ITPD20110276A1 - Tenda a falde - Google Patents
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Description
TENDA A FALDE
D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione concerne una tenda a falde, secondo il preambolo della rivendicazione principale indipendente.
La tenda di cui trattasi à ̈ destinata ad essere impiegata per la copertura di aree esterne proteggendole dagli agenti atmosferici ed in particolare dal sole e dalla pioggia.
La tenda oggetto della presente invenzione à ̈ vantaggiosamente di tipo ad impacchettamento ovvero à ̈ provvista di un telo mobile tra una posizione raccolta, in cui una pluralità di sue falde sono addossate l’una all’altra, ed una posizione estesa, in cui le falde sono almeno parzialmente distese sopra all’area da ricoprire.
La tenda in oggetto à ̈ quindi indicata per la realizzazione di pergole, di verande e più in generale di aree esterne coperte impiegabili in giardini di abitazioni private ma anche in ristoranti, alberghi, stabilimenti balneari, o altre strutture.
La suddetta tenda può essere appoggiata alla parete murale di un edificio ovvero può essere di tipo isolato, essendo sostenuta da una struttura di supporto dedicata di tipo autoportante.
La tenda potrà inoltre essere associata a chiusure laterali per proteggere meglio l'ambiente coperto dagli agenti atmosferici e creare una maggiore separazione con l’ambiente esterno.
La tenda oggetto della presente invenzione rientra pertanto nel settore industriale della produzione di tende per la copertura di ambienti esterni.
Stato della tecnica
Sono note sul mercato numerose soluzioni di tende a falde le quali comprendono una struttura di supporto fissata al terreno dotata di due longheroni laterali paralleli sostenuti, sostanzialmente in modo orizzontale o leggermente inclinato, alla quota desiderata rispetto al terreno da delle colonne della struttura di supporto.
Il telo della tenda à ̈ sospeso sopra all’area da coprire tra una pluralità di traverse adiacenti, le quali sono disposte trasversalmente ai longheroni laterali e sono impegnate scorrevolmente alle loro estremità in guide predisposte sui longheroni laterali medesimi mediante carrelli o mezzi similari di guida scorrevole.
Il telo può essere in corpo unico o realizzato in una pluralità di elementi separati giuntati in successine dalle traverse.
Il telo realizza una pluralità di falde o tasche, i cui bordi anteriore e posteriore, posti sostanzialmente ad una medesima altezza, sono supportati da due traverse successive. Sono altresì previsti mezzi di trascinamento per spostare il telo tra una posizione raccolta, in cui le sue falde sono affiancate l’una all’altra, ed una posizione estesa, in cui le falde sono almeno parzialmente distese sopra all’area da ricoprire.
Un primo problema riscontrato in questo tipo di tende a falde risiede nella necessità di garantire un corretto scolo dell’acqua piovana sia quando la tenda à ̈ in posizione raccolta sia quando la tenda à ̈ in posizione estesa.
È noto dal brevetto FR 2205917 una tenda a falde, in cui il telo presenta, in corrispondenza delle sue estremità laterali, alternativamente falde tese e falde lasche per formare canali di scolo estendentisi trasversalmente ai longheroni laterali.
L’inconveniente principale di questa tenda risiede nel fatto che le falde si muovo al vento in maniera eccessivamente libera così da spostare e deformare il canale di scolo drenando l’acqua in modo eccessivamente impreciso. Inoltre, il telo delle falde eccessivamente libero determina beccheggiamenti che possono generare rumori e che possono alla lunga determinare la rottura del telo.
Al fine di superare questi inconvenienti à ̈ nota ad esempio dal brevetto FR 2840339 una tenda del tipo sopra descritta, in cui la struttura di supporto comprende altresì un longherone anteriore ed un longherone posteriore fissate trasversalmente ai due longheroni laterali, ed una pluralità di cavi paralleli estendentisi a distanze regolari tra i due longheroni anteriore e posteriore.
I suddetti cavi supportano con degli occhielli le creste superiori delle falde che presentano il vertice inferiore associato al canale di scolo impegnato guidatamente, mediante attacchi scorrevoli, in guide ricavate sui longheroni laterali.
La distanza tra i cavi ed i longheroni à ̈ tale da garantire il completo dispiegamento delle falde quando il telo à ̈ in posizione completamente distesa ed una prevista traversa frontale fissata al bordo anteriore del telo che raggiunto corrispondentemente la traversa anteriore della struttura di supporto.
La funzione dei cavi à ̈ unicamente quella di supportare il peso del telo mantenendolo dispiegato nella posizione estesa o impacchettato nella posizione raccolta.
La funzione dei cavi non à ̈ volta a definire alcun tensionamento del telo della tenda a falde, il quale telo sollecitato dagli sforzi del vento mantiene pertanto una sufficiente libertà di oscillazione che determina fastidiosi cigolii ovvero che può portare nel tempo a logorii del telo e quindi a sue lacerazioni o a malfunzionamenti della tenda.
D’altra parte, la suddetta tenda a falde non à ̈ suscettibile di mettere in tensione elasticamente il telo lateralmente tra i cavi ed i longheroni, stante che mentre i cavi sono distribuiti per l’intera area di copertura i longheroni si sviluppano solo lateralmente a tale area, cosicché un tale tensionamento del telo provocherebbe una anomala sollecitazione laterale della tenda rispetto alla sua parte centrale con quindi la formazione di pieghe poco tollerabili esteticamente.
Ulteriormente, un tensionamento del telo attraverso i cavi sarebbe improponibile poiché non consentirebbe più lo scorrimento dello stesso telo tra le posizioni raccolta ed estesa stante l’elevato attrito che si produrrebbe in corrispondenza dei numerosi occhielli di supporto del telo.
Per tentare di risolvere i problemi di tensionamento dei teli di tende a falde mantenendo al contempo la funzionalità delle tende a drenare l’acqua piovana grazie ai canali di scolo realizzati dalle stesse falde à ̈ nota dal brevetto EP –A- 2284330, a nome della stessa richiedente, una tenda a falde comprendente un cinematismo per ciascuna falda del telo, atto a porre in tensione il telo della tenda quando à ̈ in posizione almeno parzialmente estesa.
Tale cinematismo à ̈ vincolato alle estremità laterali di una coppia di traverse successive che supportano il telo, ed al vertice inferiore della falda del telo definita tra le due traverse, che determina la formazione del canale di scolo dell’acqua.
Più in dettaglio, il suddetto cinematismo comprende una coppia di manovelle ciascuna delle quali à ̈ incernierata ad una sua estremità ad una traversa della suddetta coppia di traverse, ed una biella vincolata alle due manovelle, mediante una coppia di cerniere, ed al telo in corrispondenza del suddetto vertice di scolo preferibilmente con l’interposizione di un elemento elastico.
Tale tenda a falde pur risolvendo il problema del corretto tensionamento del telo e delle singole falde à ̈ risultata nella pratica eccessivamente complessa ed onerosa da realizzare. Inoltre, il cinematismo conferisce alla tenda un appesantimento estetico che à ̈ interesse evitare.
Nello stesso brevetto EP –A- 2284330 à ̈ altresì descritta una tenda a falde che in accordo con una forma realizzativa alternativa prevede la sostituzione del cinematismo sopra descritto, che agisce elasticamente sul vertice inferiore di ciascuna falda del telo per portarlo in trazione, con un’unica barra o cavo metallico su cui sono scorrevolmente agganciati degli attacchi scorrevoli connessi al vertice inferiore del tratto di scolo del telo. La barra o il cavo sono tirati verso il basso da un contrappeso o da una molla per trasmettere una forza di trazione sui vertici inferiori di ciascuna falda del telo.
Le suddette forme realizzative di tende a falde si sono dimostrate meccanicamente eccessivamente complesse ed inidonee a resistere in maniera ottimale alle sollecitazioni prodotte dalla azione del vento sul telo.
In accordo con una forma realizzativa alternativa descritta nello stesso brevetto EP –A-2284330 il cavo di trazione verso il basso del vertice inferiore delle falde può essere di tipo elastico, non metallico ed essere fissato rigidamente alle sue estremità alla struttura di supporto della tenda. La deformazione per allungamento del cavo elastico consente di esercitare una trazione verso il basso degli attacchi scorrevoli connessi al vertice inferiore del tratto di scolo del telo.
La tensostruttura ottenuta con una trave rigida ed un cavo in materiale elastico non si à ̈ dimostrata resistere in modo ottimale alle sollecitazioni del vento né a portare in tensione in modo ottimale le falde del telo nel passaggio dalla posizione raccolta alla posizione estesa.
Presentazione dell’invenzione
In questa situazione, il problema essenziale alla base della presente invenzione à ̈ pertanto quello di eliminare gli inconvenienti delle soluzioni di tipo noto sopra citate, mettendo a disposizione una tenda a falde, la quale sia suscettibile di resistere in modo ottimale alle sollecitazioni imposte dal vento sul telo.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare una tenda a falde, la quale consenta di scaricare l’acqua piovana in maniera ottimale sia in una sua posizione raccolta sia in una sua posizione estesa.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una tenda a falde, la quale sia economica da realizzare, sicura ed operativamente del tutto affidabile.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una tenda a falde, la quale abbia un aspetto estetico non pregiudicato da cinematismi e componenti meccanici volti al tensionamento delle falde per il drenaggio dell’acqua piovana.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
la FIG. 1 mostra una vista prospettica di una tenda a falde oggetto della presente invenzione con il telo in posizione estesa;
la FIG.2 mostra una prima laterale della tenda a falde di figura 1 con il telo in posizione raccolta;
la FIG. 3 mostra una seconda laterale della tenda a falde di figura 1 con il telo in posizione estesa;
la FIG.4 mostra la tenda a falde di figura 1 in una vista posteriore;
la FIG.5 mostra un particolare della tenda a falde di figura 2 relativo ad un manicotto di scorrimento del telo;
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita
Con riferimento agli uniti disegni à ̈ stato indicato nel suo complesso con 1, una tenda a falde, oggetto della presente invenzione.
La tenda 1 in oggetto à ̈ quindi indicata per la realizzazione di pergole, di verande e più in generale di aree esterne coperte impiegabili in giardini di abitazioni private ma anche in ristoranti, alberghi, stabilimenti balneari o altre strutture.
La suddetta tenda 1 può essere appoggiata alla parete murale di un edificio ovvero può essere di tipo isolato, come nell’esempio illustrato nelle allegate figure, essendo sostenuta da una struttura di supporto 2 dedicata, di tipo autoportante.
La tenda 1 potrà inoltre essere associata a chiusure laterali per proteggere meglio l'ambiente coperto dagli agenti atmosferici e creare una maggiore separazione con l’ambiente esterno, non illustrate in dettaglio in quanto di tipo di per sé noto.
In accordo con l’esempio illustrato nelle allegate figure, la struttura di supporto 2 comprende quattro colonne 2’ collegate tra loro da due longheroni laterali 2’’ e da due longheroni trasversali 2’’’ di cui uno frontale ed uno posteriore.
Più in particolare, la tenda 1 di cui trattasi à ̈ vantaggiosamente di tipo ad impacchettamento ovvero à ̈ provvista di un telo 3 la quale si estende con una pluralità di falde o tasche 4 (ad esempio in numero di quattro in accordo con l’esempio delle allegate figure) aventi direzioni di sviluppo X sostanzialmente parallele tra loro, tra due bordi laterali 3’ a partire da un bordo posteriore 3’’ fino ad un bordo anteriore 3’’’. Nel seguito, verrà illustrata una tenda isolata, ovvero non affiancata ad una parete murale e dotata di quattro falde 4 intendendosi tuttavia che la tenda 1 potrà essere di tipo anche appoggiato ad un muro e provvista di un numero minore o maggiore di falde 4, maggiormente o meno inclinate rispetto a come sono state illustrate. La tenda 1 potrà essere composta da più teli 3 separati, affiancati su una medesima struttura di supporto o su strutture di supporto a loro volta affiancate, e potrà essere di dimensioni anche molto estese ad esempio per coprire aree 5 destinate ad un impiego in ristoranti o strutture similari.
Il telo 3 con le sue falde 4 à ̈ mobile lungo una direzione di scorrimento Y, sostanzialmente ortogonale alla direzione di sviluppo X delle sue falde 3, tra almeno una posizione ritratta A, in cui le falde 4 sono addossate l’una all’altra, ed almeno una posizione estesa B, in cui dette falde 4 sono almeno parzialmente distese sopra all’area 5 da ricoprire.
Ovviamente, il telo potrà essere posizionato anche in una posizione intermedia con le falde 4 del telo 3 parzialmente dispiegate sull’area 5 da ricoprire.
Più in dettaglio, ciascuna falda 4 à ̈ delimitata da almeno una piega di fondo 6 e da almeno due pieghe apicali 7, tra cui rimangono definite due sponde 8 del telo delimitanti almeno un canale di scolo, indicato con 9, orientato lungo la direzione di sviluppo X della relativa falda 4, trasversalmente alla direzione di scorrimento Y del telo 3.
Il canale di scolo 9 resta ugualmente definito sia in posizione raccolta A del telo 3 sia in posizione estesa B del telo 3.
In accordo con l’esempio delle figure allegate le pieghe di fondo 6 definiscono una curva con concavità rivolta verso l’area da ricoprire 5 così da definire il canale di scolo 9 con declivio per il drenaggio dell’acqua rivolto per ciascuna falda da ambo i bordi laterali 3’ del telo 3. In sostanza, il telo 3 di ciascuno falda 4 definisce una superficie sostanzialmente a schiena d’asino atta a scaricare sui lati della tenda 1 l’acqua piovana. Diversamente, in accordo con una forma realizzativa non illustrata in dettaglio nelle allegate figure, il canale di scolo 9 potrà essere orientato solo verso un bordo laterale 3’ del telo 3 essendo previsto che le falde 4 della tenda 1 abbiamo il telo 3 teso tra i due apici 7 alternativamente in corrispondenza di bordi laterali 3’ opposti della tenda 1 così da realizzare in successione falde 4 atte a definire canali di scolo 9 alternativamente in grado di scaricare su un lato o sull’altro della tenda 1.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione, la tenda a falde 1 comprende almeno due coppie 10 di tiranti, ciascuna delle quali coppie à ̈ formata da un tirante superiore 10’ ed un tirante inferiore 10’’, fissati alle loro estremità alla struttura di supporto 2.
Preferibilmente, sono previste 4 colonne 50 fissate in sporgenza ai longheroni trasversali 2’’’ in corrispondenza dei bordi laterali 3’ del telo 3 e suddivise dagli stessi longheroni 2’’’ in un tratto superiore ed in un tratto inferiore rispetto ad essi.
Tali colonne 50 sono dotate di fori passanti atti a ricevere terminali di estremità filettati dei tiranti, impegnati in dadi controfilettati posizionati all’interno dei fori passanti delle colonne 50 in appoggio ad un loro spallamento interno.
Avvitando e svitando i dadi à ̈ possibile regolare il tensionamento dei tiranti.
I tiranti 10’, 10’’ di una medesima coppia 10 sono sostanzialmente distanziati uno sopra all’altro e si estendono sostanzialmente parallelamente alla direzione di scorrimento Y del telo 3, in corrispondenza dei bordi laterali 3’ di quest’ultimo.
Tali bordi laterali 3’ sono scorrevolmente impegnati in corrispondenza delle estremità laterali delle pieghe apicali 7 ai tiranti superiori 10’ e con le estremità laterali delle pieghe di fondo 6 ai tiranti inferiori 10’’.
Ulteriormente, secondo l’invenzione i tiranti 10’, 10’’ delle coppie 10 di tiranti sono distanziati tra loro, quando il telo 3 à ̈ in posizione raccolta A, in misura maggiore rispetto a quando il telo 3 à ̈ in posizione estesa B, per una distanza di avvicinamento determinante un tensionamento elastico delle falde 4 del telo in posizione estesa B. Durante il passaggio del telo 3 dalla posizione raccolta A alla posizione estesa B le falde 4 tirano in avvicinamento i tiranti 10’, 10’’ di ciascuna coppia 10 e, di conseguenza, sono sottoposte ad una forza di reazione elastica da parte degli stessi tiranti 10’, 10’’ che le pone in trazione sostanzialmente verticale determinandone una ottimale distensione. La distanza tra i tiranti rimane invariata tra le due posizioni A e B del telo 3, in corrispondenza dei punti di attacco alla struttura di supporto 2, mentre si riduce ad un valore minimo in corrispondenza della posizione mediana del telo 3.
I tiranti 10’, 10’’ si estendono vantaggiosamente parallelamente tra loro così che la distanza di avvicinamento sia massima in corrispondenza della posizione mediana del telo 3, indicata con la quota F in figura 3.
I tiranti 10’, 10’’ potranno diversamente (in accordo con forme realizzative non illustrate in dettaglio) presentare, a partire dal bordo posteriore 3’’ del telo 3, anche un andamento convergente o divergente (ovvero anche prima convergente e poi divergente per mantenere costante la ampiezza delle falde in posizione estesa, ovvero viceversa al contrario prima divergente e poi convergente) essendo in questo caso il telo sagomato con falde corrispondentemente di dimensioni decrescenti o crescenti.
Quando il telo 3 à ̈ in posizione estesa B, le falde 4, si allargano dalla zona mediana del telo 3 verso i bordi anteriore 3’’’ e posteriore 3’’ del telo 3.
Il numero e le dimensioni delle falde 4 sono studiati affinchà ̈ il telo 3 per raggiungere la posizione estesa B, debba necessariamente allungare le falde 3 nella direzione di scorrimento Y (ovvero ovvero ampliare l’angolo al vertice α tra le sponde 8) tirando in avvicinamento i tiranti 10’, 10’’ fino a consentirne di raggiungere la posizione estesa voluta.
Alla formazione della distanza di avvicinamento tra i tiranti 10’, 10’’ del telo 3, dovuto al dispiegamento delle falde 4 in posizione estesa B, potrà parteciperà anche la deformazione (in particolare elastica) della struttura di supporto 2 che avvicinerà i longheroni posteriore ed anteriore a causa dell’ulteriore tensionamento dei 10’, 10’’ nel passaggio del telo dalla posizione raccolta A a quella estesa B.
Vantaggiosamente, durante il passaggio del telo 3 dalla posizione raccolta A alla posizione estesa B, le falde 4 tendono in avvicinamento tra loro rispettivamente i tiranti superiori 10’ ed in tiranti inferiori 10’’ delle due coppie 10 di tiranti così da sottoporre le stesse falde 3 ad una forza di reazione elastica da parte dei tiranti 10’, 10’’ che le pone in trazione sostanzialmente in un piano orizzontale determinandone una ottimale distensione.
Il telo 3 Ã ̈ collegato scorrevolmente in corrispondenza delle pieghe di fondo 6 e delle pieghe apicali 7 delle sue falde 4 mediante mezzi di aggancio scorrevole .
Tali mezzi di aggancio scorrevole 11 comprendono vantaggiosamente un manicotto 12 provvisto di un foro passante, il quale alloggia scorrevolmente un tirante 10’, 10’’ ed à ̈ collegato, ad esempio mediate una fettuccia ad un occhiello 13 contornato internamente da un anello metallico di rinforzo e ricavato sul bordo laterali 3’ del telo 3, in corrispondenza delle estremità laterali delle pieghe di fondo 6 e delle pieghe apicali 7 delle falde 4 del telo.
Qualora la lunghezza delle falde 4 nella loro direzione di sviluppo X sia piuttosto rilevante, allora per agevolare l’azione di distensione dei tiranti 10’, 10’’ sul piano orizzontale si potrà prevedere di predisporre delle traverse di irrigidimento 14 montate in corrispondenza delle pieghe apicali 7 delle falde 4 del telo 3.
In accordo con una forma realizzativa preferenziale della presente invenzione i manicotti 12 hanno forma di corpo cilindrico e sono provvisti di un intaglio trasversale 15, ortogonale al foro passante ed interessante lo spessore del corpo cilindrico. In fase di collegamento dell’asta di irrigidimento 14 al tirante 10’, 10’’, una testa 16 sporgente assialmente dalla estremità della traversa di irrigidimento 14 à ̈ inseribile dall’alto al basso entro l’intaglio 15 disposto in posizione verticale, fino a raggiungere la posizione mediana. Il fine corsa dell’inserimento della suddetta testa 16 nell’intaglio 15 del corpo cilindrico fino alla suddetta posizione mediana à ̈ definito dalla battuta di una cuffia 17 aggettantesi esternamente dalla stessa estremità della traversa di irrigidimento 14, sopra allo stesso corpo cilindrico. A questo punto, la rotazione del corpo cilindrico al di sotto della cuffia 17 consente di spostare l’intaglio 15 dalla posizione verticale ad una posizione orizzontale fino a che la testa 16 non va in appoggio con il corpo cilindrico in corrispondenza del fondo dell’intaglio 15, trattenendo con ciò la traversa di irrigidimento fissata al manicotto 12.
Una vite di fissaggio (non illustrata) potrà essere inserita in un foro passante ricavato superiormente alla cuffia 17 con il gambo in impegno del corpo cilindrico per fissare quest’ultimo con sicurezza alla cuffia 17 medesima.
Il telo 3 potrà essere ottenuto in corpo unico ovvero preferibilmente in una pluralità di porzioni sagomate giuntate tra loro in corrispondenza delle pieghe apicali 7 e/o del fondo 6 delle falde 3 del telo 3, al fine di sagomarle vantaggiosamente nella foggia a schiena d’asino sopra descritta.
Le traverse di irrigidimento 14 supportano (o anche giuntano) le porzioni di telo in corrispondenza delle pieghe apicali 7.
Le porzioni di telo sono preferibilmente giuntate tra loro in corrispondenza delle pieghe di fondo 6 mediante cucitura, incollaggio o termosaldatura.
I tiranti 10’, 10’’ hanno una tensione piuttosto elevata e formano una tensostruttura con la struttura di supporto 2 in grado di supportare il telo 3 senza eccessivi beccheggiamenti che modificherebbero i canali di scolo 9 oltre a provocare fastidiosi rumori. I tiranti 10’, 10’’ consentono di assorbire le folate di vento senza trasmettere sforzi eccessivi al telo 3 che si potrebbe altrimenti strappare.
Allo scopo, i tiranti sono preferibilmente in acciaio ed hanno vantaggiosamente un diametro compreso tra 4 e 20 mm ed un allungamento percentuale con il telo in posizione estesa compreso tra 0,1 per mille e 0,5%.
Preferibilmente, i tiranti sono ottenuti con cavi di acciaio, in particolare a più trefoli, o con aste di acciaio, ad esempio a sezione circolare.
I tiranti, vantaggiosamente in acciaio, hanno lunghezza compreso nell’intervallo tra 1.000 e 8.000 mm ed allungamento (allungamento elastico e non di assestamento) compreso nell’intervallo di 1-20 mm con il telo 3 in posizione estesa B.
La tenda a falde 1 comprende inoltre vantaggiosamente mezzi di traino 18 i quali agiscono sul bordo anteriore del telo 3 per spostarlo tra la posizione raccolta A e la posizione estesa B.
Preferibilmente, il bordo anteriore 3’’’ del telo 3 à ̈ provvisto di una barra frontale mobile su cui agiscono i mezzi di traino 18.
Preferibilmente, anche il bordo posteriore 3’’ del telo à ̈ provvisto di una barra posteriore fissata alla struttura di supporto in corrispondenza dell’inizio del telo 3 ovvero in proiezione al suolo all’inizio dell’area 5 da ricoprire.
Vantaggiosamente, i mezzi di traino 18 comprendono un cavo di trasporto 19 avvolto ad anello su una coppia di pulegge 20 montate sulla struttura di supporto 2 in corrispondenza dei bordi anteriore 3’’’ e posteriore 3’’ del telo. Preferibilmente sono previste due coppie di pulegge montate su ciascun lato del telo 3.
Il cavo 19 à ̈ quindi fissato al bordo anteriore del telo 3 ed à ̈ azionato a ruotare attorno alle pulegge 20 mediante mezzi attuatori 21 così da spostare il telo 3 in avanti ed indietro lungo la sua direzione di scorrimento Y grazie ai suoi tratti paralleli affiancati ai bordi laterali 3’ del telo 3 medesimo.
I mezzi attuatori 21 comandano la rotazione di una puleggia motrice, preferibilmente cinematicamente collegata alla puleggia disposta parallelamente sull’altro lato mediante un asta di trasmissione ad esempio aventi le estremità quadre.
I mezzi attuatori 21 sono di tipo manuale, ad esempio costituiti da un arganello o da una carrucola meccanicamente connessi ad una delle pulegge (puleggia motrice), ovvero di tipo automatico e ad esempio costituiti da un motore, elettricamente connesso ad un quadro di comando e meccanicamente collegato con il suo albero alla puleggia motrice mediante mezzi di trasmissione quali ruote dentate o una cinghia.
Le pulegge sono montate su perni preferibilmente in finestre ricavate nella porzione inferiore delle colonne 50.
Il trovato così concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, esso potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità .
Claims (15)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Tenda a falde la quale comprende: - una struttura di supporto (2); - almeno un telo (3) estendentesi tra due bordi laterali (3’) da un bordo posteriore (3’’) ad un bordo anteriore (3’’’): - definente una pluralità di falde (4) con direzione di sviluppo (X) sostanzialmente parallele tra loro, - supportato da detta struttura di supporto (2) sopra ad un’area da ricoprire (5), e - mobile lungo una direzione di scorrimento (Y) sostanzialmente ortogonale alla direzione di sviluppo (X) di dette falde (4), tra almeno una posizione ritratta (A), in cui dette falde (4) sono addossate l’una all’altra, ed almeno una posizione estesa (B), in cui dette falde (4) sono almeno parzialmente distese sopra a detta area da ricoprire (5); - dette falde (4) essendo delimitate da almeno una piega di fondo (6) e da almeno due pieghe apicali (7) tra cui rimangono definite due sponde (8) delimitanti almeno un canale di scolo (9) orientato trasversalmente alla direzione di scorrimento (Y) di detto telo (3) e dotato di almeno declivio verso almeno un bordo laterale (3’) di detto telo (3); caratterizzata dal fatto di comprendere almeno due coppie (10) di tiranti, ciascuna delle quali coppie (10) comprendendo un tirante superiore (10’) ed un tirante inferiore (10’’), fissati alle loro estremità a detta struttura di supporto (2), estendentesi distanziati tra loro uno sopra all’altro sostanzialmente lungo detta direzione di scorrimento (Y) del telo (3) in corrispondenza dei suoi bordi laterali (3’); i bordi laterali (3’) di detto telo (3) essendo scorrevolmente impegnati con le estremità laterali di dette pieghe apicali (7) a detti tiranti superiori (10’) e con le estremità laterali di dette pieghe di fondo (6) a detti tiranti inferiori (10’’); i tiranti di dette coppie di tiranti (10) essendo distanziati tra loro con detto telo (3) in posizione raccolta (A) in misura maggiore rispetto a detto telo (3) in posizione estesa (B) per una distanza di avvicinamento (F) determinante un tensionamento elastico delle falde (4) di detto telo (3) in detta posizione estesa (B).
- 2. Dispositivo avvolgitore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti tiranti (10’, 10’’), in particolare di acciaio, hanno diametro compreso tra 4 e 20 mm ed allungamento percentuale con detto telo in posizione estesa compreso tra 0,1 per mille e 0,5%.
- 3. Dispositivo avvolgitore secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti tiranti (10’, 10’’) sono ottenuti con cavi di acciaio, in particolare a più trefoli, o con aste di acciaio.
- 4. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti tiranti (10’, 10’’) hanno lunghezza compresa nell’intervallo tra 1.000 e 8.000 mm ed allungamento compreso nell’intervallo di 1-20 mm con detto telo in posizione estesa.
- 5. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti tiranti sono sostanzialmente paralleli tra loro e che le falde (4) si allargano dalla linea mediana del telo (3) ai bordi anteriore (3’’’) e posteriore (3’’) del telo (3) con detto telo (3) in posizione estesa (B).
- 6. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che durante il passaggio del telo dalla posizione raccolta (A) alla posizione estesa (B) le falde (4) del telo tendono in avvicinamento i tiranti (10’, 10’’) di ciascuna coppia di tiranti (10) essendo di conseguenza sottoposte ad una forza di reazione elastica da parte di detti tiranti (10’, 10’’) che le pone in trazione sostanzialmente verticale.
- 7. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che durante il passaggio del telo (3) dalla posizione raccolta (A) alla posizione estesa (B) le falde (4) tendono in avvicinamento rispettivamente i tiranti superiori (10’) ed in tiranti inferiori (10’’) delle due coppie di tiranti essendo di conseguenza sottoposte ad una forza di reazione elastica da parte di detti tiranti (10’, 10’’) che le pone in trazione sostanzialmente orizzontale.
- 8. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di traino agenti sul bordo anteriore (3’’’) di detto telo (3) per spostarlo tra la posizione raccolta (A) e la posizione estesa (B).
- 9. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di traino (18) comprendono un cavo di trasporto (19) avvolto ad anello su una coppia di pulegge (20) montate su detta struttura di supporto (2) in corrispondenza dei bordi anteriore (3’’’) e posteriore (3’’) di detto telo (3), fissato al bordo anteriore (3’’’) di detto telo (3) ed azionato a ruotare attorno a dette pulegge (20) da mezzi attuatori (21).
- 10. Dispositivo avvolgitore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi attuatori (21) sono costituiti da un arganello, ovvero da una carrucola meccanicamente connessa ad una di dette pulegge, ovvero da un motore elettrico.
- 11. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di traverse di irrigidimento (14) montate in corrispondenza delle pieghe apicali (7) delle falde (4) di detto telo (3).
- 12. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto telo (3) à ̈ ottenuto mediante una pluralità di porzioni sagomate giuntate tra loro in corrispondenza delle pieghe apicali (7) e/o di fondo (6) delle falde (4) di detto telo (3).
- 13. Dispositivo avvolgitore secondo le rivendicazioni 11 e 12, caratterizzato dal fatto che dette traverse di irrigidimento (14) supportano tra loro dette porzioni di telo (3) in corrispondenza di dette pieghe apicali (7).
- 14. Dispositivo avvolgitore secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che dette porzioni di telo (3) sono giuntate tra loro in corrispondenza di dette pieghe di fondo (6) mediante cuciture, o mediante incollaggio o mediante termosaldatura.
- 15. Dispositivo avvolgitore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette pieghe di fondo (6) definiscono una curva con concavità rivolta verso l’area da ricoprire (5) così da definire detto canale di scolo (9) con drenaggio dell’acqua da ambo i bordi laterali (3’) del telo (3).
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