ITRE940021A1 - Dispositivo perfezionato porta-ago per penetrazione nel corpo, quale ago per infusioni, prelievi e usi simili. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
di Brevetto per Invenzione Industriale dal titolo: "DISPOSI-TIVO PERFEZIONATO PORTA-AGO PER PENETRAZIONE NEL CORPO, QUALE AGO PER INFUSIONI, PRELIEVI E USI SIMILI",
Il presente trovato riguarda un dispositivo porta-ago per aghi che penetrano nel corpo, collegati ad un sottile tubo flessibile, quali aghi per infusioni, prelievi, e usi simili. Nella domanda di brevetto N° RE 92A000075 a nome della stessa richiedente è illustrato un dispositivo porta-ago che risolve efficacemente il problema della protezione dalle punture dell’ago dopo che questo è stato introdotto e quindi estratto dal corpo del paziente.
Il dispositivo illustrato nella citata domanda di brevetto prevede un elemento anteriore, in particolare a forma di piccola lastra sottile ed elastica, che è posto adiacente alla porzione anteriore dell'ago ed è pieghevole su se stesso sostanzialmente attorno ad un primo asse di piegatura parallelo alla porzione anteriore dell'ago. La porzione anteriore dell'ago non è vincolata a questo elemento anteriore; a questo è invece vincolata la porzione posteriore dell'ago mediante appositi mezzi che permettono di ruotare l'ago rispetto all'elemento anteriore attorno ad un secondo asse di piegatura sostanzialmente perpendicolare al primo asse.
Questo dispositivo può assumere una prima configurazione operativa, dove l'elemento anteriore è ripiegato su se stesso, dietro rotazione attorno al primo asse, con la porzione anteriore dell'ago che risulta racchiusa tra i due lembi reciprocamente affacciati dell'elemento anteriore, mentre la punta dell'ago non sporge dall'elemento stesso.
Detto dispositivo può assumere anche una seconda configurazione operativa, a seguito di rotazione dell’elemento anteriore rispetto all'ago lungo il secondo asse, in cui la porzione anteriore dell'ago sporge liberamente dall'elemento anteriore.
Sono inoltre previsti mezzi per vincolare tra loro, con possibilità di disgiunzione, i due lembi reciprocamente affacciati dell'elemento anteriore quando questo è posto nella prima configurazione operativa.
Nell'uso, il dispositivo viene ripiegato nella seconda configurazione operativa in modo che la porzione anteriore dell'ago sia libera. Dopo che l'ago è stato estratto dal paziente, il dispositivo viene portato nella prima configurazione operativa in modo che racchiuda la punta dell'ago e protegga le porsone dal rischio di punture.
Il presente trovato si propone di perfezionare il detto dispositivo porta-ago per aumentarne le funzioni di protezione da altri pericoli, infatti, in molti casi, nell'uso, il sangue del paziente invade l'ago ed eventualmente anche il tubo ad esso collegato; ad esempio quando si effettuano prelievi di sangue oppure in taluni casi in cui si effettuano infusioni, oppure in altri casi ancora.
Ebbene, in tutti questi casi, quando l'ago è stato estratto dal paziente, esiste il rischio che gocce di sangue provenienti gali'ago colpiscano persone vicine, con conseguente pericolo per la salute di queste, in particolare nel caso in cui si trattano persone infette.
Scopo del presente trovato è quindi di perfezionare il dispositivo porta-ago del tipo sopra descritto per fa sì che esso riesca a proteggere anche dal detto pericolo rappresentato dal sangue presente nell'ago.
Detti scopi sono raggiunti dall'invenzione in oggetto così come si caratterizza nelle rivendicazioni.
Il trovato viene esposto in dettaglio nel seguito con l'aiuto delle allegate figure che ne illustrano una forma preferita di attuazione.
La FIG. 1 è una vista ingrandita, in pianta del dispositivo in configurazione aperta.
La FIG. 2 è una vista di lato di FIG. 1.
La FIG. 3 è la sezione secondo il piano III-III di FIG. 1. La FIG. 4 è la sezione secondo il piano IV-IV di FIG. 1.
La FIG. 5 è la sezione secondo il piano v-v di FIG. 1.
La FIG. 6 è una vista di lato del dispositivo nella prima configurazione operativa.
La FIG. 7 è la sezione secondo il piano VJLI-VII di FIG. 6. La FIG. 8 è la sezione secondo il piano VIII-VIII di FIG. 7. La FIG. 9 è la sezione secondo il piano IX-IX di FIG. 6.
La FIG. 10 è una vista in pianta, come la FIG. 1, del dispositivo nella seconda configurazione operativa.
La FIG. 11 è una vista di lato del dispositivo ulteriormente ripiegato rispetto alla FIG. 10.
Nelle figure, il dispositivo porta-ago in oggetto è indicato globalmente con 1, mentre con 3 è indicato un ago assialmente cavo per la penetrazione nel corpo, il quale comprende una porzione anteriore 31, provvista di punta (ove è posta la bocca di uscita 3a del canale interno dell'ago) e una porzione posteriore 32 che viene collegata ad un tubo 4 posteriore di collegamento con l'ago 3.
Il dispositivo 1 comprende un elemento anteriore 10 posto adiacente e non vincolato alla porzione anteriore 31 dell'ago; l'elemento 10 è pieghevole su se stesso sostanzialmente attorno ad un primo asse di piegatura A parallelo ed adiacente alla porzione 31. sono inoltre previsti mezzi (più sotto dettagliatamente descritti) atti a vincolare la porzione posteriore 32 all'elemento anteriore 10 con possibilità di ruotare l'ago 3 rispetto all'elemento 10, sostanzialmente attorno ad un secondo asse B sostanzialmente perpendicolare all’ago 3.
Con il termine "asse di piegatura" si intende sia un vero e proprio asse di rotazione attorno al quale due corpi rigidi ruotano (nel caso si tratti di due corpi rigidi articolati tra loro), sia una zona di piegatura, più o meno larga, che si estende assialmente lungo tale asse lungo la quale un corpo si deforma a flessione (nel caso si tratti di un unico corpo flessibile). Il dispositivo 1 può assumere una prima configurazione operativa (FIG. 6, 7, 8, 9) ove l'elemento 10 è ripiegato su se stesso, a seguito di piegatura attorno al primo asse A, essendo la porzione anteriore 31, racchiusa tra i due lembi 10' laterali dell'elemento 10 (ossia le due porzioni di elemento 10 separate dal primo asse A) ì quali sono reciprocamente affacciati a contatto; la forma e le dimensioni dell'elemento 10 rispetto all'ago 3 sono tali che, in tale configurazione, la punta dell’ago 3 non sporge rispetto allo elemento 10.
Il dispositivo 1 può inoltre assumere una seconda configurazione operativa (FIG. 10) ottenuta dietro piegatura dell'elemento 10 rispetto all'ago 3, attorno al secondo asse B, in cui la porzione anteriore 31 sporge liberamente dall’elemento 10. In questa seconda configurazione, l’elemento 10 può venire ulteriormente ripiegato su se stesso attorno al primo asse A (FIG. il) in modo da poter venire comodamente afferrato tra due dita per l'inserimento nel corpo del paziente; oppure può venire lasciato aperto per essere adagiato sulla superficie del corpo del paziente e fissato a questa mediante un nastro adesivo.
Preferibilmente, l'elemento 10 ha forma di lastra sottile con rigidità sufficiente a non subire deformazioni, nell'uso normale, tali da lasciare sporgere la punta dell'ago 3 oltre l'elemento 10 posto nella prima configurazione. In pratica ciò può essere ottenuto realizzando l'elemento 10 o addirittura l'intero dispositivo l m resina sintetica con procedimento di stampaggio.
La rotazione attorno al primo asse A può essere attuata prevedendo una apposita zona di piegatura 12 coassiale con l'asse A, in cui lo spessore dell'elemento 10 viene diminuito, essendo inoltre il materiale con cui è formato l'elemento 10 sufficientemente flessibile da permettere la piegatura lungo tale zona.
secondo la forma di realizzazione illustrata, i detti mezzi di vincolo comprendono una boccola 21 che avvolge la porzione posteriore 32 dell'ago 3 ed è solidalmente unita a questa, ed un elemento posteriore 22, a forma di lastra sottile, che è unito in modo sostanzialmente complanare con la boccola 21 ed è unito m modo sostanzialmente complanare all'elemento anteriore io mediante sottili porzioni flessibili 13. L'elemento posteriore 22 è pieghevole su se stesso attorno ad un asse sostanzialmente coincidente con il primo asse A; a questo fine prevede una zona di piegatura 14, nella zona di unione tra l'elemento 22 e la boccola 21. Le porzioni flessibili 13 permettono la rotazione dell'elemento posteriore 22, e quindi dell'ago 3, rispetto all'elemento anteriore 10, attorno assecondo asse B.
L'elemento posteriore 22 è diviso in due lembi laterali 22' dalla zona di piegatura 14.
Quando il dispositivo 1 viene ripiegato nella seconda configurazione, l’elemento anteriore 10 è affacciato e a contatto con l'elemento posteriore 22, mentre la porzione anteriore 31 dell'ago sporge completamente oltre il dispositivo 1 e può quindi venire inserita nel corpo del paziente; i due elementi 10 e 22 possono venire ulteriormente ripiegati, insieme, con rotazione attorno all'asse A, ossia lungo le rispettive zone di piegatura 12 e 14 che, in questo caso, sono reciprocamente sovrapposte (FIG. il).
Le zone di piegatura 12 e 14 sono definite da zone di spessore ridotto rispetto alle zone circostanti, poste lungo una stretta porzione longitudinale mediana, parallela all'asse A alla quale, nell'elemento 22 è unita in corpo unico la boccola 21 e, nell'elemento LO è affacciata la porzione anteriore 31.
Sono previsti dei mezzi atti a vincolare tra loro, con possibilità di disgiunzione, i due lembi 10' reciprocamente affacciati dell'elemento anteriore 10 posto nella prima configurazione operativa.
Nella forma realizzativa illustrata, detti mezzi comprendono un elemento maschio 41 posto su uno dei due lembi 10’, sporgente in fuori dalla superficie interna dell'elemento 10 (ossia la superficie che risulta interna quando l'elemento 10 è piegato nella prima configurazione operativa) atto ad accoppiarsi con un corrispondente elemento femmina 42 posto sull'altro lembo 10' in posizione simmetrica, rispetto all'asse A, con l'elemento 41. I due elementi 41 e 42 si incastrano tra loro a scatto (come un bottone a scatto) dietro leggera forzatura in modo da mantenere stabilmente vincolati tra loro i due lembi 10' l'uno contro l'altro (FIG. 9). Gli stessi elementi 41 e 42 servono a vincolare tra loro i due lembi 10' quando il dispositivo è ripiegato nella seconda configurazione operativa illustrata in FIG. 11.
Per utilizzare l'ago si ripiega l'elemento 10 attorno all'asse B portandolo nella seconda configurazione operativa e lasciando sporgere in modo libero la porzione anteriore 31. Dopo aver piegato ulteriormente gli elementi 10 e 22 attorno all'asse A (FIG. 10) il dispositivo 1 può comodamente venire afferrato da due dita per introdurre l'ago nel corpo. Dopo di ciò, gli elementi 10 e 22 possono venire aperti in modo complanare per essere appoggiati sulla superficie del corpo ed essere fissati a questa. Infine, una volta estratto l'ago 3 dal corpo del paziente, l'elemento 10 può venire portato nella prima configurazione per racchiudere la punta dell'ago in modo da gettare il dispositivo 1, con relativo ago protetto, neri rifiuti.
Tutte le descritte operazioni possono comodamente e facilmente venire effettuate senza che le dita dell'operatore tocchino l'ago, in particolare la punta, e sono quindi prive di pericolo da punture. Inoltre l'ago 3 gettato tra i rifiuti è protetto dal dispositivo 1 e può essere smaltito senza pericolo che possa pungere altre persone.
L'intero dispositivo 1 può venire vantaggiosamente ottenuto in corpo unico, in resina sintetica, mediante procedimento di stampaggio .
Sull'elemento posteriore 22 sono ricavati numerosi piccoli risalti 23 atti a rendere più scabra la superficie dell'elemento 22 e quindi permettere una presa più stabile da parte delle dita.
Nelle zone di piegatura 13 e 14 sono previste delle aperture 15 atte a rendere più facilmente flessibili tali zone. Secondo il presente trovato, sulla superficie interna dello elemento anteriore 10, è applicato uno strato elasticamente tenero 50 posto in corrispondenza almeno della porzione finale dell'ago. Questo strato 50 è atto, quando l'elemento anteriore 10 è ripiegato su se stesso attorno all'asse A a deformarsi contro l'ago premendo sulla porzione finale di questo per chiuderne la bocca di uscita 3a.
in particolare, secondo la forma realizzativa illustrata, lo strato 50 comprende due porzioni 50a e 50b disposte da una parte e dall'altra rispetto all'asse di piegatura A, che sono atte a venire premute l'una contro l'altra con la porzione finale dell'ago 3 interposta, quando l'elemento 10 è nella prima configurazione operativa.
Preferibilmente, lo strato 50 è disposto anche sulla zona di piegatura 12. Vantaggiosamente, presso la punta dell'ago 3, in corrispondenza della bocca 3a dell’ago, lo strato 50 presenta una porzione 51 con spessore maggiore che sporge in fuori, contro la quale preme la bocca 3a dell'ago quando il dispositivo è nella prima configurazione (FIG. 8).
Può inoltre essere previsto un risalto 16 unito alla superficie interna dell'elemento anteriore 10 (in particolare facente corpo unico con questo), sporgente in fuori rispetto a questa superficie, che si sviluppa parallelamente e vicino alla porzione anteriore 31 dell'ago.
Questo risalto 16 è atto, quando l'elemento anteriore 10 è ripiegato nella prima configurazione, a venire a battuta con la porzione anteriore 31 per mantenerla premuta contro la parte di strato 50 posta nella zona di piegatura 12 e in particolare per tenere premuta la bocca 3a contro la porzione sporgente 51 (FIGG. 7, 8); in ogni modo, il risalto 16 evita che la porzione anteriore 31 si allontani dalla zona di piegatura 12. Nella zona interessata dal risalto 16, lo strato 50 può mancare per permettere il corretto posizionamento del risalto 16.
Vantaggiosamente , lo strato 50 può interessare non solo la punta dell'ago 3 bensì pressoché l'intera porzione anteriore 31 .
Detto strato 50 può essere realizzato in resina sintetica espansa, preferibilmente a celle chiuse, per creare una protezione impermeabile attorno all'ago.
In alternativa lo strato 50 può essere realizzato in materiale elastomero relativamente molto cedevole.
Nell'uso, dopo che l'ago 3 è stato estratto dal corpo del paziente, l'elemento 10 viene piegato nella prima configurazione operativa come sopra descritto.
In tale configurazione, lo strato 50 avvolge la porzione anteriore 31 dell'ago ed.in particolare la sua bocca finale (FIG. 7, 8); pertanto eventuale sangue presente nell'ago o nel tubo 4 non può uscire dall'ago stesso e quindi non può venire a contatto con le persone vicine; allo stesso modo il sangue eventualmente presente sulla superficie esterna dell'ago 3, viene racchiuso dallo strato 50 e non può quindi venire a contatto con le persone.
Vengono quindi eliminati tutti i rischi di infezione o altro. Prima dell1utilizzo dell'ago nel corpo del paziente può essere previsto che all'ago stesso sia associato un sottile elemento tubolare 54 (illustrato solamente in FIG. 1) che avvolge la porzione anteriore 31; questo elemento tubolare 54 ha l'estremità anteriore che fuoriesce un poco dallo strato tenero 50, ed anche dall'elemento anteriore 10.
Questo elemento 54 serve ad evitare che piccole particelle dello strato tenero 50 possano penetrare entro la bocca finale dell'ago 3 e quindi venire introdotte poi nel corpo del paziente; sia a far sì che la bocca finale dell’ago 3 non venga chiusa dallo strato 50, allo scopo di permettere che nell'ago stesso entri gas sterilizzante in pressione, come previsto appunto durante la fase di sterilizzazione. Ovviamente, l'elemento 54 viene tolto per permettere l'inserimento dell'ago nel corpo del paziente e viene quindi gettato.
Ovviamente, al trovato in oggetto possono venire applicate numerose modifiche, m particolare per quanto riguarda la forma realizzativa del dispositivo 1.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo perfezionato porta-ago per penetrazione nel corpo, quale ago per infusioni, prelievi e usi simili, comprendente: un elemento anteriore (10) adiacente e non vincolato alla porzione anteriore (31) dell'ago (3), detto elemento (10) essendo pieghevole su se stesso attorno ad un primo asse di piegatura (A) sostanzialmente parallelo alla porzione anteriore (31) dell'ago; mezzi (21, 22, 13) che vincolano la porzione posteriore (32) dell'ago all'elemento anteriore (10) con possibilità di ruotare l'ago (3) rispetto all'elemento anteriore (10) attorno ad un secondo asse di piegatura (B) sostanzialmente perpendicolare all'ago (3); il dispositivo (1) potendo assumere una prima configurazione operativa ove l’elemento anteriore (10) è ripiegato su se stesso, dietro rotazione attorno al primo asse (A), con la porzione anteriore dell'ago (3) racchiusa tra i due lembi (10') dell'elemento (io) stesso reciprocamente affacciati e vicini, la punta dell'ago (3) non sporgendo dall'elemento (10) stesso; caratterizzato dal fatto che comprende un strato elasticamente tenero (50) applicato sulla superficie interna dell'elemento anteriore (10) in corrispondenza almeno della porzione finale dell'ano (3), detto strato tenero (50) essendo atto, quando l'elemento anteriore (10) è ripiegato su se stesso nella prima configurazione operativa, a premere contro la porzione finale dell'ago (3), ad avvolgerla e a chiuderne la bocca finale (3a).
- 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato tenero (50) possiede due porzioni (50a), (50b) disposte da una parte e dall'altra rispetto al primo asse di piegatura (A), atte a venire premute l'una contro l'altra m detta prima configurazione operativa, con l'estremità finale dell'ago (3) interposta.
- 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato tenero (50) interessa pressoché interamente la porzione anteriore (31) dell'ago (3).
- 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un sottile elemento tubolare (54) atto ad avvolgere la porzione anteriore (31) dell'ago ed atto, quando il dispositivo è in detta prima configurazione operativa, ad essere racchiuso dall'elemento anteriore (10) e dallo strato tenero (50), avendo l'estremità anteriore che fuoriesce da detto strato tenero (50).
- 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato tenero (50) è in resina sintetica espansa.
- 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto strato tenero (50) è in resina sintetica espansa a celle chiuse.
- 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato tenero {50) è in materiale elastomero relativamente molto cedevole.
- 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che lo strato tenero {50) comprende una porzione (51) a spessore maggiore, che sporge in fuori, contro la quale preme la bocca finale (3a) dell'ago quando l’elemento anteriore {10} è nella prima configurazione operativa.
- 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un risalto {16), unito alla superficie interna dell'elemento anteriore (10) e sporgente in fuori rispetto a detta superficie interna, disposto parallelamente e vicino alla porzione anteriore (31) dell'ago, atto a premere questa porzione anteriore (31) contro la parte di strato tenero (50) posta lungo l'asse di piegatura (A).
- 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi (41), (42) atti a vincolare tra loro, con possibilità di disgiunzione, i due lembi (10') reciprocamente affacciati dell'elemento anteriore (10) posto nella prima configurazione operativa.
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