ITTO20100676A1 - Pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile, particolarmente per sospensione di veicolo, provvisto di quattro valvole passive di controllo del flusso e di un'elettrovalvola di ripartizione del flusso - Google Patents

Pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile, particolarmente per sospensione di veicolo, provvisto di quattro valvole passive di controllo del flusso e di un'elettrovalvola di ripartizione del flusso Download PDF

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ITTO20100676A1
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Authority
IT
Italy
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valve
shock absorber
chamber
holes
lower chamber
Prior art date
Application number
IT000676A
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English (en)
Inventor
Walter Bruno
Lillo Gianfranco De
Massimo Trinchera
Original Assignee
Sistemi Sospensioni Spa
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16FSPRINGS; SHOCK-ABSORBERS; MEANS FOR DAMPING VIBRATION
    • F16F9/00Springs, vibration-dampers, shock-absorbers, or similarly-constructed movement-dampers using a fluid or the equivalent as damping medium
    • F16F9/32Details
    • F16F9/34Special valve constructions; Shape or construction of throttling passages
    • F16F9/348Throttling passages in the form of annular discs or other plate-like elements which may or may not have a spring action, operating in opposite directions or singly, e.g. annular discs positioned on top of the valve or piston body
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Description

"Pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile, particolarmente per sospensione di veicolo, provvisto di quattro valvole passive di controllo del flusso e di un'elettrovalvola di ripartizione del flusso"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile, destinato a essere utilizzato in particolare in una sospensione di veicolo.
Più specificamente, la presente invenzione riguarda un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile, predisposto per essere montato scorrevole all'interno di un cilindro dell'ammortizzatore in modo da suddividere quest'ultimo in una camera inferiore e in una camera superiore, il pistone comprendendo
una prima e una seconda coppia di valvole passive di controllo del flusso, laddove ciascuna coppia di valvole passive di controllo del flusso comprende una valvola di compensazione e una valvola di rimbalzo predisposte per controllare il flusso di un fluido di smorzamento rispettivamente dalla camera inferiore alla camera superiore (fase di compressione) e dalla camera superiore alla camera inferiore (fase di rimbalzo), ciascuna delle valvole passive di controllo del flusso essendo realizzata come valvola di non ritorno e comprendendo mezzi di chiusura e mezzi elastici predisposti per esercitare sui mezzi di chiusura una forza elastica tendente a mantenere normalmente chiusa la valvola, e
un'elettrovalvola di ripartizione del flusso commutabile fra una prima posizione di lavoro, in cui consente il flusso del fluido di smorzamento solamente attraverso la prima coppia di valvole di controllo del flusso, e una seconda posizione di lavoro, in cui consente il flusso del fluido di smorzamento fra la camera superiore e la camera inferiore sia attraverso la prima coppia di valvole di controllo del flusso sia attraverso la seconda coppia di valvole di controllo del flusso.
Scopo della presente invenzione à ̈ fornire un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile del tipo sopra specificato che abbia una struttura semplice e compatta.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ fornire un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile del tipo sopra specificato che permetta di regolare in modo indipendente l'una dall'altra le varie caratteristiche di funzionamento dell'ammortizzatore (compressione con elettrovalvola aperta, rimbalzo con elettrovalvola aperta, compressione con elettrovalvola chiusa e rimbalzo con elettrovalvola chiusa).
Un ulteriore scopo ancora della presente invenzione à ̈ fornire un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile del tipo sopra specificato che permetta di ottenere caratteristiche di funzionamento pressione-portata (o, equivalentemente, caratteristiche di funzionamento forza-velocità) anche di tipo cosiddetto "degressivo", cioà ̈ comprendenti, immediatamente dopo un primo tratto crescente (bassa portata o velocità), un secondo tratto (alta portata o velocità) costante o comunque non crescente.
Questi e altri scopi sono pienamente raggiunti secondo l'invenzione grazie a un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile avente le caratteristiche definite nell'annessa rivendicazione indipendente 1.
Forme di realizzazione vantaggiose dell'invenzione sono specificate nelle rivendicazioni dipendenti, il cui contenuto à ̈ da intendere come parte integrale e integrante della descrizione che segue.
In sintesi, l'invenzione si basa sull'idea di realizzare un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile del tipo sopra specificato, comprendente
un corpo esterno realizzato come corpo cavo e avente una superficie esterna cilindrica destinata a essere disposta scorrevole a tenuta lungo la superficie interna cilindrica del cilindro dell'ammortizzatore,
un corpo interno realizzato come corpo cavo e accolto all'interno del corpo esterno in modo da individuare con questo una prima via di comunicazione fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore, e
un elemento di guida accolto nel corpo interno in modo da individuare con questo una seconda via di comunicazione, distinta dalla prima, fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore,
in cui la prima coppia di valvole passive à ̈ disposta fra il corpo interno e il corpo esterno per controllare il flusso del fluido di smorzamento fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore lungo la prima via di comunicazione, in cui la seconda coppia di valvole passive di controllo del flusso à ̈ disposta fra l'elemento di guida e il corpo interno per controllare il flusso del fluido di smorzamento fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore lungo la seconda via di comunicazione,
in cui i mezzi di chiusura della valvola di compensazione e della valvola di rimbalzo formanti la prima coppia di valvole passive sono assialmente guidati rispettivamente lungo una superficie di guida cilindrica interna del corpo esterno e lungo una superficie di guida cilindrica esterna del corpo interno, o viceversa, e
in cui i mezzi di chiusura della valvola di rimbalzo della seconda coppia di valvole passive sono assialmente guidati lungo una superficie di guida cilindrica esterna dell'elemento di guida o lungo una superficie di guida cilindrica interna del corpo interno.
Le valvole passive di controllo del flusso sono vantaggiosamente realizzate come valvole del tipo di quella formante oggetto della domanda di brevetto italiano N. TO2009A000681 a nome della Richiedente. Preferibilmente, almeno le due valvole passive di controllo del flusso (valvola di compensazione e valvola di rimbalzo) di curva massima e la valvola di rimbalzo di curva minima sono realizzare come valvole del tipo sopra citato. Una tale realizzazione delle valvole passive di controllo del flusso permette di ottenere caratteristiche di funzionamento pressione-portata dell'ammortizzatore di tipo "degressivo". Le caratteristiche di funzionamento pressione-portata dell'ammortizzatore possono inoltre essere regolate in modo indipendente l'una dall'altra agendo sia sugli elementi elastici sia sul numero e sulla geometria dei dischi di regolazione delle valvole passive di controllo del flusso.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione dettagliata che segue, data a puro titolo di esempio non limitativo con riferimento ai disegni allegati, in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista in sezione assiale di un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile secondo una forma di realizzazione preferita della presente invenzione;
la figura 2 à ̈ una vista in sezione assiale che mostra in scala ingrandita la porzione di estremità inferiore del pistone della figura 1 con le due coppie di valvole passive di controllo del flusso, rispettivamente di curva minima e di curva massima;
la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione assiale che mostra in scala ingrandita l'elettrovalvola di ripartizione del flusso del pistone della figura 1; e la figura 4 Ã ̈ un diagramma pressione-portata in cui sono raffigurati esempi di caratteristiche di funzionamento ottenibili con un ammortizzatore a smorzamento variabile comprendente un pistone secondo la presente invenzione.
Nella descrizione e nelle rivendicazioni che seguono, termini quali "superiore" e "inferiore" sono da intendersi riferiti alla condizione di normale montaggio dell'ammortizzatore su veicolo, nella quale il gruppo valvolare (valvole passive di controllo del flusso) del pistone à ̈ disposto nella porzione di estremità inferiore del pistone stesso.
Con riferimento inizialmente alla figura 1, un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile, particolarmente per impiego in una sospensione di veicolo, à ̈ complessivamente indicato con 10 e comprende fondamentalmente uno stelo 12 all'interno del quale à ̈ montata un'elettrovalvola di ripartizione del flusso 14 (di qui in avanti indicata semplicemente come elettrovalvola), un gruppo valvolare 16 montato all'estremità inferiore del pistone e comprendente una prima coppia di valvole passive di controllo del flusso 22 e 24, e precisamente una valvola di compensazione 22 e una valvola di rimbalzo 24, e una seconda coppia di valvole passive di controllo del flusso 18 e 20, e precisamente una valvola di compensazione 18 e una valvola di rimbalzo 20, e un corpo di collegamento 26 assialmente interposto fra lo stelo 12 e il gruppo valvolare 16. Nella forma di realizzazione illustrata, la valvola di compensazione 22 presenta una pressione di apertura maggiore di quella della valvola di compensazione 18 e allo stesso modo la valvola di rimbalzo 24 presenta una pressione di apertura maggiore di quella della valvola di rimbalzo 20. Le valvole 22 e 24 della suddetta prima coppia di valvole passive di controllo del flusso verranno quindi indicate nel seguito della descrizione come valvole di curva massima, mentre le valvole 18 e 20 della suddetta seconda coppia di valvole passive di controllo del flusso verranno quindi indicate nel seguito della descrizione come valvole di curva minima. L'espressione "di curva minima" associata alla valvola di compensazione 18 e alla valvola di rimbalzo 20 sta a significare che tali valvole determinano la caratteristica pressione-portata dell'ammortizzatore minima, cioà ̈ quella cui a parità di portata corrisponde il valore minimo di pressione, e quindi il valore minimo di forza di frenatura esercitata dall'ammortizzatore. Per contro, l'espressione "di curva massima" associata alla valvola di compensazione 22 e alla valvola di rimbalzo 24 sta a significare che tali valvole determinano la caratteristica pressione-portata dell'ammortizzatore massima, cioà ̈ quella cui a parità di portata corrisponde il valore massimo di pressione, e quindi il valore massimo di forza di frenatura esercitata dall'ammortizzatore. Le pressioni di apertura delle valvole passive di controllo del flusso potrebbero comunque essere scelte diversamente rispetto alla forma di realizzazione illustrata. Ad esempio, le valvole di compensazione e rimbalzo della prima coppia di valvole passive di controllo del flusso potrebbero avere pressioni di apertura minori di quelle delle corrispondenti valvole di compensazione e rimbalzo della seconda coppia di valvole passive di controllo del flusso.
Con riferimento anche alla figura 3, il corpo di collegamento 26 forma integralmente una porzione cilindrica superiore 28 e una porzione cilindrica inferiore 30 ed à ̈ fissato allo stelo 12, ad esempio mediante collegamento filettato. La porzione cilindrica superiore 28 si estende all'interno dello stelo 12 coassialmente a questo. La porzione cilindrica inferiore 30 forma a sua volta integralmente un piatto superiore 34, una porzione intermedia 36 e un piatto inferiore 38. Il piatto superiore 34 si estende all'interno dello stelo 12 e presenta sulla sua superficie cilindrica esterna una filettatura esterna 32 cooperante con una corrispondente filettatura interna dello stelo 12 per realizzare il suddetto collegamento filettato, mentre la porzione intermedia 36 e il piatto inferiore 38 sporgono inferiormente dallo stelo 12. Un foro assiale centrale 40 attraversa sia il piatto superiore 34 sia la porzione intermedia 36. La porzione intermedia 36 presenta inoltre una pluralità di fori radiali 42 che mettono in comunicazione di fluido il foro assiale centrale 40 con l'esterno del pistone. Il piatto inferiore 38 presenta inoltre una pluralità di fori obliqui 44 che si estendono verso il basso e verso l'esterno e mettono in comunicazione di fluido il foro assiale centrale 40 con il gruppo valvolare 16.
L'elettrovalvola 14 comprende fondamentalmente un otturatore 46, una molla 48 e un solenoide 50. L'otturatore 46 à ̈ montato assialmente scorrevole nel foro assiale centrale 40 del corpo di collegamento 26 fra una posizione di finecorsa superiore o posizione aperta (mostrata nelle figure 1 e 3), in cui lascia aperti i fori radiali 42, e una posizione di finecorsa inferiore o posizione chiusa (non mostrata nelle figure), in cui chiude i fori radiali 42. La molla 48 esercita sull'otturatore 46 una forza elastica tendente a mantenerlo nella posizione aperta. Nella forma di realizzazione illustrata la molla 48 à ̈ realizzata come molla a elica cilindrica, assialmente interposta fra il piatto superiore 34 del corpo di collegamento 26 e una flangia 52 dell'otturatore 46, ma potrebbe anche essere una molla di altro tipo. Il solenoide 50 à ̈ accolto all'interno dello stelo 12 ed à ̈ comandabile da un'unità di controllo elettronica (non mostrata) per esercitare sull'otturatore 46 una forza elettromagnetica di repulsione tendente a spostare l'otturatore 46 nella posizione chiusa vincendo la forza elastica di contrasto esercitata dalla molla 48. L'elettrovalvola 14 à ̈ dunque di tipo normalmente aperto, cioà ̈ nella condizione in cui il solenoide 50 non à ̈ eccitato l'otturatore 46 à ̈ nella posizione aperta in cui consente al fluido di smorzamento di fluire fra la camera inferiore e la camera superiore dell'ammortizzatore attraverso le valvole di controllo del flusso (valvola di compensazione 18 e valvola di rimbalzo 20) di curva minima. In condizioni normali di guida, in cui à ̈ generalmente richiesto un comportamento morbido dell'ammortizzatore, il solenoide 50 dell'elettrovalvola 14 viene dunque mantenuto non eccitato e non viene così aumentato il consumo energetico del veicolo. Il solenoide 50 viene eccitato solo in caso di necessità, quando à ̈ richiesto un aumento della forza di frenatura esercitata dall'ammortizzatore. L'elettrovalvola 14 può avere un funzionamento discreto, cioà ̈ essere spostabile nelle sole due posizioni aperta e chiusa, oppure avere un funzionamento continuo, cioà ̈ essere spostabile con continuità fra le due posizioni aperta e chiusa. Nel primo caso l'ammortizzatore avrà solamente le seguenti quattro caratteristiche di funzionamento: rimbalzo con elettrovalvola aperta (curva minima), rimbalzo con elettrovalvola chiusa (curva massima), compressione con elettrovalvola aperta (curva minima) e compressione con elettrovalvola chiusa (curva massima). Un esempio di caratteristiche di funzionamento ottenibili con un ammortizzatore munito di pistone secondo l'invenzione à ̈ mostrato nel diagramma pressioneportata della figura 4. Nel secondo caso la caratteristica di funzionamento dell'ammortizzatore potrà essere ogni volta regolata con continuità, sia in fase di rimbalzo sia in fase di compressione, fra una curva minima (elettrovalvola aperta) e una curva massima (elettrovalvola chiusa).
Con riferimento ora in particolare alla figura 2, il gruppo valvolare 16 comprende, oltre alle valvole 18, 20, 22 e 24 sopra menzionate, un corpo interno 54, un corpo esterno 56 e un coperchio 58.
Il corpo interno 54 forma integralmente una porzione superiore cilindrica cava 60, una porzione inferiore cilindrica cava 62 e una porzione intermedia troncoconica cava 64 che collega le porzioni superiore 60 e inferiore 62. La porzione superiore 60 à ̈ fissata al corpo di collegamento 26 e racchiude una camera 66 in cui sono accolte la valvola di compensazione di curva minima 18 e la valvola di rimbalzo di curva minima 20 e in cui sfociano i fori obliqui 44 del corpo di collegamento 26. La porzione inferiore 62 presenta un foro assiale centrale 68 che sfocia inferiormente nella camera inferiore dell'ammortizzatore. Con l'elettrovalvola 14 nella posizione aperta, quindi, il fluido di smorzamento può passare dalla camera inferiore alla camera superiore dell'ammortizzatore nell'ordine attraverso il foro assiale centrale 68 della porzione inferiore 62 del corpo interno 54 del gruppo valvolare 16, attraverso la valvola di compensazione di curva minima 18 nella camera 66 del corpo interno 54 del gruppo valvolare 16 e attraverso i fori obliqui 44, il foro assiale centrale 40 e i fori radiali 42 del corpo di collegamento 26, e in senso contrario, vale a dire dalla camera superiore alla camera inferiore dell'ammortizzatore, nell'ordine attraverso i fori radiali 44, il foro assiale centrale 40 e i fori obliqui 44 del corpo di collegamento 26, attraverso la valvola di rimbalzo di curva minima 20 nella camera 66 del corpo interno 54 del gruppo valvolare 16 e attraverso il foro assiale centrale 68 della porzione inferiore 62 del corpo interno 54 del gruppo valvolare 16.
Nella camera 66 del corpo interno 54 à ̈ accolto un corpo di separazione 70 che presenta una serie di primi fori passanti assiali 72 (uno solo dei quali à ̈ visibile nella vista in sezione della figura 2) disposti lungo una prima circonferenza di diametro maggiore e una serie di secondi fori passanti assiali 74 (uno solo dei quali à ̈ visibile nella vista in sezione della figura 2) disposti lungo una seconda circonferenza di diametro minore, detti primi e secondi fori passanti assiali 72 e 74 mettendo in comunicazione di fluido la parte superiore della camera 66, che si trova alla medesima pressione della camera superiore dell'ammortizzatore, con la parte inferiore della camera 66, che si trova alla medesima pressione della camera inferiore dell'ammortizzatore. Ai primi fori passanti assiali 72 à ̈ associata la valvola di compensazione di curva minima 18, mentre ai secondi fori passanti assiali 74 à ̈ associata la valvola di rimbalzo di curva minima 20.
La valvola di compensazione di curva minima 18 à ̈ una valvola unidirezionale comprendente un elemento di chiusura 76 e una molla 78. L'elemento di chiusura 76 à ̈ un disco forato montato assialmente mobile fra una posizione chiusa (mostrata nella figura 2), in cui à ̈ a contatto con la faccia superiore del corpo di separazione 70 e chiude i fori passanti assiali 72, impedendo così il passaggio del fluido di smorzamento dalla camera superiore alla camera inferiore dell'ammortizzatore, e una posizione aperta (non mostrata nelle figure, in cui à ̈ sollevato rispetto alla faccia superiore del corpo di separazione 70 e apre i fori passanti assiali 72, permettendo così il passaggio del fluido di smorzamento dalla camera inferiore alla camera superiore dell'ammortizzatore (fase di compressione). La molla 78 agisce sull'elemento di chiusura 76 in modo da esercitare su quest'ultimo una forza elastica tendente a mantenerlo nella posizione chiusa. Nell'esempio di realizzazione illustrato, la molla 78 à ̈ una molla a elica conica che insiste superiormente contro il piatto inferiore 38 della porzione cilindrica inferiore 30 del corpo di collegamento 26 e inferiormente contro l'elemento di chiusura 76.
La valvola di rimbalzo di curva minima 20 à ̈ una valvola unidirezionale del tipo di quella formante oggetto della summenzionata domanda di brevetto italiano N. TO2009A000681, comprendente fondamentalmente un elemento mobile 80, una molla 82 e una pluralità di dischi di regolazione 84 realizzati come dischi forati. L'elemento mobile 80 à ̈ accolto nella camera 66 del corpo interno 54 in modo da scorrere nella direzione assiale del pistone ed à ̈ realizzato come elemento a forma di bicchiere formante integralmente una parete di fondo 86 affacciata al corpo di separazione 70 e una parete laterale cilindrica 88 guidata lungo una superficie esterna cilindrica 90a di un elemento di guida 90 formato dal (o fissato al) corpo 26 ed estendentesi all'interno della camera 66 nella direzione assiale del pistone. La molla 82, che nell'esempio di realizzazione illustrato à ̈ una molla a elica cilindrica, ma che potrebbe anche essere una molla (o una pluralità di molle) di tipo diverso, à ̈ assialmente interposta fra una superficie di battuta 92 formata dal corpo interno 54 e l'elemento mobile 80 in modo da esercitare su quest'ultimo una forza elastica verso l'alto tendente a spingerlo verso il corpo di separazione 70. Il corpo di separazione 70 forma, sulla sua faccia inferiore, una sporgenza anulare radialmente interna 94 e una sporgenza anulare radialmente esterna 96, che delimitano radialmente i secondi fori passanti assiali 74. Il corpo di separazione 70 presenta inoltre, sulla sua faccia inferiore, una cavità anulare 98 che à ̈ aperta verso il basso ed à ̈ radialmente delimitata fra la superficie laterale cilindrica dell'elemento di guida 90 e la sporgenza anulare radialmente interna 94. L'insieme dei dischi di regolazione 84 impilati l'uno sull'altro à ̈ assialmente interposto fra il corpo di separazione 70 e l'elemento mobile 80 ed à ̈ suscettibile di scorrere assialmente lungo la superficie esterna cilindrica 90a dell'elemento di guida 90. Nella condizione chiusa della valvola 20 (condizione illustrata nella figura 2), l'insieme dei dischi di regolazione 84 poggia sulle sporgenze anulari 94 e 96 della faccia inferiore del corpo di separazione 70. La molla 82, agendo sui dischi di regolazione 84 attraverso l'elemento mobile 80, tende a mantenere la valvola 20 in tale condizione. Almeno un'apertura radiale 100 à ̈ prevista nei dischi di regolazione 84 (o meglio, almeno del disco di regolazione superiore, cioà ̈ direttamente a contatto, nella condizione chiusa della valvola 20, con le sporgenze anulari 94 e 96) e si estende a cavallo della sporgenza anulare radialmente esterna 96 per consentire, anche nella condizione chiusa della valvola 20, al fluido di smorzamento che proviene dalla camera superiore dell'ammortizzatore attraverso i secondi fori passanti assiali 74 di defluire verso la camera inferiore dell'ammortizzatore scavalcando la sporgenza anulare radialmente esterna 96. Inoltre, i dischi di regolazione 84 hanno vantaggiosamente un diametro interno leggermente superiore a quello della superficie laterale cilindrica dell'elemento di guida 90 in modo da definire con quest'ultima uno strozzamento 102 (vale a dire un passaggio a sezione ridotta) per il fluido di smorzamento che defluisce dalla cavità anulare 98 alla camera inferiore dell'ammortizzatore. Inoltre, nella zona di collegamento fra la parete di fondo 86 e la parete laterale cilindrica 88 dell'elemento mobile 80 sono previste una o più aperture 104 realizzate in maniera tale da mettere in comunicazione di fluido la cavità anulare 98 con la camera inferiore dell'ammortizzatore attraverso lo strozzamento 102. Le aperture 104 hanno quindi la funzione di consentire al fluido di smorzamento che si raccoglie nella cavità anulare 98 a seguito dell'allontanamento dell'elemento mobile 80 dal corpo di separazione 70 di defluire verso la camera inferiore dell'ammortizzatore.
In termini generali si può dire che la valvola di rimbalzo di curva minima 20 presenta:
un primo strozzamento variabile (formato nel presente caso dal passaggio fra la sporgenza anulare radialmente esterna 96 e l'insieme dei dischi di regolazione 84), il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile 80 e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore,
un secondo strozzamento variabile (formato nel presente caso dal passaggio fra la sporgenza anulare radialmente interna 94 e l'insieme dei dischi di regolazione 84), il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile 80 e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con una camera ausiliaria della valvola (formata nel presente caso dalla cavità anulare 98),
un primo strozzamento fisso (formato nel presente caso dal passaggio 102 fra i dischi di regolazione 84 e la superficie laterale cilindrica dell'elemento di guida 90) attraverso cui la camera ausiliaria della valvola à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore, in maniera tale per cui all'aumentare del grado di apertura della valvola il valore della pressione nella camera ausiliaria 98 della valvola aumenta, e con esso aumenta la forza di apertura della valvola che si oppone alla forza elastica prodotta dalla molla 82; e
un secondo strozzamento fisso (formato nel presente caso dall'apertura radiale 100 prevista almeno nel disco di regolazione 84 superiore) attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore in parallelo al primo strozzamento variabile.
Il suddetto secondo strozzamento fisso potrebbe anche essere omesso.
Il corpo esterno 56 del gruppo valvolare 16 comprende un corpo di separazione 106 e un mantello cilindrico 108, preferibilmente realizzati in un solo pezzo. Il corpo di separazione 106 à ̈ fissato al corpo interno 54, e precisamente alla porzione inferiore cilindrica cava 62 del corpo interno 54, e presenta una serie di primi fori passanti assiali 110 (uno solo dei quali à ̈ visibile nella vista in sezione della figura 2) disposti lungo una prima circonferenza di diametro maggiore e una serie di secondi fori passanti assiali 112 (uno solo dei quali à ̈ visibile nella vista in sezione della figura 2) disposti lungo una seconda circonferenza di diametro minore, detti primi e secondi fori passanti assiali 110 e 112 mettendo in comunicazione di fluido la camera superiore con la camera inferiore dell'ammortizzatore. Ai primi fori passanti assiali 110 à ̈ associata la valvola di compensazione di curva massima 22, mentre ai secondi fori passanti assiali 112 à ̈ associata la valvola di rimbalzo di curva massima 24. Il mantello cilindrico 108 à ̈ disposto con la sua superficie laterale esterna scorrevole a tenuta lungo la superficie cilindrica interna dell'ammortizzatore e comprende una porzione di mantello superiore 114 che si estende verso l'alto dal corpo di separazione 106 e una porzione di mantello inferiore 116 che si estende verso il basso dal corpo di separazione 106. Fra la porzione di mantello superiore 114 del corpo esterno 56 e la porzione superiore cilindrica cava 60 del corpo interno 54 à ̈ individuato un passaggio 118 attraverso il quale il fluido di smorzamento che defluisce dalla camera inferiore dell'ammortizzatore attraverso la valvola di compensazione di curva massima 22 può passare nella camera superiore dell'ammortizzatore e viceversa il fluido di smorzamento che defluisce dalla camera superiore dell'ammortizzatore può arrivare ai secondi fori passanti assiali 112 e da qui passare nella camera inferiore dell'ammortizzatore sotto il controllo della valvola di rimbalzo di curva massima 24. Analogamente, fra la porzione di mantello inferiore 116 del corpo esterno 56 e il coperchio 58 à ̈ individuato un passaggio 120 attraverso il quale il fluido di smorzamento che defluisce dalla camera inferiore dell'ammortizzatore può arrivare ai primi fori passanti assiali 110 e da qui passare nella camera superiore dell'ammortizzatore sotto il controllo della valvola di compensazione di curva massima 22 e viceversa il fluido di smorzamento che defluisce dalla camera superiore dell'ammortizzatore attraverso la valvola di rimbalzo di curva massima 24 può passare nella camera inferiore dell'ammortizzatore. Il corpo di separazione 106 forma, sulla sua faccia superiore, una sporgenza anulare radialmente interna 122 e una sporgenza anulare radialmente esterna 124, che delimitano radialmente i primi fori passanti assiali 110. Il corpo di separazione 106 presenta inoltre, sulla sua faccia superiore, una cavità anulare 126 che à ̈ aperta verso l'alto ed à ̈ radialmente delimitata fra la sporgenza anulare radialmente esterna 124 e la superficie interna cilindrica (indicata con 114a) della porzione di mantello superiore 114. Il corpo di separazione 106 forma, sulla sua faccia inferiore, una sporgenza anulare radialmente interna 128 e una sporgenza anulare radialmente esterna 130, che delimitano radialmente i secondi fori passanti assiali 112. Il corpo di separazione 106 presenta inoltre, sulla sua faccia inferiore, una cavità anulare 132 che à ̈ aperta verso il basso ed à ̈ radialmente delimitata fra la sporgenza anulare radialmente interna 128 e la superficie esterna cilindrica (indicata con 62a) della porzione inferiore cilindrica cava 62 del corpo interno 54.
La valvola di compensazione di curva massima 22 à ̈ anch'essa, come la valvola di rimbalzo di curva minima 20, una valvola unidirezionale del tipo di quella formante oggetto della summenzionata domanda di brevetto italiano N. TO2009A000681 e comprende fondamentalmente un elemento mobile 134, una molla 136 e una pluralità di dischi di regolazione 138 realizzati come dischi forati. L'elemento mobile 134 à ̈ montato scorrevole nella direzione assiale del pistone ed à ̈ realizzato come elemento a forma di bicchiere formante integralmente una parete di fondo 140 affacciata al corpo di separazione 106 e una parete laterale cilindrica 142 guidata lungo la superficie interna cilindrica 114a della porzione di mantello superiore 114. La molla 136, che nell'esempio di realizzazione illustrato à ̈ una molla a elica cilindrica, ma che potrebbe anche essere una molla (o una pluralità di molle) di tipo diverso, à ̈ assialmente interposta fra una superficie di battuta 144 formata dal corpo interno 54 e l'elemento mobile 134 in modo da esercitare su quest'ultimo una forza elastica verso il basso tendente a spingerlo verso il corpo di separazione 106. L'insieme dei dischi di regolazione 138 impilati l'uno sull'altro à ̈ assialmente interposto fra il corpo di separazione 106 e l'elemento mobile 134 ed à ̈ suscettibile di scorrere assialmente lungo la superficie interna cilindrica 114a della porzione di mantello superiore 114. Nella condizione chiusa della valvola 22 (condizione illustrata nella figura 2), l'insieme dei dischi di regolazione 138 poggia sulle sporgenze anulari 122 e 124 sulla faccia superiore del corpo di separazione 106. La molla 136, agendo sui dischi di regolazione 138 attraverso l'elemento mobile 134, tende a mantenere la valvola 22 in tale condizione. Almeno un'apertura radiale 146 à ̈ prevista nei dischi di regolazione 138 (o meglio, almeno del disco di regolazione inferiore, cioà ̈ direttamente a contatto, nella condizione chiusa della valvola 22, con le sporgenze anulari 122 e 124) e si estende a cavallo della sporgenza anulare radialmente esterna 124 per consentire, anche nella condizione chiusa della valvola 22, al fluido di smorzamento che proviene dalla camera inferiore dell'ammortizzatore attraverso i primi fori passanti assiali 110 di defluire verso la camera superiore dell'ammortizzatore scavalcando la sporgenza anulare radialmente esterna 124. Inoltre, i dischi di regolazione 138 hanno vantaggiosamente un diametro esterno leggermente inferiore a quello della superficie interna cilindrica 114a della porzione di mantello superiore 114 in modo da definire con quest'ultima uno strozzamento 148 (vale a dire un passaggio a sezione ridotta) per il fluido di smorzamento che defluisce dalla cavità anulare 126 alla camera superiore dell'ammortizzatore. Inoltre, nella zona di collegamento fra la parete di fondo 140 e la parete laterale cilindrica 142 dell'elemento mobile 134 sono previste una o più aperture 150 realizzate in maniera tale da mettere in comunicazione di fluido la cavità anulare 126 con la camera superiore dell'ammortizzatore attraverso lo strozzamento 148. Le aperture 150 hanno quindi la funzione di consentire al fluido di smorzamento che si raccoglie nella cavità anulare 126 a seguito dell'allontanamento dell'elemento mobile 134 dal corpo di separazione 106 di defluire verso la camera superiore dell'ammortizzatore.
In termini generali si può dire che la valvola di compensazione di curva massima 22 presenta:
un primo strozzamento variabile (formato nel presente caso dal passaggio fra la sporgenza anulare radialmente interna 146 e l'insieme dei dischi di regolazione 138), il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile 134 e attraverso cui la camera inferiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera superiore dell'ammortizzatore,
un secondo strozzamento variabile (formato nel presente caso dal passaggio fra la sporgenza anulare radialmente esterna 124 e l'insieme dei dischi di regolazione 138), il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile 134 e attraverso cui la camera inferiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con una camera ausiliaria della valvola (formata nel presente caso dalla cavità anulare 126),
un primo strozzamento fisso (formato nel presente caso dal passaggio 148 fra i dischi di regolazione 138 e la superficie laterale cilindrica interna della porzione di mantello superiore 114 del corpo esterno 56) attraverso cui la camera ausiliaria della valvola à ̈ in comunicazione di fluido con la camera superiore dell'ammortizzatore, in maniera tale per cui all'aumentare del grado di apertura della valvola il valore della pressione nella camera ausiliaria 126 della valvola aumenta, e con esso aumenta la forza di apertura della valvola che si oppone alla forza elastica prodotta dalla molla 136, e
un secondo strozzamento fisso (formato nel presente caso dall'apertura radiale 146 prevista almeno nel disco di regolazione 138 inferiore) attraverso cui la camera inferiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera superiore dell'ammortizzatore in parallelo al primo strozzamento variabile.
Il suddetto secondo strozzamento fisso potrebbe anche essere omesso.
La valvola di rimbalzo di curva massima 24 à ̈ anch'essa, come la valvola di rimbalzo di curva minima 20 e la valvola di compensazione di curva mas sima 22, una valvola unidirezionale del tipo di quella formante oggetto della summenzionata domanda di brevetto italiano N. TO2009A000681 e comprende fondamentalmente un elemento mobile 152, una molla 154 e una pluralità di dischi di regolazione 156 realizzati come dischi forati. L'elemento mobile 152 à ̈ montato scorrevole nella direzione assiale del pistone ed à ̈ realizzato come elemento a forma di bicchiere formante integralmente una parete di fondo 158 affacciata al corpo di separazione 106 e una parete laterale cilindrica 160 guidata lungo la superficie esterna cilindrica 62a della porzione inferiore cilindrica cava 62 del corpo interno 54. La molla 154, che nell'esempio di realizzazione illustrato à ̈ una molla a elica cilindrica, ma che potrebbe anche essere una molla (o una pluralità di molle) di tipo diverso, à ̈ assialmente interposta fra una superficie di battuta 162 formata dal coperchio 58 e l'elemento mobile 152 in modo da esercitare su quest'ultimo una forza elastica verso l'alto tendente a spingerlo verso il corpo di separazione 106. L'insieme dei dischi di regolazione 156 impilati l'uno sull'altro à ̈ assialmente interposto fra il corpo di separazione 106 e l'elemento mobile 152 ed à ̈ suscettibile di scorrere assialmente lungo la superficie esterna cilindrica 62a della porzione inferiore cilindrica cava 62 del corpo interno 54. Nella condizione chiusa della valvola 24 (condizione illustrata nella figura 2), l'insieme dei dischi di regolazione 156 poggia contro le sporgenze anulari 128 e 130 sulla faccia inferiore del corpo di separazione 106. La molla 154, agendo sui dischi di regolazione 156 attraverso l'elemento mobile 152, tende a mantenere la valvola 24 in tale condizione. Almeno un'apertura radiale 164 à ̈ prevista nei dischi di regolazione 156 (o meglio, almeno del disco di regolazione superiore, cioà ̈ direttamente a contatto, nella condizione chiusa della valvola 24, con le sporgenze anulari 128 e 130) e si estende a cavallo della sporgenza anulare radialmente esterna 130 per consentire, anche nella condizione chiusa della valvola 24, al fluido di smorzamento che proviene dalla camera superiore dell'ammortizzatore attraverso i secondi fori passanti assiali 112 di defluire verso la camera inferiore dell'ammortizzatore scavalcando la sporgenza anulare radialmente esterna 130. Inoltre, i dischi di regolazione 156 hanno vantaggiosamente un diametro interno leggermente superiore a quello della superficie esterna cilindrica 62a della porzione inferiore cilindrica cava 62 del corpo interno 54 in modo da definire con quest'ultima uno strozzamento 166 (vale a dire un passaggio a sezione ridotta) per il fluido di smorzamento che defluisce dalla cavità anulare 132 alla camera inferiore dell'ammortizzatore. Inoltre, nella zona di collegamento fra la parete di fondo 158 e la parete laterale cilindrica 160 dell'elemento mobile 152 sono previste una o più aperture 168 realizzate in maniera tale da mettere in comunicazione di fluido la cavità anulare 132 con la camera inferiore dell'ammortizzatore attraverso lo strozzamento 166. Le aperture 168 hanno quindi la funzione di consentire al fluido di smorzamento che si raccoglie nella cavità anulare 132 a seguito dell'allontanamento dell'elemento mobile 152 dal corpo di separazione 106 di defluire verso la camera inferiore dell'ammortizzatore.
In termini generali si può dire che la valvola di rimbalzo di curva massima 24 presenta:
un primo strozzamento variabile (formato nel presente caso dal passaggio fra la sporgenza anulare radialmente esterna 130 e l'insieme dei dischi di regolazione 156), il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile 152 e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore,
un secondo strozzamento variabile (formato nel presente caso dal passaggio fra la sporgenza anulare radialmente interna 128 e l'insieme dei dischi di regolazione 156), il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile 152 e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con una camera ausiliaria della valvola (formata nel presente caso dalla cavità anulare 132),
un primo strozzamento fisso (formato nel presente caso dal passaggio 166 fra i dischi di regolazione 156 e la superficie laterale cilindrica esterna della porzione inferiore cilindrica cava 62 del corpo interno 54) attraverso cui la camera ausiliaria della valvola à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore, in maniera tale per cui all'aumentare del grado di apertura della valvola il valore della pressione nella camera ausiliaria 132 della valvola aumenta, e con esso aumenta la forza di apertura della valvola che si oppone alla forza elastica prodotta dalla molla 154, e
un secondo strozzamento fisso (formato nel presente caso dall'apertura radiale 164 prevista almeno nel disco di regolazione 156 superiore) attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore, in parallelo al primo strozzamento variabile.
Il suddetto secondo strozzamento fisso potrebbe anche essere omesso.
Con l'elettrovalvola 14 nella condizione normale aperta (solenoide 50 diseccitato), il flusso del fluido di smorzamento fra le camere superiore e inferiore dell'ammortizzatore avviene attraverso i fori assiali 72 e 74 nel corpo interno 54 del gruppo valvolare 16 sotto il controllo della valvola di compensazione di curva minima 18 e della valvola di rimbalzo di curva minima 20, mentre con l'elettrovalvola 14 nella condizione chiusa (solenoide 50 eccitato), il flusso del fluido di smorzamento fra le camere superiore e inferiore dell'ammortizzatore avviene attraverso i fori assiali 110 e 112 nel corpo esterno 56 del gruppo valvolare 16 sotto il controllo della valvola di compensazione di curva massima 22 e della valvola di rimbalzo di curva massima 24.
Si descriverà ora, a titolo di esempio, il funzionamento della valvola di rimbalzo di curva minima 20, fermo restando che quanto detto a proposito di tale valvola à ̈ parimenti applicabile alla valvola di compensazione di curva massima 22 e alla valvola di rimbalzo di curva massima 24.
Nella condizione chiusa della valvola 20, l'elemento mobile 80 à ̈ soggetto alla forza elastica della molla 82, che tende a spingere tale elemento, insieme con i dischi di regolazione 84, contro le sporgenze anulari 94 e 96, cioà ̈ a mantenere chiusa la valvola, e alla forza esercitata dalla pressione del fluido di smorzamento contenuto nella camera superiore dell'ammortizzatore (pressione che à ̈ maggiore di quella nella camera inferiore dell'ammortizzatore). In tale condizione, l'apertura radiale (o le aperture radiali) 100 prevista almeno nel disco di regolazione 84 superiore consente il passaggio (seppur minimo) di fluido dalla camera superiore alla camera inferiore dell'ammortizzatore. La cavità anulare 98 à ̈ in comunicazione di fluido, attraverso lo strozzamento 102, con la camera inferiore dell'ammortizzatore, per cui il valore della pressione in tale cavità à ̈ prossimo al valore della pressione nella camera inferiore dell'ammortizzato re. Quando la pressione del fluido nella camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ tale da vincere la forza elastica della molla 82, l'elemento mobile 80 si allontana dalle sporgenze 94 e 96 del corpo di separazione 70 consentendo quindi anche ai dischi di regolazione 84 di staccarsi da tali sporgenze. Il fluido di smorzamento contenuto nella camera superiore dell'ammortizzatore può a questo punto defluire verso la camera inferiore dell'ammortizzatore non solo direttamente attraverso il passaggio individuato fra il disco di regolazione 84 superiore e la sporgenza anulare radialmente esterna 96, ma anche indirettamente attraverso la cavità anulare 98, attraverso lo strozzamento 102 e attraverso le aperture 104 previste nell'elemento mobile 80. La perdita di carico dovuta allo strozzamento individuato fra il disco di regolazione 84 superiore e la sporgenza anulare radialmente interna 94 fa sì che la pressione nella cavità anulare 98 sia inferiore alla pressione nella camera superiore dell'ammortizzatore, la differenza fra queste due pressioni diminuendo progressivamente sino a tendere a zero all'aumentare del grado di apertura della valvola. Di conseguenza, il valore efficace dell'area su cui agisce la pressione della camera superiore dell'ammortizzatore varia da un valore minimo pari all'area dei secondi fori passanti assiali 74 a un valore massimo tendente alla somma delle aree dei secondi fori passanti assiali 74 e della cavità anulare 98.
Questo effetto di amplificazione della forza esercitata dalla pressione del fluido di smorzamento contro la reazione elastica della molla permette di ottenere il secondo tratto "degressivo" della caratteristica pressione-portata dell'ammortizzatore nella fase di rimbalzo con elettrovalvola aperta. Analoghe caratteristiche pressione-portata di tipo degressivo sono ottenibili nella condizione di elettrovalvola chiusa, sia in fase di compressione sia in fase di rimbalzo, sotto il controllo della valvola di compensazione di curva massima e rispettivamente della valvola di rimbalzo di curva massima, come mostrato nel diagramma di figura 4.
Anche la valvola di compensazione di curva minima 18, che nell'esempio di realizzazione proposto à ̈ di tipo tradizionale, potrebbe essere realizzata come valvola unidirezionale del tipo di quella formante oggetto della summenzionata domanda di brevetto italiano N. TO2009A000681. A tale proposito, il corpo di separazione 70 del corpo interno 54 del gruppo valvolare 16 forma, sulla sua faccia superiore, una sporgenza anulare radialmente interna 170 e una sporgenza anulare radialmente esterna 172, che delimitano radialmente i primi fori passanti assiali 72. Il corpo di separazione 70 presenta inoltre, sulla sua faccia superiore, una cavità anulare 174 che à ̈ aperta verso l'alto ed à ̈ radialmente delimitata fra la sporgenza anulare radialmente esterna 172 e la superficie laterale cilindrica interna della porzione superiore cilindrica cava 60 del corpo interno 54. E' dunque possibile sostituire l'elemento di chiusura 76 della valvola 18 illustrata nella figura 2 con un elemento mobile e un insieme di dischi di regolazione quali quelli sopra descritti con riferimento alle altre tre valvole passive di controllo del flusso 20, 22 e 24.
Alla luce della descrizione sopra fornita, risultano evidenti i vantaggi conseguiti con un pistone per ammortizzatore a smorzamento variabile secondo la presente invenzione.
Innanzitutto, l'impiego di un'elettrovalvola di ripartizione del flusso in associazione con quattro valvole passive di controllo del flusso permette di ottenere, sia in compressione sia in rimbalzo, una coppia di curve caratteristiche limite rispettivamente corrispondenti alla condizione aperta e alla condizione chiusa dell'elettrovalvola.
Inoltre, le quattro valvole passive di controllo del flusso sono tarabili indipendentemente l'una dall'altra, mediante modifica delle caratteristiche di rigidezza delle molle e, nel caso di impiego di valvole del tipo di quella formante oggetto della domanda di brevetto italiano N. TO2009A000681, mediante modifica del numero e delle caratteristiche geometriche dei dischi di regolazione, il che permette di tarare indipendentemente l'una dall'altra le quattro curve caratteristiche limite dell'ammortizzatore.
Inoltre, l'impiego di valvole del tipo di quella formante oggetto della domanda di brevetto italiano N. TO2009A000681 come valvole passive di controllo del flusso permette di ottenere caratteristiche pressione-portata dell'ammortizzatore aventi anche un andamento cosiddetto "degressivo".
Ultimo, ma non meno importante, Ã ̈ il fatto che il centraggio dei dischi di regolazione della prima coppia di valvole passive (valvole di curva massima) sul diametro esterno e rispettivamente sul diametro interno, o viceversa, come pure il centraggio dei dischi di regolazione della seconda valvola di rimbalzo (valvola di curva minima) sul diametro interno o sul diametro esterno, permette di ottenere una configurazione compatta del gruppo valvolare.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, le forme di attuazione e i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto à ̈ stato descritto e illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo fuoriuscire dall'ambito dell'invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pistone (10) per ammortizzatore a smorzamento variabile, predisposto per essere montato assialmente scorrevole all'interno di un cilindro dell'ammortizzatore in modo da suddividere quest'ultimo in una camera inferiore e in una camera superiore, il pistone (10) comprendendo una prima coppia di valvole passive di controllo del flusso (22, 24), e precisamente una prima valvola di compensazione (22) realizzata come valvola di non ritorno predisposta per controllare il flusso di un fluido di smorzamento dalla camera inferiore alla camera superiore dell'ammortizzatore e una prima valvola di rimbalzo (24) realizzata come valvola di non ritorno predisposta per controllare il flusso del fluido di smorzamento dalla camera superiore alla camera inferiore dell'ammortizzatore, laddove la prima valvola di compensazione (22) comprende primi mezzi di chiusura (138) e primi mezzi elastici (136) agenti su detti primi mezzi di chiusura (138) per mantenere normalmente chiusa tale valvola e laddove la prima valvola di rimbalzo (24) comprende secondi mezzi di chiusura (156) e secondi mezzi elastici (154) agenti su detti secondi mezzi di chiusura (156) per mantenere normalmen te chiusa tale valvola, una seconda coppia di valvole passive di controllo del flusso (18, 20), e precisamente una seconda valvola di compensazione (18) realizzata come valvola di non ritorno predisposta per controllare il flusso del fluido di smorzamento dalla camera inferiore alla camera superiore dell'ammortizzatore e una seconda valvola di rimbalzo (20) realizzata come valvola di non ritorno predisposta per controllare il flusso del fluido di smorzamento dalla camera superiore alla camera inferiore dell'ammortizzatore, laddove la seconda valvola di compensazione (18) comprende terzi mezzi di chiusura (76) e terzi mezzi elastici (78) agenti su detti terzi mezzi di chiusura (76) per mantenere normalmente chiusa tale valvola, e laddove la seconda valvola di rimbalzo (20) comprende quarti mezzi di chiusura (84) e quarti mezzi elastici (82) agenti su detti quarti mezzi di chiusura (84) per mantenere normalmente chiusa tale valvola, un corpo esterno (56) realizzato come corpo cavo e avente una superficie esterna cilindrica destinata a essere disposta scorrevole a tenuta lungo la superficie interna cilindrica del cilindro dell'ammortizzatore, un corpo interno (54) realizzato come corpo cavo e accolto all'interno del corpo esterno (56) in modo da individuare con questo una prima via di comunicazione (118, 110, 112, 120) fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore, la prima coppia di valvole passive di controllo del flusso (22, 24) essendo disposta fra il corpo interno (54) e il corpo esterno (56) per controllare il flusso del fluido di smorzamento fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore lungo detta prima via di comunicazione (118, 110, 112, 120), un elemento di guida (90) accolto nel corpo interno (54) in modo da individuare con questo una seconda via di comunicazione (42, 40, 44, 72, 74, 68), distinta dalla prima, fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore, detta seconda coppia di valvole passive di controllo del flusso (18, 20) essendo disposta fra l'elemento di guida (90) e il corpo interno (54) per controllare il flusso del fluido di smorzamento fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore lungo detta seconda via di comunicazione (42, 40, 44, 72, 74, 68), e un'elettrovalvola di ripartizione del flusso (14) commutabile almeno fra una prima posizione di lavoro, in cui consente il flusso del fluido di smorzamento fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore solamente attraverso detta prima via di comunicazione (118, 110, 112, 120), e una seconda posizione di lavoro, in cui consente il flusso del fluido di smorzamento fra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore sia attraverso detta prima via di comunicazione (118, 110, 112, 120) sia attraverso detta seconda via di comunicazione (42, 40, 44, 72, 74, 68), laddove detti primi e secondi mezzi di chiusura (138, 156) sono assialmente guidati rispettivamente lungo una superficie di guida cilindrica interna (114a) del corpo esterno (56) e lungo una superficie di guida cilindrica esterna (62a) del corpo interno (54), o viceversa, e laddove detti quarti mezzi di chiusura (84) sono assialmente guidati lungo una superficie di guida cilindrica esterna (90a) dell'elemento di guida (90) o lungo una superficie di guida cilindrica interna del corpo interno (54).
  2. 2. Pistone secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un primo corpo di separazione (106) disposto fra il corpo interno (54) e il corpo esterno (56) lungo detta prima via di comunicazione (118, 110, 112, 120) e presentante primi e secondi fori passanti (110, 112) atti a mettere in comunicazione di fluido l'una con l'altra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore, detti primi fori passanti (110) essendo disposti radialmente all'esterno rispetto a detti secondi fori passanti (112), e un secondo corpo di separazione (70) disposto fra l'elemento di guida (90) e il corpo interno (54) lungo detta seconda via di comunicazione (42, 40, 44, 72, 74, 68) e presentante terzi e quarti fori passanti (72, 74) atti a mettere in comunicazione di fluido l'una con l'altra la camera superiore e la camera inferiore dell'ammortizzatore, detti terzi fori passanti (72) essendo disposti radialmente all'esterno rispetto a detti quarti fori passanti (74), in cui detta prima valvola di compensazione (22) Ã ̈ disposta dal lato di detto primo corpo di separazione (106) rivolto verso la camera superiore dell'ammortizzatore, detta prima valvola di rimbalzo (24) Ã ̈ disposta dal lato di detto primo corpo di separazione (106) rivolto verso la camera inferiore dell'ammortizzatore, detta seconda valvola di compensazione (18) Ã ̈ disposta dal lato di detto secondo corpo di separazione (70) rivolto verso la camera superiore dell'ammortizzatore, e detta seconda valvola di rimbalzo (20) Ã ̈ disposta dal lato di detto secondo corpo di separazione (70) rivolto verso la camera inferiore dell'ammortizzatore.
  3. 3. Pistone secondo la rivendicazione 2, in cui detta prima valvola di compensazione (22) Ã ̈ configurata per controllare l'apertura di detti primi fori passanti (110) e in cui detta prima valvola di rimbalzo (24) Ã ̈ configurata per controllare l'apertura di detti secondi fori passanti (112).
  4. 4. Pistone secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, in cui detta seconda di compensazione (18) Ã ̈ configurata per controllare l'apertura di detti terzi fori passanti (72) e in cui detta seconda valvola di rimbalzo (20) Ã ̈ configurata per controllare l'apertura di detti quarti fori passanti (74).
  5. 5. Pistone secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti primi mezzi di chiusura (138) comprendono almeno un disco forato (138) avente un diametro esterno minore del diametro della superficie di guida cilindrica interna (114a) del corpo esterno (56), la differenza di diametro fra detto almeno un disco forato (138) e la superficie di guida cilindrica interna (114a) del corpo esterno (56) definendo uno strozzamento fisso (148) per la prima valvola di compensazione (22), in cui detti secondi mezzi di chiusura (156) comprendono almeno un disco forato (156) avente un diametro interno maggiore del diametro della superficie di guida cilindrica esterna (62a) del corpo interno (54), la differenza di diametro fra detto almeno un disco forato (156) e la superficie di guida cilindrica esterna (62a) del corpo interno (54) definendo uno strozzamento fisso (166) per la prima valvola di rimbalzo (24), e in cui detti quarti mezzi di chiusura (84) comprendono almeno un disco forato (84) avente un diametro interno maggiore del diametro della superficie di guida cilindrica esterna (90a) dell'elemento di guida (90), la differenza di diametro fra detto almeno un disco forato (84) e la superficie di guida cilindrica esterna (90a) dell'elemento di guida (90) definendo uno strozzamento fisso (102) per la seconda valvola di rimbalzo (20).
  6. 6. Pistone secondo la rivendicazione 2 e la rivendicazione 5, in cui detto primo corpo di separazione (106) individua, dal lato della camera superiore dell'ammortizzatore, una camera ausiliaria (126), in cui detta prima valvola di compensazione (22) comprende un elemento mobile (134) sul quale agiscono detti primi mezzi elastici (136), in cui detto almeno un disco forato (138) di detti primi mezzi di chiusura à ̈ assialmente interposto fra l'elemento mobile (134) e detto primo corpo di separazione (106) e coopera con detti primi fori passanti (110), e in cui detta prima valvola di compensazione (22) à ̈ configurata in modo da presentare, oltre a detto strozzamento fisso (148), un primo strozzamento variabile (122, 138) il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile (134) e attraverso cui la camera inferiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera superiore dell'ammortizzatore, e un secondo strozzamento variabile (124, 138) il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile (134) e attraverso cui la camera inferiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera ausiliaria (126), in maniera tale per cui all'aumentare della distanza fra l'elemento mobile (134) e detto primo corpo di separazione (106) il valore della pressione nella camera ausiliaria (126) aumenta, e con esso la forza di apertura agente sul primo elemento mobile (134) contro la forza elastica prodotta da detti primi mezzi elastici (136).
  7. 7. Pistone secondo la rivendicazione 6, in cui detto primo corpo di separazione (106) forma, dal lato rivolto verso la camera superiore dell'ammortizzatore, una prima sporgenza anulare (122) e una seconda sporgenza anulare (124) che delimitano radialmente detti primi fori passanti (110), in cui la camera ausiliaria (126) à ̈ formata da una cavità anulare di detto primo corpo di separazione (106) estendentesi radialmente fra detta seconda sporgenza anulare (124) e detta superficie di guida cilindrica interna (114a) del corpo esterno (56), in cui detto primo strozzamento variabile (122, 138) di detta prima valvola di compensazione (22) à ̈ formato dal passaggio fra detta prima sporgenza anulare (122) e detto almeno un disco forato (138) di detti primi mezzi di chiusura, e in cui detto secondo strozzamento variabile (124, 138) di detta prima valvola di compensazione (22) à ̈ formato dal passaggio fra detta seconda sporgenza anulare (124) di detto secondo corpo di separazione (106) e detto almeno un disco forato (138) di detti primi mezzi di chiusura.
  8. 8. Pistone secondo la rivendicazione 2 e la rivendicazione 5, in cui detto primo corpo di separazione (106) individua, dal lato della camera inferiore dell'ammortizzatore, una camera ausiliaria (132), in cui detta prima valvola di rimbalzo (24) comprende un elemento mobile (152) su cui agiscono detti secondi mezzi elastici (154), in cui detto almeno un disco forato (156) di detti secondi mezzi di chiusura à ̈ assialmente interposto fra l'elemento mobile (152) e detto primo corpo di separazione (106) e coopera con detti secondi fori passanti (112), e in cui detta prima valvola di rimbalzo (24) à ̈ configurata in modo da presentare, oltre a detto strozzamento fisso (166), un primo strozzamento variabile (130, 156) il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile (152) e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore, e un secondo strozzamento variabile (128, 156) il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile (152) e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera ausiliaria (132), in maniera tale per cui all'aumentare della distanza fra l'elemento mobile (152) e detto primo corpo di separazione (106) il valore della pressione nella camera ausiliaria (132) aumenta, e con esso la forza di apertura agente sull'elemento mobile (152) contro la forza elastica prodotta da detti secondi mezzi elastici (154).
  9. 9. Pistone secondo la rivendicazione 8, in cui detto primo corpo di separazione (106) forma, dal lato rivolto verso la camera inferiore dell'ammortizzatore, una prima sporgenza anulare (130) e una seconda sporgenza anulare (128) che delimitano radialmente detti secondi fori passanti (112), in cui la camera ausiliaria (132) à ̈ formata da una cavità anulare di detto primo corpo di separazione (106) estendentesi radialmente fra detta superficie di guida cilindrica esterna (62a) del corpo interno (54) e detta seconda sporgenza anulare (128), in cui detto primo strozzamento variabile (130, 156) di detta prima valvola di rimbalzo (24) à ̈ formato dal passaggio fra detta prima sporgenza anulare (130) e detto almeno un disco forato (156) di detti secondi mezzi di chiusura, e in cui detto secondo strozzamento variabile (128, 156) di detta prima valvola di rimbalzo (24) à ̈ formato dal passaggio fra detta seconda sporgenza anulare (128) e detto almeno un disco forato (156) di detti secondi mezzi di chiusura.
  10. 10. Pistone secondo la rivendicazione 2 e la rivendicazione 5, in cui detto secondo corpo di separazione (70) individua, dal lato della camera inferiore dell'ammortizzatore, una camera ausiliaria (98), in cui detta seconda valvola di rimbalzo (20) comprende un elemento mobile (80) su cui agiscono detti quarti mezzi elastici (82), in cui detto almeno un disco forato (84) di detti quarti mezzi di chiusura à ̈ assialmente interposto fra l'elemento mobile (80) e detto secondo corpo di separazione (70) e coopera con detti quarti fori passanti (74), e in cui detta seconda valvola di rimbalzo (20) à ̈ configurata in modo da presentare, oltre a detto strozzamento fisso (102), un primo strozzamento variabile (96, 84) il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile (80) e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera inferiore dell'ammortizzatore, e un secondo strozzamento variabile (94, 84) il cui livello di strozzamento dipende dalla posizione dell'elemento mobile (80) e attraverso cui la camera superiore dell'ammortizzatore à ̈ in comunicazione di fluido con la camera ausiliaria (98), in maniera tale per cui all'aumentare della distanza fra l'elemento mobile (80) e detto secondo corpo di separazione (70) il valore della pressione nella camera ausiliaria (98) aumenta, e con esso la forza di apertura agente sull'elemento mobile (80) contro la forza elastica prodotta da detti quarti mezzi elastici (82).
  11. 11. Pistone secondo la rivendicazione 10, in cui detto secondo corpo di separazione (70) forma, dal lato rivolto verso la camera inferiore dell'ammortizzatore, una prima sporgenza anulare (94) e una seconda sporgenza anulare (96) che delimitano radialmente detti quarti fori passanti (74), in cui la camera ausiliaria (98) à ̈ formata da una cavità anulare di detto secondo corpo di separazione (70) estendentesi radialmente fra detta superficie di guida cilindrica esterna (90a) dell'elemento di guida (90) e detta prima sporgenza anulare (94), in cui detto primo strozzamento variabile (96, 94) à ̈ formato dal passaggio fra detta seconda sporgenza anulare (96) e detto almeno un disco forato (84) di detti quarti mezzi di chiusura, e in cui detto secondo strozzamento variabile (94, 84) à ̈ formato dal passaggio fra detta prima sporgenza anulare (94) e detto almeno un disco forato (84) di detti quarti mezzi di chiusura.
  12. 12. Pistone secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 6 alla 11, in cui gli elementi mobili (134, 152, 80) di detta prima valvola di compensazione (22), di detta prima valvola di rimbalzo (24) e di detta seconda valvola di rimbalzo (20) presentano ciascuno almeno un'apertura (150, 168, 104) atta a mettere in comunicazione di fluido la rispettiva camera ausiliaria (126, 132, 98) con la rispettiva camera dell'ammortizzatore attraverso il rispettivo strozzamento fisso (148, 166, 102).
  13. 13. Pistone secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 6 alla 12, in cui gli elementi mobili (134, 152, 80) di detta prima valvola di compensazione (22), di detta prima valvola di rimbalzo (24) e di detta seconda valvola di rimbalzo (20) formano ciascuno una parete di fondo (140, 158, 86) affacciata al rispettivo primo o secondo corpo di separazione (106, 70) e una parete laterale cilindrica (142, 160, 88) che si estende dalla parete di fondo (140, 158, 86) da parte opposta rispetto al rispettivo primo o secondo corpo di separazione (106, 70) ed à ̈ guidata lungo la rispettiva superficie di guida cilindrica (114a, 62a, 90a).
  14. 14. Pistone secondo le rivendicazioni 12 e 13, in cui detta almeno un'apertura (150, 168, 104) di ciascuno degli elementi mobili (134, 152, 80) di detta prima valvola di compensazione (22), di detta prima valvola di rimbalzo (24) e di detta seconda valvola di rimbalzo (20) Ã ̈ prevista nella zona di collegamento fra la parete di fondo (140, 158, 86) e la parete laterale cilindrica (142, 160, 88) del rispettivo elemento mobile.
  15. 15. Pistone secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima valvola di compensazione (22) ha una pressione di apertura maggiore di quella della seconda valvola di compensazione (18) e in cui la prima valvola di rimbalzo (24) ha una pressione di apertura maggiore di quella della seconda valvola di rimbalzo (20).
  16. 16. Pistone secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti primi mezzi elastici (136), detti secondi mezzi elastici (154), e detti quarti mezzi elastici (82) sono formati da molle a elica cilindrica.
  17. 17. Pistone secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti terzi mezzi elastici (78) sono formati da molle a elica conica.
  18. 18. Pistone secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l'elettrovalvola (14) à ̈ di tipo normalmente aperto, cioà ̈ à ̈ normalmente mantenuta in detta seconda posizione di lavoro.
  19. 19. Ammortizzatore a smorzamento variabile, particolarmente per sospensione di veicolo, comprendente un pistone (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti e un cilindro, in cui il pistone (10) Ã ̈ montato assialmente scorrevole all'interno del cilindro in modo da suddividere quest'ultimo in una camera inferiore e in una camera superiore.
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DE19808698A1 (de) * 1998-03-11 1999-09-16 Schreiber Jens Uwe Stoßdämpfer, der in der Druck- und Zugstufe separat regelbar ist
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