ITRM20110610A1 - Alimentatore di riserva a supercondensatori a lunga vita - Google Patents

Alimentatore di riserva a supercondensatori a lunga vita Download PDF

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ITRM20110610A1
ITRM20110610A1 IT000610A ITRM20110610A ITRM20110610A1 IT RM20110610 A1 ITRM20110610 A1 IT RM20110610A1 IT 000610 A IT000610 A IT 000610A IT RM20110610 A ITRM20110610 A IT RM20110610A IT RM20110610 A1 ITRM20110610 A1 IT RM20110610A1
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IT
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electronic equipment
long
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IT000610A
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Simone Bonanni
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Eta Beta Srl
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    • HELECTRICITY
    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02JCIRCUIT ARRANGEMENTS OR SYSTEMS FOR SUPPLYING OR DISTRIBUTING ELECTRIC POWER; SYSTEMS FOR STORING ELECTRIC ENERGY
    • H02J7/00Circuit arrangements for charging or depolarising batteries or for supplying loads from batteries
    • H02J7/34Parallel operation in networks using both storage and other dc sources, e.g. providing buffering
    • H02J7/345Parallel operation in networks using both storage and other dc sources, e.g. providing buffering using capacitors as storage or buffering devices

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Power Engineering (AREA)
  • Charge And Discharge Circuits For Batteries Or The Like (AREA)
  • Emergency Protection Circuit Devices (AREA)
  • Transmitters (AREA)

Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo: "ALIMENTATORE DI RISERVA A SUPERCONDENSATORI A LUNGA VITA";
DESCRIZIONE
CAMPO DELL'INVENZIONE
Il presente trovato riguarda in generale i sistemi di riserva atti a garantire il funzionamento di un impianto o dispositivo di controllo, anche in assenza di normale alimentazione energetica primaria. Più in particolare il trovato è relativo ad un sistema di riserva a supercondensatori a lunga vita e senza manutenzione che permette l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria, con un tempo di intervento che va da basso a nullo a seconda dell'applicazione.
STATO DELL'ARTE
Gli attuali sistemi di riserva energetica a tempo di intervento basso o nullo sono basati su fonti di energie secondarie pressocchè stabili che alimentano gli impianti elettrici o elettronici in assenza della fonte di energia primaria sfruttando per esempio l'energia disponibilie in una batteria primaria o secondaria, oppure l'energia generata dall'avvio di un generatore a motore a scoppio, oppure altra disponibilità energetica.
Questi sistemi difettano per la necessità di manutenzione: rabbocco elettrolita, sostituzione batterie per fine ciclo di vita, rabbocco carburante etc.
Compito del presente trovato è quello di superare gli inconvenienti ora citati, prevedendo di utilizzare condensatori, detti anche supercondensatori o supercapacitori per la loro capacità elevata, per immagazzinare energia elettrica sotto forma di carica in dielettrici e/o elettroliti in base alla tecnologia di condensatore impiegato.
Come è noto un supercondensatore o supercapacitore è un particolare condensatore avente la caratteristica di accumulare una quantità di carica elettrica eccezionalmente grande rispetto ai condensatori tradizionali.
Due sono i vantaggi principali ottenuti: attraverso l'impiego di condensatori si possono infatti garantire anche più di 20 anni di vita; e la disponibilità energetica dei condensatori è immediata per alimentare istantaneamente dispositivi in modo trasparente all'applicazione e con potenze impulsive anche elevate per azionare carichi pesanti per brevi periodi in base all'applicazione.
A questi vantaggi si aggiunge anche quello relativo ad un basso costo di manutenzione che negli anni spesso oltrepassa il valore economico del dispositivo manutenuto a causa della costo della manodopera.
Negli ultimi tempi, il miglioramento tecnologico e l'abbassamento dei costi ha reso la tecnologia dei supercondensatori quasi confrontabile a quelle tradizionali a batteria.
L'unico forte ostacolo tecnologico da risolvere per assicurare il successo nell'uso di un supercondensatore come riserva di energia/potenza in ambito elettrico o elettronico resta quello di garantire delle tensioni stabilizzate durante il suo funzionamento .
Un condensatore può infatti variare di un fattore anche superiore a 10 la tensione ai suoi capi durante il funzionamento (da 0,3V a 6V per esempio) mentre una batteria varia la sua tensione di una percentuale (da 10,8 a 13,8V ossia /- 20% per una batteria al piombo da 12,6V nominale).
Tale ostacolo è stato superato dalla presente invenzione inserendo tra il supercondensatore e l'utilizzatore, un dispositivo stabilizzatore /convertitore che permette durante il funzionamento, di elevare, abbassare o mantenere la stessa tensione ai capi del supercondensatore per garantire una uscita costante .
L'applicazione finale, come sempre, determina l'ottimizzazione prestazioni/costo in base al risultato desiderato di potenza o di lunga riserva energetica, risultato che determina la scelta di uno o di una combinazione di più tipi di supercondensatori commerciali.
Le applicazioni possono essere molteplici e le forme sostanzialmente due: come sola sorgente di riserva oppure come applicazione con sorgente di energia.
Nel primo caso con la forma di una batteria standard come quelle piombo gel da 12V 7Ah da impiegare come aggiornamento di apparati esistenti, oppure come alimentatore di riserva da integrare in un sistema già esistente a garantire sia l'alimentazione degli stadi di potenza o elettrici che quelli elettronici digitali o analogici richiedenti tensioni stabilizzate.
La seconda forma è con applicazione integrata alla sorgente: per esempio lampada di emergenza, segnalatore ottico/acustico per sistemi antiintrusione e/o antiincendio o come gruppo di continuità per esempio per apparati informatici.
La descrizione del trovato sarà meglio seguita facendo riferimento alle allegata tavole di disegno che ne rappresentano a solo titolo di esmpio non limitativo una preferita forma di realizzzazione: Nelle tavole :
La fig.l è uno schema a blocchi dell'apparato per la gestione dell'energia di riserva;
La fig.2 mostra schematicamente l'applicazione dell'apparato di fig.l ad un segnalatore autoalimentato;
La fig. 3 è uno schema dello stadio di ricarica per l'apparato di fig.2;
La fig.4 è uno schema dello stadio di conversione per lo stesso apparato.
Con riferimento alla fig.l, è illustrata una possibile forma realizzativa della sezione di gestione energia e suo immagazzinamento (dal punto 1 al punto il).
Come si vede, l'apparato di gestione della riserva d'energia oggetto della presente invenzione è composto da una unità di supercondensatori 5, dagli stadi di potenza di carica 6 di detti supercondensatori, da una unità 4 di gestione di ricarica e da uno stabilizzatore/convertitore 8 che fa capo alla rete di stabilizzazione 9.
1/utilizzatore a seconda dell'applicazione può trarre energia da una o più delle tre possibili sorgenti: alimentazione esterna primaria 1, alimentazione secondaria 2 diretta dai supercondensatori 5, oppure dalla rete di stabilizzazione 9 dopo i supercondensatori 5.
Le linee rappresentano connessioni logiche e non veri segnali elettrici che dipendono dal tipo di implementazione elettronica scelta per l'invenzione. Con 7 è indicata la linea di collegamento tra gestore di ricarica 4 e supercondensatore 5 , con 10 la linea tra lo stadio di potenza di carica e lo stesso gestore di ricarica 4, e 11 la linea che collega il gestore di ricarica 4 allo stabiliz-zatore/convertitore 8.
In figura 2, a titolo di esempio non limitativo, è rappresentato un segnalatore ottico/acustico a microprocessore per sistemi antiintrusione e/o antiincendio (dal punto A al punto F).
In particolare con 1 si rappresenta l'alimentazione primaria in corrente continua che normalmente alimenta 1 'utilizzatore dell'applicazione (che potrebbe essere anche in forma di corrente alternata e non necessariamente in corrente continua) .
L'alimentazione primaria 1 alimenta anche il sistema di gestione ricarica 4, gli stadi di potenza di carica 6 e lo stabilizzatore convertitore 8.
In caso di alimentazione primaria in corrente alternata, l'alimentazione 1 potrebbe essere preceduta da un sistema di conversione e/o rettificazione e filtraggio per ottenere la corrente unipolare necessaria ad alimentare i gruppi di ricarica ed immagazzinamento.
Il gestore di ricarica 4 monitorizza la tensione V della batteria di supercondensatori e protegge gli stessi da sovratensioni che li potrebbero danneggiare, monitorizza e controlla la corrente I in entrambi i versi e monitorizza la temperatura T di lavoro .
I supercapacitori 5 per garantire la vita e la sicurezza dichiarata dal costruttore richiedono monitoraggi della massima tensione applicata con una accuratezza anche dell'1% o migliore in base al costruttore, della temperatura di esercizio T e della corrente I [di spostamento] che vi scorre dentro. Se il supercondensat ore può tollerare cortocircuiti permanenti, allora il monitoraggio della corrente di scarica può essere omesso, se lo stadio di potenza 6 non oltrepassa i limiti di corrente di ricarica del capacitore, allora anche questo controllo può essere omesso
Lo stesso per la temperatura: se l'ambiente è a temperatura controllata allora anche il controllo (T) può essere omesso.
Queste omissioni possono essere ovvie scelte per minimizzare i costi globali dell'implementazione dell'invenzione preferita per lo sviluppo dell'applicazione: un condensatore resistente ai corti circuiti potrebbe costare più del sistema di monitoraggio e controllo.
Quanto alla corrente di ricarica questa proviene dallo stadio di potenza 6 ed il suo dimensionamento è funzione: del tempo di ricarica desiderato per immagazzinare le cariche e della necessità di dover alimentare o meno 1'utilizzatore dell'applicazione quando questo è alimentato dalla linea dei supercondensat ori e non dalla linea primaria. Questa necessità ovviamente dipende dall'applicazione.
Nel caso di figura 2, si vede che la lampada D o l'avvisatore acustico C potrebbero in qualche modalità di funzionamento essere connessi ai condensatori .
Lo stadio di ricarica di potenza 6 potrebbe essere anche un solo componente elettronico (in caso di sistemi a bassa potenza, e/o efficienza e/o lenta ricarica) od un convertitore DC/DC o AC/DC (lineare o a commutazione in caso di cariche veloci e/o potenza maggiori) ed in base alla necessità, sopra citata, di alimentare 1 'utilizzatore dell'applicazione.
In particolare il componente elettronico di cui sopra potrebbe essere un componente usato come resistivo, oppure un diodo o transistor atto a limitare il flusso di corrente in caso di alimentazione unipolare (continua o rettificata) , oppure un semplice induttore o condensatore in caso di corrente alternata.
I condensatori 5 possono essere connessi in modo misto formando della batterie di supercondensatori in configurazione in serie, in parallelo o mista (combinazione delle precedenti) .
In questo caso il sistema di monitoraggio 4 dovrebbe monitorare le grandezze già esposte che garantiscono vita e sicurezza della batteria di condensatori .
Il modo in cui vengono monitorizzate dipende dall'implementazione elettronica scelta.
Il sistema di monitoraggio 4 può verificare inoltre che lo stabilizzatore/convertitore della tensione funzioni nei limiti operativi del costruttore dei condensatori e secondo le necessità del carico dell'utilizzatore.
Lo stabilizzatore/convertitore 8, come già detto, è di primaria importanza o essenziale per garantire il funzionamento di molti apparati elettronici analogici e/o digitali (come microprocessori per esempio) dove le tensioni sono usate spesso anche anche come riferimenti.
In particolare vista l'enorme gamma di variazione della tensione ai capi del condensatore (che può variare da 0.3V a 14V nel caso in figura 2) lo stabilizzatore/convertitore deve elevare, abbassarre oppure ottenere la stessa tensione ai capi del condensatore per garantire una uscita costante. Ossia la tensione stabilizzata durante il funzionamento in riserva può essere di valore inferiore alla tensione, uguale ed in fine superiore a quella ai capi del condensatore richiedendo perciò soluzioni circuitali in grado di passare per queste tre fasi.
La topologia circuitale implementata per realizzare lo stabilizzatore/convertitore di tensione 8 dipende anche dalla potenza e dalle particolari esigenze della linea convertita/stabilizzata dell 'applicazione .
Ad elencare in modo non esauriente le possibili soluzioni che soddisfano queste tre fasi sono convertitori "buck/boost" oppure "SEPIC". Nel casi in questa alimentazione da garantire sia sempre inferiore a quella di condensatori, sempre a titolo di esempio non esaustivo, sono sufficienti sistemi lineari oppure a commutazione tipi flyback, pushpull o farward isolati o meno in base all'applicazione.
L 'applicazione potrebbe reimmettere l'alimentazione di riserva dei supercondensatori 5 o del convertitore/stabilizzatore 9 sulla linea primaria 1 anche convertendola in alternata se richiesto .
In questo caso il gestore 4 può inibire lo stadio di potenza di ricarica 6 per una maggiore efficienza di sistema.
Le tre alimentazioni 1, 2, 9 possono essere anche garantite a più utilizzatori, in questo caso più utilizzatori possono comunicare attraverso la linea di controllo 3 con il gestore di ricarica 4.
Nell 'esempio di figura 2 la comunicazione avviene verso un microprocessore E.
In una preferita forma di realizzazione del trovato, come nella maggior parte dei dispositivi elettronici generalmente si hanno alimentazioni separate per gli stadi di potenza, per gli stadi analogici e per quelli digitali.
Nell'applicazione con utilizzatore sirena è possibile ottimizzare i costi di sistema alimentando esclusivamente le parti digitali e/o analogiche a tensione (Vlogic) costante, ove richiesto dal costruttore dei componenti impiegati, lasciando l'alimentazione gli stadi di potenza audio senza alcuna stabilizzare della tensione in base alle considerazioni che seguono.
Poiché gli stadi audio di potenza seguiranno la tensione dei condensatori la massima pressione acustica sviluppata dagli attuatori elettroacustico seguirà il livello di carica dei supercondensatori.
Per mantenere un livello di pressione sonora costante è sufficiente modulare il segnale erogato dagli amplificatori all 'attuatore compensando la discesa di scarica dei supercondensatori oppure utilizzare un convertitore di potenza, decine o centinaia di volte più potente e perciò costoso di quello della sezione analogico/digitale, anche per gli stadi finali audio.
E' stata scelta la prima forma più economica a compensazione della caduta di tensione sia perchè la tensione è monitorizzata sia perchè ben si abbina all'uso di amplificatori ad alta efficienza in classe D usata per il pilotaggio degli attuatori elettroacustici .
Con questa topologia è sufficiente ridurre la larghezza degli impulsi in modo inversamente proporzionale al quadrato della tensione dei supercondensatori per mantenere costante la pressione acustica.
In questo modo sono possibili due modalità:
- a pressione costante con maggiore durata del suono
- massima pressione sonora disponibile: che non segue la compensazione.
E' inoltre possibile intervallare al segnale acustico pause per abbassare la percentuale di uso della riserva.
Lo stesso meccanismo può essere impiegato per le segnalazioni luminose: luminosità stabile a lunga durata o massima intensità disponibile.
Per quanto riguarda la tipologia del caricacondensatore, visti la limitata corrente richiesta ed il relativo breve periodo di funzionamento (quando sono scarichi i supercondensatori), la scelta prediletta è quella a velocità di carica più veloce ed economica ossia un regolatore di corrente lineare che inietta corrente costante nei condensatori che seguiranno un andamento pressocchè lineare invece che esponenziale di un tipico RC.
A parità di massima corrente durante la ricarica il sistema usato può essere 3 volte più veloce per raggiungere un livello di tensione maggiore del 90% della tensione massima.
La ricarica interverrà quando necessario giacché è gestita dal processore che monitorizza il livello di tensione dei supercapitori e dell'alimentazione esterna.
Facendo riferimento alle figure 3 e 4 esaminiamo ora le topologie circuitali preferite per l'applicazione del sistema di riserva energetico che si descrive alla sirena di un impianto di allarme/anrifurto .
Stadio di ricarica
E' qui di seguito descritto il circuito di ricarica lineare illustrato in fig. 3 scelto ignorando le correnti di base nei transistor per semplificarne l'esposizione.
Attraverso il comando "+Charge" attivo alto viene riflessa la tensione su R3, su R2 sfruttando il transistor Q2.
La corrente che scorre in questi resistori viene usata anche per illuminare un led spia che si illumina sfruttando l'energia altrimenti persa in Q2 nel salto di tensione tra V power e V logie.
Ri Q1 formano un generatore di corrente costante, la corrente di collettore che va a caricare Ci (formato da una batteria di supercondensatori) è limitata dalla tensione Ri legata a quella in R2 attraverso la caduta di tensione di base.
La tensione Vcap è monitorizzata dal microprocessore a seguire la ricarica ed eventuali compensazioni di pressione acustica negli stadi di potenza.
Lo stadio opzionale "crowbar" realizzato attorno ad U (regolatore shunt come per esempio TL431) realizza uno stadio di sicurezza aggiuntivo che interviene in caso di superamento della tensione massima consigliata dal costruttore del supercondensatore (ed impostabile nel rapporto R5/R4) assorbendo e dissipando la corrente di carica in caso di malfunzionamento processore o assenza processore. La soluzione circuitale utilizzata rende possibile inoltre il controllo della corrente di carica sia con un comando PWM che mediante una regolazione lineare. La corrente di carica nel condensatore segue linearmente, a meno di cadute di tensione nelle giunzioni, il livello di tensione del comando "+charge" grazie allo "specchio" di corrente usato sui resistori R3-R2 come descritto sopra.
La corrente di carica è inoltre indipendente dalla tensione primaria esterna Vpwr : il circuito è ingrado di funzionare fino ed oltre i 30V consentendo l'uso dello stesso circuito nel settore antiincendio dove si utilizzano sistemi a 24V e non solo a 12V nominali come quello degli antifurti.
Per semplicità di esposizione si parlerà di convertitori buckboost: altre topologie convenienti sono peraltro possibili.
Stadio di conversione
Come già detto, il convertitore nell'applicazione sirena alimenta a tensione costante gli stadi di analogico/digitali e senza stabilizzazione i finali in classe D degli gli stadi audio per motivi di semplicità ed economia di scala.
La tensione dei supercondensatori , limitata da un resistore di basso valore (qualche ohm) va nel convertitore buckboost che alimenta attraverso Vlogic le sezioni di controllo a microprocessore della sirena.
Il percorso di corrente di backup segue la linea di flusso inferiore.
Per garantire il funzionamento immediato anche a condensatori scarichi è stato previsto un percorso di corrente alternativo, "external current flow" proveniente direttamente dall'esterno a garantire i pochi mA richiesti dal processore.
Il crowbar limitatore di tensione, a proteggere il processore, è stato qui realizzato con un diodo zener Dz.
Per concludere RI limita la corrente proveniente dall'esterno ed R4 limita la corrente proveniente dai supercondensatori che in caso di sovraccarico e malfunzionamento del convertitore buck-boost andrebbe a scorrente incontrollatamente in Dz protezione del processore.
I diodi contenuti nell'integrato che si occupa della conversione buckboost inoltre garantiscono che la corrente iniettata in Dz al primo avvio non vada a Ov nei supercondensatori scarichi impedendo l'alimentazione istantanea del processore.
La tensione V logie perciò durante il funzionamento sarà stabilizzata secondo la rete di feedback del convertitore o al più uguale a quella del diodo Dz.
In fine C4 filtra il ripple del convertitore. Si è qui descritta una preferita forma di realizzazione del trovato. Tuttavia numerose modifiche e varianti possono essere apportate al circuito illustrato, senza uscire dall'ambito di tutela dell'invenzione come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria caratterizzato dal fatto che sulla linea di alimentazione primaria (1) dell'utilizzatore sono predisposti: uno o più supercondensatori (5), un gestore di ricarica (4) atto a monitorare la tensione (V) di detto uno o più supercondensatori (5) per proteggerli da sovratensioni dannose , monitorare e controllare la corrente (I) in entrambi i versi e monitorare la temperatura (T) di lavoro per estendere la vita del prodotto,; uno stadio di potenza (6) di ricarica per detto uno o più supercondensatori, ed uno stabilizzatore/convertitore (8) che permette durante il funzionamento in riserva, di elevare, abbassare o mantenere la stessa tensione ai capi di detto uno o più supercondensatori per garantire una uscita costante .
  2. 2) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione 1 ,caratterizzato dal fatto che in caso di alimentazione primaria in corrente alternata, l'alimentazione (1) è preceduta da un sistema di conversione e/o rettificazione e filtraggio per ottenere la corrente unipolare necessaria ad alimentare i gruppi di ricarica ed immagazzinamento.
  3. 3) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che lo stadio di ricarica di potenza (6) è costituito da un solo componente elettronico, in caso di sistemi a bassa potenza, e/o efficienza e/o lenta ricarica, o da un convertitore DC/DC o AC/DC, lineare o a commutazione in caso di cariche veloci e/o potenza maggiori, ed anche in base alla necessità di alimentare 1<1>utilizzatore dell'applicazione.
  4. 4) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che il componente elettronico è un componente usato come resistivo, oppure un diodo o transistor atto a limitare il flusso di corrente in caso di alimentazione unipolare (continua o rettificata), oppure un semplice induttore o condensatore in caso di corrente alternata.
  5. 5) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che i supercondensat ori (5) sono connessi in modo misto formando della batterie di supercondensatori aventi configurazione in serie, in parallelo o mista (combinazione delle precedenti) .
  6. 6) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il gestore di ricarica (4) è inoltre atto a verificare che lo stabilizzatore/convertitore (8) della tensione funzioni nei limiti operativi del costruttore dei supercondensatori (5) e secondo le necessità del carico dell<1>utilizzatore.
  7. 7) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la topologia circuitale implementata per realizzare uno stabilizzatore/convertitore di tensione (8) in grado di fornire una tensione stabilizzata di valore inferiore, uguale e superiore a quella dei capi del supercondensatore (5) prevede il ricorso a convertitori "buck/boost" oppure "SEPIC" 8) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che nel caso in cui l'alimentazione da garantire sia sempre inferiore a quella dei supercondensatori, sono sufficienti sistemi lineari oppure a commutazione tipi flyback, pushpull o farward, isolati o meno, in base all'applicazione. 9) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che l'utilizzatore a seconda dell'applicazione può trarre energia da una o più delle tre possibili sorgenti: alimentazione esterna primaria (1), alimentazione secondaria (2) direttamente dai supercondensatori (5), oppure dalla rete di stabilizzazione (9) dopo i supercondensatori (5). 10) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto le tre alimentazioni (1), (2) e (9) possono essere anche garantite a più utilizzatori, in questo caso più utilizzatori potendo comunicare attraverso la linea di controllo (3) con il gestore di ricarica (4). 11) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che nel caso in cui l'utilizzatore sia la sirena di un impianto di allarme/antifurto, i costi di sistema sono ottimizzabili precedendo che il convertitore alimenti esclusivamente le parti digitali e/o analogiche a tensione (Vlogic) costante, ove richiesto dal costruttore dei componenti impiegati, lasciando l'alimentazione degli stadi di potenza audio senza stabilizzazione della tensione. 12) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che per mantenere un livello di pressione sonora costante il segnale erogato dagli amplificatori all'attuatore viene modulato compensando la discesa di scarica dei supercondensatori. 13) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che utilizzando amplificatori ad alta efficienza in classe D usata per il pilotaggio degli attuatori elettroacustici è sufficiente ridurre la larghezza degli impulsi in modo inversamente proporzionale al quadrato della tensione dei supercondensatori per mantenere costante la pressione acustica. 14) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alle rivendicazioni da il in poi caratterizzato dal fatto che per la ricarica dei supercondensatori è utilizzato un regolatore di corrente lineare che inietta corrente costante nei condensatori che seguiranno un andamento pressocchè lineare invece che esponenziale di un tipico RC, detta ricarica intervenendo quando necessario, essendo gestita da un processore che monitorizza il livello di tensione dei supercapacitori e dell'alimentazione esterna. 15) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione 11 caratterizzato dal fatto che il convertitore cui va la tensione dei supercondensatori che è limitata da un resistore di basso valore, è un convertitore buckboost che alimenta attraverso (+Vlogic) le sezioni di controllo a microprocessore della sirena. 16) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che per garantire il funzionamento immediato anche a condensatori scarichi è previsto un percorso di corrente alternativo (external current flow) proveniente direttamente dall'esterno a garantire i pochi mA richiesti dal processore. 17) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detto processore è protetto da un crowbar limitatore di tensione realizzato con un diodo zener, (Dz). 18) Alimentatore di riserva a lunga vita per l'alimentazione di apparati elettrici od elettronici durante le assenze di energia primaria come alla rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che i diodi contenuti nell'integrato che si occupa della conversione buckboost garantiscono che la corrente iniettata in (Dz) al primo avvio non vada a Ov nei supercondensatori scarichi impedendo l'alimentazione istantanea del processore.
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