ITRE20000082A1 - Attrezzatura per bloccare le ruote dei motocicli sulle macchine equilibratrici - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo: "ATTREZZATURA PER BLOCCARE LE RUOTE DEI MOTOCICLI SULLE MACCHINE EQUILIBRATRICI",
Il presente trovato attiene ad una attrezzatura di tipo universale per il bloccaggio delle ruote di motocicli in genere sull'albero delle macchine equilibratrici.
Come è noto, il mozzo di simili ruote è provvisto di cuscinetti di rotolamento, grazie ai quali la ruota può essere centrata rispetto all'albero della equilibratrice, ma non trascinata in rotazione dallo stesso.
Pertanto gli alberi delle macchine per equilibrare le ruote di motocicli debbono essere provvisti di mezzi atti a porre in rotazione la ruota.
Un esempio di simili mezzi è descritto nel brevetto Statunitense No. 4489608, il cui testo si intende integralmente ricompreso nella presente descrizione per opportuno riferimento.
Essi comprendono un perno portaruota che è coassialmente fissato in testa all'albero della equilibratrice, e sul quale sono scorrevolmente infilati, a partire da una spallatura solidale al detto albero, almeno una molla, un primo cono di centraggio atto ad accoppiarsi con una estremità del mozzo di una ruota di motociclo infilata sul perno, un secondo cono di centraggio atto ad accoppiarsi con l'estremità contrapposta del detto mozzo, e dotato di mezzi atti a forzarlo verso detto primo cono, ed almeno un organo di trascinamento elasticamente deformabile che è posto ad avvolgere detta almeno una molla e detto primo cono di centraggio, per contattare una porzione della ruota esterna al mozzo, ed è solidale all'albero.
Nel sistema noto su delineato, prima del montaggio della ruota da equilibrare detta almeno una molla è completamente scarica, e detto almeno un organo di trascinamento, come un anello di gomma o altro equivalente, è distante dalla ruota. Una volta che la ruota è stata infilata sul perno portaruota, praticamente a contatto con il primo cono di centraggio, o cono interno, essa viene spinta verso la struttura della macchina facendo spostare assialmente il secondo cono di centraggio, o cono esterno, lungo il detto perno portaruota.
Detto spostamento assiale comporta l'arretramento del cono interno in contrasto con la resistenza offerta dall'almeno una molla che, caricandosi, rende disponibile la forza per bloccare il mozzo della ruota tra i due coni.
Lo stesso spostamento assiale pone a contatto detto almeno un organo di trascinamento elasticamente deformabile con la porzione di ruota esterna al mozzo, col che la ruota risulta torsionalmente impegnata con detto albero.
Il sistema noto su descritto si è dimostrato insoddisfacente almeno per le seguenti ragioni.
In primo luogo esso non consente di regolare in modo indipendente la forza che serve a bloccare assialmente la ruota e la forza preposta ad impegnare l'organo di trascinamento con la ruota.
Inoltre lo stesso sistema può comportare errori di rilevamento, quindi imprecisioni di equilibratura, a causa di disassamenti che possono esistere tra detto almeno un organo di trascinamento e il perno portaruota, in particolare quando detto almeno un organo di trascinamento non è solidale alla spallatura dell'albero della equilibratrice, e soprattutto quando lo stesso organo di trascinamento comprende due o più anelli accostati reciprocamente separati.
Lo scopo principale del presente trovato è quello di ovviare a quanto sopra esposto nel contesto di una soluzione costruttiva semplice, razionale ed affidabile.
Detto scopo viene conseguito grazie ad una attrezzatura presentante le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni .
Essa comprende un perno che è destinato ad essere amovibilmente fissato sulla diretta prosecuzione dell'albero di equilibratura per ricevere il mozzo della ruota da equilibrare, mezzi per fissare il mozzo sul perno e mezzi atti a far ruotare la detta ruota attorno all'asse di detto albero.
Conformemente al trovato detti mezzi comprendono due dispositivi ad azionamento indipendente, di cui si dirà in modo dettagliato nel seguito, uno dei quali, che chiameremo di blocco, è preposto a vincolare assialmente il detto mozzo su detto perno, e l'altro, che chiameremo di traino, comprende un corpo di trascinamento che è atto a scorrere parallelamente all'albero di equilibratura tra una posizione di riposo in cui è distanziato dalla ruota bloccata sul perno, ed una posizione di lavoro in cui è a contatto con una porzione di ruota esterna al mozzo.Grazie a quanto sopra delineato vengono raggiunti gli scopi tutti del trovato.
Infatti la previsione di detti due dispositivi autonomi consente di selezionare secondo necessità le due forze che sono preposte, rispettivamente, a bloccare assialmente la ruota, e far ruotare quest'ultima su sé stessa.
Le caratteristiche e i pregi costruttivi del trovato risulteranno evidenti dalla particolareggiata descrizione che segue, fatta con riferimento alle figure delle allegate tavole disegni che ne illustrano, a titolo puramente esemplificativo e non limitativo, una particolare e preferita forma di attuazione.
La FIG. 1 è una vista schematica in elevazione laterale che mostra una macchina equilibratrice dotata di una attrezzatura conforme al trovato.
La FIG. 2 è una parte della figura precedente in scala ingrandita ed in sezione, dove l'attrezzatura conforme al trovato è mostrata nella configurazione in cui mantiene assialmente bloccata una ruota per scooter.
La FIG. 3 è una vista del tutto simile alla precedente e mostra il trovato nella configurazione in cui la stessa ruota è bloccata anche in senso torsionale, prima o dopo la fase di equilibratura.
La FIG. 4 è una parte di FIG. 3 in scala ingrandita.
La FIG. 5 è una vista prospettica del dispositivo ad azionamento pneumatico che è preposto a trascinare in rotazione la ruota.
La FIG. 6 è la sezione VI-VI di FIG. 3.
Dalle citate figure, vedi in particolare le FIGG. da 1 a 3, si rileva l'albero orizzontale 1 stazionario di una macchina equilibratrice 2, non illustrata in modo dettagliato in quanto di per sé usuale.
Si precisa che gli elementi caratteristici del trovato si prestano ad essere utilizzati anche su macchine equilibratrici con albero di equilibratura verticale, così come su macchine con albero di equilibratura rotante.
Come è ben illustrato nelle FIGG. 2 e 3, detto albero 1 presenta un tratto terminale 10 di diametro minore che porta girevolmente montato, con interposizione di due cuscinetti a rotolamento 3, un mantello 4 di trascinamento.
Detto mantello 4 è costituito da due corpi sagomati cavi coassiali 40 e 41, reciprocamente vincolati mediante una serie circonferenziale di viti equidistanziate 5, e presenta sostanzialmente la forma di una clessidra in corrispondenza della cui porzione ristretta sono montati i detti cuscinetti 3.
L'estremità posteriore del corpo posteriore 40 presenta una corona cilindrica 140 conformata a tazza che è contattata da una soprastante rotella 141 folle di bilanciamento.
All'interno della corona cilindrica 140 è vincolato, mediante una serie circonferenziale di viti 142, il mozzo di una corona dentata 143 coassiale conformata a tazza la cui dentatura è accolta dentro la carcassa della macchina 2.
Nella stessa carcassa si trova un rocchetto dentato 144 che ingrana con detta corona dentata 143, e che è calettato sull'albero di uscita 333 di un motore elettrico di comando (non mostrato).
Il rocchetto 144 e la rotella 141 sono coassiali come è ben illustrato nelle FIGG. 2 e 3, e detta rotella 141 oltre alla detta funzione di bilanciamento del mantello 4 ha anche la funzione di mantenere correttamente posizionati i diametri primitivi delle dentature dei detti ingranaggi 143 e 144. Mediante una serie circonferenziale di viti equidistanziate 145, vedi anche la FIG. 4, sul fondo del corpo anteriore 41 del mantello 4 è vincolata la flangia 61 posteriore di un cannotto 6 internamente filettato, coassiale con l'albero 1. All'interno del cannotto 6 si individuano, nella parte posteriore un tratto filettato 60, ed in quella anteriore un tratto troncocnico 66 che è separato dal precedente da una porzione ribassata.
Nel detto tratto filettato 60 è immaschiata l'estremità posteriore di un perno 7 che è preposto a sostenere la ruota 8 da equilibrare.
Lo stesso perno 7 presenta anche una porzione troncoconica che è atta ad accoppiarsi con il detto tratto troncoconico interno del cannotto 6, e grazie a detto accoppiamento viene assicurata la coassialità tra perno 7 e cannotto 6, quindi anche tra perno 7 e albero 1.
Inoltre, davanti alla porzione troncocnica del perno 7 si trova una sede di chiave 96 per il montaggio e smontaggio dello stesso.
La ruota 8 mostrata nelle FIGG 2 e 3 è del tipo adatta per scooter, ma il trovato bene si presta anche al bloccaggio di altri tipi di ruote per motocicli in genere, ad esempio ruote con razze.
In particolare la ruota 8 illustrata comprende un mozzo 80, due cuscinetti 81 contrapposti, e due dischi freno 82 contrapposti.
Conformemente al trovato, i vincoli assiale e torsionale della ruota 8 sono demandati a due dispositivi ad azionamento indipendente, di cui uno è associato al perno portaruota 7, e l'altro è associato al cannotto 6.
Per il bloccaggio assiale della ruota 8, il perno 7 comprende due elementi di centraggio, di forma conica nell'esempio illustrato, di cui quello interno è stato indicato con 70 e quello esterno con 71, i quali sono atti ad accoppiarsi con gli anelli interni dei cuscinetti 81 grazie alla spinta di una ghiera 72 di serraggio che è immaschiata sulla estremità libera filettata 73 dello stesso perno 7 (v. FIGG. da 1 a 3).
Si precisa che al posto dei detti elementi di centraggio 70 e 71 si potrebbero utilizzare delle opportune boccole cilindriche .
In particolare i due elementi conici, o coni, di centraggio 70 e 71 sono infilati sul perno 7 secondo un accoppiamento preciso di libero scorrimento, ed il cono interno 70 è destinato a trovare appoggio contro un riscontro di arresto 700 che è previsto sul perno 7, a ridosso della detta sede di chiave 96.
Per far girare la ruota 8 sono previsti i mezzi che vengono descritti qui appresso.
Essi comprendono una campana 9 scorrevole con testa forata la quale è coassiale all'albero 1, e all'interno della quale si trova una bussola 11 coassiale di scorrimento.
Detta bussola 11 è fissata alla campana 9 secondo un accoppiamento forzato a caldo, e la stessa è infilata sul cannotto 6 secondo un accoppiamento preciso di libero scorrimento.
Tra la superficie cilindrica esterna della bussola 11 e la superficie cilindrica interna della campana 9 viene definita una intercapedine anulare che è compresa tra una corona di spinta 90 prevista in corrispondenza della bocca della campana 9, ed un coperchio anulare 91 fissato in corrispondenza della testa forata della stessa campana 9. Detta intercapedine è suddivisa in due camere operative contrapposte, rispettivamente di andata 33 e di ritorno 44, da uno stantuffo cavo 12 di guida.
La camera di andata 33 è chiusa a tenuta come è ben illustrato nelle FIGG. da 2 a 4, mentre quella di ritorno 44 non lo è, e contiene una molla conica di riposizionamento 109 che è compresa tra il coperchio 91 e la testa dello stantuffo 12.
Detta molla 109 è praticamente scarica quando la campana 9 si trova nella posizione arretrata di riposo di cui a FIG.
2 .
Inoltre la superfìcie cilindrica interna di detto stelo presenta due tratti aventi diametri e lunghezze differenti, di cui quello di diametro e lunghezza maggiori è scorrevolmente infilato, con interposizione di un anello di tenuta, sulla bussola 11, e quello di diametro e lunghezza minori è scorrevolmente montato, con interposizione di un anello parapolvere, sul cannotto 6.
Sono altresì previsti primi mezzi di accoppiamento torsionale tra la flangia 61 del cannotto 6 e lo stantuffo 12, e secondi mezzi di accoppiamento torsionale tra lo stantuffo 12 e la campana 9.
Detti primi mezzi sono impostati in corrispondenza della estremità libera dello stelo dello stantuffo 12, la quale estremità lìbera sopravanza il coperchio 61 dove presenta due identiche tacche o insenature frontali 55 (v. FIGG. da 2 a 5) diametralmente contrapposte con cui sono accoppiate due coppie diametralmente contrapposte di spinotti longitudinali spaccati 54 derivantisi da detta flangia 61.
Detti secondi mezzi, vedi meglio la FIGG. 5, sono resi disponibili da una spianatura 77 longitudinale ricavata sulla superficie esterna dello stelo dello stantuffo 12, e da un piano 88 cordale prospiciente che interrompe l'andamento circolare del foro interno del coperchio anulare 91.
Inoltre, vedi le FIGG. 5 e 6, a lato della corona 90 si trova un ribassamento 99 da cui si dipartono due condotti 133 e 144 che fanno capo alla detta camera operativa 33 di andata.
Grazie a rispettive valvole 233 e 244 {v. FIG. 6) poste in corrispondenza di detto ribassamento 99, nella e dalla detta camera operativa 33 può essere introdotto ed estratto un fluido di azionamento, tipicamente aria in pressione.
In particolare una di dette valvole è preposta alla immissione di detta aria, tipicamente mediante una usuale pistola per gommisti, e l'altra, ad esempio dotata di uno spillo azionabile manualmente, è preposta allo scarico dell'aria presente nella camera 33.
Infine, sulla faccia trasversale della corona 90 della campana 9 che è rivolta verso la ruota 8 è applicato un tampone 100 anulare costituito di un materiale elasticamente deformabile ad elevato coefficiente di attrito.
Ad esempio detto tampone 100 è costituito di gomma naturale. Come variante esso può essere costituito di un materiale sintetico espanso, preferibilmente del tipo con celle chiuse .
In alternativa lo stesso può consistere in una camera d'aria dotata di un anello rigido laterale di attacco.
Il trovato funziona come segue.
Al momento del montaggio della ruota 8 da equilibrare, la campana 9 si trova nella posizione arretrata di cui a FIG.
2, dove la flangia 90 è situata a breve distanza dalla estremità frontale del mantello 4, e la faccia anteriore del tampone sopravanza leggermente la spallatura 700 del perno 7 .
Una volta che la ruota 8 è stata infilata sul perno 7, essa viene bloccata assialmente tra i due coni 81 di centraggio grazie alla spinta della ghiera 72 che viene serrata sulla estremità filettata 73 del perno 7 (v. FIG. 1).
Dopo di questo si immette aria compressa, ad esempio tramite una usuale pistola da gommista, nella camera 33, col che la campana 9 si sposta verso la ruota 8 comprimendo la molla 109, ed il tampone 100 si impegna con l'estremità prospiciente del mozzo 80 e la porzione adiacente del disco freno 82 {v. FIG. 3).
Si procede quindi in modo usuale alla fase di equilibratura, durante la quale la ruota 8 viene fatta ruotare assieme al perno 7, mentre l'albero 1 resta fermo come precisato in precedenza, dopodiché la stessa ruota 8 viene smontata.
Per detto smontaggio si apre la valvola preposta allo scarico dell'aria presente nella camera 33, che viene spinta all'esterno dalla campana 9 che arretra per effetto dell'allungamento della molla 109.
Con ciò il tampone 100 si disimpegna dal mozzo 80 della ruota 8, che può essere poi liberata togliendo dal perno 7 la ghiera 72 ed il cono di centraggio esterno 71.
I pregi e i vantaggi del trovato sono chiaramente comprensibili da quanto precede e dall'esame delle figure allegate.
S'intende che l'invenzione non è limitata a quanto illustrato e descritto, ma la stessa ricomprende tutti gli equivalenti tecnici del trovato, così come le loro combinazioni, se attuate nel contesto delle rivendicazioni che seguono.
Così, ad esempio, le corse di avanzamento e arretramento del tampone 100 possono essere demandate ad un sistema cinematico vite-madrevite.
Ad esempio detto sistema può comprendere un corpo tubolare dotato di una flangia terminale che porta il tampone 100, ed il cui foro interno presenta una filettatura impegnata con un verme coniugato ricavato sul cannotto 60.
Inoltre il corpo tubolare sarà provvisto di una vite trasversale di blocco atta ad impegnarsi col detto verme del cannotto.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.Attrezzatura per bloccare le ruote dei motocicli sulle macchine equilibratrici, comprendente un perno (7) che è destinato ad essere amovibilmente fissato sulla diretta prosecuzione dell'albero (1) di equilibratura per ricevere il mozzo (80) della ruota (8) da equilibrare, mezzi atti a bloccare il mozzo sul perno e mezzi per porre in rotazione la detta ruota attorno all'asse di detto albero, caratterizzata per il fatto che detti mezzi comprendono due dispositivi ad azionamento indipendente, di cui uno, denominato di blocco, è preposto a vincolare assialmente il detto mozzo su detto perno, ed il secondo, denominato di traino, che comprende un corpo (100) di trascinamento che è atto a scorrere parallelamente all'albero di equilibratura (1) tra una posizione di riposo in cui è distanziato dalla ruota (8) bloccata sul perno, ed una posizione di lavoro in cui è a contatto e torsionalmente impegnato con una porzione di ruota esterna al mozzo. 2.Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che detto albero di equilibratura è stazionario, ed è corredato di un mantello rotante motorizzato avvolgente che è girevolmente montato sull'albero, e che presenta un cannotto coassiale interno preposto al fissaggio di detto perno. 3. Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che detto dispositivo di blocco comprende due elementi di centraggio che sono scorrevolmente infilati su detto perno, di cui quello interno è atto a trovare appoggio contro un riscontro di arresto solidale al detto perno, e quello esterno è associato ad un organo filettato di spinta atto ad essere immaschiato su un filettatura prevista alla estremità libera del perno. 4.Attrezzatura secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti elementi di centraggio hanno forma conica. 5.Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che detto dispositivo di traino comprende un elemento tubolare flangiato che è infilato, e torsionalmente bloccato, su detto cannotto, ed una campana che è scorrevolmente montata, e torsionalmente bloccata, su detto elemento flangiato, dove detta campana sostiene il detto corpo di trascinamento, e dove tra detta campana e detto elemento sono interposti mezzi atti a far scorrere il corpo di trascinamento tra le dette due posizioni contrapposte di riposo e di lavoro. 6. Attrezzatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzata per il fatto che l'impegno torsionale tra detto elemento flangiato e detto cannotto è demandato ad almeno due tacche o aggetti frontali diametralmente contrapposti che sono previsti alla estremità dello stelo dello stantuffo, e due aggetti o tacche coniugate frontali diametralmente contrapposte che sono previste su una spellatura del cannotto . 7.Attrezzatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzata per il fatto che l'impegno torsionale tra detto elemento flangiato e detta campana è demandato ad una spianatura longitudinale ricavata sullo stelo dello stantuffo, ed una superficie piana di scorrimento che contatta la detta spianatura, ed è resa disponibile da un tratto retto cordale che interrompe lo sviluppo circolare della bocca della campana attraverso la quale passa il detto stelo. 8.Attrezzatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzata per il fatto che detti mezzi comprendono una prima ed una seconda camera anulare che sono disposte da una parte e dall'altra del detto elemento flangiato, di cui una è chiusa a tenuta e sfocia all'esterno della campana mediante due valvole preposte all'immissione e allo scarico di un fluido di azionamento, come aria compressa, atto a far scorrere la campana verso la ruota, e l'altra comunica con l'ambiente esterno e contiene mezzi elastici preposti al riposizionamento della campana quando detta prima camera è allo scarico. 9. Attrezzatura secondo la rivendicazione 8, caratterizzata per il fatto che detti mezzi elastici di riposizionamento comprendono una molla compresa tra la flangia di detto elemento ed una spallatura della campana. 10. Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che detto corpo di trascinamento comprende un tampone di forma anulare che è fissato su una flangia prevista sulla imboccatura di detta campana, e che è costituito di un materiale elasticamente deformabile ad alto coefficiente di attrito. 11. Attrezzatura secondo la rivendicazione 10, caratterizzata per il fatto che detto tampone è costituito di gomma naturale . 12. Attrezzatura secondo la rivendicazione 10, caratterizzata per il fatto che detto tampone è costituito di un materiale sintetico espanso. 13. Attrezzatura secondo la rivendicazione 12, caratterizzata per il fatto che detto materiale espanso è a celle chiuse. 14. Attrezzatura secondo la rivendicazione 10, caratterizzata per il fatto che detto tampone è costituito da una camera d'aria dotata di un anello rigido laterale di attacco alla detta flangia di detta campana. 15. Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto albero di equilibratura è fisso. 16. Attrezzatura secondo la rivendicazione 15, caratterizzata dal fatto che detto perno è monolitico con detto albero di equilibratura.
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