ITRM20120618A1 - Macchina modulare, per curvare tubi metallici. - Google Patents

Macchina modulare, per curvare tubi metallici. Download PDF

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ITRM20120618A1
ITRM20120618A1 IT000618A ITRM20120618A ITRM20120618A1 IT RM20120618 A1 ITRM20120618 A1 IT RM20120618A1 IT 000618 A IT000618 A IT 000618A IT RM20120618 A ITRM20120618 A IT RM20120618A IT RM20120618 A1 ITRM20120618 A1 IT RM20120618A1
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machine
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bending
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IT000618A
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Libero Angelo Massaro
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Libero Angelo Massaro
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    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21DWORKING OR PROCESSING OF SHEET METAL OR METAL TUBES, RODS OR PROFILES WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21D7/00Bending rods, profiles, or tubes
    • B21D7/02Bending rods, profiles, or tubes over a stationary forming member; by use of a swinging forming member or abutment
    • B21D7/024Bending rods, profiles, or tubes over a stationary forming member; by use of a swinging forming member or abutment by a swinging forming member

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  • Bending Of Plates, Rods, And Pipes (AREA)

Description

“MACCHINA MODULARE, PER CURVARE TUBI METALLICIâ€
_____________________________________________________________
Descrizione
Settore della tecnica
La presente invenzione si riferisce a una macchina utilizzabile sia da un artigiano (idraulico, ecc.) che a livello industriale, per curvare tubi metallici.
Tecnica nota e suoi svantaggi
Le macchine note comprendono un involucro/corpo esterno che alloggia e protegge una serie di ingranaggi di riduzione. Il motore d’azionamento, installato all’interno dell’involucro o corpo esterno della macchina ha inizialmente una velocità angolare del proprio albero di uscita che indicativamente à ̈ dell’ordine di 1400 giri al minuto. Tale velocità di rotazione viene progressivamente ridotta dagli stadi demoltiplicatori (ingranaggi di riduzione) sino ad ottenere sull’albero di lavoro (quello che fornisce la coppia necessaria per curvare il tubo) una coppia meccanica di circa 1400-1600 Nm o più secondo il modello e un numero di giri al minuto di 1,5 sino a 3 (ad esempio mille volte inferiore al valore iniziale presente sull’albero d’uscita del motore d’azionamento). Ovviamente, secondo la nota formula che fornisce la potenza, il prodotto M · ω sarebbe costante se si trascurassero le perdite. I numeri di giri (anche per la macchina della presente invenzione) sono puramente indicativi e possono variare ampiamente, ad esempio anche di una potenza di 10 o più. Tutto ciò dipende dalle dimensioni della macchina e dei tubi che si vogliono curvare. Considerazioni analoghe valgono per il valore della coppia fornita dall’albero di uscita.
L’albero di lavoro che fornisce la forza necessaria a curvare il tubo metallico, à ̈ reso solidale alla matrice (sostanzialmente una ruota con gola periferica che riceve parte del tubo). L’albero di lavoro sporge fuori dal corpo esterno della macchina, verticalmente verso l’alto, perpendicolarmente alla piastra superiore metallica del corpo esterno, ed esso reca ad esempio un’estremità a testa quadra (oppure esagonale, ecc.) da introdurre in un foro centrale della matrice, di forma complementare e concentrico all’asse geometrico della matrice stessa (nonché dell’albero di lavoro a montaggio avvenuto). In questo modo la matrice viene trascinata in rotazione dall’albero di lavoro. Il tubo da curvare viene bloccato su una staffa solidale alla matrice (la quale coopera con una contromatrice), e la staffa trascina con sé il tubo curvandolo. Tale sistema à ̈ in generale noto.
La contromatrice viene spinta da una vite di contrasto affinché il tubo non si allontani dalla gola.
Altri sistemi per curvare tubi sono già noti ma non riguardano la presente innovazione. Ad esempio, nel sistema cosiddetto “a spinta†il tubo tende ad appiattirsi sul lato esterno durante la curvatura in quanto non si controllano gli stiramenti del materiale, poiché non esiste un elemento di contrasto come la contromatrice che “copia†la seconda metà del tubo (la prima viene “copiata dalla matrice).
Quindi, nella tecnica relativa alla presente invenzione, la funzione della contromatrice à ̈ proprio quella di contenere le deformazioni laterali del tubo. Il tubo ottenuto con questo processo à ̈ notoriamente molto più rigido nella zona della curvatura del tubo rispetto alla parte rettilinea del tubo, in quanto gli à ̈ stata “sottratta†una parte del suo allungamento. Quindi il metodo di curvatura dei tubi facente uso della matrice e della contromatrice anche per questo motivo à ̈ da preferirsi ad altre tecniche concorrenziali, quale la tecnica a spinta in cui vi à ̈ sostanzialmente solo una curvatura/flessione del materiale senza (o con poco) stiramento dello stesso.
In un’altra tecnica si utilizza un’anima interna al tubo che impedisce al tubo di collassare verso l’interno, mantenendo invariato il diametro interno del tubo nella zona critica subito dopo il punto di tangenza in cui la curva inizia a formarsi. Sono state realizzate varie forme dell’anima interna, la quale à ̈ ad es. registrabile e viene opportunamente trattenuta per non essere trascinata con sé dal tubo durante la curvatura, specificatamente dalle enormi forze in gioco nel processo di curvatura.
La macchina della presente invenzione appartiene alla categoria di macchine per curvare tubi, che non fanno uso di un’anima interna, e che non utilizzano neppure il sistema a spinta.
In altre parole, la presente invenzione riguarda esclusivamente una macchina nella quale la curvatura si ottiene semplicemente con una matrice e una contromatrice, senza uso di anima interna al tubo metallico.
Un primo problema delle macchine di questa tecnica nota “pertinente†à ̈ che esse sono poco versatili poiché non permettono facilmente di variare il tipo di matrice utilizzando la stessa macchina. L’albero di lavoro accoppiabile superiormente nel foro della matrice ha una forma che si adatta normalmente ad un solo tipo di matrice.
Sarebbe auspicabile poter utilizzare una stessa macchina, e quindi una sola presa di forza dell’albero di lavoro, rendendo la macchina però adattabile a vari tipi di matrice e di contromatrice, ad esempio anche di tipo già noto e costruito da varie ditte specializzate. In questo modo la macchina sarebbe direttamente riconfigurabile secondo varie tipologie di attrezzi di curvatura del tubo metallico.
Un secondo problema della tecnica nota pertinente à ̈ che le rispettive macchine di curvatura di tubi metallici sono poco versatili, in quanto in caso di guasti al motore d’azionamento o agli ingranaggi di riduzione, e/o all’unità elettrica di controllo, si deve fare intervenire direttamente sul posto un tecnico della ditta costruttrice. Talvolta può essere piuttosto complicato individuare il guasto e lo specifico componente da sostituire tra una moltitudine di componenti diversi, meccanici ed elettrici. La sostituzione di un componente può richiedere che preventivamente vengano smontati altri pezzi/componenti, con conseguente perdita di tempo e denaro.
Anche l’assemblaggio delle macchine della tecnica nota à ̈ complicato da effettuare e lo può fare solo la ditta costruttrice. Ciò implica che la macchina debba essere trasportata dal costruttore al cliente in condizione già assemblata, e ciò comporta (nel trasporto da uno Stato all’altro) costi doganali aggiuntivi rispetto al trasporto di un insieme di parti classificabili come “ricambi†.
Tutto sommato, sarebbe quindi utile per coloro che utilizzano questo tipo di macchine per curvare i tubi poter disporre di una macchina molto più semplice e versatile, che faciliti l’assemblaggio e la manutenzione, e che sia immediatamente riconfigurabile ed adattabile/accoppiabile facilmente a vari tipi di matrici e relative contromatrici.
Scopo della presente invenzione à ̈ quindi in generale quello di porre un rimedio agli inconvenienti suddetti.
Un ulteriore scopo della presente invenzione consiste nel mettere a disposizione dei consumatori una macchina per curvare tubi, non facente uso di un’anima interna, tale macchina essendo dotata di un sistema sbavatore di tubi. In questo modo, senza cambiare macchina, l’operatore potrà direttamente togliere la bava (che notoriamente si forma dopo un’operazione di taglio di un tubo metallico), sia dal bordo interno del tubo metallico che dal bordo esterno dello stesso. In relazione a quest’ultimo scopo della presente invenzione, à ̈ preferibile avvalersi di dispositivi e mezzi già disponibili/reperibili sul mercato. Ciò implica che i costi di fabbricazione della macchina dell’invenzione, che svolgerà così anche la funzione dello sbavatore, sostanzialmente rimarranno contenuti e saranno convenienti per l’acquirente.
Descrizione dell’invenzione
Il presente concetto inventivo consiste nel realizzare una macchina per curvare tubi metallici, che à ̈ formata da una pluralità di moduli separati, anche di tipo già presente in commercio, ma scelti ed assemblati in modo da ottenere lo scopo desiderato, ossia una macchina versatile modulare attrezzata in modo da svolgere eventualmente (in una specifica forma d’esecuzione) anche la funzione di sbavatore e di essere in ogni caso accoppiale con vari tipi di matrici di curvatura di tubi metallici senza dover modificare la struttura restante della macchina.
Per l’inventore della presente invenzione à ̈ quindi essenziale ottenere questi scopi con un numero limitato di moduli, altrimenti si ricadrebbe nelle difficoltà della tecnica nota. Effettivamente, come si vedrà anche nella descrizione dettagliata delle sue realizzazioni preferite, l’invenzione ottiene i suoi scopi utilizzando soltanto un numero assai limitato di moduli. Quindi, i moduli potranno essere anche spediti/consegnati separatamente all’utilizzatore finale (una fabbrica di impianti idraulici, oppure un piccolo artigiano, ecc.) come parti di ricambio, riducendo i costi doganali, e l’utilizzatore finale potrà provvedere all’assemblaggio in breve tempo, ad esempio in solo mezz’ora. Oppure, l’utilizzatore potrà acquistare direttamente i moduli della macchina dell’invenzione (si tratta in gran parte di componenti commerciali) e provvedere da solo all’assemblaggio, esclusivamente secondo gli insegnamenti forniti dalla presente domanda di brevetto, per ottenere i relativi scopi.
La presente invenzione consiste quindi specificatamente nell’aver assemblato in modo mirato una serie limitata di moduli, sostanzialmente almeno in parte già presenti separatamente in commercio, ma per fargli svolgere una pluralità di funzioni che nessuna macchina dell’arte nota era in grado di svolgere contemporaneamente. Ciascun modulo ha il vantaggio di raggruppare in un corpo unico un numero notevole di componenti, sì da facilitare la manutenzione e l’assemblaggio. Per la manutenzione sarà sufficiente sostituire il modulo specifico che si à ̈ guastato.
Specificatamente, in una possibile realizzazione dell’invenzione tali moduli sono: il corpo esterno (o carter) della macchina, l’unità elettrica di controllo inseribile in un apposito vano d’alloggiamento, il motore accoppiato al riduttore (ossia il motoriduttore), la piastra di copertura amovibile, il gruppo di curvatura (matrice, contromatrice, meccanismo di regolazione della posizione e di contrasto della contromatrice) e infine l’albero di lavoro accoppiabile alla presa di forza (albero cavo) del riduttore.
La piastra di copertura amovibile supporta almeno parte degli attrezzi necessari a curvare il tubo metallico, ossia: la matrice e la contromatrice, nonché il meccanismo di supporto, di contrasto e di regolazione della posizione della contromatrice.
Preferibilmente, la presa di forza del riduttore consiste in un albero cavo che ruota (durante il funzionamento della macchina) con lo stesso numero di giri al minuto della matrice, detto albero cavo essendo disposto ovviamente sotto la piastra di copertura, e quest’ultima avendo un foro di passaggio necessario al passaggio dell’albero di lavoro collegabile alla matrice, il quale à ̈ di tipo intercambiabile e inseribile attraverso detto foro di passaggio della piastra di copertura e (all’estremità opposta) nel foro dell’albero cavo.
Quindi, l’albero di lavoro costituisce a tutti gli effetti un modulo a sé, nella forma di “albero maschio†inseribile nell’albero cavo del “modulo motoriduttore†, per ottenere la flessibilità nel collegamento tra il motoriduttore e vari tipi di matrici intercambiabili. Il modulo “albero di lavoro†viene semplicemente calato verticalmente attraverso il foro di passaggio della piastra di copertura amovibile ed inserito nell’albero cavo (anch’esso diretto verticalmente) del motoriduttore. L’albero di lavoro presenta ad esempio una chiavetta che impegnandosi in una rispettiva rientranza longitudinale sulla parete laterale del foro dell’albero cavo del motoriduttore, garantisce il trascinamento sincrono in rotazione dell’albero di lavoro. L’utilizzatore finale potrà dotarsi di una gamma di vari moduli “albero di lavoro†di tipo diverso ed adattabile/accoppiabile a varie matrici. Ciò significa che ciascun albero di lavoro avrà un’estremità superiore (sporgente dalla piastra superiore di copertura) configurata in modo adatto per una specifica matrice: ad esempio, il modulo albero di lavoro può presentare superiormente una testa triangolare (o quadra, ecc.) inseribile in un foro complementare triangolare (o quadrato, ecc.) della matrice corrispondente.
In una particolare realizzazione preferita dell’invenzione, la macchina comprende anche un sistema sbavatore, costituito da un “modulo sbavatore†munito di adattatore. L’adattatore può formare un corpo unico con il modulo sbavatore, ma à ̈ preferibile (come si vedrà) utilizzare un modulo sbavatore formato da due pezzi, ossia uno sbavatore di tipo commerciale e un adattatore amovibile e fissabile (in due diversi modi o versi) allo sbavatore per effettuare la lavorazione (sbavatura) del pezzo. Ciò verrà meglio illustrato in seguito. Secondo la presente invenzione, l’adattatore si inserisce in un foro costituente una seconda presa di forza della macchina per curvare tubi, in corrispondenza di un rinvio angolare (di riduzione) tra motore e riduttore del “modulo motoriduttore†. Tale rinvio angolare può essere ad esempio formato da una coppia “vite senza fine / ruota a vite†, in cui la vite senza fine corrisponde all’albero d’uscita del motore d’azionamento e nella ruota a vite à ̈ ricavato il foro di detta seconda presa di forza. La riduzione del numero di giri, effettuata dal rinvio angolare, à ̈ tale che la ruota a vite ruoti ad esempio a 140 giri al minuto, per cui la seconda presa di forza fa ruotare l’adattatore e di conseguenza il modulo sbavatore a 140 giri al minuto (tale valore non à ̈ ovviamente vincolante ma solo indicativo), compatibilmente con le frese coniche delle macchine tradizionali. Ossia, considerato che gli sbavatori tradizionali ruotano a circa 100 giri/min durante l’operazione di sbavatura, detta seconda presa di forza può essere utilizzata per effettuare la lavorazione di sbavatura sul tubo metallico che à ̈ stato tagliato (o sottoposto a qualsiasi altra lavorazione). Normalmente la sbavatura viene effettuata su una macchina a parte, ossia separata, e la presente invenzione consente con quest’accorgimento di utilizzare la stessa macchina anche per la sbavatura di un tubo che à ̈ stato tagliato (o in generale lavorato) precedentemente.
Pertanto, si vede che la macchina della presente invenzione ha contemporaneamente la caratteristica di essere modulare e multifunzionale.
L’assemblaggio della macchina à ̈ estremamente semplice e non necessita di personale specialistico. Il cablaggio non deve essere effettuato poiché le prese elettriche sono già tutte predisposte su una parte posteriore o laterale del modulo “unità di controllo†(come fossero le prese di un PC), che vantaggiosamente forma un box inseribile lateralmente come un cassetto in un vano all’interno del corpo esterno della macchina. Quindi, un ulteriore vantaggio della presente invenzione à ̈ quello di evitare le operazioni di cablaggio.
In una variante particolare, la presente invenzione consente anche di curvare tubi sia a destra che a sinistra (come descritto nei dettagli e rivendicato in una domanda di brevetto parallela della stessa società richiedente il presente brevetto). In questo caso particolare, la matrice dispone preferibilmente di un organo di trascinamento amovibile formato preferibilmente da un cavallotto (staffa ad U). La matrice avrà quindi una struttura preferibilmente simmetrica e sarà ribaltabile sull’albero di lavoro, come descritto dettagliatamente nella menzionata domanda di brevetto parallela avente per titolo “Macchina perfezionata per curvare tubi metallici sia a destra che a sinistra, rispetto alla direzione di introduzione del tubo†.
In questa particolare variante della presente invenzione, relativa ad una macchina atta a curvare tubi sia a destra che a sinistra, il “modulo motoriduttore†à ̈ un motoriduttore reversibile, in grado di funzionare in ambo i versi di rotazione del motore, e la cui presa di forza del “modulo albero di lavoro†sviluppa una coppia meccanica M preferibilmente identica in ambo i versi di rotazione. Questo tipo di motoriduttori à ̈ reperibile sul mercato e pertanto lo si può utilizzare direttamente per realizzare una macchina modulare secondo l’invenzione, che ha una funzionalità ancora superiore, potendo essa curvare tubi sia a destra che a sinistra senza l’uso di un’anima interna al tubo (cfr. la domanda parallela citata dello stesso Richiedente della presente domanda di brevetto).
Breve descrizione dei disegni
Nella seguente descrizione dettagliata la presente invenzione viene descritta basandosi su una sua forma d’esecuzione preferita, non limitativa e non vincolante, mostrata nei disegni annessi, nei quali:
FIGURA 1 à ̈ una vista prospettica della macchina modulare per curvare tubi metallici, secondo una realizzazione preferita della presente invenzione, durante un’operazione di curvatura sinistra;
FIGURA 2 Ã ̈ una vista esplosa della macchina modulare secondo la presente invenzione mostrata in Fig. 1 (alcune parti sono state tralasciate per semplificare il disegno);
FIGURA 3A mostra anche il modulo sbavatore, assente nelle Figg. 1 e 2 (anche qui per semplificare il disegno parti della macchina sono state omesse);
FIGURA 3B mostra isolatamente, e in sezione longitudinale parziale, una particolare realizzazione del modulo sbavatore, mentre esso sta fresando il bordo del tubo, internamente (in basso nella figura 3B) e rispettivamente esternamente (in alto nella figura 3B).
Descrizione particolareggiata della presente invenzione
Nella seguente descrizione dettagliata uno stesso particolare viene indicato in tutte le figure sempre dallo stesso numero di riferimento, per evitare confusione. Inoltre, la seguente descrizione, pur essendo più dettagliata della precedente esposizione generale del concetto inventivo della presente invenzione, si limita comunque ai particolari strettamente utili alla comprensione dell’invenzione e delle sue applicazioni, non scendendo nei dettagli che sono già noti oppure ovvi per un tecnico medio del settore.
Quindi, lo scopo della seguente descrizione particolareggiata à ̈ esclusivamente quello di mettere un tecnico medio del ramo nelle condizioni di comprendere il progresso tecnico ottenuto, e di poter applicare, volendo, la presente invenzione. Gli specifici processi di fabbricazione della macchina, i materiali utilizzati, gli intervalli di variabilità dei vari parametri di processo (coppia meccanica necessaria alla curvatura, velocità di rotazione del motore e della matrice), nonché la forma specifica della matrice e della contromatrice, della staffa di trascinamento, ecc, la forma esterna della macchina e/o le sue dimensioni, i dettagli dei mezzi di regolazione della posizione della contromatrice, ecc. costituiscono dettagli che il tecnico del settore potrà modificare a piacere senza uscire dall’ambito di protezione attribuibile alla presente invenzione.
Ciò premesso, la Fig. 1 mostra una vista generale della macchina dell’invenzione secondo una forma d’esecuzione preferita ma non limitativa o vincolante della presente invenzione.
La macchina, indicata globalmente dal riferimento 1, comprende una parte inferiore 1a che alloggia il motore d’azionamento (non visibile poiché disposto all’interno del corpo esterno 2 della macchina) e una parte superiore 1b che sostanzialmente alloggia il gruppo di demoltiplicazione (o riduttore), anch’esso non visibile in Fig. 1 poiché nascosto all’interno del corpo esterno 2 della macchina 1.
Il motore d’azionamento e il riduttore formano assieme il “modulo motoriduttore†, che verrà descritto in seguito con riferimento alla Fig. 2.
La macchina comprende anche un basamento 3 e una piastra di copertura superiore 4, amovibile ma fissata rigidamente al corpo esterno 2, in corrispondenza della parte superiore di quest’ultimo. Il basamento 3 può essere ad esempio fissabile al pavimento di un furgoncino utilizzato da un idraulico, o in alternativa, il basamento 3 potrebbe essere fissabile (oppure essere solidale) ad un mobiletto metallico o cassa metallica che aumenti le dimensioni verticali della macchina, per l’utilizzo in un’officina industriale, ciò per evitare all’operatore lo sforzo di curvarsi durante la lavorazione del pezzo (tubo metallico 5), o per altri motivi. Si comprende quindi che la macchina 1 à ̈ di tipo adattabile a varie situazioni. Ad esempio, se il tubo 5 à ̈ molto lungo, può essere vantaggioso realizzare una macchina 1 di dimensione verticale assai ridotta, per poter eventualmente appoggiare in officina l’estremità distale (rispetto alla macchina) del tubo 5 su un piccolo sostegno temporaneo, in prossimità del pavimento, o addirittura su quest’ultimo. Ciò servirebbe a limitare lo sforzo per l’operatore. Si comprende quindi che la macchina à ̈ configurabile in vario modo.
Il basamento 3 e il corpo esterno 2 formano un unico pezzo in questa particolare realizzazione. Una soluzione alternativa sarebbe quella di utilizzare una piastra di copertura 4 realizzata in un pezzo unico con le parti 1a e 1b, e realizzare separatamente il basamento 3, eventualmente solidalmente con un mobiletto sottostante oppure collegabile al mobiletto sottostante (che in questo caso sarebbe amovibile, vedi sopra).
Per evitare confusione, le parti 2, 3 e 4 (con mobiletto sottostante, se presente) verranno chiamate in generale “modulo esterno di protezione†dei sistemi di controllo e dei cinematismi interni della macchina 1. Il modulo esterno di protezione à ̈ quindi facilmente assemblabile unendone i componenti, e ciò non richiede particolare abilità; ad esempio sarà sufficiente stringere dei bulloni 4a (Fig.1) per collegare la piastra superiore 4 al corpo esterno 2.
La piastra superiore 4 à ̈ attraversata dall’albero di lavoro (non rappresentato integralmente nelle figure) il quale, in una particolare realizzazione, potrebbe essere semplicemente “calato†nell’albero cavo 30 (Fig. 2) costituente l’ultimo stadio (presa di forza) del modulo motoriduttore 31 (Fig. 2).
L’albero di lavoro costituisce, come detto sopra, un modulo a sé, o “albero maschio†, a differenza dell’albero cavo 30 (“albero femmina†) incluso nel modulo motoriduttore 31.
Specificatamente, il modulo “albero di lavoro†à ̈ verticale, la sua estremità inferiore (non mostrata) si impegna tramite una chiavetta laterale con una gola longitudinale dell’albero cavo 30 (anch’esso diretto verticalmente); l’albero di lavoro attraversa un foro di passaggio 4b (Fig. 2) trascinando quindi in rotazione una matrice 6 che riceve, mediante un proprio foro centrale, l’estremità superiore 7 (qui di forma triangolare) dello stesso albero di lavoro non rappresentato integralmente. L’albero di lavoro à ̈ quindi un modulo intercambiabile.
La freccia F (Fig. 1) indica la direzione di avanzamento del tubo 5 tra la matrice 6 e la contromatrice 8.
Il gruppo di curvatura del tubo (matrice 6, contromatrice 8, meccanismo 11 di regolazione della posizione e di contrasto della contromatrice 8) à ̈ descritto ampiamente nella domanda di brevetto parallela citata, del medesimo Richiedente, ed esso forma un altro modulo (“modulo di curvatura†del tubo 5) della macchina secondo la presente invenzione. Tale modulo di curvatura à ̈ ad esempio in grado (se il motoriduttore 31 à ̈ reversibile e opportunamente configurato) di realizzare curve sia a destra che a sinistra rispetto alla direzione d’introduzione F del tubo metallico 5 tra la matrice e la contromatrice.
Il numero di riferimento 9 indica l’organo di trascinamento del tubo metallico 5, che trascina e avvolge il tubo metallico 5 attorno alla gola della matrice 6; l’organo 9 può essere amovibile o inamovibile (ma in questo caso à ̈ aperto superiormente per poter estrarre il tubo 5 al termine dell’operazione di curvatura), e preferibilmente forma un cavallotto amovibile 9 (staffa ad U) fissabile alla matrice 6 tramite una spina estraibile 10 (Fig. 1).
L’unità di controllo 12 forma una scatola inseribile come un cassetto all’interno della macchina 1 (Figg. 1 e 2). Posteriormente l’unità di controllo 12 presenta i connettori per l’alimentazione elettrica; i fili elettrici delle spine collegabili a tali connettori potrebbero ad esempio essere guidati all’esterno della macchina 1 dal flessibile 13. Non à ̈ quindi necessario effettuare alcun cablaggio. Gli interruttori 14 e 15 servono per l’arresto di emergenza e rispettivamente a selezionare il verso di rotazione del motore d’azionamento 32.
Si osservi che la contromatrice 8, come à ̈ stato detto (e come à ̈ intuibile per un tecnico del settore), può ruotare leggermente in un piano orizzontale, attorno alla propria spina verticale 16 di montaggio al supporto spostabile 17 del meccanismo 11, per accompagnare il movimento del tubo metallico 5 nella sua parte rettilinea, la quale tende ad allontanarsi radialmente dalla matrice 6. La leggera rotazione della contromatrice 8 attorno alla spina verticale 16 consente al tubo metallico 5 di “scegliersi†automaticamente - durante l’operazione di curvatura di questo tubo metallico 5 - il punto di tangenza ottimale sulla gola perimetrale della matrice 6. Tale punto di tangenza ottimale varia, come noto, in funzione del raggio della matrice 6 (ossia della curva che si intende realizzare).
Il riferimento 18 indica una maniglia (elemento di presa) che facilita il trasporto della macchina 1, se questa à ̈ trasportabile (effettivamente, per dimensioni maggiori della macchina, la stessa potrebbe anche non essere trasportabile manualmente).
Si noti che la testa della macchina 1, che supporta il modulo di curvatura sopra descritto, à ̈ preferibilmente a sbalzo, per facilitare in alcuni casi l’operazione di curvatura del tubo 5 (cfr. domanda di brevetto parallela citata).
Facendo ora riferimento specificatamente alla Fig. 3A e alla Fig. 3B verrà ora descritto il modulo sbavatore della macchina 1.
Secondo la presente invenzione, i cinematismi interni della macchina 1 per curvare tubi metallici vengono anche utilizzati per l’operazione di sbavatura. Come mostra la Fig. 2, una seconda presa di forza 33 del modulo motoriduttore 31 corrisponde ad un foro 33 utilizzabile per trasmettere il moto al modulo sbavatore 40 (Fig. 3A), il quale à ̈ composto da uno sbavatore 42 (di tipo noto) e da un adattatore 41. L’estremità 41a dell’adattatore 41 viene a tal fine inserita in detto foro 33 del modulo motoriduttore 31; una chiavetta o simili (non mostrata) sull’estremità 41a servirà ad esempio a trasmettere il movimento rotatorio allo sbavatore 42 rigidamente collegabile a 41. Specificatamente (cfr. anche la Fig. 3B) lo sbavatore 42 à ̈ inseribile in due modi diversi nella sede a bicchiere 43 dell’adattatore 41, ed à ̈ ivi bloccabile tramite viti radiali (o grani filettati) inseribili in fori radiali 44 del bicchiere 43. In un modo di inserimento, il bordo del tubo metallico 5 viene fresato internamente da una fresa conica maschio (Fig. 3B in basso), mentre nell’altro modo di inserimento il bordo del tubo metallico 5 viene fresato esternamente da una fresa conica femmina (Fig. 3B in alto).
La presa di forza 33 (albero cavo) si trova in corrispondenza del rinvio angolare di riduzione (facente parte del modulo 31) equivalente al primo stadio di riduzione (cfr. Figg. 3A e 2). Qui si ha una riduzione per cui il numero di giri dell’adattatore 41 corrisponderà a quello degli sbavatori delle note macchine di sbavatura utilizzate propriamente per questo scopo.
La presente invenzione mette quindi a disposizione una macchina perfettamente modulare, facilmente assemblabile e di semplice manutenzione, versatile, atta a svolgere molteplici funzioni, e che si avvale anche di cinematismi noti per non incrementare i costi di produzione.
La macchina della presente invenzione può comprendere preferibilmente un regolatore della velocità del motore d’azionamento 32, la cui manopola di comando può essere disposta preferibilmente in prossimità del pulsante d’arresto 14 e del selettore 15 del verso di rotazione del motore d’azionamento 32.
Si ribadisce che il presente concetto inventivo di macchina modulare, à ̈ applicabile in generale alle macchine per curvare tubi metallici (mediante una matrice e una contromatrice ma senza anima interna inseribile nel tubo), ossia alle macchine per curvare solo a destra, oppure solo a sinistra, oppure contemporaneamente a destra e a sinistra (quest’ultimo tipo di macchina essendo quello descritto e rivendicato nella domanda di brevetto parallela dello stesso Richiedente).
La macchina dell’invenzione non richiede un tecnico specialistico per effettuare un cablaggio e l’assemblaggio dei suoi moduli, potendo essa essere montata in pochissimo tempo anche da persone non esperte.
La presente invenzione può essere attuata in vari modi, tutti riconducibili allo stesso concetto inventivo.
Ad esempio, come già accennato, à ̈ ovvio che l’adattatore 41 e la fresa conica 42 potrebbero formare anche un pezzo unico, sebbene in questo caso si avrebbe lo svantaggio di dover mettere a disposizione due moduli sbavatori 40 distinti, per le due operazioni di sbavatura (cfr. Fig. 3B). Inoltre, quando una fresa 42 si à ̈ usurata non si potrebbe più utilizzare l’adattatore 41.
Un’altra ovvia alternativa al presente concetto modulare della macchina 1 consiste nel rendere solidale (in un pezzo unico) la matrice 6 con l’albero di lavoro; in questo caso si rinuncerebbe alla possibilità di collegare un modulo autonomo (modulo albero di lavoro) a varie matrici 6, ma si potrebbe disporre di varie matrici (una gamma di matrici) con relativo albero di lavoro solidale ad esse, tutto il pezzo essendo inseribile con l’albero di lavoro (estremità inferiore) attraverso il foro di passaggio 4b (Fig. 2) del piano d’appoggio 4 nel relativo albero cavo 30 del motoriduttore 31.
Si vede quindi che l’invenzione non esclude la possibilità di tali ovvie combinazioni tra i vari moduli, che chiaramente non esulano dal presente concetto inventivo generale.
Lista dei simboli di riferimento
1 macchina per curvare tubi
1a parte inferiore
1b parte superiore
2 corpo esterno
3 basamento
4 piastra superiore di copertura
5 tubo metallico
matrice
testa di trascinamento in rotazione della matrice contromatrice
cavallotto/staffa di trascinamento
spina verticale di 9
meccanismo di regolazione e contrasto di 8
unità di controllo elettrica
flessibile per cavi elettrici
pulsante di arresto d’emergenza
selettore del verso di rotazione del motore 32
spina verticale di 8
supporto spostabile (appartenente a 11) di 8 maniglia
testa a sbalzo
spazio sotto la testa 19
albero cavo del motoriduttore
modulo motoriduttore
motore d’azionamento (appartenente a 31) seconda presa di forza (albero cavo per lo sbavatore) modulo sbavatore
adattatore
a estremità di 41
sbavatore
sede/bicchiere per 42
fori radiali di 41

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (1) per curvare tubi metallici (5) senza l’utilizzo di un’anima interna al tubo metallico (5), caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralità di moduli assemblati tra loro, ossia almeno: - un modulo esterno di protezione (2, 3, 4), recante superiormente un supporto (4) sostanzialmente orizzontale, costituente un piano di appoggio; - un modulo unità di controllo (12), alloggiabile entro detto modulo esterno di protezione (2, 3, 4), e avente la forma di una scatola che comprende tutte le parti di controllo elettriche ed elettroniche e che presenta esternamente i connettori elettrici per delle spine elettriche d’alimentazione della corrente dalla rete o simili; - un modulo motoriduttore (31), alloggiabile entro detto modulo esterno di protezione (2, 3, 4), che comprende, in un unico blocco, un motore d’azionamento (32) e un riduttore, per ridurre i giri del motore (32) e aumentare la coppia meccanica (M) sino a dei valori compatibili con un’operazione di curvatura di un tubo metallico (5); detto motoriduttore (31) avendo almeno una prima presa di forza (30) diretta superiormente in direzione sostanzialmente perpendicolare a detto supporto (4) sostanzialmente orizzontale; - un modulo di curvatura del tubo metallico (5), comprendente almeno una matrice (6), una contromatrice (8), un meccanismo (11) di regolazione della posizione della contromatrice (8) e di contrasto, per regolare la posizione relativa della contromatrice (8) rispetto alla matrice (6), detto modulo di curvatura essendo montabile sopra detto piano d’appoggio; - un modulo albero di lavoro, accoppiabile ad una sua prima estremità, inferiore, alla prima presa di forza (30) del motoriduttore (31), e ad una sua seconda estremità, superiore, accoppiato o accoppiabile a detta matrice (6), passando per un foro di passaggio (4b) del supporto (4) sostanzialmente orizzontale.
  2. 2. Macchina (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta prima presa di forza (30) à ̈ un albero cavo e detto modulo albero di lavoro à ̈ un albero maschio semplicemente calabile attraverso detto foro di passaggio (4b) del supporto (4) in detto albero cavo della presa di forza (30), per accoppiare detta prima estremità alla presa di forza (30).
  3. 3. Macchina (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta prima estremità, inferiore, del modulo albero di lavoro, presenta una chiavetta impegnabile in una rispettiva scanalatura della presa di forza (30).
  4. 4. Macchina (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detta seconda estremità, superiore, del modulo albero di lavoro, presenta una testa di trascinamento (7) per trascinare in rotazione la matrice (6), avente una forma corrispondente a quella di un foro centrale della matrice (6), ad esempio una forma poligonale.
  5. 5. Macchina (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere una seconda presa di forza (33) nel modulo motoriduttore (31), tale seconda presa di forza (33) essendo associata ad un rinvio angolare di riduzione, costituente il primo stadio di riduzione del modulo motoriduttore (31).
  6. 6. Macchina (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detta seconda presa di forza (33) costituisce anch’essa un albero cavo, in cui à ̈ inserito o inseribile un ulteriore modulo della macchina (1), costituente un modulo sbavatore (40).
  7. 7. Macchina (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto modulo sbavatore (40) comprende un adattatore (41) accoppiabile alla seconda presa di forza (30) e uno sbavatore (42) collegabile in modo amovibile all’adattatore (41).
  8. 8. Macchina (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto sbavatore (42) à ̈ collegabile in due versi opposti all’adattatore (41), in modo da fungere da fresa tipo maschio in un primo caso, oppure da fresa tipo femmina nell’altro caso.
  9. 9. Macchina (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di costituire una macchina per curvare tubi metallici (5) sia a destra che a sinistra rispetto alla direzione (F) di introduzione del tubo metallico (5) tra la matrice (6) e la contromatrice (8).
  10. 10. Macchina (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che quella parte del modulo di curvatura del tubo metallico (5), che comprende la matrice (6) e la contromatrice (8), à ̈ montata a sbalzo sul piano d’appoggio (4), su una testa a sbalzo (19), per facilitare la formazione di controcurve nel tubo metallico (5), e in cui, all’interno della testa a sbalzo (19), in detto modulo esterno di protezione, à ̈ alloggiata una parte del riduttore del modulo motoriduttore (31).
  11. 11. Macchina (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto supporto (4) costituente il piano d’appoggio, à ̈ una piastra amovibile di copertura (4), e detto modulo esterno di protezione comprende anche un basamento (3) collegato rigidamente, o collegabile rigidamente mediante mezzi di fissaggio, ad un mobiletto inferiore che aumenta le dimensioni verticali della macchina (1).
  12. 12. Macchina (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto modulo unità di controllo (12) à ̈ inseribile come un cassetto in un vano della parete della macchina (1).
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