ITRM20130076A1 - Pompa ad infusione per infondere ad un paziente soluzioni acquose e non acquose, in particolare non omogenee. - Google Patents

Pompa ad infusione per infondere ad un paziente soluzioni acquose e non acquose, in particolare non omogenee.

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ITRM20130076A1
ITRM20130076A1 IT000076A ITRM20130076A ITRM20130076A1 IT RM20130076 A1 ITRM20130076 A1 IT RM20130076A1 IT 000076 A IT000076 A IT 000076A IT RM20130076 A ITRM20130076 A IT RM20130076A IT RM20130076 A1 ITRM20130076 A1 IT RM20130076A1
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aqueous
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Description

POMPA AD INFUSIONE PER INFONDERE AD UN PAZIENTE SOLUZIONI ACQUOSE E NON ACQUOSE, IN PARTICOLARE NON
OMOGENEE
La presente invenzione si riferisce ad una pompa ad infusione per infondere ad un paziente soluzioni acquose e non acquose, in particolare non omogenee.
Più specificatamente, l’invenzione riguarda la struttura di una pompa ad infusione che permette l’infusione di una soluzione acquosa o di una soluzione non acquosa, indipendentemente dal fatto se la soluzione acquosa o non acquosa à ̈ omogenea o non omogenea, evitando il rischio che l’infusione si interrompa in caso di soluzioni non omogenee.
Attualmente, per infondere soluzioni acquose o soluzioni non acquose ad un paziente sono utilizzate diverse pompe ad infusione.
Un primo esempio di pompa ad infusione di tipo noto à ̈ rappresentato da una pompa meccanica, come ad esempio una pompa peristaltica o una pompa volumetrica.
Detta pompa meccanica à ̈ dotata di mezzi di alimentazione per alimentare detta pompa meccanica, di mezzi di regolazione per regolare la velocità dell’infusione e di mezzi di allarme per segnalare la presenza di aria in una linea di infusione.
Tuttavia, detta pompa meccanica di tipo noto presenta degli svantaggi.
Uno primo svantaggio à ̈ che affinché detta pompa meccanica funzioni, à ̈ necessario che sia alimentata con una corrente elettrica o una batteria.
Un altro svantaggio à ̈ che detta pompa meccanica presenta una struttura complessa sia dal punto di vista meccanico che elettronico, con i costi che ne conseguono.
Un secondo esempio di pompa ad infusione di tipo noto à ̈ costituito da una pompa elastomerica, che, a differenza di quella meccanica, sopra menzionata, funziona senza essere alimentata.
Una pompa elastomerica à ̈ costituita da un serbatoio in materiale elastico (elastomero) che esercita, sul fluido in esso contenuto, una pressione costante in modo tale che detto fluido venga spinto lungo una linea d’infusione direttamente in vena, sottocute, intorno ad un plesso, in un’articolazione o in peridurale.
Uno svantaggio di detta pompa elastomerica à ̈ dato dal fatto che la soluzione acquosa, contenente il(i) farmaco(i), da infondere al paziente deve essere diluita e completamente omogenea, in quanto la presenza di un solo grumo nella soluzione acquosa ostacolerebbe il deflusso della stessa soluzione acquosa lungo la linea di infusione e di conseguenza la pompa elastomerica cesserebbe di funzionare in modo irreversibile.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di superare detti svantaggi, fornendo una pompa ad infusione che consente di infondere al paziente una soluzione acquosa o una soluzione non acquosa, omogenea o non omogenea, evitando che cessi di funzionare in caso di soluzioni non omogenee.
Ciò à ̈ stato ottenuto con una pompa ad infusione per infondere ad un paziente una soluzione acquosa o non acquosa, in particolare non omogenea, comprendente:
- un primo serbatoio per contenere un fluido,
- un secondo serbatoio per contenere una soluzione acquosa o non acquosa da infondere a detto paziente attraverso una linea di infusione, e
- primi mezzi di connessione per connettere detto primo serbatoio a detto secondo serbatoio, detti primi mezzi di connessione comprendendo un restringimento dimensionato in modo tale che detto fluido passi da detto primo serbatoio a detto secondo serbatoio con una portata regolata e costante così che detta soluzione acquosa o non acquosa sia immessa in detta linea di infusione.
In particolare, detto primo serbatoio può avere un ingresso per ricevere detto fluido ed una uscita per consentire a detto fluido di fuoriuscire da detto primo serbatoio, e detto secondo serbatoio può avere un primo ingresso per ricevere detto fluido ed una prima uscita per consentire a detta soluzione acquosa o non acquosa di fuoriuscire dal secondo serbatoio stesso ed essere immessa in detta linea di infusione. Detti primi mezzi di connessione connettono l’uscita di detto primo serbatoio al primo ingresso di detto secondo serbatoio.
Vantaggiosamente, detta pompa ad infusione può comprendere primi mezzi di regolazione di fluido per regolare la quantità di detto fluido in detto ingresso di detto primo serbatoio.
Secondo l’invenzione, detto secondo serbatoio può avere un secondo ingresso per consentire l’introduzione di detta soluzione acquosa o non acquosa in esso.
È preferibile che detto secondo serbatoio comprende un setto mobile da una prima posizione, in cui detto setto à ̈ posizionato in prossimità o in contatto con il primo ingresso di detto secondo serbatoio, ad una seconda posizione, in cui detto setto à ̈ posizionato all’interno di detto secondo serbatoio, ad una distanza predeterminata da detto primo ingresso, e viceversa. Detto fluido muove detto setto da detta prima posizione a detta seconda posizione e detto setto esercitando una pressione su detta soluzione acquosa o non acquosa in modo tale che quest’ultima venga immessa in detta linea di infusione. Detto setto suddivide detto secondo serbatoio in una prima camera ed in una seconda camera, dove la prima camera ha un ingresso che coincide con il primo ingresso del secondo serbatoio e la seconda camera ha una uscita che coincide con la prima uscita del secondo serbatoio. Quindi detta prima camera à ̈ destinata a ricevere il fluido proveniente dal primo serbatoio e detta seconda camera à ̈ destinata a ricevere la soluzione acquosa o non acquosa da infondere al paziente.
In particolare, detto setto può essere in materiale elastico così che detto setto subisca una deformazione durante il passaggio da detta prima posizione a detta seconda posizione; detta deformazione essendo dovuta alla pressione del fluido esercitata su detto setto.
Ancora secondo l’invenzione, detto secondo serbatoio può avere una seconda uscita per consentire la fuoriuscita di detto fluido.
Vantaggiosamente, detta pompa ad infusione può comprendere una pluralità di primi serbatoi, rispettivi primi mezzi di connessione per connettere ciascuno di detti primi serbatoi a detto secondo serbatoio, e rispettivi primi mezzi di apertura/chiusura per aprire/chiudere la connessione tra un primo serbatoio e detto secondo serbatoio in modo tale da consentire il passaggio di uno o più rispettivi fluidi da un primo serbatoio al secondo serbatoio o interromperlo; detto secondo serbatoio avendo un numero di ingressi pari al numero di primi serbatoio.
Ulteriormente, secondo l’invenzione, detta pompa ad infusione può comprendere secondi mezzi di connessione per connettere l’ingresso di detto primo serbatoio con la seconda uscita di detto secondo serbatoio e secondi mezzi di apertura/chiusura per aprire/chiudere la connessione tra detto ingresso di detto primo serbatoio e detta seconda uscita di detto secondo serbatoio in modo tale che:
quando detti secondi mezzi di apertura/chiusura sono chiusi, detto fluido passi dal primo serbatoio alla prima camera del secondo serbatoio mediante detti primi mezzi di connessione, e detto setto si muova da detta prima posizione a detta seconda posizione così che la soluzione acquosa o non acquosa sia immessa nella linea di infusione, e
quando detti secondi mezzi di apertura/chiusura sono aperti e quando una soluzione acquosa o non acquosa à ̈ immessa in detta seconda camera di detto secondo serbatoio, detto setto si muova da detta seconda posizione a detta prima posizione così che il fluido passi dalla prima camera del secondo serbatoio a detto primo serbatoio, mediante detti secondi mezzi di connessione.
Infine, con riferimento al primo serbatoio della pompa di infusione, in una prima alternativa, detto primo serbatoio può essere in materiale elastico.
In una seconda alternativa, detto primo serbatoio può comprendere una cella elettrolitica per produrre detto fluido.
In una terza alternativa, detto primo serbatoio può comprendere mezzi di rilascio di detto fluido per rilasciare detto fluido in modo regolabile.
La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme di realizzazione, con particolare riferimento alle figure allegate, in cui:
la figura 1 mostra una prima forma di realizzazione di una pompa ad infusione per infondere una soluzione acquosa ad un paziente, secondo l’invenzione;
la figura 2 mostra la pompa ad infusione di fig. 1, dove una quantità di fluido à ̈ passata dal primo serbatoio al secondo serbatoio;
la figura 3 mostra una seconda forma di realizzazione di una pompa ad infusione, secondo l’invenzione;
la figura 4 mostra una terza forma di realizzazione di una pompa ad infusione pompa ad infusione, secondo l’invenzione;
la figura 5 mostra la pompa ad infusione di fig. 4, dove una quantità di fluido à ̈ passata dal primo serbatoio alla prima camera del secondo serbatoio;
la figura 6 mostra una quarta forma di realizzazione di una pompa ad infusione, secondo l’invenzione, dove una quantità di fluido à ̈ passata dal primo serbatoio alla prima camera del secondo serbatoio ed il setto si muove da una prima posizione ad una seconda posizione;
la figura 7 mostra la pompa ad infusione di fig. 6 quando una quantità di soluzione acquosa viene immessa nella seconda camera del secondo serbatoio, ed il setto si muove dalla seconda posizione alla prima posizione in modo tale che il fluido presente nella prima camera del secondo serbatoio passi al primo serbatoio.
Con riferimento alle figure 1 e 2, nella prima forma di realizzazione che si descrive, si prevede una pompa ad infusione 1 per infondere una soluzione acquosa S non omogenea ad un paziente mediante una linea di infusione 10.
Detta pompa ad infusione 1 comprende:
- un primo serbatoio 2 in materiale elastico contenente un fluido F;
- un secondo serbatoio 3 contenente una soluzione acquosa S non omogenea da infondere a detto paziente mediante detta linea di infusione 10;
- primi mezzi di connessione 4 per connettere detto primo serbatoio 2 a detto secondo serbatoio 3 comprendenti un restringimento 4A dimensionato in modo tale che detto fluido F passi da detto primo serbatoio 2 a detto secondo serbatoio 3 con una portata regolata e costante e detta soluzione acquosa S non omogenea sia immessa in detta linea di infusione 10. Tale restringimento 4A evita che il passaggio del fluido F dal primo serbatoio 2 al secondo serbatoio 3 avvenga rapidamente. Inoltre, le dimensioni di detto restringimento 4A consentono di regolare la velocità di infusione della soluzione acquosa nel paziente. Infatti, a ciascuna dimensione del restringimento 4A corrisponde una velocità di infusione.
Il primo serbatoio 2 ha un ingresso 2A per consentire l’introduzione di detto fluido F in esso ed una uscita 2B per consentire a detto fluido F di fuoriuscire da detto primo serbatoio 2. Il secondo serbatoio 3 ha un primo ingresso 3A per ricevere detto fluido F ed una prima uscita 3B per consentire a detta soluzione acquosa S non omogenea di fuoriuscire da detto secondo serbatoio ed essere immessa nella linea di infusione 10. Inoltre, il secondo serbatoio 3 ha un secondo ingresso 3C per consentire l’introduzione di detta soluzione acquosa S non omogenea in esso.
Vantaggiosamente, la soluzione viene infusa a detto paziente ad una velocità costante quando la pressione all’uscita 3B del secondo serbatoio 3 (e quindi all’ingresso della linea di infusione 10) à ̈ costante.
Secondo l’invenzione, il fluido F presente nel primo serbatoio 2 fluisce da detto primo serbatoio 2 al secondo serbatoio 3 quando la pressione interna al secondo serbatoio 3 raggiunge la pressione interna alla linea di infusione 10 e l’infusione di detta soluzione acquosa S non omogenea al paziente termina quando detta soluzione acquosa S non omogenea à ̈ esaurita o quando il fluido F à ̈ esaurito.
La regolarità dell’infusione à ̈ soggetta alle variazioni di pressione all’interno della linea di infusione 10. Da un lato, se la pressione interna alla linea di infusione 10 aumenta, ad esempio per ragioni idrostatiche, la quantità di soluzione acquosa S non omogenea nell’unità di tempo che passa dal primo serbatoio 2 al secondo serbatoio 3 può ridursi o interrompersi, e riprende quando il valore della pressione interna del secondo serbatoio 3 raggiunge il nuovo valore di pressione interna alla linea di infusione 10. Dall’altro lato, se la pressione interna alla linea di infusione 10 si riduce, la quantità di soluzione acquosa S non omogenea nell’unità di tempo in ingresso alla linea di infusione 10 aumenta ed il secondo serbatoio 3 tende a svuotarsi rapidamente.
Come mostrato in figura 2, il fluido F che entra nel secondo serbatoio 3 diluisce la soluzione acquosa S non omogenea prima che questa sia immessa nella linea di infusione 10. Quindi, la concentrazione della soluzione acquosa S non omogenea decresce progressivamente con l’ingresso del fluido F nel secondo serbatoio 3.
Nella prima forma di realizzazione che si descrive, il primo serbatoio 2 ed il secondo serbatoio 3 hanno lo stesso volume, ed al momento dello svuotamento del primo serbatoio 2, la concentrazione della soluzione acquosa S non omogenea da infondere à ̈ ridotta sostanzialmente del 50%.
Tuttavia, sebbene non mostrato in figura, il primo serbatoio 2 può avere un volume diverso dal secondo serbatoio 3, nonché una forma diversa.
Secondo l’invenzione, la pompa ad infusione 1 comprende primi mezzi di regolazione 5, disposti in corrispondenza dell’ingresso 2A del primo serbatoio 2, per regolare la quantità di detto fluido F in ingresso al primo serbatoio 2. In questo modo, à ̈ possibile introdurre, all’occorrenza, ad esempio una volta che detto primo serbatoio 2 à ̈ vuoto o à ̈ stato svuotato, lo stesso fluido o un fluido diverso. Detti primi mezzi di regolazione 5 comprendono una valvola.
Il fluido F presente nel primo serbatoio 2 può essere un liquido o un gas. Il liquido può essere un liquido compreso nel seguente gruppo: acqua, alcool, olio. Il gas può essere un gas che ha una pressione maggiore della pressione atmosferica ed à ̈ compreso nel seguente gruppo: aria, idrogeno, ossigeno.
Inoltre, la pompa ad infusione 1 comprende secondi mezzi di regolazione 6, disposti in corrispondenza del secondo ingresso 3C del secondo serbatoio 3, per regolare la quantità di soluzione acquosa S non omogenea in ingresso a detto secondo serbatoio. In questo modo, à ̈ possibile introdurre, all’occorrenza, ad esempio quando detto secondo serbatoio 3 à ̈ vuoto o à ̈ stato svuotato, la stessa soluzione acquosa S non omogenea o una soluzione acquosa non omogenea diversa o una soluzione acquosa omogenea o una soluzione non acquosa, che può essere omogenea o non omogenea. Detti secondi mezzi di regolazione 6 comprendono una valvola.
La soluzione acquosa non omogenea può essere una soluzione acquosa compresa nel seguente gruppo: soluzione per nutrizione artificiale, soluzione di proteine per dieta dimagrante.
In una seconda forma di realizzazione mostrata in figura 3, la pompa ad infusione 1 comprende una pluralità di primi serbatoi 2, ciascuno dei quali à ̈ collegato al secondo serbatoio 3 mediante rispettivi primi mezzi di connessione 4 in modo tale da aumentare la quantità di soluzione acquosa S non omogenea per unità di tempo in ingresso alla linea di infusione 10. Per ciascuno di detti primi serbatoi 2 sono previsti dei rispettivi primi mezzi di apertura/chiusura 40 per aprire/chiudere la connessione tra un primo serbatoio 2 e detto secondo serbatoio 3 in modo tale da consentire il passaggio di uno o più rispettivi fluidi F da un rispettivo primo serbatoio 2 al secondo serbatoio 3 o interromperlo. In detta seconda forma realizzativa, il secondo serbatoio 3 ha un numero di ingressi 3A pari al numero di primi serbatoi 2.
In una terza forma di realizzazione mostrata nelle figure 4 e 5, il secondo serbatoio 3 comprende un setto 11 mobile da una prima posizione, in cui detto setto 11 à ̈ posizionato in prossimità o a contatto con il primo ingresso di detto secondo serbatoio, ad una seconda posizione, in cui detto setto 11 à ̈ posizionato all’interno di detto secondo serbatoio 3, ad una distanza predeterminata da detto primo ingresso, e viceversa.
In particolare, il setto 11 suddivide detto secondo serbatoio 3 in una prima camera 8 ed in una seconda camera 9, dove la prima camera 8 ha un ingresso che coincide con il primo ingresso 3A del secondo serbatoio 3 e la seconda camera 9 ha una uscita che coincide con la prima uscita 3B del secondo serbatoio 3. In altre parole, detta prima camera 8 à ̈ destinata a ricevere il fluido proveniente dal primo serbatoio 2 e la seconda camera 9 à ̈ destinata a ricevere la soluzione acquosa S non omogenea da infondere al paziente mediante la linea di infusione 10. Il volume di dette due camere 8, 9 varia con il movimento del setto 11 all’interno del secondo serbatoio 3. A differenza delle prime due forme di realizzazione, il fluido F non entra in contatto con la soluzione acquosa S e pertanto quest’ultima non viene diluita da detto fluido F. In questo modo, la concentrazione della soluzione acquosa S da infondere rimane costante.
Il fluido F proveniente dal primo serbatoio 2 entra nella prima camera 8 del secondo serbatoio 3 ed esercita una pressione su detto setto 11 che si muove all’interno del secondo serbatoio 3 esercitando a sua volta una pressione sulla soluzione acquosa S non omogenea presente nella seconda camera 9 così che detta soluzione acquosa S non omogenea sia immessa nella linea di infusione 10. Al termine dell’infusione, la prima camera 8 del secondo serbatoio 3 contiene il fluido F mentre la seconda camera 9 à ̈ vuota.
In detta terza forma di realizzazione, i secondi mezzi di regolazione 6 della quantità di soluzione acquosa S in ingresso al secondo serbatoio 3 sono posizionati in modo tale detta soluzione acquosa S non omogenea entri nella seconda camera 9 di detto secondo serbatoio.
Inoltre, detto secondo serbatoio 3 ha una seconda uscita 3D per consentire al fluido F presente nella prima camera 8 di fuoriuscire da detto secondo serbatoio così da consentire lo svuotamento della prima camera 8 e ripristinare le condizioni iniziali, con il setto 11 in prossimità o in contatto con il primo ingresso 3A del secondo serbatoio 2, e la prima camera 8 del secondo serbatoio 3 vuota.
Nella terza forma di realizzazione che si descrive, la pompa ad infusione 1 comprende terzi mezzi di regolazione 7, disposti in corrispondenza di detta seconda uscita 3D, per regolare la quantità di fluido F in uscita dalla prima camera 8 del secondo serbatoio 3 in modo tale da svuotare detta prima camera. Detti terzi mezzi di regolazione 7 comprendono una valvola.
Al fine di aumentare il periodo di vita del setto 11, il setto 11 può essere in materiale elastico in modo tale da deformarsi quando il fluido F in ingresso al secondo serbatoio 3 esercita una pressione su di esso.
In una quarta forma di realizzazione mostrata nelle figure 6 e 7, a differenza della terza forma di realizzazione, la pompa di infusione 1 comprende ulteriormente secondi mezzi di connessione 44 per connettere la seconda uscita 3D di detto secondo serbatoio 3 all’ingresso 2A del primo serbatoio 2 e secondi mezzi di apertura/chiusura 41 per aprire/chiudere la connessione tra detto primo serbatoio 2 e detto secondo serbatoio. Quando detti mezzi di apertura/chiusura 41 sono chiusi (fig. 6), il fluido F passa dal primo serbatoio 2 alla prima camera 8 del secondo serbatoio 3, mediante i primi mezzi di connessione 4, consentendo a detto primo serbatoio 2 di svuotarsi progressivamente, e detto setto 11 si muove da detta prima posizione a detta seconda posizione così che la prima camera di detto secondo serbatoio si riempia progressivamente, e la soluzione acquosa S presente nella seconda camera 9 di detto secondo serbatoio 3 sia immessa nella linea di infusione 10. Quando detti mezzi di apertura/chiusura 41 sono aperti (fig. 7), il setto 11 si muove da detta seconda posizione a detta prima posizione così che il fluido F immagazzinato nella prima camera 8 del secondo serbatoio 3 passi da detto secondo serbatoio 3 a detto primo serbatoio 2 mediante detti secondi mezzi di connessione 44. Al fine di muovere il setto 11 da detta seconda posizione a detta prima posizione, una soluzione acquosa o non acquosa à ̈ introdotta in detta seconda camera 9 di detto secondo serbatoio 3 così che detta seconda camera si riempia progressivamente e detta prima camera 8 si svuoti progressivamente.
Vantaggiosamente, la quantità di fluido utilizzata per immettere la soluzione acquosa nella linea di infusione 10 può essere riutilizzata un numero illimitato di volte.
A differenza delle pompe ad infusione elastomeriche di tipo noto, la soluzione acquosa da infondere al paziente non à ̈ contenuta nel serbatoio in materiale elastico (elastomero), ma à ̈ contenuta in un secondo serbatoio, a tenuta stagna, che à ̈ collegato al serbatoio in materiale elastico nonché ad una linea di infusione. Ciò consente ad una qualsiasi soluzione, indipendentemente dalla sua omogeneità, di essere infusa al paziente con una velocità predeterminata.
In alternativa al primo serbatoio 2 in materiale elastico, à ̈ possibile prevedere un serbatoio in grado di rilasciare un qualsiasi fluido. Ad esempio à ̈ possibile prevedere un serbatoio comprendente una cella elettrolitica per la produzione di un fluido oppure un serbatoio comprendente mezzi di rilascio di un fluido per rilasciare il fluido in modo regolabile, come ad esempio mezzi di rilascio di un fluido basati una reazione chimica controllata.
Sebbene le pompe ad infusione sopra descritte siano state utilizzate per infondere una soluzione acquosa non omogenea al paziente, vantaggiosamente, le stesse pompe ad infusione possono essere utilizzate per infondere, con gli stessi vantaggi e senza alcuna variazione, anche soluzioni acquose omogenee o soluzioni non acquose omogenee o soluzioni non acquose non omogenee.
La soluzione acquosa omogenea può essere una soluzione compresa nel seguente gruppo: soluzione di anestetici per terapia del dolore, miscela di chemioterapici per il trattamento del cancro.
La soluzione non acquosa omogenea può essere una soluzione compresa nel seguente gruppo: soluzione di etere o altro anestetico liquido, soluzione di vitamine liposolubili in olio, soluzione di coloranti in trementina.
La soluzione non acquosa non omogenea può essere una soluzione compresa nel seguente gruppo: soluzione di sucroso stearato.
Vantaggiosamente, la pompa ad infusione secondo l’invenzione consente di infondere soluzioni acquose o soluzioni non acquose, in particolare non omogenee, senza che la pompa ad infusione cessi di funzionare a causa di eventuali grumi presenti in detta soluzione.
Un ulteriore vantaggio à ̈ che, quando la pressione in uscita al secondo serbatoio 3 à ̈ costante, la soluzione da infondere al paziente viene infusa ad una velocità costante.
La presente invenzione à ̈ stata descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue forme preferite di realizzazione, ma à ̈ da intendersi che variazioni e/o modifiche potranno essere apportate dagli esperti del ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pompa ad infusione (1) per infondere ad un paziente una soluzione (S) acquosa o non acquosa, in particolare non omogenea, comprendente: - un primo serbatoio (2) per contenere un fluido (F), - un secondo serbatoio (3) per contenere una soluzione (S) acquosa o non acquosa da infondere a detto paziente attraverso una linea di infusione (10), e - primi mezzi di connessione (4) per connettere detto primo serbatoio (2) a detto secondo serbatoio (3), detti primi mezzi di connessione (4) comprendendo un restringimento (4A) dimensionato in modo tale che detto fluido (F) passi da detto primo serbatoio (2) a detto secondo serbatoio (3) con una portata regolata e costante così che detta soluzione (S) acquosa o non acquosa sia immessa in detta linea di infusione (10).
  2. 2. Pompa ad infusione (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto primo serbatoio (2) ha un ingresso (2A) per ricevere detto fluido (F) ed una uscita (2B) per consentire a detto fluido (F) di fuoriuscire da detto primo serbatoio (2), e dal fatto che detto secondo serbatoio (3) ha un primo ingresso (3A) per ricevere detto fluido ed una prima uscita (3B) per consentire a detta soluzione (S) acquosa o non acquosa di fuoriuscire dal secondo serbatoio (3) stesso ed essere immessa in detta linea di infusione (10); detti primi mezzi di connessione (4) connettendo l’uscita (2B) di detto primo serbatoio (2) al primo ingresso (3A) di detto secondo serbatoio (3).
  3. 3. Pompa ad infusione (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che comprende primi mezzi di regolazione (5) di fluido per regolare la quantità di detto fluido (F) in detto ingresso (2A) di detto primo serbatoio (2).
  4. 4. Pompa ad infusione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto secondo serbatoio (3) ha un secondo ingresso (3C) per consentire l’introduzione di detta soluzione (S) acquosa o non acquosa in esso.
  5. 5. Pompa ad infusione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-4, caratterizzata dal fatto che detto secondo serbatoio (3) comprende un setto (11) mobile da una prima posizione, in cui detto setto (11) à ̈ posizionato in prossimità o in contatto con il primo ingresso (3A) di detto secondo serbatoio (3), ad una seconda posizione, in cui detto setto (11) à ̈ posizionato all’interno di detto secondo serbatoio (3), ad una distanza predeterminata da detto primo ingresso (3A), e viceversa; detto fluido (F) muovendo detto setto (11) da detta prima posizione a detta seconda posizione e detto setto (11) esercitando una pressione su detta soluzione (S) acquosa o non acquosa in modo tale che quest’ultima venga immessa in detta linea di infusione (10); detto setto (11) suddividendo detto secondo serbatoio (3) in una prima camera (8) ed in una seconda camera (9), dove la prima camera (8) ha un ingresso che coincide con il primo ingresso (3A) del secondo serbatoio (3) e la seconda camera (9) ha una uscita che coincide con la prima uscita (3B) del secondo serbatoio (3); detta prima camera (8) essendo destinata a ricevere il fluido (F) proveniente dal primo serbatoio (2) e detta seconda camera (9) essendo destinata a ricevere la soluzione (S) acquosa o non acquosa da infondere al paziente.
  6. 6. Pompa ad infusione (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto setto (11) à ̈ in materiale elastico così che detto setto (11) subisca una deformazione durante il passaggio da detta prima posizione a detta seconda posizione; detta deformazione essendo dovuta alla pressione del fluido (F) esercitata su detto setto (11).
  7. 7. Pompa ad infusione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto secondo serbatoio (3) ha una seconda uscita (3D) per consentire la fuoriuscita di detto fluido (F).
  8. 8. Pompa ad infusione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende una pluralità di primi serbatoi (2), rispettivi primi mezzi di connessione (4) per connettere ciascuno di detti primi serbatoi (2) a detto secondo serbatoio (3), e rispettivi primi mezzi di apertura/chiusura (40) per aprire/chiudere la connessione tra un primo serbatoio (2) e detto secondo serbatoio (3) in modo tale da consentire il passaggio di uno o più rispettivi fluidi da un primo serbatoio (2) al secondo serbatoio (3) o interromperlo; detto secondo serbatoio (3) avendo un numero di ingressi pari al numero di primi serbatoio (2).
  9. 9. Pompa ad infusione (1) secondo la rivendicazione 7 o 8 (quando dipendente dalla rivendicazione 7), caratterizzata dal fatto che comprende secondi mezzi di connessione (44) per connettere l’ingresso (2A) di detto primo serbatoio (2) con la seconda uscita (3D) di detto secondo serbatoio (3) e secondi mezzi di apertura/chiusura (41) per aprire/chiudere la connessione tra detto ingresso (2A) di detto primo serbatoio (2) e detta seconda uscita (3D) di detto secondo serbatoio (3) in modo tale che quando detti secondi mezzi di apertura/chiusura (41) sono chiusi, detto fluido (F) passi dal primo serbatoio (2) alla prima camera (8) del secondo serbatoio (3) mediante detti primi mezzi di connessione (4), e detto setto (11) si muova da detta prima posizione a detta seconda posizione così che la soluzione (S) acquosa o non acquosa sia immessa nella linea di infusione (10), e quando detti secondi mezzi di apertura/chiusura (41) sono aperti e quando una soluzione (S) acquosa o non acquosa à ̈ immessa in detta seconda camera (9) di detto secondo serbatoio (3), detto setto (11) si muova da detta seconda posizione a detta prima posizione così che il fluido (F) passi dalla prima camera (8) del secondo serbatoio (3) a detto primo serbatoio (2), mediante detti secondi mezzi di connessione (44).
  10. 10. Pompa ad infusione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-9, caratterizzata dal fatto che detto primo serbatoio (2) Ã ̈ in materiale elastico.
  11. 11. Pompa ad infusione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-9, caratterizzata dal fatto che detto primo serbatoio (2) comprende una cella elettrolitica per produrre detto fluido (F).
  12. 12. Pompa ad infusione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-9, caratterizzata dal fatto che detto primo serbatoio (2) comprende mezzi di rilascio di detto fluido (F) per rilasciare detto fluido in modo regolabile.
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