ITTV20010160A1 - Struttura di affettatrice - Google Patents

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Description

“STRUTTURA DI AFFETTATRICE”
D E S C RI Z I O N E II presente trovato ha per oggetto una struttura di affettatrice, particolarmente adatta ad effettuare la riduzione in fette di prodotti alimentari, quali ad esempio dei salumi o degli affettati.
Oggigiorno sono in uso strutture di affettatrici di tipo noto comprendenti una base, o telaio, di appoggio ad un piano, dalla quale sporge verso l’alto un braccio di supporto per una lama circolare.
Tale lama può essere messa in rotazione per mezzo di un motore elettrico.
Lungo il telaio è scorrevolmente associato un carrello di appoggio e supporto per il prodotto da affettare; tale carrello può essere fatto scorrere manualmente o automaticamente secondo una direzione radiale rispetto alla lama circolare, in modo da conseguire, ad ogni movimento traslatorio verso la lama, il taglio di una fetta di prodotto.
Sono note strutture di affettatrice comprendenti dispositivi di regolazione dello spessore delle fette, ad esempio mediante una regolazione della distanza del piano di giacitura del carrello rispeto a quello, fisso, della lama, secondo quindi uno spostamento perpendicolare alla lama medesima.
II principale svantaggio di tali strutture di affettatrice di tipo noto consiste nel fato che i prodoti affetati vengono usualmente conservati in frigorifero, e quelli che devono essere consumati caldi necessitano di un successivo passaggio in padella o in forno; questa ulteriore operazione non consente di tagliare fete sotili, perché nella movimentazione delle stesse in pentola o in forno si potrebbe creare una frammentazione delle fete medesime.
E’ anche sentita la esigenza di dover effettuare la preparazione delle pietanze, ad esempio mediante il condimento delle fete del prodoto: questo avviene manualmente da parte deH’utilizzatore, con conseguente disomogeneità del condimento stesso su ogni fetta, sia questo ad esempio costituito da olio, limone od una qualsiasi salsa.
A ciò consegue la consuetudine di abbondare nel condimento, impiegandolo in eccesso, in modo da conseguire comunque lo scopo: la diretta conseguenza riguarda uno spreco di condimento, con notevoli svantaggi economici e di salute alimentare, in quanto non si riesce a dosare la quantità di condimento in funzione dei regimi imposti da diete a volte fondamentali per persone malate.
Compito principale di quanto forma oggeto del presente trovato è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata e quindi escogitando un trovato il quale consenta di ottenere una rapida ed ottimale riduzione in fette di un prodotto alimentare, quale ad esempio un salume o degli affettati, anche se i medesimi sono prelevati da un ambiente freddo o refrigerato.
Nell’ ambito del compito sopra esposto, un altro importante scopo è quello di realizzare un trovato che permetta di effettuare una veloce riduzione in fette di un prodotto anche nel caso in cui questo presenti una bassa o bassissima temperatura.
Un altro importante scopo è quello di realizzare un trovato che consenta di semplificare ed ottimizzare la fase di preparazione e/o di condimento del prodotto alimentare.
Uno scopo ulteriore consiste nel fatto di migliorare la qualità della lavorazione sul prodotto alimentare, riducendo nel contempo i costi ed il tempo impiegato dall’ operatore.
Ancora uno scopo consiste nel fatto di poter effettuare, in modo semplice e assai rapido, una lavorazione atta a creare una personalizzazione su ciascuna fetta di prodotto ottenuta.
Non ultimo scopo è quello di realizzare un trovato che risulti strutturalmente semplice, il medesimo presentando costi realizzativi contenuti.
II compito e gli scopi accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di affettatrice, comprendente un telaio a cui è scorrevolmente associato un piano, di appoggio per un prodotto da affettare, ed a cui è vincolato un supporto per una lama rotante, che si caratterizza per il fatto di comprendere, attiguo a detta lama rotante, almeno un elemento riscaldante detto prodotto da affettare.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle tavole di disegni allegate, in cui:
la fig. 1 illustra, in una vista di tre quarti, il trovato;
le fìgg. 2 e 3 illustrano, in una vista rispettivamente frontale e laterale parzialmente sezionata, l’elemento riscaldante;
la fig. 4 illustra, in una vista in sezione laterale di figura 2, l’elemento riscaldante ed il tampone in esso contenuto;
le figg. 5 e 6 illustrano, in una vista rispettivamente frontale e dall’alto, una pluralità di dosatori di liquidi, disposti superiormente alla lama;
la fig. 7 illustra, in una vista in sezione laterale, uno di detti dosatori di liquidi.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicata con il numero 1 una struttura di affettatrice utilizzabile in particolare per la riduzione in fette di prodotti alimentari, quali ad esempio dei salumi o degli insaccati.
Tale struttura di affettatrice 1 comprende un telaio 2 a cui è scorrevolmente associato un carrello o piano di appoggio, indicato con il numero 3, per il prodotto da affettare.
II telaio 2 comprende una ala od una parete, illustrata in figura 1 con il numero 50, atta al supporto di una lama circolare 4, presentante asse circa orizzontale o leggermente inclinato, disposto circa perpendicolarmente alla direzione di scorrimento del piano di appoggio 3.
Al piano di appoggio 3 è inoltre vantaggiosamente fulcrato un braccio 5 atto a consentire il bloccaggio temporaneo del prodotto alimentare e nello stesso tempo atto a costituire un mezzo di presa per la movimentazione del piano di appoggio 3 stesso.
In posizione attigua a detta lama rotante 4 sporge dal telaio 2 un elemento riscaldante, indicato con il numero 6, atto ad aumentare la temperatura superficiale del prodotto da affettare.
Nella forma realizzativa illustrata a titolo esemplificativo nelle figure riportate, l’elemento riscaldante 6 è vantaggiosamente costituito da una piastra 7, piana e circolare, alloggiata entro un corpo scatolare 8, di protezione, dotato di una staffa 9a di interconnessione al telaio 2.
La staffa 9a è vantaggiosamente associata a mezzi di scorrimento ad esempio comandati da una manopola 9b, ed atti a consentire una traslazione dell’elemento riscaldante 6 secondo un asse circa perpendicolare all’asse di scorrimento del piano di appoggio 3.
La piastra 7 è opportunamente disposta su di un piano circa parallelo o coincidente con il piano di giacitura della lama 4, in modo che il piano di appoggio 3 possa scorrere tra la zona antistante la lama 4 e la zona antistante la piastra 7.
La piastra 7 comprende mezzi riscaldanti ad esempio costituiti da una o più resistenze elettriche, quale la prima resistenza elettrica indicata con il numero 10 nelle figure 2 e 3.
Tale prima resistenza elettrica 10, avente una conformazione a serpentina, è alloggiata entro un corpo 11, di forma discoidale, costituente la parte centrale di detta piastra 7, e vantaggiosamente realizzato in un materiale presentante una buona od ottima conduzione termica.
La prima resistenza 10 ed il corpo discoidale 11 sono atti a consentire un riscaldamento uniforme della superficie anteriore, indicata con il numero 12, della piastra 7, così da garantire il riscaldamento della superficie del prodotto alimentare che viene accostata all’elemento riscaldante 6 durante la operazione di taglio.
Tale superficie anteriore 12 della piastra 7 è preferibilmente liscia e realizzata in materiale metallico, quale ad esempio un acciaio inossidabile.
In prossimità della piastra 7, o preferibilmente aH’intemo della medesima, è posizionabile almeno un tampone 13, riscaldato ed eventualmente mobile, atto ad imprimere uno o più segni distintivi su detto prodotto da affettare.
In particolare, tale tampone 13 è vantaggiosamente costituito da un punzone, indicato con il numero 14, disposto con asse circa parallelo all’asse della piastra 7, ed alloggiato, nell’esempio riportato nelle figure, entro ima sede 15 ricavata nella piastra 7 stessa.
II riscaldamento del tampone 13 viene preferibilmente effettuato mediante una seconda resistenza elettrica, indicata con il numero 16, posizionata nel corpo discoidale 1 1 in prossimità del tampone 13 stesso.
II punzone 14 presenta una testa 17, vantaggiosamente piana e parallela alla superfìcie anteriore 12 della piastra 7, disposta in modo da sporgere di poco rispetto alla superficie 12 stessa.
Coassialmente a detto punzone 14 è vantaggiosamente posizionato un elemento elasticamente comprimibile, quale una molla cilindrica 18, agente tra la testa 17 del punzone 14 ed il fondo della sede 15.
In tal modo il tampone 13 può scorrere assialmente entro la sede 15, effettuando nel contempo il precarico della molla 18 atta a consentire il ritorno del tampone nella posizione originaria.
La fuoriuscita del tampone 13 dalla sede 15 è impedita dalla presenza di mezzi di bloccaggio, vantaggiosamente costituiti da un dado 19 associato al punzone 14 in posizione opposta rispetto alla testa 17, e sporgente esternamente dal corpo discoidale 11.
La temperatura della prima resistenza 10 e della seconda resistenza 16 è controllata mediante due distinti dispositivi di controllo, quali ad esempio un primo ed un secondo termostato, indicati con i numeri 20 e 21, del tipo a taratura termica fissa o variabile, atti a garantire il mantenimento delle prefissate temperature sulla superficie anteriore 12 della piastra 7 e sulla testa 17 del punzone 14.
La temperatura della testa 17 sarà vantaggiosamente mantenuta maggiore a quella della piastra 7, in quanto dovrà essere sufficiente non solo al riscaldamento superficiale del prodotto alimentare, ma soprattutto all’ ottenimento di un segno o di una impronta sulla superficie di taglio stessa.
La attivazione dei termostati 20 e 21 e delle resistenze elettriche 10 e 16 è vantaggiosamente ottenuta in modo indipendente, e può essere ad esempio effettuata mediante un primo interruttore 22, di comando per il riscaldamento della piastra 7, e per mezzo di un secondo interruttore 23, di comando per il riscaldamento del tampone 13.
II funzionamento della struttura di affettatrice 1 è quindi il seguente: con riferimento alla figura 1, l’utilizzatore può disporre il prodotto da affettare sul piano di appoggio 3 e, dopo aver messo in rotazione la lama 4, iniziare la riduzione in fette del prodotto stesso.
Si ha che ad ogni spostamento del piano di appoggio 3 in corrispondenza della zona antistante all’elemento riscaldante 6, la superficie di taglio del prodotto alimentare si dispone in prossimità o in contatto con la piastra 7, così da subire un innalzamento della temperatura.
Nel caso in cui il tampone 13 sia presente e riscaldato, si ha anche la marchiatura della superficie di taglio, in quanto il prodotto va a poggiare sulla testa 17, sporgente, del punzone 14, che è vantaggiosamente riscaldato ad alta temperatura.
Per consentire una marchiatura più efficace, la guida di scorrimento del piano di appoggio o carrello 3 può essere realizzata in modo da consentire, in corrispondenza del punto di fine corsa prossimo all’elemento riscaldante, uno spostamento del carrello secondo una traiettoria curva atta ad avvicinare il prodotto alla piastra 7, garantendo così il contatto tra superficie di taglio e tampone 13.
In tal modo ad ogni movimento del piano di appoggio 3 verso l’elemento riscaldante 6 e quindi verso la lama 4 si ha un riscaldamento superficiale del prodotto ed il successivo taglio della superficie riscaldata.
La struttura di affettatrice 1 può inoltre vantaggiosamente comprendere uno o più dosatori di liquidi, globalmente indicati con il numero 30, atti a contenere ad esempio salse e/o miscele e/o condimenti per detto prodotto da affettare.
Tali dosatori 30 sporgono dalla ala o parete 50, di supporto per la lama 4, disponendosi in successione ad esempio in prossimità del bordo superiore della lama medesima.
Ciascuno di detti dosatori 30 comprende un elemento scatolare 31 costituente il serbatoio per una voluta salsa, miscela o condimento.
L’accesso al vano interno 32 del’elemento scatolare 31 è consentito mediante un coperchio 33, superiore.
L’elemento scatolare 31 è inferiormente associato ad un ugello 34 per mezzo di un condotto 35 preferibilmente verticale od obliquo, così da garantire un deflusso del liquido verso il basso per caduta.
II dosatore 30 comprende mezzi di chiusura é regolazione del flusso di liquido, ad esempio costituiti da un rubinetto, indicato con il numero 36, di intercettazione per il condotto 35.
L’utilizzo dei dosatori 30 è quindi il seguente: con riferimento alla figura 5, si ha che rutilizzatore, una volta riempiti uno o più dosatori con sostanze liquide di condimento per il prodotto, potrà regolare la fuoriuscita delle sostanze volute dall’ugello 34 mediante la rotazione del rubinetto 36.
Tali sostanze cadranno a gocce o a getto sulla lama 4, consentendo una omogenea distribuzione delle medesime su ciascuna fetta tagliata.
Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati, essendosi escogitata una struttura di affettatrice che permette di eseguire direttamente il taglio di un prodotto alimentare anche se questo è stato appena estratto da un luogo a bassa temperatura, quale un frigorifero.
Poiché il riscaldamento è eseguito fetta per fetta e preimpostato su valori ottimali di temperatura, il prodotto ottenuto dopo il taglio risulta qualitativamente ottimale e pronto per la degustazione.
Si possono così tagliare fette molto sottili, senza che si presenti l’inconveniente dovuto alla possibile rottura delle stesse.
II prodotto può inoltre essere condito direttamente nella fase di taglio, secondo una operazione eseguita fetta per fetta, ottimizzando così la fase di preparazione e/o di condimento del prodotto alimentare, consumando rispetto ai grammi di prodotto tagliato le calibrate dosi di condimento.
Si può inoltre conseguire una lavorazione di marchiatura automatica di ogni singola fetta, creando così una personalizzazione mediante apposizione di una dicitura di fantasia oppure, ad esempio nel caso di un ristorante o di un albergo, del marchio stesso della azienda.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ ambito del medesimo concetto inventivo.
Così, ad esempio, è possibile realizzare una struttura di affettatrice dotata solamente dell’elemento riscaldante, e quindi priva del tampone per la marchiatura e dei dosatori, oppure realizzare una affettatrice priva dell’elemento riscaldante, e comprendente solo i dosatori disposti in prossimità della lama, o ancora è possibile realizzare una struttura di affettatrice dotata dell’elemento riscaldante e del tampone, ma priva dei dosatori.
Naturalmente i materiali impiegati nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti il trovato potranno essere più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.
I diversi mezzi per effettuare certe differenti funzioni non dovranno certamente coesistere solo nella forma di realizzazione illustrata, ma potranno essere di per sé presenti in molte forme di realizzazione, anche non illustrate.

Claims (24)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Struttura di affettatrice, comprendente un telaio a cui è scorrevolmente associato un piano, di appoggio per un prodotto da affettare, ed a cui è vincolato un supporto per una lama rotante, caratterizzata dal fatto di comprendere, attiguo a detta lama rotante, almeno un elemento riscaldante detto prodotto da affettare.
  2. 2) Struttura come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che detto elemento riscaldante sporge da detto telaio in posizione attigua a detta lama rotante.
  3. 3) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto elemento riscaldante comprende una piastra vantaggiosamente piana, associata ad un corpo scatolare di protezione ed interconnessione a detto telaio.
  4. 4) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 3 caratterizzata dal fatto che a detto corpo scatolare è vantaggiosamente associata almeno una staffa, sporgente inferiormente ed associata a mezzi di scorrimento, attivabili dall’utilizzatore, atti a consentire una traslazione di detto elemento riscaldante secondo un asse circa perpendicolare all’asse di scorrimento di detto piano di appoggio.
  5. 5) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta piastra, vantaggiosamente di forma discoidale, è disposta su di un piano circa parallelo o coincidente con il piano di giacitura di detta lama, a consentire lo scorrimento di detto piano di appoggio tra la zona antistante detta lama e la zona antistante detta piastra.
  6. 6) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 5 caratterizzata dal fatto che detta piastra comprende primi mezzi riscaldanti vantaggiosamente comandati almeno da un primo interruttore e/o un primo termostato di controllo.
  7. 7) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 6 caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi riscaldanti di detta piastra sono costituiti da una o più resistenze elettriche, opportunamente alloggiate entro un corpo piano realizzato in un materiale conduttore termico.
  8. 8) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 7 caratterizzata dal fatto che dette una o più resistenze elettriche, preferibilmente conformate circa a serpentina, sono atte a riscaldare uniformemente l intera superficie frontale di detta piastra.
  9. 9) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta piastra è costituita da un corpo discoidale, di contenimento per dette una o più resistenze elettriche, esternamente almeno parzialmente rivestito mediante una pellicola metallica costituente una superficie riscaldante.
  10. 10) Struttura di affettatrice, comprendente un telaio a cui è scorrevolmente associato un piano, di appoggio per un prodotto da affettare, ed a cui è vincolato un supporto per una lama rotante, caratterizzata dal fatto di comprendere, attiguo a detta lama rotante, almeno un tampone riscaldato atto ad imprimere uno o più segni su detto prodotto da affettare.
  11. 11) Struttura di affettatrice, comprendente un telaio a cui è scorrevolmente associato un piano, di appoggio per un prodotto da affettare, ed a cui è vincolato un supporto per una lama rotante, caratterizzata dal fatto di comprendere, attiguo a detta lama rotante, almeno un elemento riscaldante detto prodotto da affettare ed almeno un tampone riscaldato atto ad imprimere uno o più segni su detto prodotto da affettare.
  12. 12) Struttura come alla rivendicazione 10 caratterizzata dal fatto che detto tampone comprende un punzone disposto con asse circa parallelo all’asse di rotazione di detta lama, e dotato di una testa sporgente verso detto prodotto alimentare da affettare.
  13. 13) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto tampone risulta alloggiato entro una controsagomata sede, ricavata in detta piastra circa in prossimità di secondi mezzi riscaldanti.
  14. 14) Struttura come alla rivendicazione 13 caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi riscaldanti, comandati almeno da un secondo interruttore e/o da un secondo termostato di controllo, sono preferibilmente costituiti da una seconda resistenza elettrica alloggiata in detto corpo discoidale in prossimità di detto tampone.
  15. 15) Struttura come alla rivendicazione 12 caratterizzata dal fatto che detta testa di detto punzone, vantaggiosamente piana e circa parallela alla superficie anteriore di detta piastra, è disposta in modo da sporgere leggermente rispetto a detta superficie anteriore stessa.
  16. 16) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto punzone risulta scorrevole lungo il suo asse in contrapposizione ad un elemento elasticamente comprimibile, quale una molla cilindrica, agente tra detta testa di detto punzone ed il fondo di detta sede.
  17. 17) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio in sede e regolazione della posizione di detto tampone, vantaggiosamente costituiti da un dado associato alla estremità libera di detto punzone e sporgente posteriormente a detta piastra.
  18. 18) Struttura di affettatrice, comprendente un telaio a cui è scorrevolmente associato un piano, di appoggio per un prodotto da affettare, ed a cui è vincolato un supporto per una lama rotante, caratterizzata dal fatto di comprendere, circa in prossimità di detta lama, uno o più dosatori di liquidi e/o salse e/o miscele e/o condimenti per detto prodotto da affettare.
  19. 19) Struttura come alla rivendicazione 18 caratterizzata dal fatto che detti dosatori sporgono da detto supporto per detta lama, disponendosi in successione circa in prossimità del bordo superiore di detta lama medesima.
  20. 20) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti dosatori comprende un elemento scatolare definente un vano atto al contenimento di detti liquidi e/o salse e/o miscele e/o condimenti.
  21. 21) Struttura come alla rivendicazione 20 caratterizzata dal fatto che detto dosatore comprende un coperchio, superiormente associato a detto elemento scatolare, atto a consentire l’accesso a deto vano.
  22. 22) Strutura come alla rivendicazione 20 caraterizzata dal fato che deto dosatore comprende un ugello, inferiore, comunicante con deto vano per mezzo di un condoto preferibilmente verticale od obliquo.
  23. 23) Strutura come alla rivendicazione 22 caraterizzata dal fato che deto dosatore comprende mezzi di chiusura e/o regolazione del flusso di liquido in uscita da deto ugello, quale un rubineto di intercetazione per deto condoto.
  24. 24) Strutura come alla rivendicazione 22 caraterizzata dal fato che deto ugello è posizionato in modo tale da consentire 1’emissione di deti liquidi e/o salse e/o miscele e/o condimenti in corrispondenza di deta lama.
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