ITPD20130240A1 - Metodo per la produzione di aste di occhiali in materiale composito a rigidità differenziata ed asta per occhiali ottenuta in accordo con tale metodo - Google Patents
Metodo per la produzione di aste di occhiali in materiale composito a rigidità differenziata ed asta per occhiali ottenuta in accordo con tale metodoInfo
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Description
Metodo per la produzione di aste di occhiali in materiale composito a rigidità differenziata ed asta per occhiali ottenuta in accordo con tale metodo
Descrizione
Ambito tecnico
La presente invenzione riguarda un metodo per la produzione di aste di occhiali in materiale composito a rigidità differenziata avente le caratteristiche enunciate nel preambolo della rivendicazione principale.
L’invenzione è parimenti diretta ad un’asta per occhiali ottenuta in accordo con tale metodo.
Sfondo tecnologico
Sono note aste per occhiali realizzate in materiale composito formato da una matrice polimerica, generalmente a base epossidica, rinforzata con fibre, tipicamente di carbonio.
Aste di questo tipo, descritte ad esempio in WO 2009/080444, sono particolarmente apprezzate, oltre che per il particolare effetto estetico, anche per le caratteristiche meccaniche e la leggerezza conferite loro dal materiale con cui sono realizzate.
Quest’ultimo è formato da fibre lunghe, presenti nella matrice polimerica in percentuale ponderale elevata, almeno del 50% e finanche del 70%, le quali possono essere lavorate in modo da risultare sostanzialmente unidirezionali, oppure in modo da risultare intrecciate, o tessute, annegate in una matrice polimerica, formando uno strato di materiale pre-impregnato o pre-preg.
Si precisa che questi materiali compositi sono ben distinti, sia dal punto di vista produttivo che delle caratteristiche meccaniche, dai materiali compositi comprendenti una matrice polimerica nella quale sono annegate, fino ad un massimo del 40% in peso, delle fibre di rinforzo a lunghezza ridotta (cosiddette “fibre corte”), generalmente disperse nella matrice in ordine casuale.
Le aste del tipo sopra richiamato, sono genericamente realizzate mediante sovrapposizione successiva di un numero opportuno di tali strati, i quali sono sottoposti, all’interno di un apposito stampo, a condizioni di temperatura e pressione tali da produrre un processo di consolidamento e reticolazione del materiale composito formante gli strati sovrapposti. Al termine della fase di reticolazione del materiale composito, si ottiene un semilavorato a lastra da cui, dopo essere stati opportunamente ritagliate e rifilate in corrispondenza dei bordi, sono ricavate le aste.
Le aste che ne derivano possiedono proprietà meccaniche sostanzialmente omogenee lungo il loro sviluppo longitudinale, particolarmente in termini di flessibilità e di elasticità e allungamento percentuale.
La Richiedente ha tuttavia osservato che, talvolta, le aste per occhiali dovrebbero presentare, per soddisfare appieno le esigenze estetiche e funzionali volute dai designer, caratteristiche di rigidità differenziate lungo il loro sviluppo longitudinale.
Ad esempio, per consentire di indossare comodamente gli occhiali e di mantenerli in posizione aderente alla testa dell’utente, è preferibile che l’asta sia in grado di presentare delle regioni a flessibilità differenziata con una maggiore flessibilità nella regione prossima alla cerniera (così da sostituire, eventualmente, le classiche ma costose cerniere elastiche) per poi assumere una maggiore rigidità nella regione mediana corrispondente orientativamente alla tempia dell’utente che indossa l’occhiale. In alternativa, o in aggiunta, può essere preferibile avere un’asta con una regione più flessibile in corrispondenza della zona sopra l’orecchio e una regione adiacente più rigida nella zona dietro l’orecchio che consenta una migliore “presa” dell’occhiale sulla testa dell’utente.
La Richiedente ha inoltre osservato che tale differenziazione delle caratteristiche di rigidità viene ottenuta in aste per occhiali realizzate in altri tipi di materiale, ad esempio in metallo o in polimero, realizzando regioni a spessore maggiorato (ispessimenti) in corrispondenza delle regioni in cui si desidera ottenere una maggiore rigidità flessionale.
La specifica composizione e la struttura a strati del materiale composito utilizzato, tuttavia, mal si presta a realizzare variazioni di spessore.
Infatti, per mantenerne inalterate le caratteristiche meccaniche ed estetiche del materiale composito è necessario che, in ogni porzione dell’asta, il rapporto tra polimero e fibre di rinforzo sia mantenuto in un intervallo ben definito. Questa caratteristica preclude, di fatto, la possibilità di ottenere regioni a spessore maggiorato a partire da una struttura a semplici strati sovrapposti conformando opportunamente la cavità dello stampo (ricavando ad esempio un’impronta con cavità di profondità diversa). Si è notato infatti, che nella prima fase dello stampaggio, grazie all’elevata temperatura e alla reazione di reticolazione appena avviata, la matrice polimerica diventa particolarmente fluida e tende a scorrere dalle regioni a maggiore pressione verso le regioni a minore pressione. Conseguentemente, se l’impronta dello stampo presenta sezioni diverse, il maggior spazio a disposizione nelle zone a sezione maggiore viene occupato sostanzialmente dalla componente polimerica, così che in quelle regioni si ottiene un materiale composito con percentuale di polimero alta e nelle regioni adiacenti, viceversa, un materiale composito con percentuale di fibre troppo alta.
Per non incorrere in questo tipo di inconveniente, in genere, le variazioni di spessore vengono ottenute sovrapponendo nella zona interessata porzioni successive di strati, eventualmente ad ampiezza via via ridotta, in modo tale che, una volta nello stampo le diverse zone della struttura a strati sia sottoposta sostanzialmente alla stessa pressione e non si riscontrino rilevanti spostamenti di polimero all’interno del materiale.
Tale operazione comporta, svantaggiosamente, un rilevante onere lavorativo in termini di tempo e di risorse umane. Inoltre, in questo tipo di aste il bordo, formato dai bordi ritagliati degli strati che formano l’asta, non presenta l’effetto estetico tipico della tramatura dei materiali compositi in carbonio (cosiddetto “Carbon Look”), visibile solo sulle superfici principali degli strati. Tale limite, ancorché poco rilevante in spessori molto ridotti, può tuttavia caratterizzare negativamente l’asta in corrispondenza delle regioni a spessore maggiorato e risultare esteticamente sgradevole.
Si precisa che nel contesto della presente descrizione e delle successive rivendicazioni per “rigidità” si intende la resistenza dell’asta o di una sua regione alla flessione attorno ad un asse perpendicolare alla direzione longitudinale dell’asta e sostanzialmente parallelo ad una montatura frontale dell’occhiale su cui l’asta è destinata ad essere fissata.
Descrizione dell’invenzione
Il problema alla base della presente invenzione è quello di fornire un metodo per la produzione di aste di occhiali in materiale composito a rigidità differenziata, nonché un’asta per occhiali strutturalmente e funzionalmente concepiti per superare i limiti sopra esposti con riferimento alla tecnica nota citata.
Questo problema e questi scopi sono conseguiti dal presente trovato mediante un metodo di produzione ed un’asta per occhiali realizzati in accordo con le rivendicazioni che seguono.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche e i vantaggi dell’invenzione meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata di un suo preferito esempio di realizzazione, illustrato a titolo indicativo e non limitativo con riferimento agli uniti disegni in cui:
� la figura 1 è una vista in alzato laterale di un’asta per occhiali a rigidità differenziata ottenuta con un metodo di produzione in accordo con la presente invenzione,
� la figura 2 è una vista in pianta dall’alto dell’asta di figura 1,
� la figura 3 è una vista in sezione longitudinale lungo il piano III-III di una porzione in scala ingrandita dell’asta di figura 1,
� la figura 4 è una vista in sezione longitudinale lungo il piano IV-IV di una porzione in scala ingrandita dell’asta di figura 2.
Modo preferito di realizzazione dell’invenzione
Nelle figure, con 1 è complessivamente indicata un’asta per occhiali a rigidità differenziata ottenuta con un metodo di produzione in accordo con la presente invenzione.
L’asta 1 è estesa lungo una prevalente direzione longitudinale X e sulla stessa sono definite rispettive regioni di estremità 3a e 3b longitudinalmente contrapposte.
La regione di estremità 3a è destinata al collegamento con una montatura frontale dell’occhiale, mediante un elemento di articolazione adatto, tipicamente una cerniera, mentre la contrapposta regione di estremità 3b, formante una regione terminale dell’asta 1, è destinata all’appoggio alla testa dell’utente.
L’asta 1 presenta uno spessore, inteso come dimensione perpendicolare alla direzione longitudinale X e al piano formato dalla montatura frontale dell’occhiale su cui è montata l’asta 1, variabile lungo lo sviluppo longitudinale X.
In particolare, sull’asta 1 sono definite una prima porzione 2a avente uno spessore maggiore rispetto ad una seconda porzione 2b, longitudinalmente adiacenti alla prima porzione 2a. Conseguentemente, anche la rigidità della prima porzione 2a è maggiore della rigidità della seconda porzione 2b.
Nell’esempio preferito qui descritto ed illustrato, la prima porzione 2a è formata da una regione mediana 4 dell’asta 1 che, ad occhiali indossati, risulta sostanzialmente affacciata ad una tempia dell’utente, mentre ai suoi lati longitudinalmente contrapposti sono definite rispettive seconde porzioni 2b. La regione mediana 4 ha preferibilmente un’estensione longitudinale compresa tra 15 mm e 40 mm ed è posizionata in un intervallo tra circa 40 mm e circa 80 mm dall’estremità dell’asta inclusa nella regione di estremità 3a.
Nella forma preferita qui illustrata e descritta, la regione mediana 4 presenta una sezione (lungo un piano su cui è misurato lo spessore dell’asta e che risulta sostanzialmente orizzontale quando gli occhiali sono normalmente indossati) di forma genericamente triangolare (vedi figure 2 e 3), così da aumentare lo spessore dell’asta gradualmente dalle seconde porzioni 2b, adiacenti alla regione mediana 4, verso un punto di picco 5. In corrispondenza di quest’ultimo lo spessore è preferibilmente compreso approssimativamente tra 2 e 5 mm, mentre nelle seconde porzioni 2b, adiacenti alla regione mediana 4, lo spessore dell’asta 1 è, approssimativamente compreso tra 0.5 mm e 2 mm, preferibilmente di circa 1.2 mm.
Nell’esempio preferito qui descritto ed illustrato, anche la regione di estremità 3b rappresenta una prima porzione 2a il cui spessore e la cui rigidità sono maggiori rispetto ad una regione ad essa immediatamente adiacente rappresentante una seconda porzione 2b.
Ad esempio, lo spessore della regione di estremità 3b può essere compreso tra 1.5 e 4 mm, mentre la zona di asta 1 ad essa immediatamente adiacente, può presentare uno spessore compreso tra 0.5 e 2 mm.
Naturalmente, l’asta potrà prevedere regioni a rigidità differenziata diverse in posizione, numero ed estensione da quelle qui descritte in relazione all’asta 1, a seconda delle esigenze funzionali, o anche estetiche, richieste. Resta peraltro inteso che le considerazioni sopra esposte in relazioni alle prime e alle seconde porzioni 2a e 2b possono essere facilmente applicate a qualsiasi altra regione dell’asta.
L’asta 1 è realizzata mediante sovrapposizione di strati in materiale composito formato da una matrice polimerica in cui sono annegate fibre di rinforzo di tipo continuo, in forma unidirezionale o tessuta, in percentuali in peso comprese tra circa il 50% e circa il 70%.
Preferibilmente, le fibre di rinforzo sono fibre di carbonio tessute annegate in una matrice polimerica di tipo epossidico.
Tuttavia, è altresì previsto che le fibre possano essere di tipo diverso, sia inorganico, come ad esempio fibre di vetro o fibre minerali, sia organico.
Parimenti, è previsto che la matrice polimerica possa essere di altri polimeri termoindurenti, ad esempio a base poliestere o poliuretanica.
Come detto in precedenza, l’asta 1 è formata da più strati sovrapposti di materiale composito, in particolare essa comprende almeno un primo strato 11 e almeno un secondo strato 12 i quali sono sovrapposti uno all’altro in modo da risultare in reciproco contatto su gran parte dell’estensione superficiale dell’asta 1. In particolare, il primo strato 11 e il secondo strato 12 risultano in reciproco contatto in corrispondenza della seconda porzione (o delle seconde porzioni) 2b e lungo l’intero bordo dell’asta 1, mentre in corrispondenza della prima porzione (o delle prime porzioni) 2a il primo strato 11 risulta separato e distanziato dal secondo strato 12.
In una prima forma di realizzazione della presente invenzione, in corrispondenza della prima porzione (o delle prime porzioni) 2a, tra il primo strato 11 e il secondo strato 12, è interposto un elemento di separazione, formato da un inserto 13.
L’inserto 13 è preferibilmente un corpo solido, conformato in modo tale da determinare la forma in sezione della prima porzione 2a, definendo quindi l’ispessimento dell’asta 1 in corrispondenza della medesima.
L’inserto 13 può presentare una qualsiasi forma opportuna e nell’esempio preferito qui descritto con riferimento alla regione mediana 4, esso presenta una conformazione sostanzialmente a parallelepipedo con sezione triangolare, il cui vertice (formante il punto di picco 5) è rivolto all’esterno dell’asta 1, da parte opposta rispetto alla testa dell’utente (vedi figura 3).
L’inserto 13 presenta una dimensione longitudinale ridotta rispetto al primo strato 11, approssimativamente compresa tra 15 e 40 mm, con uno spessore variabile e crescente tra le estremità longitudinali ed il vertice compreso approssimativamente tra 0.2 e 4 mm.
Con riferimento a figura 4, l’inserto può presentare, in corrispondenza del vertice, due punte 6a, 6b estese rispettivamente verso i bordi superiore 7a ed inferiore 7b dell’asta 1. In un’alternativa preferita, è prevista una sola punta 6b, estesa verso il bordo inferiore 7b dell’asta 1.
Vantaggiosamente, le dimensioni dell’inserto 13 sono inoltre tali che in corrispondenza dei bordi superiore ed inferiore 7a e 7b dell’asta 1, il primo strato 11 e il secondo strato 12 siano tra loro in reciproco contatto anche in corrispondenza della prima porzione 2a.
L’inserto 13 può essere realizzato in un qualsiasi materiale opportuno, e preferibilmente tale per cui la sua conformazione non viene sostanzialmente modificata dalla fase di stampaggio cui viene sottoposta l’asta in fase di lavorazione. Ad esempio l’inserto 13 può essere realizzato in materiale metallico o legno o MDF, o, più preferibilmente, in materiale polimerico a base di poliuretano termoplastico (TPU) che consente un migliore aggrappaggio alla resina epossidica.
Secondo un altro aspetto del trovato, l’inserto 13 può essere realizzato in materiali espansi, sia a celle chiuse che a celle aperte, in modo da preservare le caratteristiche di elevata leggerezza dell’asta 1. Esempi di materiali di questo tipo possono essere schiume espanse a base poliuretanica o polivinilica o, ancora, schiume strutturali a base polimetacrilimmide (PMI), presenti nel mercato con il nome commerciale di Rohacell<®>.
In una seconda forma di realizzazione preferita dell’invenzione, l’elemento di separazione che tiene distanziati il primo strato 11 e il secondo strato 12 in corrispondenza della prima porzione 2a si forma durante la fase di stampaggio. In questo caso, la separazione tra il primo ed il secondo strato 11, 12 avviene a seguito di un’azione di espansione determinata da un agente espandente dell’elemento di separazione, che spinge tali strati contro le pareti contrapposte di un’impronta ricavata nello stampo, la quale, in corrispondenza della prima porzione 2a, sarà sagomata secondo la conformazione finale desiderata.
In un primo esempio di questa seconda forma di realizzazione, l’inserto 13 è formato da un polimero che si espande durante la fase di stampaggio, formando una schiuma polimerica. Più in particolare, può essere utilizzato un materiale termoplastico, preferibilmente un poliuretano termoplastico (TPU), in cui sia dispersa una quantità opportuna di agente espandente, ad esempio azodicarbonammide, che alle temperature raggiunte nella fase di stampaggio sviluppa ampie quantità di gas quali azoto e anidride carbonica che espandono il materiale termoplastico (e conseguentemente gli strati del materiale composito) contro le pareti dello stampo. La quantità di agente espandente utilizzata è opportunamente regolata per esercitare una pressione corretta che non dia luogo a spostamenti rilevanti di polimero formate la matrice del materiale composito.
In una seconda variante di questa seconda forma di realizzazione, l’inserto 13 è formato a partire da una pasta polimerica, amorfa, in cui sono disperse microsfere (celle chiuse) contenenti al loro interno un gas che, per effetto della temperatura raggiunta nella fase di stampaggio, si espande facendo aumentare il volume delle microsfere fino a 3-4 volte. Di conseguenza, la pasta polimerica si espande comprimendo gli strati del materiale composito contro le pareti dello stampo. Un materiale di questo tipo adatto ad essere impiegato secondo le modalità sopra descritte, è noto sul mercato con il nome commerciale di Expancel<®>.
In una terza variante di questa seconda forma di realizzazione, l’inserto 13 è formato da una o più involucri a sacchetto, chiusi, contenenti un gas (tipicamente aria) che si espande a seguito della temperatura raggiunta in fase di stampaggio. Involucri di questo tipo, sono preferibilmente in poliuretano termoplastico (TPU), riempiti con aria, e presentanti dimensioni opportune, in funzione dell’ampiezza della prima porzione 2a (ad esempio possono avere una lunghezza di qualche decina di millimetri per una larghezza ed uno spessore di qualche millimetro).
Il primo strato 11 è preferibilmente compreso in una prima pluralità di strati, complessivamente indicata con 20 in figura 3, i quali sono sovrapposti uno all’altro dallo stesso lato dell’inserto 13. Gli strati della prima pluralità 20, in numero preferibilmente compreso tra 2 e 4, possono essere tutti realizzati nel materiale composito del primo strato 11, oppure, in una forma di realizzazione più preferita, possono essere realizzati in materiali compositi diversi, in modo da differenziare in modo opportuno le caratteristiche di allungamento e di elasticità dell’asta 1.
Ad esempio, il primo strato 11 può essere realizzato utilizzando un materiale composito a base di fibre di carbonio unidirezionali, mentre lo strato più esterno, visibile ad asta finita, può essere vantaggiosamente realizzato utilizzando un materiale composito le cui fibre di rinforzo sono intrecciate in forma di tessuto. Tali fibre di rinforzo possono essere a base di carbonio, oppure in fibra di vetro opportunamente metallizzata (ad esempio con alluminio) così da conferire all’asta 1 il desiderato effetto estetico “Carbon look”.
Analogamente, il secondo strato 12 è preferibilmente compreso in una seconda pluralità di strati, complessivamente indicata con 21 in figura 3, comprendente preferibilmente da 2 a 4 strati e sovrapposti uno all’altro dallo stesso lato dell’inserto 13, contrapposti alla prima pluralità di strati 20.
Anche in questo caso, gli strati della seconda pluralità 21 possono essere tutti realizzati nel materiale composito del secondo strato 12, oppure, in una forma di realizzazione più preferita, possono essere realizzati in materiali compositi diversi. Inoltre, lo strato esterno della seconda pluralità 21 può essere uguale allo strato esterno della prima pluralità 20, oppure può essere diverso.
Ad esempio, lo strato esterno della seconda pluralità 21 può essere realizzato in fibra di carbonio, mentre lo strato esterno della prima pluralità 20 può essere realizzato in fibra di vetro metallizzato, così da ottenere un’asta con una sua superficie interna (nel senso di superficie rivolta verso la testa dell’utente) con “Carbon look” più classico e una superficie esterna (nel senso di superficie rivolta da parte opposta alla testa dell’utente) con “Carbon look” metallizzato. L’asta 1, grazie alla sua conformazione a spessore variabile presenta valori di rigidità differenziata lungo il suo sviluppo longitudinale, risultando più flessibile ed elastica in corrispondenza delle seconde porzioni 2b e più rigida in corrispondenza delle prime porzioni 2a.
L’asta 1 è ottenuta secondo il metodo seguente.
Un numero opportuno di strati di materiale composito, ad esempio 3, in cui il materiale polimerico non è ancora stato reticolato, viene sovrapposto uno sull’altro, in modo da formare la prima pluralità di strati 20. Sull’ultimo strato della prima pluralità 20, formante il primo strato 11, viene predisposto, in corrispondenza della prima porzione (o delle prime porzioni) 2a, l’elemento di separazione, sopra il quale viene predisposto il secondo strato 12 e quindi gli eventuali ulteriori strati formanti la seconda pluralità di strati 21, ad esempio altri 2 strati.
L’elemento di separazione interposto tra il primo e il secondo stato 11 e 12 potrà essere un inserto 13 a conformazione già definita, ovvero potrà comprendere un agente espandente in grado di allontanare tra loro gli strati 11 e 12 durante la fase di stampaggio formando o meno l’inserto 13, come spiegato in dettaglio nei paragrafi precedenti.
L’elemento di separazione è interposto tra il primo e il secondo strato 11 e 12 solo in corrispondenza della prima porzione 2a mentre nelle rimanenti regioni, in particolare in corrispondenza della seconda porzione (o delle seconde porzioni) 2b, e lungo l’intero bordo perimetrale dell’asta 1, il secondo strato 12 risulta a contatto con il primo strato 11.
Preferibilmente, gli strati utilizzati per le pluralità di strati 20 e 21 hanno dimensioni superficiali tali da consentire l’ottenimento di molte aste, per cui sul primo strato 11 sono predisposti, in posizioni predefinite ed opportunamente distanziate tra loro, molti elementi di separazione, ognuno in corrispondenza di una (o più) corrispondente prima porzione 2a di rispettive aste 1.
Il semilavorato così ottenuto viene quindi sottoposto ad un processo di consolidamento e reticolazione del materiale composito formante la prima e la seconda pluralità di strati 20 e 21, mediante inserimento in uno stampo opportunamente riscaldato ad una temperatura prefissata e per un tempo predefinito.
Sullo stampo sono ricavate opportune impronte aventi ciascuna la conformazione finale dell’asta 1, così che il semilavorato, ben centrato all’interno dello stampo, presenti ciascun elemento di separazione nella posizione corretta per ottenere aste 1 in cui gli strati 11 e 12 siano distanziati tra loro in corrispondenza delle rispettive prime porzioni 2a.
Lo stampo viene chiuso e sottoposto ad una pressione e ad una temperatura predefinite, secondo le indicazioni proprie del tipo di materiale composito utilizzato.
In questa fase, se l’elemento di separazione comprende un agente espandente, questo libera il gas che provvede ad espandere le pluralità di strati 20 e 21 contro le pareti contrapposte dello stampo, con una pressione sufficiente per ottenere il consolidamento degli strati in materiale polimerico reticolato nella conformazione desiderata, conferita dall’impronta dello stampo opportunamente sagomata come la prima porzione 2a.
Dopo un tempo predeterminato, lo stampo viene aperto e il semilavorato estratto.
In questa fase, il semilavorato presenta una forma lastriforme, sottile, con in rilievo le forme delle aste 1, che vengono quindi poi ritagliate dalla porzione di semilavorato che le lega alle altre aste.
Vantaggiosamente, è previsto che i bordi delle impronte dello stampo siano leggermente arrotondati, in modo da creare un raccordo tra il bordo del rilievo definente l’asta e la rimanente porzione di lastra del semilavorato.
Inoltre l’eventuale inserto 13 ha una dimensione inferiore all’impronta dello stampo, così che il primo strato 11 e il secondo strato 12, come detto in precedenza, risultino in contatto diretto in corrispondenza dei bordi 7a e 7b. In questo modo lo spessore della porzione di bordo che deve essere ritagliata rimane ridotto anche in corrispondenza della prima porzione 2a. Ciò consente di mantenere l’aspetto del materiale composito, al fine di apprezzarne la trama del tessuto (Carbon Look), anche in corrispondenza dei bordi 7a e 7b dell’asta, così da conferire alla tramatura dell’asta un effetto tridimensionale che ne aumenta il pregio estetico complessivo.
Dopo essere stata ritagliata, l’asta 1 viene quindi levigata e verniciata, secondo modalità in sé convenzionali nel settore.
La presente invenzione risolve quindi il problema sopra lamentato con riferimento alla tecnica nota citata, offrendo nel contempo numerosi altri vantaggi, tra cui quello di poter realizzare aste per occhiali a spessore variabile mediante sovrapposizione di strati successivi di materiale composito, mediante processi di produzione relativamente semplici e non costosi.
Inoltre, è reso possibile ottenere un’asta in materiale composito a rigidità differenziata in cui lo spessore del bordo viene mantenuto su valori ridotti, in modo sostanzialmente indipendente dallo spessore raggiunto dall’asta nelle sue diverse regioni.
Claims (23)
- RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la produzione di aste di occhiali in materiale composito a rigidità differenziata, su detta asta essendo definite: - una prevalente direzione longitudinale (X); - almeno una prima porzione (2a) di detta asta; e - almeno una seconda porzione (2b) di detta asta, adiacente a detta prima porzione lungo detta direzione longitudinale (X) ed avente un valore di rigidità inferiore a detta prima porzione; detto metodo comprendendo le fasi di: - predisporre almeno un primo strato (11) di materiale polimerico non reticolato rinforzato con fibre, detto almeno un primo strato essendo esteso lungo detta prevalente direzione longitudinale (X) almeno in corrispondenza di dette prima e seconda porzione; - predisporre, in corrispondenza di detta prima porzione (4), un elemento di separazione (13), e - sovrapporre a detto almeno un primo strato (11), almeno un secondo strato (12) di materiale polimerico non reticolato rinforzato con fibre, esteso lungo detta prevalente direzione longitudinale, in modo tale da rivestire detto elemento di separazione (13) in corrispondenza di detta almeno una prima porzione (2a) e da risultare a contatto con detto almeno un primo strato (11) in corrispondenza di detta almeno una seconda porzione (2b); - sottoporre detto almeno un primo strato (11), detto almeno un secondo strato (12) e detto elemento di separazione (13) interposto tra di essi, ad una fase di stampaggio a pressione e temperature predeterminate, in modo da reticolare detto polimero di detto materiale composito, e da ottenere uno spessore e una rigidità di detta asta in corrispondenza di detta prima porzione (2a) maggiori dello spessore e della rigidità di detta asta in corrispondenza di detta seconda porzione (2b).
- 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto almeno un primo strato (11) e detto almeno un secondo strato (12) sono estesi per l’intero sviluppo longitudinale di detta asta.
- 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto almeno un primo strato (11), detto almeno un secondo strato (12) e detto elemento di separazione interposto tra di essi, sono sottoposti a detta fase di stampaggio all’interno di uno stampo in cui è ricavata almeno un’impronta corrispondente alla forma finale di detta asta.
- 4. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un primo strato (11) è compreso in una prima pluralità di strati (20) di materiale polimerico rinforzato con fibre sovrapposti uno all’altro tutti dallo stesso lato di detto inserto (13).
- 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un secondo strato (12) è compreso in una seconda pluralità di strati (21) di materiale polimerico rinforzato con fibre, tutti sovrapposti uno all’altro dallo stesso lato di detto inserto.
- 6. Metodo secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui detto primo strato (11) e detto secondo strato (12) sono realizzati con fibre di rinforzo unidirezionali e lo strato più esterno di detta prima pluralità di strati (20) e/o di detta seconda pluralità di strati (21) è realizzato con fibre in vetro metallizzato o in fibra di carbonio intrecciate a tessuto.
- 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo strato (12) risulta a contatto con detto primo strato (11) lungo l’intero bordo di detta asta.
- 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di separazione comprende un inserto (13) completamente rivestito da detto almeno un primo strato (11) e detto almeno un secondo strato (12).
- 9. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di separazione comprende un agente espandente, suscettibile di espansione in detta fase di stampaggio, per distanziare detto almeno un secondo strato (12) da detto almeno un primo strato (11) in corrispondenza di detta prima porzione (2a).
- 10. Metodo secondo le rivendicazioni 8 e 9, in cui detto inserto è formato in detta fase di stampaggio mediante espansione di detto agente espandente.
- 11. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una prima porzione (2a) corrisponde, in uso, ad una regione mediana (4) dell’asta affacciata ad una tempia di un utente di detti occhiali.
- 12. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una prima porzione (2a) corrisponde ad una regione terminale (3b) di detta asta.
- 13. Asta per occhiali in materiale composito a rigidità differenziata, su cui sono definite: - una prevalente direzione longitudinale (X); - almeno una prima porzione (2a) di detta asta; e - almeno una seconda porzione (2b) di detta asta, adiacente a detta prima porzione lungo detta direzione longitudinale (X) ed avente un valore di rigidità inferiore a detta prima porzione; detta asta comprendendo: - almeno un primo strato (11) di materiale polimerico rinforzato con fibre, esteso lungo detta prevalente direzione longitudinale (X) almeno in corrispondenza di dette prima e seconda porzione (2a, 2b); - almeno un secondo strato (12) di materiale polimerico rinforzato con fibre, esteso lungo detta prevalente direzione longitudinale (X) e sovrapposto a detto almeno un primo strato, così da risultare a contatto con detto almeno un primo strato (11) in corrispondenza di detta almeno una seconda porzione (2b), detta asta essendo caratterizzata dal fatto che, in corrispondenza di detta almeno una prima porzione (2a), detto almeno un primo strato (11) e detto almeno un secondo strato (12) siano distanziati tra loro in modo da ottenere uno spessore e una rigidità di detta asta in corrispondenza di detta prima porzione (2a) maggiori dello spessore e della rigidità di detta asta in corrispondenza di detta seconda porzione (2b).
- 14. Asta per occhiali secondo la rivendicazione 13, in cui, in corrispondenza di detta almeno una prima porzione (2a), tra detto almeno un primo strato e detto almeno un secondo strato (12) è interposto un inserto (13).
- 15. Asta per occhiali secondo la rivendicazione 14, in cui detto inserto (13) ha uno spessore compreso tra 0.2 e 4 mm.
- 16. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 15, in cui detto inserto (13) ha una dimensione longitudinale compresa tra 15 e 40 mm.
- 17. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 16, in cui detto inserto (13) ha una conformazione sostanzialmente a parallelepipedo con sezione triangolare.
- 18. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 17, in cui detto inserto (13) comprende un materiale espanso.
- 19. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 18, in cui detto inserto (13) comprende uno o più involucri a sacchetto, chiusi, contenente gas.
- 20. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 19, in cui in cui detto almeno un secondo strato (12) risulta a contatto con detto almeno un primo strato (11) lungo l’intero bordo di detta asta.
- 21. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 20, in cui detto materiale polimerico rinforzato con fibre comprende una matrice a base epossidica.
- 22. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 21, in cui detto materiale composito polimerico è rinforzato con fibre di carbonio.
- 23. Asta per occhiali secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 22, in cui: - detto almeno un primo strato (11) è compreso in una prima pluralità di strati (20) di materiale polimerico rinforzato con fibre sovrapposti uno all’altro tutti dallo stesso lato di detto inserto (13), - detto almeno un secondo strato (12) è compreso in una seconda pluralità di strati (21) di materiale polimerico rinforzato con fibre, tutti sovrapposti uno all’altro dallo stesso lato di detto inserto (13), - detto primo strato (11) e detto secondo strato (12) essendo realizzati con fibre di rinforzo unidirezionali e lo strato più esterno di detta prima pluralità di strati (20) e/o di detta seconda pluralità di strati (21) essendo realizzato con fibre in vetro metallizzato o in fibra di carbonio intrecciate a tessuto.
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