ITTO20130143A1 - Metodo di controllo di un apparecchio refrigerante - Google Patents

Metodo di controllo di un apparecchio refrigerante

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ITTO20130143A1
ITTO20130143A1 IT000143A ITTO20130143A ITTO20130143A1 IT TO20130143 A1 ITTO20130143 A1 IT TO20130143A1 IT 000143 A IT000143 A IT 000143A IT TO20130143 A ITTO20130143 A IT TO20130143A IT TO20130143 A1 ITTO20130143 A1 IT TO20130143A1
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IT
Italy
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cell
cooling
switching device
evaporator
condition
Prior art date
Application number
IT000143A
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English (en)
Inventor
Marco Bertini
Giacomo Quaglia
Original Assignee
Indesit Co Spa
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    • F25D11/00Self-contained movable devices, e.g. domestic refrigerators
    • F25D11/02Self-contained movable devices, e.g. domestic refrigerators with cooling compartments at different temperatures
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Description

“METODO DI CONTROLLO DI UN APPARECCHIO REFRIGERANTEâ€
DESCRIZIONE
[CAMPO DELLA TECNICA]
La presente invenzione ha per oggetto un metodo di controllo di un apparecchio refrigerante.
[ARTE NOTA]
Com’à ̈ noto sono disponibili apparecchi refrigeranti dotati di una cella di raffreddamento e di una cella di congelamento, quest’ultima comunemente denominata “cella freezer†.
È previsto che ciascuna delle due celle possa essere associata ad un rispettivo evaporatore preposto al raffreddamento della corrispondente cella.
In questa tipologia di apparecchi, sono solitamente attuate due modalità di funzionamento del circuito frigorifero: una prima modalità, in cui viene raffreddato solamente l’evaporatore associato alla cella di congelamento, ed una seconda modalità in cui vengono raffreddati entrambi gli evaporatori.
L’esecuzione di una o dell’altra modalità di raffreddamento dipende dalle condizioni in cui le due celle si trovano ad operare.
Allo scopo di attuare selettivamente le due modalità di funzionamento del circuito frigorifero, quest’ultimo à ̈ tipicamente provvisto di una elettrovalvola comandata ad impulsi e pilotabile tra due diverse configurazioni.
In questo contesto, la Richiedente ha notato che non à ̈ infrequente che disturbi di svariata natura provochino una commutazione indesiderata dell’elettrovalvola, così che l’operazione di raffreddamento eseguita non risulta quella prevista.
Questo comporta conseguenze del tutto negative sia sull’apparecchio, sia sugli alimenti in esso conservati.
[OBIETTIVI E SINTESI DELL’INVENZIONE]
Scopo della presente invenzione à ̈ quindi fornire un metodo di controllo di un apparecchio refrigerante che permetta di superare gli inconvenienti sopra evidenziati.
In particolare, scopo dell’invenzione à ̈ fornire un metodo di controllo di un apparato refrigerante che presenti maggiore affidabilità in termini di selezione ed esecuzione dei cicli di raffreddamento desiderati.
Questi ed altri scopi ancora sono sostanzialmente raggiunti da un metodo di controllo di un apparato refrigerante secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
In particolare, secondo un primo aspetto, à ̈ oggetto della presente invenzione un metodo di controllo di un apparato refrigerante, quest’ultimo comprendendo:
- una cella di raffreddamento ed una cella di congelamento;
- un circuito frigorifero comprendente: almeno un primo ed un secondo evaporatore, rispettivamente associati a detta cella di raffreddamento ed a detta cella di congelamento; un dispositivo di commutazione pilotabile tra una prima condizione operativa in cui permette un raffreddamento sia di detto primo evaporatore, sia di detto secondo evaporatore, ed una seconda condizione operativa in cui permette il raffreddamento solo di detto secondo evaporatore;
in cui detto metodo comprende:
- rilevare un parametro rappresentativo di un comando di attivazione di detto circuito frigorifero;
- rilevare uno o più parametri operativi rappresentativi di condizioni di funzionamento di detta cella di raffreddamento e/o di detta cella di congelamento e definenti una situazione iniziale;
- in funzione di detti parametri operativi, determinare, tra dette prima e seconda condizione operativa di detto dispositivo di commutazione, una condizione idonea per detta situazione iniziale rilevata;
- eseguire una fase di verifica principale per verificare un’anomalia nel raffreddamento eseguito da detto circuito frigorifero a seguito della propria attivazione;
- nel caso in cui detta anomalia sia rilevata, inviare a detto dispositivo di commutazione un segnale principale per pilotare detto dispositivo di commutazione in detta condizione idonea.
Secondo un diverso aspetto, l’invenzione ha per oggetto un apparecchio refrigerante comprendente:
- una cella di raffreddamento ed una cella di congelamento;
- un circuito frigorifero comprendente: almeno un primo ed un secondo evaporatore rispettivamente associati a detta cella di raffreddamento ed a detta cella di congelamento; un dispositivo di commutazione pilotabile tra una prima condizione operativa in cui permette un raffreddamento sia di detto primo evaporatore, sia di detto secondo evaporatore, ed una seconda condizione operativa in cui permette il raffreddamento solo di detto secondo evaporatore;
- un’unità di controllo configurata per:
ïƒ ̃ rilevare un parametro rappresentativo di un comando di attivazione di detto circuito frigorifero;
ïƒ ̃ rilevare uno o più parametri operativi rappresentativi di condizioni di funzionamento di detta cella di raffreddamento e/o di detta cella di congelamento e definenti una situazione iniziale;
ïƒ ̃ in funzione di detti parametri operativi, determinare, tra dette prima e seconda condizione operativa di detto dispositivo di commutazione, una condizione idonea per detta situazione iniziale rilevata;
ïƒ ̃ eseguire una fase di verifica principale per verificare un’anomalia nel raffreddamento eseguito da detto circuito frigorifero a seguito della propria attivazione; ïƒ ̃ nel caso in cui detta anomalia sia rilevata, inviare a detto dispositivo di commutazione un segnale principale per pilotare detto dispositivo di commutazione in detta condizione idonea.
In accordo con uno o più degli aspetti sopra indicati, l’invenzione comprende una o più delle caratteristiche preferite specificate qui di seguito.
Preferibilmente, detti parametri operativi sono determinati in funzione di uno o più valori forniti da sensori di temperatura associati a detta cella di raffreddamento e/o detta cella di congelamento. Preferibilmente, se detti parametri operativi sono rappresentativi del fatto che à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di raffreddamento, allora la condizione idonea determinata à ̈ la prima condizione operativa.
Preferibilmente, se detti parametri operativi sono rappresentativi del fatto che non à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di raffreddamento, ma che à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di congelamento, allora la condizione idonea determinata à ̈ la seconda condizione operativa.
Preferibilmente, viene inoltre svolta una fase iniziale di pilotaggio in cui detto dispositivo di commutazione viene pilotato in detta condizione idonea prima di svolgere detta verifica principale.
Preferibilmente, eseguire detta verifica principale comprende:
- se detta condizione idonea à ̈ la prima condizione operativa, verificare che la temperatura di detto primo evaporatore sia maggiore di una prima soglia;
- se detta condizione idonea à ̈ la seconda condizione operativa, verificare che la temperatura di detto primo evaporatore sia minore di una seconda soglia.
Preferibilmente, a seguito del rilevamento di detti parametri operativi, viene verificato se deve essere fornito freddo a detta cella di raffreddamento e, in caso negativo, viene verificato poi se deve essere fornito freddo a detta cella di congelamento.
Preferibilmente, prima di eseguire detta verifica principale, viene svolta un’attesa per un tempo determinato a partire dalla fase di determinare detta condizione idonea.
Preferibilmente, almeno le fasi di attendere un tempo determinato, eseguire la verifica principale, inviare a detto dispositivo di commutazione un segnale per pilotare detto dispositivo di commutazione in detta condizione idonea se l’anomalia viene rilevata, vengono ripetute fino a quando viene rilevato che detta situazione iniziale permane.
Preferibilmente, se la condizione idonea à ̈ la prima condizione operativa, prima di eseguire detta verifica principale e preferibilmente prima di attendere detto tempo determinato, in particolare dopo aver eseguito detta fase iniziale di pilotaggio, viene eseguito un controllo ulteriore per verificare se à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di raffreddamento.
Preferibilmente, se la condizione idonea à ̈ la seconda condizione operativa, prima di eseguire detta verifica principale e preferibilmente prima di attendere detto tempo determinato, in particolare dopo aver eseguito detta fase iniziale di pilotaggio, viene eseguito un controllo ulteriore per verificare se à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di congelamento.
Preferibilmente, dopo aver verificato che permane la situazione iniziale in cui à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di congelamento, viene eseguita una verifica aggiuntiva per verificare se à ̈ richiesto freddo da detta cella di raffreddamento.
Preferibilmente, se da detta verifica aggiuntiva emerge che à ̈ richiesto freddo da detta cella di raffreddamento, il controllo viene re-inizializzato, e viene impostata come situazione iniziale la situazione in cui à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di raffreddamento.
[BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI]
Alcuni esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi vengono descritti a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento alle figure allegate, in cui:
- la figura 1 mostra uno schema a blocchi di un apparato refrigerante in accordo con un aspetto della presente invenzione;
- la figura 2 mostra un diagramma di flusso generale rappresentativo del metodo in accordo con la presente invenzione;
- le figure 3a-3b mostrano un diagramma di flusso dettagliato del metodo secondo l’invenzione.
[DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE]
Con riferimento alle unite figure, con 1 Ã ̈ stato complessivamente indicato un apparecchio refrigerante in cui viene attuato il metodo in accordo con la presente invenzione.
L’apparecchio refrigerante 1 (figura 1) comprende innanzitutto una cella di raffreddamento 10 ed una cella di congelamento 20.
La cella di raffreddamento 10 Ã ̈ preferibilmente mantenuta ad una temperatura compresa tra 2°C e 8°C.
La cella di congelamento 20 Ã ̈ preferibilmente mantenuta ad una temperatura compresa tra -18°C e -26°C.
Allo scopo di mantenere le temperature desiderate, l’apparecchio 1 comprende un circuito frigorifero 30.
Il circuito frigorifero 30 à ̈ provvisto di un primo evaporatore E1, associato alla cella di raffreddamento 10, e di un secondo evaporatore E2, associato alla cella di congelamento 20. L’apparato refrigerante 1 à ̈ quindi preferibilmente del tipo comunemente detto “statico†.
Il circuito frigorifero 30 comprende inoltre un compressore C, che ha il compito di comprimere il fluido refrigerante e portare lo stesso nella condizione di vapore surriscaldato. A valle del compressore C sono vantaggiosamente previsto un tubo caldo anticondensa Z, un condensatore X (in cui il fluido refrigerante rilascia calore all’ambiente esterno) ed uno o più capillari Y1, Y2 (in cui il fluido refrigerante subisce una brusca diminuzione di pressione, che gli consente di evaporare a bassa temperatura. All’interno dei citati primo e secondo evaporatore E1, E2 il fluido refrigerante può quindi evaporare, assorbendo calore e raffreddando quindi le rispettive celle 10, 20.
Vantaggiosamente il circuito frigorifero 30 comprende inoltre un dispositivo di commutazione EV associato ai due evaporatori E1, E2.
In particolare il dispositivo di commutazione EV Ã ̈ pilotabile tra una prima condizione operativa in cui permette un raffreddamento sia del primo evaporatore E1, sia del secondo evaporatore E2, ed una seconda condizione operativa in cui permette il raffreddamento del solo secondo evaporatore E2.
In altre parole, il dispositivo di commutazione EV Ã ̈ realizzato e montato in modo che, quando si trova nella prima condizione operativa, permette un flusso di fluido refrigerante in entrambi gli evaporatori E1, E2, mentre quando si trova nella seconda condizione operativa impedisce che il fluido refrigerante fluisca nel primo evaporatore E1 e permette che tale fluido fluisca solo nel secondo evaporatore E2.
In pratica, il dispositivo di commutazione EV può essere realizzato come una elettrovalvola, opportunamente comandata ad impulsi.
Come detto, l’invenzione si prefigge lo scopo di comandare il dispositivo di commutazione EV in maniera affidabile, così che venga eseguito il ciclo di raffreddamento desiderato.
Il metodo in accordo con l’invenzione à ̈ rappresentato, in maniera più generale, nel diagramma di flusso di figura 2 e, in maniera più dettagliata, nel diagramma di flusso di figura 3a-3b.
Viene inizialmente svolta una fase di rilevamento di un parametro rappresentativo di un comando di attivazione del circuito frigorifero 30. In particolare, tale comando à ̈ un comando di attivazione del compressore C facente parte del circuito frigorifero 30.
La Richiedente ritiene vantaggioso il rilevamento di questo parametro poiché eventuali malfunzionamenti dovuti ad un errato pilotaggio del dispositivo di commutazione EV si hanno sostanzialmente solo se il circuito frigorifero 30, ed in particolare il compressore C, sono attivi. Diversamente, nel caso in cui il circuito frigorifero 30, ed in particolare il compressore C, non fossero attivi, anche a fronte di un errato pilotaggio del dispositivo di commutazione EV non si avrebbero sostanziali problemi.
Viene quindi svolta una operazione di rilevamento di uno o più parametri operativi rappresentativi di condizioni di funzionamento della cella di raffreddamento 10 e/o della cella di congelamento 20 (blocchi 110, 210, 290).
La situazione definita da detti parametri operativi sarà indicata come “situazione iniziale†.
La situazione iniziale à ̈ una condizione di funzionamento dell’apparato 1 in cui à ̈ necessario fornire freddo alla cella di raffreddamento 10 e/o alla cella di congelamento 20.
In maggiore dettaglio, la situazione iniziale può essere definita da due diverse richieste: una richiesta di freddo dalla cella di raffreddamento 10, ed una richiesta di freddo dalla cella di congelamento 20.
Le richieste di freddo (cosiddette “Cold Request†) sono determinate in base alle condizioni operative in cui le due celle si trovano, che sono descritte dai summenzionati parametri operativi.
Tali parametri operativi possono comprendere, ad esempio, valori di temperatura rilevati tramite opportuni sensori associati alle celle.
In particolare, la cella di raffreddamento 10 può essere associata ad un primo sensore 11, posizionato all’interno della cella stessa per rilevare la temperatura all’interno della cella, ed un secondo sensore 12 posizionato in prossimità del primo evaporatore E1 per rilevare la temperatura dello stesso.
Preferibilmente la cella di congelamento 20 à ̈ associata ad un terzo sensore 21, che può essere montato in prossimità del secondo evaporatore E2.
A titolo esemplificativo, una situazione iniziale in cui à ̈ richiesto freddo dalla cella di raffreddamento si verifica quando sia il primo sensore 11, sia il secondo sensore 12 rilevano temperature maggiori di rispettivi valori di soglia.
Nella forma di realizzazione preferita, rilevare la situazione iniziale comprende due distinte fasi svolte in successione temporale:
- viene prima verificato se deve essere fornito freddo alla cella di raffreddamento 10 (blocco 210);
- in caso negativo, viene successivamente verificato se deve essere fornito freddo alla cella di congelamento 20 (blocco 290).
In altri termini viene data priorità maggiore al fatto che la cella di raffreddamento 10 necessiti di essere raffreddata.
La Richiedente ritiene vantaggioso questo particolare aspetto poiché, mentre la cella di congelamento 20 à ̈ comunque soggetta ad un raffreddamento in ogni occasione in cui il circuito frigorifero 30 à ̈ attivato, la cella di raffreddamento 10 viene raffreddata solo quando il dispositivo di commutazione EV si trova nella prima condizione operativa.
Viene poi determinato quale sia, tra la prima e la seconda condizione operativa del dispositivo di commutazione EV, la condizione idonea per rispondere alla situazione iniziale rilevata (blocchi 120, 220, 300).
In maggiore dettaglio, se à ̈ necessario fornire freddo alla cella di raffreddamento 10, allora la condizione idonea determinata à ̈ la prima condizione operativa (blocco 220).
Diversamente, se à ̈ necessario fornire freddo alla cella di congelamento 20, allora la condizione idonea determinata à ̈ la seconda condizione operativa (blocco 300).
In questo modo il dispositivo di commutazione EV può essere pilotato in modo da rispondere in maniera opportuna alla situazione iniziale rilevata.
In pratica viene preferibilmente eseguita una fase iniziale di pilotaggio in cui il dispositivo di commutazione EV viene pilotato nella condizione idonea determinata (blocchi 130, 230, 310).
Preferibilmente, a seguito della attivazione del circuito frigorifero 30, si attende un tempo determinato prima di procedere con ulteriori fasi del metodo (ciclo impostato con il contatore T inizializzato al blocchi 140, 240, 320, ed incrementato progressivamente ai blocchi 160, 260, 350; ai blocchi 170, 270, 360 viene verificato se l’attesa à ̈ esaurita o meno).
Durante tale attesa viene verificato, in maniera preferibilmente periodica, che la situazione iniziale rilevata permanga – si verifica cioà ̈ che la prima e/o seconda cella 10, 20 necessiti di essere raffreddata (blocchi 150, 250, 330 e 340).
A titolo esemplificativo, il tempo determinato può essere pari a 30 minuti nel caso in cui la richiesta sia pervenuta dalla cella di raffreddamento 10, e pari a 30 minuti nel caso in cui la richiesta sia pervenuta dalla cella di congelamento 20.
In questo modo ci si assicura che il controllo sia eseguito con riferimento alle condizioni reali in cui l’apparecchio 1 sta operando.
Come sopra accennato, viene preferibilmente data maggiore priorità alla richiesta di raffreddamento proveniente dalla cella di raffreddamento 10. A questo fine, nella forma di realizzazione preferita, dopo aver verificato che permane la situazione iniziale in cui à ̈ necessario fornire freddo alla cella di congelamento 20, viene eseguita una verifica aggiuntiva per verificare se à ̈ richiesto freddo dalla cella di raffreddamento 10 (blocco 340).
Quindi, se dalla verifica aggiuntiva emerge che à ̈ richiesto freddo dalla cella di raffreddamento 10, il controllo viene re-inizializzato, e viene impostata come situazione iniziale la situazione in cui à ̈ necessario fornire freddo alla cella di raffreddamento 10.
Come detto, a seguito della attivazione del circuito frigorifero 30, si attende un tempo determinato, ad esempio tramite una opportuna gestione del contatore T illustrata esemplificativamente nei blocchi 140, 240, 320 (inizializzazione), 160, 260, 350 (incremento progressivo) e 170, 270, 360 (esaurimento del tempo determinato). Durante tale attesa vengono svolte le verifiche descritte qui sopra.
Quando si verifica che il tempo determinato d’attesa à ̈ trascorso, viene quindi eseguita una verifica principale, come sopra accennato, per verificare un’eventuale anomalia nel raffreddamento eseguito dal circuito frigorifero 30 (blocchi 180, 280, 370).
L’anomalia rilevata può essere diversa in funzione della tipologia di richiesta che ha provocato l’attivazione del ciclo di raffreddamento.
In particolare, se la condizione ritenuta idonea per il dispositivo di commutazione EV à ̈ la prima condizione operativa, si verifica se la temperatura del primo evaporatore E1 à ̈ maggiore di una prima soglia (blocco 280). In caso affermativo si à ̈ verificata una anomalia: il dispositivo di commutazione EV nella prima condizione operativa avrebbe dovuto provocare un raffreddamento del primo evaporatore E1; se ciò non si à ̈ verificato, cioà ̈ se la temperatura del primo evaporatore E1 à ̈ maggiore di una prima soglia, allora si à ̈ verificata una anomalia.
Diversamente, se la condizione ritenuta idonea per il dispositivo di commutazione EV à ̈ la seconda condizione operativa, si verifica se la temperatura del primo evaporatore E1 à ̈ minore di una seconda soglia (blocco 370). In caso affermativo, si à ̈ verificata una anomalia: il dispositivo di commutazione EV nella seconda condizione operativa avrebbe dovuto provocare un raffreddamento del solo secondo evaporatore E2; se à ̈ stato raffreddato anche il primo evaporatore E1, cioà ̈ la temperatura del primo evaporatore E1 à ̈ minore della seconda soglia, allora si à ̈ verificata una anomalia.
A fronte del rilevamento dell’anomalia, viene inviato al dispositivo di commutazione EV un segnale principale S per pilotare il dispositivo di commutazione EV stesso nella condizione idonea.
In pratica, si deduce che l’anomalia sia dovuta al fatto che il dispositivo di commutazione EV si trova nella condizione operativa sbagliata. Viene pertanto generato ed inviato il segnale principale S per porre rimedio a questa situazione, pilotando la commutazione del dispositivo EV dalla condizione operativa sbagliata alla condizione operativa idonea.
Preferibilmente almeno le fasi di attendere un tempo determinato, eseguire la verifica principale, inviare al dispositivo di commutazione EV un segnale di pilotaggio per commutare lo stesso nella condizione idonea se l’anomalia viene rilevata, vengono ripetute fino a quando viene rilevato che la situazione iniziale permane.
In questo modo il ciclo di controllo non si esaurisce fino a quando il circuito di raffreddamento 30, ed in particolare il primo evaporatore E1, non si trova nella condizione termica desiderata.
Si noti che le operazioni di controllo sopra descritte sono preferibilmente eseguite da un’unità di controllo U, facente parte dell’apparecchio refrigerante 1 ed opportunamente programmata/configurata così da operare come descritto. L’unità di controllo U à ̈ in particolare connessa in modo idoneo al primo, secondo e terzo sensore 11, 12, 21, nonché al circuito frigorifero 30.
Vengono qui di seguito descritti in maggiore dettaglio i diagrammi di flusso delle figure 2, 3a-3b.
Con riferimento alla figura 2, al blocco 100 l’algoritmo viene inizializzato.
Al blocco 110 viene verificato se à ̈ stata generata una richiesta di freddo.
In caso negativo il ciclo si chiude e ritorna al blocco 100.
In caso affermativo, ai blocchi 120 e 130 viene impostato il dispositivo di commutazione EV nella condizione idonea per la richiesta di freddo ricevuta.
Al blocco 140 viene inizializzato un contatore T, che potrà essere utile per determinare la periodicità con cui eseguire il controllo sul corretto svolgimento dell’operazione di raffreddamento.
Al blocco 150 viene verificato se la situazione iniziale, relativa alla ricezione di una richiesta di freddo, permane.
In caso negativo, il ciclo si conclude.
In caso affermativo, il contatore T viene incrementato di una quantità DT (blocco 160) e si verifica se à ̈ stata raggiunta, dal contatore T medesimo, una soglia T1 (blocco 170).
Si noti che la soglia T1 corrisponde al summenzionato tempo determinato.
Nel caso in cui il contatore T non abbia ancora raggiunto la soglia T1, viene nuovamente verificato che la situazione iniziale di richiesta di freddo permanga, e viene incrementato ulteriormente il contatore T.
Quando il contatore T raggiunge la soglia T1, viene eseguita la verifica sull’eventuale anomalia (blocco 180). Nel caso in cui il raffreddamento proceda secondo quanto previsto, non viene svolta alcuna azione particolare ed il ciclo di controllo viene riportato al blocco 140, in cui il contatore T viene azzerato. Viene così iniziato un nuovo ciclo, fino a quando la richiesta di freddo non viene soddisfatta.
Diversamente, nel caso in cui venga riscontrata una anomalia, il ciclo di controllo viene rimandato al blocco 130, in cui viene inviato al dispositivo di commutazione EV un nuovo segnale di pilotaggio, per portare (o riportare) il dispositivo di commutazione stesso nella condizione ritenuta idonea.
Con riferimento alle figure 3a, 3b, al blocco 200 il controllo viene inizializzato.
Al blocco 210 si verifica se la cella di raffreddamento 10 necessita di essere raffreddata.
In caso negativo, si procede con le verifiche del caso relative alla cella di congelamento 20 (figura 3b, che verrà descritta in dettaglio nel seguito).
In caso affermativo, si imposta il dispositivo di commutazione EV nella prima condizione operativa (blocchi 220, 230).
Viene quindi inizializzato il contatore T ad un valore pari a zero (blocco 240).
Prima di eseguire altre operazioni ed incrementare il contatore T, viene verificato se la richiesta di freddo dalla cella di raffreddamento 10 à ̈ ancora “vera†(blocco 250).
In caso negativo si esce da questa prima parte del ciclo e, come avviene con riferimento al blocco 210, si passa alla seconda parte dell’algoritmo, eseguendo le dovute verifiche sulla cella di congelamento 20.
In caso affermativo, al blocco 260 viene incrementato il contatore T di una quantità prefissata DT e viene quindi verificato se il contatore ha raggiunto il valore di soglia pari a T1.
In caso negativo si ritorna al blocco 250, verificando il permanere della richiesta di freddo dalla cella di raffreddamento 10, ed incrementando ulteriormente il contatore T.
Quando il contatore T raggiunge il valore T1, al blocco 280 si esegue la verifica principale: se la temperatura del primo evaporatore E1 Ã ̈ minore di una soglia TEMPmax, allora si ritorna al blocco 240, azzerando il contatore T e verificando se la richiesta di freddo dalla cella di raffreddamento 10 permane.
Se la temperatura del primo evaporatore E1 à ̈ invece maggiore del valore di soglia TEMPmax, significa che si à ̈ verificata un’anomalia nel funzionamento del dispositivo di commutazione EV; il ciclo di controllo torna quindi al blocco 230, in cui viene nuovamente inviato al dispositivo di commutazione EV un segnale di pilotaggio per commutarlo nella corretta condizione operativa (cioà ̈ la summenzionata “condizione idonea†).
Come detto, nel caso in cui la richiesta di freddo non provenga dalla cella di raffreddamento 10, i blocchi 210 e 250 rimandano alla seconda parte dell’algoritmo di controllo, rappresentata in figura 3b.
In particolare, i blocchi 210 e 250 rimandano al blocco 290, in cui viene verificato se proviene una “cold request†dalla cella di congelamento 20.
In caso negativo, il ciclo sostanzialmente si conclude e viene rimandato al blocco “start†(blocco 200).
In caso affermativo, viene impostato il dispositivo di commutazione EV nella seconda condizione operativa (blocchi 300, 310).
Al blocco 320 viene inizializzato il contatore T, ponendolo ad un valore pari a zero.
Al blocco 330 si verifica che la richiesta di freddo dalla cella di congelamento 20 permanga.
In caso negativo, il controllo si esaurisce e viene rimandato al blocco iniziale 200.
In caso affermativo, viene verificato al blocco 340 se non vi sia, contestualmente, una richiesta di freddo dalla cella di raffreddamento.
In caso affermativo, il controllo ritorna al blocco iniziale 200, affinché la richiesta di freddo proveniente dalla cella di raffreddamento 10 sia opportunamente trattata.
In caso negativo, il controllo prosegue basandosi sulla richiesta di freddo proveniente dalla cella di congelamento 20.
Al blocco 350 viene incrementato il contatore T di una quantità prefissata DT, ed al blocco 360 si verifica se il contatore T ha raggiunto il valore di riferimento T2.
In caso negativo, il ciclo ritorna al blocco 330 per verificare che la richiesta di freddo dalla cella di congelamento 20 sia ancora valida, e se eventualmente sia intervenuta una richiesta di freddo dalla cella di raffreddamento 10 (blocchi 330, 340).
In caso affermativo, al blocco 370 viene eseguita la verifica principale.
Poiché la condizione di riferimento (cioà ̈ la condizione “idonea†) del dispositivo di commutazione EV à ̈, in questo caso, la seconda condizione operativa, viene verificato se la temperatura del primo evaporatore E1 à ̈ minore di un valore minimo di riferimento TEMPmin.
In caso negativo, il sistema sta operando in maniera corretta; il ciclo di controllo ritorna quindi al blocco 320 per un azzeramento del contatore e per le successive verifiche sulle richieste di freddo.
In caso affermativo, il dispositivo di commutazione EV necessita di essere reimpostato: il controllo ritorna quindi al blocco 310, in cui viene inviato al dispositivo di commutazione un segnale di pilotaggio per commutarlo nella condizione idonea.
L’invenzione consegue importanti vantaggi.
Innanzitutto, l’apparato refrigerante ed il relativo metodo di controllo in accordo con l’invenzione presentano un’elevata affidabilità in termini di selezione ed esecuzione dei cicli di raffreddamento desiderati.
Inoltre, i cicli di controllo attuati dall’apparecchio e dal metodo in accordo con l’invenzione richiedono risorse hardware-software molto limitate e possono quindi essere realizzati a costi contenuti.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo di controllo di un apparecchio refrigerante, quest’ultimo comprendendo: - una cella di raffreddamento (10) ed una cella di congelamento (20); - un circuito frigorifero (30) comprendente: almeno un primo ed un secondo evaporatore (E1, E2), rispettivamente associati a detta cella di raffreddamento ed a detta cella di congelamento (10, 20); un dispositivo di commutazione (EV) pilotabile tra una prima condizione operativa in cui permette un raffreddamento sia di detto primo evaporatore (E1), sia di detto secondo evaporatore (E2), ed una seconda condizione operativa in cui permette il raffreddamento solo di detto secondo evaporatore (E2); in cui detto metodo comprende: - rilevare un parametro rappresentativo di un comando di attivazione di detto circuito frigorifero (30); - rilevare uno o più parametri operativi rappresentativi di condizioni di funzionamento di detta cella di raffreddamento (10) e/o di detta cella di congelamento (20) e definenti una situazione iniziale; - in funzione di detti parametri operativi, determinare, tra dette prima e seconda condizione operativa di detto dispositivo di commutazione (EV), una condizione idonea per detta situazione iniziale rilevata; - eseguire una fase di verifica principale per verificare un’anomalia nel raffreddamento eseguito da detto circuito frigorifero (30) a seguito della propria attivazione; - nel caso in cui detta anomalia sia rilevata, inviare a detto dispositivo di commutazione (EV) un segnale principale (S) per commutare detto dispositivo di commutazione (EV) in detta condizione idonea.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 in cui detti parametri operativi sono determinati in funzione di uno o più valori forniti da sensori di temperatura associati a detta cella di raffreddamento (10) e/o detta cella di congelamento (20).
  3. 3. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui se detti parametri operativi sono rappresentativi del fatto che à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di raffreddamento (10), allora la condizione idonea determinata à ̈ la prima condizione operativa.
  4. 4. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui se detti parametri operativi sono rappresentativi del fatto che à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di congelamento (20), allora la condizione idonea determinata à ̈ la seconda condizione operativa.
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente inoltre una fase iniziale di pilotaggio in cui detto dispositivo di commutazione (EV) viene pilotato in detta condizione idonea prima di svolgere detta verifica principale.
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui eseguire detta verifica comprende: - se detta condizione idonea à ̈ la prima condizione operativa, verificare che la temperatura di detto primo evaporatore (E1) sia maggiore di una prima soglia; - se detta condizione idonea à ̈ la seconda condizione operativa, verificare che la temperatura di detto primo evaporatore (E1) sia minore di una seconda soglia.
  7. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui, a seguito del rilevamento di detti parametri operativi, viene verificato se deve essere fornito freddo a detta cella di raffreddamento (10) e, in caso negativo, viene verificato poi se deve essere fornito freddo a detta cella di congelamento (20).
  8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui prima di eseguire detta verifica principale, attendere un tempo determinato a partire dalla fase di determinare detta condizione idonea.
  9. 9. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui almeno le fasi di attendere un tempo determinato, eseguire la verifica principale, inviare a detto dispositivo di commutazione un segnale per commutare detto dispositivo di commutazione (EV) in detta condizione idonea se l’anomalia viene rilevata, vengono ripetute fino a quando viene rilevato che detta situazione iniziale permane.
  10. 10. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui, se la condizione idonea à ̈ la prima condizione operativa, prima di eseguire detta verifica principale e preferibilmente prima di attendere detto tempo determinato, in particolare dopo aver eseguito detta fase iniziale di pilotaggio, viene eseguito un controllo ulteriore per verificare se à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di raffreddamento (10).
  11. 11. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui, se la condizione idonea à ̈ la seconda condizione operativa, prima di eseguire detta verifica principale e preferibilmente prima di attendere detto tempo determinato, in particolare dopo aver eseguito detta fase iniziale di pilotaggio, viene eseguito un controllo ulteriore per verificare se à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di congelamento (20).
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 12 in cui dopo aver verificato che permane la situazione iniziale in cui à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di congelamento (20), viene eseguita una verifica aggiuntiva per verificare se à ̈ richiesto freddo da detta cella di raffreddamento (10).
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 13 in cui se da detta verifica aggiuntiva emerge che à ̈ richiesto freddo da detta cella di raffreddamento (10), il controllo viene re-inizializzato, e viene impostata come situazione iniziale la situazione in cui à ̈ necessario fornire freddo a detta cella di raffreddamento (10).
  14. 14. Apparecchio refrigerante comprendente: - una cella di raffreddamento (10) ed una cella di congelamento (20); - un circuito frigorifero (30) comprendente: almeno un primo ed un secondo evaporatore (E1, E2), rispettivamente associati a detta cella di raffreddamento ed a detta cella di congelamento (10, 20); un dispositivo di commutazione (EV) pilotabile tra una prima condizione operativa in cui permette un raffreddamento sia di detto primo evaporatore (E1), sia di detto secondo evaporatore (E2), ed una seconda condizione operativa in cui permette il raffreddamento solo di detto secondo evaporatore (E2); - un’unità di controllo (U) configurata per: ïƒ ̃ rilevare un parametro rappresentativo di un comando di attivazione di detto circuito frigorifero (30); ïƒ ̃ rilevare uno o più parametri operativi rappresentativi di condizioni di funzionamento di detta cella di raffreddamento (10) e/o di detta cella di congelamento (20) e definenti una situazione iniziale; ïƒ ̃ in funzione di detti parametri operativi, determinare, tra dette prima e seconda condizione operativa di detto dispositivo di commutazione (EV), una condizione idonea per detta situazione iniziale rilevata; ïƒ ̃ eseguire una fase di verifica principale per verificare un’anomalia nel raffreddamento eseguito da detto circuito frigorifero (30) a seguito della propria attivazione; ïƒ ̃ nel caso in cui detta anomalia sia rilevata, inviare a detto dispositivo di commutazione (EV) un segnale principale (S) per commutare detto dispositivo di commutazione (EV) in detta condizione idonea.
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