ITRN20120052A1 - Elemento a molla per materassi e metodo per la realizzazione di un elemento a molla per materassi - Google Patents

Elemento a molla per materassi e metodo per la realizzazione di un elemento a molla per materassi Download PDF

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ITRN20120052A1
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C27/00Spring, stuffed or fluid mattresses or cushions specially adapted for chairs, beds or sofas
    • A47C27/04Spring, stuffed or fluid mattresses or cushions specially adapted for chairs, beds or sofas with spring inlays
    • A47C27/06Spring inlays
    • A47C27/063Spring inlays wrapped or otherwise protected
    • A47C27/064Pocketed springs
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B68SADDLERY; UPHOLSTERY
    • B68GMETHODS, EQUIPMENT, OR MACHINES FOR USE IN UPHOLSTERING; UPHOLSTERY NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B68G9/00Placing upholstery springs in pockets; Fitting springs in upholstery

Description

DESCRIZIONE
“ELEMENTO A MOLLA PER MATERASSI E METODO PER LA
REALIZZAZIONE DI UN ELEMENTO A MOLLA PER MATERASSIâ€
La presente invenzione ha per oggetto un elemento a molla per materassi ed un metodo per la realizzazione dello stesso.
In particolare, la presente invenzione trova applicazione nel settore tecnico dei prodotti per la zona notte di un’abitazione, ed in particolare nella realizzazione di materassi per letti.
Nello stato della tecnica à ̈ noto realizzare elementi a molla di tipo doppio, ovvero provvisti di una prima ed una seconda molla tra loro coassiali e disposte l’una internamente all’altra per conferire al materasso una cedevolezza graduale e più adatta alle esigenze del consumatore.
In particolare, gli elementi a molla della tecnica nota presentano una prima molla esterna di lunghezza maggiore e rigidezza minore, al cui interno à ̈ posizionata una seconda molla di lunghezza inferiore e rigidezza maggiore (ovvero con spire di diametro minore e tra loro vicine).
Svantaggiosamente, la differenza nella lunghezza tra le due molle comporta l’insorgere di problemi di coassialità durante la compressione delle stesse.
In particolare, non à ̈ raro che durante la compressione della prima molla (di lunghezza maggiore e rigidezza minore) questa si infletta rispetto al proprio asse andando ad interferire con la seconda molla, producendo una sensazione sgradevole per l’utilizzatore ed un rumore fastidioso.
Per ovviare a tale inconveniente si à ̈ pensato di inserire entrambe le molle all’interno di un sacchetto, il quale tuttavia si limita ad impedire lo strisciamento tra due elementi a molla adiacenti e non tra la prima e la seconda molla di un singolo elemento.
In questa luce, scopo della presente invenzione à ̈ rendere disponibile un elemento a molla per materassi ed un metodo per la realizzazione dello stesso che superino gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, à ̈ scopo della presente invenzione mettere a disposizione un elemento a molla per materassi silenzioso e confortevole per l’utilizzatore, ed un metodo per la realizzazione di un elemento a molla per materassi semplice ed economico.
Detti scopi sono pienamente raggiunti dall’elemento a molla per materassi e dal metodo per la sua realizzazione oggetto della presente invenzione, comprendente le caratteristiche di una o più delle unite rivendicazioni. Tali caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui: - la figura 1 illustra una vista prospettica di un elemento a molla per materassi secondo la presente invenzione, con alcune parti nascoste messe in evidenza;
- le figure 2a-2c mostrano una sequenza delle fasi di realizzazione dell’elemento a molla di figura 1.
Con riferimento alle allegate figure, con il numero 1 Ã ̈ indicato un elemento a molla per materassi secondo la presente invenzione.
L’elemento a molla 1 à ̈ un corpo elastico utilizzato all’interno dei materassi a molla, per rendere confortevole il riposo dell’utilizzatore. In particolare, all’interno del materasso sono collocati numerosi elementi a molla 1, disposti in linee e colonne per occupare tutta la superficie di giacenza del materasso.
Ciascun elemento a molla 1 comprende un elemento elastico 1a provvisto di una prima 2 ed una seconda molla elicoidale 4 sviluppantisi lungo un asse lungitudinale “A†.
Ciascuna molla 2, 4 si sviluppa attorno a tale asse lungitudinale “A†con una successione di prime 3a e seconde spire 3b.
In particolare, la seconda molla 4 si sviluppa all’interno della prima molla 2.
In altre parole, ciascuna seconda spira 3b à ̈ disposta internamente ad una prima spira 3a della prima molla 2.
Dunque, le seconde spire 3b presentano ciascuna un diametro inferiore alle prime spire 3a entro cui sono posizionate.
Preferibilmente, la seconda molla 4 elicoidale si sviluppa (internamente alla prima molla 2) lungo l’asse longitudinale “A†tra un proprio primo estremo 4a ed un proprio secondo estremo 4b.
Il primo estremo 4a della seconda molla 4 Ã ̈ prossimale (preferibilmente collegato) al primo estremo 2a della prima molla 2. Il secondo estremo 4b della seconda molla 2 Ã ̈ invece posto ad una prefissata dal secondo estremo 2b della prima molla 2.
Con l’espressione “distanza assiale†si intende nel presente testo una distanza misurata lungo l’asse longitudinale “A†.
Dunque, lo sviluppo assiale della prima molla 2 Ã ̈ maggiore rispetto a quello della seconda molla 4.
Preferibilmente, sia la prima 2 che la seconda molla 4 si sviluppano (elicoidalmente) in modo sostanzialmente prismatico. In altre parole, il diametro di due prime spire 3a successive à ̈ sostanzialmente uguale. Analogamente, lo à ̈ anche il diametro di due seconde spire 3b successive. Nella forma realizzativa preferita, la prima 2 e la seconda molla 4 sono tra loro collegate (inamovibilmente), preferibilmente in corrispondenza dei rispettivi primi estremi 2a, 4a.
Ancor più preferibilmente, la prima 2 e la seconda molla 4 sono realizzate di pezzo, definite da un unico filo metallico ritorto ed avvolto su due eliche sostanzialmente coassiali (corrispondenti rispettivamente alla prima 2 ed alla seconda molla 4).
Inoltre, tale seconda molla 4 presenta una rigidezza superiore alla prima molla 2 (maggiormente cedevole) per conferire all’elemento a molla 1 proprietà elastiche variabili in funzione della posizione lungo la corsa di compressione.
Al fine di ridurne la rumorosità, l’elemento a molla 1 comprende un involucro 5 deformabile ed almeno in parte tubolare disposto attorno alla prima molla 2. Tale involucro 5 definisce una una camera 6 di contenimento della prima 2 e della seconda molla 4.
Tale involucro 5 esterno à ̈ preferibilmente realizzato con materiale non autoportante (altamente deformabile) e a basso coefficiente di attrito.
Con l’espressione “non autoportante†si intende definire un materiale estremamente avvolgibile, stoccabile ad esempio in rotoli, e facilmente arrotolabile attorno alla prima molla 2 per inglobarla.
Nella forma realizzativa preferita, l’involucro 5 à ̈ realizzato mediante una pezza 9 di tale materiale avvolta attorno alla prima molla 2.
Il basso coefficiente d’attrito del materiale à ̈ da valutarsi in funzione della rumorosità. Infatti, lo scopo principale della presenza dell’involucro 5 à ̈ quello di ridurre la rumorosità che nasce dallo sfregamento di due o più molle (di due elementi a molla 1 adiacenti, o di due molle dello stesso elemento a molla 1, come verrà meglio chiarito nel seguito).
Nella forma realizzativa preferita, l’involucro 5 (e dunque la pezza 9) à ̈ realizzato in tessuto non tessuto (o materiale analogo).
Alternativamente, tuttavia, tale involucro 5 potrebbe essere realizzato in tessuto o maglia.
Nella forma realizzativa preferita, l’involucro 5 presenta almeno una strozzatura 7 interposta tra il secondo estremo 4b della seconda molla 4 ed il secondo estremo 2b della prima molla 2 per separare la camera 6 (dell’involucro 5) in un primo vano 6a, contenente una porzione 8a della prima molla 2 e la seconda molla 4, ed un secondo vano 6b, contenente una porzione terminale 8b della prima molla 2.
Vantaggiosamente, in tal modo la seconda molla 4 à ̈ completamente contenuta all’interno del primo vano 6a, mentre la porzione terminale 8b della prima molla 2 à ̈ collocata unicamente nel secondo vano 6b, impedendo un eccessivo disassamento tra la prima 2 e la seconda molla 4 e, conseguentemente, riducendo notevolmente la rumorosità dell’elemento 1.
Più precisamente, l’involucro 5 (ovvero la pezza 9) presenta almeno una porzione tubolare disposta attorno alla prima molla 2.
Preferibilmente, la strozzatura 7 Ã ̈ collocata tra due prime spire 3a successive.
Più precisamente, una coppia di lembi laterali 10, 11 di tale involucro 5 sono giuntati in corrispondenza di una zona prossimale all’asse longitudinale “A†per definire la strozzatura 7.
Dunque, tali lembi laterali 10, 11 sono interposti tra due prime spire 3a successive e tra loro giuntati in prossimità dell’asse longitudinale “A†.
Nella forma realizzativa preferita, i lembi laterali 10, 11 sono collegati mediante saldatura, preferibilmente del tipo ad ultrasuoni.
Preferibilmente, inoltre, l’involucro 5 presenta uno sviluppo lungo l’asse longitudinale “A†inferiore a quello della prima molla 2 in una sua configurazione distesa, in modo tale ridurre la distanza tra il secondo estremo 2b della prima molla 2 ed il secondo estremo db della seconda molla 4, agevolandone il movimento coassiale.
In altre parole, l’involucro 5 (ovvero la pezza 9 avvolta attorno alla prima molla 2) mantiene la prima molla 2 leggermente precaricata, facilitando lo scorrimento coassiale tra la prima molla 2 stessa e la seconda molla 4. Oggetto della presente invenzione à ̈ anche un metodo per la realizzazione di un elemento a molla per materassi, preferibilmente del tipo fin qui descritto.
Tale metodo prevede di predisporre almeno un elemento elastico 1a comprendente la prima 2 e la seconda molla 4 elicoidale, le quali si sviluppano lungo l’asse lungitudinale “A†tra propri primi 2a, 4a e secondi estremi 2b, 4b. Come descritto in precedenza, la seconda molla 4 si sviluppa all’interno della prima molla 2 con il secondo estremo 4b posto ad una prefissata distanza assiale dal secondo estremo 2b della prima molla 2.
Nella forma realizzativa preferita, viene predisposta una pluralità di elementi elastici 1a tra loro affiancati per definirne una sequenza da collocare all’interno del materasso (ovvero le linee e colonne precedentemente descritte).
Viene inoltre predisposta almeno una pezza 9 di un materiale di rivestimento deformabile.
Preferibilmente, tale pezza 9 à ̈ una porzione di un nastro o rotolo di tessuto non tessuto. Alternativamente, potrebbe essere tessuto o maglia. Si noti che tale pezza 9 potrebbe essere dimensionata per rivestire solo un elemento elastico 1a oppure una pluralità.
A tale proposito, il metodo prevede una fase di rivestimento dell’elemento elastico 1a (o degli elementi elastici 1a) mediante tale pezza 9, in modo che definisca un involucro 5 deformabile ed almeno in parte tubolare disposto attorno all’elemento elastico 1a.
Tale involucro 6 definisce dunque al proprio interno la cavità 6 di contenimento dell’elemento elastico 1a.
Nella forma di attuazione con una pluralità di elementi elastici 1a, ciascuno di essi à ̈ avvolto da una porzione sostanzialmente tubolare di tale pezza 9. Nel dettaglio, la fase di rivestimento comprende una fase di avvolgimento della pluralità di elementi elastici 1a mediante la pezza 9, in modo che essi siano completamente interposti tra due bande parallele della pezza 9 stessa.
In tale forma di attuazione, il metodo prevede inoltre una fase di giunzione delle porzioni di tali bande interposte tra due elementi elastici 1a adiacenti, in modo da definire per ciascuno l’involucro 5, ovvero camera 6 di contenimento.
Preferibilmente, tale fase di giunzione prevede un avvicinamento di tali porzioni trasversale (preferibilmente ortogonale) all’asse longitudinale “A†mediante mezzi spintori.
Secondo l’invenzione, il metodo comprende una fase di realizzazione di una strozzatura 7 nell’involucro 5 di ciascun elemento elastico 1a.
Tale strozzatura 7 à ̈ realizzata mediante deformazione dell’involucro 5 in corrispondenza di una zona interposta tra il secondo estremo 4b della seconda molla 4 ed il secondo estremo 2b della prima molla 2 per definire, all’interno dell’involucro 5 stesso, un primo vano 6a, contenente una porzione 8a della prima molla 2 e detta seconda molla 4, ed un secondo vano 6b, contenente una porzione terminale 8b della prima molla 2.
Dunque, la camera 6 Ã ̈ almeno parzialmente suddivisa nel primo 6a e nel secondo vano 6b.
Si noti che la strozzatura 7 può essere definita da un punto o da una linea di giunzione. Inoltre, il primo 6b ed il secondo vano 6b sono tra loro in comunicazione in corrispondenza di una zona periferica (radialmente) della camera 6.
In particolare, tale fase di realizzazione della strozzatura 7 nell’involucro 5 comprende una sottofase di avvicinamento di due lembi laterali 10, 11 di dell’involucro 5 stesso lungo una direzione trasversale (preferibilmente ortogonale) all’asse longitudinale “A†.
Con riferimento a quanto descritto in precedenza, i lembi 10, 11 sono disposti da bande opposte dell’involucro 5 stesso rispetto ad un piano mediano contenente l’asse longitudinale “A†.
Preferibilmente, la sottofase di avvicinamento à ̈ eseguita mediante una coppia di organi spintori S1, S2 mobili, a partire da rispettive posizioni distali dall’asse longitudinale “A†(tra loro contrapposte), in reciproco avvicinamento. Tali organi spintori S1, S2 sono mobili trasversalmente (preferibilmente ortogonalmente) all’asse longitudinale “A†.
Più precisamente, la fase di realizzazione della strozzatura 7 comprende, per definire tale strozzatura 7, un’ulteriore sottofase di unione dei due lembi laterali 10, 11 in corrispondenza di una zona prossimale a detto asse longitudinale “A†.
Preferibilmente, la sottofase di unione à ̈ realizzata mediante saldatura ad ultrasuoni.
Nella forma di attuazione con una pluralità di elementi elastici, anche la fase di giunzione delle porzioni di pezza 9 interposte tra due elementi elastici 1a adiacenti à ̈ eseguita mediante saldatura ad ultrasuoni.
Preferibilmente, tale fase à ̈ eseguita in concomitanza con la fase di realizzazione della strozzatura 7.
L’invenzione raggiunge gli scopi preposti e consegue importanti vantaggi. Infatti, la realizzazione della strozzatura tra i due estremi delle molle consente di mantenere sostanzialmente coassiali le due molle, diminuendo notevolmente la rumorosità dell’elemento a molla.
Peraltro, l’utilizzo dell’involucro stesso per mantenere compatte e coassiali le due molle rende l’elemento a molla altamente performante ed allo stesso tempo di economica realizzazione.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento a molla per materassi, comprendente: - una prima molla (2) elicoidale sviluppantesi lungo un asse lungitudinale (A) tra un proprio primo estremo (2a) ed un proprio secondo estremo (2b); - una seconda molla (4) elicoidale sviluppantesi internamente alla prima molla (2) lungo detto asse longitudinale (A) tra un proprio primo estremo (4a), prossimale al primo estremo (2a) della prima molla (2), ed un proprio secondo estremo (4b) posto ad una prefissata distanza assiale dal secondo estremo (2b) della prima molla (2); - un involucro (5) deformabile ed almeno in parte tubolare disposto attorno a detta prima molla (2) per definire una una camera (6) di contenimento di detta prima (2) e detta seconda molla (4); caratterizzato dal fatto che detto involucro (5) presenta almeno una strozzatura (7) interposta tra il secondo estremo (4b) della seconda molla (4) ed il secondo estremo (2b) della prima molla (2) per sperarare detta camera (6) in un primo vano (6a), contenente una porzione (8a) della prima molla (2) e detta seconda molla (4), ed un secondo vano (6b), contenente una porzione terminale (8b) della prima molla (2).
  2. 2. Elemento a molla secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la prima molla (2) elicoidale à ̈ definita da una successione di prime spire (3a) lungo detto asse longitudinale (A); detta strozzatura (7) essendo collocata tra due prime spire (3a) successive.
  3. 3. Elemento a molla secondo la rivendicazione 1 o la 2, caratterizzato dal fatto che detta strozzatura (7) Ã ̈ definita da una coppia di lembi laterali (10, 11) di detto involucro giuntati in corrispondenza di una zona prossimale a detto asse longitudinale (A).
  4. 4. Elemento a molla secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti lembi laterali (10, 11) sono collegati mediante saldatura.
  5. 5. Elemento a molla secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto involucro (5) Ã ̈ realizzato in tessuto non tessuto.
  6. 6. Elemento a molla secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima molla (2) e detta seconda molla (4) sono realizzate di pezzo, definita da un unico filo metallico avvolto su due eliche coassiali.
  7. 7. Metodo per la realizzazione di un elemento a molla per materassi, comprendente le fasi di: - predisposizione di un elemento elastico (1a) comprendente una prima (2) ed una seconda molla (4) elicoidale sviluppantisi lungo un asse lungitudinale (A) tra propri primi (2a, 4a) e secondi estremi (2b, 4b), in cui la seconda molla (4) si sviluppa all’interno della prima molla (2) con il secondo estremo (4b) posto ad una prefissata distanza assiale dal secondo estremo (2b) della prima molla (2); - predisposizione di una pezza (9) di materiale di rivestimento deformabile; - rivestimento di detto elemento elastico (1a) mediante detta pezza (9), in modo che la pezza (9) definisca un involucro (5) deformabile ed almeno in parte tubolare disposto attorno a detto elemento elastico (1a); caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di realizzazione di una strozzatura (7) in detto involucro (5) mediante deformazione dell’involucro (5) stesso in corrispondenza di una zona interposta tra il secondo estremo (4b) della seconda molla (4) ed il secondo estremo (2b) della prima molla (2) per definire, all’interno dell’involucro (5) stesso, un primo vano (6a), contenente una porzione (8a) della prima molla (2) e detta seconda molla (4), ed un secondo vano (6b), contenente una porzione terminale (8b) della prima molla (2).
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta fase di realizzazione di una strozzatura (7) nell’involucro (5) comprende una sottofase di avvicinamento di due lembi laterali (10, 11) di detto involucro (6) lungo una direzione trasversale a detto asse longitudinale (A), in cui detti lembi (10, 11) sono disposti da bande opposte dell’involucro (6) stesso rispetto ad un piano mediano contenente detto asse longitudinale (A).
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta fase di realizzazione della strozzatura (7) comprende, per definire la strozzatura (7), una sottofase di unione di detti due lembi laterali (10, 11) in corrispondenza di una zona prossimale a detto asse longitudinale (A).
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta fase di unione à ̈ realizzata mediante saldatura ad ultrasuoni.
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