ITRM20110428A1 - Dissipatore sismico. - Google Patents

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ITRM20110428A1
ITRM20110428A1 IT000428A ITRM20110428A ITRM20110428A1 IT RM20110428 A1 ITRM20110428 A1 IT RM20110428A1 IT 000428 A IT000428 A IT 000428A IT RM20110428 A ITRM20110428 A IT RM20110428A IT RM20110428 A1 ITRM20110428 A1 IT RM20110428A1
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IT
Italy
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seismic
dissipator
elements
casing
pair
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Application number
IT000428A
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English (en)
Inventor
Aurelio Braconi
Walter Salvatore
Original Assignee
Ilva Spa
Univ Pisa
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Publication date
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H9/00Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate
    • E04H9/02Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate withstanding earthquake or sinking of ground
    • E04H9/027Preventive constructional measures against earthquake damage in existing buildings
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04GSCAFFOLDING; FORMS; SHUTTERING; BUILDING IMPLEMENTS OR AIDS, OR THEIR USE; HANDLING BUILDING MATERIALS ON THE SITE; REPAIRING, BREAKING-UP OR OTHER WORK ON EXISTING BUILDINGS
    • E04G23/00Working measures on existing buildings
    • E04G23/02Repairing, e.g. filling cracks; Restoring; Altering; Enlarging
    • E04G23/0218Increasing or restoring the load-bearing capacity of building construction elements

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Description

"DISSIPATORE SISMICO"
DESCRIZIONE
La presente invenzione à ̈ relativa ad un dissipatore sismico, per l’adeguamento sismico di strutture esistenti o progettazione di nuove strutture.
In generale, i dissipatori sismici di tipo isteretico sono dispositivi che vengono montati su strutture da proteggere in ambito sismico, i quali sono in grado di assorbire e dissipare l’energia sviluppata dal sisma, impedendo che questa venga trasferita alla struttura stessa danneggiandola.
I dissipatori sismici oggi esistenti e comunemente impiegati presentano importanti ed evidenti svantaggi.
In particolare, essi presentano delle geometrie e configurazioni tali da non garantire il ricentramento della struttura al termine dell'evento sismico, diminuendone la sicurezza nei confronti di successive scosse. Tale circostanza rende inoltre poco agevole la sostituzione degli elementi dissipativi a causa dello stato di sollecitazione che permane in questi elementi anche dopo la fine dell'evento sismico.
Scopo della presente invenzione à ̈ risolvere i sopracitati svantaggi fornendo un dissipatore sismico come sostanzialmente definito nella rivendicazione 1.
Ulteriore oggetto della presente invenzione à ̈ quello di fornire una struttura come sostanzialmente definito nell’ambito della rivendicazione 18.
Ulteriori caratteristiche dell'invenzione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione, superando i citati problemi della tecnica nota, comporta numerosi ed evidenti vantaggi.
Le caratteristiche tecniche innovative della presente invenzione possono essere schematizzate nei seguenti punti:
• stabilizzazione degli elementi dissipativi (denominati “fusibili†) mediante sistemi di stabilizzazione laterale in acciaio per evitare fenomeni di instabilità in campo anelastico e consentire un livello di dissipazione energetica che non diminuisca all'aumentare del numero di cicli isteretici cui à ̈ sottoposto il dispositivo dissipatore;
• possibilità di sostituire facilmente i fusibili dopo ogni evento sismico, senza la necessità di costosi interventi;
• capacità del dissipatore oggetto della presente invenzione di annullare le deformazioni residue della struttura successivamente al sisma grazie alla presenza di funi ad elevato limite di snervamento post-tese, come sarà dettagliatamente descritto in seguito. In tal modo la sicurezza sismica della struttura può essere ripristinata fino ai livelli originari dopo ogni terremoto, ma potrebbe essere anche incrementata grazie alla possibilità di sostituire i fusibili; • impiego di acciaio di qualità ottimizzata per la realizzazione di elementi dissipativi, o fusibili, i quali svolgono appunto il compito di assorbire l’energia sismica deformandosi. In tali elementi viene concentrata la quasi totalità delle deformazioni plastiche e viene quindi dissipata la maggior parte dell'energia sismica in ingresso nella struttura, permettendo un danneggiamento lieve o nullo della struttura;
Il dissipatore sismico oggetto della presente invenzione presenta quindi i seguenti aspetti innovativi:
• flessibilità: il dissipatore può essere applicato a differenti soluzioni strutturali:
differenti sia per geometria sia per materiali (strutture in acciaio, in calcestruzzo armato ed in muratura); le prestazioni strutturali del dissipatore possono essere modificate in modo da rispondere alle esigenza della struttura da proteggere; • riparabilità: la possibilità di concentrare le deformazioni plastiche in elementi dissipativi (fusibili) che possono essere sostituiti successivamente all'evento sismico; i fusibili sono equipaggiati con un sistema di stabilizzazione laterale in acciaio che ne previene i fenomeni di instabilità dell'equilibrio sotto carichi di compressione;
• elevate prestazioni: i fusibili, realizzati in acciaio, possono essere realizzati utilizzando qualità di acciaio derivanti da campi di applicazione differenti da quelli usualmente utilizzati nell'ingegneria civile;
• l'unione in un unico sistema di caratteristiche sviluppate in precedenza in modo indipendente: auto-ricentrante; instabilità impedita; riparabilità; applicabilità a molte strutture di caratteristiche diverse.
Breve descrizione dei disegni
Ancora ulteriori vantaggi, così come le caratteristiche e le modalità di impiego della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione preferita, presentata a scopo esemplificativo e non limitativo, facendo riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
la figura 1 mostra in sezione laterale un dissipatore sismico secondo la presente invenzione;
le figure 2-10 mostrano in sezione laterale e frontale i vari componenti del dissipatore di figura 1;
la figura 11 mostra in vista prospettica la sezione di figura 1;
le figure 12 e 13 mostrano in via schematica il funzionamento del dissipatore sismico quando sottoposto rispettivamente ad un carico di compressione e di trazione; le figure 14 e 15 mostrano due riproduzioni fotografiche di componenti del dissipatore oggetto della presente invenzione.
Descrizione dettagliata dei disegni
Con riferimento alla figura 1, Ã ̈ mostrato un dissipatore 1 oggetto della presente invenzione in sezione laterale, al fine di mostrare internamente i componenti che esso comprende.
Sempre con riferimento alla figura 1, il dissipatore 1 presenta preferibilmente una forma allungata, e comprende un carter esterno 11, all’interno del quale à ̈ alloggiato un telaio comprendente, come sarà dettagliato in seguito, un pistone per l’introduzione del carico, il telaio essendo complessivamente denotato in figura con il riferimento numerico 12 e configurato per poter scorrere parallelamente ad un asse del carter 11 secondo una direzione individuata in figura con la lettera a.
Il telaio mobile 12 comprende una estremità libera 121 dotata di mezzi di connessione con una struttura esterna (non raffigurata).
Il dissipatore 1 comprende inoltre degli elementi di contrasto 13 e 14 posti in corrispondenza di estremità opposte del telaio mobile 12, connessi ad essa ciascuno mediante rispettivi elementi dissipatori 15 e 16, nel seguito nominati “fusibili†.
Il carter 11 comprende, in corrispondenza di ciascun elemento di contrasto 13 e 14 una rispettiva battuta di arresto 17 e 18, disposta in maniera da costituire un punto di arresto del suo scorrimento verso l’interno del carter 11. Per questo motivo, le battute di arresto 17 e 18 sono tra loro affacciate.
La disposizione delle battute di arresto 17 e 18 rispetto agli elementi di contrasto 13 e 14, quest’ultimi connessi al telaio mobile 12 mediante i fusibili 15 e 16, risulterà chiara dalla spiegazione del principio di funzionamento del dissipatore 1 quando soggetto a carichi di compressione o di trazione.
I due elementi di contrasto 13 e 14 sono inoltre tra loro accoppiati mediante delle funi di ricentramento 19 e 20, che saranno dettagliatamente descritte in seguito.
Infine, il carter 11 comprende una estremità 111, opposta rispetto all’estremità libera 121 del telaio mobile 12, anch’essa dotata di mezzi connessione 111 con la struttura esterna.
Facendo riferimento ora alla successiva figura 2, Ã ̈ mostrato in sezione laterale e frontale il carter esterno 11.
Il carter 11, nella forma di realizzazione qui mostrata a titolo esemplificativo e non limitativo, comprende due lamiere 112 e 113 di spessore sostanzialmente pari a 10 mm collegate e sagomate. Come detto, il carter 11 presenta in corrispondenza di una sua estremità un elemento forato 111, che consente il collegamento, mediante giunto a perno, con la struttura esterna da proteggere.
All’interno del carter 11 sono ricavate le battute di arresto 17 e 18, che nella forma di realizzazione preferita qui descritta comprendono ciascuna una prima ed una seconda coppia di lamiere, saldate all’interno del carter, le coppie essendo tra loro affacciate come ben visibile nella vista frontale lungo la linea di sezione B-B.
Il carter 11 comprende inoltre dei pannelli laterali di chiusura 114 e 115 (visibili nelle sezioni frontali lungo le linee A-A e B-B), i quali hanno il compito di stabilizzare le lamiere per evitare fenomeni di buckling dovute alle compressioni indotte dai carichi esterni.
Con riferimento alla successiva figura 3, Ã ̈ mostrato il telaio mobile 12 in una sua forma preferita di realizzazione.
In particolare, il telaio 12 comprende una coppia di profili tubolari cavi 122 e 123 tra loro paralleli, preferibilmente di sezione quadrata di dimensioni 70 x 8.3 e lunghi 3100 mm, preferibilmente collegati solidamente ad entrambe le estremità mediante un giunto saldato ed interposizione di un piatto 124 a dei profili cavi terminali 125, di dimensioni 160 x 80 x 10 e lunghi 190 mm.
I profili sopra introdotti sono visibili sia in sezione laterale che in sezione frontale lungo le linee A-A e B-B.
I due profili tubolari 122 e 123, in particolare in corrispondenza delle loro porzioni terminali 125 secondo la forma di realizzazione preferita qui descritta, sono collegati tra loro mediante un piatto trasversale 128 – atto a collegare il pistone di introduzione del carico al telaio mobile – una prima piastra di ancoraggio 126 ed una seconda piastra di ancoraggio 127, queste ultime rappresentate in maggior dettaglio nella successiva figura 4.
Con riferimento a tale figura, la piastra di ancoraggio 126 presenta una coppia di lamiere saldate 1261, munite di mezzi di collegamento reversibile con i fusibili (quest’ultimi non riportati in figura). Come visibile in vista frontale della prima piastra di ancoraggio 126, essa comprende quattro fori 1262, disposti a coppie lungo i lati delle due lamiere 1261. Tali fori servono, come risulterà chiaro in seguito, per l’inserimento e la connessione dei fusibili a tale piastra di ancoraggio 126.
La piastra di ancoraggio presenta preferibilmente le dimensioni pari a 144 mm di larghezza frontale e 50 mm di spessore. Le lamiere 1261 hanno una lunghezza pari sostanzialmente 123 mm.
La seconda piastra di ancoraggio 127 à ̈ del tutto simile e anch’essa comprende una coppia di lamiere 1271 e quattro fori 1262, anch’essi necessari per l’inserimento e collegamento reversibile dei rispettivi fusibili. La seconda piastra 127 comprende anche un foro passante centrale 1273, per l’inserimento scorrevole entro di essa del pistone per l’introduzione del carico nel telaio mobile 12, come sarà descritto di seguito.
Tale pistone à ̈ descritto e denotato con il riferimento numerico 129, nella successiva figura 5, a cui si fa ora riferimento.
Esso à ̈ realizzato, secondo la forma di realizzazione preferita qui descritta, mediante un profilo tubolare cavo di diametro 88,9 x 3,2, presentante in corrispondenza della sua estremità 121 una piastra forata per il collegamento mediante perno alla struttura esterna. Essa presenta inoltre un’altra estremità 1291 dotata di un giunto “a forchetta†per il collegamento mediante bulloni ad attrito con il telaio mobile 12, ed in particolare con il piatto trasversale prima introdotto (ed indicato dal riferimento numerico 128 nella precedente figura 3).
Lungo il pistone 129 sono saldate una pluralità di lamelle in acciaio appositamente sagomate e denotate in figura con il riferimento 1292, per stabilizzare il pistone durante l’introduzione delle azioni di compressione.
Con riferimento alla successiva figura 6, il telaio interno al carter comprende una pluralità di elementi intermedi di sostegno 1200, ciascuno elemento connesso alla coppia di profili tubolari 122 e 123 e presentante una porzione forata atta a permettere l’inserimento del pistone scorrevole 129. Gli elementi di sostengo sono quindi utili a diminuire la lunghezza libera di inflessione del pistone. In particolare, essi sono posizionati in corrispondenza delle lamelle saldate sul pistone 129, al fine di ridurre al minimo il gioco tra di essi.
La figura 7 mostra il pistone 129, ed in particolare la sua estremità 1291 dotata di giunto a forchetta per la connessione con il piatto trasversale 128 mediante bulloni ad attrito.
La figura 8 mostra in vista frontale e laterale i due elementi di contrasto 13 e 14, secondo una loro forma preferita di realizzazione.
Gli elementi di contrasto 13 e 14 sono realizzati in maniera del tutto simile alle piastre di ancoraggio sopra descritte.
In particolare, l’elemento 13 presenta uno spessore pari a 50 mm ed una coppia di lamiere 131 comprendenti mezzi di collegamento reversibile con i rispettivi fusibili, come sarà dettagliato in seguito.
L’elemento 13, presentante in vista frontale delle dimensioni sostanzialmente pari a 176 x 428 mm, presenta quattro fori affiancati a coppie alle lamiere 131 per l’inserimento dei fusibili.
L’elemento 13 comprende inoltre una coppia di fori 133, per l’inserimento delle funi di ricentramento.
L’elemento di contrasto 14 à ̈ del tutto simile: presenta in vista frontale uguali dimensioni di 176 x 428 mm, una coppia di lamiere 141 comprendenti mezzi di connessione reversibile con i fusibili e quattro fori 142 affiancati a coppie ad esse per l’inserimento dei fusibili.
L’elemento 14 comprende una rispettiva coppia di fori 143 anch’essi necessari all’inserimento delle funi di ricentramento. Esso presenta preferibilmente uno spessore pari a 70 mm ed un foro centrale 144, preferibilmente di diametro 106,3 mm, per l’inserimento scorrevole del pistone (non raffigurato).
Con riferimento alla successiva figura 9, sono raffigurati gli elementi dissipativi, o fusibili, denotati con il riferimento numerico 15. In figura à ̈ rappresentato un solo fusibile, ma à ̈ chiaro che quanto descritto in figura vale per tutti i fusibile del dissipatore oggetto dell’invenzione, in quanto essi sono tutti sostanzialmente uguali.
Secondo la forma preferita qui mostrata a titolo esemplificativo e non limitativo, presenta una forma sostanzialmente ad “osso di cane†comprendente una porzione centrale 151 e due porzioni estremali 152 e 153 provviste di mezzi di connessione reversibili, le quali sono necessarie per la connessione del fusibile da un lato al rispettivo elemento di contrasto, e dall’altro alla rispettiva piastra di ancoraggio (non raffigurati) mediante giunti ad attrito. Come visibile in figura, la porzione centrale presenta una sezione ridotta rispetto alle due porzioni estremali per la connessione del fusibile ai rispettivi elementi di contrasto e piastre di ancoraggio.
Il fusibile à ̈ preferibilmente realizzato mediante acciaio selezionato in modo da esibire una elevata duttilità ed un basso limite di snervamento.
Con riferimento alle illustrazioni inferiori i fusibili, visibili sia in vista frontale che laterale, accoppiati a due a due, sono dotati di un sistema di stabilizzazione laterale denotato complessivamente con il riferimento numerico 154, al fine di evitare fenomeni di buckling globale durante la fase di compressione. Tale sistema di stabilizzazione comprende due lamiere sagomate in maniera tale da permettere l’alloggiamento dei fusibili e da uno spessore che ne impedisce lo sbandamento verso l’interno.
Con riferimento ora alla figura 10, il dissipatore oggetto della presente invenzione comprende delle funi di rientramento, ciascuna delle quali presenta delle estremità ancorate agli elementi di contrasto.
In figura à ̈ rappresentata una porzione terminale della fune 19, ma à ̈ inteso che quanto descritto per essa vale in maniera analoga anche per l’altra fune.
In particolare, sono state scelte in via preferita delle funi di tipo spiroidale comprendenti, per ogni estremità, un capicorda cilindrico regolabile con una barra filettata denotato in figura con il riferimento numerico 191.
Il capicorda 191 comprende un elemento cilindrico 1911 collegato da una parte alla fune, ad esempio mediante collante chimico, e dall’altra ad una barra filettata 1912 che ne permette l’ancoraggio al rispettivo elemento di contrasto 14 e la messa in tensione tramite un dado di serraggio 1913.
Facendo riferimento ora alla figura 11, à ̈ rappresentato nuovamente il dissipatore sismico 1 in sezione laterale, e questa volta à ̈ presente anche la stessa sezione in vista prospettica.
Come risulterà chiaro adesso dalla figura, il telaio mobile 12, inserito e vincolato a scorrere lungo la direzione assiale a individuata dal carter 11, comprende i profili tubolari 122 e 123 solidamente connessi al pistone 129 mediante il piatto trasversale 128, il pistone 129 essendo connesso alla struttura esterna in corrispondenza della sua estremità 121.
I profili tubolari 122 e 123 insistono sugli elementi di contrasto 13 e 14, i quali sono connessi tra loro mediante le funi di ricentramento post-tese 19 e 20.
Il dissipatore 1 comprende inoltre, ricavati entro il carter 11 ed in corrispondenza degli elementi di contrasto 13 e 14, delle battute di arresto che, avendo ciascuna la forma di due coppie di lamiere tra loro affacciate, fungono vantaggiosamente anche da guida per lo scorrimento dei profili tubolari 122 e 123, tra le quali essi sono disposti, come chiaramente visibile in figura.
Come sarà facilmente apprezzato, la distanza tra le due lamiere affacciate di ciascuna battuta di arresto deve necessariamente essere minore dello spessore del rispettivo elemento di contrasto, in modo che appunto le lamiere costituiscano un punto di arresto dello scorrimento di quest’ultimo verso l’interno del carter 11.
Gli elementi di contrasto 13 e 14 sono connessi all’armatura 12 rispettivamente in corrispondenza della prima piastra di ancoraggio 126 e della seconda piastra di ancoraggio 127.
I fusibili 15 e 16 vengono reversibilmente connessi, mediante giunzione bullonata, da una parte sulla piastra d’ancoraggio e dall’altra sull’elemento di contrasto.
In particolare, per collegare ciascuna piastra di ancoraggio al rispettivo elemento di contrasto vengono impiegate due coppie di fusibili, ciascuna coppia di fusibili posta in corrispondenza delle rispettive lamiere mediante i fori ricavati ai lati delle stesse, come sopra evidenziato, e ivi imbullonate. Preferibilmente, sono stati impiegati otto bulloni M10 classe 8.8 per ogni coppia di fusibili.
Le funi di ricentramento 19 e 20 sono posizionate all’interno dei profili tubolari, e sono vincolate ai due elementi di contrasto tramite i capicorda cilindrici regolabili con barre filettate, al fine appunto di poterne regolarne il post-tensionamento.
La post-tensione delle funi à ̈ appunto regolabile al valore desiderato mediante un opportuno serraggio dei dadi di estremità.
Infine, il pistone 129 Ã ̈ collegato al piatto trasversale 128 preferibilmente mediante 3 bulloni ad attrito M24 classe 8.9.
Con riferimento alla successive figure 12 e 13, à ̈ illustrato il principio di funzionamento del dissipatore sismico secondo l’invenzione, rispettivamente quando soggetto ad un carico di compressione e quando soggetto ad un carico di trazione. Con riferimento alla figura in alto, quando il dissipatore si trova in condizioni di riposo (senza nessun carico applicato ad esso), i profili tubolari 122 e 123 si trovano a contatto con gli elementi di contrasto 13 e 14.
Si immagini di vincolare, ad esempio, l’estremità 111 del carter tramite un giunto a cerniera ed applicare in maniera quasistatica una forza esterna F in corrispondenza dell’estremità 121 del pistone che, vincolato a scorrere lungo la direzione assiale del dissipatore, mette quest’ultimo in compressione.
La forza F viene trasmessa dal pistone attraverso il piatto trasversale ai profilati tubolari, e da questi all’elemento di contrasto 13.
Quando la forza F supera il valore della forza totale di precompressione esercitata dalle due funi 19 e 20, si ottiene il distacco dell’elemento di contrasto 13 dalle battute di arresto 17, quindi lo scorrimento dell’armatura 12 nel verso della forza F e la messa in trazione dei fusibili 16, dato che l’elemento di contrasto 14 in questo caso non può scorrere verso l’interno del carter in quanto bloccato dalle rispettive battute di arresto 18.
In questa configurazione la forza esterna viene quindi equilibrata dalla trazione presente nelle funi 19 e 20 e dai fusibili 16 posti in trazione. Al decrescere della forza esterna (situazione rappresentata dalla figura in basso) le funi post-tese tendono a riportare il dissipatore nella configurazione iniziale, annullando quindi le deformazioni residue.
Perché il dissipatore oggetto dell’invenzione risulti effettivamente ricentrante, le funi e gli elementi dissipativi sono vantaggiosamente configurati in maniera tale che la forza totale di post-tensione delle funi sia maggiore della forza necessaria a snervare gli elementi dissipativi in compressione.
Per il caso di applicazione del carico F di compressione, i diagrammi 12A mostrano da sinistra:
- il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forzadeformazione per gli elementi dissipativi 17 (scarichi) ;
- il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forzadeformazione per gli elementi dissipativi 16 (tesi);
- comportamento globale: snervamento in compressione del dissipatore;
Per il caso di scarico a compressione (figura in basso), i diagrammi 12B mostrano da sinistra:
- il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forza – spostamento per gli elementi dissipativi 17 (scarichi) ;
- il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forza – deformazione per gli elementi dissipativi 16 (snervati a compressione);
- comportamento globale: andamento forza – deformazione per il recupero delle deformazioni residue (ricentraggio).
Come visibile, il diagramma forza esterna – spostamento relativo alle due estremità del dissipatore assume la forma a bandiera tipica dei sistemi autocentranti.
Con riferimento alla figura 13, il dissipatore funziona secondo lo stesso principio quando soggetto ad un carico di trazione.
In questo caso, l’elemento di contrasto 13 à ̈ bloccato dalla battuta di arresto 17 e quindi i fusibili 17 vengono messi in trazione. Diversamente, l’elemento di contrasto 14 comincia a scorrere entro il carter quando il carico di trazione F supera il carico di posttensionamento impartito alle funi.
La figura in basso mostra il dissipatore in condizioni di scarico a trazione.
In maniera analoga, per il caso di applicazione del carico F di trazione, i diagrammi 13A mostrano da sinistra:
- il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forzadeformazione per gli elementi dissipativi 17 (tesi) ;
- il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forzadeformazione per gli elementi dissipativi 16 (snervati a compressione);
- comportamento globale: snervamento in trazione del dissipatore;
Per il caso di scarico a trazione (figura in basso), i diagrammi 13B mostrano da sinistra:
- il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forza – spostamento per gli elementi dissipativi 17 attivi (snervati a compressione) ; - il comportamento isteretico degli elementi dissipativi: andamento forza – deformazione per gli elementi dissipativi 16 non attivi (snervati a compressione);
- comportamento globale: andamento forza – deformazione per il recupero delle deformazioni residue (ricentraggio).
Infine, le riproduzioni fotografiche 14 e 15 raffigurano rispettivamente gli elementi dissipativi e le funi ricentranti sopra descritti.
Sarà apprezzato inoltre che il dissipatore sismico risulta essere scomponibile e ricomponibile in tutti i suoi componenti, e quindi esso potrà essere vantaggiosamente fornito in forma di kit di montaggio.
La presente invenzione à ̈ stata fin qui descritta con riferimento ad una sua forma di realizzazione preferita. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dissipatore sismico (1) comprendente: • un carter esterno (11); • un telaio (12) alloggiato entro detto carter (11) configurato per scorrere lungo di esso e comprendente una estremità libera (121) atta ad essere connessa ad una struttura esterna; • una coppia di elementi di contrasto (13, 14) disposti in corrispondenza di estremità opposte di telaio (12), detto carter (11) comprendendo in corrispondenza di ciascun elemento di contrasto (13, 14) una rispettiva battuta di arresto (17, 18) disposta in maniera da arrestarne lo scorrimento verso l’interno del carter (11), detti elementi di contrasto (13, 14) essendo connessi a detta armatura (12) mediante rispettivi elementi dissipatori (15, 16).
  2. 2. Dissipatore sismico (1) secondo la rivendicazione precedente, inoltre comprendente una coppia di funi di ricentramento (19, 20) ciascuna presentante estremità ancorate a detta coppia di elementi di contrasto (13, 14).
  3. 3. Dissipatore sismico (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui ciascuna fune (19, 20) à ̈ di tipo spiroidale e comprende in corrispondenza di ciascuna estremità un capicorda cilindrico (191), detto capicorda (191) comprendendo un elemento cilindrico (1911) connesso ad una barra filettata (1912) terminale comprendente un dado di serraggio (1913) atto a cooperare con il rispettivo elemento di contrasto (13, 14) per l’ancoraggio ed il tensionamento di detta fune (19, 20).
  4. 4. Dissipatore sismico (1) secondo le rivendicazioni 3 o 4, in cui dette funi (19, 20) e detti elementi dissipativi (15, 16) sono configurati in maniera tale che la forza totale di post-tensione delle funi (19, 20) sia maggiore della forza necessaria a snervare detti elementi dissipativi (15, 16).
  5. 5. Dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto telaio (12) comprende una coppia di profili tubolari (122, 123), disposti lungo una parete interna di detto carter (11), i profili tubolari (122, 123) essendo tra loro paralleli e posti a contatto con detta coppia di elementi di contrasto (13, 14) quando in condizione di riposo.
  6. 6. Dissipatore sismico (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui ciascuna fune (19, 20) Ã ̈ inserita entro un rispettivo profilo tubolare (122, 123).
  7. 7. Dissipatore sismico (1) secondo le rivendicazioni 5 o 6, in cui ciascuna battuta di arresto (17, 18) comprende una prima ed una seconda coppia di lamiere, le lamiere di ciascuna coppia essendo tra loro affacciate in modo da formare una guida di scorrimento in cui à ̈ disposto il rispettivo profilo tubolare (122, 123)
  8. 8. Dissipatore sismico (1) secondo una delle rivendicazioni da 5 a 7, in cui detti profili tubolari (122, 123) sono collegati da un piatto trasversale (128).
  9. 9. Dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto telaio (12) comprende un pistone scorrevole (129) inserito entro detto carter (11) e comprendente una prima estremità libera (121) atta ad essere connessa con la struttura esterna.
  10. 10. Dissipatore sismico (1) secondo le rivendicazioni 8 e 9, in cui detto pistone scorrevole (129) comprende una seconda estremità (1291) atta ad essere connessa a detto piatto trasversale (128).
  11. 11. Dissipatore sismico (1) secondo le rivendicazioni 9 o 10 ed una da 5 a 8, comprendente uno o più elementi intermedi di sostegno (1200) disposti lungo detto carter (11), ciascun elemento (1200) essendo connesso a detta coppia di profili tubolari (122, 123) e presentante una porzione forata atta a permettere l’inserimento di detto pistone scorrevole (129).
  12. 12. Dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti elementi dissipatori (15, 16) sono connessi a detto telaio (12) e al rispettivo elemento di contrasto (13, 14) in modo reversibile.
  13. 13. Dissipatore sismico (1) secondo una delle rivendicazioni da 5 ad 8 ed una delle precedenti, in cui detto telaio (12) comprende per ciascun elemento di contrasto (13, 14) una rispettiva piastra di ancoraggio (126, 127) fissata tra detti profili tubolari (122, 123), ciascuna piastra di ancoraggio (126, 127) comprendendo mezzi di connessione reversibile (1261, 1271) con detti elementi dissipativi (15, 16).
  14. 14. Dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti elementi dissipativi (15) presentano una forma sostanzialmente ad “osso di cane†, comprendente una porzione centrale a sezione ridotta (151) e due porzioni estremali (152, 153) presentanti mezzi di connessione reversibile.
  15. 15. Dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto carter (11) comprende mezzi di collegamento con la struttura esterna in corrispondenza di una sua estremità (111) opposta rispetto a detta estremità libera (121) di detto telaio (12).
  16. 16. Dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, presentante una forma sostanzialmente allungata.
  17. 17. Dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, fornito in forma di kit di montaggio.
  18. 18. Struttura, caratterizzata dal fatto di comprendere un dissipatore sismico (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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