tipo noto; una carcassa o camicia tubolare cilindrica 7 esterna, che à ̈ calzata/calettata in modo rigido sull’albero centrale 6 in modo tale da essere a sua volta coassiale all’asse A; ed infine una serie di chiodi o denti acuminati sporgenti 8 che sporgono a sbalzo dalla superficie cilindrica esterna della camicia tubolare 7 preferibilmente in direzione radiale.
Le carcasse o camice tubolari cilindriche 7 dei due rulli scorticatori 4 sono inoltre dimensionate in modo tale da formare/delimitare tra di loro una fessura o fenditura 4f che à ̈ dimensionata in modo tale da consentire il passaggio tra i rulli scorticatori 4 del mesocarpo 102 di una singola drupa 100 di palma da cocco o similare, previa strizione e/o laminazione dello stesso mesocarpo 102.
I chiodi o denti acuminati sporgenti 8 dei due rulli scorticatori 4 sono invece distribuiti sulle corrispondenti camicie tubolari 7 in modo tale da evitare il contatto tra i chiodi o denti sporgenti 8 dei due rulli scorticatori 4.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la fessura delimitata dai due rulli scorticatori 4 ha una larghezza nominale preferibilmente compresa tra 1 e 20 centimetri, e preferibilmente, ma non necessariamente, uguale a circa 12 centimetri.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, i chiodi o denti acuminati sporgenti 8 hanno invece preferibilmente, ma non necessariamente, un profilo sostanzialmente conico, e sono preferibilmente spaziati/distribuiti in modo sostanzialmente uniforme su tutta la superficie cilindrica esterna della camicia tubolare 7.
L’albero di supporto 6, la camicia tubolare cilindrica 7 ed i chiodi o denti acuminati sporgenti 8 di ciascun rullo scorticatore dentato 4 sono infine preferibilmente realizzati in materiale metallico.
Con particolare riferimento alla figura 3, preferibilmente, ma non necessariamente, il gruppo motore 5 comprende invece due motori elettrici 9 o similari, che sono fissati sulla struttura portante 2 di fianco ai rulli scorticatori 4, e sono meccanicamente collegati ciascuno ad un rispettivo rullo scorticatore 4, in modo tale da poter trascinare in rotazione i due rulli scorticatori 4 in modo indipendente uno dall’altro; e due unità di controllo (non illustrate) ciascuna delle quali à ̈ atta a pilotare un rispettivo motore elettrico 9 in modo tale da poter variare/controllare, in tempo reale ed in modo completamente indipendente, le velocità di rotazione del medesimo motore elettrico 9. In questo modo, i due rulli scorticatori 4 possono essere trascinati in rotazione attorno ai corrispondenti assi longitudinali A di riferimento con velocità di rotazione preferibilmente di valore diverso tra loro e preferibilmente variabili nel tempo in modo indipendente.
Ovviamente, le unità di controllo del gruppo motore 5 pilotano i rispettivi motori elettrici 9 in modo tale che i rulli scorticatori 4 siano controrotanti uno rispetto all’altro.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, la macchina 1 à ̈ inoltre provvista di un rullo pressore 11 rotante che à ̈ preferibilmente dotato di una serie di creste longitudinali sporgenti, ed à ̈ posizionato al disotto della bocca minore 3b della tramoggia 3, di fianco ai rulli scorticatori 4, in modo tale da formare con i due rulli scorticatori 4 una gola o strozzatura attraverso la quale à ̈ costretta a passare la drupa 100 che cade/fuoriesce dalla tramoggia 3. Il rullo pressore 11 à ̈ inoltre fissato sulla struttura portante 2 con la possibilità di spostarsi trasversalmente da e verso i due rulli scorticatori 4, così da poter variare rapidamente la distanza che lo separa dai due rulli scorticatori 4.
In altre parole, il rullo pressore 11 à ̈ fissato sulla struttura portante 2 in modo tale da poter ruotare attorno al suo asse longitudinale B, con la possibilità di spostarsi da e verso i due rulli scorticatori 4 lungo una direzione d localmente sostanzialmente perpendicolare all’ asse longitudinale B dello stesso rullo pressore 11, così da poter variare rapidamente la larghezza della gola o strozzatura posizionata lungo la traiettoria T di caduta/uscita delle drupe 100 dalla tramoggia 3.
In aggiunta, il rullo pressore 11 à ̈ preferibilmente orientato in modo tale che il suo asse longitudinale B di riferimento, ossia il suo asse di rotazione, sia inclinato rispetto agli assi di rotazione A dei due rulli scorticatori 4 (e quindi rispetto al suolo) di un angolo ï ¢ prestabilito il cui valore à ̈ preferibilmente maggiore di 0,5° e preferibilmente, ma non necessariamente, compreso tra 1° e 8°.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, la macchina 1 comprende inoltre un dispositivo di movimentazione 12 del rullo pressore che, a comando, à ̈ in grado di spostare il rullo pressore 11 da e verso i rulli scorticatori 4, in modo tale da mantenere in modo elastico il rullo pressore 11 ad una distanza minima prestabilita dai due rulli scorticatori 4, così da poter selettivamente spingere/premere le drupe 100 che cadono dalla bocca minore 3b della tramoggia 3 contro i rulli scorticatori 4; ed un secondo gruppo motore 13 che à ̈ fissato sulla struttura portante 2, preferibilmente al disopra del rullo pressore 11, ed à ̈ meccanicamente collegato al rullo pressore 11 in modo tale da poter trascinare il rullo pressore 11 in rotazione attorno al suo asse longitudinale B.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il rullo pressore 11 à ̈ preferibilmente fissato in modo assialmente girevole su di una intelaiatura basculante intermedia 15 che, a sua volta, à ̈ infulcrata sulla struttura portante 2 in modo tale da poter oscillare liberamente su di un piano di riferimento localmente sostanzialmente perpendicolare agli assi di rotazione A dei rulli scorticatori 4 o all’asse di rotazione B del rullo pressore 11.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, nell’esempio illustrato, in particolare, il rullo pressore 11 preferibilmente comprende: un albero di supporto 16 centrale che si estende coassiale all’asse longitudinale B del rullo ed ha le due estremità assiali fissate in modo liberamente girevole sulla intelaiatura basculante intermedia 15 preferibilmente, ma non necessariamente, tramite l’interposizione di apposite bronzine o cuscinetti volventi di tipo noto; una carcassa o camicia tubolare cilindrica 17 esterna che à ̈ calzata/calettata in modo rigido sull’albero di supporto 16 in modo tale da essere a sua volta coassiale all’asse longitudinale B del rullo; ed infine una serie di costole o alette longitudinali sporgenti 18 che sporgono a sbalzo dalla superficie cilindrica esterna della camicia tubolare 17 preferibilmente in direzione radiale, e sono preferibilmente, ma non necessariamente, angolarmente equispaziate attorno all’asse longitudinale B del rullo.
In altre parole, il rullo pressore 11 à ̈ dotato di una serie di creste longitudinali sporgenti che sono angolarmente equipariate attorno all’asse longitudinale B.
Nell’esempio illustrato, inoltre, le costole o alette longitudinali sporgenti 18 sono preferibilmente sostanzialmente piane e sostanzialmente rettilinee, e si estendono a sbalzo dalla superficie cilindrica esterna della camicia tubolare 17 rimanendo preferibilmente, ma non necessariamente, localmente sostanzialmente parallele all’asse longitudinale B del rullo pressore 11. Preferibilmente, le costole o alette longitudinali 17 del rullo pressore 11 si estendono inoltre sulla superficie cilindrica esterna della camicia tubolare 17 sostanzialmente senza soluzione di continuità, per l’intera lunghezza della camicia tubolare 17.
Similmente ai rulli scorticatori 4, anche l’albero di supporto 16, la camicia tubolare cilindrica 17 e le costole o alette longitudinali sporgenti 18 del rullo pressore 11 sono preferibilmente realizzate in materiale metallico.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, nell’esempio illustrato, in particolare, la intelaiatura basculante intermedia 15 à ̈ preferibilmente costitutiva da una forcella 15 a forma sostanzialmente di U rovesciata, che ha le estremità distali dei due bracci laterali strutturate in modo tale supportare in modo assialmente girevole il rullo pressore 11, ed à ̈ ha il corpo centrale infulcrato direttamente sulla struttura portante 2, al disopra del rullo pressore 11, in modo tale che l’intera forcella 15 possa oscillare liberamente attorno ad un asse di riferimento C che à ̈ preferibilmente orientato in modo tale da essere localmente sostanzialmente parallelo agli assi longitudinali A dei due rulli scorticatori 4 o, in alternativa, localmente sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale B del rullo pressore 11.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato la forcella 15 à ̈ appesa in modo girevole sulla struttura portante 2 tramite un perno trasversale 19 passante che si estende coassiale all’asse di riferimento C, preferibilmente attraverso l’intero corpo o segmento centrale della forcella 15.
Il dispositivo di movimentazione 12 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, costituito da un cilindro pneumatico 12 a singolo o doppio effetto, o altro attuatore lineare similare, che à ̈ interposto tra la struttura portante 2 e la intelaiatura basculante intermedia 15, ad una distanza prestabilita dall’asse di rotazione C della intelaiatura basculante intermedia 15, in modo tale da poter regolare/variare a comando l’angolo di inclinazione dell’intelaiatura basculante intermedia 15 rispetto alla verticale.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, preferibilmente, ma non necessariamente, il gruppo motore 13 che trascina in rotazione il rullo pressore 11, comprende invece un motore elettrico 20 o similare che à ̈ fissato sulla struttura portante 2 preferibilmente al disopra della intelaiatura basculante intermedia 15, ed una cascata di ingranaggi 21 che à ̈ strutturata in modo tale da collegare meccanicamente l’albero motore del motore elettrico 20 all’albero di supporto 16 del rullo pressore 11.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la cascata di ingranaggi 21 che collega il motore elettrico 20 al rullo pressore 11 comprende preferibilmente, ma non necessariamente:
- una prima ruota dentata fissata/calettata in modo rigido sull’albero motore del motore elettrico 20; - una seconda ruota dentata calzata in modo liberamente girevole sul perno trasversale 19 che collega l’intelaiatura basculante intermedia 15 in modo liberamente girevole alla struttura portante 2;
- una terza ruota dentata calzate in modo liberamente girevole sul perno trasversale 19 di fianco alla seconda ruota dentata, ed accoppiata in modo angolarmente solidale alla seconda ruota dentata; - una quarta ruota dentata fissata/calettata in modo rigido sull’albero di supporto 16 del rullo pressore 11; ed infine
- due catene di trasmissione che sono avvolte ad anello una attorno alla prima ed alla seconda ruotata dentata, e l’altra attorno alla terza ed alla quarta ruotata dentata.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, in aggiunta la macchina 1 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, provvista anche di un organo otturatore 24 ad apertura e chiusura comandata, che à ̈ posizionato in corrispondenza della bocca minore 3b della tramoggia 3, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente ostruisce almeno parzialmente la bocca minore 3b della tramoggia 3 in modo tale da impedire la caduta/fuoriuscita delle drupe 100 di palma da cocco dalla tramoggia 3.
Preferibilmente, l’organo otturatore 24 comprende una piastra o grata mobile 26 che à ̈ incernierata a bandiera sul bordo della bocca minore 3b della tramoggia 3 in modo tale da poter ruotare liberamente attorno ad un asse di riferimento sostanzialmente orizzontale, da e verso una posizione di chiusura in cui la piastra o grata mobile 26 ostruisce almeno parzialmente la bocca minore 3b della tramoggia 3, in modo tale da impedire la caduta delle drupe 100 dalla bocca minore 3b della tramoggia; ed un dispositivo di movimentazione 27 della piastra o grata, nella fattispecie un cilindro pneumatico a singolo o doppio effetto, che à ̈ in grado di spostare a comando la piastra o grata mobile 26 tra la posizione di chiusura ed una posizione di apertura in cui la piastra o grata mobile 26 non impegna la bocca minore 3b della tramoggia 3, consentendo così alle drupe 100 di fuoriuscire per gravità dalla bocca minore 3b della tramoggia 3.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, la macchina 1 à ̈ inoltre provvista di un convogliatore di scarico dei mesocarpi 28 che à ̈ posizionato immediatamente al disotto dei due rulli scorticatori 4, ed à ̈ strutturato in modo tale da raccogliere e trasferire all’esterno della macchina 1 i mesocarpi 102 che attraversano la fessura o fenditura 4f tra i due rulli scorticatori 4; e di un convogliatore di scarico degli endocarpi 29 che à ̈ posizionato di fianco al convogliatore di scarico dei mesocarpi 25, sostanzialmente al disotto del rullo pressore 11, ed à ̈ strutturato in modo tale da raccogliere e trasferire all’esterno della macchina 1 gli endocarpi 101 che oltrepassano la gola o strozzatura delimitata dai rulli scorticatori 4 e dal rullo pressore 11.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la macchina 1 comprende due convogliatori a nastro 28 e 29 che sono disposti localmente sostanzialmente paralleli ed affiancati tra loro, uno allineato al disotto dei due rulli scorticatori 4 in modo tale da poter raccogliere e trasferire all’esterno della macchina 1 i mesocarpi 102 che attraversano la fessura o fenditura 4f tra i due rulli scorticatori 4, e l’altro più o meno allineato al disotto del rullo pressore 11 in modo tale da poter raccogliere e trasferire all’esterno della macchina 1 gli endocarpi 101 che attraversano la gola o strozzatura delimitata dai rulli scorticatori 4 e dal rullo pressore 11.
Con riferimento alle figure da 1 a 4, la macchina 1 à ̈ inoltre preferibilmente, ma non necessariamente, provvista anche di uno scivolo guida 30 che si prolunga verso il basso a partire dalla periferia del rullo scorticatore 4 inferiore, e si estende al disotto del rullo pressore 11 grosso modo fino ad arrivare immediatamente al disopra del convogliatore di scarico degli endocarpi 28, ed à ̈ sagomato in modo tale da poter raccoglie ed incanalare/dirige verso il convogliatore di scarico degli endocarpi 28, gli endocarpi 101 che passano tra il rullo pressore 11 ed i rulli scorticatori 4.
Nell’esempio illustrato, in particolare, lo scivolo guida 30 à ̈ costituito da una piastra o setto divisorio 30 piano che à ̈ fissato in modo rigido sulla struttura portante 2, in una posizione inclinata tale da essere localmente sostanzialmente complanare, o comunque localmente sostanzialmente allineato e parallelo, al piano di giacitura P dei due rulli scorticatori 4, in modo tale da formare uno scivolo rettilineo che à ̈ in grado di incanalare/dirige direttamente verso il convogliatore di scarico degli endocarpi 28, gli endocarpi 101 che passano tra il rullo pressore 11 ed i due rulli scorticatori 4.
Con riferimento alle figure 2 e 4, la macchina 1 comprende infine un dispositivo di rilevamento 31 il quale à ̈ atto a rilevare quando l’endocarpo 101 oltrepassa la gola o strozzatura delimitata dai rulli scorticatori 4 e dal rullo pressore 11, oppure a rilevare quando l’endocarpo 101 raggiunge il convogliatore di scarico degli endocarpi 28; ed una centralina elettronica di controllo 32 atta a comandare il gruppo motore 5, il dispositivo di movimentazione del rullo pressore 12 e, se presente, l’organo otturatore 24 in funzione dei segnali provenienti dal dispositivo di rilevamento 31 e/o da altri sensori che rilevano in tempo reale la coppia resistente che agisce sui singoli rulli scorticatori 4.
Più in dettaglio, la centralina elettronica di con trollo 32 à ̈ atta ad incrementare rapidamente la velocità di rotazione dei due rulli scorticatori 4 quando rileva che la drupa 100 si incastra/pianta tra i due rulli scorticatori 4 aumentando improvvisamente la coppia resistente che agisce sui singoli rulli scorticatori 4.
Preferibilmente, ma non necessariamente, la centralina elettronica di controllo 32 Ã ̈ in grado inoltre di comandare i motori elettrici 9 e/o 20, in modo tale da poter eventualmente invertire il senso di rotazione del rullo pressore 11 e/o dei rulli scorticatori 4.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il dispositivo di rilevamento 31 à ̈ preferibilmente posizionato in corrispondenza dell’uscita dello scivolo guida 30 in modo tale da rilevare quando l’endocarpo 101 raggiunge il convogliatore di scarico degli endocarpi 28, e preferibilmente, ma non necessariamente, comprende un telaio oscillante 32 che à ̈ incernierato a bandiera sulla struttura portante 2 immediatamente al disopra dell’uscita dello scivolo guida 30, in modo tale da poter oscillare liberamente attorno ad un asse di riferimento orizzontale e preferibilmente anche localmente sostanzialmente ortogonale alla traiettoria di spostamento dell’endocarpo 101 sullo scivolo guida 30, ed à ̈ strutturato/dimensionato in modo tale da essere temporaneamente sollevato/spostato dalla posizione di equilibrio stabile sostanzialmente verticale, dall’endocarpo 101 che percorre/scivola sullo scivolo guida 30; ed un sensore di posizione 33 che à ̈ in grado di rilevare quando il setto oscillante 32 si sposta dalla posizione di equilibrio stabile in conseguenza al passaggio di un endocarpo 101.
Il funzionamento della macchina 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa à ̈ facilmente desumibile da quanto sopra descritto.
Assumendo che i motori 9 e 20 stiamo già trascinando in rotazione, rispettivamente, i rulli scorticatori 4 ed il rullo pressore 11, e che la tramoggia 3 contenga già una drupa 100 di palma da cocco, la centralina elettronica di controllo 32 apre temporaneamente l’organo otturatore 24 in modo tale da far cadere una drupa 100 di palma da cocco dalla bocca minore 3b della tramoggia 3.
Quando la drupa 100 di palma da cocco raggiunge la gola o strozzatura formata dai rulli scorticatori 4 e dal rullo pressore 11, l’azione combinata dei due rulli scorticatori 4 controrotanti a velocità diverse e del rullo pressore 11 consente ai denti dei due rulli scorticatori 4 di strappare rapidamente il mesocarpo 102 dall’endocarpo 101, e poi trascinare il mesocarpo 102 con gli eventuali residui di esocarpo all’interno della fenditura tra i rulli scorticatori 4.
La leggera inclinazione dell’asse di rotazione B del rullo pressore 11 rispetto agli assi di rotazione A dei due rulli scorticatori 4 costringe inoltre la drupa 100 che rimane intrappolata/stretta tra i rulli scorticatori 4 ed il rullo pressore 11, a ruotare attorno al suo baricentro fino a disporsi con l’asse baricentrico principale sostanzialmente parallelo agli assi di rotazione A dei due rulli scorticatori 4, così da facilitare l’asportazione completa del mesocarpo 102.
Una volta oltrepassata la fenditura tra i due rulli scorticatori 4, il mesocarpo 102 cade direttamente sul convogliatore a nastro 28 che trasferisce i mesocarpi 102 all’esterno della macchina 1.
Essendo molto più duro e resistente del mesocarpo 102, l’endocarpo 101 della drupa 100 di palma da cocco viene solo marginalmente intaccato dai denti dei rulli scorticatori 4 e continua a ruotare all’interno della gola o strozzatura delimitata dai rulli scorticatori 4 e dal rullo pressore 11, fino a quando la rotazione del rullo pressore 11 non spinge a forza l’endocarpo 101 ad oltrepassare la gola o strozzatura delimitata dai rulli scorticatori 4 e dal rullo pressore 11, costringendo, ove necessario, il rullo pressore 11 ad allontanarsi momentaneamente dai rulli scorticatori 4.
Una volta oltrepassata la gola o strozzatura delimitata dai rulli scorticatori 4 e dal rullo pressore 11, l’endocarpo 101 cade sullo scivolo guida 30 e poi prosegue fino al convogliatore a nastro 29 che trasferisce gli endocarpi 101 all’esterno della macchina 1.
La centralina elettronica di controllo 32 apre di nuovo l’organo otturatore 24 per iniziare la sbucciatura di una nuova drupa 100 quando il dispositivo di rilevamento 31 comunica che l’endocarpo 101 à ̈ caduto sul convogliatori a nastro 29.
I vantaggi offerti dalla macchina 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa sono evidenti. Grazie alla particolare disposizione dei rulli scorticatori dentati 4 e del rullo pressore 11, la macchina 1 à ̈ in grado di sbucciare completamente una drupa 100 di palma da cocco in pochi secondi senza danneggiare l’endocarpo 101.
La macchina 1 ha inoltre una struttura modulare che consente di formare un grande impianto per la sbucciatura di drupe di palma da cocco semplicemente allineando una di seguito all’altra un congruo numero di macchina 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa.
Con riferimento alla figura 5, infatti, l’impianto per la sbucciatura di drupe di palma da cocco può essere composto da una serie di macchine 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa, che sono allineate al disotto, o comunque lungo, un convogliatore a nastro di ingresso 200 che à ̈ in grado di avanzare una successione di drupe 100 di palma da cocco al disopra di tutte le macchine 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa, ed à ̈ dotato di una serie di stazioni di scarico, ciascuna delle quali comunica con la tramoggia 3 di una rispettiva macchina 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa, ed à ̈ strutturata in modo tale da poter, a comando, deviare/convogliare all’interno della medesima tramoggia 3 le drupe 100 che avanzano lungo il convogliatore a nastro 200.
Le singole macchine 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa sono inoltre prive del proprio convogliatore di scarico dei mesocarpi 28 e del proprio convogliatore di scarico degli endocarpi 29, e scaricano gli endocarpi 101 ed i mesocarpi 102 originatisi dalla sbucciatura delle drupe 100 di palma da cocco, direttamente all’interno di appositi convogliatori a nastro di uscita 201 e 202 comuni, che si estendono parallelamente al convogliatore a nastro 200, in successione al disotto delle varie macchine 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa, in modo tale da poter raccogliere ed evacuare rispettivamente gli endocarpi 101 ed i mesocarpi 102 prodotti dalle medesime macchine.
Risulta infine chiaro che alla macchina 1 per la sbucciatura di drupe con mesocarpo di natura fibrosa sopra descritta possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.

Claims (15)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Macchina (1) per la sbucciatura di drupe (100) con mesocarpo (102) di natura fibrosa e con endocarpo (101) duro, caratterizzata dal fatto di comprendere: - una tramoggia (3) che à ̈ dimensionata in modo tale da poter accogliere una o più drupe (100) da sbucciare ed à ̈ orientata con la bocca minore (3b) rivolta verso il basso; - una coppia di rulli scorticatori dentati (4) che sono disposti localmente sostanzialmente paralleli e tangenti tra loro, al disotto della bocca minore (3b) della tramoggia (3), in modo tale da essere posizionati lungo la traiettoria (T) di caduta/ uscita delle drupe (100) dalla bocca minore (3b) della tramoggia (3), e da delimitare tra di loro una fessura o fenditura (4f) trasversale dimensionata in modo tale da essere attraversata dal solo mesocarpo (102) della drupa (100); - un primo gruppo motore (5) che à ̈ meccanicamente collegato ai rulli scorticatori (4) in modo tale da poter trascinare in rotazione i due rulli scorticatori (4) attorno ai rispettivi assi longitudinali (A); ed infine - un rullo pressore (11) rotante che à ̈ posizionato al disotto della bocca minore (3b) della tramoggia (3), di fianco ai rulli scorticatori (4), ed à ̈ in grado di spostarsi trasversalmente da e verso i due rulli scorticatori (4) in modo tale da poter premere contro i rulli scorticatori (4) la drupa (100) appena uscita dalla tramoggia (3).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che gli assi longitudinali (A) dei due rulli scorticatori dentati (4) giacciano su di uno stesso piano di riferimento (P) inclinato rispetto alla verticale.
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che il piano di riferimento (P) su cui giacciono gli assi di rotazione (A) dei due rulli scorticatori (4) Ã ̈ inclinato rispetto alla verticale di un angolo (ï ¡) compreso tra 2° e 60°.
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che gli assi longitudinali (A) dei due rulli scorticatori (4) sono orientati in modo tale da essere localmente sostanzialmente perpendicolari alla traiettoria (T) di caduta/uscita delle drupe (100) dalla tramoggia (3).
  5. 5. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’asse longitudinale (B) del rullo pressore (11) à ̈ inclinato rispetto agli assi longitudinali (A) dei due rulli scorticatori (4) di un angolo (ï ¢) maggiore di 0,5°.
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che l’asse longitudinale (B) del rullo pressore (11) à ̈ inclinato rispetto agli assi longitudinali (A) dei due rulli scorticatori (4) di un angolo (ï ¢) compreso tra 1° e 8°.
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere anche un dispositivo di movimentazione del rullo pressore (12) che à ̈ in grado di spostare il rullo pressore (11) da e verso i rulli scorticatori (4), e di mantenere in modo elastico il rullo pressore (11) ad una distanza minima prestabilita dai due rulli scorticatori (4).
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere anche un secondo gruppo motore (13) che à ̈ meccanicamente collegato al rullo pressore (11) in modo tale da poter trascinare il rullo pressore (11) in rotazione attorno al suo asse longitudinale (B).
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il primo gruppo motore (5) à ̈ strutturato in modo tale da poter trascinare in rotazione i due rulli scorticatori (4) attorno ai rispettivi assi longitudinali (A) con velocità di rotazione diverse tra loro.
  10. 10. Macchina secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che il primo gruppo motore (5) à ̈ inoltre strutturato in modo tale da trascinare in rotazione i due rulli scorticatori (4) attorno ai rispettivi assi longitudinali (A) con velocità di rotazione diverse tra loro e variabili nel tempo in modo indipendente.
  11. 11. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere anche un convogliatore di scarico dei mesocarpi (28) che à ̈ posizionato al disotto dei due rulli scorticatori (4), ed à ̈ strutturato in modo tale da raccogliere e trasferire all’esterno della macchina i mesocarpi (102) che attraversano la fessura o fenditura (4f) tra i rulli scorticatori (4); ed un convogliatore di scarico degli endocarpi (29) che à ̈ posizionato di fianco al convogliatore di scarico dei mesocarpi (25), sostanzialmente al disotto del rullo pressore (11), ed à ̈ strutturato in modo tale da raccogliere e trasferire all’esterno della macchina gli endocarpi (101) che oltrepassano la gola o strozzatura delimitata dai rulli scorticatori (4) e dal rullo pressore (11).
  12. 12. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere anche un organo otturatore (24) ad apertura e chiusura comandata, che à ̈ posizionato in corrispondenza della bocca minore (3b) della tramoggia (3), ed à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente ostruisce almeno parzialmente la bocca minore (3b) della tramoggia (3) in modo tale da impedire la caduta/fuoriuscita delle drupe (100) dalla tramoggia (3).
  13. 13. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i rulli scorticatori (4) sono fissati in modo assialmente girevole su di una struttura portante rigida (2), e che il rullo pressore (11) à ̈ fissato in modo assialmente girevole su di una intelaiatura basculante intermedia (15) che à ̈ infulcrata sulla struttura portante (2) in modo tale da poter oscillare liberamente su di un piano di riferimento localmente sostanzialmente perpendicolare agli assi longitudinali (A) dei rulli scorticatori (4) o all’asse longitudinale (B) del rullo pressore (11).
  14. 14. Macchina secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che il dispositivo di movimentazione del rullo pressore (12) à ̈ interposto tra la struttura portante (2) e la intelaiatura basculante intermedia (15) in modo tale da poter regolare/variare a comando l’angolo di inclinazione dell’intelaiatura basculante intermedia (15) rispetto alla verticale.
  15. 15. Macchina secondo la rivendicazione 13 o 14, caratterizzata dal fatto che la intelaiatura basculante intermedia (15) à ̈ una forcella (15) a forma sostanzialmente di U rovesciata, che ha le estremità distali dei due bracci laterali strutturate in modo tale supportare in modo assialmente girevole il rullo pressore (11), ed à ̈ ha il corpo centrale infulcrato direttamente sulla struttura portante (2), al disopra del rullo pressore (11), in modo tale che l’intera forcella (15) possa oscillare liberamente attorno ad un asse di riferimento (C) che à ̈ orientato in modo tale da essere localmente sostanzialmente parallelo agli assi longitudinali (A) dei due rulli scorticatori (4) o, in alternativa, localmente sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale (B) del rullo pressore (11).
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