ITTO20010481A1 - Sistema di controllo ed attuazioni per impianti elettrici civili. - Google Patents

Sistema di controllo ed attuazioni per impianti elettrici civili. Download PDF

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Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo:
"SISTEMA DI CONTROLLO ED ATTUAZIONI PER IMPIANTI
ELETTRICI CIVILI "
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un sistema di controllo ed attuazioni per impianti elettrici civili. Più specificatamente, l'invenzione riguarda un sistema di controllo ed attuazioni per impianti elettrici civili comprendente una serie di dispositivi funzionali, una pluralità di dispositivi d'ingresso associati alla suddetta serie di dispositivi funzionali ed una unità di controllo interconnessi per via radio, secondo la parte introduttiva olla rivendicazione 1.
I sistemi di controllo ed attuazioni per impianti elettrici civili noti di questo tipo sono difficilmente integrabili con sistemi di altro tipo e impianti preesistenti. Spesso tali sistemi di controllo ed attuazioni per impianti elettrici civili presentano svantaggi in termini estetici e di funzionalità, hanno notevoli limitazioni e sono di difficile operatività da parte degli utenti.
Uno scopo della presente invenzione è di realizzare un sistema di controllo ed attuazioni per impianti elettrici, che risulti di grande versatilità, che possa essere ambientato facilmente e che possa cooperare con impianti preesistenti.
Questi scopi sono raggiunti dal sistema di controllo ed attuazioni dell'invenzione, secondo la parte caratteristica della rivendicazione 1.
Un sistema di questo tipo consente una facile integrazione con impianti Un sistema di questo tipo consente una facile integrazione con impianti domestici preesistenti e per i quali è sufficiente la sostituzione dei dispositivi e di parte del cablaggio.
Una delle principali funzioni di un impianto domestico riguarda la regolazione della temperatura ambiente. I relativi dispositivo d'ingresso hanno un sensore per rilevare la temperatura ambiente e mezzi di memoria per immagazzinare informazioni relative ad un valore di soglia della temperatura ambiente e mezzi di intervento per modificare i dati impostati secondo la parte introduttiva della rivendicazione 16. Tali dispositivi permettono la regolazione indipendente della temperatura di un determinato ambiente, ma sono spesso di impiego problematico.
Un altro scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo di termoregolazione che sia di uso intuitivo ed adatto ad ogni tipo di utenti.
Questi scopi sono raggiunti dal dispositivo di termoregolazioni Ì dell'invenzione, secondo la parte caratteristica della rivendicazione 16.
Le caratteristiche dell'invenzione risulteranno chiare dalla descrizione che segue, fatta a titolo esemplificativo ma non limitativo, con l'ausilio degli annessi disegni, in cui:
Fig. 1 rappresenta uno schema generale a blocchi di un sistema di domotica secondo l'invenzione;
Fig. 2 mostra lo schema a blocchi di una parte del sistema di figura 1;
Fig. 3 è un particolare del sistema di Fig. 1 in una prima configurazione;
Fig. 4 rappresenta il particolare di Fig. 3 in una seconda configurazione;
Fig. 5 rappresenta uno schema a blocchi del particolare di Fig. 3;
Fig. 6 è uno schema logico di uno stato operativo del sistema di Fig. 1;
Fig. 7 mostra una vista esplosa di un particolare del sistema di Fig. 1;
Fig. 8 rappresenta una vista posteriore del particolare di Fig. 7;
Fig. 9 rappresenta un particolare del sistema dell'invenzione;
Fig. 10 rappresenta un altro particolare del sistema dell'invenzione;
Fig. 11 rappresenta ancora un altro particolare del sistema dell'invenzione;
Fig. 12 mostra uno schema a blocchi di altre parti del sistema di figura 1; Fig. 13 rappresenta un ulteriore particolare del sistema dell'invenzione; e
Fig. 14 mostra uno schema a blocchi di ulteriori parti del sistema di figura 1.
Con riferimento alla figura 1, è rappresentato con 31 un sistema di domotica avente come ambito applicativo primario l’impiantistica elettrica civile. Nel sistema sono comprese gran parte delle funzionalità oggi disponibili per la gestione, la sicurezza, il comfort, e la comunicazione di un ambiente domestico.
Il sistema 31 è basato su un'architettura hardware di tipo prettamente “elettronico” , e ad “intelligenza distribuita”. L’intelligenza e la memoria necessaria per il funzionamento sono quindi residenti in ogni singolo dispositivo.
Per ciò che attiene alle specifiche applicazioni, il sistema comprende tre impianti 32, 33 e 34, rispettivamente: di automazione domestica (Home Automation), di sicurezza (Security/Safety) e di video-citofonia.
L'impianto di automazione domestica 32 ha una serie di dispositivi funzionali 37 e dispositivi di ingresso 38 associati ai dispositivi funzionali 37 distribuiti fra i vari locali dell'unità abitativa e nelle sue adiacenze, collegati fra di loro a radio frequenza (RF) con una banda di frequenza di 868,0-868,6 MHz. La scelta di questo mezzo di comunicazione presenta particolari vantaggi, soprattutto in termini installativi, poiché consente un'applicazione agevole dei dispositivi sia per la realizzazione di nuovi impianti che per la sostituzione e/o l’affiancamento di impianti esistenti.
Un’installazione a radiofrequenza permette ad alcuni punti di comando o sensori un'assoluta autonomia dai cablaggi, di posizione e da altri vincoli. Tali componenti possono essere anche slegati dal collegamento alla rete elettrica (230V) grazie all’ auto-alimentazione con apposite batterie. Inoltre, gli stessi punti di comando/sensori possono essere svincolati dalla posizione fisica degli attuatori, grazie, questa volta, alla possibilità di creare liberi abbinamenti logici tra i singoli dispositivi durante la fase d'installazione.
I messaggi di comando/controllo di un impianto di automazione domestica sono, fra l'altro, piuttosto semplici ed il costo associato alla tecnologia trasmissiva a radiofrequenza risulta abbastanza basso rispetto ai costi globali del sistema.
L'impianto di sicurezza 33 comprende sensori d'ingresso 41, segnalatori locali e/o remoti 42 ed una centrale di gestione 43 fra i sen .ori 41 ed i segnalatori 42, Quest- componenti possono essere di tipo commerciale ed essere sfregati fra di loro, via radio, ad una frequenza di 433,92 1Hz, secondo uno standard tipico.
L'impianto di video-citofonia 34 comprende dispositivi d'ingresso 44 e dispositivi di uscita 46 distribuiti fra una postazione interna 47 (Fig. 2) ed una o più postazione esterne 48. 1 dispositivi d'ingresso possono comprendere telecamere 44-1, microfoni 44-2 e pulsanti di comando 44-3 e quelli di uscita possono comprendere altoparlanti 46-1 visualizzatori 46-2 e attuatori vari 46-3. L'impianto 34 può essere integrato nell'impianto 32 e utilizzarne la stessa tecnologia trasmissiva a RF. Tale impianto può tuttavia impiegare sistemi di trasmissione a larga banda di tipo noto dalla tecnica, ad esempio a microonde secondo lo standard Bluetooth.
In accordo con un primo aspetto dell'invenzione, il sistema 31 (Fig. 1) comprende una unità di controllo 49 per gestire e monitorare lo stato dei dispositivi 37, 38 dell'impianto 32 e dei dispositivi 41, 42 e 44, 46 degli impianti 33 e 34.
L'unità di controllo 49 è sostanzialmente costituita da un personal computer per connessione alla rete Internet (Webphone) (Figg. 3 e 4), avente un involucro principale 51 per una unità centrale 53 e per i vari componenti di sistema, uno schermo visualizzatore 54 ed una tastiera 56. Fra i componenti di sistema, l'unità di controllo 49 (Fig. 5) comprende una memoria DRAM 57, una Memoria Flash 58 con un sistema operativo 59, un lettore di Memoria Flash o Smart Card 60, un modem 61 per il collegamento con la rete telefonica ed un modulo a radiofrequenza 62 collegato ad una interfaccia seriale. Il sistema operativo 59 è ad esempio del tipo Windows CE.
La memoria 58 è atta ad essere caricata con un programma applicativo 63 e a ricevere le informazioni per configurare il sistema ed installare i suoi dispositivi. Una sezione 64 della memoria 58 è dedicata dal programma 63 a funzione di banca dati. In essa vengono immagazzinate le informazioni relative agli ambienti in cui opera il sistema 31, alla distribuzione dei dispositivi 37 e 38 in tali ambienti ed aH'estemo ed al loro stato operativo. Il programma 63 è atto ; aoltre ad associare a ciascuna tipologia di dispositivo 37, 38 un'icona specifica.
Una parte del programma 63 è atta a leggere nella sezione 64 della memoria 58 le informazioni di installazione per rappresentare sullo schermo 54 (Fig. 5) gli ambienti (A), (B), (C), ...(N) con i dispositivi 37, 38 installati ed il loro stato operativo, come icone 66-1, 66-2, .... 66-n.
Il programma 63 è atto ad associare la selezione di una delle icone all'attuazione del dispositivo 37 38 associato alla stessa icona. Vantaggiosamente, lo schermo 54 è del tipo sensibile al tatto (touch screen) e, in risposta al tocco dell'icona sullo schermo da parte dell'utente, il programma 63 è atto a generare un codice destinato al dispositivo rappresentato e che viene trasmesso dal modulo RF 62.
In accordo con un altro aspetto dell'invenzioe, la memoria 58 è anche atta ad immagazzinare i valori variabili associati ad alcuni dispositivi funzionali 37, 38, tenendoli aggiornati. Il programma 63 è atto a rappresentare dinamicamente sullo schermo 54 lo stato di un dato dispositivo funzionale (37) come diagramma a barre, e ad abilitare l'utente a regolare il dispositivo funzionale (37) in risposta al tocco e ad uno spostamento di un indicatore sul diagramma a barre.
Mediante il modem 61 dell'unità 49, il sistema 31 (Fig. 1) è inoltre suscettibile di gestione remota attraverso la rete PSTN 67. E' così possibile remotizzare l’accesso da e verso il sistema 31 per l invio di segnalazioni, la ricezione di comandi ed il monitoraggio degli impianti 32, 33 e 34 da parte di numeri telefonici .68 della rete fissa, da telefoni cellulari 69 o da centri di servizio o di assistenza 71 per interventi di tele-riparazione.
In accordo con un particolare aspetto dell'invenzione, lo schermo 54 (Fig. 3) è del tipo con LCD STN o con componenti d* visualizzazione a ridotto spessore ed è integrato con l'involucro 51 e con la tastiera 56. L'involucro 51 ha una sez 72 con funzione di base per lo schermo ed in cui si evidenzia una superficie inferiore 73 per l'appoggio del Webphone. Sulla parte frontale della sezione 72 è ricavato un vano di alloggiamento 74 contiguo alla superficie 73 e la tastiera 56 è alloggiabile, a cassetto, nel vano 74, secondo la configurazione di ingombro minimo di figura 4.
In questa configurazione, il Webphone 49 è operativo per la selezione delle icone con il controllo dei dispositivi 37 e 38 e per le funzioni di telefonia vera e propria, legate a tasti 75 alloggiati ai lati dello scherni. La tastiera 56 ha possibilità di estrazione, agevolata da una maniglia 70 e supportata dal piano di appoggio, ponendo il Webphone nella configurazione pienamente operativa di figura 3.
Le prestazioni funzionali del Webphone sono quelle note relative all'accesso ad Internet, al servizio di posta elettronica con gestione di caselle postali protette da parola chiave; Internet browser; telefono in vivavoce con cancellazione d'eco; rubrica telefonica con selezione rapida; e segreteria telefonica integrata.
Nel sistema di domotica 31 l'unità di controllo 49 (Fig. 1) scambia le seguenti categorie di informazioni: Segnali di comando in uscita o in ricezione; segnali di controllo, quali stati dei dispositivi, anomalie, ecc. verso l'unità di controllo 49; segnali audio in uscita o in ricezione per l impianto di video-citofonia 34; e segnali video verso l'unità di controllo 49 per l'impianto 34. Esiste inoltre uno scambio di controlli/comandi tra rimpianto di video-citofonia 34 e rimpianto di automazione 32 per la gestione delle aperture/segnalazioni ecc.
Dalla figura 1 si evidenzia la differente architettura interna degli impianti di automazione domestica 32 e di video-citofonia 33 rispetto a quella dell'impianto di sicurezza 33. Gli impianti 32 e 34, sono basati su un’architettura ad intelligenza distribuita in cui la logica di correlazione tra i dispositivi è determinata in fase di installazione e risiede nella mei oda di ogni singolo dispositivo. L'impianto 33 ha invece un'architettura basata sulla centrale di gestione 43 attraverso la quale transitano tutti i segnali provenienti dai singoli sensori e da cui partono i comandi di attuazione verso i dispositivi di segnalazione locale (sirene) e remota (combinatore).
I singoli dispositivi 37, 38; 44, 46, una volta installati, saranno quindi indipendenti nella gestione delle funzionalità di base ad essi attribuite, confinando l'eventuale guasto di un dispositivo alla specifica applicazione ed aumentando quindi Γ affidabilità del sistema rispetto ad un'architettura di tipo centralizzato.
Un altro aspetto del sistema 31 è rappresentato dalla presenza di segnali di controllo che partono dai dispositivi funzionali (di uscita) 37; 46 e sono diretti, seguendo una specifica correlazione logica tra i dispositivi, ai dispositivi di ingresso 38, 44 dai quali sono stati generati gli specifici segnali di comando.
Per garantire un livello qualitativo della comunicazione paragonabile a quella di sistemi equivalenti realizzati su altri media di supporto (su doppino TP, o su onde convogliate PL), sono presenti segnali di feedback per controllare, sia l'awenuta ricezione del segnale, sia lo stato conseguente del dispositivo di uscita. Senza una procedura di conferma, non è possibile infatti essere certi che la trasmissione sia andata a buon fine o, quantomeno, essere certi di rilevare un errore od uno stato di guasto nel sistema di comunicazione.
In particolare, lo scambio di informazione fra i dispositivi funzionali 37 e di ingresso 38 avviene secondo il protocollo Lon Talk (Echelon). Esso consente la ripetizione del messaggio fintanto che la trasmissione non sia andata a buon fine, con l’invio di messaggi di “acknowledgement” da parte del dispositivo funzionale ricevente verso il dispositivo d'ingresso trasmittente per confermare la corretta ricezione del messaggio e l «:ifettuazione del comando (stato del dispositivo).
I dispositivi 37, 38 dell'impianto 32 sono quindi datati di transceiver RF per comunicazioni di tipo bidirezionale. Ciò vale anche per il modulo RF 62 dell'unità di controllo 49 e per il modulo RF della centrale di gestione 43
Per le comunicazioni tra i dispositivi 44, 46 dell'impianto video-citofonico attinenti alle trasmissioni di immagini e suono è invece prevista una rete a larga banda. La trasmissione di immagini può essere mono-direzionale mentre, come ovvio, quella audio è bidirezionale.
Le automazioni tipiche dell'impianto 34 (apertura cancelli, porte, ecc.), prevedono dispositivi 44, 46 dotati di transceiver RF di tipo bidirezionale dello stesso tipo usato nei dispositivi 37 e 38 e lo scambio di informazioni avviene come per l impianto di automazione 32.
Nell'impianto di automazione domestica 32, l’unità di controllo 49 scambia informazioni di comando/controllo con i singoli dispositivi 37, 38 e, attraverso la rappresentazione ad icone dello schermo, consente all'utente la supervisione ed il comando dell’impianto stesso ed il collegamento alla rete telefonica per la gestione remota dell’ impianto. Il Webphone può quindi instaurare una comunicazione specifica con ogni singolo dispositivo di ingresso/uscita per: Inviare segnali di comando ai dispositivi di uscita; visualizzarne lo stato (On/Off, livello batteria, parametri impostati); e variarne i parametri.
Così, l’unità di controllo 49 è in grado di “aumentare” l’intelligenza del sistema 31 in termini di: Programmazione logica delle funzioni dell’impianto (funzioni logiche AND, OR, NOT); programmazione temporale delle funzioni dell’impianto (a calendario, settimanale, oraria); e sincronizzazione dei dispositivi.
L’impianto di sicurezza 33 può essere derivato da un impianto autonomo esistente avente i sensori d'ingresso 41, i seg locali e/o remoti 42 e la centrale di gestione 43 Sollegati con la tecnica trasmissiva del produttore di originr Tuttavia, secondo un altro aspetto dell'invenzione, l'unità di controllo 49 comprende mezzi di connessione con la centrale 43 dell'impianto 43 per l'attivazione programmata dell'impianto di sicurezza da parte dell'impianto di automazione e/o per l'attivazione programmata dell'impianto di automazione da parte dell'impianto di sicurezza.
Tali funzioni possono essere realizzate ad esempio prevedendo per il modulo 62 dell'unità di controllo 49 un convertitore di protocollo per la comunicazione con la centrale di gestione 43 dell'impianto 33. A sua volta, un'uscita (contatto pulito) della centrale 43 può essere collegata ad una interfaccia RF per il trasferimento di un comando verso rimpianto di automazione 32. Queste possibilità di comunicazioni possono essere estese anche ai singoli dispositivi 37 e 38.
Si preferisce invece lasciare alla centrale 43 la gestione generale dell'impianto di sicurezza 33 e degli stati di allarme. Le comunicazione tra i sensori/attuatori 41, 42 e centrale 43 vengono mantenute dal sistema di comunicazione proprietario.
Lo scambio dati consente di portare sull’ unità 49 le informazioni normalmente gestite dalla centrale di gestione 43 dell impianto di sicurezza, quali: identificazione delle zone e tipologia dei sensori installati, stato dei sensori, livello delle batterie, anomalie, segnalazioni di allarme, storici ecc. Queste informazioni vengono visualizzate sul webphone 49 per effettuare comandi di inserimento/disinserimento della centrale 43 e/o di particolari zone o di specifici sensori/attuatori. A protezione dell’accesso all'impianto di sicurezza 33, si può prevedere un adeguato livello di password a livello dell’interfaccia utente dell’unità di controllo 49.
Per motivi di sicurezza, può essere prevista un’ulteriore connessione indipendente alla rete telefonica. A questo scopo, uno dei dispositiv. 42 comprende un combinatore telefonico anti-tamper e autoalimentato per la segnalazione remota in caso di allarme proveniente dall'impianto 33.
Ancora secondo un'altra caratteristica dell'invenzione, l'unità di controllo 49 è predisposta per connettere l'impianto di automazione domestica 31 con i dispositivi d'ingresso e d'uscita dell'impianto video-citofonico 34 per la remotizzazione dei suoi comandi manuali e/o audiovideo, e degli attuatori elettrici e/o audio.
L'unità di controllo 49 è atta a trasferire immagini e suono provenienti dalla postazione citofonica esterna rendendo a tutti gli effetti il Webphone funzionalmente equivalente ad una postazione video-citofonica interna. Inoltre, la postazione esterna è collegabile alla rete telefonica per la remotizzazione fonica ed eventualmente delle immagini, ad esempio, su telefoni cellulari 69 di tipo UMTS. A questo scopo, si può prevedere sull'unità 49 un modulo a larga banda ad esmpio secondo lo standard Bluetooth per le trasmissioni di immagini e suono. Il modulo 62 assicura invece la gestione delle automazioni tipiche dell'impianto 34 (apertura cancelli, porte, ecc.).
L’installazione logica degli impianti 32 e 33 prevede l'uso di un apposito programma di installazione tramite un PC esterno dotato di interfaccia RS 232/RF per il collegamento radio con il sistema 31. In alternativa, ciò può essere affidato ad una particolare predisposizione del Webphone 49.
Nella fase di installazione (Fig. 6) vengono eseguiti: l'indirizzamento fisico dei dispositivi; la definizione della topologia dell’impianto (assegnazione della denominazione e collocazióne all’interno dell’edificio); un indirizzamento virtuale di gruppo (correlazione tra dispositivi); il caricamento degli applicativi sui singoli dispositivi; la configurazione dei parametri; ed il controllo di corretta installazione.
Il programma d'installazione provvede anche a generare le informazioni sulle tipologie dei vari dispositivi dell'impianto e a memorizzarle come banca dati nella sezione 64 (Fig. 5) della Memoria Flash 58. Attraverso la lettura di queste informazioni, l’unità di controllo 49, configura con apposite procedure l’interfaccia utente per rimpianto specifico. La memoria
Nel caso dell’impianto di sicurezza 33 (Fig. 1) l’installazione segue inizialmente le procedure definite dal costruttore per la centrale 43 e i relativi sensori. L’interfaccia utente viene installata sull'unità di controllo 49, in un secondo momento, senza il ricorso al PC esterno. Tale installazione può essere direttamente gestita dall’unità 49 attraverso un programma specifico caricabile da una Memoria Flash separata o scaricabile da Internet. Successivamente, l’unità di controllo interrogherà, attraverso l’interfaccia RS232/RF, la centrale di gestione 43 dell’impianto 33, acquisendo tutte le informazioni necessarie.
Per ciò che riguarda l'installazione fisica e l'architettura dei componenti del sistema 31, i dispositivi funzionali e di ingresso dell'impianto offrono differenti soluzioni per minimizzare la necessità di cablaggio sia in impianti nuovi, che in caso di sostituzione e/o affiancamento di impianti elettrici esistenti: Inserimento in contenitori elettrici esistenti (scatole da incasso, centralini e quadri); installazione in impianti esistenti senza necessità di altri cablaggi; e aggiunta di punti di comando e/o sensori senza la necessità di collegamento alla rete elettrica.
Le configurazioni installative sono applicate di volta in volta ai singoli dispositivi in base ad esigenze quali: tipo di applicazione coinvolta (illuminazione, termoregolazione ce); necessità o meno di collegamento alla rete elettrica; consumi; ingombri minimi. Sono previste: Installazione da incasso; installazione da parete; installazione in centralini/quadri; ed installazione Plug & Play.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, i dispositivi funzionali 37 e/o d'ingresso 38 (Figg.7 e 8) del sistema 31 sono suscettibili di montaggio ad incasso in scatole rettangolari 75 standardizzate da 9,6 x 6,0 x 6,0 cm, note come "scatole per tre moduli", equivalenti al prodotto "503" della Bticino SpA e incassate in una parete 77. Ciascun dispositivo 37, 38 comprende un modulo contenitore 78, almeno un modulo di ingresso e/o uscita 79 con uno o più moduli specifici 81, ed una placca 82.
Il modulo contenitore 78 è formato da una scatola flangiata 83 munita di una morsettiera 84 per il collegamento con la rete e configurata per il montaggio nella scatola 76 e di un coperchio ad incastro 86. Il modulo 79 include un transceiver a radiofrequenza montato all'interno del modulo 78 per l'interconnessione radio con gli altri dispositivi 37, 38. Il modulo 79 può prevedere una prima sezione di connettore 87 per la placca 82, dei sensori, uno o più relè opportunamente collegati fra di loro, LED di segnalazione ed altri visualizzatori e collegamenti con la morsettiera 84.
La placca 82 è applicabile in modo complementare sul modulo 78 e può supportare uno o più tasti o pulsanti 88 defininendo una pulsantiera 89, e/o elementi di visualizzazione 90. La placca ha una seconda sezione del connettore 87 ed è collegabile con il modulo di ingresso/uscita 79 all'atto del montaggio, accoppiandosi con la prima sezione del connettore per il trasferimento di comandi e segnali fra i pulsanti 88 e/o gli elementi di visualizzazione 90 e lo stesso modulo 79.
La scatola da incasso 76, rettangolare per tre moduli, è uno standard “di fatto” in Italia ed è inoltre presente in altre aree geografiche europee ed extraeuropee. Le soluzioni da incasso sono previste per in casi in cui sia necessario (o semplicemente conveniente) il collegamento alla rete elettrica. Un modulo da incasso, dotato ad esempio di relè da 16A, può essere sostituito senza necessità di cablaggi aggiuntivi ad un equivalente interruttore elettromeccanico.
Lo spazio a disposizione viene ottimizzato, portando al massimo livello possibile il numero di funzioni implementabili all’interno di un unico modulo. E’ prevista, a questo proposito, l’integrazione di funzioni di input e di output. Ad esempio, come mostrato in fig. 7 è possibile gestire con una singola interfaccia due uscite a relè ed una pulsantiera 89 da 8 punti di comando. E' evidente che soluzioni di questo tipo consentono di ripartire il costo dell’interfaccia radio e del microcontrollore su più funzioni, abbattendo di conseguenza il costo complessivo.
L’installazione da parete nasce con l’opportunità offerta dalla comunicazione in RF di potere prevedere un dispositivo 37, 38 in qualsiasi punto dell'ambiente anche quando la rete elettrica non sia disponibile, o non si reputi necessario il collegamento (ad esempio nel caso di pulsanti e sensori). L’alimentazione è fornita da una opportuna batteria situata all’interno del modulo 79 il quale, in questo caso è di forma rettangolare, di basso spessore, e mantiene la piena connettibilità con la placca 82. In entrambe le soluzioni, da incasso e da parete, sono previsti gli stessi moduli quali pulsantiere, sensori o termostati.
L'installazione in centralini e quadri viene utilizzata per i dispositivi che, in impianti di tipo tradizionale, sono normalmente realizzati con standard DIN. Per il sistema 31, è la scelta effettuata per centraline di gestione dei carichi, moduli attuatoli per termoregolazione e centraline di irrigazione, installati in contenitori simili e per il montaggio su rotaia DIN.
L’installazione Plug & Play sfrutta la connessione a prese di potenza tradizionali per il collegamento alla rete elettrica. Consente quindi di installare il dispositivo senza dover effettuare il collegamento fisico con i cavi di potenza.
La struttura del modulo di ingresso e/o uscita 79 con transceiver a radiofrequenza e dei moduli specifici 81 (tasti, sensori, uno o più relè, LED ed altri visualizzatori) si applica anche sui dispositivi 37 e 38 delle installazione da parete; in centralini/quadri; e Plug & Play
Per ciò che riguarda le prestazioni generali, a titolo di esempio non limitativo, l impianto di automazione 32 può gestire i seguenti sotto-impianti: Gestione carichi elettrici; irrigazione; illuminazione; automazione porte/cancelli; automazione tende e tapparelle; e termoregolazione. L'impianto 32 è anche suscettibile di gestire il funzionamento di elettrodomestici mediante attuatoli integrabili negli stessi elettrodomestici.
Il sistema 31 richiede una “intelligenza minima” per l implementazione delle funzioni di base. Non sono quindi generalmente previsti dispositivi appartenenti all’impianto dedicati alla funzione di programmazione logico/temporale dei sottosistemi. Tali funzioni sono infatti svolte dall’unità di controllo 49 che, come tale, è “componente funzionale rilevante”, ma non critico, del sistema.
Per alcuni sotto-impianti, la programmazione logico-temporale è comunque un aspetto rilevante. Ad esempio la funzione di cronotermostato (definizione del set point di temperatura nel tempo) è implementata unicamente sull’unità di controllo 49. In condizione di guasto, sarà possibile il controllo della temperatura solo manualmente su un apposito termostato.
Un altro esempio è costituito dal impianto di irrigazione dove Pattuatore a relè è programmato dall’unità 49. Qualora questa unità fosse in condizione di guasto, l’attuazione delle elettrovalvole potrà essere solo di tipo manuale.
I dispositivi funzionali 37 e di ingresso 38 hanno delle specificità relative alle funzioni o al impianto in cui vengono impiegati. Tra questi dispositivi si comprendono ad esempio: Interfacce di ingresso/uscita; interfaccia RS232/RF; e Router (se necessari). Tali componenti non esprimono quindi funzionalità impiantistiche specifiche, ma sono strettamente collegati all’architettura base del sistema di comunicazione.
Fra i dispositivi 37, 38 si evidenziano i seguenti moduli: Centralina gestione carichi; centralina scenari e timer; pulsantiera; telecomando; interfaccia per placche da incasso con e senza relè; interfaccia per placche da incasso con dimmer; presa controllata da incasso; interfaccia per moduli DIN a relè; moduli DIN con relè; presa volante controllata con o senza dimmer; elettrovalvola termosifone; suoneria a placca; attuatore volante per tapparelle; interfaccia per contatti di input; interfaccia per placche da parete; sensore IR di presenza a placca; sensore di temperatura a placca; termostato a placca; sensore crepuscolare; sensore vento; sensore pioggia.
Le caratteristiche della centralina gestione carichi (Fig. 9) saranno descritte in relazione al sotto-impianto di gestione carichi
La centralina scenari e timer DIN è necessaria ogni qualvolta nel sistema 31 vengano previste funzionalità legate a temporizzazioni settimanali, scenari o gestione di dispositivi attuatoli alimentati a batterìa. La centralina permette la memorizzazione e la successiva attivazione di scenari, intesi come sequenze di eventi predefiniti ed eventualmente temporizzati. Ogni scenario è programmabile dall'unità di controllo 49. La centralina è dotata di orologio interno e memorizza le programmazioni settimanali dei vari dispositivi, come ordinarie per eventi con cadenza settimanale e straordinarie per eventi da eseguire una sola volta.
La centralina scenari e timer opera come casella in grado di memorizzare in una tabella fino a 100 comandi, indirizzati dai dispositivi attuatoli a batteria (ad esempio i comandi destinati alla elettrovalvola del termosifone). I messaggi letti sono cancellati dopo la lettura e quelli non letti sono cancellati dopo una settimana, aumentando notevolmente la durata delle batterie.
La pulsantiera 89 (Fig. 6) può comandare l'accensione, lo spegnimento o la regolazione di carichi elettrici (attraverso il comando di appositi apparecchi dedicati) e visualizza lo stato effettivo del dispositivo tramite un apposito LED. Normalmente i tasti posizionati a sinistra corrispondono alla funzione "On" e quelli a destra alla funzione "Off<1>; è però anche possibile programmare un singolo tasto per realizzare ciclicamente le funzioni On e Off.
Alla pulsantiera 89 può essere associato un "dimmer" ad esempio per il controllo di una o più lampade. In questo caso, una breve pressione del tasto fa accendere o spegnere la lampada mentre con una pressione prolungata si regola l'intensità luminosa. E' possibile anche il funzionamento "dimmer con rampa": premendo il tasto si accende la luce che automaticamente arriva all'intensità impostata in un tempo (rampa) predefinito in fase di installazione. Le pulsantiere 89 sono alimentate direttamente dal modulo di ingresso/uscita ed i copri-tasti, separabili, sono personalizzati con apposita simbologia.
Il telecomando permette di accendere, spegnere e regolare i dispositivi presenti nell'impianto, comprende un tasto On/OfF, 3 tasti comando scenari e 8 tasti per il comando di gruppi o di singole utenze. L'insieme dei tasti consente di attuare: -Scenari (Insieme di comandi sequenziali indirizzati ai vari dispositivi per accensione, spegnimento e regolazione dei componenti dell'impianto domestico)
-Comandi di gruppo (accensione o spegnimento di una o più utenze); e -Comandi di singoli dispositivi (suonerie, luci, ecc.).
Il modulo di ingresso/uscita 79 per placche da incasso con o senza relè (Fig. 6) è una interfaccia di ingrésso/uscita RF che permette il comando di utenze o gruppi di utenze indipendenti fra loro. I relè possono essere variamente collegati per funzioni specifiche ed il connettore multipolare 87 consente di collegare tutti i dispositivi associabili. L'interfaccia riceve, elabora, trasmette, attua i comandi ed i dati provenienti da tutti i dispositivi ad essa connessi in fase di installazione. Il dispositivo può essere predisposto per ricevere il comande da sensori per attivare funzioni specifiche. Fornisce alimentazione al dispositivo di personalizzazione associato e ne riceve i comandi e si installa nella scatola da incasso "503".
L'interfaccia per placche da incasso con dimmer è una interfaccia di ingresso/uscita RF analoga all'interfaccia 79 e con funzione dimmer personalizzabile: in fase di installazione il comando di accensione può essere impostato in modo "istantaneo" (ripristina il precedente valore di regolazione presente al momento dello spegnimento) o in modo "progressivo" (ripristina il valore di regolazione presente al momento del precedente spegnimento attraverso una rampa di salita selezionabile), questa interfaccia è dotata di un uscita triac, fornisce alimentazione al dispositivo di personalizzazione associato e ne riceve i comandi.
L'interfaccia per placche da incasso senza relè un interfaccia di input RF che permette il comando di utenze o di gruppi di utenze indipendenti tra loro; è dotata di connettore multipolare femmina che consente il collegamento di tutti i dispositivi associabili. L'interfaccia riceve, elabora e trasmette i comandi ed i dati provenienti da tutti i dispositivi ad essa connessi in fase di installazione ed ha solo funzione di input. Fornisce alimentazione al dispositivo di personalizzazione associato e ne riceve i comandi e si installa nella scatola da incasso tipo "503".
La presa controllata da incasso (Fig. 10) riceve via radio i comandi On/Off e comanda, tramite relè, le singole utenze o i gruppi di utenze elettriche collegate, come sarà descritto in seguito. Essa è munita di LED verde e rossa e si installa nella scatola da incasso tipo "503".
L'interfaccia per moduli DIN a relè è una interfaccia di ingresso/uscita RF, funzionalmente identica all'interfaccia 79, che permette il comando di utenze o gruppi di utenze indipendenti tra loro; ed è dotata di connettore multipolare femmina per il collegamento di tutti i moduli DIN a relè. L'interfaccia ha solo funzione di input ed i comandi sono trasferiti ai moduli DIN a relè, montati su guida DIN e connessi tramite il connettore. Il dispositivo si installa su rotaia DIN.
Il modulo DIN a relè permette il comando di utenze indipendenti tra loro; è dotato di connettore multipolare maschio per il collegamento con il modulo di interfaccia dal quale riceve i comandi. Il comando delle utenze può essere inviato al modulo tramite l'interfaccia, o può avvenire manualmente per mezzo di un pulsante montato sul dispositivo. Il modulo è dotato di relè da 10A e si installa su rotaia DIN.
La presa volante controllata riceve via radio i codici On/Off e comanda, tramite relè, le utenze elettriche collegate. La presa può essere comandata dalla centralina di controllo dei carichi elettrici: al verificarsi di un sovraccarico, un LED verde lampeggia brevemente e poi chiude il relè e distacca l'utenza. La presa scollegata è segnalata da un LED rosso. Il dispositivo s'inserisce in prese standard italiano/tedesco da 23 OV.
La presa volante controllata con dimmer riceve via radio i codici di comando e comanda, tramite dimmer; le utenze elettriche collegate. Può essere comandata dalla centralina di controllo dei carichi elettrici: per il distacco controllato delle utenze e la segnalazione con LED verde e rossa. La funzione dimmer è personalizzabile: in fase di installazione; il comando di accensione può essere impostato in modo "istantaneo" (ripristina il precedente valore di regolazione presente al momento dello spegnimento) o in modo "progressivo" (ripristina il valore di regolazione presente al momento del precedente spegnimento attraverso una rampa di salita selezionabile). Il dispositivo s'inserisce nelle tradizionali prese standard italiano/tedesco da 23 OV.
Elettrovalvola termosifone, alimentata a batteria. Riceve dal termostato o da altri dispositivi di controllo il comando per la gestione della temperatura nell'ambiente. Consente la gestione della temperatura di singole zone (microclima) o su un unico punto di controllo (macroclima). Il montaggio è effettuato direttamente sull'elemento radiante.
La suoneria multimediale a placca è utilizzata per la segnalazione acustica di allarmi o attuazioni in corso (ad esempio durante l'apertura o chiusura di un cancello automatico). In fase d'installazione si può scegliere il tipo di melodia, la durata e l'associazione ad eventi diversi. Si possono effettuare modifiche alla melodia ed ai parametri di attuazione operando sul Webphone. Nel caso di allarme, la suoneria è attiva finché perdura la causa oppure finché l'utente non interviene con il pulsante di tacitazione. Il dispositivo si installa nella scatola da incasso "503".
L'attuatore volante per tapparelle riceve, elabora, trasmette e attua i comandi ed i dati provenienti dai dispositivi ad esso associati in fase di installazione. Dispone di un connettore a vite che consente di collegare, oltre al motore, anche due fine corsa per indicare i punti di arresto della tapparella. E possibile inibire manualmente il comando nel caso di gestione della tapparella abbinato al sensore vento. L'attuatore ha un relè ed è montabile nel luogo più adatto al comando delle tapparelle.
L'interfaccia per più contatti di input è una interfaccia di input RF alimentata a batteria. Consente di collegare all'impianto, attraverso un cavo multipolare a 8 conduttori, fino a 4 interruttori tradizionali (normali pulsanti o micro-switch) trasformando una serie civile filare standard in un sistema RF. L'interfaccia consente di gestire comandi On/OfF e comandi di regolazione (es. dimmer). Il dispositivo si installa nella scatola tipo "503".
L'interfaccia per placche da parete è una interfaccia di input RF alimentata a batteria. Permette il comando di utenze o gruppi di utenze indipendenti tra loro; è dotata di connettore multipolare femmina che consente il collegamento di tutti i dispositivi associabili. L'interfaccia riceve, elabora, trasmette, attua i comandi ed i dati provenienti da tutti i dispositivi ad essa connessi in fase di installazione. Il dispositivo ha solo funzione di input. Fornisce alimentazione al dispositivo di personalizzazione associato e ne riceve i comandi e si installa a parete.
Il sensore IR di presenza a placca rileva la presenza di persone entro il suo raggio d'azione attraverso un sensore passivo sensibile alle radiazioni infrarosse; è munito di lente direzionale di fecalizzazione. Abbinato ad un attuatore permette, ad esempio, l'accensione automatica delle luci in luoghi di passaggio quali corridoi o scale. Il sensore viene montato ad innesto sulle interfacce da incasso o da parete dalle quali preleva anche l'alimentazione.
Il termostato a placca 91 (Fig. 11), mediante un sensore di precisione integrato rileva la temperatura ambiente del locale in cui é stato installato ed invia un comando di regolazione ad un attuatore remoto (caldaia, elettrovalvola di zona o di termosifone, fan-coil, ecc.). Consente la visualizzazione su un display LCD (a tre cifre) 92 del valore della temperatura rilevata e delle soglie di regolazione, impostabili manualmente mediante tasti /-. Può essere impiegato come regolatore a soglia (termostato On/Ofi) o per comandare elettrovalvole miscelatrici proporzionali (regolazione della temperatura acqua di mandata), È possibile selezionare le varie modalità di funzionamento: notturno, diurno, antigelo e termoregolazione (freddo/caldo) azionando i tasti posti sulla placca; le scelte fatte sono visualizzate sul display LCD. Il termostato viene montato ad innesto sulle interfacce da incasso o da parete dalle quali preleva anche l'alimentazione.
Il sensore di temperatura a placca indicato con 93 (Fig. 13) ha un elemento di termosensibile per rilevare la temperatura ambiente del locale in cui è stato installato. In accordo con l'invenzione, il sensore 93 ha mezzi di memoria per immagazzinare informazioni relative ad un valore di soglia della temperatura ambiente e mezzi di intervento per confrontare la temperatura rilevata dall'elemento termosensibile con il valore di soglia ed un transceiver che inviare un comando di regolazione all'attuatore remoto in risposta all'attivazione dei mezzi di intervento.
In dettaglio, il sensore 93 comprende una placca 94 con funzione di copertura e avente una serie di indicatori visivi 96 e due tasti di forzatura 97 e 98, ai lati della placca, rispettivamente in aumento ed in diminuizione.
Il valore automatico di soglia (AUTO) è ad esempio quello impostato dal sensore 91 o dall'unità di controllo 49 ed il transceiver invia normalmente un comando di attuazione (a ventilatori, elettrovalvole, ecc.) nel caso in cui la temperatura vari rispetto alla soglia preimpostata. Nell'ambiente in cui è montato il sensore 93 tale soglia può essere modificata dall'utente.
Agendo sui tasti di forzatura 97 ,98 si varia incrementalmente in aumento o in diminuzione il valore di soglia. Gli indicatori 96 sono predisposti per visualizzare lo stato AUTO del sensore 93 e i possibili stati incrementali in aumento o in diminuzione impostati a seguito dell'azionamento dei tasti di forzatura.
Il tasto di forzatura in aumento 97 è associato all'incremento del valore di soglia e quello in diminuizione 98 è associato alla diminuzione di tale valore. Gli indicatori visivi 96 comprendono una serie di LED ciascuno associato ad un incremento di un grado del valore di soglia associato a singole attuazioni dei due tasti di forzatura 97 e98.
Il sensore 93 viene montato ad innesto sulle interfacce da incasso o da parete dalle quali preleva anche l'alimentazione.
Il sensore crepuscolare da esterno è a parete ed alimentato a batteria. Invia un comando di accensione o di spegnimento ai dispositivi di illuminazione in funzione del livello di luminosità esterna. Il sensore può comandare anche altre attuazioni, quali la salita e la discesa di tapparelle, l'apertura e la chiusura di tende, ecc. Misura, ad intervalli regolari, la luminosità e confrontandola con una soglia definita in fase di installazione; in caso di superamento della soglia, dopo un ritardo programmabile, il sensore invia il comando ai dispositivi collegati
Il sensore vento è alimentato a batteria. È in grado di misurare il valore della velocità del vento. In funzione della velocità rilevata e della soglia di velocità preimpostata comanda ad esempio la chiusura di tapparelle o di tende esterne per evitarne il danneggiamento.
Il sensore pioggia è alimentato a batteria. Il sensore rileva la condizione di pioggia. Comanda l'arresto dell'eventuale impianto di irrigazione ma può essere associato anche ad altre funzioni quali ad esempio la chiusura di tende e tapparelle. Ritornando alle caratteristiche del sistema 32, il sotto-impianto di gestione carichi, indicato con 100 in figura 12, prevede la gestione del prelievo di energia. Esso rende possibile rinserimento ed il distacco di generici carichi elettrici (elettrodomestici, motori elettrici, azionamenti vari) sia attraverso un semplice comando manuale, che sulla base di comandi automatici provenienti da uno o più sensori (crepuscolari, infrarosso ecc.).
In accordo con una caratteristica dell'invenzione, i dispositivi d'ingresso 38 del sotto-impianto 100 includono una centralina di gestione 101 (Fig. 9) ed i dispositivi funzionali 37 includono prese controllate 102-1, 102-2 per utenze elettriche 103-1, 103-2 collegate alla rete elettrica 104.
La centralina 101 comprende un sensore 105 per rilevare la potenza puntuale assorbita dalle utenze ed un circuito del modulo specifico 81 per confrontare tale potenza con un valore massimo predefìnito registrato nella sua memoria.
Le prese 102 (Fig. 10) alimentano una o più utenze ed hanno ciascuna un modulo RF 106 uguale ai moduli 79 ed un attuatore 107 collegato con il circuito d'interfaccia ed operativo su un interruttore interno per il collegamento controllato della presa con la rete 104.
La centralina di gestione 101 (Fig. 9) è predisposta per rilevare una condizione di sovraccarico della rete ed inviare comandi per una delle prese controllate 102-1, 102-2 in modo da scollegare l'utenza o le utenze prescelte evitando il disservizio generale.
Il sotto-impianto 100 (Fig. 12) è cosi in grado di prevenire situazioni di black out dell impianto dovuto a un prelievo di potenza superiore a quanto previsto dal contratto dell'Ente di fornitura in essere. In fase di installazione è possibile selezionare il livello di potenza contrattuale, definendo il valore di soglia di intervento del sotto-impianto per la disconnessione di un'utenza al disotto del valore
di intervento della protezione termica del contatore.
La centralina di gestione 101 ha inoltre una memoria inizializzabile per
scollegare una o più utenze delle prese 102-1, 102-2 in accordo con un dato schema
di priorità. A sua volta l'unità di controllo 49, in fase di installazione, è atta a caricare
i sui mezzi di memoria con dati che definiscono tale schema di priorità.
Le prese controllate 102 sono associate ad opportuni mezzi per forzare il
rispettivo attuai ore a ripristinare il collegamento. Se permane la condizione di sovraccarico, la centralina 101 è atta a comandare il distacco di un'utenza a minore
priorità. I carichi elettrici sconnessi sono poi automaticamente riportati in condizioni
di servizio qualora sia rilevata la normale condizione di carico deH’impianto
Attraverso il webphone 49, l<' >utente potrà definire quali carichi sono soggetti
alla log<i>ca di priorità di disattivazione e quali invece, ad esempio il frigorifero, non
dovranno essere sconnessi automaticamente per evitare disservizi.
E’ possibile inoltre la programmazione dei carichi elettrici sulla base di fasce
orarie definite dall’utente (ad esempio per sfruttare le tariffe differenziate). Ciò può
essere effettuato dall’unità di controllo 49 attraverso la programmazione oraria o a
calendario dell’accensione/spegnirnento delle prese comandate. Anche nel caso di programmazione dei carichi rimane comunque attiva la gestione delle priorità di sconnessione. E' inoltre possibile prevedere l’inibizione del prelievo di energia di
zone definite della casa (ad esempio per motivi di sicurezza).
I dispositivi d'ingresso 38 del sotto-impianto 100 (Fig. 12) possono comprendere sensori di presenza, crepuscolari e simili, indicati con 108, inizializzabili I dall'unità di controllo 49 per il collegamento o lo scollegamento di prese 102-n.
La centralina di gestione 101 (Fig. 9) è alloggiata in un modulo provvisto di un pulsante di ripristino 109 e montabile su guida DIN per una sistemazione in un quadro elettrico e quindi in prossimità dell'interruttore generale. Il ripristino dell'alimentazione sull'utenza può avvenire automaticamente, forzato dal Webphone 49 o tramite il pulsante 109. Se permane la condizione di sovraccarico, la centralina 101 comanderà il distacco dell'utenza a minore priorità.
La presa controllata 102 (Fig. 10), in una sua forma di esecuzione è alloggiata in un modulo da incasso 111 con una coppia di LED 112 rosso e verde, installabile in una scatola da incasso tipo "503" insieme con una placca 113.
Il verificarsi di un sovraccarico segnalato dalla centralina 101, viene preliminarmente segnalato con un breve lampeggiamento del LED verde ed è seguito dalla chiusura del relè con il distacco dell'utenza connessa. La presa scollegata è segnalata dall'illuminazione del LED rosso. Ulterio i dettagli di questa presa sono descritti nella Doman 'a di Brevetto della Richiedente avente per titolo: "Présa controllata per applicazioni di domotica", depositata in Italia nella stessa data di deposito della presente Domanda di Brevetto.
Il sotto-impianto di irrigazione, indicato con 114 in figura 14, prevede la gestione di un impianto centralizzato di irrigazione a più zone collegato, tramite una linea in bassa tensione di sicurezza (24 V) 116, ed elettrovalvole 117 di apertura/chiusura del circuito idraulico 118.
I dispositivi funzionali 37 del sotto-impianto 114 comprendono opportuni moduli a relè 119, ad incasso o DIN e, ad esempio alimentati dalla rete, per il collegamento selettivo delle elettrovalvole 117 alla linea a bassa tensione. Come dispositivo d'ingresso 38 si può prevedere un sensore di pioggia 121, inizializzabile attraverso l'unità di controllo 49. E’ inoltre possibile collegare una pompa ausiliaria per fornire la pressione sufficiente all’impianto di irrigazione.
L’apertura/chiusura delle elettrovalvole 117 può avvenire manualmente, direttamente sul modulo a relè, da pulsanti, o da telecomando. La programmazione logica e temporale delle singole aperture/chiusure nelle varie zone può essere invece effettuata dall’unità di controllo 49.
Le altre prestazioni di base del sotto-impianto includono: Apertura e chiusura manuale della singola zona dell’impianto di irrigazione; azionamento pompa; inibizione della programmazione su segnale proveniente da sensore pioggia 121; verifica dello stato degli attuatori (LED); indicazione livello di carica delle batterie.
Il sotto-impianto di illuminazione prevede la gestione di tutte le prestazioni tipiche di un impianto di illuminazione di tipo civile. E' possibile eseguire comandi di tipo manuale o automatico per l’accensione/ spegnimento/regolazione dell’intensità luminosa di utenze singole o multiple da uno o più punti di comando
Le prestazioni del sotto-impianto di illuminazione includono: On/Off di uno o più punti luce e di uno o più gruppi di punti luce; variazione dell’intensità luminosa di tali punti luce e di uno o più gruppi di punti luce; On/Off di punti luce temporizzato; On/Off automatico di uno o più punti luce da sensori di presenza e crepuscolare; indicazione dello stato attuatori (acceso/spento/livello di intensità luminosa); indicazione livello di carica delle batterie.
Il sotto-impianto di automazione porte/cancelli gestisce l’automatismo di porte, cancelli, porte basculanti ecc. e consente la segnalazione di apertura/blocco/chiusura degli stessi. E’ possibile interfacciare le centraline di comando per l’automazione cancelli automatici o porte basculanti per l’invio di comandi apertura/blocco/chiusura da pulsantiere, telecomando o postazione interna video-citofonica.
E’ prevista inoltre una suoneria multi-melodia utilizzabile per la funzione “campanello” la selezione della melodia può essere effettuata in fase di installazione o dalla unità di controllo 49.
Il sotto-impianto di automazione porte/cancelli è integrabile con l impianto video-citofonico RF. Le prestazioni di base del sotto-impianto prevedono: Apertura/blocco/chiusura porte/cancelli da uno o più punti; apertura elettroserrature porte/pedonali da uno o più punti; indicazione di stato aperto/chiuso (attraverso contatto magnetico: aperto/chiuso); invio segnalazione acustica da uno o più punti; e indicazione livello di carica delle batterie
Il sotto-impianto di automazione tende e tapparelle gestisce l’automatismo di tende e tapparelle per edifici residenziali. In generale è possibile eseguire comandi di tipo manuale o automatico per alzare/abbassare tende o tapparelle o, in quest’ultimo caso per orientarne le lamelle, sono possibili automazioni di altri elementi quali vasi tas, persiane ed in generale di tutti i serramenti motorizzati
Le prestazioni di base del sotto-impianto prevedono: Apertura/chiusura singola tenda/tapparella/serramenti motorizzati da uno o più punti; regolazione posizione lamelle si un singola tapparella da uno o più punti; apertura/chiusura di gruppi di tende/tapparelle/serramenti da uno o più punti; regolazione posizione lamelle di gruppi di tapparelle da uno o più punti; apertura/chiusura tende/tapparelle/altri serramenti da sensori vento/pioggia/crepuscolare; indicazione stato di aperto/chiuso (attraverso contatto di fine-corsa); e indicazione livello di carica delle batterie.
Il sotto-impianto di termo-regolazione è in grado di gestire la temperatura di edifìci o di zone/ambienti singoli nel settore residenziale, comandando direttamente impianti di termoregolazione attraverso comandi di tipo On/Off, o agendo su elettrovalvole localizzate per la gestione della temperatura di ambienti singoli. E' quindi possibile, compatibilmente con il tipo di impianto idraulico esistente, realizzare una gestione differenziata del clima per garantire un maggiore livello di comfort abitativo ed, in taluni casi, per consentire risparmi energetici.
La gestione del clima può essere implementata direttamente dall’unità di controllo 49 attraverso la gestione differenziata nel tempo del set point di temperatura. L’utente ha così, a tutti gli effetti, la funzione di cronotermo stato sfruttando al tempo stesso le potenzialità di un interfaccia user-friendly.
Le prestazioni del sotto-impianto di termo-regolazione prevedono: Gestione della temperatura della casa/edificio (temperatura comfort/standby/notte); gestione della temperatura di zone/ambienti singoli (temperatura comfort/standby/notte); visualizzazione della temperatura e dei parametri impostati; impostazione dei parametri/valori di soglia; stato di carica delle batterie.
Naturalmente, fermo il principio del trovato, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto è stato descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di controllo ed attuazioni (32) per impianti elettrici civili, comprendente una serie di dispositivi funzionali (37) collegabili alla rete elettrica e dispositivi d'ingresso (38), associati ai dispositivi funzionali, interconnessi per via radio, detto sistema (32) essendo caratterizzato da ciò che ciascuno dei dispositivi funzionali (37) e/o di ingresso (38) include: un modulo contenitore (78) per un dato dispositivo funzionale (37) o di ingresso (38), configurato per essere montato in una scatola parallelepipeda ad incasso (76) di formato standardizzato " per tre moduli"; almeno un modulo di ingresso e/o uscita a radiofrequenza (79) montato in detto modulo contenitore (78) per assicurare l'interconnessione radio con gli altri dispositivi di ingresso o/o funzionali (38, 37); e una p ·. ' ca (82) applicabile in modo complementare su deVc modulo d'ingresso (79) con funzione di copertu e/c avente componenti associati operativamente al dato dispositivo funzionale (37) e/o di ingresso (38).
  2. 2. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò che detto modulo contenitore (78) comprende un involucro parallelepipedo (83) accoppiabile con la suddetta scatola parallelepipeda ad incasso (76).
  3. 3. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato da ciò che detta placca (82) supporta uno o più pulsanti (88) e/o elementi di visualizzazione (89) ed in cui detta placca (82) e detto modulo contenitore (78) sono collegabili tramite connettori (87) all'atto del montaggio della placca (82) sul modulo contenitore (78 ) per il trasferimento di comandi e segnali fra i pulsanti e/o gli elementi di visualizzazione ed il modulo d'ingresso/uscita a radiofrequenza (82).
  4. 4. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo la rivendicazione 1, o 2 o 3, caratterizzato da ciò che i dispositivi funzionali (37) comprendono moduli di attuazione (107) controllati dal suddetto modulo di ingresso/uscita a radiofrequenza (79).
  5. 5. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato da ciò che i dispositivi funzionali (37) includono almeno una presa elettrica (102) collegata con un rispettivo modulo di attuazione (107) per collegare, in modo controllato, un'utenza elettrica alla rete (104).
  6. 6. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato da ciò che i dispositivi d'ingresso (38) includono un sensore (105) per rilevare la potenza assorbita da tutte le utenze collegate alla rete e mezzi per confrontare detta potenza con un valore massimo prestabilito ed in cui detto transceiver ò atto ad inviare un comando di attuazione della presa elettrica (102) per scollegare l'utenza elettrica della suddetta presa dalla rete (104), al superamento del suddetto valore massimo.
  7. 7. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da ciò che i moduli d'ingresso/uscita a radiofrequenza (79) scambiano dati in una banda di frequenza compresa fra 868,0 e 868,6 MHz.
  8. 8. Sistema di controllo ed attuazioni (32) per impianti elettrici civili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da ciò che comprende una unità di controllo (49) sostanzialmente costituita da un personal computer (Webphone) avente un corrispondente modulo a radiofrequenza (62) per gestire e monitorare lo stato dei dispositivi di ingresso e dei dispositivi funzionali (38, 37) ed in cui ciascun modulo d'ingresso/uscita a radiofrequenza (70) è atto a scambiare dati con il modulo a radiofrequenza (62) della suddetta unità di controllo (49).
  9. 9. Sistema di controllo ed attuazioni (32) per impianti elettrici civili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da ciò che il suddetto dato dispositivo funzionale (37) o di ingresso (38) comprende mezzi di memoria per immagazzinare informazioni relative alla identificazione e al funzionamento del dato dispositivo funzionale (37) o di ingresso (38) e di un dispositivo funzionale (37) o di ingresso (38) con il quale è collegato operativamente.
  10. 10. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo le rivendicazioni 8 e 9, caratterizzato da mezzi di predisposizione (PC, 49) atti a caricare, in fase di installazione, i mezzi di memoria con le suddette informazioni.
  11. 11 Sistema di controllo ed attuazioni (32) per impianti elettrici civili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da ciò che il dato dispositivo funzionale (37) o di ingresso (38) è un termostato (91, 73) e comprende un sensore integrato per rilevare la temperatura ambiente del locale in cui é stato installato ed in cui il relativo modulo d'ingresso/uscita a radiofrequenza (79) comprende un transceiver atto ad inviare un comando di regolazione ad un attuatore remoto di termoregolazione.
  12. 12. Dispositivo di termoregolazione (91, 93) per un sistema di controllo secondo le rivendicazioni 9 o 10 e 11, caratterizzato da ciò che i mezzi di memoria sono atti ad immagazzinare informazioni relative ad un valore di soglia della temperatura ambiente, ed i mezzi di intervento sono atti a intervenire in risposta a dati di confronto fra la temperatura rilevata dal sensore ed il valore di soglia ed in cui il transceiver è atto ad inviare il comando di regolazione all'attuatore remoto in risposta all'attivazione dei suddetti mezzi di intervento.
  13. 13. Sistema di controllo ed attuazioni (32) secondo la rivendicazione 11, o 12, caratterizzato da ciò che il dato dispositivo funzionale (37) o di ingresso (38) comprende un visualizzatore (92) per visualizzare il valore della temperatura rilevata e delle soglie di regolazione, e tasti della suddetta placca per impostare dette soglie.
  14. 14. Dispositivo termostatico (93) secondo la rivendicazione 12, caratterizzato da ciò che comprende inoltre: una placca (94) applicabile su detto dispositivo con funzione di copertura e/o avente una serie di indicatori visivi (96) ed almeno un pulsante di forzatura (+ -); mezzi associati ad uno stato di riferimento in cui detto transceiver invia detto comando di regolazione in risposta al confronto della temperatura ambiente con il valore di soglia; e mezzi associati all'azionamento del pulsante di forzatura per variare incrementalmente in aumento o in diminuzione il valore di soglia dei suddetti mezzi di intervento; i suddetti indicatori visivi (96) essendo predisposti per visualizzare lo stato di riferimento del dispositivo e gli incrementi impostati.
  15. 15 Sistema di controllo ed attuazioni (32) per impianti elettrici civili secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da ciò che detta placca (82) è montabile, in alternativa, su dispositivi applicabili a parete.
  16. 16. Dispositivo di termoregolazione (93) per un impianto elettrico civile (32), avente un attuatore remoto, il suddetto dispositivo comprendendo un sensore per rilevare la temperatura ambiente e mezzi di memoria per immagazzinare informazioni relative ad un valore di soglia della temperatura ambiente mezzi di intervento per confrontare la temperatura rilevata dal suddetto sensore con il suddetto valore di soglia ed un transceiver atto ad inviare un comando di regolazione all'attuatore remoto in risposta all'attivazione dei mezzi di intervento, il suddetto dispositivo di termoregolazione essendo caratterizzato da ciò che comprende una placca (82) applicabile su detto dispositivo con funzione di copertura e/o avente una serie di indicatori visivi (96) ed almeno un pulsante o tasto di forzatura (+. -); mezzi associati ad uno stato di riferimento in cui detto transceiver invia detto comando di regolazione in risposta a dati relativi al confronto della temperatura ambiente con il valore di soglia; e mezzi associati all'azionamento del pulsante di forzatura (+, -) per variare incrementalmente in aumento o in diminuzione il valore di soglia dei suddetti mezzi di intervento; i suddetti indicatori visivi (96) essendo predisposti per visualizzare lo stato di riferimento del dispositivo e i possibili stati incrementali in aumento o in diminuzione impostati a seguito dell'azionamento del suddetto pulsante.
  17. 17. Dispositivo di termoregolazione secondo la rivendicazione 16 caratterizzato da ciò he comprende due pulsanti o tasti di forzatura di cui ano è associato all'incremento del valore di soglia e l'altro è associato alla diminuzione del suddetto valore di soglia.
  18. 18. Dispositivo di termoregolazione secondo la rivendicazione 16 o 17 caratterizzato da ciò che detti indicatori visivi comprendono una serie di LED ciascuno associato ad un dato incremento del suddetto valore dì soglia.
  19. 19. Dispositivo di termoregolazione secondo la rivendicazione 18, caratterizzato da ciò che detti indicatori visivi comprendono una serie di LED ciascuno associato ad un dato incrementale del suddetto valore di soglia.
  20. 20. Dispositivo di termoregolazione secondo le rivendicazioni 17, 18 e 19, caratterizzato da ciò che detti incrementi sono di un grado centigrado, associati a singole attuazioni dei due tasti di forzatura.
  21. 21. Dispositivo di termoregolazione secondo la rivendicazione 20, caratterizzato da ciò che detta placca (82) ha una zona centrale in cui si evidenziano detti LED e due zone laterali in cui si evidenziano detti tasti.
  22. 22. Un sistema di controllo ed attuazioni (32) per impianti elettrici civili, sostanzialmente come descritto e con riferimento ai disegni.
  23. 23. Un dispositivo di termoregolazione per un sistema di controllo ed attuazioni (32) per impianti elettrici civili (31), sostanzialmente come descritto e con riferimento ai disegni
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