ITTO20140165U1 - Sistema di chiavi - Google Patents
Sistema di chiaviInfo
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- ITTO20140165U1 ITTO20140165U1 ITTO2014U000165U ITTO20140165U ITTO20140165U1 IT TO20140165 U1 ITTO20140165 U1 IT TO20140165U1 IT TO2014U000165 U ITTO2014U000165 U IT TO2014U000165U IT TO20140165 U ITTO20140165 U IT TO20140165U IT TO20140165 U1 ITTO20140165 U1 IT TO20140165U1
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Description
DESCRIZIONE del modello di utilità dal titolo:
“Sistema di chiavi”
Il presente trovato riguarda un sistema di chiavi.
Come è noto, per gruppi di serrature a cilindro di sicurezza caratterizzate da cifrature diverse, solitamente serrature da installare sugli infissi di un medesimo complesso, quali uffici, alberghi, residence ecc., è possibile prevedere sistemi di chiavi che comprendono le chiavi padronali per le singole serrature e in aggiunta almeno una chiave cosiddetta “master” o “passepartout” con cui aprire tutte le serrature del gruppo. Alcuni sistemi prevedono, inoltre, ulteriori chiavi “master” o “passepartout” che aprono rispettivi sottogruppi del gruppo di serrature.
La finalità di questi sistemi è quella di determinare una gerarchia di accesso ai vari ambienti per cui si possono distinguere fra loro varie tipologie di utente, da utenti al livello minimo della gerarchia per i quali sarà possibile accedere ad un numero limitato di ambienti, anche solo uno, fino ad utenti al livello massimo per i quali sarà invece possibile accedere a tutti gli ambienti; fra questi due livelli è possibile prevedere tutti i livelli intermedi del caso. Pertanto, in generale in tali sistemi il numero di chiavi master e l'ordine gerarchico secondo cui queste sono suddivise potrà variare in funzione delle specifiche applicazioni.
In tale contesto, il presente trovato si propone di fornire un sistema di chiavi del tipo sopraindicato che possa soddisfare qualunque esigenza di gestione di un gruppo di serrature in modo semplice ed efficace, come verrà descritto nel seguito.
Tale scopo viene raggiunto tramite un sistema di chiavi presentante le caratteristiche delle rivendicazioni che seguono. Il presente trovato riguarda anche una chiave padronale come richiamata nella rivendicazione 6 e una chiave master come richiamata nelle rivendicazioni 7-9.
Le rivendicazioni formano parte integrante dell'insegnamento tecnico qui somministrato in relazione al trovato.
Il trovato sarà ora descritto a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle rappresentazioni annesse nelle quali:
- la figura 1A illustra una vista frontale in sezione di una serratura a cilindro di sicurezza;
- la figura 1B illustra una vista laterale in sezione di una metà della serratura di figura 1;
- la figura 2 rappresenta una vista assonometrica del rotore della serratura di figura 1;
- la figura 3 rappresenta una vista in pianta di una chiave per l'azionamento della serratura delle figure 1A e 1B;
- le figure 4A, 4B e 4C rappresentano rispettivamente viste in proiezioni di una tipologia di perno impiegata nella serratura delle figure 1A e 1B;
- la figura 5 rappresenta un esempio di forme di cifratura di una chiave padronale del sistema secondo il presente trovato;
- la figura 6 rappresenta un esempio di forme di cifratura di una chiave master del sistema secondo il presente trovato.
Nella seguente descrizione sono illustrati vari dettagli specifici finalizzati ad una approfondita comprensione delle forme di attuazione. Le forme di attuazione possono essere realizzate senza uno o più dei dettagli specifici, o con altri metodi, componenti o materiali ecc. In altri casi, strutture materiali o operazioni noti non sono mostrati o descritti in dettaglio per evitare di rendere oscuri vari aspetti della forma di attuazione.
I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono dunque l'ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.
Nelle figure 1A e 1B è rappresentato un esempio di serratura a cilindro, indicata con il numero di riferimento 10. La serratura 10 comprende un corpo fisso o statore 2 avente una cavità cilindrica 4 entro cui è montato girevole un rotore 3. Il rotore 3 comanda in rotazione un organo (non illustrato) destinato ad esempio a manovrare un chiavistello di porta.
Secondo la tecnica convenzionale, il rotore 3 prevede una serie longitudinalmente allineata di fori o cavità radiali 6 entro cui sono disposti perni di cifratura 7. I suddetti fori radiali 6 sfociano in un passaggio longitudinale 8 ricavato nel rotore 3, per l'introduzione della chiave della serratura, indicata con 9. I perni di cifratura 7 cooperano con contro perni 12 montati scorrevoli entro fori o cavità 13 ricavate nel corpo fisso 2 della serratura. I fori 6 del rotore, in cui sono disposti i perni di cifratura 7, sono allineati con i fori 13 quando il rotore 3 è in una posizione neutra di partenza. In tale condizione, molle 14 predisposte all'interno dei fori 13, fra i controperni 12 e organi di chiusura 15, spingono i perni di cifratura 7 in direzione del passaggio 8. Quando la chiave 9 viene introdotta, se la chiave è autorizzata, essa dispone i perni di cifratura 7 e i contro perni 12 nella posizione illustrata nella figura 1A, in cui la rotazione del rotore 3 rispetto allo statore 2 è abilitata.
Sempre secondo la tecnica convenzionale, uno o più perni 16 risultano montati scorrevoli entro cavità o fori 17 che sono ricavati nel rotore dal lato opposto a quello in cui sono ricavati i fori 6, rispetto al passaggio 8. I perni 16 presentano punte 16’ destinate ad impegnare una scanalatura 18 ricavata sulla superficie del corpo del rotore delimitante l'apertura 4, in una posizione diametralmente opposta rispetto alla posizione dei fori 13. Quando nella serratura viene inserita una chiave non abilitata, i perni 16 impegnano tramite la loro punta 16’ la scanalatura 18, impedendo la rotazione del rotore. Quando viene invece inserita la chiave abilitata 9 i perni 16 si dispongono totalmente all’interno del rotore 3 cosicché la punta 16’ non può impegnare la scanalatura 18.
Con riferimento ora alla figura 3, la chiave autorizzata 9 della serratura presenta un'impugnatura 9a ed una parte attiva 9b, detta anche lama, presentante un corpo appiattito allungato, a sezione sostanzialmente rettangolare.
Sulle due facce opposte della lama sono ricavati una serie di incavi o crateri 11, 11’ predisposti per cooperare con i perni 7 e 16 sopra descritti. Si noti che le due facce della chiave sono identiche in modo tale per cui la chiave possa essere utilizzata orientandola in uno qualsiasi dei due orientamenti possibili, ossia con una delle due facce principali rivolte verso l'alto e l'altra verso il basso, o viceversa. Con riferimento alla figura, gli incavi o crateri 11 sono destinati a cooperare con i perni 7, in particolare ricevendo le loro punte in modo da consentire ai perni 7, spinti dalle molle 14, di disporsi nella posizione precedentemente indicata di figura 1, in cui la rotazione del rotore 3 rispetto allo statore 2 è abilitata. Gli incavi o crateri 11’ sono invece atti a ricevere le punte 16’’ dei perni 16 opposte alle punte 16’, in modo che i perni 16 rimangano totalmente all'interno del rotore.
In varie forme di attuazione, così come in quella illustrata, uno o più dei perni 16 della serratura - nell’esempio delle figure tutti i perni 16 - presentano la propria punta 16’’ dotata di una forma priva di simmetria circolare rispetto all'asse del perno, ma al contrario caratterizzata da una o più direzioni principali in un piano ortogonale all’asse del perno. Inoltre, lo stesso perno o gli stessi perni sono montati nei fori 17 in modo da poter solo traslare lungo l'asse del foro, senza invece poter ruotare, cosicché la punta 16’’ presenti un orientamento nello spazio fisso e predeterminato.
Le caratteristiche sopra indicate fanno sì che l’incavo 11’ nella chiave autorizzata atto a cooperare con tale tipo di perno debba presentare non solo una profondità predeterminata ma anche un profilo ed un orientamento specifici predeterminati, corrispondenti appunto alla forma e all'orientamento della punta 16’’, al fine di consentire l’inserimento della punta 16’’ e di ottenere il conseguente posizionamento del perno totalmente all'interno del rotore.
I parametri in questione rappresentati dalla forma e dall’orientamento della punta 16’’ e del corrispondente incavo 11’ consentono di aumentare il numero di cifrature possibili per la tipologia di serratura in questione.
Si noti ora che per realizzare il montaggio non girevole dei perni 16 nei fori 17, in varie forme di attuazione, così come in quella illustrata (si vedano in particolare le figure 2 e 4A-4C), ciascuno dei perni 16 presenta, nelle vicinanze della sua estremità rivolta verso la scanalatura 18, profili radiali contrapposti 16a che vengono ricevuti in una scanalatura 21 ricavata sulla superficie esterna del rotore lungo una direzione longitudinale che collega fra loro la serie di fori 17. Tale scanalatura 21 deve essere di una profondità tale da consentire il movimento di traslazione dei perni 16 necessario per il corretto funzionamento della serratura.
Le forme “direzionate” adottabili per la punta 16’’ e gli incavi 11’ possono essere diverse e in proposito la figura 5 ne illustra alcuni esempi ognuno indicato con il riferimento di una lettera. Le forme A, B, C, D sono costituite da un profilo allungato sostanzialmente ellissoidale diversamente orientato nel piano, e le forme E e F sono costituite da un profilo a croce in due rispettivi orientamenti. Le forme A, B, C, D definiscono ciascuna un'unica direzione, mentre le forme E e F due direzioni ciascuna, ortogonali l'una all'altra. Preferibilmente, i profili allungati individuabili su tali forme presentano tutti medesime lunghezza e larghezza.
Alla luce di quanto sopra descritto, è dunque possibile prevedere un gruppo di serrature a cilindro che presentino combinazioni diverse l’una dall’altra sulla base del diverso impiego delle forme direzionate sopra descritte.
Il sistema di chiavi qui descritto è configurato per operare un gruppo di serrature così costituito.
Il sistema comprende innanzitutto le chiavi padronali predisposte per aprire le singole serrature, le quali chiavi presentano le medesime forme direzionate che caratterizzano le corrispondenti serrature.
Il sistema prevede poi chiavi “master” o “passepartout” in grado di aprire più serrature del sistema.
Le chiavi master sono caratterizzate da incavi 111’ – si veda la figura 6 - configurati ciascuno per cooperare con perni 16 con forme direzionate diverse. In particolare, gli incavi 111’ in questione presentano ciascuno una forma definita da una schiera concentrica di raggi o segmenti variamente orientati attorno al medesimo centro, in cui ciascun raggio è configurato per identificare una rispettiva direzione delle forme direzionate con cui l’incavo 111’ è predisposto per cooperare, in modo tale per cui nell’incavo 111’ siano globalmente identificate tutte le direzioni dell’insieme di tali forme direzionate. E’ chiaro che la lunghezza e lo spessore dei vari raggi deve essere tale per cui l’incavo 111’ possa ricevere le punte 16’’ di tutti i perni 16 con cui è destinato a cooperare.
Le forme in questione delle chiavi master, designabili anche come forme “master”, possono ad esempio essere costituite da profili a croce, oppure a X, oppure a stella con numero di punte variabile, in funzione del numero di forme direzionate con cui sono destinati a cooperare e del numero di direzioni da queste definite.
La figura 6 illustra esempi di forme “master” in grado di cooperare con due o più delle forme direzionate rappresentate in figura 5. Ciascuna forma “master” viene indicata con una lettera e a fianco tra parentesi vengono indicate le forme direzionate di figura 5 con cui essa è in grado di operare. Ad esempio, la forma master indicata con N può operare con le forme A, B, C, mentre la forma master L può operare solamente con le forme C e D.
E’ dunque possibile realizzare una chiave master per un dato gruppo di serrature impostandone dapprima il campo operativo ovvero la serie di serrature su cui essa dovrà operare e poi selezionando le forme master opportune in grado di cooperare con le forme direzionate delle varie serrature. Tali forme master saranno posizionate sulla chiave master nelle precise posizioni in cui sulle chiavi padronali delle serrature si trovano le forme direzionate corrispondenti.
Si ottiene così un sistema di chiavi che comprende chiavi padronali per le singole serrature, che si caratterizzano per il fatto di presentare forme direzionate, e chiavi master che si caratterizzano per il fatto di presentare forme master opportunamente scelte sulla base delle forme direzionali delle chiavi padronali a loro associate.
Alla luce di quanto sopra, risulta dunque evidente come il sistema qui descritto consenta di realizzare tramite il semplice impiego delle forme direzionate e master sopra illustrate sistemi di chiavi caratterizzati da strutture gerarchiche di qualunque tipo, anche molto complesse.
Naturalmente, fermo restando il principio del trovato, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, anche in modo significativo, rispetto a quanto qui illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito del trovato, così come definito dalle rivendicazioni annesse.
Claims (9)
- RIVENDICAZIONI 1. Sistema di chiavi per un gruppo di serrature a cilindro di sicurezza dotate di cifrature diverse, caratterizzato dal fatto che comprende: - una prima chiave per azionare una prima serratura di sicurezza, che è dotata di un corpo di chiave su cui è ricavato un primo incavo (11’) destinato a cooperare con mezzi di cifratura (16) di detta prima serratura, detto primo incavo presentando in pianta una sagoma (A, B) allungata e orientata lungo una prima direzione nel piano definito da detto corpo di chiave; - una seconda chiave per azionare una seconda serratura di sicurezza, che è dotata di un corpo di chiave su cui è ricavato un secondo incavo (11’) destinato a cooperare con mezzi di cifratura (16) di detta seconda serratura, detto secondo incavo presentando in pianta una sagoma (A, B) allungata e orientata lungo una seconda direzione diversa da detta prima direzione; - una chiave master per azionare detta prima e seconda serratura, che è dotata di un corpo di chiave su cui è ricavato un incavo (111’) destinato a cooperare con entrambi i mezzi di cifratura rispettivamente di detta prima e seconda serratura, detto incavo di detta chiave master presentando in pianta una forma (I, J, K , L, M, N, O, P, Q) definita da una schiera concentrica di raggi o segmenti variamente orientati attorno al medesimo centro rispettivamente lungo dette prima e seconda direzione.
- 2. Sistema di chiavi secondo la rivendicazione 1, comprendente una terza chiave per azionare una terza serratura di sicurezza, che è dotata di un corpo di chiave su cui è ricavato un terzo incavo (11’) destinato a cooperare con mezzi di cifratura di detta terza serratura, detto terzo incavo presentando in pianta una sagoma (C, D) allungata e orientata lungo una terza direzione diversa da dette prima e seconda direzione; in cui detto incavo (111’) di detta chiave master presenta una forma (I, J, K , L, M, N, O, P, Q) definita da una schiera concentrica di raggi o segmenti variamente orientati attorno al medesimo centro rispettivamente lungo dette prima, seconda e terza direzione.
- 3. Sistema di chiavi secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente una quarta chiave per azionare una quarta serratura di sicurezza, che è dotata di un corpo di chiave su cui è ricavato un quarto incavo (11’) destinato a cooperare con mezzi di cifratura di detta quarta serratura, detto quarto incavo presentando in pianta una forma a croce o a X (E, F) in cui sono previsti due raggi orientati rispettivamente lungo una quarta e quinta direzione diverse fra loro e diverse da dette prima e seconda direzione; in cui detto incavo di detta chiave master presenta una forma(I, J, K , L, M, N, O, P, Q) definita da una schiera concentrica di raggi o segmenti variamente orientati attorno al medesimo centro rispettivamente lungo dette prima, seconda, quarta e quinta direzione.
- 4. Sistema di chiavi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta forma di detta chiave master è costituita da un profilo(I, J, K , L, M, N, O, P, Q) a croce, oppure a X, oppure a stella con numero di punte variabile, in funzione del numero di forme direzionate con cui sono destinati a cooperare e del numero di dette direzioni.
- 5. Sistema di chiavi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta forma di detta chiave master è costituita da un profilo a stella a 6 o 8 punte (M, N, O, P, Q).
- 6. Chiave padronale per un sistema di chiavi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, che è dotata di un corpo di chiave su cui è ricavato un incavo (111’) presentante in pianta una forma (I, J, K , L, M, N, O, P, Q) definita da una schiera concentrica di raggi o segmenti variamente orientati attorno al medesimo centro.
- 7. Chiave master per un sistema di chiavi secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, che è dotata di un corpo di chiave su cui è ricavato un incavo (111’) presentante in pianta una forma (I, J, K , L, M, N, O, P, Q) definita da una schiera concentrica di raggi o segmenti variamente orientati attorno al medesimo centro.
- 8. Chiave master secondo la rivendicazione 7, in cui detta forma è costituita da un profilo (I, J, K , L, M, N, O, P, Q) a croce, oppure a X, oppure a stella con numero di punte variabile.
- 9. Chiave master secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7-8, in cui detta forma è costituita da un profilo a stella a 6 o 8 punte (M, N, O, P, Q).
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