ITRM950800A1 - Dispositivo per infusioni endovenose - Google Patents

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ITRM950800A1
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Franco Attardi
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Description

DESCRIZIONE
Dispositivo per infusioni endovenose
La presente invenzione si riferisce al campo dei presidi medico chirurgici ed in particolare riguarda un dispositivo per infusioni endovenose.
Per l’esecuzione di infusioni endovenose, o simili trattamenti medici, sono noti e largamente disponibili in commercio aghi per infusione, muniti di un supporto con alette a farfalla, per un più facile inserimento in vena e per il fissaggio con cerotto sul corpo del paziente, e di un condotto di adduzione del liquido da infusione, terminante con un raccordo da fissarsi al recipiente contenente appunto il liquido usato per l’infusione.
Naturalmente, l’ago è dotato di una estremità tagliente ed estremamente affilata, per poter effettuare l’inserimento in vena con il minor danno possibile per il paziente.
Per tale motivo, negli involucri, generalmente sterili, che contengono gli aghi per infusione di tipo noto, l’ago stesso è protetto da un cappuccio, che viene rimosso al momento dell’uso dell’ago e deve essere conservato per rivestire l’ago dopo l’uso.
Pertanto, gli aghi per infusione di tipo noto soffrono del grave inconveniente che, dal momento dell’estrazione dell’ago stesso dalla vena e finché l’ago non viene protetto nuovamente con l’apposito cappuccio, esso è potenziale fonte di lesioni per l’operatore e per il paziente, in quanto la punta estremamente aguzza ed affilata dell’ago, per necessità operative, risulta scoperta.
Un altro inconveniente degli aghi noti per infusione è legato al fatto che spesso il cappuccio non viene accuratamente conservato, per cui esso non è più disponibile al momento del suo riutilizzo, quando l’ago viene estratto dalla vena.
Un ulteriore inconveniente è legato alla possibilità che l’ago, dopo l’uso, venga avviato alla distruzione senza cappuccio, o che il cappuccio stesso si sfili durante la fase di smaltimento, creando potenziali pericoli per gli operatori.
Scopo principale della presente invenzione è pertanto quello di fornire un dispositivo per infusioni endovenose, in cui l’ago risulta automaticamente protetto al momento dell’estrazione dalla vena, senza alcuna possibilità di poter recare lesioni all’operatore o al paziente.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un tale dispositivo per infusioni di struttura semplice ed economica ed adatta per la produzione di massa.
Secondo la presente invenzione, un dispositivo per infusioni endovenose è caratterizzato dal fatto che esso comprende in combinazione: un corpo principale cavo; un ago per infusione; e mezzi di supporto di detto ago per infusione e del condotto di adduzione del liquido da infusione, scorrevoli entro detto corpo principale cavo tra una posizione esterna in cui detto ago per infusione sporge dal corpo principale cavo ed una posizione retratta interna, in cui l’ago è ritirato entro il corpo principale cavo ed è protetto da esso.
Con il dispositivo della presente invenzione si ottiene pertanto il vantaggio che, al momento dell’estrazione dalla vena, l’ago viene automaticamente fatto rientrare all’interno del corpo principale cavo per cui esso risulta di per sé protetto e non costituisce così un potenziale pericolo per le persone e le cose.
La presente invenzione verrà nel seguito ulteriormente chiarita ed altri vantaggi verranno evidenziati dalla descrizione di alcune forme di realizzazione pratica del dispositivo per infusioni endovenose secondo la presente invenzione, descrizione fatta a titolo puramente esemplificativo e non limitativo, con riferimento al disegno allegato, in cui:
la figura 1 è una vista in pianta dall’alto, parzialmente in sezione, di un dispositivo per infusioni endovenose secondo la presente invenzione, in una prima posizione esterna dell’ago;
la figura la è una vista in pianta dall’alto simile alla figura 1 e mostra, in scala ingrandita, i mezzi di supporto dell’ago e del condotto di adduzione;
la figura 2 è una vista simile alla figura 1 e mostra il dispositivo per infusioni endovenose in una seconda posizione interna dell’ago; e
le figure 3, 4 e 5 sono viste frontali e mostrano rispettivamente tre diverse realizzazioni del presente dispositivo per infusioni endovenose.
Con riferimento al disegno allegato, ed in particolare alla figura 1 di esso, si vede che il presente dispositivo per infusioni endovenose comprende un corpo principale cavo 10, all’interno del quale è libero di scorrere un manicotto 12, mobile tra una posizione esterna mostrata in figura 1 ed una posizione interna mostrata in figura 2.
Il manicotto 12 supporta, come meglio mostrato nella figura la, nella sua parte anteriore, un usuale ago 14 per infusioni e, nella sua parte posteriore, un usuale condotto flessibile 16 di adduzione del liquido per infusione, il quale termina, in corrispondenza della sua altra estremità, con un raccordo 18, che viene fissato al recipiente che contiene il liquido per infusione, come è d’altronde pratica usuale.
Il manicotto 12 viene stampato sull’ago 14 e successivamente il condotto 16 viene fissato ad essi con usuali collanti adeguati, in modo da formare alla fine un corpo unico.
Il corpo principale 10 termina, in corrispondenza della sua estremità posteriore, con una spalla 20 che impedisce la fuoriuscita del manicotto 12 dalla parte posteriore, appunto, del corpo principale cavo 10. Nella parte anteriore del corpo principale cavo 10 è ricavata una gola 22, che coopera con un risalto 24, ricavato sul manicotto 12, per fornire un arresto durante la corsa del manicotto 12 verso l’esterno ed un fermo all’atto deH’inserimento in vena.
Come mostrato nella figura 1, nella posizione esterna del manicotto 12, l’ago 14 sporge pertanto dal corpo principale 10 e viene perciò protetto da un tubetto 26 di protezione, infilato a pressione nella parte anteriore del manicotto 12.
Due alette 28 e 30 sono supportate in modo flessibile dal corpo principale 10, in modo da poter essere usate, quando ripiegate a contatto tra loro, quale elemento di presa per le dita dell’operatore durante l’inserimento dell’ago in vena, come peraltro è usuale. Le alette 28 e 30 servono poi, quando estese, quali elementi di appoggio sul corpo del paziente, atte a facilitare il fissaggio dell’ago, anche in questo caso secondo pratiche usuali nel campo.
Il funzionamento del presente dispositivo per infusioni endovenose avviene come segue: il dispositivo viene venduto in confezione sterile nella posizione estratta mostrata in figura 1, pronto per l’inserimento in vena, con l’ago 14 protetto dal tubetto 26.
Al’atto dell’impiego, l’operatore rimuove il tubetto 26 di protezione e, riunite le alette 28 e 30, inserisce l’ago in vena e procede all’infusione.
Al termine dell’infusione, l’ago 14 viene estratto dalla vena mantenendo fermo il corpo principale 10 mediante la presa di una mano dell’operatore sulle alette 28 e 30, disposte nella loro posizione estesa, e contemporaneamente tirando, con l’altra mano, il condotto 16 verso l’estemo del corpo principale 10, in modo che il manicotto 12 scorra verso la sua posizione interna o arretrata, trascinando con sé l’ago 14 fuori dalla vena e all’interno del corpo principale cavo 10.
Al termine dell’operazione di estrazione dalla vena, l’ago 14 risulta completamente protetto all’interno del corpo principale 10, come mostrato nella figura 2, e non può pertanto procurare più alcun danno agli operatori e al paziente.
Ad ulteriore precauzione, è previsto un tappo 32, collegato al corpo principale cavo 10 mediante un’appendice flessibile 34.
Dopo l’uso, il tappo 32 viene inserito nell’estremità anteriore libera del corpo principale 10 e, per il suo fissaggio, un risalto 36 impegna la gola 22 del corpo principale 10.
Nelle figure 3, 4 e 5 sono mostrate le viste frontali rispettivamente di tre forme di realizzazione della configurazione trasversale del manicotto 12 e conseguentemente del corpo principale cavo 10.
Una prima realizzazione, mostrata in figura 3, presenta una configurazione trasversale circolare del corpo 10, una seconda realizzazione, mostrata in figura 4, presenta una configurazione trasversale ellittica del corpo 10’ e una terza realizzazione, mostrata in figura 5, presenta una configurazione trasversale rettangolare del corpo 10”.
Le realizzazioni a configurazione ellittica e rettangolare, e genericamente qualsiasi altra realizzazione a configurazione trasversale non circolare, presentano un ulteriore vantaggio, derivante dal fatto che il manicotto 12 non può effettuare movimenti di rotazione attorno all’asse del corpo principale 10, ma può solo scorrere assialmente rispetto ad esso. Con ciò si realizza pertanto una migliore azione di inserimento in vena.
E' ovvio che altre numerose e diverse varianti e modifiche possono venire apportate dagli esperti della tecnica alle forme di realizzazione della presente invenzione descritte in precedenza, senza scostarsi dallo spirito di essa. Si intende pertanto che tali varianti e modifiche rientrano tutte nel campo dell'invenzione.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per infusioni endovenose caratterizzato dal fatto che esso comprende in combinazione: un corpo principale cavo; un ago per infusione; e mezzi di supporto di detto ago per infusione e del condotto di adduzione del liquido da infusione, scorrevoli entro detto corpo principale cavo tra una posizione esterna in cui detto ago per infusione sporge dal corpo principale cavo ed una posizione retratta interna, in cui l’ago è ritirato entro il corpo principale cavo ed è protetto da esso.
  2. 2. Dispositivo per infusioni secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto di detto ago per infusione e di detto condotto di adduzione del liquido da infusione comprendono un manicotto scorrevole all’interno di detto corpo principale cavo e formante corpo unico con detto ago e con detto condotto.
  3. 3. Dispositivo per infusioni secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto presentano una configurazione trasversale genericamente circolare, detto corpo principale cavo avendo una configurazione trasversale interna complementare, coniugata a quella di detti mezzi di supporto.
  4. 4. Dispositivo per infusioni secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto presentano una configurazione trasversale genericamente ellittica, detto corpo principale cavo avendo una configurazione trasversale interna complementare, coniugata a quella di detti mezzi di supporto.
  5. 5. Dispositivo per infusioni secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto presentano una configurazione trasversale genericamente rettangolare, detto corpo principale cavo avendo una configurazione trasversale interna complementare, coniugata a quella di detti mezzi di supporto.
  6. 6. Dispositivo per infusioni secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo principale cavo presenta, in corrispondenza di una sua prima estremità, una spalla che impedisce a detti mezzi di supporto di fuoriuscire da tale estremità.
  7. 7. Dispositivo per infusioni secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che due elementi, una gola ed un risalto, uno dei due elementi essendo ricavato in corrispondenza della seconda estremità di detto corpo principale cavo e l’altro dei due elementi essendo ricavato su detti mezzi di supporto, cooperano per costituire un ostacolo alla fuoriuscita di detti mezzi di supporto da tale estremità ed un fermo all’atto dell’inserimento in vena.
  8. 8. Dispositivo per infusioni secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è inoltre previsto un tappo, fissato con un’appendice elastica a detto corpo principale cavo ed atto a venire inserito sull’estremità di esso quando detti mezzi di supporto si trovano nella loro posizione interna retratta.
  9. 9. Dispositivo per infusioni secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sono inoltre previste due alette supportate in modo flessibile da detto corpo principale.
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