ITRM20130427A1 - Struttura geodetica vitreoretinica. - Google Patents

Struttura geodetica vitreoretinica.

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ITRM20130427A1
ITRM20130427A1 IT000427A ITRM20130427A ITRM20130427A1 IT RM20130427 A1 ITRM20130427 A1 IT RM20130427A1 IT 000427 A IT000427 A IT 000427A IT RM20130427 A ITRM20130427 A IT RM20130427A IT RM20130427 A1 ITRM20130427 A1 IT RM20130427A1
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IT
Italy
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vitreous
tensostatic
retinal
customizable
ocular
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IT000427A
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Salvatore Crugliano
Zazzo Antonio Di
Original Assignee
Salvatore Crugliano
Zazzo Antonio Di
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F9/00Methods or devices for treatment of the eyes; Devices for putting-in contact lenses; Devices to correct squinting; Apparatus to guide the blind; Protective devices for the eyes, carried on the body or in the hand
    • A61F9/007Methods or devices for eye surgery
    • A61F9/00727Apparatus for retinal reattachment

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Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“STRUTTURA GEODETICA VITREORETINICA”
Descrizione
Settore della tecnica
La presente invenzione si riferisce al settore dei dispositivi medici. Più dettagliatamente la presente invenzione si riferisce ad un sostituto vitreale tamponate da applicare in camera vitrea, in seguito a vitrectomia via pars plana, al fine di ripristinare il fisiologico funzionamento della retina.
Stato dell’arte
È ampiamente riconosciuta, dagli esperti nel campo della chirurgia vitreoretinico-oculare, la necessità di mettere a punto tecniche chirurgiche che siano il meno invasive possibile e che diano risultati equivalenti o migliori di quelli ottenibili con le tecniche attualmente praticate. Per tali ragioni negli ultimi anni è stato mostrato un interesse notevole per lo sviluppo di strumenti, per la chirurgia vitreo-retinica, di dimensioni sempre più piccole al fine di minimizzare il trauma chirurgico delle sclerotomie, ovvero di consentire sclerotomie senza sutura, di migliorare l’efficacia operatoria stessa, e di ridurre il tempo di recupero post operatorio. Attualmente la chirurgia vitreo-retinica si avvale di due principali metodiche: in primis la chirurgia ab esterno o episclerale che presenta diverse problematiche. Essa non è applicabile a lesioni posteriori all’equatore dell’occhio, per le quali tale tecnica risulta particolarmente instabile e foriera di recidive, favorendo le altre complicanze della suddetta chirurgia. Questa infatti può determinare danno a carico delle strutture compresse dai mezzi usati per attuarla, solitamente bendarelle o similari in silicone, che oltre a dare decubito possono comportare dolore post operatorio, alterazioni della motilità oculare estrinseca, causa dislocazione degli stessi, e miopizzazione per effetto di compressione. Inoltre nei casi di lesioni retiniche distanti topograficamente tra loro, essa risulta inefficace. Infine l’evacuazione del liquido sotto-retinico a mezzo di puntura, spesso applicata nel corso di questa tecnica, può provocare un grave danno da incarceramento a carico delle strutture oculari, con inevitabile compromissione del risultato chirurgico. L’altra tecnica chirurgica utilizzata nelle patologie vitreo-retiniche prevede un approccio ab interno e prende il nome di vitrectomia via pars plana. Questa tecnica consiste nell’asportazione chirurgica del corpo vitreo, che è una sostanza gelatinosa, trasparente ed incolore presente all’interno del bulbo oculare. Questo intervento può avere una durata variabile, a seconda della particolare patologia che lo richiede, della condizione complessiva del paziente e delle tecniche chirurgiche praticate, che va dai 30-40 minuti circa nelle vitrectomie “semplici” a molte ore nei casi più complessi. Molto spesso tale intervento richiede l’utilizzo contemporaneo di speciali tecniche, mirate a risolvere eventuali patologie sottostanti o a gestire le complicazioni che si possono presentare. Tra queste vi è: l’endofotocoagulazione, in cui un laser consente di saldare eventuali fori retinici, trattare proliferazioni anormali di vasi sanguigni e fermare emorragie; e l’iniezione di aria e/o di gas che si rende necessaria nei casi più comuni di distacco retinico o di fori retinici. L’aria o il gas permettono di chiudere questi fori retinici e di sostenere la retina riattaccata al proprio posto. Questi tipi di sostituti vitreali dopo un periodo di tempo variabile, si riassorbono e vengono rimpiazzati dai normali fluidi dell’occhio, che attuano la stessa funzione del vitreo che è stato rimosso. Un’ulteriore tecnica associata alla vitrectomia via pars plana è l’iniezione di olio di silicone, applicata nei casi in cui si renda necessario sostenere la retina riattaccata con olio di silicone, che è una sostanza inerte più efficace dell’aria o del gas nel sostenere la retina, in quanto non riassorbibile e più persistente.
Attualmente esistono tre tipi di vitrectomie: la vitrectomia standard, che utilizza tecnica 20 Gauge; la vitrectomia transcongiuntivale con tecnica 23 Gauge; la vitrectomia transcongiuntivale con tecnica 25 Gauge. La tecnica 23 Gauge, che può essere definita come una tecnica “mini invasiva” è, ad oggi, quella d’elezione poiché permette l’utilizzo di strumenti di diametro leggermente maggiore in confronto a quelli utilizzati con la tecnica 25 Gauge, garantisce una minore flessibilità degli strumenti stessi e permette di aspirare una quantità di vitreo maggiore.
Nonostante la vitrectomia, ad oggi, sia generalmente eseguita con buoni risultati, è comunque possibile l’insorgenza di complicazioni derivanti dal rischio chirurgico. Le complicazioni più gravi sono molto rare ma possono, quando riscontrate, rendere necessario un secondo intervento e portare, nei casi più estremi, alla perdita completa della vista dell’occhio operato, se non addirittura alla perdita anatomica dell’occhio stesso. Solitamente si tratta di: lacerazione/i della retina e distacco della stessa che possono sopraggiungere dopo l’intervento e che necessitano di un trattamento complementare con un secondo intervento chirurgico e/o laser; riduzione del campo visivo, da ipertono oculare dovuto ai tamponanti, scompenso corneale, dovuto alla tossicità dei tamponanti attualmente in uso; o infezione oculare. Altre alterazioni meno gravi sono l’insorgenza della cataratta e l’aumento lieve della pressione intra-oculare. A prescindere dai rischi, gravi o meno gravi e delle varie tecniche chirurgiche più o meno invasive, attuali e non, legati alla chirurgia vitreo-retinica, la vitrectomia rimane ad oggi una delle tecniche di microchirurgia oftalmica più avanzate, che consente di trovare una soluzione efficace a molte condizioni altrimenti irrisolvibili. Attualmente, infatti, un’alternativa all’intervento chirurgico di vitrectomia, quando proposto, non esiste.
A tal proposito, scopo della presente invenzione è quello di fornire dei mezzi che permettano di aumentare consistentemente le possibilità di successo della vitrectromia via pars plana riducendo al minimo, se non impedendo totalmente, la probabilità di incorrere nelle suddette complicazioni e conseguenti alterazioni. Più in dettaglio la presente domanda di brevetto per invenzione industriale, qui di seguito dettagliatamente descritta, propone una nuova struttura atta a ripristinare l’attività fisiologica di una retina, danneggiata o disfunzionale, dopo aver rimosso il vitreo dall’interno dell’occhio. Il tutto con le attuali tecniche adottate per la vitrectomia e preferibilmente con la tecnica 23 Gauge.
Come già accennato, i mezzi tamponanti vitreali, attualmente utilizzati nel campo di applicazione dell’invenzione, sono fluidi omogenei riassorbibili, in tempo variabile, o non riassorbibili. Essi possono presentare diversa densità in funzione delle necessità chirurgiche e vengono iniettati mediante opportune apparecchiature e iniettori dedicati in camera vitrea al fine di riempirla nelle fasi terminali della chirurgia vitreo retinica ab interno o vitrectomia via pars plana. Detti mezzi tamponanti, già noti, mirano a mimare la fisiologica biomeccanica vitreale e a mantenere la retina in situ. Scopo della presente invenzione è quello di fornire un sostituto vitreale tamponante atossico biocompatibile che rispetti la normale fisiologia delle strutture endoculari e che garantisca un mantenimento decisamente più duraturo, dei risultati dell’atto chirurgico, rispetto a quello riscontrato con l’impiego dei sistemi tamponanti noti.
Descrizione dell’invenzione
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale descrive un nuovo sostituto vitreale tamponante atto a mantenere e/o a ripristinare il fisiologico funzionamento della retina nonché il suo corretto posizionamento. Più dettagliatamente la presente invenzione descrive un sostituto vitreale da impiantare nella camera vitrea durante la vitrectomia via pars plana, con l’ausilio, preferibilmente, di strumentazione chirurgica del tipo 23 gauge. Il sostituto vitreale tamponante in oggetto è rappresentato da una struttura tensostatica adattabile alla superficie interna della retina, e in cui tutti gli elementi portanti sono in diretta continuità gli uni con gli altri, senza gradini o discontinuità, nei punti in cui detta struttura è in contatto con la retina, in modo da risultare atraumatica per quest’ultima. Ancor più dettagliatamente, il tamponante vitreale in oggetto è rappresentato da una struttura tensostatica avente la forma di una calotta sferica, preferibilmente incompleta, la cui superficie è profilata come quella di una cupola geodetica o come quella delle strutture molecolari fullereniche ed in particolare delle strutture fullereniche del tipo bucky ball ovvero dei fullereni sferoidi o ellissoidi. Detta struttura, quando applicata durante l’intervento chirurgico, va ad estendersi dall’ora serrata, limite anteriore della retina neurosensoriale, ben noto ai tecnici del ramo, fino approssimativamente ai limiti anteriori del polo posteriore, intesi, più specificatamente, lungo una linea curva percorrente appena al di fuori delle arcate arteriose temporali retiniche e passante rispettivamente per i punti siti, preferibilmente, a due diametri papillari dalla papilla ottica, al di sopra ed al di sotto di essa lungo l’asse verticale della stessa, a due diametri papillari medialmente e a cinque diametri papillari lateralmente al margine suddetto, secondo l’asse orizzontale della papilla ottica o testa del nervo ottico. Detti limiti anteriori e posteriori della struttura tamponate in oggetto, come descritti, sono esemplificativi di una possibile configurazione spaziale della stessa, e possono entrambi variare sensibilmente in funzione delle necessità chirurgiche, essendo detta struttura altamente personalizzabile. Al fine di poterla inserire all’interno del bulbo oculare, la struttura tensostatica geodetica, secondo la presente invenzione, è inizialmente inserita in conformazione ripiegata, a guisa di ombrello, all’interno di un apposito iniettore a stantuffo atto all’impianto di detta struttura nella sua sede di utilizzo. Una volta inserita all’interno del bulbo oculare, la struttura geodetica andrà a dispiegarsi assumendo la conformazione desiderata. Il cambiamento e adattamento conformazionale, della struttura in oggetto, conformemente alla superficie della retina, sono conseguenze del tipo di materiale, biocompatibile, utilizzato per la realizzazione del sostituto tamponante vitreale in questione, ed in particolare sono il risultato della “memoria” strutturale di detto materiale. Più chiaramente, la struttura geodetica tensostatica in esame viene in principio realizzata in modo tale da conformare e configurare spazialmente il suo materiale costitutivo, in modo che essa risulti adattabile e simile alla conformazione alla retina oculare sulla quale si deve intervenire chirurgicamente. Detto materiale, preformato a guisa di cupola geodetica, presenta proprietà chimico fisiche tali da permettere il suo ripiegamento ed inserimento all’interno di uno specifico iniettore a stantuffo. Una volta iniettato in punti specifici dell’interno del bulbo oculare, il materiale si dispiegherà e riassumerà la sua iniziale conformazione spaziale, “ricordandosi” del suo originario profilo a calotta sferica con superfici geodetiche, quindi distendendosi correttamente sulla retina disfunzionale. Il risultato di tale applicazione è quello di ristabilire le caratteristiche biomeccaniche fisiologiche della camera vitrea. Un parametro importante della struttura tensostatica in oggetto è qui definito come la frequenza V, o fattore d’arco, che rappresenta il numero di poligoni individuabili sulla cupola impiantata definendole il grado di complessità. Detta cupola si compone infatti di una pluralità di segmenti, di specifici materiali, opportunamente combinati in modo tale da definire una struttura tensostatica a calotta sferica, preferibilmente incompleta, avente le superfici presentanti una pluralità di fori dal profilo poligonale, preferibilmente triangolare e/o pentagonale e/o esagonale e/o ottagonale. V rappresenta, più dettagliatamente, il numero di detti poligoni, preferibilmente triangoli, definiti da segmenti, di materiale biocompatibile, distesi sulla superficie retinica e definenti la struttura geodetica in oggetto. Come già accennato, il materiale utilizzato per la realizzazione del tamponante vitreale, è un materiale biocompatibile pieghevole, dotato di “memoria strutturale” e personalizzabile. Tipicamente, a titolo d’esempio non limitativo, i materiali adottati per la realizzazione dell’oggetto della presente invenzione sono degli idrocolloidi, più dettagliatamente degli idrogel, ovvero dei colloidi formati da catene polimeriche di molecole disperse in acqua, il cui contenuto del mezzo acquoso può superare il 99%. Preferibilmente e sempre a titolo esemplificativo e non limitativo, gli idrogel utilizzati per la realizzazione dell’oggetto dell’invenzione descritta, sono materiali, generalmente ma non necessariamente, sintetici mostranti le suddette proprietà, e sono solitamente a base di silicone e/o di poliacrilammide.
Breve descrizione dei disegni
FIGURA 1 mostra una vista prospettica del tamponante 1 tensostatico da impiantare in qualità di sostituto vitreale all’interno della camera vitrea ed oggetto della presente domanda di brevetto per invenzione industriale. La figura in questione intende mettere in risalto il peculiare profilo di detto tamponante 1, ovvero del suo profilo a cupola geodetica. La figura indica la superficie convessa 2, atta a contattare la retina disfunzionale, e la superficie concava 2’. Su detta cupola sono individuabili una pluralità di fori 3, dal profilo triangolare, definiti da filamenti 4 e generanti complessivamente una cupola geodetica con una determinata frequenza V. Detta frequenza indica il numero di triangoli presenti per ciascuna faccia triangolare del poliedro definente la cupola in questione.
FIGURA 2 mostra una vista prospettica del tamponante 1 in cui è osservabile la presenza del foro (5) centrale nella struttura a cupola. Detto foro 5 è atto a preservare il polo posteriore della retina da eventuali compressioni esercitate dallo stesso tamponante 1.
FIGURA 3 mostra una vista frontale di una particolare forma di realizzazione del tamponante 1 tensostatico in oggetto. In particolare la figura in questione intende porre in risalto che detto tampone possiede una conformazione strutturale simile a quella delle strutture allotropiche fullereniche del tipo bucky ball.
FIGURA 4 mostra una vista prospettica di tamponanti 1 tensostatici presentanti differente frequenza V. Scopo della figura in esame è quello di esaltare la versatilità ed il carattere personalizzabile del tamponante 1 tensostatico in oggetto. Quest’ultimo, come più volte ripetuto nel corso della presente descrizione, viene realizzato con quantitativi di materiale predefiniti e progettato con una determinata frequenza V e con un predeterminato raggio di curvatura a seconda del tipo di conformazione e/o anomalia oculare riscontrata.
FIGURA 5 mostra una rappresentazione esemplificativa dell’impianto del tamponante 1 tensostatico in oggetto all’interno della camera vitrea al fine di correggere le alterazioni dovute alla retina disfunzionale. Più in dettaglio la figura 4 (a) mostra un tamponante 1 tensostatico geodetico come illustrato nelle precedenti figure, la figura 4(b) mostra una sezione trasversale dell’occhio 20 umano in cui è evidenziata la retina 10, la figura 4 (c) mostra il tamponante 1 di figura 4 (a) inserito all’interno di un iniettore (30), e la figura 4 (d) una sezione trasversale dell’occhio umano in cui è stato impiantato detto tampone 1 al fine di contattare la retina 10 e di mantenerla in situ assolvendo così a tutti gli effetti alla medesima funzione dell’umor vitreo rimosso in seguito a vitrectomia via pars plana.
Descrizione delle forme di realizzazione preferite
In tutte le sue forme di realizzazione la struttura tensostatica geodetica, qui di seguito indicata come tamponante 1 tensostatico, oggetto della presente domanda di brevetto per invenzione industriale, comprende una pluralità di segmenti 4 del materiale biocompatibile scelto per la sua realizzazione, opportunamente combinati in modo tale da realizzare un tamponante 1 tensostatico che presenti, macroscopicamente, la forma di una calotta sferica con superfici geodetiche. Più dettagliatamente detto tamponante 1 presenta la sua superficie convessa 2, nonché la sua superficie 2’ concava, aventi una pluralità di fori 3 definiti da un profilo poligonale. Preferibilmente detti fori 3 hanno un profilo triangolare, come nelle ben note cupole geodetiche architettoniche, o un profilo pentagonale ed esagonale come riscontrabile nell’arrangement microstrutturale degli allotropi fullerenici sferoidi ed elissoidi, così detti “buckyball”. Su detto tamponante 1 sono dunque individuabili una pluralità di fori 3 configurati spazialmente ed in numero tale da generare un tamponante 1 tensostatico profilato a cupola geodetica che quando impiantato sulla retina 10 disfunzionale non risulti traumatico per la stessa, ovvero che risulti smusso nei punti in cui detto tamponante 1 contatta la retina 10. I segmenti 4 del materiale utilizzato sono a tale scopo combinati generando una struttura senza soluzione di continuità. L’impianto all’interno della camera vitrea di una struttura dal profilo geodetico, garantisce una stabile e duratura localizzazione della retina in situ. Detto profilo geodetico rappresenta l’elemento caratterizzante l’oggetto dell’invenzione, permettendo il raggiungimento dello scopo stesso dell’invenzione, ovvero di fornire un sostituto vitreale tamponante, da impiantare durante la vitrectomia via pars plana, che permetta di ottenere il mantenimento dei risultati raggiunti in seguito al trattamento chirurgico. Il tamponante 1 in oggetto, presenta una struttura in cui la “resistenza alla deformazione” delle maglie, preferibilmente triangolari, si accompagna all’efficienza della forma sferica, ottenendo così una struttura decisamente stabile e autoportante. Tale struttura possiede infatti un’elevata capacità di carico nonostante il quantitativo di materiale impiegato per realizzarla sia relativamente esiguo. Come già accennato un parametro importante, del tamponante 1 tensostatico in oggetto, che ne determina l’efficienza, è la frequenza V che rappresenta il numero di poligoni individuabili all’interno della struttura definente detto tamponante 1. Preferibilmente, il profilo di detti poligoni è triangolare, e V rappresenta il numero di triangoli presenti in ciascuna faccia triangolare del tamponante 1 a geometria poliedrica. Per maggior chiarezza, e a titolo esemplificativo e non necessariamente esaustivo, in una geodetica di frequenza 2V le facce triangolari di un poliedro a venti facce, ovvero di un icosaedro, vengono suddivise in quattro facce triangolari più piccole e sono formate da due lunghezze diverse di lati; in una geodetica di frequenza 3V le facce poliedriche vengono suddivise in nove triangoli più piccoli e sono formate da tre lunghezze diverse di lati.
Così come riscontrabile per le ben note strutture architettoniche geodetiche, anche per il tamponante 1 oggetto della presente invenzione, all’aumentare della frequenza V, la maglia triangolare si infittisce generando un numero sempre crescente di lati e ottenendo una struttura che si approssima sempre più a quella della calotta sferica, nonché ad una struttura che permette il suo corretto adattamento alla retina disfunzionale. Le strutture geodetiche sono ben note, soprattutto in campo architettonico, ed è a tal proposito di interesse precisare che la presente invenzione intende descrivere e rivendicare non una struttura geodetica a sé stante, bensì l’applicazione di una struttura geodetica come sostituto tamponante vitreale, ovvero un tamponante 1 tensostatico vitreale dal profilo geodetico. La realizzazione dell’oggetto dell’invenzione è resa possibile grazie alla tipologia di materiali impiegati. È dunque di interesse puntualizzare che la presente domanda di brevetto per invenzione industriale intende inoltre rivendicare l’impiego di tali materiali per la realizzazione del tamponante 1 in oggetto. I materiali in questione sono degli idrocolloidi ed in particolare degli idrogel comprendenti polimeri, derivati da metacrilati metilici ed etilici, e/o da metacrilati metilici ed etilici idrossilati come il poliidrossietilmetacrilato (PHEMA), nelle varianti idrofobiche ed idrofiliche e loro combinazioni. Ad es. detti materiali sono degli idrogel comprendenti PHEMA in combinazione con PMMA. Altri materiali utilizzati per la realizzazione del tamponante 1 tensostatico, sono idrogel comprendenti polimeri del silicone nelle sue forme idrofobiche ed idrofiliche. Ad esempio un materiale utilizzabile che è stato utilizzato per la realizzazione del tamponante 1 è rappresentato dalla combinazione: silicone/silicone idrogel. Detti materiali si prestano alla realizzazione dell’oggetto dell’invenzione non solo in quanto materiali biocompatibili atossici nella loro sede d’utilizzo, ma anche per il fatto di essere dotati di “memoria strutturale”. Detti materiali per poter esser impiantati in camera vitrea in forma di cupola geodetica, devono necessariamente, ed intuitivamente, trovarsi inizialmente in conformazione ripiegata in modo da generare una struttura ripiegata a guisa di ombrello che può essere accolta all’interno di un iniettore a stantuffo, dal quale detta struttura, ovvero il tamponante 1, viene fatta fuoriuscire in seguito all’iniezione in camera vitrea. Una volta iniettata in punti specifici di detta camera, il tamponante 1 si dispiega assumendo la sua conformazione e configurazione spaziale geodetica, assolvendo così alla sua funzione di contattare e mantenere in situ la retina disfunzionale. Il tamponante 1, dunque, prima di essere inserito all’interno dell’iniettore è realizzato in modo da costituire spazialmente la struttura geodetica desiderata. Il/i materiale/i utilizzato per la realizzazione del tamponante 1, è tale da memorizzare la sua conformazione e configurazione strutturale iniziale, per cui anche in seguito al suo ripiegamento ed inserimento all’interno dell’iniettore, è in grado di riassumere la sua conformazione iniziale, ovvero il profilo geodetico, quando successivamente iniettato e dispiegato in camera vitrea. Queste caratteristiche permettono inoltre di realizzare tamponanti 1 tensostaici personalizzati. Più dettagliatamente i tamponanti 1 tensostatici in oggetto sono realizzabili rispondendo a specifiche esigenze corrispondenti a determinate anomalie e/o patologie oculari causanti disfunzioni della retina. Per cui, detti tamponanti 1 vengono realizzati con specifici quantitativi di materiale biocompatibile dotato di “memoria strutturale”, ottenendo delle strutture a cupola geodetica aventi un raggio di curvatura ed una frequenza V predefiniti.
Ancor più dettagliatamente il tamponante 1 tensostatico in oggetto è progettato e realizzato per dar luogo ad un arrangement di segmenti 4 combinati in modo da ottenere una cupola geodetica dotata, preferibilmente ma non esclusivamente, di un foro 5 in corrispondenza del polo di detta cupola, dal profilo definito da qualsiasi curva chiusa o forma poligonale e, tipicamente, dal profilo ellittico.
Preferibilmente, detto tamponante 1 tensostatico, va ad estendersi, quando iniettato in camera vitrea, dall’ora serrata, limite anteriore della retina neurosensoriale, fino ai limiti anteriori del polo posteriore, intendendo, più specificatamente, lungo una linea curva percorrente appena al di fuori delle arcate arteriose temporali e nasali retiniche e passante rispettivamente per i punti siti a due diametri papillari dalla papilla ottica, al di sopra ed la di sotto di essa lungo l’asse verticale della stessa, a due diametri papillari medialmente e a cinque diametri papillari lateralmente al margine suddetto, secondo l’asse orizzontale della papilla o testa del nervo ottico. La configurazione e conformazione spaziale del tamponante 1 così disteso in camera vitrea, corrisponde infatti ad una cupola geodetica presentante un foro 5 dal profilo ellittico. In alternativa, e a seconda di determinate conformazioni e/o anomalie e/o patologie oculari riscontrate, detto foro 5 può avere un profilo circolare o ellittico o uno specifico profilo poligonale, o essere anche del tutto assente. Quest’ultima condizione si verifica, ad esempio, quando la retina è consistentemente danneggiata. Ad ogni modo, è preferibile che il tamponante 1 presenti il foro 5, al fine di evitare compressioni esercitate dallo stesso tamponante 1 sul polo posteriore della retina. Anche le dimensioni dei segmenti 4 formanti il tamponante 1 possono variare a seconda del tipo di anomalia riscontrata. Tipicamente detti segmenti presentano una sezione trasversale avente un diametro che varia da 0,3 mm a 0,4 mm e preferibilmente di 0,38 mm. In alcune forme di realizzazione dell’invenzione in oggetto, il tamponante 1 tensostatico comprende segmenti 4 presentanti sezioni diverse all’interno della stessa struttura a cupola. Il tutto al fine di rispondere a specifiche esigenze corrispondenti al tipo di disfunzione e/o anomalia riscontrata.
Il tamponante 1 tensostatico in oggetto, viene realizzato con metodiche note. Più in dettaglio, metodiche di produzione del tamponante 1, partendo dalle materie prime reperite sul mercato, ottenute per polimerizzazione, fotopolimerizzazione, poliaddizione, o policondensazione, possono prevedere, a titolo esemplificativo ma non limitativo, tecniche che utilizzano stampi, come: lo stampaggio a compressione, lo stampaggio ad iniezione, lo stampaggio per trasferimento e la termoformatura. In alternativa, possono essere applicate metodiche che utilizzino un tipo di produzione a bassa temperatura come: la polimerizzazione in stampo a bassa temperatura - cast molding -, e il cryolathing che prevede lo stampaggio a partire da un blocchetto di polimero preformato, modellandolo secondo la geometria richiesta, per sottrazione di materia a bassa temperatura.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea in seguito a vitrectomia via pars plana, caratterizzato dal fatto di presentare un profilo a guisa di cupola geodetica, detto tamponante (1) comprendendo una pluralità di segmenti (4), di materiale biocompatibile, opportunamente combinati in diretta continuità per generare una cupola geodetica tensostatica con superficie (2) convessa e superficie (2’) concava, dette superfici presentando una pluralità di fori (3) dal profilo poligonale, detto profilo essendo definito da detti segmenti (4), detto tamponante (1) mantenendo la retina (10) in situ, detta superficie (2) convessa estendendosi, in camera vitrea, su detta retina (10).
  2. 2. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea in seguito a vitrectomia via pars plana, secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che i segmenti (4) di materiale biocompatibile sono combinati tra loro generando una cupola geodetica presentante una pluralità di fori (3) dal profilo triangolare, ed un foro (5) centrale, detto tamponante (1) presentando una frequenza V variabile, detta frequenza V rappresentando il numero di triangoli definiti in detto tamponante (1) e detto foro (5) centrale avendo un profilo definito da qualsiasi forma poligonale o curva chiusa.
  3. 3. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea in seguito a vitrectomia via pars plana, secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto di estendersi, quando iniettato in camera vitrea, lungo una linea curva percorrente appena al di fuori delle arcate arteriose temporali e nasali retiniche.
  4. 4. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea in seguito a vitrectomia via pars plana, secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto di estendersi, quando iniettato in camera vitrea, dal limite anteriore della retina neurosensoriale ai limiti anteriori del polo posteriore e preferibilmente a due diametri papillari dalla papilla ottica, al di sopra e al di sotto di essa lungo l’asse verticale della stessa, a due diametri papillari medialmente e a cinque diametri papillari lateralmente al margine suddetto secondo l’asse orizzontale della papilla ottica o testa del nervo ottico.
  5. 5. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto che i segmenti (4) presentano una sezione trasversale compresa tra 0,30 mm e 0,40 mm.
  6. 6. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea in seguito a vitrectomia via pars plana, secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto che i segmenti (4) presentano una sezione trasversale di 0,38 mm.
  7. 7. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea in seguito a vitrectomia via pars plana secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni caratterizzato dal fatto di essere realizzato in materiali biocompatibili con il sistema vitreoretinico, dotati di memoria strutturale, pieghevoli e personalizzabili, detti materiali biocompatibili essendo idrocolloidi e/o idrocolloidi combinati con polimeri biocompatibili con detto sistema vitreo retinico.
  8. 8. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea in seguito a vitrectomia via pars plana, secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto di essere realizzato in idrogel comprendenti polimeri derivati da metacrilati metilici ed etilici e/o da metacrilati metilici ed etilici idrossilati.
  9. 9. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea, secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto di essere realizzato in idrogel comprendenti poliidrossietilmetacrilato in combinazione con polimetilmetacrilato.
  10. 10. Tamponante (1) tensostatico vitreo-retinico-oculare oculare atraumatico e personalizzabile da impiantare come sostituto vitreale in camera vitrea, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di essere realizzato in silicone/silicone idrogel.
  11. 11. Uso dei materiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 10 per la realizzazione del tamponante (1) secondo le precedenti rivendicazioni, detti materiali biocompatibili con il sistema vitreo-retinico-oculare comprendendo preferibilmente polimeri derivati da metacrilati metilici in forma idrofoba e/o idrofila e/o polimeri del silicone in forma idrofilica e/o idrofobica.
  12. 12. Uso del tamponante (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10 come sostituto vitreale tensostatico pieghevole e personalizzabile.
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