ITRM980453A1 - Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare l'illuminamento del campo visivo di un osservatore. - Google Patents

Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare l'illuminamento del campo visivo di un osservatore. Download PDF

Info

Publication number
ITRM980453A1
ITRM980453A1 IT000453A ITRM980453A ITRM980453A1 IT RM980453 A1 ITRM980453 A1 IT RM980453A1 IT 000453 A IT000453 A IT 000453A IT RM980453 A ITRM980453 A IT RM980453A IT RM980453 A1 ITRM980453 A1 IT RM980453A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
light sources
optical
electronic device
illuminance
electronic
Prior art date
Application number
IT000453A
Other languages
English (en)
Inventor
Martino Claudio Di
Original Assignee
Martino Claudio Di
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Martino Claudio Di filed Critical Martino Claudio Di
Priority to IT98RM000453A priority Critical patent/IT1299549B1/it
Publication of ITRM980453A0 publication Critical patent/ITRM980453A0/it
Publication of ITRM980453A1 publication Critical patent/ITRM980453A1/it
Application granted granted Critical
Publication of IT1299549B1 publication Critical patent/IT1299549B1/it

Links

Landscapes

  • Devices For Indicating Variable Information By Combining Individual Elements (AREA)
  • Instrument Panels (AREA)

Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
"Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare l'illuminamento del campo visivo di un osservatore"
La presente invenzione riguarda un dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare l'illuminamento del campo visivo di un osservatore .
Più in particolare, l'invenzione concerne un dispositivo del tipo detto che, in condizioni di illuminamento altamente disuniforme del campo visivo, particolarmente in caso di presenza di sorgenti luminose puntiformi ed intense in un campo visivo scarsamente illuminato, consente una visione agevole, evitando l'abbagliamento di un osservatore, ad esempio nel caso di un conducente di un autoveicolo che, in condizioni di guida notturna, incrocia un altro autoveicolo con i fari accesi.
L'applicazione di tale dispositivo è particolarmente vantaggiosa ai parabrezza di autoveicoli, in riferimento ai quali, ma solo a titolo esemplificativo e non limitativo, verranno di seguito illustrate le preferite forme di realizzazione della presente invenzione .
E' noto come, durante la guida notturna o all'interno di gallerie, i conducenti di autoveicoli siano soggetti ad abbagliamenti provocati dai fari di altri autoveicoli che si incrociano. Tali abbagliamenti disturbano la percezione visiva dei conducenti riducendo i margini di sicurezza della guida.
Detto inconveniente è aggravato in particolari circostanze, come durante l'effettuazione di una curva a sinistra o in specifiche condizioni del fondo stradale il quale, qualora rifletta meno luce, può accrescere il contrasto tra la luce dei fari e l'oscurità del campo visivo.
Ulteriormente, l'inconveniente dell'abbagliamento del conducente è potenziato dalla forte difformità dell'illuminamento sul parabrezza, poiché la luce dei fari degli autoveicoli che si incrociano investe principalmente il lato sinistro del parabrezza.
E' noto che il fenomeno dell'abbagliamento è legato alla improvvisa comparsa di sorgenti luminose puntiformi di forte intensità rispetto alla luminosità della parte restante del campo visivo. Ciò provoca, nell'occhio di un osservatore, una repentina e fortemente disuniforme sollecitazione dei pigmenti fotosensibili della retina, degradando la qualità della percezione visiva delle altre zone del campo visivo. Di conseguenza, l'occhio ha bisogno di un certo lasso di tempo, dipendente dal tipo e dalla variabilità della sollecitazione luminosa, per adattarsi all'illuminamento disuniforme del campo visivo e tornare ad avere una corretta percezione visiva di esso .
Solitamente, detto lasso di tempo è superiore al periodo di tempo in cui il guidatore di un autoveicolo è sottoposto all'illuminamento dei fari dell'autoveicolo che incrocia.
Fino ad oggi sono state sviluppate soluzioni per ovviare all'inconveniente dell'abbagliamento diurno provocato dal sole. Tali soluzioni prevedono, ad esempio, l'utilizzazione di parabrezza aventi la fascia superiore scurita per filtrare i raggi del sole incidenti e fornire uno schermo al conducente ed al passeggero seduto di fronte al parabrezza stesso.
Tuttavia tale tipo di soluzioni non possono applicarsi all'abbagliamento del conducente durante la guida notturna o in galleria, poiché, in questo caso, si tratta di un fenomeno temporaneo dalle caratteristiche completamente diverse.
In questo contesto, viene ad inserirsi la soluzione proposta secondo la presente invenzione che consente di risolvere tutti i succitati problemi.
Lo scopo della presente invenzione è, pertanto, quello di evitare l'abbagliamento di un osservatore che guardi, attraverso una superficie trasparente, un campo visivo scarsamente illuminato in cui sono presenti sorgenti luminose puntiformi di forte intensità.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di compensare la disuniformità dell'illuminamento di una tale superficie trasparente.
Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione un dispositivo ottico-elettronico applicabile ad una superficie trasparente, avente una parete interna ed una parete esterna, particolarmente un parabrezza di un autoveicolo, per equalizzare l'illuminamento del campo visivo di un osservatore, che guardi la parete interna di detta superficie, caratterizzato dal fatto di comprendere una unità fotorivelatrice, provvista di uno o più sensori di luminosità sensibili allo spettro del visibile, una unità elettronica di elaborazione e controllo ed una unità elettronica di potenza che pilota una o più sorgenti luminose, almeno uno di detti sensori di luminosità rilevando solo l'illuminamento generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente diverse dalle sorgenti luminose, l'unità fotorivelatrice inviando all'unità elettronica di elaborazione e controllo uno o più segnali dipendenti dall'illuminamento rilevato, l'unità elettronica di elaborazione e controllo inviando uno o più segnali di controllo all'unità elettronica di potenza.
Preferibilmente secondo l'invenzione, le sorgenti luminose seguono sostanzialmente istantaneamente le variazioni del segnale di pilotaggio.
Sempre secondo l'invenzione, almeno uno di detti sensori di luminosità può essere collocato in posizione tale da rilevare solo l'illuminamento generato dalle sorgenti luminose.
Ancora secondo l'invenzione, l'illuminamento generato da ognuna delle sorgenti luminose può essere variabile in funzione dell'illuminamento generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente diverse dalle sorgenti luminose.
Preferibilmente secondo l'invenzione, l'illuminamento complessivo generato da tutte le sorgenti luminose è non superiore all'illuminamento generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente diverse dalle sorgenti luminose.
Ulteriormente secondo l'invenzione, detto dispositivo può prevedere altresì una o più unità di verifica, o test, di componenti e/o componenti di regolazione e/o taratura.
La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, con particolare riferimento alle Figure dei disegni allegati, in cui: la Figura 1 mostra una vista frontale, dal lato del guidatore, di un parabrezza al quale è applicato il dispositivo secondo l'invenzione;
la Figura 2a mostra schematicamente una vista laterale di due autoveicoli che si incrociano;
la Figura ,2b mostra un diagramma dell'intensità di illuminamento di una parte del parabrezza di Figura 1 quando è sottoposto alla luce dei fari di un altro autoveicolo;
la Figura 3 mostra uno schema a blocchi del circuito elettrico del dispositivo secondo l'invenzione;
la Figura 4 mostra un diagramma dell'intensità di illuminamento del parabrezza di Figura 1 quando è sottoposto alla luce dei fari di un altro autoveicolo ed il dispositivo secondo l'invenzione è in funzione;
la Figura 5 mostra uno schema a blocchi del circuito elettrico della preferita forma di realizzazione del dispositivo secondo l'invenzione;
la Figura 6 mostra uno schema dettagliato del circuito elettrico della preferita forma di realizzazione del dispositivo secondo l'invenzione; e
la Figura 7 mostra un particolare della preferita forma di realizzazione del dispositivo secondo 1'invenzione .
Come precedentemente accennato, quando un autoveicolo, durante la guida notturna o in galleria, incrocia un altro autoveicolo, la luce dei fari di quest'ultimo infastidisce il conducente a causa del doppio effetto delle sorgenti luminose puntiformi e della marcata disuniformità dell'illuminamento del campo visivo. Infatti, la luce dei fari interessa con rapidità ed intensità crescente principalmente, se non esclusivamente, la parte sinistra del campo visivo.
La soluzione proposta con la presente invenzione è analoga a quella sviluppata per l'illuminamento progressivo di un locale, quale una stanza od un cinema, in cui, utilizzando appropriati dispositivi, le luci vengono accese in maniera graduale e diffusa per favorire l'adattamento degli occhi dei presenti all'intensità crescente della luce.
La soluzione proposta prevede, inoltre, la generazione di un illuminamento disuniforme all'interno del parabrezza che compensi quello generato dalle luci esterne. In particolare, l'illuminamento interno tenderà ad essere di maggiore intensità nella parte destra del parabrezza, in modo variabile e dipendente dall'intensità della luce che dall'esterno illumina la parte sinistra, cosicché tutto il campo visivo del conducente, sostanzialmente coincidente con l'area del parabrezza, risulti interessato da una luce di intensità sostanzialmente uniforme. In altre parole, il dispositivo secondo l’invenzione tende ad equalizzare l'illuminamento del parabrezza.
Risulta evidente che il dispositivo secondo l'invenzione è applicabile non solo a parabrezza, ma anche a qualsiasi superficie trasparente sottoposta ad un illuminamento disuniforme in presenza di fonti luminose puntiformi di forte intensità, quali, ad esempio, visiere di caschi e finestrature di veicoli marini, terrestri ed aerei.
Con riferimento alla Figura 1, si può osservare il lato interno un parabrezza 1, al quale è applicato il dispositivo secondo l'invenzione, quando è sottoposto all'illuminamento dei fari 2 di un altro autoveicolo. La linea tratteggiata A-A' schematicamente suddivide il parabrezza 1 in una zona sinistra 3, corrispondente al lato del conducente, ed una zona destra 4. L'illuminamento dei fari 2 interessa sostanzialmente soltanto la zona sinistra 3.
Con riferimento alle Figure 2a e 2b, si osserva che quando un autoveicolo 5 incrocia un altro autoveicolo 6, i fari 2 di questo sottopongono la zona sinistra 3 del parabrezza 1 ad un illuminamento variabile, in funzione della luminosità dei fari 2 e, pertanto, della distanza tra i due autoveicoli 5 e 6, secondo l'andamento riportato in Figura 2b. Come mostrato, l'illuminamento ha un andamento crescente fino a raggiungere valori (guantificabili in circa 4 lux nel momento in cui i fari 2 ed il parabrezza 1 sono quasi affiancati, per poi tornare istantaneamente a valori inferiori a 0,1 lux quando l'autoveicolo 6 oltrepassa l'autoveicolo 5. In proposito, i valori citati di 4 lux, per l'illuminamento massimo, e di 0,1 lux, per il livello di illuminamento notturno, sono indicativi e non vincolanti per il dispositivo secondo l'invenzione, il quale è in grado di equalizzare l'illuminamento del parabrezza 1 anche per valori di illuminamento diversi da quelli indicati.
Come precedentemente descritto, il dispositivo secondo l'invenzione prevede di diminuire il tasso di variazione dell'intensità dell'illuminamento del parabrezza 1 e di equalizzare l'illuminamento di tutta la superficie di esso.
In Figura 3 è mostrato uno schema a blocchi del circuito elettrico del dispositivo secondo l'invenzione che consente di realizzare detto scopo. L'unità fotorivelatrice 7 comprende uno o più sensori di luminosità, distribuiti sulla superficie del parabrezza 1, che rilevano l'illuminamento a cui è sottoposto il parabrezza 1. Vantaggiosamente, almeno uno di detti sensori di luminosità è collocato sulla superficie del parabrezza 1 in posizione tale da rilevare solo l'illuminamento generato da fonti luminose esterne; preferibilmente, detti sensori sono posizionati nella zona sinistra 3 del .parabrezza 1, ma possono essere collocati in qualsiasi punto della superficie del parabrezza 1.
L'unità fotorivelatrice 7 è connessa con una unità elettronica 8 di elaborazione e controllo che genera uno o più segnali di controllo dipendenti dal segnale, generalmente variabile, ricevuto dall'unità fotorivelatrice 7. Detti segnali di controllo vengono inviati ad una unità elettronica 9 di potenza che provvede, in funzione di detti segnali di controllo, al pilotaggio di una o più sorgenti luminose 10 aventi caratteristiche di estrema rapidità di risposta al pilotaggio. In particolare, le sorgenti luminose 10, pilotate in modo disuniforme, sono collocate in posizioni tali da poter realizzare 1'equalizzazione dell'illuminamento della superficie del parabrezza 1, preferibilmente lungo il bordo superiore del parabrezza 1, come mostrato in Figura 1. Almeno uno di detti sensori di luminosità può essere collocato in posizione tale da rilevare l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto alle sole sorgenti luminose 10.
La unità elettronica 8 di elaborazione e controllo agisce da modulatore dell'intensità luminosa generata dalle sorgenti luminose 10, in modo tale che 1'illuminamento della zona destra 4 del parabrezza s3⁄4a non maggiore dell'illuminamento della zona sinistra 3 e che l'illuminamento generato dalle sorgenti luminose 10 si mantenga sempre non superiore all'illuminamento dovuto ai fari 2, evitando che il guidatore sia abbagliato od attratto dalla luminosità delle sorgenti luminose 10.
In particolare, quando il parabrezza 1 dell'autoveicolo 5 è sottoposto all'illuminamento dei fari 2 di un altro autoveicolo 6, la zona destra 4 del parabrezza 1 è illuminata sostanzialmente solo dalle corrispondenti sorgenti luminose 10, mentre la zona sinistra 3 è illuminata sia dalle corrispondenti sorgenti luminose 10 che dai fari 2. Pertanto, la unità elettronica 8 di elaborazione e controllo genera detti segnali di controllo in modo da diminuire l'intensità della luce emessa dalle sorgenti luminose 10 che illuminano la zona sinistra 3 del parabrezza 1.
In Figura 4 si osserva l'andamento dell'illuminamento equalizzato del parabrezza 1 in funzione della luminosità dei fari 2 e, pertanto, della distanza tra i due autoveicoli 5 e 6.
In particolare, quando i due autoveicoli 5 e 6 sono ancora distanti, ma l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2 supera il valore di una soglia inferiore SI, pari a 0,1 lux nella preferita forma di realizzazione del dispositivo, la unità elettronica 8 di elaborazione e controllo genera i segnali di controllo in modo che tutte le sorgenti luminose 10 si accendano ed emettano luce con intensità lentamente crescente, come mostrato nel tratto 11 del grafico di Figura 4.
Quando l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2 raggiunge il valore di una soglia intermedia 52, pari a 1,5 lux nella preferita forma di realizzazione del dispositivo, la unità elettronica 8 genera i segnali di controllo in modo che la luce emessa dalle sorgenti luminose 10 corrispondenti alla zona sinistra 3 abbia un'intensità decrescente, mentre le sorgenti luminose 10 corrispondenti alla zona destra 4 emettono luce di intensità ancora lentamente crescente, come mostrato nel tratto 12 del grafico di Figura 4.
Quando l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2 raggiunge il valore di una soglia superiore 53, pari a 2 lux nella preferita forma di realizzazione del dispositivo, la unità elettronica 8 genera i segnali di controllo in modo che la luce emessa dalle sorgenti luminose 10 corrispondenti alla zona sinistra 3 abbia una intensità sostanzialmente nulla, mentre le sorgenti luminose 10 corrispondenti alla zona destra 4 emettono luce con intensità direttamente proporzionale all'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2, come mostrato nel tratto 13 del grafico di Figura 4.
Quando l'autoveicolo 6 supera 1'autoveicolo 5 e l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2 si annulla, la unità elettronica 8 genera i segnali di controllo in modo che tutte le sorgenti luminose 10 emettano luce con la massima intensità emessa nella fase precedente. In ogni caso, detta intensità non è mai superiore al valore S4 di una soglia massima, tale da non provocare un effetto di abbagliamento del conducente, che, nella preferita forma di realizzazione del dispositivo, è di 3,5 lux. A partire da detta massima intensità, la luce emessa torna gradualmente ad annullarsi, come mostrato nel tratto 14 del grafico di Figura 4. Qualora durante tale spegnimento graduale delle sorgenti luminose 10 l'autoveicolo 5 incrociasse altri autoveicoli, detto spegnimento si interromperebbe ed il ciclo descritto ripartirebbe da un punto dipendente dall'intensità dell'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2.
Risulta evidente agli esperti del ramo che l'andamento dell'illuminamento del parabrezza 1 può essere facilmente programmato, in funzione del segnale proveniente dalla unità fotorivelatrice 7, in modo diverso da quanto mostrato in Figura 4 e/o in modo che ogni sorgente luminosa 10 sia pilotata indipendentemente dalle altre, allo scopo di ottenere una equalizzazione fine dell'illuminamento del parabrezza 1.
Nel seguito viene descritto, a titolo puramente illustrativo, ma non limitativo, il circuito elettronico del dispositivo impiegato nella preferita forma di realizzazione della presente invenzione.
Con riferimento alla Figura 5, si osserva che il circuito elettronico della preferita forma di realizzazione del dispositivo prevede che la unità fotorivelatrice 7 comprenda tre fototransistor 15 collegati in parallelo e sensibili allo spettro di frequenze del visibile.
La unità elettronica 8 di elaborazione e controllo comprende un modulo amplificatore-linearizzatore 16, un modulo interditore 17, un modulo spegnitore 18 ed un modulo livellatore 19, provvisto di un fototransistor 20.
Il segnale in corrente generato dai fototransistor 15 viene inviato al modulo amplificatorelinearizzatore 16 che genera il segnale di controllo che viene inviato alla unità elettronica 9 di potenza.
Il modulo spegnitore 18 genera un segnale di controllo che, nel momento in cui l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2 si annulla, provoca l'accensione di tutte le sorgenti luminose 10 con un intensità uniforme che dipende dal valore massimo raggiunto in precedenza dall'illuminamento dovuto ai fari 2. Successivamente a tale accensione, il modulo amplificatore-linearizzatore 16 attenua l'intensità della luce emessa dalle sorgenti luminose 10. In particolare, il modulo spegnitore 18 è connesso al modulo amplificatore-linearizzatore 16 per ricevere l'informazione relativa all'annullamento dell'illuminamento dovuto ai fari 2.
Il modulo interditore 17 disabilita automaticamente la generazione dei segnali di controllo quando si verificano condizioni che non richiedano una equalizzazione dell'illuminamento del parabrezza 1, evitando di sovraccaricare l'alimentazione elettrica del dispositivo. E' questo il caso di condizioni di illuminamento sostanzialmente costante e di elevata intensità del parabrezza 1, come nella situazione, ad esempio, di guida rallentata nel traffico cittadino. In particolare, il modulo interditore 17 è collegato al modulo spegnitore 18 per rilevare dette condizioni di illuminamento.
Il modulo livellatore 19 limita l'intensità massima della luce emessa dalle sorgenti luminose 10 al valore S4 della soglia massima. Nella preferita forma di realizzazione, detto valore S4 è pari a 3,5 lux. In particolare, il modulo livellatore 19 è provvisto di un fototransistor 20 che, posizionato sul bordo inferiore del parabrezza 1, come mostrato in Figura 1, rileva l'intensità dell'illuminamento dovuto esclusivamente alle sorgenti luminose 10. In proposito, il perimetro del parabrezza 1 può prevedere sistemi ottici antiriflessione, quali un bordo nero od una verniciatura nera, allo scopo di far rilevare al fototransistor 20 solo la luce diretta emessa dalle sorgenti luminose 10.
L'unità elettronica 9 di potenza comprende un transistor 21 di potenza e cinque moduli di pilotaggio, indicati con i numeri di riferimento 22 e 22', attivati dal transistor 21.
Le sorgenti luminose 10 comprendono sedici lampadine al kripton, preferibilmente colorate di verde, prive di inerzia termica in modo tale da seguire istantaneamente le variazioni del segnale dì alimentazione .
Tre di detti cinque moduli di pilotaggio, indicati dal numero di riferimento 22, alimentano ognuno un gruppo di quattro lampadine 10; gli altri due moduli di pilotaggio, indicati dal numero di riferimento 22' e collocati nella zona destra 4 del parabrezza 1, sono connessi al modulo livellatore 19 ed alimentano ognuno una coppia di lampadine 10.
Osservando ora la Figura 6, si nota che il modulo amplificatore-linearizzatore 16 comprende un transistor Ti ed un primo ed un secondo stadio amplificatore tra loro connessi in cascata.
Il transistor Tj ha la base collegata all'emettitore comune dei tre fototransistor 15 e preamplifica il segnale rilevato da questi.
Il primo stadio amplificatore comprende un amplificatore operazionale 23 in configurazione non invertente, il cui ingresso non invertente è connesso ad un primo resistore variabile o trimmer Ρχ, alimentato dalla corrente di emettitore del transistor Ti, ed il cui ingresso invertente è connesso a massa tramite un secondo trimmer P2 ed all'uscita tramite una impedenza resistiva formata da una resistenza R2 collegata in parallelo alla serie di una fotoresistenza FC e di un terzo trimmer P3. L'amplificatore operazionale 23 è inoltre controreazionato tramite un quarto trimmer P4 che riporta il segnale di uscita sulla base di un transistor T2, il cui collettore è collegato all'ingresso non invertente ed il cui emettitore è collegato à massa. In particolare, come mostrato in Figura 7, la fotoresistenza FC è collocata in prossimità dei tre fototransistor 15 in modo tale da rilevare sostanzialmente il medesimo illuminamento.
Il secondo stadio amplificatore comprende un amplificatore operazionale 24 in configurazione non in-vertente, il cui ingresso non invertente è connesso all'uscita del primo stadio amplificatore, tramite un diodo D2 in serie ad una resistenza R3, ed il cui ra-mo di retroazione, connesso all'ingresso invertente, prevede un quinto trimmer P≤. L'uscita del secondo stadio amplificatore pilota il transistor 21 di potenza .
Un dispositivo V-meter logaritmico 25 è collegato al primo stadio amplificatore ed è opportunamente configurato per conferire a detto primo stadio una amplificazione dipendente dal valore del segnale in ingresso, come verrà descritto nel seguito. Il dispositivo V-meter logaritmico 25 prevede un terminale li di ingresso, al quale è applicato un segnale in tensione, e quattro terminali di uscita Oi, 02, 03 e 04 . All'aumentare del valore della tensione, a partire da 0 Volt, applicata al terminale li di ingresso, i quattro terminali di uscita 0lf 02, 03 e 04, normalmente collegati alla tensione di alimentazione, vengono in sequenza cortocircuitati a massa. Quando la tensione in ingresso supera un valore Vraax di soglia massima, tutti i quattro terminali di.uscita vengono collegati alla tensione di alimentazione. Il terminale li di ingresso è collegato all'emettitore del transistor T1 tramite un trimmer P19, mentre i quattro terminali di uscita O1, 02, 03 ed O4 sono collegati ad un diodo di blocco D22 tramite quattro connessioni serie tra un diodo di blocco, rispettivamente DI6, D17, D18, D19, ed un trimmer, rispettivamente PA, PB, Pc, PD. L'anodo del diodo di blocco D22 è collegato all'ingresso non invertente dell'amplificatore operazionale 24.
Come risulta evidente agli esperti del ramo, il dispositivo V-meter logaritmico 25, la fotoresistenza FC ed il ramo di controreazione dell'amplificatore operazionale 23 realizzano una regolazione automatica di guadagno.
Infatti, il dispositivo V-meter logaritmico 25 impone una amplificazione programmata del segnale poiché, fintanto che il segnale prelevato dall'emettitore del transistor T1 ed applicato al terminale li ha un valore in tensione inferiore a detta soglia massima Vmax, il V-meter 25 collega a massa, tramite uno dei quattro trimmer PA, PB, Pc e PD opportunamente tarati, l'ingresso non invertente dell'amplificatore operazionale 24, limitando l'amplificazione del primo stadio amplificatore e producendo un andamento simile a quello del grafico di Figura 4. Poiché il segnale prelevato dall'emettitore del transistor T1 è proporzionale all'illuminamento rilevato dai fototransistor 15, è possibile tarare i trimmer presenti nel modulo amplificatore-linearizzatore 16 in modo tale che detta amplificazione rimanga limitata finché l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto ai fari 2 sia inferiore al valore della soglia superiore S3 dell'illuminamento. In altre parole, la taratura dei trimmer è tale da far corrispondere la soglia superiore S3 dell'illuminamento alla soglia massima della tensione in ingresso al V-meter 25.
Quando l'illuminamento rilevato dai fototransistor 15 è superiore alla soglia superiore S3, l'amplificazione del primo stadio amplificatore, pur essendo sostanzialmente proporzionale al segnale rilevato, viene ancora regolata dalla fotoresistenza FC e dal ramo di controreazione dell'amplificatore operazionale 23.
Infatti, all'aumentare dell'illuminamento del parabrezza dovuto ai fari 2, il segnale generato dai fototransistor 15 aumenta, ma la resistività della fotoresistenza FC diminuisce e, pertanto, diminuisce l'amplificazione di detto segnale. Inoltre, all'aumentare del segnale rilevato, il segnale presente sull'uscita del primo stadio amplificatore aumenta accendendo sempre di più il transistor T2 che, di conseguenza, limita il segnale presente sull'ingresso non invertente dell'amplificatore operazionale 23.
Detta regolazione automatica di guadagno consente di ottenere l'amplificazione massima quando il segnale rilevato dai fototransistor 15 è piccolo, perché l'illuminamento del parabrezza 1 è basso (i fari 2 sono lontani), ed una amplificazione ridotta quando il segnale rilevato dai fototransistor 15 è grande, perché l'illuminamento del parabrezza 1 è alto, per evitare la saturazione dei componenti attivi del circuito .
Il segnale in uscita da detto secondo stadio amplificatore viene applicato alla base del transistor di potenza 21, il cui collettore è collegato alla tensione di alimentazione ed il cui emettitore alimenta i cinque moduli di pilotaggio (22 e 22' in Figura 5). Con questa configurazione circuitale, il transistor 21 amplifica ulteriormente il segnale rilevato dai fototransistor 15 e lo disaccoppia da detti moduli di pilotaggio. In particolare, un condensatore CB di stabilizzazione è previsto tra l'emettitore del transistor 21 e la massa del circuito.
I cinque moduli di pilotaggio prevedono la mede-sima configurazione circuitale. In particolare, un transistor di potenza (T4, T5, T6, T7, T8) ha la base connessa, tramite un trimmer (P10, P12, P14, P16, P18) all'emettitore del transistor 21, e pilota le lampa-dine 10 inserite lungo il ramo collettore-emettitore. Un fotoaccoppiatore (IC3, IC4, IC5, ΙC6, IC7) è inserito nel ramo di base del transistor di potenza (T4, Ts, T 6, T7, T8) con il fotodiodo avente l'anodo colle-gato alla tensione di alimentazione, tramite una resistenza (R9, R10 R11 R12, R13) , ed il catodo collegato al collettore di un transistor di pilotaggio (T9, T10, T11, T12, T13) . In particolare, quando il transistor di pilotaggio (T9, Τ10, T11, Τ12, T13) del fotodiodo è acceso, il fotoaccoppiatore (IC3, IC4, IC5, IC6, IC7) deriva parte della corrente di base del transistor di potenza (T4, T5, T6, T7, T8) , riducendo la corrente di pilotaggio delle lampadine 10. Il transistor di pilotaggio (T9, T10, T11 T12, Τ13) del fotodiodo ha la base collegata all'emettitore del transistor 21, tramite un trimmer (P9, P11 P13, P15, P17), ed all'anodo di un diodo (DX3, D12, D11 D10, D9) , il cui catodo è collegato all'uscita del modulo spegnitore 18.
I fotoaccoppiatori IC3, IC4, IC5, IC6 e IC7 realizzano la funzione di equalizzare 1'illuminamento del parabrezza derivando in modo disuniforme la corrente di base dei corrispondenti transistor di potenza T4, T5, T6, T7 e T8 e, di conseguenza, riducendo differentemente l'illuminamento generato dalle corrispondenti lampadine 10. Ciò si ottiene tarando opportunamente i trimmer P9, P11 P13, P15 e P17 Preferibilmente, la riduzione dell'illuminamento dipende dall'intensità dell'illuminamento dovuto ai fari 2 ed è maggiore per le lampadine 10 che illuminano la zona sinistra 3 del parabrezza 1.
Il modulo spegnitore 18 è realizzato da un circuito comparatore comprendente un amplificatore operazionale 26 il cui ingresso non invertente è collegato all'uscita dell'amplificatore operazionale 23 ed il cui ingresso invertente è collegato ad una tensione di riferimento regolabile tramite un trimmer Ps.
Quando il segnale all'uscita dell'amplificatore operazionale 23 è ancora di piccola entità, l'uscita del modulo spegnitore 18 è pari a 0 Volt ed i diodi D13/ D12, D11 D10 e D9 collegano a massa le basi dei transistor di pilotaggio T9, T10, T11 T12 e T13 dei fotodiodi compresi nei fotoaccoppiatori IC3, IC4, IC5, IC6 e IC7 che, pertanto, rimangono interdetti.
Quando il segnale all'uscita dell'amplificatore operazionale 23 raggiunge un valore significativo, corrispondente ad un illuminamento pari alla soglia intermedia S2, l'uscita del modulo spegnitore 18 cambia stato e da 0 Volt passa alla tensione di alimentazione, interdicendo ì diodi D13, D13, D11 D10 e D9. In questo modo, i transistor di pilotaggio T9, T10, T11 T12 e Ti3 possono accendersi ed i corrispondenti fotoaccoppiatori IC3, IC4, IC5, IC6 e IC7 divengono attivi, derivando eventualmente parte della corrente di base dei transistor di potenza T4, T5, T6, T9 e T8, che pilotano le lampadine 10, in quantità dipendente dalla taratura dei trimmer presenti nel corrispondente modulo di pilotaggio.
Quando il segnale all'uscita dell'amplificatore operazionale 23 diventa nullo, poiché i fari 2 non illuminano più il parabrezza 1, l'uscita del modulo spegnitore 18 torna a 0 Volt, riattivando i diodi D13, D12, D11 D10 e D9 ed escludendo l'intervento di modulazione dei fotoaccoppiatori IC3, IC4, IC5, ΙC6 e IC7. In tale situazione, tutte le lampadine 10 si accendono con una intensità direttamente proporzionale al segnale presente in quel momento sull'emettitore del transistor di potenza 21 e decrescente nel tempo. Un primo condensatore C3 sull'ingresso non invertente dell'amplificatore operazionale 24, un secondo condensatore C4 tra la base del transistor di potenza 21 e la massa del circuito ed il condensatore C5 deter-minano la costante di tempo dell'andamento decrescen-te del segnale di pilotaggio delle lampadine 10.
Il modulo interditore 17 è realizzato da un circuito comparatore comprendente un amplificatore operazionale 27 il cui ingresso non invertente è colle-gato ad una prima rete resistiva, connessa tra l'alimentazione e la massa del circuito, ed il cui ingresso invertente è collegato ad una seconda rete resistiva, comprendente una resistenza R14 ed un trimmer P7 e connessa tra l'uscita del modulo spegnitore 18, tramite un diodo di blocco D14 e la massa del circuito. Un condensatore C6 è connesso tra l'ingresso invertente dell'amplificatore operazionale 27 e la massa del circuito. L'uscita dell'amplificatore operazionale 27 è collegata, tramite un diodo di blocco D15, alla base del transistor di potenza 21.
Il modulo interditore 17 è sostanzialmente un circuito temporizzatore che interdice il transistor di potenza 21 quando l'illuminamento del parabrezza rimane elevato per un periodo di tempo dipendente dai valori dei componenti presenti nel circuito collegato all'ingresso invertente dell'amplificatore operazionaie 27. Infatti, in condizioni di riposo, cioè con il parabrezza 1 non illuminato, l'uscita dell'amplificatore operazionale 27 è alla tensione di alimentazione e, pertanto, il diodo di blocco DI5 è interdetto. Quando l'illuminamento del parabrezza 1 diventa elevato, il segnale all'uscita dell'amplificatore operazionale 23 raggiunge un valore significativo e l'uscita del modulo spegnitore 18 passa alla tensione di alimentazione. Ciò significa che il condensatore C6 si carica tramite la resistenza RI4 ad un valore di tensione regolabile tramite una opportuna taratura del trimmer P7. Quando la tensione sul condensatore Ο6 supera il valore della tensione di riferimento presente all'ingresso non invertente dell'amplificatore operazionale 27, l'uscita di questo viene cortocircuitata alla massa del circuito, accendendo il diodo di blocco DI5 che interdice il transistor di potenza 21, disabilitando il dispositivo. Il periodo di tempo necessario per far cambiare stato al circuito interditore 17 è stabilito dalla costante di tempo capacitiva del circuito collegato all'ingresso invertente dell'amplificatore operazionale 27, cioè, sostanzialmente, dai valori della resistenza RM e del condensatore C6, e dal valore della tensione di carica del condensatore C6, regolabile tramite il trimmer P7. Preferibilmente, tale periodo di tempo è dell'ordine del minuto. Un diodo LED DL segnala la disabilitazione del dispositivo. L'uscita dell'amplificatore operazionale 27 torna alla tensio-ne di alimentazione quando l'illuminamento del para-brezza 1 torna ad essere di intensità variabile con valore medio non elevato, ricollegando l'uscita dell'amplificatore operazionale 26 alla massa del circuito e consentendo lo scaricamento del condensatore C6.
Osservando il circuito di Figura 6 si nota la presenza di vari componenti che consentono di regolare l'intensità massima dell'accensione delle lampadine 10, limitando l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto alle lampadine 10 al valore S4 della soglia massima. In particolare, il diodo Zener D2 collegato tra la base del transistor di potenza 21 e la massa del circuito limita la polarizzazione della base del transistor 21 alla tensione di Zener che viene scelta in modo che l'illuminamento generato dalle lampadine 10 sia non superiore alla soglia massima S4.
Tuttavia, per controllare le possibili variazioni dei parametri circuitali, dovute, ad esempio, alle derive termiche o ad una sostituzione di un componente, che potrebbero innalzare il valore massimo dell'illuminamento oltre il valore S4, il circuito di Figura 6 prevede il modulo livellatore 19.
Il modulo livellatore 19 è realizzato da un circuito comparatore comprendente un amplificatore ope-razionale 28 il cui ingresso non invertente è colle-gato ad un trimmer P22, percorso dalla corrente di emettitore di un transistor T14 che amplifica il se-gnale generato dal fototransistor 20, ed il cui ingresso invertente è collegato alla tensione di alimentazione, tramite una resistenza R22, alla massa del circuito, tramite una resistenza R24, ed all'uscita dell'amplificatore operazionale 28, tramite una resistenza R2I. L'uscita dell'amplificatore operazionale 28 è collegata, tramite due trimmer P20 e P21 in serie a due diodi di blocco, rispettivamente D20 e D21, alle basi dei transistor di pilotaggio, T10 e Tu, dei fotodiodi previsti nei due moduli di pilotaggio 22'. Risulta evidente agli esperti del ramo che l'uscita dell'amplificatore operazionale 28 potrebbe essere collegata anche agli altri moduli di pilotaggio 22.
Tarando opportunamente il trimmer P22, l'uscita dell'amplificatore operazionale 28 è collegata alla massa del circuito fintanto che l'illuminamento del parabrezza 1 dovuto alle lampadine 10 è non superiore al valore S4. Quando detto illuminamento supera il valore S4, l'uscita dell'amplificatore operazionale 28 passa alla tensione di alimentazione, accendendo i diodi D 20 e D2I ed incrementando la corrente di base dei transistor Tio e Tu, in modo tale che i fotoac-coppiatori IC4 e IC5 derivino più corrente dalle basi dei transistor di potenza T5 e Ts, riducendo l'alimentazione delle corrispondenti lampadine 10 e diminuendo, di conseguenza, l'intensità dell'illuminamento generato da queste, ottenendo una limitazione dell'illuminamento complessivo generato da tutte le lampadine 10 al valore S4. Ovviamente, la taratura del trimmer P22 potrebbe consentire di ottenere un valore dì illuminamento complessivo anche inferiore alla soglia massima S4.
Risulta evidente agli esperti del ramo che scegliendo opportunamente i valori delle resistenze collegate al morsetto invertente, l'amplificatore operazionale 28 può essere configurato come amplificatore, anziché come comparatore, consentendo un incremento graduale e proporzionale all'illuminamento rilevato dal fototransistor 20 della corrente di base dei transistor T10 e T11
E' altresì evidente come il modulo livellatore 19 possa prevedere più di un fototransistor 20, ognuno dei quali rileva l'illuminamento generato da specifiche lampadine 10 e/o il cui segnale è utilizzato da corrispondenti circuiti comparatori o amplificatori per limitare il pilotaggio di dette specifiche lampadine 10.
Il circuito di Figura 6 prevede altri componenti la cui funzione è evidente per gli esperti del ramo, quale, ad esempio, un convertitore continua-continua 29, o DC-DC converter, per la variazione del livello della tensione di alimentazione. In proposito, la tensione di alimentazione è prelevata dalla batteria a 12 Volt dell'autoveicolo al quale è applicato il dispositivo secondo l'invenzione. In particolare, l'alimentazione a 12 Volt viene utilizzata per il pilotaggio delle lampadine 10, mentre il convertitore 29 fornisce in uscita una tensione di 9 Volt per l'alimentazione degli altri componenti elettronici del circuito.
Il deviatore 30 è previsto per consentire la taratura del circuito elettronico. In particolare, cortocircuitando a massa la resistenza R16 in modo che l'uscita dell'amplificatore operazionale 26 sia a 0 Volt, i transistor di pilotaggio T9, T10, Tu, T12 e T13 dei fotodiodi e, di conseguenza, i fotoaccoppiatori IC3, IC4, IC5, IC6 e IC7 sono interdetti. In questa situazione, sottoponendo ad un illuminamento pari al valore S4 i tre fototransistor 15, si possono tarare i trimmer P10, Pi2, Pu, Pie e Pie in modo tale che, in corrispondenza della posizione del guidatore, da ogni punto del parabrezza 1 sia generato un illuminamento non superiore al valore S4.
Riconnettendo la resistenza Ris all'uscita dell'amplificatore operazionale 23, si sottopongono i tre fototransistor 15 ad un illuminamento pari ad un valore ST di poco superiore al valore SI della soglia inferiore (ad esempio 0,5 lux) e si tarano i trimmer P1, P2, P3 e P5 in modo tale che, in corrispondenza della posizione del guidatore, da ogni punto del parabrezza 1 sia generato un illuminamento uniforme e non superiore al valore ST. Incrementando gradualmente l'intensità dell'illuminamento è possibile perfezionare tale taratura. Analogamente, sottoponendo i fototransistor 15 ad un illuminamento gradualmente crescente a partire dalla soglia intermedia S2, si possono tarare i trimmer P9, P11 P13, Ρ15 e P17 in modo tale che l'illuminamento del parabrezza 1 sia sempre equalizzato.
Il massimo illuminamento generato dalle lampadine 10 può essere regolato dall'utilizzatore finale tarando il trimmer P4 e/o il trimmer P22
E' facile per gli esperti del ramo introdurre nel circuito di Figura 6 una o più unità di verifica, o test, di componenti del circuito, quali le lampadine 10 e/o i sensori luminosi. A titolo illustrativo, si potrebbe collegare l'emettitore del transistor Ti alla tensione di alimentazione tramite una resistenza in serie ad un interruttore, normalmente aperto, che viene chiuso manualmente per effettuare la verifica del funzionamento delle lampadine 10. In particolare, detta resistenza può essere tarata in modo che l'uscita dell'amplificatore operazionale 26 rimanga sempre connessa a massa, oppure lo stesso interruttore può anche collegare, tramite una ulteriore resistenza, il morsetto non invertente dell'amplificatore operazionale 26 alla massa del circuito. Analoghi circuiti di test, comprendenti interruttori, comparatori e fonti luminose ausiliarie, possono essere previsti per la verifica del funzionamento dei fototransitor 15 e/o del fototransistor 20 e/o della fotoresistenza FC.
Una seconda forma di realizzazione del dispositivo prevede che la unità elettronica 8 di elaborazione e controllo comprenda un microprocessore programmato che faccia corrispondere ad ogni livello dell'illuminamento rilevato su diverse zone del parabrezza 1 una specifica luminosità generata dalle sorgenti luminose 10 relative alla zona considerata, equalizzando in modo estremamente accurato il campo visivo e controllando il funzionamento di tutto il dispositivo. A titolo esemplificativo, il livello di illuminamento rilevato può essere discretizzato ed utilizzato per l'indirizzamento di una memoria non volatile nella quale sono immagazzinati i livelli di alimentazione delle corrispondenti sorgenti luminose 10.
Come mostrato in Figura 1, le sorgenti luminose 10 sono vantaggiosamente applicate sul bordo superiore del parabrezza 1. Nella preferita forma di realizzazione, tali sorgenti luminose 10 sono delle lampadine al kripton; in altre forme di realizzazione del dispositivo, le sorgenti luminose 10 possono comprendere delle guide luminose, quali, ad esempio, fibre ottiche e/o apparati laser, in grado di convogliare i fasci luminosi anche internamente alla superficie del parabrezza 1. Dette guide luminose possono prevedere sistemi di riflessione e divisori in grado di convogliare i fasci luminosi su specifiche sezioni del parabrezza 1.
Ulteriori forme di realizzazione possono prevedere che tutto il perimetro del parabrezza 1 sia provvisto di sorgenti luminose 10, quali guide luminose a fibra ottica. In particolare, le sorgenti luminose 10 potrebbero accendersi in sequenza e/o a scatti con intensità decrescente dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra.
Il vantaggio che si ottiene con l'applicazione del dispositivo secondo l'invenzione è quello di attenuare ed armonizzare la continua e rapida sollecitazione cui sono soggetti gli occhi del guidatore durante condizioni di guida ad illuminamento disuniforme, equalizzando il campo visivo del parabrezza 1. In altre parole, il dispositivo consente l'adattamento degli occhi a rapide e considerevoli variazioni di luce, impedendo l'insorgere di fenomeni di abbagliamento .
Il dispositivo secondo l'invenzione è stato descritto in riferimento alla sua applicazione ai parabrezza di autoveicoli. Si deve, tuttavia, tenere presente come il dispositivo possa essere applicato per equalizzare l'illuminamento del campo visivo di una qualsiasi superficie trasparente, quali visiere di caschi di motociclisti e finestrature di veicoli di tipo differente.
Si deve altresì tenere presente come gli esperti del ramo potranno facilmente realizzare il dispositivo prevedendo delle regolazioni manuali delle temporizzazioni e delle intensità di illuminamento oppure potranno realizzare il dispositivo senza la previsione di dette regolazioni manuali, ad esempio nel caso di produzione in serie del dispositivo.
Inoltre, è possibile prevedere la possibilità che in presenza di nebbia, od in situazioni analoghe, il dispositivo secondo l'invenzione mantenga accese le sorgenti luminose 10 anche in assenza di illuminamento da parte dei fari 2 di un altro autoveicolo, in modo da consentire un illuminamento minimo del parabrezza (1) allo scopo di attenuare l'effetto del biancore provocato dalla luce dei fari del proprio autoveicolo riflessa dai banchi di nebbia.
La presente invenzione è stata descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, ma è da intendersi che variazioni e/o modifiche potranno essere apportate dagli esperti del ramo senza per questo uscire dal relativo adibito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Dispositivo ottico-elettronico applicabile ad una superficie trasparente, avente una parete interna ed una parete esterna, particolarmente un parabrezza (1) di un autoveicolo, per equalizzare L'illuminamento del campo visivo di un osservatore, che guardi la parete interna di detta superficie (1), caratterizzato dal fatto di comprendere una unità fotorivelatrice p), provvista di uno o più sensori (15, FC, 20) di luminosità sensibili allo spettro del visibile, una unità elettronica (8) di elaborazione e controllo ed una unità elettronica (9) di potenza che pilota una o più sorgenti luminose (10), almeno uno di detti sensori (15, FC) di luminosità essendo posizionato in modo tale da rilevare solo l'illuminamento generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente (1) diverse dalle sorgenti luminose (10), l'unità fotorivelatrice (7) inviando all'unità elettronica (8) di elaborazione e controllo uno o più segnali dipendenti dall'illuminamento rilevato, l'unità elettronica (8) di elaborazione e controllo inviando uno o più segnali di controllo alla unità elettronica (9) di potenza. 2.- Dispositivo ottico-elettronico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le sorgenti luminose (10) seguono sostanzialmente istantaneamente le variazioni del segnale di pilotaggio. 3.- Dispositivo ottico-elettronico secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti sensori (20) di luminosità è collocato in posizione tale da rilevare solo l'illuminamento generato dalle sorgenti luminose (10). 4.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che l'illuminamento generato da ognuna delle sorgenti luminose (10) è variabile in funzione dell'illuminamento generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente (1) diverse dalle sorgenti luminose (10). 5.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che 1'illuminamento complessivo generato da tutte le sorgenti luminose (10) è non superiore all'illuminamento generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente (1) diverse dalle sorgenti luminose (10). 6.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che l'illuminamento complessivo generato da tutte le sorgenti luminose (10) è non superiore al valore di una soglia massima (S4). 7.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di prevedere altresì una o più unità di verifica, o test, di componenti del dispositivo . 8.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di prevedere altresì componenti di regolazione e/o taratura. 9.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che l'unità elettronica (8) di elaborazione e controllo comprende un modulo amplificatore-linearizzatore (16), un modulo interditore (17), un modulo spegnitore (18) ed un modulo livellatore (19), il modulo amplificatore-linearizzatore (16) ricevendo dall'unità fotorivelatrice (7) uno o più segnali dipendenti solo dall'illuminamento generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente (1) diverse dalle sorgenti luminose (10) ed inviando uno o più segnali di controllo alla unità elettronica (9) di potenza, il modulo spegnitore (18) essendo connesso al modulo amplificatore-linearizzatore (16) per inviare uno o più segnali di controllo alla unità elettronica (9) di potenza che provochino l'accensione uniforme delle sorgenti luminose (10), il modulo interditore (17) essendo collegato al modulo spegnitore (18) ed alla unità elettronica (9) di potenza per disabilitare automaticamente il pilotaggio delle sorgenti luminose (10) quando l'illuminamento di detta superficie trasparente (1), generato da fonti luminose esterne a detta superficie trasparente (1) diverse dalle sorgenti luminose (10), è costante e di elevata intensità, il modulo livellatore (19) ricevendo dall'unità fotorivelatrice (7) uno o più segnali dipendenti solo dall'illuminamento generato dalle sorgenti luminose (10) ed inviando alla unità elettronica (9) di potenza uno o più segnali per limitare l'intensità massima della luce emessa dalle sorgenti luminose (10) al valore di una soglia massima (S4). 10.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-8, caratterizzato dal fatto che l'unità elettronica (8) di elaborazione e controllo comprende un microprocessore. 11.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le sorgenti luminose (10) sono collocate sul contorno di detta superficie trasparente (1). 12.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le sorgenti luminose (10) sono collocate in posizioni tali da illuminare detta parete interna e/o l'interno di detta superficie trasparente (1). 13.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le sorgenti luminose (10) comprendono lampadine al kripton e/o guide luminose -a fibra ottica e/o apparati laser. 14.- Dispositivo ottico-elettronico secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detta superficie trasparente (1) è un parabrezza di un autoveicolo, che l'unità fotorivelatrice (7) prevede tre primi sensori (15) di luminosità ed una fotoresistenza (FC), che rilevano solo l'illuminamento generato da fonti luminose esterne al parabrezza (1) diverse dalle sorgenti luminose (10), ed un ulteriore sensore (20) di luminosità, che rileva solo l'illuminamento generato dalle sorgenti luminose (10). 15.- Dispositivo ottico-elettronico applicabile ad una superficie trasparente, particolarmente un parabrezza (1) di un autoveicolo, per equalizzare 1'illuminamento del campo visivo di un osservatore secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti, sostanzialmente come illustrato e descritto.
IT98RM000453A 1998-07-06 1998-07-06 Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare IT1299549B1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT98RM000453A IT1299549B1 (it) 1998-07-06 1998-07-06 Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT98RM000453A IT1299549B1 (it) 1998-07-06 1998-07-06 Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare

Publications (3)

Publication Number Publication Date
ITRM980453A0 ITRM980453A0 (it) 1998-07-06
ITRM980453A1 true ITRM980453A1 (it) 2000-01-06
IT1299549B1 IT1299549B1 (it) 2000-03-16

Family

ID=11406033

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT98RM000453A IT1299549B1 (it) 1998-07-06 1998-07-06 Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT1299549B1 (it)

Also Published As

Publication number Publication date
ITRM980453A0 (it) 1998-07-06
IT1299549B1 (it) 2000-03-16

Similar Documents

Publication Publication Date Title
US10682901B2 (en) Light-dimmable glass, controllable light shielding device, controllable light shielding method, and vehicle
JP6138908B2 (ja) 自動車の運転者または同乗者用の適応型眼鏡
EP0285724B1 (en) Improved automatic rearview mirror system for automotive vehicles
US9623728B2 (en) Driving assistance device and driving assistance method
KR19990022655A (ko) 광도 감소 장치 및 방법
DE102018207754B4 (de) Verfahren und System zum Einstellen von Lichtverhältnissen eines Fahrzeugs und Fahrzeug
CN102026461A (zh) 车用灯光控制装置
CN104626937A (zh) 遮阳防眩装置
JP4246806B2 (ja) 液晶サンバイザー
CN110053560A (zh) 一种汽车车载智能后视系统的控制方法
US9505290B2 (en) Method and device for daytime motor vehicle driving assistance
CN108116322B (zh) 车辆防眩目镜的动态补偿系统以及动态补偿方法
JPH05281032A (ja) 光学的検出装置
CN1187252A (zh) 光强度衰减装置和衰减方法
DE102012023126A1 (de) Verfahren und Vorrichtung zum automatischen Kalibrieren zumindest eines Scheinwerfers eines Fahrzeugs
ITRM980453A1 (it) Dispositivo ottico-elettronico applicato a superfici trasparenti, particolarmente parabrezza di autoveicoli, per equalizzare l'illuminamento del campo visivo di un osservatore.
CN105431331A (zh) 带部分不透明光学元件的光感应器
US7481542B2 (en) Rearview mirror system—especially for a motor vehicle
US20040042223A1 (en) Sensor unit for automatically switching of lighting devices and coupling medium for a sensor unit
CN110803111B (zh) 一种汽车车载智能外后视系统的控制系统及其控制方法
US6936807B1 (en) Light-responsive control device of electrochromic rearview mirror system
KR20170061245A (ko) 차량용 전면유리의 광량 조절 장치
KR102127158B1 (ko) 차량 글라스의 명암 조절시스템 및 그 방법
KR20130057603A (ko) 주변조도에 따라 렌즈의 투과율이 자동 조절되는 고글
US20230054465A1 (en) Universal sensor system for auto dimming control for different spectral outputs

Legal Events

Date Code Title Description
0001 Granted