ITTO990134A1 - Nuovi agenti antibatterici. - Google Patents

Nuovi agenti antibatterici.

Info

Publication number
ITTO990134A1
ITTO990134A1 IT99TO000134A ITTO990134A ITTO990134A1 IT TO990134 A1 ITTO990134 A1 IT TO990134A1 IT 99TO000134 A IT99TO000134 A IT 99TO000134A IT TO990134 A ITTO990134 A IT TO990134A IT TO990134 A1 ITTO990134 A1 IT TO990134A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
vancomycin
formula
glycopeptide
compound
compound according
Prior art date
Application number
IT99TO000134A
Other languages
English (en)
Inventor
Qi-Qi Chen
John H Griffin
Thomas E Jenkins
Kevin J Judice
Martin S Linsell
Michael R Leadbetter
Original Assignee
Advanced Medicine Inc
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Advanced Medicine Inc filed Critical Advanced Medicine Inc
Publication of ITTO990134A1 publication Critical patent/ITTO990134A1/it
Application granted granted Critical
Publication of IT1307018B1 publication Critical patent/IT1307018B1/it

Links

Classifications

    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C07ORGANIC CHEMISTRY
    • C07KPEPTIDES
    • C07K9/00Peptides having up to 20 amino acids, containing saccharide radicals and having a fully defined sequence; Derivatives thereof
    • C07K9/006Peptides having up to 20 amino acids, containing saccharide radicals and having a fully defined sequence; Derivatives thereof the peptide sequence being part of a ring structure
    • C07K9/008Peptides having up to 20 amino acids, containing saccharide radicals and having a fully defined sequence; Derivatives thereof the peptide sequence being part of a ring structure directly attached to a hetero atom of the saccharide radical, e.g. actaplanin, avoparcin, ristomycin, vancomycin
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61KPREPARATIONS FOR MEDICAL, DENTAL OR TOILETRY PURPOSES
    • A61K38/00Medicinal preparations containing peptides

Landscapes

  • Chemical & Material Sciences (AREA)
  • Organic Chemistry (AREA)
  • Genetics & Genomics (AREA)
  • Biochemistry (AREA)
  • Biophysics (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • Medicinal Chemistry (AREA)
  • Molecular Biology (AREA)
  • Proteomics, Peptides & Aminoacids (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Medicines That Contain Protein Lipid Enzymes And Other Medicines (AREA)
  • Pharmaceuticals Containing Other Organic And Inorganic Compounds (AREA)
  • Peptides Or Proteins (AREA)

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Nuovi agenti antibatterici",
DESCRIZIONE
Campo dell'Invenzione
La presente invenzione si riferisce a nuovi agenti antibatterici. Più particolarmente, l'invenzione si riferisce a nuovi agenti antibatterici che agiscono come agenti multileganti. Gli agenti multileganti dell'invenzione comprendono da 2 a 10 ligandi legati in modo covalente per mezzo di un legante o di leganti, in cui ciascuno di detti ligandi nel loro stato monovalente (cioè non legato) ha la capacità di legarsi ad una superficie di una cellula o a un precursore usato nella sintesi della parete della cellula batterica e quindi interferire con la sintesi del precursore e la parete cellulare. Il modo in cui i ligandi vengono legati è tale che gli agenti multilegante così costruiti dimostrano un crescente effetto biologico e/oppure terapeutico rispetto allo stesso numero di ligandi non legati disponibili per il legame al sito di legame del ligando.
L'invenzione si riferisce pure a composizioni farmaceutiche comprendenti un eccipiente farmaceuticamente accettabile ed una quantità efficace di un composto dell'invenzione, ed a procedimenti per l'impiego di tali composti ed a composizioni farmaceutiche che li contengono come agenti antibatterici .
Inoltre, l'invenzione si riferisce pure a metodi per la preparazione di tali composti.
Sfondo dell'Invenzione
Una parete di cellula batterica è costituita da catene di polisaccaride lineare che sono reticolate mediante peptidi corti. Questa disposizione conferisce il supporto meccanico alla parete cellulare, ed impedisce che i.batteri esplodano per effetto dell'elevata pressione osmotica interna. La reticolazione si verifica dopo che i costrutti lipide-disaccaride legato-pentapeptide (intermedio del lipide II) sono incorporati nelle catene di polisaccaride lineare mediante l'enzima transglicolasi. La reazione di reticolazione è l'ultima fase della sintesi della parete cellulare, e viene catalizzata da un enzima noto come peptidoglicano transpeptidasi.
Un metodo mediante il quale gli agenti antibatterici esercitano la loro attività antibatterica è quello.di inibire l'enzima transglicosilasi, interferendo in tal modo con la penultima fase della sintesi della parete cellulare batterica. Sebbene non si desideri legarsi ad alcuna teoria, si ritiene che un glicopeptide, per esempio vancomicina, si leghi con elevata affinità e specificità alle sequenze del terminale N {L-lisil-D-alanil-D-alanina negli organismi sensibili alla vancomicina) dei precursori di peptidoglicano noti come intermedio del lipide II. Mediante legame a questi precursori e relativo sequestro, la vancomicina impedisce la loro utilizzazione da parte della struttura della biosintesi della parete cellulare. In un senso formale,'quindi, la vancomicina inibisce la transglicolasi batterica che è responsabile per l'aggiunta di lipide a subunità di intermedio del lipide II a catene di peptidoglicano in sviluppo. Questa fase precede la fase di reticolazione per transpeptidazione che viene inibita dagli antibiotici β-lattamici. È:probabile che anche la vancomicina inibisca la transpeptidazione che comporta termini di D-alanil-D-alanina; tuttavia, poiché questa fase si verifica 'successivamente alla transglicosilazione, l'inibizione della transpeptidazione non viene osservata direttamente.
Gli ;agenti antibatterici hanno dimostrato di essere armi importanti nella lotta contro i batterici patogeni. Tuttavia, un problema crescente rispetto all'efficacia degli agenti antibatterici si riferisce' all'emergenza di ceppi di enterococchi che sono altamente resistenti a tali agenti; per esempio, enterococchi vancomicina-resistenti (VRE) che sono anche resistenti a più farmaci. Sarebbe quindi altamente desiderabile trovare agenti antibatterici cce siano attivi contro un ampio spettro di batteri, in particolare ceppi resistenti come VRE. Sarebbe pure vantaggioso lo scoprire agenti batterici che dimostrino elevata attività e selettività verso i loro bersagli, e abbiano bassa tossicità.
Abbiamo scoperto che il collegamento covalente di due o più ligandi (agenti antibatterici) per mezzo di un legante o di leganti, provvede un agente multilegante che consente un migliorato effetto biologico rispetto alla stessa concentrazione di ligando non legato (cioè nel suo stato monomerico), o quando viene confrontato ad un ligando monomero accoppiato al solo legante. Vale a dire, si ottiene un migliorato effetto biologico e/oppure terapeutico dell'agente multilegante rispetto a quello ottenuto dallo stesso numero di ligandi non legati disponibili per il legame al ligando che lega il sito del substrato enzimatico della peptidoglicano transglicolasi .
Un ligando preferito è la vancomicina. Particolarmente preferiti sono composti bivalenti della vancomicina, che mostrano un effetto biologico fortemente migliorato rispetto alla vancomicina monomero, o vancomicina monomero alla quale è attaccata la struttura legante. Essi sono pure altamente efficaci quando vengono provati contro i ceppi VRE.
Sebbene non si desideri legarsi ad alcuna particolare teoria o meccanismo di azione proposto, si ritiene che la sorprendente attività dei composti dell'invenzione derivi dalla loro capacità di legarsi in modo multivalente con i loro bersagli e quindi abbassare i costi energetici del legame (cioè il fenomeno di legame energicamente accoppiato), che viene prodotto dal posizionamento ottimale di due o più molecole di un ligando rispetto al suo sito di legame, cioè una interazione multivalente. Vale a dire, i composti agiscono come agenti multileganti, in cui i ligandi che sono attaccati in modo covalente mediante un legante o leganti, si legano simultaneamente (o contemporaneamente) a siti di legame multipli su un altro componente, come un substrato enzimatico.
Descrizioni correlate
Derivati della vancomicina sono descritti nelle domande di Brevetto EP 0802 199, EP 0801 075, EP 0 667 353, WO 97/28812, WO 97/38702 e in JACS 118, pp 13107-13108 (1996), JACS 119, pp 12041-12047 (1997) e JACS 116, pp 4573-4590 (1994). Le descrizioni di questi ed altri documenti indicati nella presente domanda (per esempio nella sezione farmacologia della descrizione dettagliata dell'invenzione) sono qui incorporate per riferimento.
SOMMARIO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce alle necessità suddette di provvedere nuovi agenti multileganti. Quindi, secondo un aspetto, la presente invenzione si riferisce a nuovi agenti multileganti, in cui un agente multilegante comprende da 2 a 10 ligandi, che possono essere uguali o diversi, legati in modo covalente per mezzo di un legante o di leganti, che possono essere uguali o diversi, ciascuno di detti ligandi comprendendo un dominio di ligando capace di legarsi ad un substrato di en-zima transglicosilasi.
Gli agenti multileganti preferiti sono rappresentati dalla Formula I:
in cui L è un ligando che può essere uguale o diverso a seconda dei casi;
X è un legante che può essere uguale o diverso a seconda dei casi;
p è un numero intero tra 2 e 10; e
q è un numero intero tra 1 e 20;
oppure un loro sale;
in cui ciascuno di detti ligandi comprende un dominio di ligando capace di legarsi ad un substrato di enzima transglicosilasi , modulando in tal modo l'attività del substrato enzimatico. Preferibilmente q è meno di p. Più preferibilmente p è 2 e q è 1. Particolarmente preferito è il composto di Formula I in cui L in ogni caso rappresenta vancomicina opzionalmente sostituita e X rappresenta un legante tra qualsiasi gruppo ossidrilico, gruppo carbossilico o gruppo amminico della prima vancomicina e qualsiasi gruppo ossidrilico, gruppo carbossilico o gruppo amminico della seconda vancomicina.
In un secondo aspetto, l'invenzione si riferisce ad un metodo di trattamento di mammiferi aventi uno stato,di malattia che è trattabile con un agente antibatterico, comprendente la somministrazione di una quantità terapeuticamente efficace di un nuovo agente multilegante;
in cui un agente multilegante comprende da 2 a 10 ligandi, che possono essere uguali o diversi, legati in modo covalente mediante un legante o leganti, che possono essere uguali o diversi, ciascuno di detti ligandi comprendendo un dominio di ligando capace di legarsi ad un substrato di enzima transglicosilasi . L'agente multilegante preferito è un composto di Formula I, oppure una miscela di composti di Formula I.
Secondo un terzo aspetto, l'invenzione si riferisce ad un metodo di trattamento di mammiferi aventi una malattia batterica caratterizzata dalla resistenza alla vancomicina, che comprende la somministrazione di una quantità terapeuticamente efficace di un agente multilegante come precedentemente definito, preferibilmente un composto di Formula I, oppure una miscela di agenti multileganti. In un quarto aspetto, l'invenzione si riferisce ad una composizione farmaceutica comprendente una quantità terapeuticamente efficace di uno o più agenti multileganti, oppure un loro sale farmaceuticamente accettabile, detto agente multilegante comprendendo da 2 a 10 ligandi, che possono essere uguali o diversi, legati in modo covalente mediante un legante o leganti, che possono essere uguali o diversi, ciascuno di detti ligandi comprendendo un dominio di ligando capace di legarsi ad un substrato di enzima transglicosilasi, miscelato con almeno un eccipiente farmaceuticamente accettabile, in cui l'agente multilegante è preferibilmente un composto di Formula I.
Secondo un quinto aspetto, l'invenzione si riferisce a procedimenti per la preparazione di agenti multileganti dell'invenzione.
Definizioni
Come usati in questa sede:
Il termine "alchile" si riferisce ad un monoradicale di una catena idrocarburica satura ramificata o non ramificata, avente preferibilmente tra 1 e 40 atomi di carbonio, più preferibilmente da 1 a 10 atomi di carbonio, ancora più preferibilmente da 1 a 6 atomi di carbonio, come metile, etile, n-propile, isopropile, n-butile, sec-butile, terzbutile, h-esile, n-ottile, n-decile, n-dodecile, 2-etildodecile, tetradecile e simili, a meno che sia altrimenti specificato.
Il termine "alchile sostituito" indica un gruppo alchilico quale precedentemente definito, avente da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo costituito da alcossile, alcossile sostituito, cicloalchile, cicloalchile sostituito, cicloalchenile, ciclpalchenile sostituito, acile, acilammino, acilossile, ammino, amminoacile, amminoacilossile, ossiamminpacile, azido, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tipcheto, carbossile, carbossialchile, tioarilossile, tioeteroarilossile, tioeterocicloossile, tiolo, tioalcossile, tioalcossile sostituito, arile, arilossile, eteroarile, eteroarilossile, eterociclico, ; eterocicloossile, idrossiammino, alcossiammino, nitro, -SO-alchile, -SO-arile, -SO-eteroarile, -SO2-alchile, -SO2-arile, -SO2-eteroarile, e -NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e vengono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico. ,
II termine "alchilene" si riferisce ad un biradicale di una catena idrocarburica satura ramificata o non ramificata, avente preferibilmente da 1 a 40 atomi di carbonio, preferibilmente da 1 a 10 atomi di!carbonio, più preferibilmente da 1 a 6 atomi di carbonio. Questo termine viene esemplificato da |gruppi come metilene (-CH2-), etilene (-CH2CH2-), gli isomeri di propilene (per esempio -CH2CH2CH2- e -CH (CH3 ) CH2-) e simili .
Il termine "alchilene sostituito" si riferisce a :
(a) un gruppo alchilene come precedentemente definito avente da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo costituito da alcossile, alcossile sostituito, cicloalchile, cicloalchile sostituito, cicloalchenile, cicloalchenile sostituito, acile, acilammino (compreso, per esempio, N-glucosamminocarbonile, benzoilammino, bifenilcarbonilammino, e simili), acilossile, ammino, amminoacile, amminoacilossile, ossiacilammino, azido, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tiocheto, carbossile, carbossialchile, tiolo, tioalcossile, tioalcossile sostituito, arile, arilossile, tioarilossile, eteroarile, eteroarilossile, tioeteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, tioeterocicloossile, nitro e -NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e vengo-no scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico. Inoltre, tali gruppi alchilenici sostituiti comprendono quelli in cui 2 sostituenti sul gruppo alchilenico sono condensati per formare uno o più gruppi cicloalchile, cicloalchile sostituito, cicloalchenile, cicloalchenile sostituito, arile, eterociclico o eteroarile condensati al gruppo alchilene.
(b) un gruppo alchilene come definito in precedenza, che è interrotto da 1 a 20 atomi o sostituenti scelti indipendentemente tra ossigeno, zolfo e NR<a>-, in cui R<a >è scelto tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclile; oppure
(c) un gruppo alchilene come precedentemente definito che ha da 1 a 5 sostituenti come definiti in precedenza ed è pure interrotto da 1 a 20 atomi come precedentemente definiti.
Esempi di alchileni sostituiti sono clorometilene (-CH(Cl)-), amminoetilene (-CH(NH2) CH2-), 1-(dodecanoilammino)propilene (-CH[NHC(O)-(CH2) n-CH3]CH2-), 1-(4-fenilbenzoilaminino)pentilene (-CH fNHC (O) -Z) (CH2) 4) , isomeri di 2-carbossipropilene (-CH2CH (C02H) CH2-) , etossietile (-CH2CH2O-CH2CH2- ) , -) , etilmetilamminoetile (-CH2CH2N (CH3) CH2CH2-) , l-etossi-2- (2-etossi-etossi) etano (-CH2CH2O-CH2CH2-O-CH2CH2O-CH2CH2-) , e simili .
Il termine "alcarile" o "aralchile" si riferisce a gruppi alchilene-arile e alchilene sostituito-arile,<1 >in cui l'alchilene e l'arile sono come precedentemente definiti. Tali gruppi alcarilici sono esemplificati da benzile, fenetile e simili.
Il termine "alcossile" si riferisce ai gruppi alchil-O-, alchenil-O-, cicloachil-O-, cicloalchenil-O- e alchilinil-O-, in cui alchile, alchenile, cicloalchile, cicloalchenile e alchinile hanno il significato precedentemente indicato. Gruppi alcossilici preferiti sono alchil-O- e comprendono, a titolo di esempio, metossile, etossile, n-propossile, isopropossile, n-butossile, terz-butossile, sec-butossile, n-pentossile, n-esossile, 1,2-dimetilbutossile e simili.
Il termine "alcossile sostituito" si riferisce a gruppi alchile sostituito-O-, alchenile sostituito-O-, cicloalchile sostituito-O-, cicloalchenile sostituito-O- e alchinile sostituito-O-, in cui alchile sostituito, alchenile sostituito, cicloalchìle sostituito, cicloalchenile sostituito e alchinile sostituito hanno il significato precedentemente indicato.
Il termine "alchilalcossile" si riferisce ai gruppi alchilene-O-alchile, alchilene-O-alchile sostituito, alchilene sostituito-O-alchile e alchilene sostituito-O-alchile sostituito, in cui alchile, alchile sostituito, alchilene ed alchilene sostituito hanno il significato precedentemente indicato. Esempi di tali gruppi sono metilenmetossile (-CH2OCH3), etilenraetossile (-CH2CH2OCH3) , n-propilen-isopropossile (-CH2CH2CH2OCH(CH3) 2) , metilen-tbutossile (-CH2O-C(CH3) 3) e simili.
Il termine "alchiltioalcossile" si riferisce al gruppo alchilene-S-alchile, alchilene-S-alchile sostituito, alchilene sostituito-S-alchile e alchilene sostituito-S-alchile sostituito, in cui alchile, alchile sostituito, alchilene e alchilene sostituito hanno il significato precedentemente indicato. Gruppi alchiltioalcossilici preferiti sono alchilene-S-alchile e comprendono, a titolo di esempio, metilentiometossile (-CH2SCH3) , etilentiometossile (-CH2CH2SCH3) , n-propilen-isotiopropossile (-CH2CH2CH2SCH(CH3) 2) , metilen-t-tiobutossile (-CH2SC(CH3) 3) e simili.
"Alchenile" si riferisce ad un idrocarburo insaturo monoradicale ramificato o non ramificato, avente preferibilmente da 2 a 40 atomi di carbonio, più preferibilmente da 2 a 10 atomi di carbonio ed ancora più preferibilmente da 2 a 6 atomi di carbo-nio, ed avente preferibilmente da 1 a 6 doppi legami. Questo termine viene ulteriormente esemplifica-to da radicali come vinile, prop-2-enile, pent-3-enile, es-5-enile, 5-etildodec-3,6-dienile e simili.
Il termine "alchenile sostituito" si riferisce ad un gruppo alchenile come precedentemente definito, avente da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo costituito da alcossile, alcossile sostituito, scile, acilammino, acilossile, ammino, amminoacile, amminoacilossile, ossiamminoacile, azido, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tiocheto, carbossile, carbossialchile, tiolo, tioalcossile, tioalcossile sostituito, arile, eteroarile, eterociclico, arilossile, tioarilossile, eteroarilossile, tioeteroarilossile, eterocicloossile, tioeterocicloossile, nitro, -SO-alchile, -SO-alchile sostituito, -SO-arile, -SO-eteroarile, -SO2-alchile, -SO2-alchile sostituito, -SO2-arile, -SO2-eteroarile e -NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e vengono scelti: tra idrogeno, alchile opzionalmente so-stituito,<1 >cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile; arile, eteroarile e eterociclico.
"Alchenilene" si riferisce ad un biradicale di idrocarburo insaturo, avente preferibilmente tra 2 e 40 atomi di carbonio, più preferibilmente da 2 a 10 atomi di carbonio, ancora più preferibilmente da 2 a 6 atomi di carbonio ed avente preferibilmente da 1 a 6 <' >doppi legami. Il termine viene ulteriormente esemplificato da radicali quali 1,2-etenile, 1,3-prop-2-enile, 1,5-pent-3-enile, 1,4-es-5-enile, 5-etil-l,12-dodec-3, 6-dienile e simili.
Il termine "alchenilene sostituito" si riferisce ad un gruppo alchenilenico quale precedentemente definito, avente da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo formato da alcossile, alcossile sostituito, acile, acilammino, acilossile, ammino, amminoacile, amminoacilossile, ossiacilammino, azido, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tiocheto, carbossile, carbossialchile, tiolo, tioalcossile, tioalcossile sostituito, arile, arilossile, tioarilossile, eteroarile, eteroarilossile, tioeteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, tioeterocicloossile, nitro e NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi:e sono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico. Inoltre, tali gruppi alchilenici sosti-tuiti comprendono quelli in cui 2 sostituenti sul gruppo alchenilene sono condensati per formare uno o più cicloalchile, cicloalchile sostituito, ci-cloalchenile, cicloalchenile sostituito, arile, eterociclico o gruppi eteroarile condensati al gruppo alchenilene.
"Alchinile" si riferisce ad un monoradicale di idrocarburo insaturo, avente preferibilmente da 2 a 40 atomi di carbonio, più preferibilmente da 2 a 10 atomi di carbonio ed ancora più preferibilmente da 2 a 6 atomi di carbonio, ed avente preferibilmente da 1 a 6 tripli legami. Questo termine è ulteriormente esemplificate da radicali quali acetilenile, prop-2-inile, pent-3-inile, es-5-inile, 5-etildodec-3,6-diinile, e simili.
Il termine "alchinile sostituito" si riferisce ad un gruppo alchinilico come precedentemente definito, avente da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo formato da alcossiie, alcossile sostituito, acile, acilammino, acilossile, smmino, ammìnoacile, amminoacilossile, ossiacilaminino, azido, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tiocheto, carbossile, carbossalchile,,tiolo, tioalcossile, tioalcossile sosti-tuito, arile, arilossile, tioarilossile, eteroarile, eteroarilossile, tioeteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, tioeterocicloossile, ni-tro, -SO-alchile, -SO-alchile sostituito, -SO-arile, -SO-eteroarile, -SO2-alchile, -SO2-alchile so-stituito, -SO2<_>arile, -SO2-eteroarile, -SO2-eterociclico, NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e sono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico .
"Alchinilene" si riferisce ad un biradicale di idrocarburo insaturo, preferibilmente avente da 2 a 40 atomi di carbonio, più preferibilmente da 2 a 10 atomi di carbonio, ancora più preferibilmente da 2 a 6 atomi di carbonio, ed avente preferibilmente da 1 a 6 tripli legami. Questo termine viene ulteriormente esemplificato da radicali quali l,3-prop-2-inile, 1,5-pent-3-inile, 1,4-es-5-inile, 5-etil-1,12-dodec-3,6-diinile e simili.
Il termine "acile" si riferisce a gruppi -CHO, alchil-C(O)-, alchile sostituito-C(O)-, cicloalchile-C(O)-, cicloalchile sostituito-C(O)-, cicloalchenil-C(O)-, cicloalchenile sostituito-C (O)-, aril-C(O)-, eteroaril-C(O)- e erotociclico-C(O)-, in cui alchile, alchile sostituito, cicloalchile, cicloalchile sostituito, cicloalchenile, cicloalchenile sostituito, arile, eteroarile e eterociclico hanno il significato precedentemente indicato.
Il termine "acilammino" si riferisce al gruppo -C(O)NRR in cui ciascun R è indipendentemente idrogeno, alchile, alchile sostituito, arile, eteoarile, eterociclico o in cui ambedue i gruppi R sono legati per formare un gruppo eterociclico (per esempio morfolino) in cui alchile, alchile sostituito, arile, eteroarile e eterociclico hanno il significato precedentemente indicato.
Il termine "amminoacile" si riferisce al gruppo -NRC(O)R in cui ciascun R è indipendentemente idrogeno, alchile, alchile sostituito, arile, eteroarile o eterociclico, in cui alchile, alchile sostituito, arile, eteroarile e eterociclico hanno il significato precedentemente indicato.
Il termine "amminoacilossile" si riferisce al gruppo -NRC(O)OR in cui ciascun R è indipendentemente idrogeno, alchile, alchile sostituito, arile, eteroarile o eterociclico, in cui alchile, alchile sostituito, arile, eteroarile e eterociclico hanno il significato precedentemente indicato.
Il termine "acilossile" si riferisce ai gruppi alchil-C(O)O-, alchile sostituito-C(O)O-, cicloalchil-C{0)O-, cicloalchile sostituito-C(O)O-, aril-C(O)O-, eteroaril-C(O)O- e eterociclico-C(O)O-, in cui alchile, alchile sostituito, cicloalchile, ci-cloalchile sostituito, arile, eteroarile e eterociclico hanno il significato precedentemente indicato.
Il termine "alchilammino" si riferisce al gruppo -NHR<a>, in cui R<a >è alchile come precedentemente definito. Il termine "alchilamminoalchile" si riferisce al gruppo -R<b>-NHR<a>, in cui R<a >è alchile come precedentemente definito, e R<b >è alchilene come precedentemente definito. Esempi di alchilamminoalchile sono n-decilamminoetile, 3-(dimetilammino)propile, e simili.
Il termine "arile" si riferisce a gruppi carbociclici aromatici insaturi aventi da 6 a 20 atomi di carbonio con un singolo anello (per esempio fenile) o più anelli condensati (per esempio naftile o antrile).
A meno che sia altrimenti specificato dalle definizioni per il sostituente arilico, tali gruppi arilici possono essere opzionalmente sostituiti con da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo formato da acilossile, ossidrile, tiolo, acile, alchile, alcossile, alchenile, alchinile, cicloalchile, ci-cloalchenile, alchile sostituito, alcossile sostituito, alchenile sostituito, alchinile sostituito, cicloalchile sostituito, cicloalchenile sostituito, ammino, amminoacile, acilammino, alcarile, arile, arilossile, azido, carbossile, carbossilalchile, ciano, alogeno, nitro, eteroarile, eteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, amminoacilossile, ossiacilammino, tioalcossile, tioalcossile sostituito, tioarilossile, tioeteroarilossile, -SO-alchile, -SO-alchile sostituito, -SO-arile, -SO-eteroarilè, -SO2-alchile, -SO2-alchile sostituito, -SO2-arilé, -SO2-eteroarile, trialometile, NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e vengono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico. Sostituenti afilici preferiti comprendono alchile, alcossile, alogeno, ciano, nitro, trialometile e tioalcossile .
Il termine "arilossile" si riferisce al gruppo arìl-O-, in cui il gruppo arile ha il significato precedentemente indicato, compresi gruppi arilici opzionalmente sostituiti pure come precedentemente indicati.
Il termine ''arilene" si riferisce ad un dira-dicale derivato da arile o arile sostituito come precedentemente definito, ed è esemplificato da 1,2-fenilene, 1,3-fenilene, 1,4-fenilene, 1,2-naftilene e simili.
Il termine "carbossialchile" si riferisce al gruppo "-C(O)Oalchile" in cui alchile ha il signi-ficato precedentemente indicato.
Il termine "cicloalchile" si riferisce a grup-pi alchilici ciclici aventi da 3 a 20 atomi di car-bonio con un anello ciclico singolo o anelli condensati multipli. Tali gruppi cicloalchilici com-prendono, a titolo di esempio, strutture ad anello singolo come ciclopropile, ciclobutile, ciclopentile, cicloottile e simili, o strutture ad anello multiplo come adamantanile e simili.
Il termine "cicloalchile sostituito" si riferisce a gruppi cicloalchilici aventi da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo costituito da alcossile, alcossile sostituito, cicloalchile, cicloalchenile, cicloalchenile sostituito, acile, acilammino, acilossile, animino, amminoacile, amminoacilossile, ossiamminoacile, azido, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tiocheto, carbossile, carbossilalchile, tioarilossile, tioeteroarilossile, tioeterocicloossile, tiolo, tioalcossile, tioalcossile sostituito, arile, arilossile, eteroarile, eteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, idrossiammino, alcossiammino, nitro, -SO-alchile, -sc-alchile sostituito, -SO-arile, -SO-eteroarile, -SO2-alchile, -SO2-alchile sostituito, -SO2-arile, -SO2-eteroarile, e NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono es-sere uguali o diversi e sono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroa-rile ed eterociclico.
Il termine "cicloalchenile" si riferisce a gruppi alchenilici ciclici aventi tra 4 e 20 atomi di carbonio con un singolo anello ciclico oppure anelli condensati ed almeno un punto di insaturazione interna. Esempi di gruppi cicloalchenilici adatti comprendono, per esempio, ciclobut-2-enile, ciclopent-3-enile, cicloot-3-enile e simili.
Il termine "cicloalchenile sostituito" si riferisce a gruppi cicloalchenilici aventi da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo costituito da alcossile, alcossile sostituito, cicloalchile, cicloalchile sostituito, cicloalchenile, cicloalchenile sostituito, acile, acilammino, acilossile, ammino, amminoacile, amminoacilossile, ossiamminoacile, azido, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tiocheto, carbossile, carbossilalchile, tioarilossile, tioeteroarilossile, tioeterocicloossile, tiolo, tioalcossile, tioalcossile sostituito, arile, arilossile, eteroarile, eteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, idrossiammino, alcossiammino, nitro, -SO-alchile, -SO-alchile sostituito, -SO-arile, -SO-eteroàrile, -SO2-alchile, -SO2-alchile sostituito, -SO2-arile, -SO2-eteroarile e NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e sono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchilé, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico.
Il termine "alogeno" o "alo" si riferisce a fluoro, cloro, bromo e iodio.
"Aloalchile" si riferisce ad alchile come precedentemente definito, sostituito con da 1 a 4 gruppi alogeno come precedentemente indicati, che possono essere uguali o diversi, come 3-fluorododecile, 12,12,12-trifluorododecile, 2-bromoottile, 3-bromo-6-cloroeptile, e simili.
Il termine "eteroarile" si riferisce ad un gruppo aromatico avente da 1 a 15 atomi di carbonio e da 1 a 4 eteroatomi scelti tra ossigeno, azoto e zolfo entro almeno un anello (se vi è più di un anello) .
A meno che sia altrimenti specificato dalla definizione del sostituente eteroarilico, tali gruppi eteroarile possono essere opzionalmente so-stituiti con da 1 a 5 sostituenti scelti dal gruppo formato da acilossile, ossidrile, tiolo, acile, alchile, alcossile, alchenile, alchinile, cicloalchile, cicloalchenile, alchile sostituito, alcossile sostituito, alchenile sostituito, alchinile sostituito, cicloalchile sostituito, cicloalchenile sostituito, ammino, amminoacile, acilammino, alcarile, arile, arilossile, azido, carbossile, carbossilalchile, ciano, alo, nitro, eteroarile, eteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, amminoacilossile, ossiacilammino, tioalcossile, tioalcossile sostituito, tioarilossile, tioeteroarilossile, -SO-alchile, -SO-alchile sostituito, -SO-arile, -SO-eteroarile, -SO2-alchile, -SO2-alchile sostituito, -SO2-arile, -SO2-eteroarile, trialometile, mono- e di-alchilammino e NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e sono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico. Eteroarili preferiti comprendono piridile, pirrolile e furile.
Il termine "eteroarilossile" si riferisce al gruppo eteroaril-O-.
Il termine "eteroarilene" si riferisce ad un gruppo bi'radicale derivato da eteroarile o eteroarile sostituito come precedentemente definito, ed è esemplificato dai gruppi 2,6-piridilene, 2,4-piridilene, 1,2-chinolinilene, 1,8-chinolinilene, 1,4-benzofuranilene, 2,5-piridinilene, 1,3-morfolinilene, 2,5-indolenile e simili.
Il termine "eterociclo" o "eterociclico" si riferisce ad un gruppo monoradicale saturo o insaturo avente un singolo anello o anelli multipli condensati, da 1 a 40 atomi di carbonio e da 1 a 10 eteroatomi, preferibilmente da 1 a 4 eteroatomi, scelti tra azoto, zolfo, fosforo e/oppure ossigeno entro l'anello.
A meno che sia altrimenti specificato dalla definizione del sostituente eterociclico, tali gruppi eterociclici possono essere opzionalmente sostituiti con da 1 a 5, e preferibilmente da 1 a 3 sostituenti, scelti dal gruppo formato da alcossile, alcossile sostituito, cicloalchile, cicloalchile sostituito, cicloalchenile, cicloalchenile sostituito, acile, acilammino, acilossile, ammino, amminoacile, amminoacilossile, ossiamminoacile, ciano, alogeno, ossidrile, cheto, tiocheto, carbos-sile, carbossialchile, tioarilossile, tioeteroarilossile, tioeterocicloossile, tiolo, tioalcossile, tioalcossile sostituito, arile, arilossile, eteroarile, eteroarilossile, eterociclico, eterocicloossile, idrossiammino, alcossiammino, nitro, -SO-alchile, -SO-alchile sostituito, -SO-arile, -SO-eteroarile, -SO2-alchile, -SO2-alchile sostituito, -SO2-arile, -SO2-eteroarile e NR<a>R<b>, in cui R<a >e R<b >possono essere uguali o diversi e sono scelti tra idrogeno, alchile opzionalmente sostituito, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclico. Tali gruppi eterociclici possono avere un anello singolo oppure anelli condensati multipli.
Esempi di eterocicli azotati e eteroarili comprendono, senza essere limitati a questi, pirrolo, imidazolo, pirazolo, piridina, pirazina, pirimidina, piradazina, indolizina, isoindolo, indolo, indazolo, purina, chinolizina, isochinolina, chinolina, ftalazina, naftilpiridina, chinossalina, chinazolina, cinnolina, pteridina, carbazolo, carbolina, fenantridina, acridina, fenantrolina, isotiazolo, fenazina, isossazolo, fenossazina, fenotiazina, imidazolidina, imidazolina, piperidina, piperazina, indolina, morfolino, piperidinile, tetraidrofuranile e simili, come pure eterocicli contenenti N-alcossi-azoto.
Il termine "eterociclici" comprende "composti corona" che si riferiscono ad una categoria speci-fica di composti eterociclici aventi una o più unità ripetute di formula [-(CH2-)m -] in cui m è uguale o superiore a 2 e Y in ciascun caso può essere O, N, S o P. Esempi di composti corona comprendono [-(CH2)3-NH-h, r-((CH2>2-O)4-(<CH2) 2-NH)2] e simili. Tipicamente tali composti corona possono avere da 4 a 10 eteroatomi e da 8 a 40 atomi di carbonio.
Il termine "eterocicloossile" si riferisce al gruppo eterociclico-O-.
Il termine "tioeterocicloossile" si riferisce al gruppo eterociclico-S-.
Il termine "eterociclene" si riferisce al gruppo biradicalico derivato da un eterociclo come definito in questa sede, ed è esemplificato dai gruppi 2,6-morfolino, 2,5-morfolino e simili.
Il termine "ossiacilammìno" si riferisce al gruppo -OC(O)NRR in cui ciascun R è indipendentemente idrogeno, alchile, alchile sostituito, arile, eteroarile o eterociclico in cui alchile, alchile sostituito, arile, eteroarile e eterociclico hanno il significato precedentemente indicato.
Il termine "tiolo" si riferisce al gruppo -SH. Il termine "tioalcossile" si riferisce al gruppo -S-alchile.
Il termine "tioalcossile sostituito" si riferisce al gruppo -S-alchile sostituito.
Il termine "tioarilossile" si riferisce al gruppo aril-S- in cui il gruppo arile ha il signi-ficato precedentemente indicato, e comprende gruppi arile opzionalmente sostituiti come precedentemente definiti .
Il termine "tioeteroarilossile" si riferisce al gruppo eteroarile-S- in cui il gruppo eteroarile è come precedentemente definito, compresi gruppi arilici opzionalmente sostituiti oppure come precedentemente definiti.
Per quanto si riferisce a qualsiasi dei gruppi precedenti che contenga uno o più sostituenti, si comprenderà, naturalmente, che tali gruppi non contengono alcuna sostituzione o modello di sostituzione che sia stericamente impraticabile e/oppure sinteticamente non fattibile. Inoltre, i composti della presente invenzione comprendono tutti gli isomeri stereochimici che provengono dalla sostituzione di questi composti.
"Alchile opzionalmente interrotto mediante 1-5 atomi scelti tra O, S o N" si riferisce ad alchile come precedentemente definito, in cui la catena di atomi di carbonio è interrotta mediante O, S oppure NR<a>, in cui R<a >è idrogeno, alchile, arile o eteroarile, che possono tutti essere opzionalmente sosti-tuiti. Compresi nello scopo sono eteri, solfuri ed animine, per esempio 1-metossidecile, 1-pentilossinonano, 1-(2-isopropossietossi)-4-metilnonano, 1- {2-etossietossi)dodecile, 2-(t-butossi)eptile, 1-pentilsulfanilnonano, nonilpentilammina e simili.
"Eteroarilalchile" si riferisce ad un eteroarile come precedentemente specificato, legato ad un alchile come precedentemente definito, per esempio pirid-2-ilmetile, 8-chinolinilpropile, e simili.
"Ligando" come usato in questa sede indica un composto antibiotico che è un partner di legame per un substrato di enzima transglicosilasi ed è legato a questo mediante complementarietà. La regione o regioni specifiche del ligando che è (sono) riconosciuta dal substrato dell'enzima è designata come "dominio ligando". Per effetto del dominio ligando, un ligando può essere in grado di legarsi ad un substrato di enzima transglicosilasi di per sé, oppure può richiedere la presenza di uno o più componenti non ligando per il legame (per esempio Ca<2+>, Mg<2+>, oppure una molecola di acqua che è necessaria per il legame di un dominio ligando).
Gli esperti del settore comprenderanno che porzioni della struttura del ligando che non sono essenziali per il riconoscimento molecolare e l'attività di legame, (cioè che non costituiscono parte del dominio ligando) possono venire sostanzialmente variate o sostituite con strutture non analoghe (per esempio, con gruppi ausiliari come definiti in seguito), e, in alcuni casi compietamente omesse senza influenzare l'interazione di legame. Si comprenderà quindi che il termine "ligandi" non intende essere limitato a composti noti per essere utili come antibiotici (per esempio farmaci noti). Gli esperti del settore comprenderanno che il termine ligando può valere egualmente per una molecola che non è normalmente riconosciuta come dotata di proprietà antibatteriche utili, in quanto i ligandi che presentano proprietà utili minime come monomeri possono essere altamente attivi come agenti multilegame, per effetto dei vantaggi biologici (aumento dell'effetto biologico) conferiti dalla multivalenza. L'esigenza primaria per un ligando come definito in questa sede è che abbia un dominio ligando come precedentemente definito.
Una classe preferita di ligando sono eptapeptidi, noti come antibiotici glicopeptidici, caratterizzati da un nucleo peptidico a più anelli, ed almeno uno zucchero attaccato in vari siti, dei quali la vancomicina è un esempio importante. Esempi di ligandi della classe dei glicopeptidi, inclusi in questa definizione, si possono trovare in "Glycopeptides Classification, Occurrence, and Discovery", di Raymond C. Rao e Louise W. Crandall, {"Drugs and thè Pharmaceutical Sciences" Volume 63, edito da Ramakrishnan Nagarajan, pubblicato da Marcai Dekker, Ine.), qui incorporato per riferimento. Sono descritti glicopeptidi identificati come A477, A35512, A40926, A41030, A42867, A47934, A80407, A82846, A83850, A84575, A84428, AB-65, Actaplanina, Actinoidina, Ardacina, Avoparcina, Azureomicina, Balimicina, Cloroeremomicina, Cloroorienteina, Cloropolisporina, Decaplanina, N-demetilvancomicina, Eremomicina, Galacardina, Elvecardina, Izupeptina, Chibdelina, LL-AM374, Mannopeptina, MM45289, MM47756, MM47761, MM49721, MM47766, MM55260, MM55266, MM55270, MM56597, MM56598, OA-7653, Orenticina, Parvodicina, Ristocetina, Ristomicina, Sinmonicina, Teicoplanina, UK-68597, UK-69542, UK72051, vancomicina e simili. Un'altra classe preferita di ligandi è la classe generale dei glicopeptidi descritti in precedenza dai quali è assente la parte zucchero, cioè la serie aglicone degli eptapeptidi. Per esempio, la rimozione della parte disaccaride attaccata al fenolo sulla vancomicina (come mostrano nel seguito come Formula II) mediante idrolisi moderata, fornisce l'aglicone vancomicina. Un'altra classe preferita di ligandi sono i glicopeptidi cui sono stati aggiunti altri residui saccaridi, specialmente amminoglicosidi, in modo simile alla vancosammina.
"Vancomicina" si riferisce al composto antibatterico la cui struttura corrisponde alla seguente Formula II .
"Opzionale" oppure "opzionalmente" indica che l'evento o la circostanza successivamente descritti possono verificarsi o meno, e che la descrizione comprende casi in cui detto evento o circostanza si verifica e casi in cui non si verifica. Per esempio "glicopeptide opzionalmente sostituito" rispetto ad un composto di Formula I si riferisce ad un ligando come precedentemente definito in cui le posizioni che non sono legate a X possono essere o meno so-stituite con vari gruppi come definiti nel seguito. Il termine comprende anche quei casi in cui un amminoacido con struttura basica del nucleo viene sostituito con un altro amminoacido, per esempio come descritto in "Preparation and coniormational analysis of vancomycin hexapeptide and aglucovancomycin hexapeptide", di Booth, Paul M.; Williams, Dudley, H.; Univ. Chem. Lab., Cambridge, GB, J. Chem. Soc., Perkin Trans. 1 (1989), (12), 2335-9 e "The Edman degradation of vancomycin: preparation of vancomycin hexapeptide", Booth Paul M., Stone, David J. M.; Williams, Dudley J., Univ. Chem. Lab., Cambridge, GB; J. Chem. Soc., Chem. Comraun. (1987), (22), 1694-5. "Vancomicina opzionalmente sostituita" rispetto agli agenti multileganti dell'invenzione, si riferisce a vancomicina in cui il gruppo ossidrilico in qualsiasi posizione, la posizione [R], i gruppi carbossilici nella posizione [C] oppure i gruppi amminici nella posizione [V] o [N] che non sono attaccati al legante X possono essere o meno sostituiti con vari gruppi. Tali gruppi comprendono:
R<a>, in cui R<a >in ogni caso è scelto tra alchile, alchile opzionalmente interrotto con da 1 a 5 atomi scelti tra O, S o NR<b>-, in cui R<b >è alchile, arile o eteroarile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti, aloalchile, alchenile, alchinile, alchilammino, alchilamminoalchile, cicloalchile, alcanoile, arile, eteroarile, eterociclico, residui saccaridi addizionali, specialmente amminoglicosidi, tutti opzionalmente sostituiti come precedentemente indicato; e:
NR<c>R<d>, in cui R<c >e R<d >sono indipendentemente idrogeno, alchile, alchenile, alchinile, cicloalchile, alcanoile, arile, eteroarile, arilalchile o eteroarilalchile, oppure R<c >e R<d>, insieme all'atomo di azoto al quale sono attaccati, rappresentano un gruppo eterociclico, composti alchilici quaternari e composti di arilammonio, ioni piridinio, ioni solfonio e simili, che sono tutti opzionalmente sostituiti come precedentemente indicato. Un esempio di una sostituzione [C] preferita è dimetilamminopropilamino e glucosammina; un esempio di una sostituzione [V] preferita è alchile, per esempio ndecile, o alchilamminoalchile, per esempio ndecilamminoetile. "Aglicone vancomicina opzionalmente sostituito" rispetto agli agenti multileganti dell'invenzione, si riferisce ad aglicone vancomicina in cui il gruppo ossidrile in qualsiasi posizione, particolarmente il gruppo ossidrile nella posizione [0], nella posizione [R], i gruppi carbossile nella posizione [C] o il gruppo amminico nella posizione [N], che non sono attaccati al legante X possono essere o meno sostituiti da vari gruppi -R<a>, come precedentemente definiti.
"Substrato di enzima transglicosilasi", come usato in questa sede, indica il bersaglio molecolare dell'enzima transpeptidasi. Il substrato si lega all'enzima e porta eventualmente alla sintesi della parete della cellula batterica. L'azione di questo enzima viene inibita da un dominio ligando che si lega al substrato di enzima. Un ligando come vancomicina si lega a questo substrato e in effetti "sequestra" il substrato impedendone il riconoscimento da parte dell'enzima ed il successivo uso nella costruzione della parete della cellula batterica.
"Agente multilegante" o "composto multilegante" come usati in questa sede, si riferisce ad un composto che è capace di multivalenza come definita in seguito, e che ha 2-10 ligandi, che possono essere uguali o diversi, collegati mediante uno o più leganti covalenti, che possono essere uguali o diversi, preferibilmente da 1 a 20. Un agente multilegante provvede un effetto biologico e/oppure terapeutico superiore a quello dell'aggregato dei ligandi equivalenti non legati. Vale a dire, si ottiene un migliorato effetto biologico e/oppure terapeutico dell'agente multilegante rispetto a quello ottenuto dallo stesso numero di ligandi non legati disponibili per il legame al sito di legame del ligando del substrato di enzima transglicosilasi. Esempi di accresciuto effetto biologico e/oppure terapeutico rispetto al bersaglio comprendono, per esempio, maggiore specificità, maggiore affinità, maggiore selettività, maggiore potenza, maggiore efficacia, miglior indice terapeutico, cambiamento nella durata dell'effetto, diminuita tossicità, minori effetti secondari, maggiore biodisponibilità, farmacocinetiche migliori, miglior spettro di attività, migliorata capacità di uccidere i batteri e simili. I composti multileganti dell'invenzione presenteranno uno o più degli effetti suddet-ti.
"Potenza" come usato in questa sede, si riferisce alla concentrazione minima alla quale un legando è in grado di ottenere un effetto biologico o terapeutico desiderabile. La potenza di un ligando è tipicamente proporzionale alla sua attività per i suoi siti di legame del ligando. In alcuni casi, la potenza può essere correlata in modo non lineare con la sua affinità, confrontando la potenza di due farmaci, per esempio un agente multilegante e l'aggregato del suo ligando non legato, la curva di risposta alla dose di ciascuno viene determinata in condizioni di prova identiche (per esempio in un saggio in vitro o in vivo oppure in un opportuno modello animale, come un paziente umano. La scoperta che l'agente multilegante produce un effetto biologico o terapeutico equivalente ad una concentrazione minore di quella dell'aggregato ligando non legato (per esempio su base per peso, per mole o per ligando) è indicativa di potenza migliorata.
"Univalenza" come usato in questa sede, si riferisce all'interazione a legame singolo tra il dominio ligando di un ligando, come definito in questa sede, con il sito di riconoscimento del ligando di un substrato di enzima transglicosilasi, sempre come definito in questa sede. Si fa notare che un composto avente copie multiple di un ligando (o ligandi) presenta univalenza quando soltanto un ligando di tale composto interagisce con un sito di legame del ligando. Esempi di interazioni univalenti sono rappresentate in quanto segue:
in cui la freccia rappresenta un dominio ligando e l'indentazione rappresenta il sito di legame del ligando di un substrato di enzima transglicosilasi.
"Multivalenza", come usato in questa sede, si riferisce al legame contemporaneo di 2 a 10 ligandi legati (che possono essere uguali o diversi) e di due o più siti di legame del ligando corrispondenti .
Quindi, due ligandi collegati mediante un legante che si lega contemporaneamente a due siti di legame del ligando sarebbe considerato come un composto bivalente; analogamente, tre ligandi così collegati formano un composto trivalente.
Si può comprendere che tutti i composti che contengono copie multiple di un ligando attaccato ad un legante (o leganti) non presentano necessariamente il fenomeno della multivalenza, cioè che un effetto biologico e/oppure terapeutico migliorato dell'agente multilegante viene ottenuto misuran-dolo rispetto a quello prodotto dallo stesso numero di .ligandi non legati disponibili per il legame ad un sito di legame del ligando. Affinché si verifi-chi la multivalenza, i domini ligandi dei ligandi che sono collegati mediante un legante devono essere presentati ai loro "recettori" (cioè i siti di legame del ligando) mediante il legante in modo specifico per realizzare il desiderato risultato di orientamento del ligando, e quindi produrre un evento multilegante.
"Selettività" o "specificità" è in generale una misura delle preferenze di legame di un ligando per differenti recettori e/oppure differenti ligandi per lo stesso recettore. La selettività di un ligando rispetto al suo recettore bersaglio confrontata ad un altro recettore viene indicata dal rapporto dei rispettivi valori di Kd (cioè le costanti di dissociazione per ciascun complesso ligando-recettore), o, nei casi in cui si osserva un effetto biologico al di sotto di Kd, la selettività è indicata dal rapporto dei rispettivi EC50 (cioè le concentrazioni che producono il 50% della risposta massima per il ligando che interagisce con due di-stinti recettori).
Il termine "sito di riconoscimento del ligan-do" o "sito di legame del ligando", come usato in questa sede, indica il sito di un substrato di enzima transglicosilasi che riconosce un dominio ligando e provvede un partner di legame. Il sito di legame del ligando può essere definito da strutture monomeriche o multimeriche.
Come usato in questa sede, il termine "solvente organico inerte" o "solvente inerte" indica un solvente inerte alle condizioni della reazione che viene descritta in relazione a tale solvente [compresi, per esempio, benzene, toluene, acetonitrile, tetraidrofurano ("THF"), dimetilformammide ("DMF"), cloroformio ("CHCl3"), cloruro di metilene (o diclorometano o "CH2Cl2"), dietiletere, acetato di etile, acetone, metiletiìchetone, metanolo, etanolo, propanolo, isopropanolo, terz-butanolo, diossano, piridina e simili]. A meno che sia specificato il contrario, i solventi usati nelle reazioni della presente invenzione sono solventi inerti.
"Sale farmaceuticamente accettabile" indica quei sali che mantengono l'efficacia biologica e le proprietà dei composti di Formula I, e che non sono biologicamente o per altre ragioni indesiderabili. I composti di Formula I sono in grado di formare sia sali con acido che con base per effetto della presenza rispettivamente dei gruppi amminico e carbossilico.
1. Sali di addizione con base farmaceuticamente accettabile possono venire preparati da basi inorganiche e organiche. Sali derivati da basi inorganiche comprendono, senza essere limitati a questi, sali di sodio, potassio, litio, ammonio, calcio e magnesio. Sali derivati da basi organiche comprendono, senza essere limitati a questi, sali di animine primarie, secondarie e terziarie, sali di ammine sostituite comprese ammine sostituite presenti in natura ed ammine cicliche, compresa isopropilammina, trimetilammina, dietilammina, trietilammina, tripropilammina, etanolammina, 2-dimetilamminoetanolo, trometammina, lisina, arginina, istidina, caffeina, procaina, idrabamina, colina, betaina, etilendiammina, glucosammina, N-alchilglucammina, teobromina, purine, piperazina, piperidina e N-etilpiperidina . Si comprenderà pure che altri derivati di acido carbossilico possono essere utili nella realizzazione della presente invenzione, per esempio ammidi di acido carbossilico, comprese carbossammidi, carbossammidi di alchili inferiori, di(alchile inferiore)carbossammidi e simili.
2. Sali di addizione con acido farmaceuticamente accettabile possono venire preparati da acidi inorganici ed organici. Sali derivati da acidi inorganici comprendono sali di acido cloridrico, acido bromidrico, acido solforico, acido nitrico, acido fosforico e simili. Sali derivati da acidi organici comprendono sali con acido acetico, acido propionico, acido glicolico, acido piruvico, acido ossalico, acido malico, acido maionico, acido succinico, acido maleico, acido fumarico, acido tartarico, acido citrico, acido benzoico, acido cinnamico, acido mandelico, acido metansolfonico, acido etansolfonico, acido p-toluensolfonico, acido salicilico e simili.
Si comprenderà che i composti dell'invenzione comprendono ligandi racemici come pure i singoli stereoisomeri dei ligandi, compresi enantiomeri e loro miscele non racemiche. Lo scopo dell'invenzione, come descritta e rivendicata, comprende le forme racemiche dei ligandi come pure i singoli enantiomeri e le loro miscele non racemiche.
Il termine "trattamento" come usato in questa sede copre qualsiasi trattamento di una condizione o malattia in un animale, particolarmente un mammi-fero, più particolarmente un uomo, e comprende:
(i) impedire che la malattia o la condizione si verifichi in un soggetto che può essere predisposto alla malattia ma che non è ancora stata diagnostica;
(ii) inibire la malattia o condizione, cioè arrestarne lo sviluppo;
(iii) alleviare la malattia o condizione, cioè provocare una regressione della condizione; oppure
(iv) alleviare le condizioni provocate dalla malattia, cioè i sintomi della malattia.
l' espressione "stato di malattia che viene alleviato mediante trattamento con un agente antibatterico", come usato in questa sede, intende coprire tutti gli stati di malattia che sono riconosciuti nella tecnica e che possono essere trattati utilmente con un agente antibatterico in generale, e quegli stati di malattia che sono noti per essere trattati utilmente mediante gli specifici antibatterici della nostra invenzione, compresi i composti di Formula I. Tali stati di malattia comprendono, senza essere limitati a questi, trattamento di un mammifero affetto da batteri patogeni, in particolare stafilococchi (sensibili e resistenti alla meticillina), streptococchi (sensibili e resistenti alla penicillina), enterococchi (sensibili e resistenti alla vancomicina) e Clostridium difficile.
L'espressione "quantità terapeuticamente efficace" si riferisce alla quantità che è sufficiente per effettuare il trattamento, come precedentemente definito, quando viene somministrata ad un mammifero che abbisogna di tale trattamento. La quantità terapeuticamente efficace varierà a seconda del soggetto e dello stato di malattia da trattare, dalla gravità della malattia e del modo di somministrazione, e può venire determinata ordinariamente da chi ha una normale esperienza in questo settore.
Il termine "gruppo protettore" o "gruppo bloccante" si riferisce a qualsiasi gruppo il quale, quando è legato a uno o più gruppi ossidrile, tiolo, ammino o carbossile dei composti, impedisce che si verifichi una reazione in questi gruppi ed il quale gruppo protettore può venire rimosso mediante fasi convenzionali chimiche o enzimatiche per ristabilire il gruppo ossidrile, tio, ammino o carbossile. Il particolare gruppo bloccante rimuovibile impiegato non è critico e gruppi bloccanti rimuovibili dell'ossidrile comprendono sostituenti convenzionali come allile, benzile, acetile, cloroacetile, tiobenzile, benzilidene, fenacile, t-butil-difenilsilile ed altri gruppi che possono essere introdotti chimicamente su una funzionalità ossidrilica e successivamente rimossi selettivamente con metodi chimici o enzimatici in condizioni moderate, compatibili con la natura del prodotto. Gruppi protettivi sono descritti più dettagliatamente in T.W. Greene and P.G.M. Wuts, "Protective Groups in Organic Synthesis" 2<nd >Ed., 1991, John Wiley and Sons, N.Y.
Gruppi bloccanti rimuovibili preferiti per il gruppo amminico comprendono sostituenti convenzionali come t-butossicarbonile (t-BOC), benzilossicarbonile (CBZ), fluorenilmetossicarbonile (FMOC), allilossicarbonile (ALOC) e simili, che possono venire rimossi in condizioni convenzionali compatibili con la natura del prodotto.
Gruppi protettivi preferiti per il carbossile comprendono esteri come metile, etile, propile, t-butile, ecc., che possono venire rimossi in condizioni moderate compatibili con la natura del prodotto.
"Legante" o "leganti" come usato in questa sede, identificati quando è il caso con il simbolo X, si riferisce ad un gruppo o gruppi che lega (legano) covalentemente da 2 a 10 ligandi (come definiti in questa sede) in modo da provvedere un agente multilegante capace di multivalenza. Il legante è una entità di orientamento del dominio legando che permette l'attacco di copie multiple di ligandi (che possono essere uguali o diversi) a questo. L'entità alla quale il legame multivalente viene realizzato dipende dall'efficienza con la quale il legante che collega i ligandi permette ai domini ligandi di essere presentati ai siti di riconoscimento del ligando (su enzimi e substrati enzimatici) . Oltre a presentare i domini ligandi per interazioni multivalenti con recettori multivalenti (enzimi o substrati enzimatici), il legante limita spazialmente queste interazioni affinché si verifichino entro dimensioni definite dal legante. Quindi, le caratteristiche strutturali del legante (valenza, geometria, capacità di orientamento, dimensione, flessibilità, composizione chimica) sono caratteristiche di agenti multileganti che giocano un ruolo importante nel determinare le loro attività. Il termine legante, tuttavia, non comprende supporti solidi inerti come perline, resine, particelle di vetro, bastoncelli, fibre e simili, ma si comprenderà che i coraposti multileganti dell'invenzione possono essere attaccati, se desiderato, ad un supporto solido per formare, per esempio, un materiale utile in procedimenti di separazione e purificazione (per esempio cromatografia per affinità).
I ligandi sono attaccati in modo covalente al legante o ai leganti usando tecniche chimiche convenzionali, per esempio reazione tra un acido carbossilico ed un'ammina per formare un'ammide, un'ammina ed un alogenuro di solfonile per formare una solfonammide, un alcool o fenolo con un alogenuro alchilico o arilico per formare un etere, e simili .
II legante (o leganti) è attaccato al ligando in una posizione tale che il dominio ligando può orientarsi in modo appropriato allo scopo di legarsi al sito di legame del ligando. Il termine legante comprende qualsiasi cosa che non sia considerato parte del ligando.
L'orientamento relativo in cui i domini ligandi vengono presentati deriva dal particolare punto o punti di attacco dei ligandi al legante, e dalla geometria della struttura. La determinazione del luogo in cui si possono fare sostituzioni accettabili su un ligando è tipicamente basata su una precedente conoscenza della relazione strutturaattività del ligando e/oppure congeneri e/oppure sull'informazione strutturale relativa a complessi ligando-recettore (per esempio ottenuta da raggi X, cristallografia, NMR). Tali posizioni e metodi di sintesi per l'attacco covalente sono ben note nella tecnica .
Leganti adatti sono descritti nel seguito.
Attualmente, si preferisce che l'agente multilegante sia un composto bivalente, in cui due ligandi sono legati in modo covalente. Per esempio, un composto bivalente glicopeptidico può venire costruito legando un gruppo ossidrile, un gruppo carbossile, un gruppo "resorcinolo" [R], o un gruppo amminico di un primo ligando glicopeptidico a qualsiasi gruppo ossidrile, gruppo carbossile, gruppo "resorcinolo" [R], o gruppo amminico di un secondo glicopeptide. E' da notarsi che il termine "gruppo ossidrile" include un gruppo ossidrile ottenuto riducendo il gruppo carbossile nella posizione [C] a gruppo idrossimetile, e così pure i gruppi ossidrile sugli zuccheri e sulla struttura di nucleo peptidico.
"Effetto biologico accresciuto", come usato in questa sede, comprende, senza limitarsi a questo, maggiore affinità, maggiore selettività, maggiore potenza, maggiore efficacia, maggiore durata del-l'azione, minore tossicità e simili.
L'invenzione si riferisce a composti multivalenti come precedentemente definiti, comprendenti ligandi che sono partner di legame per un substrato di enzima transglicosilasi. I ligandi preferiti sono glicopeptidi opzionalmente sostituiti o i corrispondenti agliconi.
Negli schemi di reazione seguenti, i glicopeptidi sono rappresentati in forma semplificata come riquadri tratteggiati che mostrano soltanto il terminale carbossile, marcato [C], il terminale amminico dello zucchero (per esempio vancosammina), marcato [V], ed il terminale amminico "non zucchero", marcato [N], come segue:
in cui R è idrogeno (come in N-desmetilvancomicina) o metile (come nella vancomlcina).
Si può quindi vedere, a titolo di esempio, che una classe generale di composti multivalenti che rientra nello scopo della definizione di Formula I, comprende composti in cui i ligandi, compresi op-zionalmente ligandi sostituiti, sono collegati me-diante uno o più leganti X ai terminali [C-C], [V-V], [N-N], [C-V], [C-N] e [V-N].
Inoltre, nello scopo dell'invenzione rientrano i derivati agliconici di glicopeptidi. Negli schemi di reazione essi sono rappresentati come un triangolo tratteggiato che mostra soltanto i terminali carbossile, indicato con [C], il terminale idrossiaglicone, indicato con [0], ed il terminale amminico "non zucchero" indicato con [N], come segue:
in cui R è idrogeno (come nell'aglicone N-desmetilvancomicina) o metile (come nell'aglicone vancomicina ).
Si può tuttavia vedere, a titolo di esempio, che un'altra classe generale di composti multivalenti che rientra nello scopo della definizione di Formula I, comprende quei composti in cui 2-10 ligandi sono collegati da uno o più leganti X ai terminali [C-C], [O-O], [N-N], [C-O], [C-N], e [O-N].
Rientrano pure nello scopo dell'invenzione i glicopeptidi legati attraverso i loro terminali [C], [V], o [N] ai derivati di aglicone di glicopeptidi, legati attraverso i loro terminali [C], [0], o [N].
Una terza classe di composti che rientrano nello scopo dell'invenzione sono quelli in cui i glicopeptidi, o loro derivati agliconici, sono legati attraverso la posizione [R]. Schemi di reazione che esemplificano questa strategia di legame illustrano i ligandi in forma semplificata come nei casi precedenti, cioè come riquadro tratteggiato in cui il terminale carbossile è indicato con [C], il terminale amminico vancosammina è indicato con [V] ed il terminale amminico "non zucchero" è indicato con [NJ, con l'aggiunta della posizione [R] come derivato di resorcinolo, come segue:
in cui R è idrogeno o metile.
Come precedentemente descritto, i glicopeptidi sono generalmente rappresentati in forma semplificata come riquadro tratteggiato che mostra soltanto il terminale carbossile del glicopeptide, marcato con [C], il terminale amminico dello zucchero (vancosammina nella vancomicina), marcato con [V], ed il terminale amminico "non zucchero", marcato con [N].
I composti preferiti dell'invenzione sono quelli rappresentati dai composti di Formula I, (L)pXq in cui p è 2 e q è 1. Il seguente sistema di nomenclatura verrà usato per denominare i composti dell'invenzione ed i ligandi sostituiti impiegati nella loro preparazione, usando come esempio vancomicina (Formula II), sebbene si possa comprendere che tutti i composti dell'invenzione possono venire denominati secondo gli stessi principi.
I glicopeptidi sostituiti rientrano nello scopo della definizione di "ligando" ed il punto di sostituzione verrà indicato come segue. Per esempio, vancomicina sostituita al terminale [C] che ha la formula:
in cui R è metile;
viene denominata [C]-3-(dimetilammino)propilammino-(vancomicina).
Si può notare che, sebbene il legame al terminale (C) del glicopeptide sia una ammide, il nome intende indicare il solo legante, cioè essa è denominata come ammina, non come ammide. In questo modo si evita confusione quando il gruppo terminale glicopeptidico (in questo caso [C]) è parte del legante come indicato.
Per composti bivalenti, le posizioni in cui il gruppo legante collega i due terminali vancomicina verranno indicate come [C-C] quando i legami sono collegati al terminale carbossile delle due molecole di vancomicina. Quindi, un composto avente struttura :
in cui R è metile, rappresenta due glicopeptidi (in questo esempio vancomicina) legati mediante un gruppo 1,8-diamminoottano nelle posizioni [C] del glicopeptide. Esso verrà denominato:
[C-C]-ottan-1,8-diammino-bis(vancomicina)
il che indica che due molecole di vancomicina non sostituite sono legante mediante -NH- (CH2) 8-NH-, ciascun gruppo NH essendo attaccato al terminale carbossilico di ciascuna vancomicina. Come prima, sebbene il legame al terminale [C] dei glicopeptidi sia un'ammide, il nome indica solo il legante, cioè esso viene denominato come diammina e non come diammide .
Analogamente, [V-V]-eptan-1,7-diol-bis- (vancomicina) indica che due molecole di vancomicina non sostituite sono legate mediante -C(O)-(CH2)5-C(O)-, ambedue i gruppi C(O) essendo attaccati al terminale (V) della vancosammina di ciascuna vancomicina, cioè un composto avente la struttura:
in cui R è metile.
Nel caso in cui due molecole di vancomicina non sostituite vengano legate a due terminali differenti, per esempio un terminale [CJ di una prima vancomicina ad un terminale [V] di una seconda vancomicina con un legante di formula -NH-(CH2)6-CO-, cioè un composto avente la struttura:
in cui R è metile;
il composto viene denominato [C-V]-l-amminoeptan-7-oil-bis-(vancomicina).
Quando una molecola di vancomicina non sostituita viene legata ad una molecola di vancomicina che è sostituita in posizione [C], con un legante di formula -NH-(CH2) g-CO-, cioè un composto avente struttura:
in cui R è metile e R<1 >è 3-(dimetilammino)propilammino,
viene denominata (vancomicin)[C-V]-eptan-l-ammino-7-oil- ([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina).
Analogamente, [N-N] indica il legame di due molecole di vancomicina mediante i terminali metilaminino, [R-R] indica il legame di due molecole di vancomicina mediante i terminali "resorcinolo".
[O-O] indica che due molecole di aglicone sono legate mediante il gruppo ossidrilico fenolico che rimane dopo l'idrolisi dello zucchero. [C-V] indica che il terminale [C] di una prima vancomicina è legato al terminale [V] di una seconda vancomicina. Una nomenclatura simile vale per la vancomicina legata [N-V], [C-O], [O-VJ, [C-R], e simili.
Quando ambedue le vancomicine sono non sostituite o sostituite in modo identico, la nomenclatura sarà come nei casi precedenti, cioè un composto indicato come [V-V]-decan-1,10-diol-bis-([C]-butilamminovancomicina) indica che due molecole di vancomicina, ambedue sostituite sulla posizione [C] mediante CH3(CH2)3NH- sono collegate mediante -C (O)-(CH2) 8~C(O)-, ambedue i termini C(O) essendo attaccati al terminale vancosammina (V) di ciascuna vancomicina. Tuttavia, quando ambedue le vancomicine non sono sostituite allo stesso modo, per esempio un composto in cui il primo ligando è [C]-dimetilamminovancomicina ed un secondo ligando è [C]-butilamminovancomicina), legati mediante -C(O)-(CH2) 8<_>C(O)-, ambedue i terminali C{0) essendo attaccati al terminale (V) della vancosammina di ciascuna vancomicina, il composto viene denominato: ([C]-dimetilamminovancomicina)[V-V]-decan-1,10-diol-([C]-butilamminovancomicina).
Analogamente, un composto in cui il primo ligando è [V]-ottilvancomicina, ed un secondo ligando è [C]-N-glucosamminovancomicina, legato mediante -NH-(CH2) 2-NH-C(O)-(CH2)2~C(O)-NH-(CH2)2-nella posizione [C] del primo ligando alla posizione [V] del secondo ligando, viene denominato: acido ([V]-ottilvancomicin)-[C-V]-butan-1,4-dioico (2-amminoetil)-ammide-(2-etil)-ammide-([C]-N-glucosamminovancomicina) .
Quindi, un composto di Formula I in cui p è 2 e q è 1, ed i ligandi L sono ambedue vancomicina legate attraverso il loro terminale [C] mediante:
-NH-(CH2)2-NHC(O)(CH2) 3C(O)NH(CH2)2-NH-viene denominato:
acido [C-C]-[pentan-1,5-dioico-bis-[(2-amminoetil)-ammide]-bis- (vancomicina).
Un composto di Formula I in cui p è 2 e q è 1, ed un primo ligando è [V]-n-decilamminoetilvancomicina, ed un secondo ligando è vancomicina, i ligandi essendo legati attraverso il loro terminale [C] mediante:
-NH- (CH2) 2NHC (O) (CH2) 3C (O) NH (CH2) 2-NH
viene denominato :
acido ([V]-n-decilamminoetilvancomicin)-[C-C]-[pen-tan-1,5-dioico-bis-[(2-amminoetil)ammide]-(vancomicina).
Un composto di Formula I, in cui p è 2 ed i ligandi L sono entrambi [V]-3-dimetilamminopropilvancomicina, legati attraverso il loro terminale di carbonio [C] mediante:
-NH- (CH2) 2NHC(O)(CH2) (O)NH(CH2)2-NH-viene denominato:
acido [C-C]-[pentan-1,5-dioico-bis-[(2-amminoetil)-ammide] -bis-([V]-3-(dimetilammino)propilvancomicina) .
Un composto di Formula I in cui p è 2 ed i ligandi L sono entrambi vancomicina legati attraverso il loro terminale vancosammina [V] mediante:
(CH2)2NHC(O)(CH2)3C(O)NH(CH2)2-viene denominato:
acido [V-V]-pentan-1,5-dioico-bis-[(2-etil)ammide]-bis- (vancomicina)
Un composto di Formula I in cui p è 2 e un ligando L è vancomicina legata mediante il suo terminale carbonio [C] ed il secondo ligando L è vancomicina legata attraverso il suo terminale vancosammina [V], mediante:
-NH- (CH2) 2NHC(O)<CH2) 3C(O)NH-(CH2) 2
viene denominato:
acido [C-V]-[pentan-1,5-dioico-[(2-amminoetil)ammide]-[(2-etil)ammide]-bis-{vancomicina).
Un composto di Formula I in cui p è 2 ed i ligandi L sono entrambi vancomicina legati attraverso i loro terminali metilammino [N], mediante:
(CH2)2NHC(O)(CH2)3C(O)NH(CH2) 2-viene denominato:
acido [N-N]-pentan-1,5-dioico-bis-[(2-etil)ammide]-bis-(vancomicina).
Un composto di Formula I, in cui p è 2 ed il primo ligando L è vancomicina legata attraverso il suo terminale carbonio [C] ed il secondo ligando L è vancomicina legata attraverso il suo terminale metilammino [N], mediante:
-NH-(CH2) 2NHC(O)(CH2) 3C(O)NH(CH2) 2-viene denominato:
acido [C-N]-pentan-1,5-dioico-[(2-amminoetil)ammide]- [(2-etil)ammide]-bis-(vancomicina).
UTILITÀ
Gli agenti multilegante dell'invenzione, compresi i composti di Formula I e loro sali farmaceuticamente accettabili, sono utili nei trattamenti medici e presentano attività biologica, in particolare attività antibatterica, che può venire dimostrata nei test descritti negli esempi. Tali test sono ben noti agli esperti del settore, e sono indicati come descritti nella quarta edizione di "Antibiotics in Laboratory Medicine", di Victor Lorian, M.D., edito da Williams and Wilkins, qui incorporato per riferimento.
COMPOSIZIONI FARMACEUTICHE
I composti dell'invenzione, compresi i composti di Formula I, e loro sali farmaceuticamente accettabili che sono attivi quando vengono somministrati oralmente, possono venire formulati come liquidi, per esempio sciroppi, sospensioni o emulsioni, compresse, capsule e pastiglie.
Una composizione liquida sarà generalmente costituita da un sospensione o soluzione del composto o sale farmaceuticamente accettabile in un veicolo (veicoli) liquido adatto, per esempio etanolo, glicerina, sorbitolo, solvente non acquoso come glicole polietilenico, oli o acqua, con un agente di sospensione, conservante, agente bagnante, aromatizzante o agente colorante. Alternativamente, si può preparare una formulazione liquida da una polvere ricostituibile .
Per esempio, una polvere contenente il composto attivo, un agente di sospensione, saccarosio ed un edulcorante può venire ricostituita con acqua per formare una sospensione; ed uno sciroppo può venire preparato da una polvere contenente ingrediente attivo, saccarosio ed un edulcorante.
Una composizione sotto forma di compresse può venire preparata usando qualsiasi veicolo (veicoli) farmaceuticamente adatto impiegato abitualmente per la preparazione di composizioni solide. Esempi di tali veicoli comprendono stearato di magnesio, amido, lattosio, saccarosio, cellulosa microcristallina e leganti, per esempio polivinilpirrolidone. Le compresse possono anche venire formate con un rivestimento di pellicola colorata, oppure colorate aggiungendo colorante al veicolo (veicoli). Inoltre, il composto attivo può venire formulato in forma di dosaggio a rilascio controllato come compressa comprendente una matrice idrofila o idrofoba.
Una composizione sotto forma di capsula può venire preparata adottando procedure di incapsulamento abituali, per esempio mediante incorporazione del composto attivo e degli eccipienti in una capsula di gelatina dura. Alternativamente, si può preparare una matrice semisolida di composto attivo e glicole polietilenico ad alto peso molecolare, introducendola in una capsula di gelatina dura; oppure si può preparare una soluzione di composto attivo in glicole polietilenico o una sospensione in olio commestibile, per esempio paraffina liquida o olio di cocco frazionato, per introdurla poi in una capsula di gelatina morbida.
I composti dell'invenzione, compresi i composti di Formula I, ed i loro sali farmaceuticamente accettabili che sono attivi quando vengono somministrati per via parenterale, possono venire formulati per la somministrazione intramuscolare, intratecale o intravenosa.
Una composizione tipica per somministrazione intramuscolare o intratecale sarà costituita da una sospensione o soluzione di ingrediente attivo in un olio, per esempio olio di arachidi o olio di sesamo. Una composizione tipica per la somministrazione intravenosa o intratecale sarà costituita da una soluzione acquosa isotonica sterile contenente, per esempio, ingrediente attivo e destrosio o cloruro di sodio, oppure una miscela di destrosio e cloruro di sodio. Altri esempi sono la soluzione iniettabile lattato di Ringer, la soluzione per iniezione di destrosio lattato di Ringer, Normosol-M e destrosio, Isolyte e, soluzione per iniezione acilata di Ringer, e simili. Opzionalmente nella formulazione può essere aggiunto un cosolvente, per esempio glicole polietilenico, un agente chelante, per esempio acido etilendiamminotetracetico ed un antiossidante, per esempio metabisolfito di sodio. Alternativamente, la soluzione può venire liofilizzata e quindi ricostituita con un solvente adatto appena prima della somministrazione.
I composti dell'invenzione, compresi i composti di Formula I e loro sali farmaceuticamente accettabili che sono attivi per somministrazione rettale, possono venire formulati come supposte. Una formulazione tipica come supposta sarà generalmente costituita da ingrediente attivo con un agente legante e/oppure lubrificante come gelatina o burro di cacao oppure altre cere o grassi vegetali o sintetici a basso punto di fusione.
I composti di Formula I ed i loro sali farmaceuticamente accettabili che sono attivi per somministrazione topica possono venire formulati come composizioni transdermiche. Tali composizioni comprendono, per esempio, un supporto, un serbatoio di composto attivo, una membrana di controllo, un rivestimento ed un adesivo di contatto. La tipica dose giornaliera di un composto di Formula I varia a seconda delle specifiche esigenze, della condizione da trattare e dalla via di somministrazione. Dosi adatte rientrano nel campo generale tra 0,01 e 100 mg/kg/giorno, preferibilmente da 0,1 a 50 mg/kg/giorno. Per un adulto medio di 70 kg, questo equivale ad una dose tra 0,7 mg e 7 g al giorno, o preferibilmente tra 7 mg e 3,5 g al giorno.
Chi ha una ordinaria esperienza nella tecnica della cura di tali malattie sarà in grado, senza una non necessaria sperimentazione e basandosi sulle conoscenze personali e sulla descrizione della presente domanda, di definire una quantità terapeuticamente efficace dei composti dell'invenzione, compresi i composti di Formula I, per una data malattia .
METODI DI PREPARAZIONE
Legante
Il legante {o leganti) quando sono attaccati in modo covalente a copie multiple dei ligandi, formano un agente multilegante biocompatibile, sostanzialmente non immunogenico. Gli effetti biologici dell'agente multilegante sono altamente sensibili alla valenza, geometria, composizione, dimensione, flessibilità o rigidità, presenza o assenza di carica anionica o cationica e cònsiderazioni simili, compresa idrofilicità e idrofobicità, come descritto nel seguito) rispetto al legante. Quindi, il legante viene preferibilmente scelto in modo da rendere massimo l'effetto biologico desiderato. Il legante può essere biologicamente "neutro", cioè non contribuire a sua volta a qualsiasi attività biologica del composto di Formula I, oppure può venire scelto in modo da migliorare l'effetto biologico della molecola. In generale, il legante può venire scelto tra qualsiasi molecola organica che orienti due o più ligandi ai recettori (enzimi o substrati enzimatici), e permetta la multivalenza. Sotto questo aspetto, il legante può essere considerato come un "telaio" sul quale i ligandi vengono disposti allo scopo di ottenere il desiderato risultato di orientamento del ligando, e produrre quindi un agente multilegante.
Per esempio, si possono ottenere orientamenti differenti includendo nella struttura gruppi contenenti gruppi monociclici o policiclici, compresi i gruppi arilici e eteroarilici, o strutture che comprendono uno o più doppi legami carbonio-carbonio (per esempio alcheni ed alchini). Altri gruppi possono anche comprendere oligomeri e polimeri di tipo ramificato o a catena lineare. In realizzazioni preferite, la rigidità viene impartita dalla presenza di gruppi ciclici (come arile, eteroarile, cicloalchile, eterocicli, ecc). In altre realizzazioni preferite, l'anello è un anello a sei o dieci elementi. In altre realizzazioni ancora preferite, l'anello è un gruppo aromatico come, per esempio, fenile o naftile.
È possibile progettare diverse strutture per provvedere gli orientamenti preferiti dei ligandi. Tali strutture possono venire rappresentate usando una serie di punti (come mostrato in seguito), in cui ciascun punto può potenzialmente essere un atomo, come C, O, N, S, P, H, F, Cl, Br e F, oppure il punto può alternativamente indicare l'assenza di un atomo in tale posizione. Per facilitare la comprensione della struttura reticolare, tale struttura viene illustrata come serie bidimensionale nello schema seguente, sebbene, chiaramente, la struttura sia in pratica una serie tridimensionale:
Ciascun punto può essere un atomo, scelto tra carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo, fosforo oppure alogeno, oppure il punto rappresenta un punto nello spazio (cioè l'assenza di un atomo). Soltanto certi atomi del reticolo possono agire come punti di attacco per i ligandi, e precisamente C, O, N, S e P.
Gli atomi possono essere collegati tra di loro con legami (legame singolo, doppio o triplo con risonanza e forme tautomere accettabili), rispetto alle normali limitazioni dei legami chimici. I ligandi possono essere attaccati al reticolo mediante legami singoli, doppi o tripli (con forme di risonanza e tautomere chimicamente accettabili). Gruppi di ligandi multipli (da 2 a 10) possono essere attaccati al reticolo in modo che la distanza minima tra gruppi ligandi adiacenti non superi 100 atomi o 40 angstrom.
L'intersezione del reticolo (legante) e del gruppo ligando, e infine del reticolo (legante) stesso, può avere molti modelli di legame differenti. Esempi di modelli accettabili di disposizioni di tre atomi contigui entro il legante ed all'interfaccia legante-ligando, sono rappresentati negli schemi seguenti.
Un esperto del settore sarà in grado di identificare i modelli di legame che producono composti multivalenti. Metodi per produrre queste disposizioni di legame sono descritti in "Advanced Organic Chemistry, 4<th >Edition" by March (Wiley-Interscience (New York) , 1992). Queste disposizioni sono descritte nella griglia di punti rappresentati nello schema precedente. Tutte le disposizioni possibili per i cinque atomi più preferiti sono rappresentate. Ciascun atomo ha una varietà di stati di ossidazione accettabili. Le disposizioni di legame evidenziate sono meno accettabili e non sono preferite.
Esempi di strutture molecolari in cui modelli di legame suddetti possono venire adottati come componenti del legante sono riportati nel seguito.
L'identificazione di una geometria di reticolo appropriata per la presentazione del dominio ligando è una prima fase importante nella costruzione di un agente legante multivalente con attività migliorata. Le strategie di ricerca spaziale sistematica possono venire adottare per contribuire all'identificazione delle disposizioni preferite attraverso un procedimento iterativo. Agli esperti nella tecnica della struttura molecolare sono note varie strategie che possono venire usate per preparare i composti della presente invenzione.
Per esempio, un composto bivalente può comprendere ligandi (rappresentati come L) attaccati a strutture di nucleo centrali come quelle rappresentate nel seguito.
Si può notare che è possibile usare strutture di nucleo diverse da quelle illustrate per determinare la visualizzazione del reticolo ottimale per l'orientamento dei ligandi. Il procedimento può richiedere l'uso di copie multiple della stessa struttura di nucleo centrale oppure combinazioni di tipi differenti di nuclei di visualizzazione.
La tecnica suddescritta può essere estesa a composti trivalenti, come esemplificato dalle strutture seguenti.
Nello stesso modo, si possono preparare strutture tetravalenti e di ordine superiore.
Si può quindi vedere che vi è una quantità di possibilità per la composizione di un legante, Esempi di leganti comprendono parti alifatiche, parti aromatiche, parti steroidali, peptidi e simi-li. Esempi specifici sono peptidi o poliammidi, idrocarburi, gruppi aromatici, eteri, lipidi, gruppi cationici o anionici o una loro combinazione, e molti esempi specifici di leganti sono riportati in seguito. Tuttavia, si comprenderà che è possibile apportare vari cambiamenti e si possono sostituire equivalenti senza allontanarsi dallo spirito e dallo scopo dell'invenzione. Per esempio, le proprietà del legante possono venire modificate per aggiunta o inserimento di gruppi ausiliari nel legante, per esempio per cambiare la solubilità dell'agente multilegante (in acqua, grassi, lipidi, fluidi biologici, ecc. ), l'idrofobicità, l'idrofilicità, la flessibilità del legante, l'antigenicità, la dimensione molecolare, il peso molecolare, la semivita in vivo, la distribuzione in vivo, la biocompatibilità, l'immunogenicità, la stabilità, e simili. Per esempio, l'introduzione di uno o più gruppi poli- o preferibilmente oligo-(etilenglicole) (PEG) sul legante, migliora l'idrofilicità e la solubilità in acqua dell'agente multilegante, aumenta il peso molecolare e la dimensione molecolare, e, a seconda della natura del legante trattato con polietilenglicole, può aumentare il tempo di ritenzione in vivo. Inoltre PEG può diminuire l'antigenicità e potenzialmente migliorare la rigidità generale del legante.
Gruppi ausiliari che migliorano la solubilità in acqua/idrofilicità del legante sono utili per realizzare la presente invenzione. Così, rientra nello scopo della presente invenzione l'uso di gruppi ausiliari come, per esempio, polietilenglicole, alcoli, polioli (come glicerina, glicerolpropossilato, saccaridi, compresi mono-, oligo- e polisaccaridi, ecc.), carbossilati, policarbossilati (come acido poliglutammico, acido-poliacrilico, ecc.), ammine, poliammine (come polilisina, polietilenimmina, ecc.), per migliorare la solubilità in acqua e/oppure l'idrofilicità dei composti di Formula I. In realizzazioni preferite, il gruppo ausiliario usato per migliorare la solubilità in acqua/idrofilicità sarà un polietere. In realizzazioni particolarmente preferite, il gruppo ausiliario sarà un polietilenglicole.
L'incorporazione di gruppi ausiliari lipofili nella struttura del legante per migliorare la lipofilicità e/oppure idrofobicità dei composti di formula I, rientra nello scopo della presente invenzione. Gruppi lipofili utilizzabili nel realizzare la presente invenzione comprendono, senza essere limitati a questi, gruppi arile e eteroarile. I gruppo aromatici possono essere non sostituiti o sostituiti con altri gruppi, ma sono almeno sosti-tuiti con un gruppo che consente il loro legame covalente al legante. Altri gruppi lipofili impiegabili nel realizzare la presente invenzione comprendono derivati di acidi grassi che non formano bistrati in mezzi acquosi fino a quando non raggiungono elevate concentrazioni.
Pure nello scopo della presente invenzione è l'uso di gruppi ausiliari che comportano la possibilità di incorporare il composto di Formula I in una vescicola, quale un liposoma o una micella. Il termine "lipide" si riferisce a qualsiasi derivato di acido grasso che sia capace di formare un bistrato o micella tale che una porzione idrofoba del materiale lipidico si orienti verso il bistrato, mentre una porzione idrofila si orienti verso la fase acquosa. Le caratteristiche idrofile derivano dalla presenza di gruppi fosfato, carbossilici, solfato, ammino, solfidrile, nitro ed altri gruppi analoghi. L'idrofobicità può anche essere conferita mediante inclusione di gruppi che comprendono, senza essere limitati a questi, gruppi idrocarburici alifatici a catena lunga saturi e insaturi aventi fino a 20 atomi di carbonio e tali gruppi sostitui-ti con uno o più gruppi arile, eteroarile, cicloalchile e/oppure eterociclo. Lipidi preferiti sono fosfogliceridi e sfingolipidi, esempi rappresentativi dei quali comprendono fosfatidilcolina, fosfatidiletanolammina, fosfatidilserina, fosfatidilinositolo, acido fosfatidico, palmitoiloleoilfosfatidilcolina, lisofosfatidilcolina, lisofosfatidiletanolammina, dipalmitoilfosfatidilcoìina, dioleoilfosfatidilcolina, distearoilfosfatidilcolina o dilinoleoilfosfatidilcolina . Altri composti che mancano di fosforo, come sfingolipidi e glicosfingolipidi rientrano pure nel gruppo indicato come lipidi. Inoltre, i lipidi amfipatici precedentemente descritti possono venire miscelati con altri lipidi compresi trigliceridi e steroli.
La flessibilità del legante può venire ridotta mediante l'inclusione di gruppi ausiliari che sono ingombranti e/oppure rigidi. La presenza di gruppi ingombranti o rigidi può impedire la libera rotazione attorno ai legami nel legante o ai legami tra il legante ed il gruppo (gruppi) ausiliario o nei legami tra il legante ed i gruppi funzionali. Gruppi rigidi possono comprendere, per esempio, i gruppi la cui labilità conformazionale è limitata dalla presenza di anelli e/oppure legami multipli, per esempio arile, eteroarile, cicloalchile e/oppure eterociclico. Altri gruppi che possono impartire rigidità comprendono gruppi polimerici come catene oligo- o polìprolina.
La rigidità può anche venire impartita elettrostaticamente. Così, se i gruppi ausiliari sono caricati negativamente o positivamente, i gruppi ausiliari di carica simile forzeranno il legante presentatore ad una configurazione tale da assicurare la massima distanza tra ciascuna delle cariche simili. Il costo energetico di portare gruppi con carica simile in prossimità l'uno dell'altro tenderà a trattenere il legante in una configurazione che mantiene la separazione tra i gruppi ausiliari con carica simile. Inoltre, gruppi ausiliari con cariche di segno opposto tenderanno ad essere attirati dalle loro controparti con cariche di segno opposto e possono potenzialmente entrare nei legami ionici sia inter- che intramolecolari. Questo meccanismo di legame non covalente tenderà a mantenere il legante in una conformazione che consente il legame tra gruppi di carica opposta. L'aggiunta di gruppi ausiliari caricati, o che, alternativamente, hanno una carica latente che viene smascherata dopo l'aggiunta del legante, mediante deprotezione, cambiamento di pH, ossidazione, riduzione o altri meccanismi noti agli esperti del settore, rientra nello scopo della presente invenzione.
La rigidità può anche essere impartita mediante legami interni di idrogeno, oppure mediante collasso idrofobico.
Gruppi ingombranti possono comprendere, per esempio, atomi e/oppure ioni grandi (come iodio, zolfo, ioni metallici, ecc.) contenenti atomi grandi, gruppi policiclici compresi gruppi aromatici, gruppi non aromatici e strutture che comprendono uno o più doppi legami carbonio-carbonio (come alcheni ed alchini). Gruppi ingombranti possono anche comprendere oligomeri e polimeri che sono specie ramificate o a catena lineare. È prevedibile che i prodotti ramificati aumentino la rigidità della struttura, per guadagno di peso molecolare unitario, più dei prodotti a catena lineare.
L'eliminazione o la riduzione dell'antigenicità dei composti di Formula I mediante una scelta adatta del gruppo (gruppi) ausiliario rientra nello scopo della presente invenzione. In certe applicazioni, l'antigenicità di un composto di Formula I può venire ridotta o eliminata con l'uso di gruppi come, per esempio, polietilenglicole.
Come si è detto prima, gli agenti multileganti dell'invenzione comprendono da 2 a 10 ligandi at-taccati ad un legante che collega i ligandi in modo tale per cui questi vengono presentati ai recettori multivalenti dell'enzima per interazioni multiva-lenti con i recettori appropriati (sito di legame del ligando). Il legante limita spazialmente queste interazioni entro dimensioni definite dal legante, aumentando così l'effetto biologico dell'agente multilegante rispetto allo stesso numero di unità individuali del ligando. I composti multivalenti dell'invenzione, i composti di Formula I, sono rap-presentati dalla forma empirica (L)p(X)q. Questa intende comprendere i vari modi in cui i ligandi pos-sono essere legati tra di loro per raggiungere l'obiettivo della multivalenza, ed una spiegazione più dettagliata ne viene fornita in seguito. Tuttavia, come già notato in precedenza, il legante può essere considerato come un telaio, e si comprenderà che i ligandi possono venire attaccati a questo telaio in qualsiasi punto intermedio del reticolo, e/oppure sui terminali del reticolo stesso. Per esempio, se il legante è una catena lineare, si può costruire un composto bivalente attaccando due ligandi alle due estremità della catena lineare, o alternativamente attaccando due ligandi in qualche atomo intermedio della catena. Le stesse considerazioni valgono per i composti della presente invenzione contenenti due o più ligandi.
L'agente multilegànte più semplice (e preferi-to) è un composto bivalente, che può essere rappresentato come L-X-L, in cui L è un ligando ed è uguale o differente, e X è il legante. Si può notare che il legate X può essere lineare o ciclico, oppure una combinazione di strutture lineari e cicliche, e che due ligandi possono essere disposti ai terminali del legante oppure possono essere attaccati a qualche punto di attacco intermedio. Lo stesso vale per un composto trivalente, che può anche essere rappresentato in modo lineare, per esempio come sequenza di unità ripetute L-X-L-X-L, in cui L è un ligando uguale o diverso in ogni caso, come può essere X, oppure un composto comprendente tre ligandi attaccati ad un nucleo centrale, e quindi rappresentato come (L)3X, in cui il legante X può comprendere, per esempio, un gruppo arile o cicloalchile.
Le stesse considerazioni geometriche valgono per i composti della presente invenzione contenenti da 4 a 10 ligandi. Per esempio, un composto tetravalente può essere rappresentato come L-X-L-X-L-X-L, o
cioè una struttura ramificata analoga agli isomeri del butano (n-butile, sec-butile, terz-butile). Alternativamente, esso può venire rappresentato come un derivato di arile o cicloalchile come indicato in precedenza con quattro ligandi attaccati al legante del nucleo. Gli stessi principi valgono per agenti multileganti superiori, per esempio composti pentavalenti a decavalenti. Tuttavia, per agenti multileganti attaccati al legante centrale come benzene, vi è l'evidente autolimitazione che debbono esservi siti di attacco sufficienti sulla parte legante per accettare il numero di ligandi presenti; per esempio, un anello benzenico non può accettare più di sei ligandi, mentre un legante saturo e/oppure a più anelli {cicloesile, cicloottile, bifenile, ecc.) può accettare un numero di ligandi superiore.
La formula (L)p(X)q intende pure rappresentare un composto ciclico di formula (-L-X-)n, in cui n è 2-10. Per esempio, quando n è 3:
Tutte le variazioni suddette intendono rientrare nello scopo dell'invenzione come definita dalla Formula I (L)p(X)q.
La lunghezza preferita del legante varierà a seconda della distanza tra i siti di riconoscimento del ligando adiacenti e la geometria, flessibilità e composizione del legante. La lunghezza del legante sarà preferibilmente nel campo da circa 2 a 100 angstrom, più preferibilmente da circa 2 a 50 angstrom, e ancora più preferibilmente da circa 5 a 20 angstrom.
Tenendo presente quanto si è detto, leganti preferiti possono essere rappresentati dalla seguente formula:
in cui :
m è un numero intero tra 0 e 20;
Χ', in ogni caso separato, è -O-, -S-, -S(O)-, -S(O)2-, -NR- (in cui R ha il significato appresso indicato), -C(O)-, oppure un legame covalente;
Z in ogni caso separato è alchilene, cicloalchilene, alchenilene, alchinilene, arilene, eteroarilene o un legame covalente;
Y' e Y", in ogni caso specifico, sono
-S-S-, oppure un legame covalente;
in cui;
n è 0, 1 oppure 2; e
R, R' e R", in ogni singolo caso, vengono scelti tra idrogeno, alchile, cicloalchile, alchenile, cicloalchenile, alchinile, arile, eteroarile e eterociclo.
Inoltre, la parte legante può essere opzionalmente sostituita in qualsiasi atomo della catena mediante alchile, cicloalchile, alchenile, alchinile, alcossile, alogeno, nitro, arile, eteroarile o eterociclo.
Preparazione dei composti di Formula I
I composti preferiti dell'invenzione sono quelli in cui p è 2 e q è l e, per ragioni di semplicità, la seguente descrizione si riferisce alla preparazione di tali composti. Si comprenderà tuttavia che gli stessi principi di sintesi possono venire applicati a tutti i composti che rientrano nello scopo dell'invenzione.
Vi sono molti modi in cui preparare i composti dell'invenzione. Tuttavia, vi sono tre temi fondamentali comuni a tutte le preparazioni:
1) Preparazione di un ligando sostituito (come precedentemente definito) al terminale [C], al terminale [V], al terminale [N], al terminale [0] e/oppure al terminale [R] per l'uso nelle reazioni di accoppiamento;
2) Preparazione di un composto bivalente dell'invenzione mediante accoppiamento di due ligandi (uguali o diversi, non sostituiti o sostituiti) con un legante appropriato ai terminali summenzionati;
3) Preparazione di un intermedio di un ligando avente un gruppo funzionale che può poi venire fatto reagire con un legante o ligando adatto intermedio per formare un composto secondo l'invenzione.
Esempi di queste reazioni sono riportati nel seguito. Dato che vi è un terminale di acido carbossilico [C], un terminale di ammina primaria [V], ed un terminale di ammina secondaria [N], disponibile sui ligandi glicopeptidici per reazioni di legame, una delle reazioni di impiego più generale usata per questo scopo è quella tra un acido carbossilico ed un'ammina per formare un'ammide. Per esempio, come illustrato nella Figura 1, nelle reazioni A e B un acido carbossilico, per esempio quello disponibile al terminale [C], può venire fatto reagire direttamente con un'ammina per formare una monoammide, o con una diammina per formare un composto dell'invenzione. Tuttavia, è pure possibile far reagire l'acido carbossilico in modo che produca un intermedio capace di subire altre reazioni, per esempio un gruppo funzionale amminico o carbossilico (reazioni C e D), un gruppo ossidrile, e simili, che possono venire usati per reagire ulteriormente con un legante adatto, per esempio un acido bicarbossilico o una diammina, per formare un composto dell'invenzione.
Altre reazioni possibili comprendono la modifica del terminale amminico mediante alchilazione riduttiva, formazione di un legame di ammidina e simili .
Si comprenderà che il cerchio tratteggiato delle seguenti figure e schemi di reazione rappresenta, per semplicità, il "nucleo" di un legante. Vale a dire, un cerchio tratteggiato con due gruppi amminici collegati (formula 2)) rappresenta qualsiasi composto diamminico che possa venire usato in una reazione di accoppiamento, per esempio 1,6-diamminoesano, 1,2-bis-(amminometil)fenile, 1,4-bis- (amminometil)cicloesano e simili. Un elenco completo delle diammine disponibili in commercio si può ottenere al catalogo ACD.
in cui A rappresenta un ligando o un ligando sostituito al quale è attaccato un acido carbossilico, PG è un gruppo protettivo ed il circolo tratteggiato rappresenta un "nucleo" del legante. A chi è esperto nel campo apparirà evidente che . si possono anche impiegare ammine secondarie in sostituzione dei gruppi primari -NH2 oppure -NHPG indicati sopra.
Analogamente, la Figura 2 mostra la reazione di un'ammina, per esempio il terminale [V] o [N], con un acido carbossilico o bicarbossilico per formare un'ammide o diammide. L'ammina può anche venire fatta reagire un produrre un intermedio protetto con un secondo gruppo amminico c gruppo funzionale carbossilico, che si può far ulteriormente reagire con un acido bicarbossilico oppure una diammina per produrre un composto dell'invenzione.
Si fa notare che in reazioni in cui è presente un acido carbossilico come reagente, si può usare in sostituzione il corrispondente cloruro acido.
FIGURA 2
in cui A rappresenta un ligando o ligando sostituito al quale è attaccato un gruppo amminico, PG è un gruppo protettore ed il circolo tratteggiato rappresenta un "nucleo" di legante.
Nella Figura 3, un'ammina, per esempio il terminale [V] oppure [N], può venire derivatizzata mediante una reazione di alchilazione riduttiva con una aldeide per formare un sostituente alchilico, o fatta reagire con una dialdeide in condizioni di alchilazione riduttiva per formare un composto dell'invenzione . La reazione con aldeidi opportunamente protette o acidi carbossilici forma un intermedio con un gruppo funzionale amminico o carbossilico (reazioni L e M), i prodotti delle quali possono venire usati per reagire ulteriormente rispettivamente con un acido carbossilico o un'ammina per formare un'ammide.
in cui A rappresenta un ligando o ligando sostituito, al quale è attaccato un gruppo amminico acido.
PG è un gruppo protettore ed il circolino tratteg-giato rappresenta un "nucleo" di legante.
La Figura 4 rappresenta in modo simile la derivatizzazione di un gruppo ossidrile, per esempio il gruppo ossidrile dell'aglicone indicato come [0].
in cui A rappresenta un ligando o ligando sostituito al quale è attaccato un gruppo ossidrile, PG è un gruppo di protezione ed il circolino tratteggiato rappresenta un "nucleo" di legante.
La Figura 5 illustra la preparazione di composti asimmetrici dell'invenzione per reazione dei prodotti descritti in precedenza che sono dotati di gruppi funzionali amminici e carbossilici.
FIGURA 5
Preparazione dei prodotti di partenza
Le diammine di Formula (2) usate come reagenti di accoppiamento nella Figura 1 sono disponibili in commercio oppure vengono preparate con metodi ben noti nella tecnica. Un esempio di tale preparazione è riportata nel seguito nello Schema di Reazione 1. Si può notare che gli schemi di reazione seguenti sono presentati a titolo illustrativo, e quindi in forma semplificata.
Per conseguenza, le diammine di formula (19) possono venire preparate come rappresentato nello Schema di Reazione 1.
in cui PG è un gruppo di protezione, preferibilmente t-butilcarbammato, ed il circolino tratteggiato rappresenta un nucleo di legante.
Preparazione dei composti di Formula (18) Come si vede nello Schema di Reazione 1, fase 1, circa due equivalenti molari di un estere di acido omega-amminocarbammico [formula (3)] reagiscono con circa un equivalente molare di un alogenuro di acido bicarbossilico, preferibilmente cloruro, di formula (17). La reazione viene eseguita in presenza di una base bloccata, preferibilmente diisopropiletilammina, in un solvente inerte, preferibilmente cloruro di metilene, ad una temperatura di circa 0-5°C. La miscela viene quindi lasciata riscaldare a temperatura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (18) è isolato e purificato con mezzi convenzionali .
Preparazione dei composti di Formula (19)
Come illustrato nello Schema di Reazione 1, fase 2, il gruppo di protezione carbammato viene idrolizzato in condizioni acide. In generale l'acido preferito è acido trifluoroacetico. La reazione viene eseguita in solvente inerte, preferibilmente cloruro di metilene, circa a temperatura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (19), che è un composto di formula (2) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali.
I gruppi di legame impiegati come reagenti di accoppiamento nelle figure suddette sono disponibili in commercio oppure vengono preparati con metodi ben noti nel campo. Vari esempi di tale preparazione sono riportati in seguito nello Schema di Reazione 2-3. Lo Schema di Reazione 2 mostra la pre-parazione di un'amminoaldeide dal corrispondente amminoalcool .
in cui PG è un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile.
Preparazione di un composto di Formula (7)
Nello Schema di Reazione 2 è illustrato un procedimento per la preparazione di una amminoaldeide protetta (7) dall'amminoalcool (20) corrispondente. 1/amminoalcool viene protetto con tecnica convenzionale, per esempio mediante trattamento con 9-fluorenilmetilcloroformiato in presenza di una base, per ottenere un amminoalcool (21) protetto con F-moc. L'ossidazione mediante tecniche ben note nel campo (per esempio triossido di zolfo/piridina) porta alla formazione di un'aldeide di formula (7) .
Analogamente, lo Schema di Reazione 3 presenta altri metodi mediante i quali si possono preparare derivati di aldeidi.
in cui PG è uri gruppo di protezione, R<5 >è idrogeno, alchile, arile,<’ >eteroarile, arilalchile o eteroarilalchile, e R<13 >è alchile, arilalchile o eteroarilalchile.
Lo Schema di Reazione 4 mostra un metodo mediante il quale si può preparare un composto bivalente [C-C]. Si produce pure un monomero di formula (22).
in cui R è idrogeno o metile e il circolino tratteggiato è un "nucleo" legante.
Preparazione di un composto legato [C-C] di Formula I In generale, circa due equivalenti molari di un glicopeptide, per esempio vancomicina, vengono fatti reagire con circa un equivalente molare della diammina di formula generale {2) {per esempio una diammina di formula (19)), in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibilmente si impiega una base bloccata, preferibilmente diisopropiletilammina, in presenza di esafluorofosfato di benzotriazol-l-ilossitripirrolidinfosfonio (PyBOP) e 1-idrossibenzotriazolo. La reazione viene condotta in un solvente polare inerte, per esempio N,N-dimetilformammide (DMF) o dimetilsolfossido (DMSO), o preferibilmente una miscela di entrambi, circa a temperatura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa. Viene pure isolato il monoaddotto, un composto di formula (22).
Alternativamente, si può preparare un intermedio di formula (22) come illustrato nel seguito nello Schema di Reazione 5, che viene usato per preparare un composto [C-C] di Formula I.
SCHEMA DI REAZIONE 5
in cui R è idrogeno o metile, e PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarboni le.
Preparazione di un composto di Formula (21)
Come illustrato nello Schema di Reazione 5, fase 1, un glicopeptide, per esempio vancomicina, viene fatto reagire con circa 1,1 equivalenti molari di un estere carbammico terminato da un gruppo alchilamminico [formula (3)]. La parte estere viene scelta per facilità di rimozione in condizioni blande nelle reazioni successive, ed è preferibil-mente 9-fluorenilmetile. Si adottano condizioni convenzionali di accoppiamento amminico, impiegando preferibilmente PyBOP e 1-idrossibenzitriazolo. In generale, la reazione viene condotta in presenza di una base bloccata, preferibilmente diisopropiletilammina, in un solvente polare inerte, preferibil-mente DMF oppure DMSO, preferibilmente una miscela dei due, circa a temperatura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (21) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali .
Preparazione dei composti di Formula (22)
Come illustrato nello Schema di Reazione 5, fase 2, il composto di formula (21) viene fatto reagire con una base debole per rimuovere il gruppo estere di protezione, con il che si ottiene pure la decarbossilazione. In generale, la base è preferibilmente piperidina, e la reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente dimetilformammide, circa a temperatura ambiente, per un tempo da circa 10 min a un'ora. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (22) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente mediante HPLC a fase inversa .
L'intermedio di formula (22) può quindi venire convertito in un composto bivalente glicolpeptidico [C-CJ.
Preparazione di un composto di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 5, fase 3, il composto di formula (22) viene fatto reagire con un acido bicarbossilico. In generale si fanno reagire circa 3 equivalenti molari del composto di formula (22) con circa un equivalente molare dell'acido bicarbossilico di formula (6), in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibilmente, si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo. La reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente, per un tempo di circa 1-3 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente mediante HPLC a fase inversa.
Oltre all'accoppiamento dei due ligandi di formula (22) con un acido bicarbossilico, i composti [C-C] dell'invenzione possono anche venire preparati mediante alchilazione riduttiva di (22) con una dialdeide .
Si comprenderà pure che sebbene lo Schema di Reazione 5 mostri glicopeptidi non sostituiti come ligando per la reazione, la stessa reazione è possibile partendo da un glicopeptide sostituito (o protetto) nella posizione [V]. Il gruppo amminico [V] può quindi venire ulteriormente modificato, se lo si desidera, nelle fasi successive.
Composti di Formula I in cui il legame è [C-C], in cui la posizione [V] è sostituita, possono venire preparati da intermedi di formula (25), la preparazione dei quali è rappresentata nel seguente Schema di Reazione 6.
SCHEMA DI REAZIONE 6
Preparazione di un composto legato [C-C] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile, e R<5 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile o eteroarilalchile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di un composto di Formula (25)
Come illustrato nello Schema di Reazione 6, fase 1, la parte di amminozucchero del glicopeptide, per esempio la porzione di vancosammina della vancomicina, viene fatta reagire con una aldeide protetta da un gruppo amminico di formula (7) per formare una base di Schifi. La parte estere viene scelta per facilità di rimozione in condizioni blande nelle reazioni successive, ed è preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile (Fmoc). In generale, la reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente N,N-dimetilformammide, in presenza di una base bloccata, preferibilmente diisopropiletilammina, tra circa 0 e 50°C, preferibilmente a circa 25°C, per circa 1-5 h, preferibilmente circa 2 h. La base di Schiff viene poi fatta reagire con un agente riducente moderato. In generale si impiega un solvente protico, preferibilmente metanolo, seguito dall'agente riducente, preferibilmente cianboroidruro di sodio, e quindi acido trifluoroacetico. La reazione viene eseguita tra circa 0 e 50°C, preferibilmente circa 25°C, per circa 1 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (25) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Si può notare che è possibile impiegare altri intermedi in sostituzione del composto di formula (7), per esempio un acido protetto (per formare una ammide) oppure un gruppo alchile o arile possono essere legati direttamente all'ammina [V].
L'intermedio di formula (25) può quindi essere convertito in un composto bivalente di vancomicina [C-C] in cui la posizione [V] è pure sostituita. Preparazione di un composto di Formula (26)
Come illustrato nello Schema di Reazione 6, fase 2, il composto di formula (25) viene fatto reagire con un composto di formula (22), che può venire preparato come illustrato nello Schema di Reazione 4. In generale si adottano condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibil-mente si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo. La reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente, per un tempo da 1 a 3 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il^composto di formula (26) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Preparazione di un composto di Formula (27)
Come illustrato nello Schema di Reazione 6, fase 3, il composto di formula (26) viene deprotetto convenzionalmente nel modo suddetto, per esempio come indicato nello Schema di Reazione 5, fase 2, per formare un composto di formula (27).
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 6, fase 4 , il composto di formula (27) viene fatto reagire con un composto di formula R<5>-C02H oppure R<s>-COCl, in cui R<5 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile, che possono opzionalmente essere tutti sostituiti. In generale, si adottano condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibilmente si impiega una base bloccata, preferibilmente diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo. La re-azione viene realizzata in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente per un tempo da circa 1 a 3 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi con-venzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Si può notare che ambedue i composti di formula (26) e (27) possono anche essere considerati come composti di Formula I. Inoltre, la fase 4 può essere qualsiasi reazione che formi un derivato sostituito del gruppo amminico, per esempio alchilazione riduttiva, alchilazione e simili.
SCHEMA DI REAZIONE 7
in cui R è idrogeno o metile.
Preparazione di un composto di Formula I
In generale, si fanno reagire circa due equivalenti molari di un composto di formula (22) con circa un equivalente molare del dialchilalogenuro di formula generale (14) in condizioni di alchilazione convenzionali, in presenza di una base bloccata, preferibilmente diisopropiletilammina. La reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, per esempio N,N-dimetilformammide (DMF), tra circa 40 e 100°C, per un tempo da circa 1 a 24 h, preferibilmente circa 8 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Questa reazione, naturalmente, è largamente applicabile a qualsiasi ligando che contenga un gruppo amminico libero.
SCHEMA DI REAZIONE 8
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile, e R<1 >è alchile, amminoalchile, alchilamminoalchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile o un derivato di sale quaternario .
Preparazione di un composto di Formula (31)
Come illustrato nello Schema di Reazione 8, fase 1, la funzione carbossile del composto di formula (25) viene fatta reagire con un'ammina di formula (1). In generale si fa reagire circa 1 equiva-lente molare del composto di formula (25) con circa 1,5 equivalenti molari di (1) in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibilmente si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo. La reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente per un tempo da circa 10 min a 2 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (31) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente mediante HPLC a fase inversa.
Preparazione di un composto di Formula (32)
Come illustrato nello Schema di Reazione 8, fase 2, il composto di formula (31) viene deprotetto convenzionalmente nel modo precedentemente illustrato, per esempio nello Schema di Reazione 5, fase 2, per formare un composto di formula (32).
L'intermedio di formula (32) viene poi convertito in un composto bivalente glicopeptidico [V-V] in cui anche la posizione [C] è sostituita, come indicato nel seguito.
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 8, fase 3, si fa reagire il composto di formula (32) con un acido bicarbossilico (6). In generale si fanno reagire circa 3 equivalenti molari del composto di formula (32) con circa 1 equivalente molare dell'acido bicarbossilico di formula (6), in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibilmente si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo. La reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente e per un tempo da 1 a 3 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Se, invece di preparare un derivato sostituito in [C] di formula {32), si desidera preparare il derivato acido libero, il composto di formula (25) può venir fatto reagire direttamente con un acido bicarbossilico "preattivato" di formula (6), come descritto nel seguito.
Un metodo alternativo per preparare composti di Formula I in cui il legame è [V-V] e la posizione [C3 è sostituita su ambedue le unità di glicopeptide, è quello della reazione dell'intermedio di formula (36), la preparazione di questi intermedi essendo illustrata nello Schema 9 seguente.
SCHEMA DI REAZIONE 9
Preparazione di un composto legato [V-V] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetile ed in cui R<1>, R<1' >sono indipendentemente alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di composti di Formula (36)
Come si vede nello Schema di Reazione 9, il composto di formula (32) viene fatto reagire con un monoestere di un acido bicarbossilico (8); preferibilmente il monoestere è di tipo facilmente idrolizzabile in condizioni moderate, per esempio un estere 9-fluorenilmetilico. In generale, si fa reagire circa 1 equivalente molare di (32) con un equivalente molare di (8). La reazione viene realizzata in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibilmente si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo. La reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente e per un tempo di circa 1-3 h, preferibilmente circa 80 min. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il prodotto desiderato (35) viene isolato con mezzi convenzionali e fatto reagire con una base debole, preferibilmente piperidina, per allontanare il gruppo di protezione. La reazione viene condotta in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente e per un tempo di circa 1-3 h, preferibilmente circa 1 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (36) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
L'intermedio di formula (36) viene poi convertito in un composto bivalente [V-V] in cui la posizione [C] è sostituita su ambedue le subunità di vancomicina mediante reazione con un composto di formula (32') [non necessariamente uguale al prodotto di partenza (32)].
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 9, fase 3, il composto di formula (36) viene fatto reagire con un composto di formula (32'). In generale, si fanno reagire quantità circa equimolari dei composti di formula (36) e (32'), in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico. Preferibilmente si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo. La reazione viene eseguita in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente e per un tempo da 30 min e 3 h, preferibilmente circa 1 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Si fa notare che i due glicopeptidi (rappresentati come riquadri tratteggiati) possono essere uguali o diversi (oppure uguali ma con sostituenti differenti), ed i gruppi di legame, sebbene sempre rappresentati da un circolino tratteggiato, possono essere a seconda del caso uguali o diversi .
SCHEMA DI REAZIONE 10
Preparazione di un composto legato [N-N] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile e R<1 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile oppure un derivato di sale quaternario.
Preparazione di composti di Formula (41)
Come illustrato nello Schema di Reazione 10, fase 1, un glicopeptide, per esempio vancomicina, viene fatto reagire con una amminoaldeide protetta in condizioni sufficienti a dirigere l'aldeide alla posizione [N]. La base di Schifi così formata viene ridotta nello stesso modo dello Schema di Reazione 6, fase 1, per formare un composto di formula (41).
Preparazione di composti di Formula (42)
Come illustrato nello Schema di Reazione 10, fase 2, il composto di formula (41) viene fatto reagire con un'ammina (1) in una reazione di accoppiamento nello stesso modo precedentemente illustrato, per esempio nello Schema di reazione 8, fase 1, per formare un'ammide di formula (42).
Preparazione di composti di Formula (43)
Come illustrato nello Schema di Reazione 10, fase 3, il composto di formula (42) viene deprotet-to in modo convenzionale come illustrato in precedenza, per esempio nello Schema di reazione 5, fase 2, per formare un composto di formula (43).
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 10, fase 4, il composto di formula (43) viene fatto reagire con un acido bicarbossilico nello stesso modo precedentemente mostrato, per esempio nello Schema di Reazione 8, fase 3, per ottenere un composto di Formula I che viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente mediante HPLC a fase inversa.
AGLICONI
Come precedentemente descritto, l'invenzione comprende pure derivati agliconici di glicopeptidi, per esempio vancomicina che manca della parte di amminozucchero. Tale composto ha un gruppo ossidrilico come punto di attacco invece del gruppo amminico [V] dell'amminozucchero. Negli schemi di reazione seguenti, gli agliconi sono rappresentati come precedentemente descritto, cioè sono rappresentati come un triangolo tratteggiato che mostra soltanto il terminale carbossile, il terminale ossidrile agliconico ed il terminale amminico.
Lo Schema di Reazione 10 mostra la preparazio-ne di un composto bivalente di aglicone da un gli-copeptide. Il glicopeptide è inizialmente sostituito nella posizione [C] con un'ammide, quindi si ef-fettua l'idrolisi dell'amminozucchero, ed infine l'accoppiamento del fenolo così ottenuto.
SCHEMA DI REAZIONE 11
in cui R è idrogeno o metile e R<1 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di composti di Formula (46)
Come illustrato nello Schema di Reazione 11, fase 1, un glicopeptide, per esempio vancomicina, viene fatto reagire con un'ammina (1) in una reazione di accoppiamento nello stesso modo precedentemente mostrato, per esempio nello Schema di Re-azione 8, fase 1, per formare un'ammide di formula (46), che viene isolata e purificata con mezzi convenzionali.
Preparazione di composti di Formula (47)
Come illustrato nello Schema di Reazione 11, fase 2, il glicopeptide di formula (46) viene idrolizzato con un acido forte, preferibilmente a circa 50°C, per produrre un aglicone di formula (47), che viene isolato e purificato con mezzi convenzionali.
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 11, fase 3, si fanno reagire due equivalenti del composto di formula (47) con un dialocomposto di formula (10) per ottenere un composto di Formula I [O-O]. La reazione viene realizzata in un solvente polare, preferibilmente DMF, in presenza di una base, preferibilmente carbonato di potassio, per circa 30 h. Il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali.
Alternativamente, come illustrato nello Schema di Reazione 12, il composto di formula (47) può venir fatto reagire con una aloammina protetta, per esempio terz-butil N-(2-bromoetil)carbammato, per formare un amminoetere di formula (51), che viene poi deprotetto e fatto ulteriormente reagire con un acido bicarbossilico per ottenere un composto di Formula I.
SCHEMA DI REAZIONE 12
in cui R è idrogeno o metile, e PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente BOC, e in cui R<1 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di un composto di Formula (51)
Come illustrato nello Schema di Reazione 12, fase 1, si fa reagire un aglicone di formula (47) con aloammina protetta, per esempio terz-butil N-(2-bromoetil)carbammato, in condizioni di accoppiamento convenzionali, usando preferibilmente carbonato di potassio come base in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF o DMSO, circa a tempe-ratura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (51) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali.
Preparazione di un composto di Formula (52)
Come illustrato nello Schema di Reazione 12, fase 2, il gruppo di protezione (carbammato) viene idrolizzato in condizioni acide. In generale l'acido preferito è acido trifluoroacetico, e la reazione viene realizzata in un solvente inerte, circa a temperatura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (52) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali.
Preparazione dei composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 12, fase 3, si fanno reagire due equivalenti del composto di formula (52) con un composto di acido bicarbossilico di formula (6) per ottenere un composto di Formula I [O-O]. La reazione viene realizzata in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico come precedentemente dettagliato, per esempio come nello Schema di Reazione 8, fase 3, per ottenere un composto di Formula I.
Alternativamente, come illustrato nello Schema di Reazione 13, di può far reagire il composto di formula (47) con un aioestere, per esempio t-butilbromoacetato, per ottenere un etere carbossisostituito, che viene deprotetto e quindi fatto ulteriormente reagire con una diammina per ottenere un composto di Formula I.
SCHEMA DI REAZIONE 13
in cui R è idrogeno o metile, e PG rappresenta un gruppo di protezione ed in cui R<1 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilaìchile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di composti di Formula (56)
Come illustrato nello Schema di Reazione 13, fase 1, si fa reagire un aglicone di formula (47) con un aioestere in condizioni di accoppiamento convenzionali, usando preferibilmente carbonato di potassio come base in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF o DMSO, circa a temperatura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (56) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali.
Preparazione di un composto di Formula (57)
Come illustrato nello Schema di Reazione 13, fase 2, il gruppo di protezione (carbammato) viene idrolizzato in condizioni acide. In generale un acido preferito è l'acido trifluoroacetico, e la reazione viene realizzata in un solvente inerte, circa a temperatura ambiente. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di formula (57) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali .
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 13, fase 3, si fanno reagire due equivalenti del composto di formula (57) con un diammino composto di formula (2) per ottenere un composto di Formula I [O-O]. La reazione viene realizzata in condizioni convenzionali di accoppiamento ammidico come precedentemente dettagliato. Preferibilmente si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina, in presenza di PyBOP e l-idrossibenzotriazolo. La reazione viene realizzata in un solvente polare inerte, preferibilmente DMF, circa a temperatura ambiente per un tempo da circa 30 min a 5 h, preferibilmente circa 2 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Un nuovo tipo di modifica chimica dei glicopeptidi è descritto in una recente pubblicazione del The Institute of New Antibiotics, Russian Academy of Medicai Sciences, B. Pirogovskaya 11, 119867 Mosca, Russia. La reazione descritta utilizza la reazione di Mannich per derivatizzare il glicopeptide alla posizione tra i due gruppi metaossidrilici del gruppo "resorcinolo" (precedentemente identificato nella Struttura II come posizione [R]). Questo tipo di reazione può venire adottato per preparare composto dell'invenzione, come illustrato nel seguente Schema di Reazione 14.
SCHEMA DI REAZIONE 14
Preparazione di un composto legato [R-R] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile.
Preparazione di un composto di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 14 un glicopeptide, per esempio vancomicina, viene legato alla posizione [R]. In generale si fanno reagire circa due equivalenti molari di un glicopeptide, per esempio vancomicina, con circa due equivalenti molari di formalina ed un equivalente molare di diammina (2). La reazione viene realizzata in un solvente polare inerte, preferibilmente acetonitrile acquoso, per circa 18 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di Formula I viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Invece delle animine primarie del legante di formula (2) si possono usare, se desiderato, ammine secondarie e la posizione [C] può essere sostituta, per esempio mediante NHR<1>, come precedentemente illustrato.
In alternativa, si può adottare la reazione di Mannich per introdurre una catena amminica laterale oppure una catena acida laterale nella posizione [R] (per esempio come illustrato per il composto di formula (82)), che può quindi essere fatto ulteriormente reagire con un legante adatto (un biacido, bialdeide, bialocomposto) come precedentemente illustrato, per ottenere un composto di Formula I.
Composti di Formula I in cui il legame è [C-V] possono venire preparati come rappresentato nei seguenti Schemi di Reazione 15-20.
SCHEMA DI REAZIONE 15
Preparazione di un composto legato [C-V] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta il gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile, e R<9 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile o un derivato di sale quaternario.
Preparazione di un composto [C-V] di Formula I In generale, i composti [C-V] di Formula I vengono preparati con le procedure dello Schema di Reazione 15, usando le reazioni precedentemente descritte. Tuttavia, una differenza importante è che il gruppo carbossile [C] del composto di formula (25) viene preferibilmente "preattivato" prima della reazione con il composto di formula (60), poiché (60) contiene pure un gruppo carbossile libero.
SCHEMA DI REAZIONE 16 Preparazione di un composto legato [C-V] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile, e R<1 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile oppure un derivato di sale quaternario.
Preparazione di un composto di Formula (66)
Come illustrato nello Schema di Reazione 16, il composto di formula (32) viene fatto reagire con un amminoacido (7) N-protetto, nello stesso modo precedentemente illustrato, per esempio nello Schema di Reazione 9, fase 1, per formare un'ammide protetta, che viene poi deprotetta in modo convenzionale, per esempio come nello Schema di Reazione 5, fase 2, per formare un composto di formula (66).
Il composto di formula (66) viene poi conver
tito in un composto bivalente [C-V] di Formula I mediante reazione con un glicopeptide, per esempio vancomicina .
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 16, fase 3, il composto di formula (66) viene fatto reagire con un glicopeptide in una reazione di accoppiamento tipica, come precedentemente illustrato, per formare un composto di Formula I [C-V].
Lo Schema di Reazione 17 mostra la preparazione di composti [C-V] di Formula I con l'impiego delle tecniche precedentemente descritte, cioè alchilazione riduttiva per provvedere un "attacco" amminico protetto, con successivo accoppiamento della posizione [C] ad un composto [V] ammino sostituito, e deprotezione.
SCHEMA DI REAZIONE 17
Preparaziorie di un composto legato [C-V] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, preferibilmente 9-fluorenilmetossicarbonile, e R<1 >e R<2 >sono indipendentemente alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile o un derivato di sale quaternario.
Composti di Formula I in cui il legame è [C-V] possono venire preparati da intermedi di formula (72), la preparazione dei quali è rappresentata nel seguente Schema di Reazione 18.
SCHEMA DI REAZIONE 18 Preparazione di un composto legato [C-V] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, per esempio 9-fluorenilmetile, e R<1 >è alchile, alchilammino, alchilamminoalchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile o un derivato di sale quaternario.
Preparazione di un composto di Formula (72)
Come illustrato nello Schema di Reazione 18, fase 1, il composto di formula (22) viene fatto reagire con un acido nello stesso modo precedentemente illustrato, per esempio nello Schema di Reazione 9, fase 1, per formare una ammide protetta, che poi deprotetta convenzionalmente, per esempio come nello Schema di Reazione 9, fase 2, per formare un composto di formula (72).
Il composto di formula (72) viene poi convertito in un composto bivalente [C-V] di Formula I per reazione con un composto di formula (32), preparato nel modo precedentemente illustrato, come mostrato nello Schema di Reazione 6.
Preparazione dei composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 18, fase 3, il composto di formula (72) viene fatto reagire con un composto di formula (32) in una tipica reazione di accoppiamento come precedentemente mostrato, ottenendo il composto di Formula I [C-V].
Il composto [C-V] di Formula I così preparato viene sostituito al secondo terminale [C] (mediante R<1>NH). L'acido libero (cioè il terminale [C] non sostituito) può essere ottenuto, se desiderato, sostituendo il composto di formula (60) a (32), e preattivando il composto di formula (72) come precedentemente spiegato.
Composti di Formula I il cui il legame è [C-V] ed il terminale [C] di una vancomicina ed il terminale [V] di una seconda vancomicina sono entrambi sostituiti, possono venire preparati da intermedi di formula (77), la preparazione dei quali è illustrata nel seguente Schema di Reazione 19.
SCHEMA DI REAZIONE 19
in cui R è idrogeno o metile, PG rappresenta un gruppo di protezione, per esempio 9-fluorenilmetossicarbonile e R<1>, R<9 >vengono scelti indipendentemente tra idrogeno, alchile, arile, eteroarile, arilalchile, eteroarilalchile e un derivato di sale quaternario.
Preparazione di un composto di Formula (76)
Come illustrato nello Schema di Reazione 19, fase 1, un glicopeptide, per esempio vancomicina, viene fatto reagire con un'aldeide di formula R<9>CHO, usando un eccesso di base per dirigere l'alchilazione alla posizione [V]. La base di Schifi così formata viene ridotta nello stesso modo illustrato nello Schema di Reazione 6, fase 1, per for
mare un composto di formula (76).
Preparazione di composti di Formula (77)
Come illustrato nello Schema di Reazione 19, fase 2, il composto di formula (76) viene fatto reagire con una diammina (2) per formare un'ammide di formula (77).
Il composto di formula (77) viene poi convertito in un composto bivalente [C-V] di Formula I (in cui il terminale [C] di un glicopeptide ed il terminale [V] di un secondo glicopeptide sono entrambi sostituiti per reazione con un composto di formula (36), preparato come illustrato nello Schema di Reazione 9.
Preparazione di composti di Formula I
Come illustrato nello Schema di Reazione 19, fase 3, il composto di formula (77) viene fatto reagire con un composto di formula (36) in una tipica reazione di accoppiamento come precedentemente mostrato, per ottenere un composto di Formula I [C-V] in cui il terminale [C] di un glicopeptide ed il terminale [V] di un secondo glicopeptide sono pure sostituiti.
Composti di Formula I in cui il legame è [C-V] e il terminale [C] di una vancomicina ed il terminale [V] di una seconda vancomicina sono entrambi sostituiti, possono pure venire preparati da intermedi di formula (32), la preparazione dei quali è mostrata nel seguente Schema di Reazione 20.
SCHEMA DI REAZIONE 20
Preparazione di un composto legato [C-V] di Formula I
in cui R è idrogeno o metile, e R<1 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile, o eteroarilalchile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di un composto di Formula I
In generale si fa reagire un equivalente molare di un composto di formula (32) ed un equivalente molare di un composto di formula (22) con un equivalente melare di un bis-immidato di formula (38) in condizioni convenzionali di accoppiamento. Preferibilmente, si impiega una base bloccata, di preferenza diisopropiletilammina. La reazione viene realizzata in un solvente polare inerte, per esempio N,N-dimetilformammide (DMF), per circa 1 h. Quando la reazione è sostanzialmente completa, il composto di Formula I (con un legante di bisammidina) viene isolato e purificato con mezzi convenzionali, preferibilmente purificato mediante HPLC a fase inversa.
Si può notare che questa reazione, che provvede un legante di bis(ammidina), può venire utilizzata nello stesso modo su qualsiasi ammina indicata negli esempi seguenti, per ottenere leganti di ammidina tra tutti i terminali di un glicopeptide {[C-C], [V-V], ecc.).
Composti di Formula I in cui il legame è [C-N] possono venire preparati da intermedi di formula (43), la preparazione dei quali è stata illustrata nello Schema di Reazione 9.
in cui R è idrogeno o metile e R<1 >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile o eteroarilalchile che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di un composto legato [C-N] di Formula I Come illustrato nello Schema di Reazione 21, il composto di formula (72) viene fatto reagire con un composto di formula (43) in una tipica reazione di accoppiamento come precedentemente mostrato, per ottenere un composto di Formula I [C-N].
Composti di Formula I in cui il legame è [N-V] possono venire preparati per reazione di un composto di formula (36) con un composto di formula (43), come illustrato nello Schema di Reazione 22.
in cui R è idrogeno o metile e R<1>, R<r >è alchile, arile, eteroarile, arilalchile o eteroarilalchile, che possono tutti essere opzionalmente sostituiti.
Preparazione di un composto legato [N-V] di Formula I Come illustrato nello Schema di Reazione 22, il composto di formula (36) viene fatto reagire con un composto di formula (43), la preparazione del quale è stata precedentemente dettagliata, in una tipica reazione di accoppiamento come precedentemente illustrata, per ottenere un composto di Formula I [N-V].
SCHEMA DI REAZIONE 23
Preparazione di un composto legato [C-R] di Formula I
Preparazione di un composto legato [C-R] di Formula I Come illustrato nello Schema di Reazione 23, il composto di formula (81) viene fatto reagire con una diammina e formaldeide, usando condizioni di reazione tipiche per la reazione di Mannich, per ottenere un composto di formula (82). Questo ammino derivato viene poi accoppiato con un glicopeptide, in una tipica reazione di accoppiamento come precedentemente illustrata, per ottenere un composto di Formula I [C-R] .
Isolamento e purificazione dei composti
L'isolamento e la purificazione dei composti ed intermedi descritti si possono eseguire, se desiderato, con qualsiasi procedura adatta di separazione e purificazione come, per esempio, filtrazione, estrazione, cristallizzazione, cromatografia su colonna, cromatografia su strato sottile, cromatografia su strato spesso, cromatografia liquida preparativa a bassa o alta pressione oppure una combinazione di queste procedure. Illustrazioni specifiche di procedure adatte di separazione ed isolamento si possono trovare facendo riferimento agli esempi seguenti. Tuttavia, si possono anche adottare, naturalmente, altre procedure equivalenti di separazione ed isolamento.
ESEMPIO 1
Preparazione di una diammina di Formula (2)
(1) Preparazione di un composto di Formula (18)
Ad una soluzione di terz-butil N-(2-amminoetil) carbammato (3) (2,3 g, 14,4 mmoli) e N,N-diisopropiletilammina (2,5 ml, 14,3 mmoli) in 15 mi di cloruro di metilene a 0°C, si aggiunge goccia a goccia dicloruro di glutarile (17) (0,6 ml, 4,7 mmoli) in 15 ml di cloruro di metilene. La miscela risultante viene lasciata riscaldare a temperatura ambiente sotto agitazione mentre si aggiunge acqua (15 ml). Il cloruro di metilene viene allontanato sotto pressione ridotta e si aggiunge altra acqua (30 ml). La sospensione risultante viene filtrata e lavata in sequenza con bisolfato di potassio al 10%, acqua, soluzione satura di bicarbonato di sodio ed acqua. Il solido viene essiccato sottovuoto ottenendo 1,3 g (3,1 mmoli, 66%) di bis-[(2-tbutossicarbonilamminoetil)ammide] di acido pentandioico, un composto di formula (18).
(2) Preparazione di un composto di Formula (19) Il composto di formula (18) precedentemente preparato (1,3 g, 3,1 mmoli) viene sospeso in 15 mi di cloruro di metilene. Si aggiungono 15 ml di acido trifluoroacetico a temperatura ambiente ottenendo (con effervescenza) una soluzione che viene agitata per 40 minuti, quindi evaporata sottovuoto. Il residuo viene disciolto in etanolo e trattato con 3 ml di cloruro di idrogeno 4 N in diossano, quindi con dietiletere, ottenendo una resina. I liquidi vengono decantati e la resina viene essiccata sottovuoto ottenendo 1,0 g (3,4 mmoli, 110%) di bis-[(2-amminoetil)ammide] dell'acido pentandioico, un composto di formula (19).
ESEMPIO 2
Preparazione di una amminoaldeide protetta di Formula (7)
(1) Preparazione di un composto di Formula (21) Si prepara il 9-fluorenilmetil N-(2-amminoetil)carbammato (Fmoc-2-amminoetanolo), un composto di formula (21), da amminoetanolo, un composto di formula (20), mediante tecniche convenzionali (vedi Esempio 3, fase 2).
{2) Preparazione di un composto di Formula (7) Ad una miscela di Fmoc-amminoetanolo, un composto di formula (21) (37,64 g, 133 mmoli, 1,0 equivalenti), TEMPO [2,2,6,6-tetrametil-l-piperidinilossi, radicale libero] (0,008 M in CH2Cl2, 332 ml, 2,66 mmoli, 0,02 equivalenti), KBr (0,5 M in acqua, 53 ml, 26,6 mmoli, 0,2 equivalenti) ed acetato di etile (1.500 ml), a 0°C, si aggiunge NaOCl (0,35 M, tamponato a pH 8,6 mediante NaHC03, 760 ml, 266 mmoli, 2,0 equivalenti). Si impiega un agitatore meccanico per assicurare un'agitazione efficiente, e la reazione viene controllata mediante TLC. Dopo 20 minuti i due strati vengono separati. Lo strato acquoso viene estratto con acetato di etile (2 x 250 ml), gli strati organici combinati vengono lavati con Na2S2O3 saturo, acqua e soluzione salina, essiccati su solfato di sodio, filtrati e concentrati a· circa 400 mi'. Si aggiunge esano (1.600 ml) per ottenere un precipitato bianco. Dopo filtrazione, si raccoglie come polvere bianca F-moc amminoacetaldeide (25,2 g, 67%), un composto di formula (7).
ESEMPIO 3
Preparazione di un'amminoaldeide protetta di Formula (95)
Preparazione di un composto di Formula (93)
Una soluzione di amminoetanolo (90) (30,5 g, 500 mmoli, 30,1 ml) e 1-bromodecano (13) (27,65 g, 125 mmoli, 26 ml) in etanolo viene agitata a 65°C per 4 h. Il solvente viene allontanato sotto pressione ridotta. Il residuo viene diluito con acetato di etile (800 ml) e la soluzione organica viene lavata con acqua (2 x 200 ml), acido cloridrico acquoso (2 x 200 ml, 1,0 M), soluzione acquosa satura di bicarbonato di sodio (200 ml) e soluzione salina satura (200 ml). La fase organica viene essiccata su solfato di sodio anidro e concentrata sotto pressione ridotta. Il prodotto grezzo ottenuto, 2-(n-decilamminc)etanolo (93), viene usato nella reazione successiva senza ulteriore purificazione. Preparazione di un composto di Formula (94)
Una soluzione di 2-(n-decilammino)etanolo (93) (20,1 g, 100 mmoli) in cloruro di metilene, viene trattata con DIPEA (diisopropiletilammina, base di Hunig) (15,1 g, 120 mmoli, 20,9 ml) a 0°C, quindi con FmocCl (28,5 g, 110 mmoli). La miscela di reazione risultante viene agitata a 0°C per 1 h e versata in cloruro di metilene (400 ml). La miscela viene lavata con acqua (3 x 200 ml) acido cloridrico acquoso (1 x 200 ml, 1 N), soluzione acquosa satura di bicarbonato di sodio (200 ml) e soluzione salina (200 ml). La fase organica viene essiccata su solfato di sodio anidro e concentrata sotto pressione ridotta. Il solido bianco risultante, ndecil-Fmoc-amminoetanolo (94), viene usato per la reazione successiva senza ulteriore purificazione.
Preparazione di un composto di Formula (95)
Una soluzione di n-decil-Fmoc-amminoetanolo (94) (12,7 g, 30 mmoli) e DIPEA (15,48 g, 120 mmoli, 20,9 ml) in cloruro di metilene viene trattata con una soluzione di complesso triossido di zolfo e piridina in DMSO (85 ml), goccia a goccia, in 20 min a 0°C. La miscela di reazione risultante viene agitata a 0°C per altri 20 min quindi la reazione viene bloccata con acqua. La miscela viene estratta con cloruro di metilene (5 x 100 ml) e le soluzioni organiche combinate vengono concentrate sotto pressione ridotta. Il residuo viene diluito con acetato di etile (500 ml). La soluzione organica viene lavata con acqua (3 x 200 ml), acido cloridrico acquoso (200 ml, 1 N), bicarbonato di sodio in soluzione acquosa satura (200 ml) e soluzione salina satura (200 ml). La fase organica viene essiccata su solfato di sodio anidro e concentrata sotto pressione ridotta. Il prodotto grezzo viene purificato mediante cromatografia su colonna (25% acetato di etile/esani) ottenendo n-decil Emoc-amminoal-deide (95). MS (MH<+>) calcolato 422,2, trovato 422,2.
ESEMPIO 3B
Preparazione di una amminoaldeide protetta di Formula (99)
Preparazione di un composto di Formula (96)
Una soluzione di cloruro di decanoile (5) (2,7 ml, 13 mmoli, 1,0 equivalenti) in cloruro di metilene (20 ml) in un bagno di ghiaccio ed acetone, si aggiunge una miscela di cloridrato di estere metilico della glieina (91) (2,0 g, 16 mmoli, 1,2 equivalenti) e DIPEA (5,1 ml, 29 mmoli, 2,2 equivalenti) in cloruro di metilene (20 ml), goccia a goccia. La reazione viene agitata per altri 60 min dopo avere completato l'aggiunta, quindi lavata con acido cloridrico 3N (50 ml) per due volte, e quindi con bicarbonato di sodio saturo (50 ml). La fase organica viene essiccata su solfato di magnesio ed i solventi vengono allontanati sotto pressione ridotta. Si ottiene n-decilglicina, un composto di formula (96) (3,0 g, 12 mmoli, 95%), che viene usato nella fase successiva senza ulteriore purificazione.
Preparazione di un c di Formula (97)
Si discioglie sotto azoto, ammide (96) (3,0 g, 12 mmoli, 1,0 equivalenti) in tetraidrofurano anidro (25 ml) e si raffredda in bagno di ghiaccio. Si aggiunge cautamente una soluzione di idruro di litio ed alluminio (IN, 25 ml, 25 mmoli, 2,0 equivalenti). La soluzione risultante viene riscaldata al ricadere sotto azoto per una notte, quindi raffreddata in bagno di ghiaccio. Si aggiungono altri 50 ml di tetraidrofurano e quindi si aggiunge lentamente solfato di sodio decaidrato fino a quando cessa l'effervescenza. La miscela viene lasciata riscaldare fino a temperatura ambiente, filtrata, quindi concentrata sottovuoto. Si ottiene 2-(ndecilammino) etanolo, un composto di formula (97) (2,3 g, 11 mmoli, 93%), che viene usato senza ulteriore purificazione.
Preparazione di un composto di Formula (98)
2- (n-decilammino)etanolo (97) (2,3 g, 11 mmoli, 1,1 equivalenti) e DIPEA (2,0 ml, 11 mmoli, 1,1 equivalenti) vengono disciolti in cloruro di metilene (15 ml) e raffreddati in bagno di ghiaccio. Si aggiunge 9-fluorenilmetilcloroformiato (2,6 g, 10 mmoli, 1,0 equivalenti) in cloruro di metilene (15 ml) e la miscela viene agitata per 30 min quindi lavata con acido cloridrico 3N (50 ml) due volte e bicarbonato di sodio saturo (50 ml). La fase organica viene essiccata su solfato di magnesio ed i solventi vengono allontanati sotto pressione ridotta. F-moc-2-(n-decilammino)etanolo, un composto di formula (98), (4,6 g, 11 mmoli, 108%) viene usato senza ulteriore purificazione.
Preparazione di un composto di Formula (99)
Si discioglie F-moc-2-(n-decilammino)etanolo (98) (4,6 g, 11 mmoli, 1,0 equivalenti) e DIPEA (7,6 ml, 44 mmoli, 4,0 equivalenti) in cloruro di metilene (30 ml) e si raffredda in un bagno di ghiaccio secco ed acetone. Si aggiunge una soluzione di complesso triossido di zolfo-piridina (6,9 g, 43 mmoli, 4,0 equivalenti) in dimetilsolfossido (30 ml) e la soluzione viene agitata per 20 min. Si aggiunge ghiaccio frantumato e la miscela viene separata. La fase organica viene lavata con acido cloridrico 3N per due volte, con bicarbonato di sodio saturo e cloruro di sodio saturo, quindi essiccata su cloruro di magnesio e concentrata sottovuoto. F-moc-2- (n-decilammino)acetaldeide, un composto di formula (99) (3,4 g, 8 mmoli, 74%) viene usato senza ulteriore purificazione.
ESEMPIO 4
Preparazione di un composto [C-C] di Formula I (1) Preparazione di un composto di Formula I
A temperatura ambiente si discioglie vancomicina cloridrato (3,6 g, 2,3 mmoli) in 36 ml di dimetilsolfossido. A questa soluzione si aggiunge bis-(2-amminoetil)ammide dell'acido pentandioico, un composto di formula (2) (1,0 g, 3,4 mmoli, sospesi in 27 ml di N,N-dimetìlformammide), quindi N,N-diisopropiletilammina (2,4 ml, 13,8 mmoli). La sospensione risultante viene agitata a temperatura ambiente per varie ore fino a quando è praticamente omogenea. Si aggiunge quindi rapidamente, goccia a goccia, una soluzione di PyBOP (1,3 g, 2,5 mmoli) e 1-idrossibenzotriazolo (310 mg, 2,3 mmoli) in 9 mi di N,N-dimetilformammide. La miscela viene agitata a temperatura ambiente per 1 h e quindi aggiunta goccia a goccia a 600 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene filtrato, lavato con acetonitrile e dietiletere ed essiccato sottovuoto. Il prodotto grezzo viene purificato mediante HPLC a fase inversa (50 min, acetonitrile 2-30% in acqua contenente 0,1% di acido trifluoacetico per ottenere [C]-N,N'-amminoetilglutarammide (vancomicina) (un composto di formula (22) contaminato da 1-idrossibenzotriazolo, eluiti al minuto 29) e acido [C-C]-[pentan-1,5-dioico bis- ((2-amminoetil)-ammide]-bis-(vancomicina), un composto di Formula I (eluisce al minuto 36) ed i rispettivi sali con acido trifluoroacetico.
ESEMPIO 5
Preparazione di un composto [C-C] di Formula I (1) Preparazione di un composto di Formula (21) Si discioglie a temperatura ambiente vancomicina cloridrato (7,3 g, 4,7 mmoli) in 75 ml di dimetilsolfossido . A questa soluzione si aggiunge N,N-diiso'propiletilammina (4,1 ml, 23,5 mmoli) e quindi 9-fluorenilmetil N-(2-amminoetil)carbammato cloridrato (1,8 g, 5,6 mmoli). Alla soluzione risultante si aggiunge rapidamente a temperatura ambiente, goccia a goccia, una soluzione di PyBOP (2,7 g, 5,2 mmoli) e 1-idrossibenzotriazolo (630 mg, 4,7 mmoli) in 75 ml di 1,3-dimetil-3,4,5,6-tetraidro-2 (IH)pirimidinone. La soluzione risultante viene agitata a temperatura ambiente per 2 h, quindi versata in 800 ml di dietiletere, ottenendo una resina. Il dietiletere viene decantato e la resina viene lavata con altro dietiletere ottenendo [C]-[2-Fmoc-amminoetil]vancomicina, un composto di formula (21).
(2) Preparazione di un composto di Formula (22) Il composto di formula (21) precedentemente preparato, in forma di resina, viene ripreso in 40 ml di N,N-dimetilformammide, alla quale si aggiungono 10 ml di piperidina e la soluzione si lascia a riposo a temperatura ambiente per 20 min. La soluzione viene quindi aggiunta goccia a goccia a 450 ml di acetonitrile ottenendo un precipitato. Si centrifuga e quindi si decanta l'acetonitrile ed il residuo viene lavato due volte con 450 ml di acetonitrile, una volta con 450 ml di dietiletere ed essiccato all'aria. Il residuo viene ripreso in acqua, acidificato a pH <5 con una piccola quantità di acido cloridrico 3N e purificato mediante HPLC a fase inversa usando un gradiente di 2-30% di acetonitrile in acqua contenente lo 0,1% di acido trifluoroacetico, ottenendo [C]-(2-amminoetil)vancomicina, un composto di formula (22).
(3) Preparazione di un composto legato [C-C] di Formula I
Il composto di formula (22) (400 mg, 220 μmoli) ed acido glutarico (6) (10 mg, 76 μmoli) vengono disciolti in 5 ml di N,N-dimetilformammide quindi si aggiungono N,N-diisopropiletilammina (140 pi, 800 μmoli) seguita da PyBOP (83 mg, 160 pinoli) e 1-idrossibenzotriazolo (10 mg, 74 pinoli) in 500 μl di Ν,N-dimetilformammide. La reazione viene agi-tata per 75 min a temperatura ambiente, quindi si aggiungono altri 20 mg di PyBOP. Dopo 75 min la soluzione viene versata goccia a goccia in 45 ml di acetonitrile. Il precipitato risultante viene rac-colto per centrifugazione, lavato con etere, essiccato all'aria e purificato mediante HPLC a fase inversa (50 min, 2-30% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce al minuto 33) ottenendo acido [C-C]-[pentan-1,5-dioico bis- [(2-amminoetil)ammide]-bis-{vancomicina), un composto di Formula I, come sale dell'acido trifluoroacetico .
ESEMPIO 6
Preparazione di un composto [C-C] di Formula I (1) Preparazione di un composto di Formula (25) In un pallone a fondo tondo da 1000 ml, essiccato in stufa, dotato di agitatore magnetico a barra, si carica vancomicina cloridrato (34,1 g, 23 moli, 1 equivalente), N-Fmoc-amminoacetaldeide (7) (6,5 g, 23 mmoli, 1 equivalente), DIPEA (8,5 ml, 46 mmoli, 2 equivalenti) e DMF (340 ml). La miscela viene agitata a temperatura ambiente per 2 h e controllata mediante HPLC. La massa diventa omogenea e si osserva la conversione di circa il 90% dell'immina. Si aggiungono alla soluzione metanolo (340 ml) e NaCNBH3 (4,3 g, 69 moli, 3 equivalenti), quindi TFA (5,2 ml, 69 mmoli, 3 equivalenti). Si prosegue l'agitazione per un'altra ora a temperatura ambiente. Completata la reazione, il metanolo viene allontanato sottovuoto. Il residuo contenente il prodotto grezzo e DMF vengono versati lentamente in un pallone da 5 1 ed agitati con acetonitrile (3,5 1). Si forma un precipitato bianco. La sospensione viene lasciata depositare a temperatura ambiente ed il supernatante viene decantato. Il solido bianco viene filtrato e triturato con etere (2 1). Dopo filtrazione, il prodotto grezzo (25) viene essiccato sotto alto vuoto per una notte.
Si carica una colonna da 8 x 26 cm con silicagel legato con ottadecile. La colonna viene lavata con 800 ml di solvente B al 90% [acetonitrile in acqua, 0,1% TFA] ed equilibrata con 800 ml di solvente B al 10%. La frazione grezza A (10 g) viene disciolta in solvente B al 30% (150 mi contenente 2 ml di acido cloridrico 3N) e caricata sulla colonna. Si procede quindi con la cromatografia flash con B al 10% (800 mi x 2), B al 40% (800 mi x 3) e B al 90% (800 ml). Le frazioni vengono controllate mediante HPLC analitica. Dopo la liofilizzazione, si ottiene V-[Fmoc-2-amminoetil]vancomicina (25) come sale dell'acido trifluoroacetico.
(2) Preparazione di un composto di Formula (26) A temperatura ambiente, il composto di formula (25) precedentemente preparato (205 mg, 0,10 mmoli) e [C]-[glutaril bis-[(2-amminoetil)ammide](vancomicina), un composto di formula (.22), preparata come indicato in precedenza (200 mg, 0,10 mmoli), vengono disciolti in 2 ml di N,N-dimetilformammide. A questa soluzione si aggiunge N,N-diisopropiletilammina (126 pi, 0,72 mmoli), 1-idrossibenzotriazolo (14 mg, 0,10 mmoli) e PyBOP (59 mg, 0,11 mmoli). La soluzione viene agitata per 2 h e quindi aggiunta goccia a goccia a 45 ml di acetonitrile ottenendo un precipitato che è stato raccolto per centrifugazione. Il precipitato è stato purificato mediante HPLC a fase inversa (50 min, 10-70% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce a 24 minuti), ottenendo acido [V]-[2-Fmocamminoetilj [C-C]-pentan-1,5-dioico bis-[(2-amminoetil)ammide]-bis- (vancomicina), un composto di formula (26) come sale dell'acido trifluoroacetico. (3) Preparazione di un composto di Formula (27)
Ad una soluzione del composto di formula (26) precedentemente preparata, in 5 ml di N,N-dimetilformarmide, si aggiungono 0,5 ml di piperidina. La soluzione risultante viene lasciata a temperatura ambiente per 30 min, quindi aggiunta goccia a goccia ad acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione, lavato con etere ed essiccato all'aria. Mediante purificazione con HPLC a fase inversa (50 min, 2-50% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce a 24 minuti) si ottiene acido ([V]—[2— amminoetil] )[C-C]-pentan-1,5-dioico bis-((2-amminoetil )ammide]-bis-(vancomicina), un composto di formula (27), sotto forma del suo sale di acido trifluoroacetico .
(4) Preparazione di un composto C-C di Formula I in cui V è sostituito con n-decilammidoetile Il composto di formula (27) precedentemente preparato (10 mg, 2,8 μmoli), acido decanoico (0,5 mg, 2,9 pinoli) e N,N-diisopropiletilammina (2,9 μl, 16,6 pinoli) vengono disciolti in 200 pi di N,N-dimetilformammide . Si aggiungono PyBOP (1,5 mg, 2,9 μmoli) e 1-idrossibenzotriazolo (0,4 mg, 3,0 μmoli) in 20 mg di N,N-dimetilformammide, la soluzione viene lasciata a temperatura ambiente per 30 min quindi aggiunta goccia a goccia a 1,5 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato. Il precipitato viene raccolto per centrifugazione, lavato con etere ed essiccato all'aria. Per purificazione mediante HPLC a fase inversa (60 min, 10-50% acetonitrile in acqua contenente lo 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce a 42 min) si ottiene acido ([V]—{2— decilammino)etil)vancomicin[C-C]-pentan-1,5-dioico bis-[(2-amminoetil)ammide]-(vancomicina), un composto di Formula I, sotto forma del suo sale dell'acido trifluoroacetico.
ESEMPIO 7
Preparazione di un composto [C-Cj di Formula I mediante alchilazione
Una miscela di [C]-[2-amminoetil]vancomicina (22) (50 mg, 0,027 mmoli), a,a'-dibromo-m-xilene (3,4 mg, 0,013 mmoli) e N,N-diisopropiletilammina (6,5 mg, 0,050 mmoli) in dimetilformammide (0,15 ml) viene riscaldata a 60°C per 8 h, raffreddata a temperatura ambiente per 18 h e guindi riscaldata a 60°C per 8 h. Dopo raffreddamento il prodotto viene precipitato per aggiunta di acetonitrile (15 ml) ed isolato per centrifugazione. Il prodotto solido viene lavato con etere (15 ml) ed essiccato sottovuoto. Mediante HPLC preparativa in fase inversa (5-40% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico su 90 min) si ottiene [C-C]ra-fenil-bis[metilamminoetiiammino]-bis-vancomicina in forma di sale trifluoroacetato. MS calcolato (MH<+>) 3082, 3084; trovato 3084.
Preparazione di altri composti [C—C] di Formula I I seguenti composti [C-C] di Formula I vengono preparati secondo le procedure dei precedenti esempi 1-7. Si fa notare che "classe" indica il punto di attacco del legante; VI, NI e RI rappresentano il punto di attacco rispetto al primo glicopeptide; V2, N2 e R2 rappresentano il punto di attacco rispetto al secondo glicopeptide.
Preparazione di altri Composti [C-C] di Formula I In modo analogo, si preparano altri composti di Formula I secondo i procedimenti degli Esempi 1-7 precedenti, comprendenti quelli in cui il ligando è vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita, oppure cloroeremomicina opzionalmente sostituita.
ESEMPIO 8
Preparazione di composti [V-V] di Formula I, in cui la posizione C è sostituita
(1) Preparazione di un composto di Formula (31) Si discioglie V-[Fmoc-2-amminoetil]vancomicina {il composto di formula (25) precedentemente preparato) (300 mg, 150 pinoli) in N,N-dimetilformammide. Si aggiunge N,N-diisopropiletilammina (65 pi, 370 pinoli) seguita da 1-idrossibenzotriazolo (20 mg, 150 μmoli), 3-(dimetilammino)propilammina (30 pi, 240 μmoli) e PyBOP (90 mg, 170 μmoli). La soluzione viene mantenuta a temperatura ambiente per 30 min, quindi versata goccia a goccia in acetonitrile ottenendo un precipitato bianco. Il precipitato viene raccolto per centrifugazione e purificato mediante HPLC a fase inversa (50 min, 10-50% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce a 35 min) per ottenere [C]-[(3-dimetilammino) propilammino] [V] - [ Fmoc-2-amminoetii ] vancomicina, un composto di formula (31) , <' >come sale dell' acido trifluoroacetico.
(2) Preparazione di un composto di Formula (32) Ad una soluzione del composto di formula (31) preparata nella fase 1 in 2 ml di N,N-dimetilformammide, si aggiungono 0,5 ml di piperidina. La soluzione viene lasciata a temperatura ambiente per 10 min quindi aggiunta goccia a goccia a 15 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato bianco. Il precipitato viene raccolto per centrifugazione, lavato con etere, essiccato all'aria e purificato me-diante HPLC a fase inversa (50 min, 2-50% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce a 21 min) ottenendo [C]-[3-(dimetilammino)propilammino]- [V]-[2-amminoetil]vancomicina, un composto di formula (32) come suo sale di acido trifluoroacetico (177 mg, 92 pinoli, 61%).
(3) Preparazione di un composto di Formula I
Al composto di formula (32) precedentemente preparato (20 mg, 10 pinoli) si aggiunge acido glutarico (6) (0,7 mg, 5 μmoli) in 50 ml di N,N-dimetilformammide, quindi si aggiungono 150 pi di N,N-dimetilformammide. Alla soluzione risultante si aggiunge PyBOP (5,4 mg, 10 μmoli) e 1-idrossibenzotriazolo (1,4 mg, 10 μmoli) in 50 μp di N,N-dimetilformammide, seguita da N,N-diisopropiletilammina (8,2 pi, 47 μmoli). La soluzione viene lasciata a temperatura ambiente per una notte, quindi versata in 15 ml di acetonitrile. Il precipitato risultante viene raccolto per centrifugazione, lavato con etere, essiccato all'aria e purificato mediante HPLC a fase inversa (50 min, 2-30% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce a 26 min) ottenendo acido [V-V]-pentan-1, 5-dioico bis-[(2-etil)ammide]-bis([C]-3-dimetilamminopropilammino- (vancomicina)), un composto [V-V] di Formula I, come suo sale con acido trif luoroacetico.
ESEMPIO 9
Preparazione di un composto [V-V] di Formula I in cui la posizione C è sostituita (1) Preparazione di un composto di Formula (36) Ad una soluzione di [C]-(3-dimetilarnminopropilammino)- [V]-(2-amminoetil)vancomicina, il composto di formula (32) preparato nel modo suddetto (20 mg, 10 μmoli) e mono-9-fluoroenilmetilestere di acido glutarico (15) (3,2 mg, 10 pinoli) in 200 pi di N,N-dimetilformammide, si aggiunge N,N-diisopropiletilammina (9,1 pi, 52 μmoli) seguita da PyBOP (5,4 mg, 10 pinoli) e 1-idrossibenzotriazolo (1,4 mg, 10 μmoli) in 50 μl di N,N-dimetilformammide. La soluzione risultante viene mantenuta a temperatura ambiente per 80 min, quindi aggiunta goccia a goccia a 15 ml di acetonitrile. Si discio-glie quindi in 500 μl di N,N-dimetilformammide e si tratta con 150 μl di piperidina per un'ora a temperatura ambiente, aggiungendola poi goccia a goccia a 15 ml di acetonitrile. Il precipitato risultante viene raccolto per centrifugazione, lavato con etere, essiccato all'aria e purificato mediante HPLC a fase inversa (2-30% di acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico) ottenendo acido [C]—[(3—(dimetilammino)propilammino]-[V]-pentan-1,5-dioico (2-amminoetil)ammide)-(vancomicina), un composto di formula (36) come sale dell'acido trifluoroacetico (13,1 mg, 6,4 pinoli, 64%). (2) Preparazione di un composto di Formula (32') Ad una soluzione del composto di formula (25) preparata nel modo descritto nell'Esempio 6 (30 mg, 15 μmoli) in 300 ul di N,N-dimetilformammide, si aggiunge dodecilammina (4,3 mg, 23 μmoli), 20 μl di N,N-dimetilformammide e quindi N,N-diisopropiletilammina (67 μl, 38 umoli), e infine 1-idrossibenzotriazolo (20 mg, 150 μπιοΐί) e PyBOP (90 mg, 170 μmoli) in 40 μl di N,N-dimetilformammide. La soluzione viene mantenuta a temperatura ambiente per un'ora, quindi versata goccia a goccia in 15 mi di acetonitrile. Il precipitato risultante viene raccolto per centrifugazione, lavato con etere ed essiccato. Esso viene quindi disciolto in 1 ml di N,N-dimetilformammide, trattato con 200 μl di piperidina per 10 min, quindi versato goccia a goccia in 15 ml di acetonitrile. Il precipitato risultante viene raccolto per centrifugazione, lavato con etere, essiccato all'aria e purificato mediante HPLC a fase inversa (50 min, 10-70% di acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, eluisce a 38 minuti) per ottenere acido (C)-ndodecilammino [V]-pentan-1,5-dioico (2-amminoetil)-ammide-vancomicina, un composto di formula (32'), come sale dell'acido trifluoroacetico (22,5 mg, 12 μmoli, 77%).
(3) Preparazione di un composto di Formula I
Il composto di formula (36) (10,8 mg, 5,3 μmoli) ed il composto di formula (32') (10,0 mg, 5,3 pinoli) e N,N-diisopropiletilammina (6,5 μl, 37 μmoli), preparati nel modo suddetto, vengono disciolti in 200 pi di N,N-dimetilformammide. Si aggiunge una soluzione di PyBOP (2,8 mg, 5,4 μmoli) e l-idrossibenzotriazolo (0,7 mg, 5,2 pinoli) in 20 μl di N,N-dimetilformammide e la soluzione risultante viene lasciata per un'ora a temperatura ambiente. Si aggiunge PyBOP (0,7 mg, 1,3 μmoli) e 1-idrossibenzotriazolo (0,2 mg, 1,3 μmoli) in 5 μl di N,N-dimeti lformammide. La soluzione viene lasciata per un'ora e quindi versata in 15 ml di acetonitrile. Il precipitato risultante viene raccolto per cen-trifugazione, lavato con etere, essiccato all'aria e purificato mediante HPLC a fase inversa (10-50% di acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico) ottenendo acido [C]-(3-dimetilamminopropi laminino)-[V-V]-pentan-1,5-dioico bis[(2-amminoetil)ammide] -[C']-(n-dodecilammino)-bis-(vancomicina) , un composto di Formula I, come sale dell'acido trifluoroacetico.
Preparazione di altri composti [V-V] di Formula I Seguendo le procedure degli Esempi 8 e 9, si preparano i seguenti composti [V-V] di Formula I. Si fa notare che "classe" indica il punto di attacco del legante; C1, N1 e R1 rappresentano il punto di attacco rispetto al primo glicopeptide; C2, N2 e R2 rappresentano il punto di attacco rispetto al secondo glicopeptide.
Preparazione di altri composti [V-V] di Formula I Analogamente, si preparano altri composti [V-V] di Formula I secondo i procedimenti degli Esempi 8 e 9 precedenti, compresi quelli in cui il ligando è vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita, oppure cloroeremomicina opzionalmente sostituita.
ESEMPIO 10
Preparazione di un composto [N-N] di Formula I (1) Preparazione di un composto di Formula (41) Si sospende vancomicina cloridrato (4,00 g, 2,60 ml) in 40 ml di 1,3-dimetil-3,4,5,6-tetraidro-2- (IH)-pirimidinone e si riscalda a 70°C per 15 min. Si aggiunge N-(9—fluorenilmetossicarbonil)-amminoacetaldeie (7) (720 mg, 2,6 mmoli) e la miscela viene agitata a 70°C per un'ora. Si aggiunge cianboroidruro di sodio (160 mg, 2,5 mmoli) in 2 mi di metanolo e la miscela viene riscaldata a 70°C per 2 h, quindi raffreddata a temperatura ambiente. La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 pm), con una portata di 10 ml/min, usando TFA allo 0,045% in acqua come tampone A e TFA allo 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente della HPLC, 10-70% B su 90 min), ottenendo [N]-[Fmoc]-2-amminoetilvancomicina, un composto di formula (41) come sale trifluoroacetato. MS calcolato: MH<+>, 1715; trovato 1715.
(2) Preparazione di un composto di Formula (42) Il composto di formula (41) precedentemente ottenuto (291 mg, 150 μmoli) viene disciolto in 3 ml di DMF. Si aggiunge 3-(dimetilammino)propilammina (1) (28,3 μl, 225 μmoli), e quindi PyBOP (85,8 mg, 165 μmoli), HOBt (20,3 ml, 150 μmoli) e base di Hunig (65,0 ml, 375 μmoli). La soluzione di reazione viene agitata per un'ora quindi versata goccia a goccia in 20 ml di acetonitrile ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione, ottenendo il composto di formula [C]-3-(dimetilammino)propilammino- [N]-[Fmoc]-2-amminoetilvancomicina (42) come solido bianco. MS calcolato: MH<+>; trovato, 1800.
(3) Preparazione di un composto di Formula (43) Il composto di formula (42) precedentemente ottenuto viene disciolto in 1 ml di DMF, quindi si aggiungono alla soluzione 100 pi di piperidina. La soluzione viene lasciata a riposo a temperatura ambiente per 30 min e l'andamento della reazione vie-ne seguito mediante spettroscopia di massa. La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 μm) a 10 ml/min di portata, usando TFA allo 0,045% in acqua come tampone A e TFA allo 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC di 2-50% B su 90 min), ottenendo [C]-3-(dimetilammino)propilammino)-[N]-2-amminoetilvancomicina, un composto di formula (43), come sale trifluoroacetato. MS calcolato: MH<+>, 1578; trovato, 1578.
Preparazione di un composto di Formula I
Il composto di formula (43) preparato in precedenza (20,0 mg, 12,7 pinoli) viene disciolto in 500 ml di DMF. Si aggiunge H02C-(CH2) 2-NH-C(O)-(CH2)2-NH-C(O)-(CH2) 3-C(O)-NH-(CH2)2-C(O)-NH-(CH2)2-C02H (6) (2,64 mg, 6,34 pinoli), quindi PyBOP (8,24 mg, 15,8 pinoli), HOBt (2,13 mg, 15,8 pinoli) e base di Hunig (8,8 pi, 51,0 μmoli). La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 pm), con una portata di 10 ml/min, usando TFA allo 0,045% in acqua come tampone A e TFA allo 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC 2-50% B su 90 minuti), ottenendo un composto legato [N-N] di Formula I come sale trifluoroacetato . MS calcolato: MH<+>, 3533; trovato, 3533.
Preparazione di altri composti [N-N] di Formula I Seguendo le procedure dell'Esempio 10, si preparano i seguenti composti [N-N] di Formula I. Si fa notare che "classe" indica il punto di attacco del legante; C1, V1 e R1 rappresentano il punto di attacco rispetto al primo glicopeptide; C2, V2 e R2 rappresentano il punto di attacco rispetto al secondo glicopeptide.
Preparazione di altri composti [N-N] di Formula I Seguendo i procedimenti dell'Esempio 10, si preparano altri composti [N-N] di Formula I, compresi quelli in cui il ligando è vancomicina opzio-nalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita, oppure cloroeremomicina opzionalmente sostituita.
ESEMPIO 11
Preparazione di un composto di aqlicone [O-O] di Formula I
(1) Preparazione di un composto di Formula (47) Si discioglie vancomicina cloridrato idrato (10 g, 6,4 mmoli) in 10 ml di dimetilsolfossido (DMSO) e si aggiunge 3-(dimetilaminino)propilammina (3,2 ml, 26 mmoli). Si aggiungono quindi goccia a goccia, a temperatura ambiente, 3,3 g (6,4 mmoli) di PyBOP e 1-idrossibenzotriazolo (HOBT, 0,9 g, 6,4 mmoli) disciolto in 100 ml di N,N-dimetilformammide (DMF). La reazione viene agitata per un'ora e versata in acetonitrile ottenendo un precipitato bianco, che viene filtrato e lavato con acetonitrile ed etere, quindi essiccato sottovuoto ottenendo uno sciroppo di [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina (46) grezza.
Una porzione di questo sciroppo viene discìolta in 100 ml di acido trifluoroacetico (TFA), riscaldata a 323 K per 2 h, raffreddata a temperatura ambiente ed aggiunta goccia a goccia a etere, ottenendo un precipitato verde. Il precipitato viene raccolto per filtrazione, essiccato sottovuoto e purificato mediante HPLC a fase inversa (2-50% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di TFA), ottenendo [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina aglicone, un composto di Formula (47), come suo sale di TFA.
(2) Preparazione di un composto [O-O] di Formula I Si discioglie [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina aglicone trifluoroacetato (32 mg, 22 μmoli) in 320 μl di DMF e si aggiunge carbonato di potassio (35 mg, 250 pinoli). La sospensione viene agitata per 30 min a temperatura ambiente, quindi si aggiunge 1,3-dibromopropano (0,9 pi, 9 μmoli) in 20 pi di DMF. La sospensione viene agitata per 36 h e diluita con 1 ml di acido acetico al 10% in acqua. Per purificazione mediante HPLC a fase inversa si ottiene [O-O]-1,3-propan-bis)[C]-3-(dimetilammino)propilammino-vancomicina) come sale trifluoroacetato.
ESEMPIO 12
Preparazione di un composto [O-O] aglicone di Formula I
(1) Preparazione di un composto di Formula (52) Si discioglie [C]-3-(dimetilammino)propilammidevancomicina aglicone (47) in forma del suo sale trifluoroacetato (500 mg, 340 pinoli) in 5 ml di DMF, quindi si aggiunge carbonato di potassio (500 mg, 3,6 nunoli). La miscela viene agitata per 15 min a temperatura ambiente, quindi si aggiunge terzbutil N-(2-bromoetil)carbammato (77 mg, 340 pinoli). La miscela viene agitata a temperatura ambiente per 24 h, quindi si aggiunge terz-butil N-(2-bromoetil)carbammato (70 mg, 310 pinoli). La miscela viene agitata a temperatura ambiente per 7 h, quindi versata in etere ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione, lavato con acetonitrile e disciolto in acqua/acido acetico/acetonitrile 5:1:2. Questa soluzione viene purificata mediante HPLC a fase inversa ottenendo vancomicin [C]-dimetilamminopropilammide[O]-2-(N-t-BOC-ammino)etossiaglicone come sale trifluoroacetato, che viene trattato con 1 ml di TFA per 30 min a temperatura ambiente. Mediante purificazione con HPLC a fase inversa si ottiene [C]-3-(dimetilammino)-propilammino[O]- (2-amminoetil)vancomicina aglicone (52) come sale trifluoroacetato.
(2) Preparazione di composto di Formula I
Si discioglie acido succinico (0,18 mg, 1,5 pinoli), HATU (1,2 mg, 3 pinoli) e HOAT (0,4 mg, 3 μmoli) in 40 pi di DMF a temperatura ambiente. Si aggiunge N,N-diisopropiletilammina (0,5 pi, 3 μmoli) , la soluzione si lascia per 10 min, quindi si aggiunge ad una miscela i vancomicin[C]-dimetilamminopropilammide [0]-(2-amminoetossi)aglicone (52) sotto forma del suo sale trifluoroacetato (5 mg, 3 μmoli) e N,N-diisopropiletilammina (2,2 pi, 12 μmoli) in 100 pi di DMF. Questa miscela viene lasciata a temperatura ambiente per altri 20 min, quindi versata goccia a goccia in acetonitrile ottenendo un precipitato bianco, che viene raccolto per centrifugazione. Per HPLC a fase inversa si ottiene [O-O]-butan-1,4-dioico bis-[(2-etil)ammide]-[C,C'])-bis-([C]-3-(dimetilaminino)propilammino)-bis- (vancomicina aglicone), un composto di Formula I, come suo sale trifluoroacetato.
ESEMPIO 13
Preparazione di un composto [O-O] aglicone di Formula I
(1) Preparazione di un composto di Formula (57) Si discioglie un composto di formula (47) preparato come descritto nell'Esempio 12 precedente (500 mg, 340 μmoli) in 5 ml di DMF, quindi si aggiunge carbonato di potassio (500 mg, 3,6 mmoli). La miscela viene agitata per 15 min a temperatura ambiente, quindi si aggiunge terz-butil bromoacetato (12) (46 μl, 310 μmoli). La miscela viene agitata a temperatura ambiente per un'ora, quindi versata goccia a goccia in etere ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione, lavato con acetonitrile e disciolto in acqua/acido acetico 10:1. Questa soluzione viene purificata mediante HPLC a fase inversa ottenendo (in ordine di eluizione) il materiale di partenza ricuperato, un prodotto formato per alchilazione del gruppo dimetilamminico, e quindi il prodotto desiderato (cioè il composto di formula (56), come suo derivato BOC), che viene trattato con 1 ml di TFA per 20 min a temperatura ambiente. Per purificazione mediante HPLC a fase inversa si ottiene [C]-3-(dimetilammino)propilammino [0]-(2-carbossimetil)vancomicina aglicone, il composto di formula (57), come suo sale trifluoroacetato.
(2) Preparazione di un composto di Formula I
A temperatura ambiente il composto di formula (57), preparato come precedentemente descritto (7 mg, 5 μmoli), viene disciolto in 160 pi di DMF, quindi si aggiunge N,N-diisopropiletilammina (3,5 pi, 20 pinoli) e 1,3 diamminopropano (2) (0,2 pi, 2,5 μmoli), ed ancora PyBOP (2,6 mg, 5 pinoli) e HOBT (0,7 mg, 5 μmoli) in 20 pi di DMF. La miscela viene lasciata per 110 min quindi versata goccia a goccia in acetonitrile ottenendo un precipitato bianco. Il precipitato viene raccolto per centrifugazione e purificato mediante HPLC a fase inversa, ottenendo [O-O]-1,3-bis-(2-acetilammino)propan-bis-([C]-3-(dimetilammino)propilaminino)-(vancomicina aglicone), un composto di Formula I, come suo sale trifluoroacetato.
(4) Preparazione di altri composti di Formula I Seguendo le procedure degli Esempi 11-13, si preparano altri composti [O-O] aglicone di Formula I.
Preparazione di altri composti [O-O] di Formula 0 Seguendo i procedimenti degli Esempi 11-13, si preparano altri composti [O-O] di Formula I , compresi quelli in cui il ligando è vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita o cloroeremomicina opzionalmente sostituita .
ESEMPIO 14
Preparazione di un composto .[R-R] di Formula I, secondo lo Schema 13
Preparazione di un composto di Formula I
A acetonitrile acquoso al 50% (4,0 ml) si aggiunge in sequenza formalina al 37% (15 pi, 0,20 mmoli) , 1,4-diamminobutano (8,8 mg, 0,10 mmoli), N,N-diisopropiletilammina (174 μl, 1,0 mmoli) e vancomicina cloridrato (300 mg, 0,20 mmoli). Dopo agitazione per 18 h, il prodotto viene precipitato mediante aggiunta di acetonitrile (45 ml). Il solido viene isolato per centrifugazione, essiccato sottovuoto e purificato mediante HPLC a fase inversa (5-20% B su 45 min con una portata di 50 mi/min). Le frazioni contenenti il prodotto desiderato vengono identificate mediante spettrometria di massa, riunite e liofilizzate ottenendo [R-R]-1,4-bis-(metilammino)butano-bis- (vancomicina), in forma di polvere bianca. MS calcolato (MH<+>, 3008; trovato, 3008).
Preparazione di altri i [R-R] di Formula I Seguendo i procedimenti dell'esempio 14, si preparano altri composti [R-R] di Formula I, compresi quelli in cui il ligando è vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita oppure cloroeremomicina opzionalmente sostituita.
ESEMPIO 15
Preparazione di un composto [C-V] di Formula I Preparazione di un composto di Formula (60)
Si discioglie [V]-2-[Fmoc-amminoetil]vancomicina (composto di formula 25) (263 mg, 0,135 mmoli) in una miscela di DMF (2,0 ml) e piperidina (1,0 ml). Dopo 45 min il prodotto viene isolato per aggiunta di acetonitrile (45 ml) seguita da centrifugazione. Il solido risultante viene lavato con etere (45 ml) e quindi centrifugato. Il prodotto grezzo viene essiccato sottovuoto e purificato mediante HPLC preparativa a fase inversa (5-15% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico su 30 min). Le frazioni adatte vengono riunite e liofilizzate ottenendo [V]-2-(amminoetil)vancomicina (un composto di formula (60)) (200 mg) come suo sale trifluoroacetato. MS calcolata (MH<+>) 1493; trovata 1494.
Preparazione di un composto di Formula (62)
Una soluzione 0,010 M di PyBOP e HOBt in DMF (9,05 ml, 0,0905 mmoli ciascuna) viene aggiunta a [V]-2-[Fmoc-amminoetil]vancomicina (un composto di formula 25') (176 mg, 0,0905 mmoli) quindi si aggiunge diisopropiletilammina (12,8 mg, 0,10 mmoli). Si agita per 15 min, e si aggiunge un'altra porzione di diisopropiletilammina (12,8 mg, 0,10 mmoli). Dopo altri 5 min, si aggiunge il composto di formula (60) precedentemente ottenuto (166 mg, 0,0905 mmoli) e diisopropiletilammina (35 mg, 0,27 mmoli) in DMF (1,5 ml). La miscela di reazione viene agitata per 30 min, dopodiché si isola il prodotto di formula (61) mediante aggiunta di acetonitrile (905 ml) e successiva centrifugazione. Il solido risultante viene essiccato sottovuoto e quindi disciolto in DMF (4 ml) e piperidina (1,0 ml). Dopo 10 min il prodotto viene isolato per aggiunta di acetonitrile (90 ml) e centrifugazione. Il solido risultante viene lavato con etere (90 ml) e centrifugato. Il solido viene essiccato sottovuoto e purificato mediante HPLC preparativa a fase inversa (5-15% acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico in 20 min). Le frazioni adatte vengono combinate e liofilizzate ottenendo {[V]amminoetilvancomicina)[C-V]-N-(2-amminoetil)-(vancomicina), il prodotto di formula 62 (173 mg) come sale trifluoroacetato. MS calcolata (MH<+>) 2966; trovata 2966.
Preparazione di un composto di Formula I [C-V]
Il composto di formula (62) precedentemente ottenuto (300 mg, 0,085 mmoli) viene disciolto in DMF (3,0 ml), quindi si aggiunge decanale (13,3 mg, 0,085 mmoli). Dopo agitazione per 30 min si aggiunge metanolo (3,0 ml) seguito da cianboroidruro di sodio 1,0 M in metanolo (0,085 ml, 0,085 mmoli). Dopo un'ora il prodotto viene precipitato per aggiunta di etere (45 ml) e centrifugato. Il solido risultante viene essiccato sottovuoto e purificato mediante HPLC preparativa in fase inversa (15-35% di acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico su 35 min). Le frazioni adatte vengono combinate e liofilizzate ottenendo ([V]-N-decilamminoetil-vancomicina) [C-V]-N-(2-amminoetil)-(vancomicina), un composto di Formula I (126 mg) come suo sale trifluoroacetato. MS calcolato (MH<+>) 3106; trovato 3107.
ESEMPIO 16
Preparazione di un composto [C-V] di formula I Preparazione di un composto di formula (65).
Ad una soluzione agitata di [C]—<3— (dimetilammino)propilammino)-[V]-2-[Fmocamminoetil3vancomicina (500 mg, 0,26 mmol, 1,0 equivalenti) e mono-(2-amminoetilammide) di acido succinico (109 mg, 0,29 mmol, 1,1 equivalenti) in 6 mi bdi DMF sono stati aggiunti PyBOP (151 mg, 0,29 mmol) HOBT (35 mg, 0,26 mmol), e infine diisoppropiletilammina (120 μl, 0, 65 mmol, 2,5 equivalenti) . Si è lasciato sotto agitazione a temperatura ambiente pe 20 minuti, nel qual momento lo spettrogramma di massa A a elettrospruzzo della miscela di reazione grezza indicava una conversione completa al prodotto (M+ = 1940). Questo prodotto di reazione è stato versato in 60 ml di acitomitrile; il risultante precipitato è stato raccolto mediante centrifugazione, ridisciolto in 6 ml di DMF, e trattato con 1 ml di piperidina. Questo prodotto di reazione è stato agitato per 20 minuti e poi esaminato mediante HPLC e MS che mostrarono una conversione completa al prodotto desiderato (M+ = 1718)6. La miscela di reazione è stata versata in 60 ml di acetnitrile e il precipitato risultante è stato raccolto per centrifugazione. Il prodotto è stato purificato mediante HPLC a fase inversa per fornire il materiale puro come sale di TFA.
Preparazione di un composto di formula I [C-V].
Ad una soluzione agitata di 100 mg del composto ottenuto come sopra riportato (0,058 mmol) in 1,0 ml di DMSO sono stati aggiunti 104 mg (0,070 mmol) di vancomicina. La sospensione risultante è stata agitata fino all'ottenimento di una soluzione limpida. Da questa soluzione sono stati poi agginti 1,0 ml di DMF, 37 mg (0,070 mmoli) di PyBOP, 8 mg (0,058 mmoli) di HOBT, e diisopropiletilammina (27 pi, 0,145 mmoli). La miscela di reazione è stata agitata per un'ora, poi sono stati agginti 15 ml di acetonitrile . Il precipitato risultante è stato raccolto pe centrifugazione, poi purificato mediante HPLC a fase inversa per dare (vancomicin)-[C-V]-butan-1, 4-dioico-2(2-amminoetil)-ammide-(2-etil)-ammide- ([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina) , (M+ = 3150).
ESEMPIO 17
Preparazione di Formula I (C-V) Si discioglie il composto di formula (68) (61 mg, 30 μmoli), PyBOP (16 mg, 31 μmoli) e HOBt (5 mg, 31 μmoli) in 1 ml di DMF. Alla soluzione si aggiunge il composto (66) (60 mg, 28 μmoli) in 1 mi di DMF e base di Hunig (15 ml, 86 μmoli). La reazione viene agitata a temperatura ambiente per un'ora. Si aggiunge piperidina (0,5 ml) alla soluzione e la reazione viene proseguita per altri 15 min. La soluzione di reazione viene aggiunta a 45 ml di etere, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene essiccato sottovuoto e purificato mediante HPLC a fase inversa (80 min, 5-45% di acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico, il composto eluisce a 50 min), ottenendo acido ([V]-decilamminoetilvancomicina) -[C-V]-butan-1,4-dioico (2-amminoetil)-ammide-(2-etil)-ammide-([C]-N-glucosamminovancomìcina, un composto di Formula I (61 mg, 55%), come suo sale trifluoroacetato. MS calcolato, MH<+ >3409; trovato, 3409.
(In questo caso, R<1 >= glucosammina, R<2 >= decile)
ESEMPIO 18
Preparazione di un composto [C-V] di Formula I in cui la posizione [C] è sostituita (1) Preparazione di un composto di Formula (72) Ad una soluzione di [C]-2-amminoetilvancomicina (22) (40,0 mg, 26,8 pinoli) in DMF (2,0 ml) si aggiunge un composto di formula:
(15) ( Fm si riferisce a f luorenilmetile) ( 20 , 0 mg, 26, 8 μmoli) , quindi si aggiunge PyBOP (20, 9 mg, 40,2 μmoli), HOBt (5,40 mg, 40,2 μmoli) e base di Hunig (23,3 ml, 134 μmoli). La soluzione viene agitata per un'ora e quindi aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato grezzo viene essiccato all'aria, ottenendo un composto avente un MS calcolato: MH<+>, 2068; trovato, 2068. Il composto (71) viene usato nella fase successiva senza ulteriore purificazione disciogliendo in 1 ml di DMF, ed aggiungendo 100 pi di piperidina alla soluzione. La soluzione viene lasciata a riposo a temperatura ambiente per 30 min, seguendo l'andamento della reazione mediante spettroscopia di massa. La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione delle particelle 8 pm), con una portata di 10 ml/min, usando TFA allo 0,045% in acqua come tampone A e TFA allo 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC 2-50% B su 90 mi). Il prodotto desiderato viene identificato mediante spettroscopia di massa usando uno spettrometro di massa electrospray API 300 e successivamente viene liofilizzato ottenendo una polvere bianca come composto (72). MS calcolato: MH<+>, 1890; trovato, 1890.
(3) Preparazione di un composto di Formula I
Il composto di formula (72) precedentemente preparato (10,0 mg, 4,80 μmoli) viene disciolto in 500 pi di DMF. Si aggiunge [C]-(3-dimetilamminoprop ilammino)-[V]-2-(amminoetil)vancomicina, un composto di formula (32) (7,20 mg, 4,80 pinoli) alla soluzione, quindi si aggiunge PyBOP (2,50 mg, 4,8 μmoli), HOBt (0,65 mg, 4,80 μmoli) e base di Hunig (6,70 pi, 38,4 μmoli). La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 pm), con una portata di 10 ml/min, usando TFA 0,045% in acqua come tampone A e TFA 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC di 2-50% B su 90 min). Il prodotto desiderato viene identificato mediante spettroscopia di massa usando uno spettrometro di massa electrospray API 300. Il composto di Formula I viene ottenuto come polvere bianca. MS calcolato: MH<+>, 3448; trovato, 3448.
ESEMPIO 19
Preparazione di un composto [C-V] di Formula I (1) Preparazione di un composto di Formula (76) Si sospende vancomicina cloridrato (5,0 g, 3,2 mmoli) in 40 ml di 1,3-dimetil-3,4,5,6-tetraidro-2-(1H)-pirimidinone e si riscalda a 70°C per 15 min. Si aggiunge 4-butossibenzaldeide (9) (570 mg, 3,2 mmoli) e la miscela viene riscaldata a 70°C per un'ora. Si aggiunge cianboroidruro di sodio (241 mg, 3,8 mmoli) in 2 ml di metanolo e la miscela viene riscaldata a 70°C per 2 h, quindi raffreddata a temperatura ambiente. La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 pm) con una portata di 10 ml/min, usando TFA allo 0,045% in acqua come tampone A e TEA allo 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC 10-70% B su 90 min) ottenendo un composto di formula (76) come sale trifluoroacetato. MS calcolato: MH<+>, 1610; trovato, 1610.
(2) Preparazione di un composto di Formula (77) Il composto di formula (76) precedentemente preparato (82 mg, 45,0 μmoli) viene disciolto in 2 ml di DMF. Si aggiunge etilendiammina (2) (13,4 mg, 22,3 μmoli) e quindi PyBOP (28,0 mg, 54,0 pinoli), HOBt (7,2 mg, 54,0 μmoli) e base di Hunig (63,0 μl, 360 pinoli). La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 pm), con una portata di 10 ml/min, usando TFA 0,045% in acqua come tampone A e (TFA 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC di 2-50% B su 90 min), ottenendo un composto di formula (77), come suo sale trifluoroacetato. MS calcolato: MH<+>, 1654; trovato, 1654.
(3) Preparazione di un composto C-V di Formula I in cui una posizione V è sostituita
Il composto di formula (77) preparato precedentemente (9,7 mg, 4,9 pinoli) viene disciolto in 500 pi di DMF. Si aggiunge alla soluzione il composto di formula (36) (10,0 mg, 4,9 μmoli), quindi PyBOP (3,06 mg, 5,9 μmoli), HOBt (0,80 mg, 5,9 μmoli) e base di Hunig (6,7 pi, 38,4 μmoli). La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 pm), con una portata di 10 ml/min, usando TFA 0,045% in acqua come tampone A e TFA 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC di 2-50% B su 90 min), ottenendo un composto di Formula I come sale trifluoroacetato. MS calcolato; MH<+>, 3312; trovato, 3312.
ESEMPIO 20
Preparazione di un composto [C-V] di Formula I Ad una soluzione di [C]-3-(dimetilamminopropilammido) -[V]-(2-amminoetil)vancomicina come sale tetra-TFA (32) (30 mg, 0,015 mmoli) e [C]-(2-amminoet ilammido)vancomicina come sale dì-TFA (27 mg, 0,015 mmoli) in DMF (0,20 ml), si aggiunge una soluzione di dimetilsuberimmidato dicloridrato (4,1 mg, 0,015 mmoli) e diisopropiletilammina (3,9 mg, 0,030 mmoli) in DMF (0,41 ml). Dopo un'ora la reazione, seguita mediante spettrometria di massa, viene valutata completa. La soluzione viene aggiunta ad acetonitrile (14 ml) ed il precipitato risultante viene isolato per centrifugazione, risospeso in etere (14 ml) e nuovamente isolato per centrifugazione. Dopo essiccamento sottovuoto il precipitato viene purificato mediante HPLC a fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 era, dimensione particelle 8 pm) con portata di 16 ml/min, usando TFA allo 0,045% in acqua come tampone A e TFA allo 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC 5-20% B su 60 min). Le frazioni vengono analizzate mediante spettrometria di massa e HPLC analitica, e quelle contenenti il prodotto del titolo vengono combinate e liofilizzate ottenendo un composto legato [C-V] di Formula I come polvere bianca (9 mg, 15%). MH<+ >calcolato: 3205,2; trovato: 3205,5.
(4) Preparazione di altri composti di Formula I Secondo le procedure degli Esempi 15-20, si preparano altri composti [C-V] di Formula I (vedi Tabella seguente).
Preparazione di altri composti [C-V] di Formula I Seguendo i procedimenti degli Esempi 14-20, si preparano altri composti [C-V] di Formula I, compresi quelli in cui il ligando è vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita oppure cloroeremomicina opzio-nalmente sostituita.
ESEMPIO 21
Preparazione di un composto [C-N] di Formula I (1) Preparazione di un composto di Formula I
Il composto di formula (43) preparato nel-'Esempio 9 (6,20 mg, 3,14 pinoli) viene disciolto in 500 μl di DMF. Il composto di formula (72) preparato nell'Esempio 14 (4,15 mg, 3,14 pinoli) viene aggiunto alla soluzione, seguito da PyBOP (2,44 mg, 4,8 pinoli), HOBt (0,65 mg, 4,8 pinoli) e base di Hunig (6,7 pi, 38,4 pinoli). La soluzione di reazione viene aggiunta goccia a goccia a 20 ml di acetonitrile, ottenendo un precipitato che viene raccolto per centrifugazione. Il precipitato viene purificato mediante HPLC in fase inversa su una colonna Ranin C18 Dynamax (2,5 cm x 25 cm, dimensione particelle 8 pm), con una portata di 10 ml/min, usando TFA allo 0,045% in acqua come tampone A e TFA allo 0,045% in acetonitrile come tampone B (gradiente di HPLC 2-50% di B su 90 min), ottenendo un composto di Formula I come suo sale trifluoroacetato. MS calcolato: MH<+>, 3533; trovato 3533.
ESEMPIO 23
Preparazione di un composto [C-R] di Formula I (1) Ad acetonitrile acquoso al 50% (5,0 ml) si ag-giunge diamminoetano (120 mg, 2,0 mmoli), formalina al 37% (32 μl, 0,42 mmoli) e [C]-dimetilamminopropilammidevancomicina (744 mg, 0,40 mmoli). Dopo agitazione per 4 h, il prodotto viene precipitato per aggiunta di acetonitrile (40 ml). Il solido viene isolato per centrifugazione, quindi lavato con etere (40 ml). Il solido risultante viene essiccato sottovuoto, quindi purificato mediante HPLC a fase inversa (5-30% di acetonitrile in acqua contenente lo 0,1% di acido trifluoroacetico su 40 min, con una portata di 50 ml/min). Le frazioni contenenti il prodotto desiderato vengono identificate mediante spettrometria di massa, riunite e liofilizzate, per ottenere [R]-N-(amminoetil)amminoetil [C]-dimetilamminopropilammidevancomicina (448 mg) come polvere bianca. MS calcolato (MH<+>), 1604; trovato, 1604.
(2) Ad una soluzione dì vancomicina cloridrato (34 mg, 0,023 mmoli) e [R]-(N-amminoetil)amminometilvancomicin- [C]-dimetilamminopropilammide in dimetilformammide (1,0 ml) e dimetilsolfossido (1,0 ml) si aggiungono sequenzialmente N,N-diisopropiletilammina (14 μl, 0,078 mmoli), ed una soluzione di PyBOP e HOBt in DMF (0,26 ml di una soluzione 0,1M di ciascuna delle soluzioni, 0,026 mmoli ciascuno). Dopo due ore, il prodotto viene precipitato per aggiunta di acetonitrile (40 ml) ed isolato per centrifugazione. Il prodotto solido viene lavato con etere (40 ml) ed essiccato sottovuoto. La HPLC preparativa in fase inversa (2-20% di acetonitrile in acqua contenente 0,1% di acido trifluoroacetico su 90 min) fornisce il prodotto del titolo come sale trifluoroacetato. MS calcolato (MH<+>) 3036; trovato 3036,
Preparazione di altri composti di Formula I Seguendo i procedimenti degli esempi 21-22, si preparano composti [C-N], [C-R] e [N-V] di Formula I, compresi quelli in cui il ligando è vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita oppure cloroeremomicina opzionalmente sostituita.
ESEMPIO 24
Questo esempio illustra la preparazione di una formulazione farmaceutica rappresentativa contenente un composto di Formula I, per esempio acido [C-C]-pentandioico bis-[(2-amminoetil)ammide]-bis-(vancomicina) .
Si prepara una sospensione per uso orale avente la seguente composizione.
Ingredienti
Composto attivo 1.0 g Acido fumarico 0,5 g Cloruro di sodio 2.0 g Metilparaben 0,1 g Zucchero granulato 25,5 g Sorbitolo (soluzione 70%) 12,85 g Veegum K (Vanderbilt Co.) 1.0 g Aromatizzanti 0,035 mi Coloranti 0 ,5 mg Acqua distillata q.s. a 100 mi
Altri composti di Formula I possono venire usati come composto attivo nella preparazione delle formulazioni somministrabili oralmente di questo esemplo.
ESEMPIO 25
Questo esempio illustra la preparazione di una formulazione farmaceutica rappresentativa contenen-te un composto attivo di Formula I, come acido [C-C]-pentandioico bis-[(2-amminoetil)ammide]-bis-(vancomicina).
Una preparazione iniettabile tamponata a pH 4 viene preparata con la seguente composizione:
Ingredienti
Composto attivo 0,2 g Soluzione tampone di acetato
di sodio (0,4M) 2,0 mi Acido cloridrico (IN) q.s. a pH 4
Acqua (distillata, sterile) q.s. a 20 mi Altri composti di Formula I possono venire usati come composto attivo nella preparazione delle formulazioni iniettabili di questo esempio.
ESEMPIO 26
Questo esempio illustra la preparazione di una formulazione farmaceutica rappresentativa per iniezione contenente un composto attivo di Formula I, per esempio acido [C-C]-pentandioico bis-[(2-amminoetil) ammide]-bis-(vancomicina).
Si prepara una soluzione ricostituita aggiun-gendo 20 ml di acgua sterile ad 1 g di composto di Formula I. Prima dell'uso, la soluzione viene quin-di diluita con 200 mi dii un fluido per impiego intravenoso che è compatibile con il composto di Formula I. Tali fluidi vengono scelti tra soluzione di destrosio al 5%, soluzione di cloruro di sodio a 0,9% oppure una miscela di destrosio al 5% e cloruro di sodio a 0,9%. Altri esempi sono la soluzione per iniezione di lattato di Ringer, la soluzione per iniezione di lattato di Ringer più destrosio al 5%, Normosol-M e destrosio al 5%, Isolyte E, e soluzione per iniezione acilata di Ringer.
Altri composti di Formula I possono venire usati come composto attivo nella preparazione delle formulazioni iniettabili di questo esempio.
ESEMPIO 27
Questo esempio illustra la preparazione di una formulazione farmaceutica rappresentativa per applicazione topica, contenente un composto di Formula I, per esempio acido [C-C]-pentandioico bis-[(2-amminoetil)ammide]-bis- (vancomicina).
Ingredienti g
Composto attivo 0,2-10
Span 60 2
Tween 60 2
Olio minerale 5
Petrolato 10
Metilparaben 0,15
Propilparaben 0,05
BHA (idrossianisolo butilato) 0,01
Acqua q.s. a 100
Tutti gli ingredienti suddetti, eccetto l'acqua, vengono miscelati e riscaldati a 60°C sotto agitazione. Si aggiunge quindi una quantità sufficiente di acqua a 60°C sotto energica agitazione per emulsionare gli ingredienti, quindi si aggiunge acqua per portare a 100 g.
Altri composti di Formula I possono venire usati come composto attivo nella preparazione delle formulazioni topiche di questo esempio.
ESEMPIO 28
Questo esempio illustra la preparazione di una formulazione farmaceutica rappresentativa contenente un composto di Formula I, come acido [C-C]-pentandioico bis-[(2-amminoetil)ammide]-bis-(vancomicina) .
Si prepara una supposta de] peso di 2,5 g avente la composizione seguente:
Ingredienti
Composto attivo 500 mg Witepsol H-15* differenza ;(* trigliceridi di acido grasso vegetale· saturo; prodotti da Riches-Nelson, Ine., New York, N.Y.) Altri composti di Formula I possono venire usati come composto attivo nella preparazione delle formulazioni per supposte di questo esempio.
ESEMPIO 29
DETERMINAZIONE DELL'ATTIVITÀ ANTIBATTERICA Determinazione dell'attività antibatterica in vitro Ceppi batterici sono stati ottenuti da American Type Tissue Culture Collection (ATCC), Stanford University Hospital (SU), Kaiser Permanente Regional Laboratory in Berkeley (KPB), Massachusetts General Hospital (MGH), thè Centers for Disease Control (CDC), thè San Francisco Veterans' Administration Hospital (SFVA) o The University of California San Francisco Hospital (UCSF). Enterococchi resistenti alla vancomicina sono stati classificati come fenotipi Van A o Van B in base alla loro sensibilità alla teicoplanina. Alcuni enterococchi resistenti alla vancomicina che sono stati classificati come genotipi Van A, Van B, Van CI oppure Van C2 sono stati ottenuti dalla Mayo Clinic.
Le concentrazioni inibitrici minime (MIC) sono state misurate con una procedura in brodo per mi-crodiluizione secondo la traccia NCCLS. Abitualmente i composti vengono diluiti serialmente in un brodo di Mueller-Hinton in piastre per microtitolazione a 96 pozzetti. Le colture di una notte di ceppi batterici sono state diluite in base ad una assorbenza a 600 nm, in modo che la concentrazione finale in ciascun pozzetto fosse di 5 x IO<5 >cfu/ml. Le piastre sono state riportate in una incubatrice a 35°C. Il giorno seguente (o 24 h dopo nel caso dei ceppi di enterococco), è stata determinata la MIC mediante esame visivo delle piastre. I ceppi abitualmente testati nella selezione iniziale comprendono Staphylococcus aureus (MSSA), sensibile alla meticillina, Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, Staphylococcus epidermidis (MSSE) sensibile alla meticillina, Staphylococcus epidermidis resistente alla meticillina (MRSE), Enterococcus faecium (VSE Fm) sensibile alla vancomicina, Enterococcus faecalis (VSE Fs) sensibile alla vancomicina, Enterococcus faecium resistente alla vancomicina e pure resistente alla teicoplanìna (VRE Pm Van A), Enterococcus faecium resistente alla vancomicina sensibile alla teicoplanina (VRE Fm Van B) , Enterococcus faecalis resistente alla vancomi-cina, pure resistente alla teicoplanina (VRE Fs Van A) , Enterococcus faecalis resistente alla vancomicina, sensibile alla teicoplanina (RE Fs Van B), Enterococcus gallinarium del genotipo Van A (VRE Gin Van A), Enterococcus gallinarium del genotipo Van C-l (VRE Gin Van C-l), Enterococcus casseliflavus del genotipo Van C-2 (VRE Cs Van C-2), Enterococcus flavescens del genotipo Van C-2 (VRE Fv Van C-2), e Streptococcus pneumoniae (PSSP) sensibile alla penicillina e Streptococcus pneumoniae (PSRP) penicillino-resistenti . Per l'incapacità di PSSP e PSRP di crescere bene nel brodo di Mueller-Hinton, la MIC di questi ceppi è stata determinata usando brodo TSA addittivato con sangue defribinato o piastre di agar con sangue. I composti che hanno un'attività significativa contro i ceppi menzionati in precedenza sono quindi stati esaminati per i valori MIC in un campione più grande di isolati clinici, comprese le specie elencate in precedenza, come pure Staphylococcus negativi alla coagulasi non classificati, sia sensibili che resistenti alla meticillina (MS-CNS e MR-CNS). Inoltre, essi sono stati testati per la MIC contro organismi gram negativi, come Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa .
Determinazione del tempo di uccisione
Gli esperimenti per determinare il tempo ne-cessario per uccidere i batteri sono stati eseguiti come descritto in Lorian. Questi esperimenti sono stati eseguiti normalmente con ceppi sia di Staphylococcus che di Enterococcus.
In breve, varie colonie sono state selezionate da una piastra di agar e coltivate a 35°C sotto agitazione costante fino a raggiungere una torbidi-tà di circa 1,5 e IO<8 >CFU/ml. Il campione viene quindi diluito a circa 6 x IO<6 >CFU/ml ed incubato a 35 °C sotto agitazione costante. A vari tempi si prelevano aliquote e si eseguono diluizioni seriali di 10 volte. Per determinare il numero di unità di formazione della colonia (CFU) è stato adottato il metodo di diffusione della piastra.
I composti di Formula I risultano attivi nei test suddetti.
Determinazione in vivo dell'attività antibatterica 1) Studi di tollerabilità acuta nei topi
In questi studi, i composti di Formula I sono stati somministrati per via intravenosa o sottocutanea tenendo sotto osservazione per 5-15 min. Se non si manifestano effetti negativi, la dose viene aumentata in un secondo gruppo di topi. Questo in-cremento della dose continua fino a quando si veri-fica la mortalità, oppure la dose viene massimizza-ta. Generalmente il dosaggio inizia a 20 mg/kg e procede di 20 mg/kg ogni volta fino alla dose massima tollerata (MTD).
2 ) Studi di biodisponibilità nei topi
Si somministrano a topi i composti di Formula I, per via intravenosa o sottocutanea, in una dose terapeutica (in generale circa 50 mg/kg). Gruppi di animali vengono posti in gabbie metaboliche in modo da poter raccogliere l'urina e le feci per l'analisi. Gruppi di animali . (n=3) vengono sacrificati a vari intervalli di tempo (10 min, 1 h e 4 h). Il sangue viene prelevato mediante puntura cardiaca e si raccolgono i polmoni, fegato, cuore, cervello, rene e milza. I tessuti vengono pesati e preparati per l'analisi mediante HPLC. L'analisi mediante HPLC degli omogeneizzati tissutali e dei fluidi viene adottata per determinare la concentrazione del composto di Formula I presente. I prodotti metabolici risultanti da cambiamenti nel composto della formula vengono pure determinati nella stessa occasione .
3) Modello di setticemia nel topo
In questo modello, un opportuno ceppo virulento di batteri (più comunemente S. aureus oppure E. Faecalis o E. faecium) viene somministrato a topi (n - da 5 a 10 topi per gruppo) per via intraperitoneale. I batteri vengono combinati con mucina gastrica di maiale per aumentare la virulenza. La dose di batteri (normalmente 10<5>-10<7>) è sufficiente ad indurre la mortalità in tutti i topi in un periodo di tre giorni. Un'ora dopo la somministrazione dei batteri si somministra il composto di Formula I in una dose singola per via intravenosa o sottocutanea. Ciascuna dose viene somministrata a gruppi da 5 a 10 topi, a dosi che variano tipicamente da un massimo di circa 20 mg/kg ad un minimo di meno di 1 mg/kg. Un controllo positivo (normalmente vancomicina con ceppi sensibili alla vancomicina) viene somministrato in ogni esperimento. La dose alla quale circa il 50% degli animali vengono salvati viene calcolata dai risultati.
4) Modello di coscia neutropenica
In questo modello l'attività antibatterica del composto di Formula I viene valutata contro un ceppo opportunamente virulento di batteri (più comunemente S. aureus, o E. Faecalis oppure E. Faecium, sensibili o resistenti alla vancomicina). I topi vengono resi inizialmente neutropenici mediante somministrazione di ciclofosfammide a 200 mg/kg al giorno 0 ed al giorno 2. Al giorno 4 essi vengono infettati nella coscia anteriore sinistra con una iniezione intramuscolare di una singola dose di batteri. Ai topi viene poi somministrato il compo-sto di Formula I un'ora dopo i batteri e a vari tempi successivi (normalmente 1, 2, 5, 4 e 24 h) i topi vengono sacrificati (3 per ogni punto di tem-po) e la coscia viene sezionata, omogeneizzata e si conta il numero di CFU (unità di formazione di co-lonia) mediante piastratura. Anche il sangue viene piastrato per determinare il numero di CFU nel sangue .
5) Studi farmacocinetici
La velocità alla quale il composto di Formula I viene eliminato dal sangue può venire determinata in ratti o topi. Nei ratti, gli animali della prova vengono incannulati nella vena giugulare. Il composto di Formula I viene somministrato per iniezione attraverso la vena caudale, ed a vari punti di tempo (normalmente 5, 15, 30, 60 min e 2, 4, 6 e 24 h) si preleva sangue dalla cannula. Nei topi, il composto di Formula I viene pure somministrato attraverso la vena caudale per iniezione in vari punti di tempo. Il sangue viene normalmente prelevato me-diante puntura cardiaca. La concentrazione del com-posto di Formula I rimanente viene determinata mediante HPLC.
I composti di Formula I risultano attivi in tutti i test precedenti, e dimostrano un ampio spettro di attività.
Mentre la presente invenzione è stata descrit-ta con riferimento a sue specifiche realizzazioni, gli esperti del settore comprenderanno che è possibile apportare vari cambiamenti ed equivalenti senza allontanarsi dal vero spirito e scopo dell'invenzione. Inoltre, si possono apportare molte modifiche per adattare una particolare situazione, materiale, sostanza, procedimento, fase di procedimento, allo scopo, spirito e oggetto della presente invenzione. Tutte queste modifiche sono comprese nello scopo delle rivendicazioni allegate.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composto multilegante di formula:
    in cui L è un ligando che può essere uguale o di-verso in ogni caso; X è un legante che può essere uguale o diverso ad ogni caso; p è un numero intero tra 2 e 10; e q è un numero intero tra 1 e 20, ciascuno di detti ligandi comprendente un dominio di ligando capace di legarsi ad un substrato di enzima transglicosilasi; oppure un suo sale farmaceuticamente accettabile; purché quando L è vancomicina, p sia 2 e q sia 1, ed il legame sia [C-C], X non sia -NH-Q-NH-, in cui Q è -(CH2)m, -(CH2)2-NH-(CH2)n-NH-(CH2)2-, oppure - (CH2) n-S-S-(CH2) n~, in cui m è un numero intero tra 2 e 12 e n è un numero intero tra 1 e 3; e purché quando L è vancomicina, p sia 2 e q sia 1, ed il legame sia [V-V]; X non sia alchilene, alchilene interrotto da ossigeno o alchilene interrotto da fenilene o 1,4-diossifenilene-2. Composto secondo la rivendicazione 1, in cui p è 2 e q è 1. 3. Composto secondo la rivendicazione 2, in cui L è un glicopéptide opzionalmente sostituito. 4. Composto secondo la rivendicazione 3, in cui il primo e secondo glicopeptide vengono scelti dal gruppo costituito da vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente so-stituita e cloroeremomicina opzionalmente sostituita, e X collega il terminale [C] del primo glico-peptide al terminale [C] del secondo glicopeptide. 5. Composto secondo la rivendicazione 4, in cui X è: -NH-R<6>-NH-C(O)-R<7>-C(O)-NH-R<8>-NH-in cui R<6>, R<7 >e R<8 >sono alchilene opzionalmente sostituito. 6. Composto secondo la rivendicazione 5, in cui ambedue i glicopeptidi sono vancomicina, R<6 >e R<8 >sono -CH2-CH2- e R<7 >è -CH2-CH2-CH2-, precisamente acido [C-C]-[pentan-1,5-dioico bis-[(2-amminoetil)-ammide]-bis- (vancomicina). 7. Composto secondo la rivendicazione 5, in cui R<6 >e R<8 >sono -CH2-CH2- e R<7 >è -CH2-CH2-CH2-, detto primo glicopeptide è vancomicina non sostituita e detto secondo glicopeptide è vancomicina sostituita nella posizione [V] mediante alchile, alchilammino o alchilamminoalchile. 8. Composto secondo la rivendicazione 7, in cui detta sostituzione [V) è n-decilamminoetile, precisamente acido [V]-n-decilamminoetil-(vancomicina) [C-C]-[pentan-1,5-dioico bis-[(2-amminoetil)-ammide]- (vancomicina). 9. Composto secondo la rivendicazione 3, in cui il glicopeptide viene scelto fra vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina op-zionalmente sostituita e cloroeremomicina opzionalmente sostituita, e X collega il terminale [V] del primo glicopeptide al terminale [V] del secondo glicopeptide. 10. Composto secondo la rivendicazione 9, in cui X è: -R<6>-NH-C(O)-R<7>-C(O)-NH-R<8>-in cui R<6>, R<7 >e R<8 >sono alchilene opzionalmente sostituito. 11. Composto secondo la rivendicazione 10, in cui il primo ed il secondo glicopeptide sono entrambi vancomicina, R<6 >e R<8 >sono -CH2-CH2- e R<7 >è -CH2-CH2-CH2-, precisamente acido [V-V]-pentan-1,5-dioico bis-[(2-etil)ammide]-bis-(vancomicina). 12. Composto secondo la rivendicazione 10, in cui il glicopeptide è [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina, R<6 >e R<8 >sono -CH2-CH2- e R<7 >è -CH2-CH2-CH(NH-C(O)-Z)-CH2-CH2-, in cui Z è 4-bifenile, precisamente acido [V-V]-4-(4-fenilbenzammido)-eptan-1 ,7-dioico bis[(2-etil)ammide]-bis-([C]—3—)— (dimetilaminino)propilamminovancomicina). 13. Composto secondo la rivendicazione 10, in cui il glicopeptide è [C]-3-(dimetilammino)propi-lamminovancomicina, R<6 >e R<8 >sono -CH2-CH2- e R<7 >è -CH2-CH2-CH(NH-C{0)-Z)-, in cui Z è n-tetradecanoile, precisamente acido [V-V]-4-(4-(tetradecanoilammido) eptan-1,7-dioico bis[(2-etil)ammide]-bis- ([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina). 14. Composto secondo la rivendicazione 10, in cui il glicopeptide è [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina, R<6 >e R<8 >sono -CH2-CH2- e R<7 >è 1,3- [5-(benzilossi)fenile], precisamente acido [V-V]-(5-benzilossiisoftalico) bis[(2-etil)ammide]-bis- ([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina). 15. Composto secondo la rivendicazione 3, in cui il glicopeptide è scelto tra vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita e cloroeremomicina opzionalmente sostituita, e X collega il terminale [C] del primo glicopeptide al terminale [V] del secondo glicopeptide. 16. Composto secondo la rivendicazione 15, in cui X è: -NH-R<6>-NH-C (O)-R<7>-C(O)-NH-R<8>-in cui R<6>, R<7 >e R<8 >sono alchilene opzionalmente so-stituito. 17. Composto secondo la rivendicazione 16, in cui il primo e secondo glicopeptide sono entrambi vancomicina, R<6>, R<7 >e R<8 >sono tutti -CH2-CH2-, preci-samente acido [C-V]-butan-1,4-dioico (2-amminoetil) -ammide-(2-etil)-ammide-bis-(vancomicina). 18. Composto secondo la rivendicazione 16, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-ottilamminoetilvancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-N-glucosamminovancomicina e R<6>, R<7 >e R<8 >sono tutti -CH2-CH2-, precisamente acido ([V]n-ottilamminovancomicinfC-V]-butan-1,4-dioico {2-amminoetil)-ammide-(2-etil)-ammide) ([C]-N-glucosamminovancomicina). 19. Composto secondo la rivendicazione 16, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-decilamminoetilvancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-N-glucosamminovancomicina e R<6>, R<7 >e R<8 >sono tutti -CH2-CH2-, precisamente acido ([V]-n-decilamminovancomicin-[C-VJbutan-1,4-dioico (2-amminoetil)-ammide-(2-etil)ammide) ([C]-N-glucosamminovancomicina). 20. Composto secondo la rivendicazione 16, in cui il primo glicopeptide è vancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-3- (dimetilammino)propilamminovancomicina, R<6>, R<7 >Θ R<8 >sono tutti -CH2-CH2<“>, preci-samente acido (vancomicin)[C-Vjbutan-1,4-dioico (2-amminoetil) ammide-(2-etil)ammide)-([C]-3-(dimetilammino) propilamminovancomicina). 21. Composto secondo la rivendicazione 15, in cui X è: -NH-R<6>-C(O)-NH-R<7>- in cui R<6 >e R<7 >sono alchilene opzionalmente sostituito . 22. Composto secondo la rivendicazione 21, in cui il primo glicopeptide è [V]-decilamminoetilvancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-N-glucosamminovancomicina, R<6 >è -CH(NH-C(O)-Z)-CH2, in cui Z è N-glucosammina, e R<7 >è -CH2-CH2-, precisamente ([V]-n-decilamminovancomincina)- [C-V]-3-ammino-2- (N-glucosamminocarbonilammino)-N-(2-etil)-propionammide- ([C]-N-glucosamminovancomicina). 23. Composto secondo la rivendicazione 15, in X è: -NH-R<6>- in cui R<6 >è alchilene opzionalmente sostituito. 24. Composto secondo la rivendicazione 23, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-decilamminoetilvancomicina, il secondo glicopeptide è vancomicina e R<6 >è -CH2-CH2-, precisamente {[V]-n-decilamminoetìlvancomicina )[C-V]-N-(2-amminoetil)-(vancomicina) . 25. Composto secondo la rivendicazione 23, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-decilamminoetil-vancomicina, il secondo glicopeptide è vancomicina, e R<6 >è -CH2-CH2-, precisamente {[V]-n-decilammino-etilvancomicina) [C-V]-N-(2-amminoetil)-(vancomici-na) . 26. Composto secondo la rivendicazione 23, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-decilamminoetilvancomicina, il secondo glicopeptide è [R]-N-metil-D-glucamminovancomicina, e R<6 >è -CH2-CH2-, precisamente ([V]-n-decilamminoetilvancomicina) [C-V]-N-(2-amminoetil) -{[R]-N-metil-D-glucamminovancomicina). 27. Composto secondo la rivendicazione 23, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-decilamminoetil-vancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-D-glucosammina- [R]-N-metil-D-glucamminovancomicina, e R<6 >è —CH2—CH2—, precisamente ([V]-n-decilamminoetilvancomicina) [C-V]-N-(2-amminoetil)-([C]-D-glucosammina- [R]-N-metil-D-glucamminovancomìcina). 28. Composto secondo la rivendicazione 23, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-decilamminoetilvancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-D-glucosamminovancomicina e R<6 >è -CH2-CH2-, precisamente ([V]-n-decilamminoetilvancomicina)[C-V]-N-(2-amminoetil)- ([C]-D-glucosamminovancomicina). 29. Composto secondo la rivendicazione 3, in cui il glicopeptide viene scelto fra vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita e cloroeremomicina opzionalmente sostituita; e X collega il terminale [C] del primo glicopeptide al terminale [N] del secondo glicopeptide . 30. Composto secondo la rivendicazione 29, in cui X è:
    in cui R<6 >è alchilene opzionalmente sostituito. 31. Composto secondo la rivendicazione 30, in cui il primo glicopeptide è [V]-n-esilamminoetilvancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina, e R<6 >è -CH2-CH2-, precisamente ([V]-n-esilamminoetilvancomicina)[C-N]-N- (2-amminoetil)-([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina). 32. Composto secondo la rivendicazione 3, in cui il glicopeptide viene scelto fra vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina op-zionalmente sostituita e cloroeremomicina opzionalmente sostituita; e X collega il terminale [N] del primo glicopeptide al terminale [N] del secondo glicopeptide . 33. Composto secondo la rivendicazione 32, in cui X è aralchile opzionalmente sostituito. 34. Composto secondo la rivendicazione 33, in cui ambedue i glicopeptidi sono vancomicina e X è:
    in cui Z è 1,4-fenilene; precisamente [N~N]-esan-1 ,6-bis-(fenossi-4-metil)bis-(vancomicina). 35. Composto secondo la rivendicazione 3, in cui il glicopeptide viene scelto fra vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina opzionalmente sostituita e cloroeremomicina opzionalmente sostituita; e X collega il terminale [R] del primo glicopeptide al terminale [R] del secondo glicopeptide . 36. Composto secondo la rivendicazione 35, in cui X è alchilene opzionalmente sostituito. 37. Composto secondo la rivendicazione 36, in cui ambedue i glicopeptidi sono vancomicina e R<6 >è <_>(CH2)4-, precisamente [R-R]-n-butilen-bis(vancomicina). 38. Composto secondo la rivendicazione 3, in cui il glicopeptide viene scelto fra vancomicina opzionalmente sostituita, N-desmetilvancomicina op-zionalmente sostituita e cloroeremomicina opzional-mente sostituita; e X collega il terminale [N] del primo glicopeptide al terminale [V] del secondo glicopeptide. 39. Composto secondo la rivendicazione 38, in cui X è:
    in cui R<6>, R<7 >e R<8 >sono alchilene opzionalmente sostituito. 40. Composto secondo la rivendicazione 39, in cui il primo ed il secondo glicopeptide sono entrambi [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina, R<6>, R<8 >sono entrambi -CH2-CH2-, e R<7 >è -CH2-CH2-CH2-, precisamente acido [N-V]-pentan-1,5-dioico bis- [(2-amminoetil)ammide]bis-([C]-3-(dimetilammino)propilvancomicina) . 41. Composto secondo la rivendicazione 2, in cui L è un aglicone. 42. Composto secondo la rivendicazione 41, in cui il primo ed il secondo aglicone sono entrambi vancomicina aglicone opzionalmente sostituita e X collega il terminale [0] del primo aglicone al terminale [0] del secondo aglicone. 43. Composto secondo la rivendicazione 42, in cui il primo ed il secondo aglicone sono entrambi [C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina agli-cone . 44. Composto secondo la rivendicazione 42, in cui X è: -NH-R<6>-NH-C(O)-R<7>-C(O)-NH-R<8>-NH- in cui R<6>, R<7 >e R<8 >sono alchilene opzionalmente so-stituito. 45. Composto secondo la rivendicazione 44, in cui R<6 >e R<8 >sono -CH2-CH2-, e R<7 >è -CH2-CH2-CH2-, precisamente acido [O-O]-pentan-1,5-dioico bis-[(2-amminoetil) ammide]-bis-([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina aglicone. 46. Composto secondo la rivendicazione 42, in cui X è alchilene opzionalmente sostituito. 47. Composto secondo la rivendicazione 46, in cui X è —CH2—CH2—CH2-, precisamente [O-O]-n-propilen-bis- ([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina aglicone. 48. Uso di un composto secondo la rivendicazione 1, o di un suo sale farmaceuticamente accettabile, per il trattamento terapeutico di un mammifero avente una condizione di malattia che viene alleviata mediante il trattamento con un agente antibatterico. 49. Uso di un composto secondo la rivendica-zione 1, o di un suo sale farmaceuticamente accet-tabile, per preparare un medicamento utile per il trattamento terapeutico dì un mammifero avente una condizione di malattia che viene alleviata mediante trattamento con un agente antibatterico. 50. Uso secondo la rivendicazione 48 o 49, in cui la condizione di malattia è caratterizzata dalla resistenza alla vancomicina. 51. Uso secondo la rivendicazione 48 o 49, in cui il composto multilegante secondo la rivendicazione 1 è un composto di formula: in cui L è un glicopep tide opzionalmente sostituito, e X collega il terminale [C] del primo glicopeptide al terminale [V] del secondo glicopeptide. 52. Uso secondo la rivendicazione 48 o 49, in cui il composto di Formula I è scelto tra.acido [V]-n-decilamminoetil-(vancomicin)[C-C]-[pentan-1,5-dioico bis-[(2-amminoetil)ammide]-(vancomicina); acido [V-V] -4- (4-fenilbenzammido) eptan-1, 7-dioico bis [ (2-etil ) ammide] -bis- ( [C] -3- (dimetilammino) propilamminovancomicina) ; acido [V-V] -4- (4- (tetradecanoilammido) eptan-1, 7dioico bis [ (2- et il) ammide] -bis - ( [C] - 3- ( di.meti lamini -no) propilamminovancomicina) ; acido [ V-V] - ( 5-benzilossiisof talìco) bis [ (2-etil ) -ammide] -bis- ( [C] -3- (dimetilammino) propilamminovan-' comicina) ; acido [C-V]-butan-1,4-dioico (2-amminoetil)ammide-(2-etil)ammide-bis-(vancomicina); acido [V]-n-ottilammino-vancomicina[C-V]-butan-1,4-dioico (2-amminoetil)ammide-(2-etil)ammide)-([C]-N-glucosamminovancomicina) ; acido [V]-n-decilamminovancomicina-[C-V]-butan-1,4-dioico (2-amminoetil)ammide-(2-etil)-ammide)-([C]-N-glucosamminovancomicina) ; acido (vancomicin)[C-V]-butan-1,4-dioico (2-amminoetil)ammide- (2-etil)ammide-([C]-3-(dimetilammino)-propilamminovancomicina); [V]-n-decilamminovancomicina-[C-V]-3-ammino-2-(N-glucosamminocarbonilammino)-N- (2-etil)propionammide- ([C]-N-glucosamminovancomicina); [V]-n-decilamminoetilvancomicina [C-V]-N-(2-amminoetil)- (vancomicina); [V]-n-decilamminoetilvancomicina [C-V]-N-(2-amminoetil)- (vancomicina); [V]-n-decilamminoetilvancomicina[C-V]-N-(2-amminoetil)-([R]-N-metil-D-glucamminovancomicina); [V]-n-decilamminoetilvancomicina[C-V]-N-(2-amminoetil)- ([C]-D-glucosammina-[R]-N-metil-D-glucamminovancomicina) ; [V]-n-decilamminoetilvancomicina[C-V]-N-(2-amminoetil)- ([C]-D-glucosamminovancomicina); ([V]-n-esilamminoetilvancomicina)[C-N]-N-(2-amminoetil)- ([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancomicina) ; [N-N]-esan-1,6-bis-(fenossi-4-metil)bis-(vancomicina) ; [R-R]-n-butilenbis{vancomicina); acido [N-V]-pentan-1,5-dioico bis-[(2-amminoetil)-ammidejbis- ([C]-3-(dimetilammino)propilvancomicina); [O-O]-n-propilenbis-([C]-3-(dimetilammino)propilamminovancoroicina aglicone; e loro sali farmaceuticamente accettabili. 53. Composizione farmaceutica comprendente una quantità terapeuticamente efficace di almeno un composto secondo la rivendicazione 1 o di un suo sale farmaceuticamente accettabile, miscelato con almeno un eccipiente farmaceuticamente accettabile. 54. Procedimento per la preparazione di un composto secondo la rivendicazione 15, comprendente: a) portare a contatto un composto di formula R
    in cui il quadrato ombreggiato rappresenta un glicopeptide, il cerchio ombreggiato rappresenta un legante, R è idrogeno oppure metile, e R<10 >è idrogeno, un gruppo di protezione, alchile, alchilammino, arile, eteroarile, arilalchile oppure eteroarilalchile; con un composto di formula:
    in cui il quadrato ombreggiato, il cerchio ombreggiato e R sono come definiti in precedenza, e R<11 >è ossidrile, oppure -NHR<12>, in cui R<12 >è alchile, alchilammino, arile, eteroarile, arilalchile oppure eteroarilalchile . 55. Procedimento secondo la rivendicazione 54, in cui R è metile, R<10 >è n-ottilamminoetile, R<11 >è ossidrile, il quadrato ombreggiato rappresenta vancomicina, il cerchio ombreggiato nel composto (a) rappresenta: -(
    in cui Fm è 9-fluorenilmetile, e il cerchio ombreg giato nel composto (b) rappresenta (CH2)2. 56. Procedimento secondo la rivendicazione 55, in cui la reazione viene eseguita in presenza di una base terziaria, PyBOP e HOBT in un solvente polare, ad una temperatura fra 0° e 100°C. 57. Procedimento secondo la rivendicazione 56, in cui la base terziaria è diisopropiletilammina, il solvente polare è N,N-dimetilformammide e la temperatura è 25°C. 58. Composto secondo la rivendicazione 16, ove il primo glicopeptide è N-desmetilvancomicina, il secondo glicopeptide è [C]-3(dimetilaminino} propilammino-N-desmetilvancomicina, e R<6>, R<7 >ed R<8 >sono tutti -CH2-CH2, cioè acido (N-desmetilvancomicina)-[C-V]-butan-1, 4-dioico (2-amminoetiì)-ammide-(2-etil)-ammide- ([C]-3-(dimetilammino)propilammino-N-desmetilvancomicina) .
IT99TO000134 1998-02-20 1999-02-22 Agenti antibatterici. IT1307018B1 (it)

Applications Claiming Priority (3)

Application Number Priority Date Filing Date Title
US7551498P 1998-02-20 1998-02-20
US7890398P 1998-03-20 1998-03-20
US8220998P 1998-04-17 1998-04-17

Publications (2)

Publication Number Publication Date
ITTO990134A1 true ITTO990134A1 (it) 2000-08-22
IT1307018B1 IT1307018B1 (it) 2001-10-23

Family

ID=27372700

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT99TO000134 IT1307018B1 (it) 1998-02-20 1999-02-22 Agenti antibatterici.

Country Status (7)

Country Link
EP (1) EP1060189A1 (it)
AR (1) AR019817A1 (it)
AU (1) AU3307399A (it)
CA (1) CA2318394A1 (it)
FR (1) FR2778184A1 (it)
IT (1) IT1307018B1 (it)
WO (1) WO1999042476A1 (it)

Families Citing this family (10)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
CZ301184B6 (cs) 1998-12-23 2009-12-02 Theravance, Inc. Glykopeptidový derivát a farmaceutické prostredky, které jej obsahují
EP1276759B1 (en) 2000-05-02 2008-07-30 Theravance, Inc. Reductive alkylation process on glycopeptides
US6656694B2 (en) 2001-01-11 2003-12-02 Theravance, Inc. Method for identifying a ligand for a biological substrate
WO2003015709A2 (en) * 2001-08-17 2003-02-27 The Trustees Of Princeton University Bifunctional glycopeptides antibiotics and combinatorial libraries thereof
TWI312785B (en) 2001-08-24 2009-08-01 Theravance Inc Process for preparing vancomycin derivatives
TWI275594B (en) 2001-08-24 2007-03-11 Theravance Inc Process for preparing vancomycin phosphonate derivatives
TWI335332B (en) 2001-10-12 2011-01-01 Theravance Inc Cross-linked vancomycin-cephalosporin antibiotics
ATE556088T1 (de) 2002-05-24 2012-05-15 Theravance Inc Konjugat beinhaltend cephalosporin und glykopeptidantibiotikum
DE602004024393D1 (de) 2003-05-23 2010-01-14 Theravance Inc Quervernetzte glycopeptid-cephalosporin-antibiotika
JP4555823B2 (ja) 2003-07-11 2010-10-06 セラヴァンス, インコーポレーテッド 架橋されたグリコペプチド−セファロスポリン抗生物質

Family Cites Families (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
AU2441697A (en) * 1996-04-12 1997-11-07 Eli Lilly And Company Covalently-linked glycopeptide dimers
WO1997038706A1 (en) * 1996-04-12 1997-10-23 Eli Lilly And Company Glycopeptide compounds
US5977063A (en) * 1997-05-20 1999-11-02 Eli Lilly And Company Alkylated hexapeptides

Also Published As

Publication number Publication date
EP1060189A1 (en) 2000-12-20
AU3307399A (en) 1999-09-06
FR2778184A1 (fr) 1999-11-05
WO1999042476A1 (en) 1999-08-26
CA2318394A1 (en) 1999-08-26
AR019817A1 (es) 2002-03-20
IT1307018B1 (it) 2001-10-23

Similar Documents

Publication Publication Date Title
EP1005356B1 (en) Novel antibacterial agents
CA2336445C (en) Glycopeptide derivatives and pharmaceutical compositions containing the same
JP4870314B2 (ja) シクロデキストリンを含むグリコペプチド抗生物質組成物
ITTO990134A1 (it) Nuovi agenti antibatterici.
US7067620B2 (en) Antibacterial agents
US20030008812A1 (en) Glycopeptide derivatives
WO2001057071A2 (en) Glycopeptide derivatives having antibiotic activity