ITTO20110607A1 - Attrezzo ausiliario per il sostegno dei cavi di imbrigliamento delle viti nei filari di vigneti - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo:
"Attrezzo ausiliario per il sostegno dei cavi di imbrigliamento delle viti nei filari di vigneti"
Descrizione
Il presente trovato riguarda un attrezzo ausiliario per il sostegno dei cavi di imbrigliamento delle viti nei filari di vigneti.
Come noto, lungo i filari di vigneti sono generalmente disposti una fila di paletti destinati a sorreggere una coppia di cavi affiancati estendentisi orizzontalmente, generalmente cavi d'acciaio, aventi lo scopo di imbrigliare e trattenere lateralmente i tralci delle viti nel filare.
Per il collegamento dei cavi ai paletti sono noti dispositivi comunemente denominati "molle", che comprendono un filo d'acciaio ripiegato in modo da presentare una base di ancoraggio impegnabile attorno al paletto, dalla quale si dipartono due bracci muniti di occhielli d'estremità per il sostegno dei cavi. Per agganciare la molla al paletto si sfrutta la deformabilità elastica del filo d'acciaio che, avendo tipicamente un diametro relativamente sottile, dell'ordine di 2 o 3 mm, è manipolabile in modo agevole e con sforzo ridotto.
Come ben noto all'esperto del ramo, in alcuni filari, soprattutto in quelli realizzati in tempi meno recenti, i paletti possono avere un'altezza fuori terra che è considerata insufficiente rispetto alle esigenze attuali. Infatti, si è riscontrato che alcune coltivazioni necessitano di una maggior crescita in altezza della vite, anche oltre i 2 metri, per ottimizzare il processo di fotosintesi. Inoltre, si desidera innalzare quanto più possibile il livello di imbrigliamento della vite anche per ragioni ergonomiche, in quanto si vuole che l'operatore lavori in posizione più comoda anziché continuamente chinato. Per tutte le suddette ragioni, nei filari moderni risulta conveniente installare fin dall'inizio paletti più alti.
La sostituzione dei paletti nei filari preesistenti risulta invece un'operazione estremamente impegnativa e costosa. Per evitare questo onere, è stato proposto di adottare molle del tipo tradizionale sopra menzionato a guisa di prolunga, installandole in cima al paletto coi bracci rivolti verso l'alto.
Tuttavia, tale soluzione non si è rivelata praticabile in quanto le molle tradizionali, anche in virtù del diametro sottile del filo d'acciaio di cui sono costituite, risultano troppo instabili in quella posizione, nonché deboli e soggette a deformarsi particolarmente durante le operazioni di "cimatura" eseguite nell'ultima fase della crescita delle viti. Come noto, tale operazione consiste nella potatura dell’apice dei tralci di vite allo scopo di favorire il nutrimento e la maturazione dei grappoli riducendo la parte di vegetazione indesiderata, e oggigiorno viene eseguita in modo automatico da macchine dedicate cosiddette "cimatrici". Durante la cimatura, la vegetazione imbrigliata tra i cavi viene scossa vigorosamente e i cavi, a loro volta, vengono scossi e tirati. Le molle tradizionali non sono in grado di sopportare sollecitazioni tanto vigorose.
Una situazione simile si verifica anche durante la vendemmia, allorché eseguita a mezzo di macchine automatiche.
D'altra parte, come accennato in precedenza, non è possibile utilizzare un filo d'acciaio più spesso e, quindi, più robusto, per molle tradizionali, in quanto queste risulterebbero troppo rigide da manipolare e deformare manualmente per l'ancoraggio al palo.
Pertanto, scopo principale del presente trovato è quello di realizzare un attrezzo ausiliario, installabile sui paletti disposti lungo i filari di vigneti, per innalzare il livello dei cavi di imbrigliamento delle viti, che sia robusto e stabile anche quando sollecitato vigorosamente, p.es., durante le citate operazioni di cimatura e vendemmia delle viti, ma che al contempo sia di agevole installazione.
I suddetti scopi ed altri vantaggi, quali appariranno più chiaramente dal seguito della descrizione, sono raggiunti dall'attrezzo ausiliario avente le caratteristiche esposte nella rivendicazione 1, mentre le rivendicazioni dipendenti definiscono altre caratteristiche vantaggiose del trovato, ancorché secondarie.
Si descriverà ora in maggior dettaglio il trovato, con riferimento ad una sua forma di esecuzione preferita ma non esclusiva, illustrata a titolo d'esempio non limitativo negli uniti disegni, in cui:
la Fig. 1 è una vista prospettica dell'attrezzo ausiliario secondo il trovato in configurazione di riposo;
le Figg. 2-4 illustrano l'attrezzo ausiliario di Fig. 1 in tre fasi successive di ancoraggio ad un generico paletto.
In Fig. 1 è illustrato un attrezzo ausiliario 10 che, secondo il trovato, è installabile in cima ad un paletto per sorreggere una coppia di cavi orizzontali affiancati ad un'altezza sensibilmente maggiore rispetto all'apice del paletto.
L'attrezzo 10 è ricavato prevalentemente da un filo preferibilmente d'acciaio inossidabile oppure d'acciaio zincato, ripiegato in modo da presentare una prima base di ancoraggio, o base inferiore 12, sagomata per impegnarsi attorno a un generico paletto P a sezione leggermente trapezoidale, schematizzato con linea tratteggiata in Fig. 4. Nell'esempio illustrato, la base inferiore 12 presenta un profilo sostanzialmente quadrato aperto su un lato, ed è dimensionata in modo da poter essere calzata frontalmente a spinta sul paletto P (Fig. 4) da un lato del suo profilo trapezoidale, preferibilmente il lato minore, e rimanere immorsata ad esso per effetto della forza elastica di richiamo del filo d'acciaio.
Dai capi opposti della prima base 12 si dipartono due bracci reggicavo 14, 16 estendentisi su un piano sostanzialmente perpendicolare alla base in direzioni divergenti, come illustrato in Fig. 1. L'estremità libera di un primo dei due bracci reggi-cavo, 14, è ripiegata su se stessa verso l'esterno in modo da formare un primo occhiello 22, dal quale si sviluppa un braccio di raccordo 24 di lunghezza inferiore rispetto ai bracci reggi-cavo 14, 16. Dall'estremità del braccio di raccordo 24 si sviluppa una seconda base di ancoraggio, o base superiore 26, che si estende su un piano sostanzialmente perpendicolare al braccio di raccordo 24. Vantaggiosamente, il braccio di raccordo 24 ha una lunghezza compresa tra 1/2 e 4/5, preferibilmente 3/4, della lunghezza dei bracci reggi-cavo.
La base superiore 26 ha un profilo anulare aperto sostanzialmente trapezoidale, e presenta in sucessione una base maggiore 26a, un primo lato obliquo 26b, una base minore 26c, ed un secondo lato obliquo 26d che termina con un primo uncino 28 che è agganciabile al primo braccio reggi-cavo 14 in modo da poter chiudere la base superiore 26 attorno al paletto, come si chiarirà nel seguito.
L'estremità libera dell'altro braccio reggi-cavo, 16, è anch'essa ripiegata su se stessa verso l'esterno a formare un secondo occhiello 30. Dal secondo occhiello 30 si sviluppa un ponticello 32 che si protende sostanzialmente a squadro rispetto al braccio reggi-cavo 16 e termina con un secondo uncino 34 agganciabile all'altro braccio reggi-cavo 14 in modo che i due bracci reggi-cavo 14, 16, in configurazione operativa, possano essere chiusi in modo da presentarsi sostanzialmente paralleli.
L'attrezzo secondo il trovato è anche munito di un elemento di serraggio separato per stabilizzare il bloccaggio della prima base 12 attorno al paletto. Nell'esempio illustrato, l'elemento di serraggio è costituito da una molla di trazione elicoidale 36 avente le estremità opposte sagomate a uncino per essere agganciata tra i due bracci reggi-cavo 14, 16 in prossimità della prima base 12, come illustrato nelle Figg. 1 e 4.
Per la fabbricazione dell'attrezzo, si utilizza vantaggiosamente un filo d'acciaio di sezione compresa tra 4 e 6 mm, preferibilmente 5 mm.
Con particolare riferimento alle Figg. 2-4, per l'installazione dell'attrezzo 10 sul paletto per primo si inserisce nella base superiore 26 il secondo braccio reggi-cavo 16 in modo da mandarlo elasticamente in battuta contro l'angolo interno definito tra la base minore 26c ed il secondo lato obliquo 26d (Fig. 2). Dopodiché, si aggancia il primo uncino 28 al primo braccio reggi-cavo 14 in modo da chiudere la base superiore 26 (Fig. 3). Ora, si calza la base superiore 26 sull'estremità superiore del paletto P e simultaneamente si calza frontalmente sul paletto anche la base inferiore 12, dopodiché si blocca posteriormente la base superiore al paletto mediante la molla 36, ed infine si chiudono i bracci reggicavo 14, 16 agganciando il secondo uncino 34 al primo braccio reggicavo 14 ed al braccio di raccordo 24.
Va tenuto presente che l'operatore potrebbe trovare più comodo eseguire le fasi elencate in ordine diverso da quanto descritto, ad esempio per primo potrebbe calzare la base superiore 26 ancora aperta sul paletto e solo dopo inserire il secondo braccio reggi-cavo 16 nella base 26 e chiudere il primo uncino 28.
I cavi R1, R2 (Fig. 4) possono essere inseriti negli occhielli in direzione assiale dopo l'installazione dell'attrezzo sul paletto oppure, nel caso in cui siano già fissati alle loro estremità opposte, prima dell'installazione dell'attrezzo attraverso le aperture di accesso definite nei punti in cui il filo incrocia se stesso per formare l'occhiello.
L'attrezzo secondo il trovato, quando montato sul paletto nel modo sopra descritto, costituisce in sostanza un "prolungamento" del paletto, che consente di sorreggere i cavi d'imbrigliamento ad un livello notevolmente più alto rispetto all'apice del paletto.
Il sistema di bloccaggio su due livelli distanziati verticalmente conferisce all'attrezzo un'elevata stabilità, impedendogli di spostarsi e/o ribaltarsi anche quando esso viene sollecitato vigorosamente, p. es., durante le operazioni di cimatura, vendemmia e potatura eseguite in modo automatizzato tramite macchinari dedicati.
Nonostante l'elevata robustezza conferita dall'uso di un filo d'acciaio più spesso rispetto al quello tipicamente utilizzato per dispositivi reggicavi tradizionali, l'attrezzo secondo il trovato risulta anche agevole da installare in quanto tutte le appendici di aggancio, ed in particolare i due uncini 20, 28 ricavati alle estremità opposte del filo, sono posizionati alle estremità di lunghi bracci di leva, consentendo all'operatore di serrare l'attrezzo senza sforzi eccessivi.
Si è descritta una realizzazione preferita del trovato, ma naturalmente il tecnico del ramo potrà apportare diverse modifiche e varianti nell'ambito delle rivendicazioni. In particolare, per il bloccaggio posteriore della base inferiore 12 potranno essere previsti elementi di serraggio diversi dalla molla elicoidale illustrata, quale ad esempio uno spezzone di filo d'acciaio avente le estremità ripiegate ad uncino, eventualmente sagomato con una o più anse intermedie che consentano di allungarlo elasticamente per poterlo montare tra i bracci reggi-cavo. Inoltre, in varie posizioni potranno essere previsti anelli o impugnature, ottenute ripiegando il filo secondo le esigenze, volte ad agevolare la manipolazione dell'attrezzo durante l'installazione sul paletto. Inoltre, benché nella realizzazione preferita le basi presentino un profilo poligonale quadrato o trapezoidale, per adattarsi a un generico paletto a sezione quadrata o leggermente trapezoidale, esse naturalmente potrebbero presentare profili diversi in relazione a possibili sezioni diverse del paletto, quali, p.es., sezioni triangolari, circolari, o simili. Naturalmente, benché nella descrizione si sia sempre fatto riferimento a vigneti, il dispositivo secondo il trovato è parimenti applicabile anche a frutteti e simili.
Claims (10)
- "Attrezzo ausiliario per il sostegno dei cavi di imbrigliamento delle viti nei filari di vigneti" Rivendicazioni 1. Attrezzo ausiliario per il sostegno dei cavi di imbrigliamento delle viti nei filari di vigneti, comprendente un filo d'acciaio cedevole elasticamente e ripiegato in modo da presentare una prima base di ancoraggio (12) sagomata per circondare almeno parzialmente un paletto (P) disposto lungo il filare, e due bracci reggi-cavo (14, 16) dipartentisi da rispettivi capi opposti della prima base di ancoraggio (12) e terminanti con rispettivi occhielli (22, 30), caratterizzato dal fatto che presenta una seconda base di ancoraggio (26) a profilo anulare aperto, ricavata dal medesimo filo d'acciaio e sviluppantesi monoliticamente da un primo di detti occhielli (22) tramite un braccio di raccordo (24) per impegnarsi attorno a detto paletto (P) ad un livello più alto rispetto a detta prima base di ancoraggio (12). 2. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta seconda base (26) termina con un primo uncino (28) agganciabile ad un primo di detti bracci reggi-cavo (14) portante detto primo occhiello (22) per chiudere la seconda base (26) attorno al paletto (P). 3. Attrezzo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di serraggio (36) impegnabile elasticamente in trazione tra i due bracci reggi-cavo (14, 16) sostanzialmente al livello di detta prima base (12) per bloccare stabilmente quest'ultima attorno al paletto. 4. Attrezzo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento di serraggio (36) è costituito da una molla di trazione elicoidale (30). 5. Attrezzo secondo una delle rivendicazioni 1-4, caratterizzato dal fatto che detto braccio di raccordo (24) ha una lunghezza compresa tra 1/2 e 4/5 della lunghezza di detto primo braccio reggi-cavo (14). 6. Attrezzo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto braccio di raccordo (24) ha lunghezza sostanzialmente pari a 3/4 di detto primo braccio reggi-cavo (14). 7. Attrezzo secondo una delle rivendicazioni 1-6, caratterizzato dal fatto che dette prima base (12) e seconda base (26) hanno profilo poligonale. 8. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni 1-7, caratterizzato dal fatto che detti bracci reggi-cavo (14, 16) a riposo si presentano in una configurazione divaricata e sono muniti di mezzi di mutuo aggancio (32, 34) impegnabili per trattenerli in una configurazione chiusa elasticamente deformata. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di mutuo aggancio comprendono un secondo uncino (34) che si protende monoliticamente dal secondo di detti occhielli (30) tramite un ponticello (32). 10. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni 1-8, caratterizzato dal fatto che detto filo d'acciaio ha uno spessore di 5 mm. English translation of claims "Auxiliary device for supporting vine-restraining ropes along rows of vineyards" 1. An auxiliary device for supporting vine-restraining ropes along rows of vineyards, comprising an elastically yielding steel wire, which is bent in such a way that it has a first anchor base (12) suitably shaped to surround a post (P) arranged along the row at least partially, and two rope-holding arms (14, 16) projecting from respective opposite ends of the first anchor base (12) and terminating with respective eyelets (22, 30), characterized in that it has a second anchor base (26) having an open annular profile, which is formed from the same steel wire and is monolithically connected to a first one of said eyelets (22) via a joint arm (24) for engaging said post (P) at a higher level with respect to said first anchor base (12).
- 2. The device of claim 1, characterized in that said second base (26) terminates with a first hook (28) which is connectable to a first one of said rope-holding arms (14) supporting said first eyelet (22), to close the second base (26) around the post (P).
- 3. The device of claim 1 or 2, characterized in that it comprises a locking member (36) which is engageable in an elastically extended configuration between the two rope-holding arms (14, 16) substantially at the level of said first base in order to firmly lock the latter around the post (P).
- 4. The device of claim 3, characterized in that said locking member (36) consists of a helical extension spring (39).
- 5. The device of any of claims 1 to 4, characterized in that said joint arm (24) is in the range 1/2 to 4/5 in lenght with respect to said first rope-holding arm (14).
- 6. The device of claim 5, characterized in that said joint arm (24) is substantially 3/4 in lenght with respect to said first rope-holding arm (14).
- 7. The device of any of claims 1 to 6, characterized in that said first base (12) and said second base (26) have a polygonal profile.
- 8. The device of any of claims 1 to 7, characterized in that said ropeholding arms (14, 16) have a wide-apart configuraton at rest, and are provided with anchor means (32, 34) which are mutually engageable for maintaining them in an elastically bent, closed configuration.
- 9. The device of claim 8, characterized in that said anchor means comprise a second hook (34) which monolithically projects from the second one of said eyelets (39) via a bridge (32).
- 10. The device of any of claims 1 to 8, characterized in that said steel rope is 5 mm in diameter.
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IT000607A ITTO20110607A1 (it) | 2011-07-11 | 2011-07-11 | Attrezzo ausiliario per il sostegno dei cavi di imbrigliamento delle viti nei filari di vigneti |
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2011
- 2011-07-11 IT IT000607A patent/ITTO20110607A1/it unknown
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