ITRM20090416A1 - Attaccacorde con regolazione fine, strumento musicale cordofono includente tale attaccacorde e metodo per migliorare l'accordabilita' di uno strumento musicale cordofono. - Google Patents
Attaccacorde con regolazione fine, strumento musicale cordofono includente tale attaccacorde e metodo per migliorare l'accordabilita' di uno strumento musicale cordofono. Download PDFInfo
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Description
Attaccacorde con regolazione fine, strumento musicale cordofono includente tale attaccacorde e metodo per migliorare l’accordabilità di uno strumento musicale cordofono
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce al settore tecnico degli strumenti musicali cordofoni ed in particolare riguarda un attaccacorde a regolazione fine ed uno strumento musicale cordofono includente tale attaccacorde.
Alcuni tipi di strumenti musicali cordofoni, in particolare quelli includenti una pluralità di corde tese destinate ad essere sollecitate con il plettro o direttamente con le dita di un musicista, sono muniti di sistemi di tensionamento delle corde, denominati anche sistemi o meccaniche di accordatura, che non consentono di effettuare una regolazione rapida e precisa del grado di tensionamento delle corde.
Ad esempio, sono affetti dal suesposto problema alcuni strumenti musicali tradizionali muniti di un sistema di accordatura a piroli in legno quali: la chitarra battente (o chitarra italiana), il mandolino barocco napoletano, la mandola o il mandoloncello o in genere strumenti cosiddetti a pizzico con corde legate non al piano armonico ma alla fascia dello strumento.
Gli strumenti musicali affetti dal suddetto problema richiedono operazioni lunghe di accordatura in cui viene richiesta una elevata esperienza, manualità e pazienza del musicista e che in ogni caso non sempre consentono di conseguire il risultato desiderato. Per questo motivo, sovente si rinuncia addirittura all’impiego di tali strumenti in registrazioni o in concerti, il che comporta delle notevoli limitazioni di impiego di questi strumenti.
Lo stesso problema à ̈ sentito in strumenti musicali cordofoni, quali ad esempio il mandolino napoletano, con meccaniche di accordatura tradizionali, vale a dire con vite senza fine e ruota dentata, danneggiate o poco precise. In quest’ultimo caso, volendo ripristinare la possibilità di effettuare una accordatura relativamente rapida e precisa si à ̈ costretti a sostituire la meccanica di accordatura.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un attaccacorde che sia in grado di risolvere il problema sopra descritto e che dunque consenta di semplificare le operazioni di accordatura e garantire una accordatura più precisa degli strumenti musicali del tipo sopra indicato.
Tale scopo viene realizzato secondo l’invenzione mediante un attaccacorde fine come descritto in generale nell’annessa rivendicazione 1. Forme di attuazione preferite dell’attaccacorde sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti.
Formano oggetto della presente invenzione anche uno strumento musicale cordofono come definito nell’annessa rivendicazione 12 ed una chitarra battente come definita nell’annessa rivendicazione 13.
Forma oggetto della presente invenzione anche un metodo per migliorare l’accordabilità di uno strumento musicale così come definito nell’annessa rivendicazione 14.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione appariranno dalla descrizione dettagliata che segue, effettuata a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle figure allegate, nelle quali:
- la figura 1 à ̈ una vista piana dall’alto di uno strumento musicale cordofono comprendente un attaccacorde in accordo ad una prima forma di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista piana laterale dello strumento musicale di figura 1;
- la figura 3 Ã ̈ una ulteriore vista piana laterale dello strumento musicale di figura 1;
- la figura 4 à ̈ una vista parziale prospettica in cui à ̈ rappresentato un particolare ingrandito dello strumento musicale di figura 1;
- la figura 5 à ̈ una vista prospettica dell’attaccacorde di figura 1;
- la figura 6 à ̈ una ulteriore vista prospettica dell’attaccacorde di figura 1;
- la figura 7 à ̈ una vista prospettica in cui à ̈ mostrato un tiracantino dell’attaccacorde di figura 1;
- la figura 8 Ã ̈ una vista prospettica con parti staccate del tiracantino di figura 7;
- la figura 9 à ̈ una ulteriore vista prospettica dell’attaccacorde di figura 1 in cui questo à ̈ mostrato con parti staccate;
- la figura 10 Ã ̈ una vista prospettica parziale di un attaccacorde in accordo ad una seconda forma di realizzazione;
- la figura 11 à ̈ una vista piana laterale di uno strumento musicale cordofono comprendente un attaccacorde in accordo ad una terza forma di realizzazione dell’invenzione; e
- la figura 12 Ã ̈ una vista piana laterale dello strumento musicale di figura 11;
- la figura 13 Ã ̈ una vista piana parziale in sezione laterale dello strumento musicale di figura 11; e
- la figura 14 Ã ̈ una vista prospettica di un componente dello strumento musicale di figura 11.
Con riferimento alle annesse figure 1-10, con 1 si à ̈ globalmente indicato uno strumento musicale cordofono, comprendente una pluralità di corde 2, nell’esempio metalliche, destinate ad essere pizzicate con un plettro o direttamente con le dita di un suonatore. Nel particolare esempio rappresentato lo strumento musicale 1 si concreta in una chitarra battente, anche denominata chitarra italiana in contrapposizione alla chitarra classica o chitarra francese.
In forme di realizzazione alternative, lo strumento musicale cordofono 1 può concretarsi in un qualsiasi strumento cosiddetto a pizzico con corde legate non al piano armonico ma alla fascia dello strumento, quale un mandolino, una mandola o un mandoloncello e simili.
La chitarra battente 1 comprende:
- una pluralità di corde 2, ciascuna estendentesi fra una prima ed una seconda porzione di estremità di corda,
- una cassa armonica 3 comprendente un piano armonico 4’, 4’’, un fondo 5 ed una fascia 6,
- un manico 7 avente una prima porzione di estremità fissata alla cassa armonica 3 ed una opposta seconda porzione di estremità ,
- una paletta 8 di fissaggio delle corde 2, collegata alla seconda porzione di estremità del manico 7 e comprendente una pluralità di primi elementi di fissaggio 9, ciascuno atto a fissare in modo regolabile una rispettiva prima porzione di estremità di una corda 2 alla paletta 8.
In particolare, nell’esempio rappresentato la chitarra battente 1 comprende dieci corde 2, preferibilmente metalliche, a due a due accoppiate. Per corde accoppiate si intendono due corde adiacenti destinate ad essere accordate ad una medesima tonalità .
Nell’esempio rappresentato, la cassa armonica 3 comprende un corpo principale di cassa che presenta una forma approssimativamente sagomata ad otto allungato e che comprende un fondo 5 bombato, un piano armonico 4’, 4’’ ed una fascia 6. Nel particolare esempio rappresentato il piano armonico 4’, 4’’ à ̈ del tipo cosiddetto spezzato, cioà ̈ comprendente due porzioni 4’ , 4’’ raccordate ma fra loro inclinate, come ben visibile nelle figure 2 e 3. Al piano armonico 4’, 4’’ à ̈ accoppiato un ponticello 10, ad esempio realizzato in legno con listarella d’osso, previsto per mantenere distanziate le corde 2 dal piano armonico 4’,4’’.
Nell’esempio rappresentato nelle figure la paletta 8 à ̈ inclinata rispetto al manico 7. La paletta 8 può essere realizzata come un pezzo distinto dal manico 7. In una forma di realizzazione alternativa, la paletta 8 ed il manico 7 possono essere realizzati in un unico pezzo.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita e non limitativa, gli elementi di fissaggio 9 della paletta 8 si concretano, come nell’esempio rappresentato, in una pluralità di piroli 9, più preferibilmente realizzati in legno, che attraversano rispettivi fori praticati nella paletta 8. Come à ̈ noto tali piroli 8, potendo essere ruotati all’interno dei rispettivi fori consentono di accordare in modo grossolano ed individualmente le corde 2.
La chitarra battente 1 comprende inoltre un attaccacorde 11 fissato alla fascia 6 della cassa armonica 3, dal lato di questa opposto rispetto al manico 7. L’attaccacorde 11 comprende una pluralità di ulteriori elementi di fissaggio 13, ciascuno destinato a fissare alla fascia 6, o più precisamente direttamente alla fascia 6, della chitarra battente 1 una rispettiva seconda porzione di estremità di una corda 2 e comprende inoltre una placchetta 12 atta a supportare i suddetti ulteriori elementi di fissaggio 13. Preferibilmente, ma non limitativamente, la placchetta 12 à ̈ una placchetta metallica, ad esempio avente uno spessore pari a 1-2mm, e più preferibilmente ha una valenza estetica e decorativa oltre che funzionale.
Vantaggiosamente, la pluralità di ulteriori elementi di fissaggio comprende una pluralità di tiracantini 13, ciascuno comprendente una base di supporto 20, una leva a gomito 21 girevolmente incernierata alla base di supporto 20 ed una vite di regolazione 22 azionabile per regolare finemente l’inclinazione della leva a gomito 21 rispetto alla base di supporto 20. Si intuisce dunque come nella chitarra battente 1 ciascuna delle corde 2 sia tesa fra un rispettivo tiracantino 13 ed un pirolo 9. Si osservi inoltre che i tiracantini 13 rappresentano, in contrapposizione ai piroli 9, elementi di fissaggio a regolazione fine ed individuale del tensionamento delle corde.
L’attaccacorde 11 à ̈ fissato alla fascia 6 in modo che almeno una porzione periferica della placchetta 12 poggi, direttamente o indirettamente, su una parete della fascia 6 per definire fra la placchetta di supporto 12 e la fascia 6 almeno una camera di alloggiamento 18 atta ad ospitare la base di supporto 20 dei tiracantini 13 in modo che questa sia sufficientemente distanziata dalla fascia 6 per rendere la leva a gomito 21 ininterferente con la fascia 6 e per consentire, azionando detta vite 22, una libera regolazione dell’inclinazione della stessa.
In accordo ad una forma di realizzazione, la porzione periferica della placchetta 12 che poggia, direttamente o indirettamente, sulla fascia 6 comprende un bordo continuo chiuso, o sostanzialmente chiuso, poggiante con continuità sulla fascia 6. In tal modo, viene garantita una cerca uniformità delle sollecitazioni sulla fascia 6 ed inoltre risulta definita una camera di alloggiamento 18 che à ̈ sostanzialmente chiusa e questo consente di preservare l’estetica tradizionale di numerosi strumenti musicali, per cui l’attaccacorde 11 non introduce alterazioni dell’aspetto estetico d’insieme dello strumento a cui à ̈ applicato. Per questo motivo l’attaccacorde può essere applicato sia a strumenti di nuova realizzazione sia a strumenti d’epoca, sostituendo in questi ultimi l’attaccacorde a pioli fissi, fissato alla fascia, originariamente previsto.
Preferibilmente, la leva a gomito 21 comprende una porzione di estremità munita di un gancio, che funge da elemento di presa per una corda 2, una porzione intermedia incernierata alla base di supporto 20 ed una opposta porzione di estremità atta ad interferire in battuta con la punta della vite di regolazione 22. Nelle figure 7 ed 8 con il riferimento 17 si à ̈ indicato l’asse di cerniera fra la base di supporto 20 e la leva a gomito 21. Preferibilmente, come nell’esempio rappresentato, la base di supporto 20 dei tiracantini 13 à ̈ di forma essenzialmente parallelepipeda ed à ̈ provvista di un taglio passante atto a ricevere parzialmente la leva a gomito 21 per consentirne a quest’ultima di essere incernierata alla base di supporto 20.
In accordo ad una forma di realizzazione particolarmente vantaggiosa, la placchetta 12 comprende un’aletta 14 ripiegata rispetto al piano di giacenza della placchetta 12 per formare uno spigolo di appoggio 15 delle corde 2 in corrispondenza del quale le corde 2 poggiano per essere piegate in modo da consentire il fissaggio della loro seconda porzione a rispettivi ganci di leve a gomito 21. Questa forma di realizzazione consente di evitare che le corde 2 in tensione scalfiscano il piano armonico 4’, 4’’.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure da 7 a 10, l’attaccacorde 11 comprende uno zoccolo distanziatore 16 atto a distanziare la placchetta 12 dalla fascia 6 della chitarra battente 1. In questo caso, la camera di alloggiamento 18 si concreta in una o più camere di alloggiamento 18 definite nello spessore dello zoccolo distanziatore 16 e la placchetta 12 poggia sulla fascia 6 attraverso lo zoccolo distanziatore 16.
Ad esempio, come rappresentato nelle figure da 1 a 9, lo zoccolo distanziatore 16 à ̈ realizzato in un pezzo distinto dalla placchetta 12 ed à ̈ un elemento cavo avente spessore maggiore della placchetta 12. In questo caso lo zoccolo distanziatore 16 può essere realizzato in metallo, o in plastica o in legno. Lo zoccolo distanziatore 16, che preferibilmente una altezza compresa fra 3 e 6 millimetri (estremi inclusi), à ̈ munito di un bordo periferico chiuso che circonda una apertura interna passante la cui sagoma definisce la forma della pianta della camera di alloggiamento 18. E’ possibile prevedere più di una apertura passante nello zoccolo distanziatore 16. Si osservi che la profondità dello zoccolo 16 determina sostanzialmente la profondità della camera di alloggiamento 18.
In una forma di realizzazione alternativa di attaccacorde 11, una cui vista parziale à ̈ rappresentata in figura 10, la placchetta 12 e lo zoccolo distanziatore 16 sono realizzati in un unico pezzo, ad esempio realizzato in materiale metallico, e l’almeno una camera di alloggiamento 18 à ̈ definita prevedendo almeno un recesso nello spessore di detto unico pezzo avente una apertura 30 destinata ad essere affacciata alla fascia 6 della chitarra battente 1. I recessi possono essere ottenuti ad esempio da stampo o mediante fresatura.
In figura 10 Ã ̈ in particolare rappresentata una forma di realizzazione in cui sono previsti due recessi, ciascuno avente una rispettiva apertura 30, atti a definire due distinte camere di alloggiamento 18.
Nel caso in cui la fascia 6 dello strumento musicale 1 abbia una superficie esterna curvilinea e convessa, anche in modo relativamente pronunciato, come ad esempio avviene in un mandolino, à ̈ possibile vantaggiosamente prevedere uno zoccolo distanziatore 16 avente una superficie di battuta destinata a poggiare sulla fascia 6 che à ̈ controsagomata rispetto alla superficie curvilinea della fascia 6 per realizzare un accoppiamento di forma con questa. Questo vale sia nel caso in cui la placchetta 12 e lo zoccolo distanziatore 16 siano realizzati in un sol pezzo sia nel caso in cui questi siano invece realizzati come due pezzi distinti. Si osservi che nella forma di realizzazione appena sopra descritta, lo zoccolo distanziatore 16 agisce vantaggiosamente da compensatore della curvatura della fascia 6, e la placchetta 12 può pertanto essere relativamente piatta.
In accordo ad una forma di realizzazione particolarmente preferita, nel caso in cui siano previste, come nell’esempio rappresentato, corde 2 a due a due accoppiate (o a tre a tre accoppiate) à ̈ vantaggiosamente possibile prevedere che i tiracantini 13 siano fissati alla placchetta 12 distribuiti lungo due o più file di tiracantini. In questo caso, tiracantini 13 appartenenti a file differenti sono fissati alla placchetta 12 in posizioni sfalsate, preferibilmente interdigitate, gli uni rispetto agli altri. Ad esempio, con riferimento alla figura 5 si può osservare come nell’esempio descritto i tiracantini 13 siano disposti lungo due file, rispettivamente una fila superiore con sei tiracantini ed una fila inferiore con quattro tiracantini e come ciascun tiracantino 13 della fila inferiore sia allineato sostanzialmente al centro di due tiracantini 13 adiacenti della fila superiore. Si osservi che se le corde 2 non sono accoppiate à ̈ sufficiente prevedere una solo fila di tiracantini 13.
Nel caso in cui, come nel presente esempio, siano previste due o più file di tiracantini 13 e nel caso in cui sia prevista una singola camera di alloggiamento 18 questa à ̈ preferibilmente sagomata in modo da avere una pianta essenzialmente a forma di “U†o di “pi-greco†(Figure 6 e 9), mentre nel caso in cui siano previste due camere 18 distinte (Fig. 10) queste sono preferibilmente sagomate in modo da avere una pianta essenzialmente a forma di “T†.
Con riferimento alle figure da 7 a 9 sarà di seguito descritta una modalità preferita di fissaggio dei tiracantini 13 alla placchetta 12.
Come si può osservare nelle figure, la placchetta 12 comprende una pluralità di feritoie di fissaggio 27. Ciascuna feritoia 27 ha preferibilmente una forma costituita dalla fusione di un cerchio con un rettangolo, il cerchio essendo adiacente ad uno dei lati minori del rettangolo. I tiracantini 13 comprendono ciascuno:
- un elemento tubolare 23 fissato alla base di supporto 21 e destinato ad attraversare una rispettiva feritoia 27 della placchetta 12, l’elemento tubolare 23 essendo internamente ed esternamente filettato ed atto a ricevere la vite di regolazione 22;
- una vite di serraggio 26 da avvitare sul mantello dell’elemento tubolare 23 una volta che questo ha attraversato la feritoia 27;
- una boccola distanziatrice 24 da calzare sull’elemento tubolare 23, una volta che questo ha attraversato la feritoia 27, e destinata ad essere interposta e serrata fra la placchetta 12 e la vite di serraggio 26, la boccola distanziatrice 24 consentendo di mantenere serrata la base di supporto 21 contro una parete della placchetta 12 affacciata verso l’alloggiamento interno 18 ed essendo provvista di una fessura passante 25 che si estende perpendicolarmente rispetto alla placchetta 12 e prevista per essere parzialmente attraversata dalla leva a gomito 21 al fine di consentire una rotazione della stessa che sia ininterferente con la boccola distanziatrice 24.
Come si può osservare nell’esempio rappresentato nella figura da 1 a 10, l’attaccacorde 11 può essere convenientemente fissato alla fascia 6 della chitarra battente 1 tramite una pluralità di viti di fissaggio 29, quali ad esempio viti da legno, destinate ad attraversare corrispondenti fori passanti 19 previsti nello spessore della placchetta 12 e dello zoccolo distanziatore 16. Quanto sopra descritto à ̈ valido sia nel caso in cui questi siano realizzati in un sol pezzo sia nel caso in cui questi siano realizzati come due pezzi distinti.
Con riferimento alle figure da 11 a 14 sarà ora di seguito descritta una ulteriore variante realizzativa di attaccacorde. L’attaccacorde 11’ rappresentato nelle figure da 11 a 14, differisce dall’attaccacorde 11 precedentemente descritto per il fatto che in questo caso non à ̈ previsto alcuno zoccolo distanziatore 16. In questo caso la placchetta 12 à ̈ destinata a poggiare direttamente sulla fascia 6 della chitarra battente 1, in modo che la placchetta 12 sia affacciata alla cosiddetta “zocchetta di fondo†40 della cassa armonica 3. Si tratta in pratica di un prisma di legno avente uno spessore di circa 1,5 cm disposto all’interno della cassa armonica dal lato di questa opposto al lato in corrispondenza del quale aggetta il manico 8. La camera di alloggiamento 18 à ̈ definita in uno o più scassi realizzati, ad esempio tramite fresa, nello spessore della zocchetta di fondo 40. Si osservi che anche in questo caso, analogamente a quanto già evidenziato in precedenza con riferimento alle altre forme di realizzazione sopra descritte, à ̈ dunque possibile conseguire l’obiettivo di poter di effettuare una regolazione fine e rapida del tensionamento delle corde senza che le leve a gomito 21 interferiscano con la fascia 6 ed al contempo preservando l’aspetto estetico dello strumento a causa della assenza di “invasività estetica†della soluzione.
Anche in questo caso, ove la fascia 6 presenti una superficie esterna curva convessa, risulta conveniente sagomare la placchetta 12 in modo che una porzione di bordo esterno di questa destinata a poggiare in battuta contro la fascia 6 comprenda una superficie controsagomata rispetto alla superficie esterna curva della fascia 6 per realizzare con questa un accoppiamento di forma.
In base a quanto sopra esposto, à ̈ possibile dunque comprendere come un attaccacorde 11, 11’ come sopra descritto sia tale da risolvere gli inconvenienti sopra citati con riferimento alla tecnica nota, conseguendo pienamente gli obiettivi prefissi.
Si osservi che la soluzione à ̈ in particolare economica ed esteticamente poco, o quasi per niente, invasiva, per cui può essere applicata anche a strumenti tradizionali o d’epoca senza modificarne l’aspetto originario. Si osservi infine che la soluzione proposta oltre ad avere impatto estetico basso o praticamente nullo, non prevedendo alcun tipo di modifica del piano armonico 4’, 4’’ o alcun dispositivo aggiuntivo da associare a tale piano, non altera le caratteristiche timbriche dello strumento musicale a cui à ̈ applicata al contempo conciliando le opposte esigenze di avere a disposizione strumenti musicali tradizionali con caratteristiche timbriche inalterate e la possibilità di effettuare una accordatura rapida ed efficiente.
Si osservi infine che l’attaccacorde sopra descritto può essere anche impiegato in ulteriori strumenti quali i Banjo ed il mandolino americano.
Fermo restando il principio dell’invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto à ̈ stato descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito di protezione dell’invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.
Claims (14)
- RIVENDICAZIONI 1. Attaccacorde (11, 11’) destinato ad essere applicato ad uno strumento musicale cordofono (1) del tipo comprendente: - una pluralità di corde (2), ciascuna estendentesi fra una prima ed una seconda porzione di estremità di corda, - una cassa armonica (3) comprendente un piano armonico (4’,4’’), un fondo (5) ed una fascia (6), - un manico (7) avente una prima porzione di estremità fissata alla cassa armonica (3) ed una opposta seconda porzione di estremità , - una paletta (8) di fissaggio delle corde (2), accoppiata alla seconda porzione di estremità del manico (7) e comprendente una pluralità di primi elementi di fissaggio (9), ciascuno atto a fissare in modo regolabile una rispettiva prima porzione di estremità di corda (2) alla paletta (8), l’attaccacorde (11) comprendendo una placchetta (12) includente una pluralità di ulteriori elementi di fissaggio (13) ciascuno destinato a fissare alla fascia (6) una rispettiva seconda porzione di estremità di corda (2), caratterizzato dal fatto che la pluralità di ulteriori elementi di fissaggio comprende una pluralità di tiracantini (13), ciascuno comprendente una base di supporto (20), una leva a gomito (21) girevolmente incernierata alla base di supporto ed una vite di regolazione (22) azionabile per regolare finemente l’inclinazione di detta leva (21) rispetto alla base di supporto (20), l’attaccacorde (11, 11’) essendo fissabile alla fascia (6) in modo che almeno una porzione periferica della placchetta (12) poggi, direttamente o indirettamente, su una parete della fascia per definire fra la placchetta (12) e la fascia (6) almeno una camera di alloggiamento (18) atta ad ospitare la base di supporto (20) in modo che questa sia sufficientemente distanziata dalla fascia (6) per rendere la leva a gomito (21) ininterferente con la fascia (6) al fine di consentire, azionando detta vite (22), una libera regolazione dell’inclinazione dello stesso.
- 2. Attaccacorde (11, 11’) secondo la rivendicazione 1, in cui la placchetta (12) comprende una aletta (14) ripiegata rispetto al piano di giacenza di detta placchetta (12) per formare uno spigolo di appoggio (15) di dette corde (2) in corrispondenza del quale le corde poggiano per essere piegate in modo da consentire il fissaggio delle seconde porzioni di estremità di queste a rispettivi tiracantini (13).
- 3. Attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui l’almeno una porzione di bordo comprende un bordo continuo chiuso, o sostanzialmente chiuso, poggiante con continuità su detta fascia (6).
- 4. Attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui: - l’attaccacorde comprende uno zoccolo distanziatore (16) atto a distanziare la placchetta (12) dalla fascia (6); - la camera di alloggiamento (18) comprende uno o più recessi di alloggiamento definiti nello spessore di detto zoccolo (16); ed in cui la placchetta (12) poggia sulla fascia (6) attraverso lo zoccolo distanziatore.
- 5. Attaccacorde (11,11’) secondo la rivendicazione 4, in cui la placchetta (12) e lo zoccolo distanziatore sono realizzati in un sol pezzo ed in cui detti recessi sono definiti nello spessore di detto pezzo.
- 6. Attaccacorde (11,11’) secondo le rivendicazioni 4 o 5, in cui la fascia (6) ha una superficie esterna curva convessa ed in cui lo zoccolo distanziatore (16) ha una superficie destinata a poggiare su detta superficie esterna curva e convessa che à ̈ controsagomata rispetto a quest’ultima per realizzare un accoppiamento di forma.
- 7. Attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui la porzione periferica della placchetta (12) à ̈ destinata a poggiare direttamente sulla fascia (6) in modo che la placchetta sia affacciata ad uno zocchetta di fondo (40) della cassa armonica (3) ed in cui la camera di alloggiamento (18) à ̈ definita tramite uno o più scassi realizzati nello spessore di detta zocchetta di fondo (40).
- 8. Attaccacorde (11,11’) secondo la rivendicazione 7, in cui la fascia (6) ha una superficie esterna curva convessa ed in cui detta porzione periferica comprende una superficie controsagomata rispetto a detta superficie esterna curva per realizzare con questa un accoppiamento di forma.
- 9. Attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i tiracantini (13) sono distribuiti lungo due o più file, per consentire il fissaggio di corde (2) accoppiate o triple, tiracantini (13) appartenenti a file differenti essendo fissati alla placchetta (12) in posizioni sfalsate gli uni rispetto agli altri.
- 10. Attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la placchetta (12) comprende una pluralità di aperture (27) ed in cui i tiracantini (13) comprendono ciascuno: - un elemento tubolare (23) fissato alla base di supporto (20) ed attraversante una rispettiva apertura (27) della placchetta (12), l’elemento tubolare (23) essendo internamente ed esternamente filettato ed atto a ricevere la vite di regolazione (22); - una vite di serraggio (26) avvitata al mantello di detto elemento tubolare (23; - una boccola distanziatrice (24) calzata su detto elemento tubolare (23) ed interposta e serrata fra la placchetta (12) e la vite di serraggio (26), la boccola distanziatrice (24) consentendo di mantenere serrata detta base (20) contro una parete di detta placchetta (12) rivolta verso la camera di alloggiamento (18) ed essendo provvista di una fessura (25) che si estende perpendicolarmente rispetto a detta placchetta (12) e che à ̈ prevista per essere almeno parzialmente attraversata dalla leva a gomito (21) al fine di consentire una rotazione dello stesso ininterferente con detta boccola (24).
- 11. Attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la camera di alloggiamento ha una profondità all’incirca compresa nell’intervallo 3mm-6mm, estremi inclusi.
- 12. Strumento musicale (1) cordofono ed a pizzico con corde attaccate alla fascia, comprendente un attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni.
- 13. Strumento musicale (1) cordofono secondo la rivendicazione 12, in cui detto strumento à ̈ una chitarra battente.
- 14. Metodo per migliorare l’accordabilità di uno strumento musicale (1) cordofono a pizzico munito di: - piroli in legno (8) o di una meccanica di accordatura danneggiata o imprecisa; ed - una placchetta attaccacorde con pioli fissi ed attaccata ad una fascia (6) dello strumento; il metodo comprendendo una fase di rimuovere detta placchetta attaccacorde dallo strumento musicale e sostituirla con un attaccacorde (11,11’) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 ad 11, realizzando eventualmente almeno uno scasso in una zocchetta di fondo di detto strumento nel caso in cui detto attaccacorde sia realizzato in accordo alle rivendicazioni 6 o 7.
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