ITPN960043A1 - Macchina agricola per la cimatura di filari di piante, ecc. - Google Patents

Macchina agricola per la cimatura di filari di piante, ecc. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE della domanda di breveto per invenzione industriale avente per titolo: "Macchina agricola per la cimatura di filari di piante, in particolare viti e simili"
Depositata il
La presente invenzione si riferisce a una macchina agricola per la cimatura di filari di piante, in particolare viti e simili, comprendente una barra falciante, detta barra risultando essere disposta in modo sostanzialmente verticale rispeto al terreno, almeno una coppia di lame disposte a pettine entro una scanalatura di deta barra per operare il taglio dei tralci delle viti incontrati dalla barra, mezzi di azionamento di un moto alternativo di detta coppia di lame entro detta scanalatura, e comprendente mezzi di intercetazione e di sollevamento dei tralci di vite, in particolare dei tralci disposti in una zona sostanzialmente vicina al terreno, per portarli in posizione di taglio da parte della coppia di lame.
Sempre allo scopo di cercare di meccanizzare il più possibile le lavorazioni manuali su coltivazioni tipo: viti e piante disposte in genere a filare, sono state concepite le macchine cosiddette "cimatrici", le quali hanno la funzione di operare il taglio dei tralci di vite o delle cime di vegetazione delle piante disposte a filare, disposti lungo lo sviluppo della pianta e in particolare anche in corrispondenza della parte inferiore della pianta, mediante l'azione di barre falcianti e delle lame che operano in queste barre. Queste lame, disposte verticalmente rispetto al terreno entro una scanalatura della barra, sono in grado di operare il taglio di questi tralci o di queste cime, a pato che i tralci stessi o le cime siano individuati dalla macchina e a patto che quelli più bassi, vicini al terreno, vengano opportunamente intercettati e sollevati dal terreno, in modo da portarli in corrispondenza delle lame falcianti per essere tagliati..
Una macchina recentemente introdotta sul mercato dalla ditta francese PELLENC prevede (Fig.l) la presenza di un disco rotante 1, fissato alla base di una barra falciante 2, disposto verticalmente e provvisto di due bracci metallici 3. Questi ultimi risultano collegati alla loro estremità interna con una molla 4 e sono atti a ruotare insieme al disco di supporto 1 dello stesso moto alternativo delle lame della barra falciante; sono anche atti a collaborare con l'azione di alcuni bracci 5 di materiale elastico, fissati ad un disco 6. Questo disco 6 è supportato da un braccio 7, il quale ha uno sviluppo dapprima verticale e poi inclinato verso la barra falciante 2, in modo da poter essere fissato alla stessa barra. Il disco 6 è atto a ruotare per l'azione di un meccanismo oleodinamico 8 in modo tale che i bracci metallici 3 collaborino con i bracci 5 per operare la ricerca su! terreno, la intercettazione e il sollevamento dei tralci disposti nella parte inferiore della v'ite. In tal modo, questi tralci vengono portati in corrispondenza delle lame della barra falciante per essere tagliati.
Si tratta di una soluzione sostanzialmente ingegnosa, perchè è riuscita per la prima volta a realizzare una lavorazione meccanica di sicuro interesse, sia da un punto di vista economico, dato che riduce il costo delia manodopera occorrente per tale tipo di lavorazioni, sia anche da un punto di vista funzionale, in quanto i risultati risultano interessanti.
Se si analizza a fondo il modo di operare di tale macchina, si devono però fare alcune osservazioni critiche: in primo, luogo, l'azione dei bracci 5 avviene in corrispondenza della parte interna della macchina, individuata dallo sviluppo verticale della barra falciante 2 e pertanto la sua ricerca di tralci di vite (o di cime della vegetazione di piante disposte a filare) disposti nella parte inferiore della pianta si limita alla azione che i bracci 5 esercitano sui tralci che la macchina incontra appunto al suo interno o, al massimo, in corrispondenza del cammino della parte inferiore della barra falciante. In pratica, i traici che si trovano lungo lo sviluppo del filare delle viti e pertanto al di fuori della linea d'azione della barra falciante, non risultano interessati dalla macchina e quindi vengono lasciati dove stavano. Una volta che i bracci 5 hanno incontrato i tralci che si trovano lungo il cammino della barra falciante, in corrispondenza della parte interna della macchina, i bracci metallici 3 li sollevano e li fanno tagliare dalla barra falciante. Sono pertanto facilmente individuati alcuni limiti funzionali della macchina descritta:
- in primo luoogo, la sua azione è limitata ai tralci che la macchina incontra in corrispondenza della parte interna alla macchina stessa, individuata dalla barra falciante (o dalle due barre falcianti, di cui la macchina può essere dotata, una nella parte anteriore sinistra e l'altra nella sua parte anteriore destra, quando la
larghezza della macchina corrisponde alla distanza tra due filari paralleli); i tralci che si trovano, anche di poco, al'infuori di questo percorso delle barre falcianti, sono ignorati dalla macchina e pertanto non vengono tagliati dalle barre falcianti;
- l'interferenza dei bracci metallici 3 con i bracci elastici 5, anche se "addolcita" dalla azione della molla 4, comporta necessariamente una rapida usura dei bracci 5 e quindi la necessità di una loro frequente sostituzione;
- la soluzione meccanica risulta, nel suo complesso, sostanzialmente complicata. Infatti il braccio 7 di supporto del disco orizzontale 6 deve essere fissato in corrispondnza della parte interna della barra falciante 2 e questo rende il complesso ingombrante e costoso oltre che, come già detto, sostanzialmente poco affidabile, cioè soggetto a usura e a necessità di frequenti controlli e sostituzioni di componenti.
A questi inconvenienti ovvia la macchina secondo l'invenzione. Infatti i problemi che la macchina secondo l'invenzione intende risolvere sono dati essenzialmente:
- dalla opportunità che la macchina agisca anche sui tralci che si trovano sostanzialmente anche al di fuori del percorso della barra falciante; .
tutto questo senza che la macchina aumenti la sua larghezza, nel senso
che la disposizione della barra falciante resta sostanzialmente la stessa
della macchina PELLENC;
- dalla opportunità di regolare l'azione della macchina in funzione delle caratteristiche del filare delle viti, che possono essere disposte secondo differenti tecniche di impianto;
- dalla opportunità di operare in modo sostanzialmente semplice la predetta regolazione, in funzione appunto delle necessità incontrate di volta in volta;
- dalla opportunità di far lavorare i singoli componenti della macchina in modo sem- . plice e affidabile, in modo da evitare frequenti riparazioni e sostituzioni di pezzi; - da una sostanziale compattezza del dispositivo che opera la individuazione, il sollevamento e il taglio dei tralci disposti nella parte inferiore della pianta, allo scopo anche di ridurre il costo di realizzazione dello stesso dispositivo.
Questi problemi sono risolti dalla macchina secondo l'invenzione, la quale è caratterizzata da mezzi (14,18) di regolazione di una inclinazione primaria (A) di un supporto (32) di una pluralità di bracci flessibili (34), la inclinazione primaria (A) risultando ottenuta su un piano sostanzialmente trasversale rispetto alla macchina, detto supporto (32) risultando atto ad essere inclinato anche di una inclinazione secondaria (B), detta inclinazione (B) risultando ottenuta su un piano sostanzialmente longitudinale rispetto alla macchina, e risultando di regola pari a un valore fisso, detto valore fisso risultando compreso in un range di 10°-25°, dette inclinazioni primaria e secondaria risultando atte a collaborare tra di loro allo scopo di consentire loro di ottenere come risultato operativo della macchina:
- una azione di intercettazione e di sollevamento dei tralci di vite dal filare anche da zone del terreno sostanzialmente fuori dalla traiettoria della barra falciante
(9) sul terreno, quindi in prossimità dello sviluppo verticale della vite; detta azione risultando esercitata dai bracci flessibili (34) del supporto (32) durante la loro rotazione;
- e una azione diretta di taglio della barra falciante (9) limitata sostanzialmente a metà altezza dei tralci o delle cime incontrati direttamente dalla barra falciante, in modo da non danneggiare la parte fruttifera della pianta.
Queste ed altre caratteristiche risulteranno evidenti dalla seguente descrizione e dagli acclusi disegni, in cui:
Fig.1 rappresenta uno schema d'insieme di una "macchina cimatrice" nota sul mercato; Fig.2 rappresenta una vista in prospettiva della macchina secondo l'invenzione;
Fig.3 rappresenta una vista schematica, presa lateralmente, della macchina secondo l'invenzione;
Fig.4 rappresenta una vista schematica, presa frontalmente, della macchina secondo l'invenzione;
Fig.5 rappresenta una vista dall'alto della macchina secondo l'invenzione;
Figg.6a,6b rappresentano rispettivamente due viste in pianta delle lame a pettine della barra falciante della macchina secondo l'invenzione e una vista in sezione presa secondo le linee G-G di Fig.6a e secondo le linee H-H di Fig.6b; .
Fig.7 è una rappresentazione schematica di un possibile accopiamento tra un disco rotante e il manicotto di una barra falciante della macchina secondo l'invenzione.
D E S C R I Z I O N E
La macchina secondo l'invenzione comprende una barra falciante 9 (Figg.2,3,5), entro una scanalatura della quale sono atte a scorrere, una in senso contrario all'altro, due lame a pettine 11 (Figg.6a,6b) con un moto alternativo. controllato, da un dispositivo a camme, che si trova in corrispondenza della sommità della barra e che non è rappresentato nei disegni. Alla base della barra 9 un manicotto 12 (Figg.2,3) è fissato alla stessa barra mediante due bulloni 13, mentre un disco a denti zigrinati 14 è ugualmente fissato, in modo noto in sè, per esempio mediante saldatura, allo stesso manicotto 12, ed è in presa con un altro disco, sempre a denti zigrinati 18. I due dischi 14,18 sono tra loro fissati mediante un bullone passante 19. Il disco 18 risulta saldato ad un raccordo 23 (Figg.3,5), il quale a sua volta è saldato ad un tubo 26. Quest'ultimo è atto a contenere un cilindro 27 alimentato da due condotti 28 per la alimentazione di un flusso oleodinamico, atto, come si vedrà più avanti, a far ruotare un albero 29. Quest’ultimo è saldato ad un disco rotante 32, nella parte inferiore del quale risultano fissati almeno tre supporti 33 (Fig.3) di altrettanti bracci 34 (Fig.2), formati da tubi flessibili. Come si vede dalla Fig.5, la posizione del disco 32 risulta sostanzialmente in linea con lo sviluppo della barra falciante 9, cioè in posizione sostanzialmente centrale rispetto alla azione dei denti 11 della stessa barra. Il disco rotante 32, i supporti 33 ed i bracci 34 costituiscono, come si vedrà più avanti, i mezzi di intercettazione e di sollevamento dei tralci delle viti o delle cime delle piante o della vegetazione disposta a filare. Svitando, come si vedrà più avanti, il bullone 19, è possibile allontanare tra di loro i due dischi 14,18 e quindi procedere ad effettuare la regolazione di una inclinazione primaria A (Fig.4) su di un piano sostanzialmente trasversale rispetto alla macchina. Tale inclinazione è, di regola, almeno per i filari di vite, pari a 0°, ma può essere modificata fino ad arrivare ad una ampiezza angolare di 90°, in funzione della tecnica di impianto dei filati di vite e anche in funzione del tipo di pianta disposto a filare.
Un'altra inclinazione, definita inclinazione secondaria B (Fig.3) del disco rotante 32, riguarda la inclinazione dello stesso disco su un piano longitudinale della macchina. Essa è normalmente di una ampiezza compresa tra 10° e 25°. Cioè, in pratica, il disco rotante 32 si presenta come sollevato rispetto alla direzione M di marcia della macchina in modo tale che l'azione dei bracci 34 sia concentrata più sulla parte laterale sinistra, e sulla parte posteriore rispetto alla barra falciante, che non rispetto alla parte anteriore. Dalla combinazione della inclinazione primaria A e di quella secondaria B deriva l'effetto di intercettazione e di sollevamento dei tralci delle viti o delle cime delle piante disposte in filare, mentre tale effetto è sostanzialmente ridotto quando il disco rotante con i suoi bracci risulta disposto secondo un piano sostanzialmente parallelo rispetto al terreno, sia in direzione longitudinale, sia in direzione trasversale rispetto alla macchina. In tal caso (questa soluzione risulta adottata dalla maggior parte dei costruttori di macchine anloghe a quella secondo l'invenzione), se il disco che porta i bracci 34 risulta quasi a contatto con il terreno, non riesce ad agire sui tralci posti nella parte inferiore della macchina, ma ad una altezza, anche minima, dal terreno. Se invece lo stesso disco è posto ad una certa altezza, per esempio 5-10 cm dal terreno, i tralci delle viti che si trovano al di sotto, possono non essere interessati dalla azione dei bracci 34, in quanto si sviluppano in corrispondenza della parte interna del filare. E' per questo, pertanto, che è molto importante attribuire al disco 32 una inclinazione compresa tra 10° e 25° rispetto al terreno. I dischi a denti zigrinati 14,18 rappresentano i mezzi della inclinazióne primaria A del disco 32.
Occorre tener comunque conto del fatto che, in funzione delle caratteristiche dell'impianto del filare di viti o di altro tipo di piante, sempre disposte a filare, può essere opportuno procedere anche a una regolazione della inclinazione A diversa da zero. Si tratta, cioè, di far in modo che l’azione dei bracci 34 venga esercitata, in corrispondenza della parte esterna della macchina, cioè verso lo sviluppo del filare delle viti o delle piante e della vegetazione a filare, in modo sostanzialmente bilanciato tra la parte esterna e la parte interna rispetto alla barra falciante, oppure, nel caso di particolari sistemazioni di impianti dei filari, in modo tale che l'azione dei bracci 34 venga svolta più verso la parte esterna della barra falciante, cioè in corrispondenza dello sviluppo del filare, ad una certa altezza dal terreno. Questo significa che il disco 32 deve, in questi casi, risultare leggermente inclinato, su un piano trasversale rispetto alla macchina. Tutto praticamente dipende da come risulta sviluppata la vegetazione delle viti o di altre piante nella loro parte bassa, cioè in corrispondenza del terreno. Quello che importa è che l'azione combinata della inclinazione primaria A e della inclinazione secondaria B realizzi la intercettazione e il sollevamento dei tralci di vite (o di altre piante disposte a filare) per portarli in posizione di taglio della coppia di lame della barra falciante.
Nella macchina secondo l'invenzione, non solo l'azione dei bracci 34 del disco rotante 32 si proietta ail'esterno della barra falciante, conseguenza questa del fatto che il disco 32 si trova allineato alla azione tagliante della barra falciante 9, ma tale azione è regolabile nel senso che la sistemazione reciproca dei due dischi 14,18 può realizzare una diversa inclinazione secondaria B attraverso l’allentamento del bullone 19, la rotazione del disco 18 rispetto al disco 14 e il successivo bloccaggio del bullone 19 in modo che i due dischi 14,18 risultine anch'essi bloccati.
Prevedendo il caso di impianti di filari di viti o di altra vegetazione, che renda consigliabile non soltanto la regolazione dell'inclinazione secondaria B, ma anche della inclinazione primaria A, l'accoppiamento tra il manicotto 12 e il disco rotante 32 (Fig.3) può essere realizzato aggiungendo ai dischi 14,18 altri due dischi similari 44,46 (Fig.7), in cui, per esempio, il disco 18 sia saldato al disco 44, in modo tale che l'allentamento dei dischi 44,46, collegati anch’essi dà un bullone passante, rende possibile variare la ampiezza della inclinazione secondaria B, in funzione, appunto, di particolari esigenze legato al tipo di piante disposte in filare o alla tecnica di impianto. E’ evidente che, in tale caso, sarà presente un raccordo, analogo al raccordo 23 e non rappresentato nei disegni, per procedere al collegamento tra il manicotto 12 e il tubo 26.
In ogni caso, la macchina secondo l'invenzione risulta predisposta per lavorare con le inclinazioni, primaria e secondaria, rispettivamente pari ad una ampiezza angolare: A = 0°
B compresa tra 10° e 25°
La soluzione adottata dalla macchina secondo l'invenzione consente alle lame della barra falciante di operare il taglio dei tralci in modo differenziato, cioè, in corrispondenza della parte alta e media del filare, sostanzialmente ad una certa distanza dallo sviluppo del filare, in modo da evitare che risultino danneggiati anche i grappoli, mentre il taglio dei tralci delle viti è effettuato nella parte inferiore della vite, sostanzialmente sotto lo sviluppo del filare, in modo da liberare dalla vegetazione tutta la parte inferiore della pianta.
Un discorso a parte merita la barra· falciante 9 con i suoi denti 1 1 .
Come già detto, le lame a pettine sono due, rispettivamente 49,51 (Figg.6a,6b), di pezzo con una base rispettivamente 52,53. La novità della macchina secondo l'invenzione è data dal fatto che lo sviluppo e il profilo delle lame 49,51 obbediscono alla esigenza di far loro operare il taglio dei tralci delle viti o delle cime delle piante disposte in filare, anche in presenza di una velocità sostanzialmente sostenuta del trattore su cui la barra falciante è montata. Al fine di non porre limiti sostanziali a tale velocità, le lame 49,51 devono obbedire a precise regole:
- in primo luogo le lame 49 più sviluppate in lunghezza devono terminare con una testina 54, mentre le lame più corte ne sono prive. Come si sa, tale soluzione obbedisce allo scopo di consentire alle lame 49,51 di effettuare il taglio dei tralci anche in corrispondenza della loro parte terminale, altrimenti i tralci stessi scivolerebbero via senza essere tagliati;
- in secondo luogo, alla distanza D tra gli interassi delle lame , pari a circa 5 cm., deve corrispondere una lunghezza delle lame pari, rispettivamente per le 49 a E = 7,5 cm e per le 51 a F = a 6,5 cm. Questo perchè, in presenza di una minore lunghezza delle lame, i tralci che sono portati a inserirsi tra lama e lama, ne uscirebbero prima di essere tagliati dalle lame stesse;
- pertanto, risulta di interesse, per le lame 49, il rapporto tra la loro lunghezza e il passo tra lama e lama E:D = 7,5:5 = 1 ,5, mentre per le lame 51 lo stesso rapporto F:D diventa = 6,5:5 = 1,3. 1 valori di tali rapporti sono determinanti per ottenere il risultato di un taglio effettivo della maggior parte dei tralci incontrati dalla barra falciante;
- è anche importante che la inclinazione dello sviluppo assiale delle lame 49,51 sia sostanzialmente pari a 4°, in quanto una loro inclinazione maggiore diminuirebbe l'effetto tagliante delle stesse lame, oltre al fatto di diminuire la loro resistenza alla rottura.

Claims (7)

  1. R I V E N D I C A Z I ON I 1. Macchina agricola per la cimatura di filari di piante, in particolare viti e simili, comprendente una barra falciante (9), detta barra essendo disposta in modo sostanzialmente verticale rispetto al terreno, almeno una coppia di lame (11) disposte a pettine entro una scanalatura della barra per operare il taglio dei tralci delle viti incontrati dalla barra, mezzi di azionamento di. un moto alternativo di detta coppia di lame entro la scanalatura, e comprendente mezzi di intercettazione e sollevamento dei tralci di vite, in particolare dei tralci disposti in una zona sostanzialmente vicina al terreno per portarli in posizione di taglio da parte della coppia di lame (11), caratterizzata da mezzi (14,18) di regolazione di una inclinazione primaria (A) di un supporto (32) di una pluralità di bracci flessibili (34), la inclinazione primaria (A) risultando ottenuta su un piano sostanzialmente trasversale rispetto alla macchina, detto supporto risultando atto ad essere inclinato anche di una inclinazione secondaria (B), detta inclinazione (B) risultando ottenuta su di un piano sostanzialmente longitudinale rispetto alla macchina e risultando di regola pari a un valore fisso, detto valore fisso risultando compreso in un range di 10°-25°, dette inclinazioni primaria e secondaria risultando atte a collaborare tra di loro allo scopo di consentire loro di ottenere come risultato operativo della macchina: - una azione di intercettazione e di sollevamento dei tralci di viti disposte a filare, anche da zone sostanzialmente fuori della traiettoria della barra falciante (9) sul terreno, quindi in prossimità dello sviluppo verticale delle viti, detta azione risultando esercitata dai bracci flessibili (34) del supporto (32) durante la loro rotazione, e - una azione diretta di taglio della barr falciante (9) limitata sostanzialmente alla metà altezza dei tralci o delle cime incontrati direttamente dalla barra falciante, in modo da non danneggiare la parte fruttifera della pianta.
  2. 2. Macchina come in 1, caraterizzata da ciò che il disco (32) risulta sostanzialmente in linea con lo sviluppo della barra falciante (9), cioè in posizione sostanzialmente centrale e arretrata rispetto ai denti (11) della barra (9), mezzi di intercettazione e di sollevamento dei tralci di vite risultando costituiti dal disco (32), dai bracci (34) e da una pluralità di supporti (33) di detti bracci (34) sul disco (32).
  3. 3. Macchina come in 1, caratterizzata da ciò che la inclinazione secondaria (B) risulta ricavata sul disco (32) in modo tale che esso si presenta sollevato rispeto alla direzione di marcia della macchina e in modo tale che l'azione dei bracci (34) sia sostanzialmente concentrata sulla parte laterale sinistra e sulla parte posteriore rispeto alla barra falciante (9), questa combinazione di azioni risultando determinante per operare la intercetazione e il sollevamento dei tralci o delle cime.
  4. 4. Macchina come in 1 , caraterizzata da ciò che i mezzi di regolazione della inclinazione primaria (A) sono costituiti da due dischi (14,18), accoppiati tra di loro mediante un bullone passante (19), rallentamento di questo bullone essendo atto a consentire la rotazione di un disco (14) rispeto all'altro (18), in modo tale da poter variare la inclinazione la inclinazione del disco (32) rispetto alla posizione di partenza, allo scopo di poterlo adeguare alle esigenze di lavorazione della macchina in rapporto al tipo di pianta e alla tecnica di impianto del filare.
  5. 5. Macchina agricola per la cimatura di filari di piante, in particolare viti e simili, comprendente una barra falciante (9), la quale è provvista di una coppia di denti (11) per il taglio di cime di tralci e simili, caraterizzata da ciò che un disco (32) portabracci (34) è atto ad essere regolato secondo una inclinazione primaria (A) e una inclinazione secondaria (B), la inclinazione (A) essendo ottenuta su di un piano sostanzialmente trasversale rispeto alla machina stessa, la inclinazione (B) essendo ottenuta su di un piano sostanzialmente longitudinale rispeto alla macchina, la inclinazione (A) essendo atta ad assumere valori compresi in un range di valori 0°-90° in un senso o nell’altro di rotazione rispetto ad una posizione di partenza pari sostanzialmente a 0°, la inclinazione (B) essendo atta ad assumere valori compresi in un range di valori 10°-25°, in funzione del tipo di piante disposte a filare e/o della tecnica di impianto, allo scopo di ottenere come risultato la cimatura dei tralci delle piante senza danneggiare la parte fruttifera.
  6. 6. Macchina come in 5, caratterizzata da ciò che la regolazione della inclinazione primaria è ottenibile mediante una doppia coppia di dischi zigrinati (14,18) e (44,46), per esempio il dente (18) saldato al dente (44), l'asse di una coppia di dischi risultando sostanzialmente ortogonale rispetto all’asse dell’altra coppia.
  7. 7. Macchina come in 1 e 5, caratterizzata da ciò che i denti (11) sono di pezzo con due lame, rispettivamente (49,51), a loro volta di pezzo con una base rispettivamente (52,53), le lame (49) risultando provviste di una testina (54) ed essendo sostanzialmente più lunghe delle lame (51), allo scopo di consentire alle lame (49,51) di effettuare il taglio dei tralci anche in corrispondenza della loro parte terminale, a una distanza D tra gli interassi delle lame essendo atta a corrisponbdere una lunghezza delle lame, rispettivamente E pari sostanzialmente a 7,5 cm. e F pari sostanzialmente a 6,5 cm., il valore di un rapporto E:D e F:D risultando determinante per ottenere il risultato di un effetivo taglio della maggior parte dei tralci incontrati dalla barra falciante (9).
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