ITTO20070480A1 - Impiego di pidotimod, somministrato per via intranasale per potenziare la risposta immunitaria umorale e cellulare antigene-specifica - Google Patents

Impiego di pidotimod, somministrato per via intranasale per potenziare la risposta immunitaria umorale e cellulare antigene-specifica Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Impiego di Pidotimod, somministrato per via intranasale per potenziare la risposta immunitaria umorale e cellulare antigene-specifica"
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un nuovo impiego, in campo terapeutico, del principio attivo Pidotimod ed a formulazioni farmaceutiche che lo comprendono .
Il Pidotimod (acido {R}-3-[(s)-(5-osso-2-pirrolidinil)]carbonài] -tiazolidin-4-carbossilico) è un dipeptide sintetico dotato di attività irnmunomodulante in vitro ed in vivo.
Il sistema immunitario interviene nel mantenimento di un equilibrio omeostatico tra il nostro organismo e tutte le sostanze ad esso estranee; pertanto, un'anormalità di questa sua funzione può tradursi in un difetto di risposta nei confronti di strutture non-self, oppure nella perdita di tolleranza verso antigeni self: in entrambi i casi, l'errore del sistema immunitario si manifesta con segni di malattia a livello clinico.
Il Pidotimod si è mostrato in grado di espletare un effetto protettivo nei confronti dei processi infettivi (pur essendo privo di attività antimicrobica e virale diretta), come è stato verificato in modelli di infezioni sperimentali batteriche e virali, e confermato da numerosi studi clinici controllati .
In particolare, il Pidotimod aumenta la proliferazione linfocitaria e la produzione di citochine proinfiammatorie da parte di linfociti preattivati prelevati da soggetto anziani. Inoltre, esso è in grado di aumentare il rilascio di molecole antivirali (lFN-α) indotte da stimoli specifici {Poli I:C) . Studi ex vivo hanno evidenziato la capacità del Pidotimod di incrementare la stimolazione di fagociti e la relativa attività fagocitarla, così come l'attività citotossica di cellule NK.
Il Pidotimod, somministrato in compresse per via orale, ha mostrato di poter indurre, in modelli animali, una maggiore resistenza alle infezioni virali e ad una maggiore efficacia nel trattamento di infezioni respiratorie ricorrenti nel paziente pediatrico .
Studi recenti dimostrano come le vaccinazioni a livello mucosale siano in grado di potenziare le difese immunitarie dell'organismo, stimolando un<1>efficiente risposta infiammatoria locale, quindi nel sito d'ingresso del patogeno esterno.
Tuttavia, la somministrazione della sola molecola antigenica talvolta non è in grado di indurre una risposta infiammatoria efficace a livello mucosale, e questo causa della parziale degradazione enzimatica delle molecole che avviene a livello locale. Pertanto, la co-somministrazione di sostanze cosiddette adiuvanti rappresenta una strategia di largo utilizzo e di notevole interesse, in grado dì potenziare la risposta immunitaria locale e sistemica .
La presente invenzione trae origine da uno studio sperimentale che ha consentito di evidenziare un'attività diretta di Pidotimod su cellule dendrìtiche umane e la sua capacità di potenziare la comunicazione tra tali cellule del sistema immunitario innato e le cellule del sistema immunitario acquisito; i risultati di tale studio indicano inoltre che Pidotimod, somministrato per vìa mucosale intranasale, agisce in vivo come farmaco adiuvante, in grado cioè di potenziare la risposta immunitaria sia umorale, sia cellulo-mediata specifica, nei confronti di un determinato antigene.
In vista dei risultati di tale studio, costituisce un primo oggetto dell'invenzione l'impiego di Pidotimod per la preparazione di un medicinale in forma somministrabile per via mucosale intranasale, utile come adiuvante nel potenziare la risposta immunitaria sia umorale, sia cellulo-mediata specifica, nei confronti di un determinato antigene.
Lo studio attuato nell'ambito dell'invenzione ha evidenziato che Pidotimod, quando invece somministrato per via orale, non è in grado di potenziare la risposta immunitaria locale, né sistemica, nei confronti di un antigene specifico; quest'osservazione suggerisce che il Pidotimod agisca sulle cellule della mucosa delle alte vie respiratorie, generando una risposta immunitaria specifica.
In particolare, il Pidotimod sotto forma di spray nasale può essere utilizzato come farmaco capace di potenziare le risposte immunitarie a livello mucosale e sistemico, sia per prevenire le infezioni del tratto respiratorio, sia per potenziare le risposte immunitarie in corso di infezioni acute del tratto respiratorio. Inoltre, il Pidotimod può essere usato come adiuvante di vaccini mucosali a livello intranasale.
La forma di somministrazione preferita è quella di una soluzione idonea per somministrazione a spruzzo o aerosol, consistente di Pidotimod e di un veicolo liquido farmaceuticamente accettabile. Preferibilmente, la forma di somministrazione consiste di Pidotimod in soluzione acquosa fisiologica eventualmente includente conservanti, antiossidanti, antisettici e/o agenti che favoriscono l'adesione alla mucosa o la penetrazione nella mucosa. Tipicamente, il Pidotimod è utilizzato in concentrazione da 1 mg/litro a 10 g/litro, preferibilmente da 500 mg/litro a 50 g/litro.
La dose di somministrazione nell'uomo è tipicamente di circa 0,5 mg/spruzzata (corrispondente a circa 0,130 mi).
Rientra altresì nell'ambito dell'invenzione un prodotto farmaceutico in forma di preparazione combinata, contenente un vaccino mucosale e Pidotimod, in forma somministrabile per via mucosale intranasale, per l'uso simultaneo, separato o sequenziale nella prevenzione di infezioni del tratto respiratorio .
L'attività del Pidotimod che ne giustifica l'impiego conformemente all'invenzione è stata dimostrata mediante le prove sperimentali che seguono .
1- Attività di Pidotimod su cellule dendritiche umane
a) Coltivazione di cellule dendritiche umane Cellule dendritiche umane (DCs) immature sono state generate in vitro a partire da cellule monocitarie circolanti come descritto in letteratura (1-2). I monociti venivano purificati da sangue periferico per selezione positiva attraverso l'utilizzo di biglie magnetiche specifiche per CD14 (Miltenyi Biotec, Bergisch Gladbach, Germania) e coltivate per 6 giorni in presenza di GM-CSF (800 U/mL) e IL-4 {500 U/mL) (R&D Systems, Minneapolis, MN, Stati Uniti).
b) Maturazione in vitro delle cellule dendritiche Cellule dendritiche immature venivano lavate e coltivate per 24-72 ore in presenza ed in assenza di un appropriato stimolo maturaiivo, quale il lipopolisaccaride batterico o LPS, alla concentrazione di 1 μg/mL. Allo stesso modo, le cellule erano stimolate con Pidotimod, a concentrazioni comprese tra 10-0,5 gg/mL. La capacità di Pidotimod di indurre maturazione fenotipica delle DCs veniva messa in evidenza con metodiche di immunofluorescenza e citofluorimetria di flusso, valutando e quantificando l’espressione dei marcatori CD80, CD83, CD86 sulla superficie delle DCs mediante l'uso di anticorpi monoclonali coniugati con fluorocromi {Becton-Dickinson, Palo Alto, CA).
c) ELISA per la quantificazione di TNF-g ed MCP-1 L<1>aumento della sintesi di citochine è il segnale di una maturazione funzionale delle DCs. Le DCs immature vengono stimolate o meno con LPS 1 μg/mL o con Pidotimod 10-0,5 μg/mL ed il surnatante delle colture cellulari raccolto dopo 24 ore dall'inizio della stimolazione. La presenza di TNF-α e di MCP-1 veniva quantificato nel mezzo;di coltura mediante saggi ELISA (Endogen, Rockford, IL, Stati Uniti) .
d) Proliferazione dei linfociti T CD44 naive cocol tivati con DCs
DCs funzionalizzate sono capaci di indurre linfociti T CD4<+>allogenici naive a proliferare ed a differenziare in cellule T helper-1 (Th-l) producenti IFN-γ. Cellule T CD4<+>naive erano purificate per selezione negativa usando un<11>CD4<+>T-cell ìsolation kit" insieme a biglie specifiche per il CD45RO (Miltenyi). I linfociti così ottenuti venivano marcati con CellTrace CESE Celi proliferation kit {Molecular Probes Eugene, OR), quindi coltivati a diversi rapporti cellulari con DCs trattate con Pidotimod in piastre da 96 pozzetti con fondo piatto. La capacità proliferativa dei linfociti CD4 era stabilita dopo 4 giorni mediante analisi citofluorimetrica .
ej Produzione di citochine a livello in tracellulare
Per analizzare la polarizzazione citochimica dei linfociti T CD4<+>, DCs e linfociti T erano cocoltivati per 6 giorni in presenza ed in assenza di Pidotimod e quindi sottoposti a ristimolazione con PMA e ionomicina. La presenza di IL-2, IFN-γ ed IL-4 intracellulare veniva analizzata mediante cìtofluorimetria di flusso utilizzando anticorpi monoclonali marcati con fluorocromi quali reagenti specifici (Becton-Dickinson).
Studi effettuati in vitro hanno consentito di evidenziare un'attività diretta di Pidotimod su cellule dendritiche umane, e la sua capacità di potenziare la comunicazione tra tali cellule del sistema immunitario innato e le cellule del sistema immunitario acquisito. Ciò è stato fatto monitorando in vitro le fasi di maturazione delle cellule dendritiche mieloidi, la loro attività oitochinica e chemochinìca, e studiando la loro capacità di attivare linfociti CD4 naive a seguito di stimolazione con Pidotimod.
Dal punto di vista sperimentale, cellule dendritiche sono state generate in vitro stimolando cellule monocitarie CD14+ ottenute da sangue periferico di soggetti sani per 6 giorni con GM-CSF IL-4. I monociti cosi trattati vanno incontro dopo 6 giorni alla down-regolazione della molecola CD14 e ad una leggera up-regolazione delle molecole HLA-DR e CD86 acquisendo nel complesso l'aspetto macroscopico e il fenotipo tipico delle cellule dendritiche mieloidi immature (fig. 1).
Le cellule dendritiche immature così generate sono state stimolate con Pidotimod e con uno stimolo maturativo noto (lipopolisaccaride batterico o LPS) che agendo attraverso il TLR4 porta a maturazione fenotipica e funzionale le cellule dendritiche mieloidi derivate dai monociti. Dopo 24 ore tale maturazione si traduce, in senso fenotipico, nella acquisizione dell'espressione sulla superficie cellulare dì molecole CD83, CD86, e nella upregolazione delle molecole HLA-DR.
In tutti i campioni esaminati, provenienti da 6 diversi soggetti, si è potuto apprezzare un incremento della popolazione CD83+, CD86+ e HLA-DR+ dopo 24h di stimolazione maturativa con Pidotimod rispetto alle cellule dendritiche immature non trattate (fig. 2), ed un concomitante incremento delle molecole proinfiammatorie TNF-α e MCP-1 rilasciate nel surnatante di coltura cellulare (fig. 3).
Si è infine valutato se nell<1>ambito di una cocoltivazione tra cellule dendritiche e linfociti CD4 naive, Pidotimod fosse in grado di indurre in queste ultime una maggiore attività proliferativa ed un incremento della polarizzazione in senso T helper-1 con produzione di IFN-γ. I risultati mostrati in figura 4 evidenziano come cellule dendritiche maturate in presenza di Pidotimod siano in grado, dopo cinque giorni di co-coltivazione, di incrementare la percentuale di linfociti CD4 proliferanti, e come tale percentuale aumentava anche dopo espansione clonale di tali linfociti in un microambiente ricco di IL-2.
Dopo otto giorni, ì linfociti T CD4+ co-coltivati con le cellule dendritiche erano stimolati con PMA ionomicina per 9 h al fine di valutare 1'acquisita potenzialità di tipo T helper-1. La percentuale di linfociti T CD4+ producenti IFN-γ era significativamente maggiore se tali cellule venivano co-coltivati con cellule dendritiche maturate in presenza di Pidotimod (fig. 5).
Questi dati dimostrano che Pidotimod .è in grado di portare a maturazione fenotipica cellule dendritiche mieloidi generate in vitro e renderle funzionali ad attivare il sistema cellulare adattativo nella sua componente linfocitaria T.
2- Attività di Pidotimod come adiuvante mucosale nel potenziamento dell'attività immunitaria innata Allo scopo di valutare la capacità del Pidotimod di innescare in vivo una risposta immunitaria tale da rafforzare 1<1>immunogenicità di altre proteine, topi C57BL/6 sono stati immunizzati con 1'antigene Ovalbumina (Ova) a livello mucosale (intranasale) in combinazione e non con il Pidotimod.
Reagenti
L'Ovalbumina (Ova, Sigma, Stati Uniti, >98% di purezza) è usata come antigene per gli studi sia in vivo che in vitro. I peptidi rappresentanti gli epitopi dominante (Ova257-364- SIINFEKL), subdominante (Ova55-62, KWRFDKL) e criptico (0vau-i3, CFDVFKEL) dell'OVA, riconosciuti dal complesso MHC di classe I {H-2k<b>) [3-5], sono stati prodotti al HZI (Braunschweig, Germania).
Animali e colture cellulari
Topi femmine C57BL/6 (H-2<b>) di 6-8 settimane {Harlan-Winkeìmann GmbH, Borchen, Germania) sono stati utilizzati e trattati in accordo con le linee guida della Comunità Europea. Gli splenociti sono stati coltivati in RPMI 1640 con 10% FCS, 100 U/ml di penicillina, 50 pg/ml di streptomicina, 5x10<“5>M 2-mercaptoetanolo e 1 mM L-glutamìna (GBCO BRL, Karlsruhe, Germania).
Protocollo di immunizzazione
Gruppi di sei topi C57BL/6 (h-2<b>) di 6-8 settimane venivano immunizzati per via intranasale o orale ai giorni 0, 14 e 21, con 50 pg di Ovalbumina (Ova) da sola ed in co-somministrazìone con 100 pg (intranasale) o 1 mg (orale) di Pidotimod. I topi di controllo venivano immunizzati con PBD. Un giorno prima di ciascuna seduta (giorni 0, 13, 20) ed una settimana dopo l'ultima immunizzazione (giorno 28), quando gli animali venivano sacrificati per inalazione di C02, dalla vena della coda venivano prelevati campioni di sangue per la determinazione di anticorpi Ova-specifici nel serio.
Allo scopo di analizzare la risposta immunitaria di tipo cellulare, linfociti di derivazione splenica e midollare venivano isolati dopo rimozione asettica della milza e del midollo osseo dal femore e dalla tibia, e le cellule venivano successivamente opportunamente coltivate. Il protocollo sperimentale di immunizzazione e le tempistiche seguite sono riassunte nello Schema 1.
Schema 1
Raccolta campioni di sangue {giorni 0, 14, 21)
Sacrificio di tre topi per gruppo di immunizzazione (giorno 28)
- raccolta sangue
- lavaggio broncheo-alveolare
- lavaggio intestinale
- prelievo milza
Esperimenti di citotossicità in vivo {un topo per gruppo) (giorno 42)
Sacrificio di due topi per gruppo di immunizzazione (giorno 78)
- raccolta sangue
- prelievo midollo osseo
- prelievo milza.
Ricerca di anticorpi anti-Ova
Il dosaggio di anticorpi specifici anti-Ova è stato eseguito attraverso tecniche ELISA. In breve, su piastre da 96 pozzetti (Nunc-ImmunoMaxiSorp, Nunc, Roskilde, Danimarca) veniva lasciato assorbire l'antigene Ova {5 μ9/πι1 in tampone carbonato pH 9,6) per 18 ore a 4°C. In seguito, le piastre venivano lavate e diluizioni in base 2 dei sieri degli animali venivano dispensate nei pozzetti e lasciate per 1 ora a 37°C. Dopo i successivi quattro lavaggi, 1'anticorpo antì-mouse secondario, biotinilato {Sigma, Chemie, Deisenhofen, Germania) veniva aggiunto in ciascun pozzetto. Seguiva un'altra incubazione di 1 ora a 37°C. Dopo i successivi lavaggi, veniva dispensata in ciascun pozzetto la streptavidina coniugata all'enzima perossidasi (Pharmìngen). Dopo 45 minuti, la reazione enzimatica veniva sviluppata attraverso l'ABTS [2,2'-azino-bis{3-etilbenzolin-6-acido sulbonico)] e l'assorbanza letta a 405 nm. I risultati ottenuti rappresentano la media _ la deviazione standard di ciascun gruppo.
Identificazione delle cellule producenti immunoglobuline attraverso saggi ELISPOT
Il numero totale delle cellule antigene-specifiche producenti IgG veniva determinato due mesi dopo l'ultima immunizzazione attraverso saggi ELI-SPOT . In breve, su piastre PVDF (Millìpore, Bedford, Stati Uniti) venivano lasciati assorbire anticorpi isotipo-specifici (Sigma, Germania) alla concentrazione di 5 mg/ml, o 1'antigene Ova (5 pg/ml in tampone carbonato, pH 9,6) per determinare rispettivamente gli anticorpi totali e quelli antigene-specif ici. In seguito, cellule derivanti dalla milza e dal midollo osseo venivano seminate in quadruplicato a diverse concentrazioni e lasciate ad incubare per 6 ore. Dopo gli opportuni lavaggi delle piastre, veniva aggiunto l'anticorpo secondario biotinilato (Sigma) per 18 ore a 4°C ed in seguito era dispensata in ciascun pozzetto la streptavidina coniugata all'enzima perossidasi (Pharmingen). Gli spot venivano sviluppati usando il 3-ammino-9-etilcarbazolo (Sigma), analizzati attraverso 1<1>Immuno-Spot 3A Analyzer e contati con 1'ImmunoSpot Image Analyzer software v3.2 (C.T.L.).
Identificazione delle cellule producenti interferone-γ attraverso saggi ELISPOT
Dopo una e otto settimane dall'ultima immunizzazione, veniva determinato attraverso saggi ELI-SPOT il numero delle cellule splenìche e midollari producenti interferone-γ. In breve, le cellule venivano seminate alla concentrazione finale di 5xl0<5>e lxl0<6>/pozzetto, in quadruplicato, in presenza e non dei peptidi MCH-I ristretti (SIINFEKL, KW RFDKL, CFDVFKEL). Dopo 16 ore di coltura, le cellule venivano rimosse e veniva aggiunto 1'anticorpo anti-interferone-γ biotinilato. Gli spot venivano in seguito sviluppati ed analizzati come descritto sopra.
Determinazione della citotossicità cellulo-mediata in vivo
Allo scopo di valutare la citotossicità cellulo-mediata dei linfociti T dei topi iifununizzati, splenociti di topi naive C57BL/6 venivano isolati come descritto sopra. Dopo tre successivi lavaggi in PBS, un'aliquota di cellule veniva 'marcata con CFSE (Molecular Probes Eugene, OR) 0,1 μΜ ed un'altra aliquota con CFSE 1 μΜ . Una metà di ciascuna aliquota di cellule venivano pulsate per 1 ora a 37°C con i peptidi dominante, subdominante e criptico di OVA alla concentrazione di 15 μg/ml. 2xl0<7>cellule venivano inoculate i.v. nei topi immunizzati e dopo 16 ore gli splenociti venivano analizzati al citofluorimetro. La percentuale di lisi era proporzionale alla scomparsa di cellule pulsate con i peptidi .
Risultati
Pidotimod somministrato per via intranasale induce la produzione di igG Ova-specifiche nel siero Allo scopo di valutare se Pidotimod fosse in grado di incrementare la produzione di anticorpi OVA-specifici nel siero, gli animali venivano immunizzati per via intranasale ed orale con Pidotimod 100 pg in associazione con OVA. I risultati ottenuti evidenziano come Pidotimod somministrato per via intranasale sia in grado di implementare fortemente l'attività immunogenica dell’OVA generando, come mostrato nella fig. 6, titoli anticorpali di IgG OVA-secifiche nel siero 35 volte più alti rispetto ai topi trattati senza Pidotimod. La somministrazione di Pidotimod per via orale non dava, invece, titoli anticorpali significativamente più alti rispetto alla somministrazione con sola OVA (dati non mostrati) .
Differenziamento degli splenociti e delle cellule del midollo osseo in elementi IFM-y secernenti dopo immunizzazione con Pidotimod per via intranasale Dopo una (fig. 7A) ed otto (fig. 7B) settimane dall'ultima immunizzazione, è stato valutato il numero di splenociti secernenti INF-γ dopo stimolazione con ì peptidi rappresentanti gli epitopi MHC di classe I ristretti. Come evidenziato nella fig.
7 , il numero di cellule INF-γ producenti dopo 16 ore di stimolazione con i peptìdì dominante e subdominante era significativamente maggiore nei campioni derivati dagli animali immunizzati con OVA+Pidotimod per via intranasale rispetto a quelli immunizzati con OVA da sola. La somministrazione di Pidotimod per via orale non dava, invece, risultati significativi rispetto alla somministrazione con la sola OVA (dati non mostrati).
Produzione di igG OVA-specifiche da parte degli splenociti e delle cellule del midollo osseo dopo immunizzazione con Pidotimod per via intranasale E<1>noto che in seguito al primo incontro con un determinato antigene, i precursori immaturi delle plasmacellule danno inizio ad una breve risposta immunitaria di tipo umorale. La maggior parte di cellule secernenti anticorpi (ASCs) che si generano in seguito ad un secondo incontro con lo stesso antigene, lasciano gli organi linfoidi secondari e si dirigono nel midollo osseo, nei tessuti linfoidi associati alle mucose e nei tessuti cronicamente infiammati. Queste ASCs assumono il fenotipo proprio delle plasmacellule mature e possono sopravvivere per più di un anno. Dal momento che 1’emivita delle diverse sottoclassi di IgG è di circa tre settimane, è di rilevante importanza il mantenimento nel tempo di un elevato titolo anticorpale da parte delle ASC del midollo osseo. Per questo motivo si è valutato, attraverso saggi ELISPOT, la capacità delle cellule midollari dei topi immunizzati di secernere IgG totali ed OVA-specifiche dopo 6 ore dal ristimolo. La ragione di una ristimolazione di breve durata ha lo scopo di determinare esclusivamente le plasmacellule già mature ed attivamente secernenti. Come mostrato nella fig. 8, nel midollo osseo dei topi che avevano ricevuto OVA Pidotimod per via intranasale era significativamente più elevato il numero di cellule secernenti IgG ed igGl sia totali che OVA-specifiche e delle sole IgG2 totali rispetto agli animali trattati solo con OVA, mentre nessuna significativa differenza è stata rilevata nel numero di splenociti producenti IgG. La somministrazione di Pidotimod per vìa orale non dava risultati significativi rispetto alla somministrazione della sola OVA (dati non mostrati).
Pidotimod genera in vivo una risposta citotossica OVA-specifica
Allo scopo dì valutare la capacità di Pidotimod di generare una risposta citotossica specifica nei confronti dell<1>Ovalbumina, dopo 21 giorni dall'ultima immunizzazione venivano inoculati splenociti di topi naive pulsati con ì peptidi di OVA e marcati con CFSE e CMTMR, come descritto precedentemente. La capacità degli splenociti dei topi immunizzati di dare orìgine ad una specifica risposta citotossica nei confronti delle cellule pulsate con i peptidi dominante e criptico di OVA era maggiore nei topi trattati con OVA Pidotimod ìntranasale {fig. 9A e fìg. 9B, rispettivamente), mentre una percentuale di lisi trascurabile si aveva nei confronti delle cellule pulsate con il peptide subdominante (fig. 9C). La somministrazione di Pidotimod per via orale non dava risultati significativi rispetto alla somministrazione della sola OVA (dati non mostrati).
Riferimenti bibliografici
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Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impiego di Pidotimod per la preparazione di un medicinale in forma somministrabile per via mucosale intranasale, utile come adiuvante nel potenziare la risposta immunitaria sia umorale, sia cellulomediata specifica, nei confronti di un determinato antìgene .
  2. 2. Impiego di Pidotimod per la preparazione di un medicinale somministrabile per via mucosale intranasale, per la prevenzione di infezioni del tratto respiratorio o per il potenziamento della risposta immunitaria in corso di infezioni del tratto respiratorio .
  3. 3. Impiego di Pidotimod per la preparazione di un medicinale somministrabile per via mucosàle intranasale come adiuvante di un vaccino mucosale.
  4. 4. Impiego secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 3, in cui detto medicinale è somministrabile a spruzzo o aerosol.
  5. 5. Impiego secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 4, in cui detto medicinale è in forma di soluzione acquosa fisiologica.
  6. 6. Impiego secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 5, in cui detto medicinale è in forma di soluzione contenente da 1 mg/litro a 10 g/litro di Pidotimod, preferibilmente da 500 mg/litro a 5 g/litro.
  7. 7 . Prodotto farmaceutico comprendente un vaccino mucosale e Pidotimod in forma somministrabile per via mucosale intranasale, come preparazione combinata per l'uso simultaneo, separato o sequenziale nella prevenzione di infezioni del tratto respiratorio .
  8. 8. Prodotto farmaceutico secondo la rivendicazione 7, in cui il Pidotimod è in forma di soluzione somministrabile a spruzzo o aerosol.
  9. 9. Prodotto farmaceutico secondo le rivendicazioni 7 o 8, in cui il Pidotimod è in forma di soluzione fisiologica.
  10. 10. Prodotto farmaceutico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7 a 9, in cui il Pidotimod è in forma di soluzione contenente da 1 mg/litro a 1 g/litro di Pidotimod.
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