ITRM960866A1 - Dispositivo di illuminazione e impugnatura per speculum ginecologi co - Google Patents

Dispositivo di illuminazione e impugnatura per speculum ginecologi co Download PDF

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ITRM960866A1
ITRM960866A1 IT96RM000866A ITRM960866A ITRM960866A1 IT RM960866 A1 ITRM960866 A1 IT RM960866A1 IT 96RM000866 A IT96RM000866 A IT 96RM000866A IT RM960866 A ITRM960866 A IT RM960866A IT RM960866 A1 ITRM960866 A1 IT RM960866A1
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione avente per titolo: "Dispositivo di illuminazione e impugnatura per speculum ginecologico"
La presente invenzione concerne un dispositivo di illuminazione e impugnatura per speculum ginecologico. Più in particolare, l'invenzione riguarda un accessorio che può essere connesso ad un normale speculum ginecologico, per fornire illuminazione diretta alla zona da sottoporre ad esame e, al tempo stesso, costituire un elemento di presa che aumenti la maneggevolezza dello speculum.
Come è noto, lo strumento correntemente indicato con il nome di speculum ginecologico o vaginale è costituito da due valve o becchi, normalmente imperniati tra loro in corrispondenza dell'imboccatura, che assumono con le loro superfici sostanzialmente semicilindriche, arrotondate all’estremità e combacienti in posizione chiusa, una forma tubolare facilmente inseribile nella cavità vaginale. Dopo l'inserzione i becchi vengono allontanati l’uno dall’altro, generalmente per rotazione relativa ma in alcuni modelli anche per traslazione relativa, e bloccati in posizione aperta per dilatare la cavità vaginale e permettere esami visuali, prelievi citologici e istologici ed interventi terapeutici, in particolare sulla zona della cervice uterina.
L’imboccatura, che nelle più diffuse versioni ad apertura per rotazione relativa è situata in corrispondenza dell’asse di incemieramento deile due valve, definisce una finestra di passaggio attraverso cui dovranno essere introdotti eventuali strumenti, come spatole di prelievo, ed attraverso cui lo specialista dovrà effettuare l'esame visivo, eventualmente con l'ausilio di mezzi ottici. Normalmente, detta imboccatura è delimitata superiormente da un'apertura anulare ricavata a pezzo unico con uno dei due becchi dello speculum, che prosegue, dalia parte diametralmente opposta a quella a cui è collegato il becco, con un braccio di impugnatura disposto ad angolo ottuso rispetto al becco. Corrispondentemente, l’altro elemento è dotato di un secondo braccio di impugnatura destinato ad essere manovrato assieme ai primo per ottenere l'apertura del dispositivo. Nei modelli di specuium che si aprono per rotazione, il secondo braccio definisce con il rispettivo becco un angolo di ampiezza inferiore al precedente, in modo tale che quando i due becchi sono combacienti i due bracci sono in posizione divergente tra loro, e quando le estremità dei due bracci vengono avvicinate (stringendole normalmente tra indice e pollice) fino ad assumere io stesso orientamento, i due becchi divergono, allargando la cavità da esaminare.
I vari modelli di specuium ginecologico in uso differiscono anche per il materiale con cui sono realizzati (potendo essere in metallo, e quindi riutilizzabili dopo sterilizzazione, oppure in materiale plastico trasparente o meno, da gettare dopo l’uso) e per la configurazione di elementi secondari, come il sistema di bloccaggio in posizione aperta. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, i due sistemi di bloccaggio più diffusi per specuium che si aprono per rotazione sono quello a vite laterale e quello a perno centrale. Il primo consiste in un perno a vite fissato al braccio di impugnatura del becco inferiore in prossimità del punto di raccordo tra questo e il becco, che si protende lateralmente in direzione ortogonale al braccio e passa attraverso un occhiello previsto in posizione corrispondente alla base del braccio di impugnatura del becco superiore. La rotazione della vite provoca lo spostamento relativo, regolabile, dei due bracci, e quindi dei due becchi ad essi solidali. Il secondo sistema di bloccaggio, a perno centrale, è realizzato mediante un perno o chiodo a sezione non circolare che passa attraverso un foro e un'asola corrispondente, ricavati al centro dei due bracci di impugnatura, in prossimità del punti di raccordo con i relativi becchi. Una volta inserito ed aperto lo speculum, la posizione relativa dei due becchi viene bloccata facendo ruotare il perno attorno al proprio asse cosi da far interferire la porzione di superficie del perno a diametro maggiore con il bordo dell’asola del braccio di impugnatura superiore.
È evidente che durante la visita o l’intervento in cui utilizza lo speculum, lo specialista deve poter disporre di un’adeguata illuminazione, che possa raggiungere e investire con sufficiente intensità e un corretto orientamento le zone di tessuto interno interessate. A tale esigenza sopperiscono normalmente vari sistemi di illuminazione in uso negli ambulatori, come lampade e riflettori fissi, stroboscopi, sistemi di illuminazione a fibre ottiche, nonché torce e riflettori che il ginecologo o il suo assistente devono tenere in mano o sostenere con altre parti del corpo. Tali sistemi creano inevitabilmente problemi di puntamento, e soffrono della presenza di ostacoli che possono interporsi tra la sorgente luminosa e la zona da esaminare, oltre che essere spesso scomodi da utilizzare. Inoltre, lo specialista è comunque costretto a ricorrere al solo uso di torce o altre apparecchiature portatili in caso di visite al di fuori dell’ambito ambulatohale.
Dispositivi portatili in grado di fornire un’illuminazione direttamente associata alla funzione di speculum ginecologico sono già noti nella tecnica. In particolare, il brevetto USA No. 3.716.047 descrive uno speculum monouso in matehale plastico da collegare in maniera distaccabile con una sorgente di luce provvista di una guida tubolare a fibre ottiche, la quale viene connessa al braccio di impugnatura inferiore dello speculum, a formare una specie di manico. All'interno del becco inferiore dello speculum è ricavato un canale a sezione rettangolare e andamento curvo, che segue la piegatura tra l'impugnatura e il becco e funge da guida per il fascio luminoso emesso dalle fibre ottiche, dirigendolo verso l’estremità del becco. Il dispositivo in questione è in pratica uno speculum usa e getta di costruzione speciale e non un dispositivo di illuminazione applicabile agli speculum commerciali già diffusi, e la sua struttura comporta maggiori costi di produzione per l’elemento monouso.
Un dispositivo di illuminazione applicabile su speculum ginecologici standard è invece quello descritto nel brevetto USA No.
4.067.323, consistente in una piccola lampada a batteria racchiusa in un contenitore scatolare piatto collegabile ad incastro a cavallo del bordo dell’imboccatura dello speculum, dalla parte opposta a quella a cui si raccorda il braccio di impugnatura. Il bulbo luminoso è disposto dalla parte intema deirimboccatura, affacciato verso i becchi. È evidente che un simile dispositivo costituisce un mezzo di illuminazione associabile agli speculum di tipo commerciale, ma non fornisce elementi ausiliari per facilitarne l’impugnatura. Inoltre, esso viene a contatto diretto con l'imboccatura dello speculum, e per questo il documento propone, allo scopo di salvaguardarne la sterilità, di rivestirlo con un involucro monouso di plastica flessibile trasparente.
Un diverso sistema di illuminazione, che fornisce una luce specifica per determinati scopi diagnostici, è descritto nel brevetto USA No. 5.179.938, con il quale si propone l'uso di una capsula tubolare chemiluminescente. Questa viene attivata per rottura di un setto die separa, al suo interno, due sostanze la cui reazione produce una luce con lunghezze d’onda di picco nel campo verde-azzurro, particolarmente adatta a porre in risalto determinate lesioni della mucosa vaginale e della cervice. Nel brevetto citato la capsula tubolare viene fissata in posizione longitudinale all’intemo del becco superiore di uno speculum vaginale che può essere sia metallico che di materiale plastico trasparente, e che è dotato di appositi elementi di ancoraggio della capsula nella posizione desiderata.
Un dispositivo del tutto analogo al precedente è descritto nella domanda di brevetto intemazionale PCT No. di pubbl. WO 95/13009, in cui l'unico elemento di differenza è nella configurazione dell'alloggiamento per assicurare la capsula chemiluminescente, ad incastro, all’intemo del becco superiore dello speculum.
Entrambi i dispositivi appena descritti, pertanto, sono modelli di speculum di spedale costruzione, e non sistemi di illuminazione da adattare a qualunque speculum già in uso. L’evoluzione commerciale del brevetto USA No. 5.179.938 sulla capsula chemiluminescente, tuttavia, ha eliminato la necessità di uno speculum costruito ad hoc, perché si avvale di una strisda di nastro biadesivo da disporre all'interno della valva superiore di un qualunque ordinario speculum.
Nessuno dei due dispositivi da ultimo descritti ne la soluzione commerciale connessa, comunque, sono dotati di elementi addizionali atti a facilitare l'impugnatura dello speculum, o sono proposti per l’uso in associazione con elementi aventi una simile funzione.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di fornire un dispositivo di illuminazione applicabile direttamente ad un qualunque speculum ginecologico e da esso facilmente separabile dopo l'uso, atto a proiettare la sua luce sul campo di interesse per l'indagine visiva diretta della cervice e della mucosa vaginale, e che renda più agevole, al tempo stesso, la manipolazione e il posizionamento dello speculum, costituendo un elemento di presa ergonomico.
A tale scopo si propone, secondo l’invenzione, uno strumento di forma sostanzialmente allungata, dotato di un elemento di presa per collegarsi rigidamente al braccio di impugnatura superiore dello speculum, sovrapponendosi ad esso ed accrescendone apprezzabilmente le dimensioni così da costituire una sorta di manico, e dotato, all'estremità destinata ad essere sovrapposta, nell'uso, all’imboccatura dello speculum, di un braccio arcuato che segue l’andamento di detta imboccatura ed è fornito di una o più sorgenti luminose disposte lungo il suo contorno e rivolte dalla parte dello speculum. Le sorgenti luminose sono preferibilmente alimentate da pile o da batterie ricaricabili alloggiate nel corpo dello strumento, dalla parte opposta a quella del braccio arcuato. La configurazione dello strumento è studiata in modo tale da permetterne l'accoppiamento sia con gli speculum con sistema di bloccaggio a vite laterale che con quelli con sistema di bloccaggio a perno centrale, e in tutti in casi in modo tale da lasciare liberi i movimenti di apertura e chiusura dello speculum e le funzionalità di detti sistemi di bloccaggio.
Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione un dispositivo di illuminazione e impugnatura per speculum ginecologico comprendente ad una estremità una sezione di impugnatura di forma sostanzialmente allungata e all’altra estremità una sezione illuminante sagomata di forma arcuata e, in posizione intermedia tra dette due estremità, mezzi di ancoraggio a pinza per il collegamento rigido, ad assi longitudinali paralleli, con il braccio di impugnatura superiore di un normale speculum, detta sezione di impugnatura essendo di dimensioni superiori a quelle di detto braccio di impugnatura superiore, e detta sezione illuminante sagomata avendo un andamento arcuato dìe, in posizione di collegamento con lo speculum, ne segue dall'esterno il bordo dell’imboccatura, ed essendo provvista di una o più sorgenti luminose disposte lungo il suo bordo interno, rivolte dalla parte affacciata verso detta imboccatura.
Preferibilmente, dette una o più sorgenti luminose sono alimentate da batterie monouso o ricaricabili alloggiate entro l’estremità della sezione di impugnatura. È anche possibile, comunque, concepire l’intero strumento come articolo usa e getta, sprovvisto di alimentazione ricaricabile o rinnovabile. Secondo una sua forma di realizzazione specifica, il dispositivo dell’invenzione comprende batterie alloggiate in posizione terminale sulla sezione di impugnatura, oltre il tratto di lunghezza assiale occupato, in posizione di collegamento con lo speculum, dal braccio di impugnatura superiore dello speculum stesso.
Per un funzionamento ottimale dello strumento come illuminatore, dette una o più sorgenti luminose sono due, disposte in modo tale da lasciare libero il campo visivo e di manovra, e dimensionate per far convergere il loro fasci luminosi su un punto focale che è quello d'interesse per lo specialista. In particolare, dette due luci sono in posizione diametralmente opposta lungo il bordo interno della sezione ad andamento arcuato, e preferibilmente la prima è disposta sull’asse longitudinale della sezione di impugnatura e la seconda è disposta, in posizione diametralmente opposta, sul prolungamento dello stesso asse. Quest'ultima può essere vantaggiosamente montata su un tratto terminale di detta sezione illuminante incernierato al resto del dispositivo, così da avere una posizione regolabile.
Ulteriori caratteristiche costruttive e funzionali del dispositivo secondo l'invenzione sono enunciate nelle ulteriori rivendicazioni dipendenti. Dette caratteristiche, così come i vantaggi dell'invenzione, risulteranno più evidenti con riferimento ad una sua forma specifica di realizzazione, illustrata a titolo esemplificativo nei disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista prospettica di un modello corrente di speculum ginecologico, di tipo monouso in materiale plastico;
la figura 2 è una vista prospettica di una forma di realizzazione del dispositivo di illuminazione e impugnatura secondo l'invenzione, atto ad essere accoppiato allo speculum di figura 1 ;
la figura 3 è una vista prospettica dello speculum di figura 1 e del dispositivo di figura 2 accoppiati, in posizione di uso;
la figura 4 è una vista in elevazione laterale dello stesso complesso di speculum e dispositivo della figura 3;
la figura 5 è una vista in pianta dall'alto dello stesso dispositivo di illuminazione e impugnatura delle figure precedenti;
la figura 6 è una vista in pianta dal basso dello stesso dispositivo;
la figura 7 è una vista in pianta dal basso dello stesso dispositivo, senza i coperchi inferiori; e
le figure 8 e 9 sono due viste in elevazione laterale, da destra e da sinistra, dello stesso dispositivo.
Lo speculum (1 ) mostrato nella figura 1 è uno dei modelli di speculum monouso in materiale plastico trasparente attualmente diffusi in commercio, del tipo con bloccaggio a perno (2) centrale. Il becco inferiore (3) e quello superiore (4), ruotando l’uno rispetto all’altro attorno ai perni (5), possono passare da una posizione di chiusura totale, a bordi praticamente combacianti, ad una di apertura totale, come quella mostrata nella figura 1. Contemporaneamente, i bracci d’impugnatura inferiore (6) e superiore (7) passano da una posizione divergente al massimo ad una di battuta, ad assi paralleli, come quella mostrata nella figura. Una volta raggiunta questa posizione (o, se desiderato, una posizione intermedia) il perno (2), che ha una sezione ovalizzata, viene fatto ruotare attorno al proprio asse così da interferire, con la parte a diametro maggiore della propria superficie laterale, con i bordi dell'asola (non visibile) sul braccio d'impugnatura superiore (7) attraverso cui esso passa. L’operazione di apertura dello speculum viene effettuata dallo specialista strìngendo tra indice e pollice i due bracci d’impugnatura (6) e (7), nel punto in cui è visibile l'incavatura (8). Come si può notare dalla figura 1 , l'imboccatura (9) dello speculum (1 ) è definita dall'apertura anulare interposta tra il becco superiore (4) e il braccio d'impugnatura superiore (7).
Lo speculum (1) può essere accoppiato ad un dispositivo (10) di impugnatura e illuminazione secondo l'invenzione del tipo mostrato in figura 2, così come illustrato nelle figure 3 e 4. Il dispositivo comprende una sezione di impugnatura (11) che, in posizione assemblata, abbraccia ed eccede in lunghezza e larghezza il braccio d’impugnatura superiore (7) dello speculum (1), e una sezione illuminante (12) arcuata che segue dall’esterno l’imboccatura (9) dello speculum (1), così da non interferire nel campo visivo dell’operatore. L’accoppiamento tra lo speculum (1) e il dispositivo (10) dell’invenzione è realizzato mediante la pinza (13), dimensionata in modo da agganciare saldamente il braccio d’impugnatura superiore (7) lasciando libero il braccio di impugnatura inferiore (6), così da non ostacolare i normali movimenti di apertura e chiusura dello speculum (1 ).
Come mostrato nella figura 2 nonché nelle viste delle figure 57, il dispositivo (10) secondo l'invenzione è dotato, in posizione intermedia sulla sua lunghezza, di un’asola (14) sagomata, attraverso cui può passare e può essere agevolmente manovrato il perno (2) centrale del sistema di bloccaggio delio speculum. È da notare che la stessa forma di realizzazione del dispositivo (10) secondo l'invenzione mostrata nelle figure allegate è utilizzabile in connessione con modelli di speculum con sistema di bloccaggio a vite laterale, essendo prevista per il passaggio e l’agevole manovra di detta vite un'apposita l’incavatura (15) nel profilo esterno di detto dispositivo (10).
Il sistema di illuminazione del dispositivo (10) comprende, come meglio mostrato nelle figure 2 e 6, due lampadine (16) e (17), affacciate dalla parte dello speculum (1 ) e disposte in posizioni diametralmente opposte attorno al braccio arcuato che costituisce la sezione illuminante (12). Le due lampadine sono visibili attraverso due corrispondenti finestre trasparenti, dotate di lente convessa, che sono presenti nel coperchio posteriore (18) ermetico (mostrato nelle figure 2 e 6) della parte di dispositivo (10) che ospita il circuito elettrico.
Quest'ultimo, rappresentato con alcuni dettagli costruttivi nella figura 7, comprende in primo luogo un’alimentazione, fornita dalle batterie (19), che sono ospitate nell’apposito alloggiamento (20) all’estremità della sezione di impugnatura (11 ). In particolare, nelle figure 2, 3 e 6 detto alloggiamento è mostrato chiuso dai coperchio posteriore (21 ), mentre nella figura 7 il coperchio è assente. Attraverso i conduttori (22) e l’interruttore (23), corrispondente al pulsante (24) nelle figure 4, 5, 8 e 9, le batterie (19) forniscono energia alle lampadine (16) e (17), le quali sono mostrate nella figura 7 senza le due finestre trasparenti che le separano dall'ambiente esterno. Nella forma di realizzazione illustrata, le lampadine (16) e (17) sono di tipo normale a luce bianca, ma è altresì ipotizzabile l’adozione di particolari filtri o tipi di sorgenti luminose in grado di emettere luce fredda di colore azzurrato, che, come già notato in relazione alla tecnica anteriore, è specifica per porre in risalto particolari lesioni della cervice, in particolare di natura neoplastica, che captano l’acido acetico.
La parte terminale del braccio arcuato che costituisce la sezione illuminante (12) è, nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, collegata al resto del dispositivo attraverso la cerniera (25), in modo tale che il puntamento della lampadina (17) può essere aggiustato a piacere nel corso della visita.
Nelle viste laterali delle figure 8 e 9, come pure nella figura 4 che mostra il complesso assemblato, si può notare come l’andamento del dispositivo (10) di illuminazione e impugnatura secondo l’invenzione sia sfalsato a gradino, la sezione illuminante discostandosi marcatamente dall'imboccatura (9) dello speculum su cui è affacciata. Ciò garantisce il mantenimento di una distanza di sicurezza del dispositivo, che dovrà essere riutilizzato, dalle zone anatomiche interessate e dallo speculum stesso, che verrà eliminato subito dopo la visita.
È evidente da quanto precede che il dispositivo secondo l’invenzione, attraverso il suo sistema di ancoraggio, diventa un corpo unico con lo speculum, offrendo da una parte un'impugnatura ergonomica per la gestione dello speculum e dall’altra una sorgente di luce diretta e puntata con precisione sulle zone da esaminare, oltre che la possibilità di sostenere accessori che normalmente si usano negli esami ginecologici, quali lo speculoscopio (ingranditore ottico) o terminali di strumenti a fibre ottiche. Il sistema di ancoraggio proposto è inoltre estremamente igienico perché evita la necessità di dover toccare lo speculum per espellerlo una volta usato. Infatti, una semplice pressione sulle pinze del dispositivo è sufficiente a far cadere l'elemento usa e getta per gravità.
La presente invenzione è stata descritta con riferimento ad alcune sue forme di realizzazione specifiche, ma è da intendersi che variazioni o modifiche potranno essere ad essa apportate dagli esperti nel ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZI0NI 1. Dispositivo di illuminazione e impugnatura per speculum ginecologico comprendente ad una estremità una sezione di impugnatura (11 ) di forma sostanzialmente allungata e all’altra estremità una sezione illuminante (12) sagomata di forma arcuata e, in posizione intermedia tra dette due estremità, mezzi di ancoraggio a pinza (13) per il collegamento rigido, ad assi longitudinali paralleli, con il braccio di impugnatura superiore (7) di un normale speculum (1), detta sezione di impugnatura (11) essendo di dimensioni superiori a quelle di detto braccio di impugnatura superiore (7), e detta sezione illuminante (12) sagomata avendo un andamento arcuato che, in posizione di collegamento con lo speculum (1), ne segue dall'esterno il bordo dell'imboccatura (9), ed essendo provvista di una o più sorgenti luminose (16, 17) disposte lungo il suo bordo interno, rivolte dalla parte affacciata verso detta imboccatura (9).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui dette una o più sorgenti luminose (16, 17) sono alimentate da batterie (19) monouso o ricaricabili alloggiate entro l’estremità di detta sezione di impugnatura (11).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui dette batterie (19) sono alloggiate in posizione terminale (20) su detta sezione di impugnatura (11), oltre il tratto di lunghezza assiale occupato, in posizione di collegamento con lo speculum (1), da detto braccio di impugnatura superiore (7) dello speculum (1) stesso.
  4. 4. Dispositivo secondo ognuna delle rivendicazioni 1-3, in cui dette una o più sorgenti luminose (16, 17) sono due, disposte in posizione diametralmente opposta lungo detto bordo interno.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui la prima (16) di dette sorgenti luminose (16, 17) è disposta sull'asse longitudinale di detta sezione di impugnatura (11) e la seconda (17) è disposta, in posizione diametralmente opposta lungo il bordo di detta sezione illuminante (12), sul prolungamento dello stesso asse.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui detta seconda sorgente luminosa (17) è montata su un tratto terminale di detta sezione illuminante (12) incernierato (25) al resto del dispositivo (10), cosi da avere una posizione regolabile.
  7. 7. Dispositivo secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti, in cui è previsto, in posizione intermedia tra dette due estremità, un foro passante ad asola (14) per il passaggio e il libero movimento del perno (2) dei modelli di speculum (1) con sistema di bloccaggio a perno (2) centrale.
  8. 8. Dispositivo secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti, in cui, in posizione intermedia tra detti mezzi di ancoraggio a pinza (13) e detta sezione illuminante (12) sagomata, il profilo esterno del dispositivo stesso è incavato (15) almeno da un lato, per il passaggio e il libero movimento della vite dei modelli di speculum con sistema di bloccaggio a vite laterale.
  9. 9-Dispositivo secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti in cui è previsto, in posizione intermedia tra dette due estremità, un interruttore (23, 24) per l’azionamento di dette una o più sorgenti luminose (16, 17).
  10. 10. Dispositivo secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti avente, in vista laterale, un andamento sfalsato sostanzialmente a gradino, con detta sezione illuminante (12) sagomata che si discosta apprezzabilmente, in posizione di collegamento con lo speculum (1), dal piano superiore di detta imboccatura (9).
  11. 11. Dispositivo di illuminazione e impugnatura per speculum ginecologici secondo le rivendicazioni 1-10, sostanzialmente come in precedenza illustrato e descritto.
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