ITPD20110155A1 - Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura degli edifici - Google Patents

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ITPD20110155A1
ITPD20110155A1 IT000155A ITPD20110155A ITPD20110155A1 IT PD20110155 A1 ITPD20110155 A1 IT PD20110155A1 IT 000155 A IT000155 A IT 000155A IT PD20110155 A ITPD20110155 A IT PD20110155A IT PD20110155 A1 ITPD20110155 A1 IT PD20110155A1
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    • F23COMBUSTION APPARATUS; COMBUSTION PROCESSES
    • F23JREMOVAL OR TREATMENT OF COMBUSTION PRODUCTS OR COMBUSTION RESIDUES; FLUES 
    • F23J13/00Fittings for chimneys or flues 
    • F23J13/02Linings; Jackets; Casings
    • F23J13/025Linings; Jackets; Casings composed of concentric elements, e.g. double walled
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04DROOF COVERINGS; SKY-LIGHTS; GUTTERS; ROOF-WORKING TOOLS
    • E04D13/00Special arrangements or devices in connection with roof coverings; Protection against birds; Roof drainage ; Sky-lights
    • E04D13/14Junctions of roof sheathings to chimneys or other parts extending above the roof
    • E04D13/147Junctions of roof sheathings to chimneys or other parts extending above the roof specially adapted for inclined roofs
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F23COMBUSTION APPARATUS; COMBUSTION PROCESSES
    • F23JREMOVAL OR TREATMENT OF COMBUSTION PRODUCTS OR COMBUSTION RESIDUES; FLUES 
    • F23J13/00Fittings for chimneys or flues 
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    • F23COMBUSTION APPARATUS; COMBUSTION PROCESSES
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Description

Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura degli edifìci Descrizione
La presente invenzione riguarda un dispositivo per il risanamento dello scarico di fumi di civili abitazioni.
Stato della tecnica
E’ risaputo che i vecchi scarichi dei fumi, o camini, o canne fumarie (altrimenti dette canali da fumo) presenti nelle abitazioni civili e residenziali, devono per legge o per buona norma essere resi impermeabili.
Infatti il materiale con cui sono stati realizzati detti scarichi dei fumi nel passato, sebbene apparisse adeguato strutturalmente ed all’uso, si è constatato che esso è talmente permeabile ai fumi stessi, alla condensa, poco resistente agli acidi e scarsamente coibente che non può essere accettato ulteriormente.
Attualmente pertanto non sono più ammessi i materiali di seguito elencati.
L’utilizzo di elementi in fibrocemento non è più possibile per la scabrezza della superficie, la limitata capacità di resistenza gli shock termici.
Il conglomerato cementizio è scarsamente impermeabile ai gas ed alla condensa, ha poca resistenza agli acidi ed è scarsamente coibente .
Il laterizio è poco resistente agli acidi ed è scarsamente coibente, oltre che essere problematico nei giunti tra due blocchi.
I blocchi di refrattario non sono impermeabili se non con un specifico trattamento vetrificante, ma vi è necessità di specifici sigillanti tra i blocchi. I motivi per cui la norma ha imposto il risanamento delle canne fumarie realizzate con i sopraesposti materiali sono molteplici e tutti motivati.
Innanzi tutto la impermeabilità ai gas ed alle condense, quindi una buona resistenza agli acidi, una adeguata resistenza al calore ed una sufficiente coibenza termica.
A tale cogenza si potrebbe rispondere in diversa maniera, dal radicale rifacimento della canna fumaria, alla sua sanificazione o altro.
Tuttavia molti di tali metodi per adeguarsi alla normativa non sono fattibili in termini economici, o tecnici, o pratici.
Il mercato si è indirizzato pertanto verso il risanamento dello scarico dei fumi attraverso Tinserimento nella canna fumaria di una serie di tubi inossidabili di opportuno diametro, molto spesso in doppia parete o circondanti con coppelle di lana di roccia o con il semplice riempimento dell’ intercapedine tra canna fumaria e tubo con lana di roccia ricavata da rotolo.
E’ evidente che il diametro di tali tubi non possa essere maggiore della sezione della condotta di scarico fumi esistente.
Infatti poiché per un buon tiraggio, ma anche per normativa, lo scarico dei fumi deve avvenire ad un certa temperatura, tali tubi devono essere del tipo coibentato, e pertanto la soluzione dei tubi a doppia parete coibentati è la soluzione preferita. Altre soluzioni, di inserire delle semplici tubazioni non coibentate ed inserire nello spazio residuo tra canale di fumo e tubi del materiale coibente ignifugo si è rivelato non garantire una qualità dell’ intervento eseguito.
Inoltre tali tubi solitamente di lunghezza di 0,5 o 1 mt presentano delle opportune guarnizioni di tenuta, generalmente in silicone, all’innesto dell’uno sull’altro per garantire la perfetta ermeticità della canna fumaria.
La sequenza di innesto delle estremità maschio femmina è disposta in maniera tale che la condensa venga sempre mantenuta entro il canale di scarico dei fumi (interno ai detti tubi).
Se tale modalità di risanamento è praticamente accettata e rispondente alla normativa, la problematica della parte sporgente oltre la copertura del tetto è rimasta tuttora irrisolta.
Infatti la parte sporgente del camino oltre la copertura, essendo molto spesso stata realizzata in laterizio e solo esternamente eventualmente intonacata, per la qualità del materiale, esposto e sottoposto agli agenti atmosferici dall’ esterno e soggetto al passaggio dei fumi aH’intemo che tendono in prossimità della fuoriuscita nel tratto terminale a condensare, è generalmente precaria.
Tale parte sporgente durante un risanamento è quindi molto spesso eliminata, e sostituita da un ultimo tratto terminale da una tubazione di materiale inox del tipo a doppia parete coibentato.
Anche in questo caso l’impiego di tubazioni coibentate è d’obbligo nella parte terminale, essendo detta parte esposta direttamente all’esterno, senza alcun riparo.
Come si è visto la misura standard di tali tubazioni è generalmente di un metro. La buona norma è che tuttavia la misura di tale tubazione sporgente oltre la copertura del tetto sia molto maggiore.
Naturalmente se la tenuta meccanica di una tubazione innestata nei tratti terminali sulle tubazioni contigue, non dà problemi, quando risulta confinata e compresa entro i blocchi della preesistente canna fumaria, una tubazione innestata a sbalzo oltre la copertura crea diversi ed irrisolti problemi di tenuta meccanica.
Oltre a tutti i sovraesposti inconvenienti che si presentano durante il risanamento della condotta, vi è un ulteriore inconveniente finora molto spesso trascurato, ma irrisolto; riguarda la questione relativa al trafilamento di acqua meteorica nel canale di scarico dei fumi, acqua che lambisce la parete esterna dei tubi di risanamento e che scende entrando nel canale da fumo esistente.
Una modalità tutt’ora seguita consiste nel riempire con malta cementizia gli interstizi tra la parete esterna dei tubi di risanamento e il canale da fumo esistente.
Tale sigillatura, bloccando stabilmente detti tubi rispetto al canale da fumo, impedisce ogni movimento dovuto alla dilatazione termica dei detti tubi e impedisce ogni possibile intervento di manutenzione e/o ispezione se non con la demolizione strutturale della parte dove tale malta cementizia è stata inserita. Per evitare tutto questo non è neppure sufficiente procedere tramite schiumatura (essendo tale prodotto non ignifugo), poiché con il tempo ed essendo a contatto con il canale dei fumi caldo non risulta a tenuta, distaccandosi per shock termico dal perimetro esterno della tubazione dei fumi e lasciando trafilare l’acqua meteorica o di condensa.
Scopi deH’invenzione
In questa situazione, scopo principale della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un dispositivo che possa risolvere i sopradescritti inconvenienti, in maniera semplice, pratica, affidabile e dal costo contenuto, secondo quanto riportato nell’ oggetto delle rivendicazioni
Un ulteriore scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un dispositivo che fornisca nella parte sporgente oltre la copertura la necessaria solidità strutturale.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un dispositivo che garantisca la tenuta idraulica verso indesiderati trafilamenti dell’acqua meteorica.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un dispositivo che eviti ogni problema di tenuta dei gas di scarico.
Un ulteriore scopo dalla presente invenzione è mettere a disposizione un dispositivo che possa agevolmente essere installato evitando ogni impuntamento.
Presentazione deH’invenzione
Questi ed altri scopi ancora vengono tutti raggiunti dal dispositivo oggetto dell’ invenzione, secondo le rivendicazioni allegate.
Vantaggi dell’ invenzione
Vantaggiosamente il dispositivo per lo scarico dei fumi oltre la copertura degli edifici comprende un tubo a doppia parete la cui parete interna è in grado di accoppiarsi con la tubazione sottostante, genericamente ma non essenzialmente disposta entro il canale da fumi esistente, e presenta una parete interna molto sporgente rispetto a quella interna.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo dell’invenzione consiste nel fatto che la parte sporgente della parete interna rispetto a quella esterna è sufficiente per fornire una ragionevole rigidità strutturale alla continuità delle tubazioni e soprattutto per la parte a sbalzo quando risulta infilata in maniera telescopia entro la tubazione sottostante, per la suddetta rigidità si è constatato che la lunghezza della detta sporgenza deve essere pari a circa da 1 a 10 diametri del tubo costituito dalla parete interna.
Un altro vantaggio del dispositivo dell’invenzione consente il facile infilamento telescopico se almeno la parte sporgente della tubazione interna presenta configurazione rastremata, togliendo dallo sviluppo circa 9 mm (nel caso di tubazione di spessore da 6 a 8 decimi) prima della calandratura, facendo assumere a detta parte sporgente un profilo leggermente tronco-conico.
Lo infilamento della parte sporgente della parete interna del detto tubo di risanamento esterno garantisce la tenuta alla fuoriuscita dei fumi.
Con l’adozione di una conversa dotata di collarino, disposta addossata allo estradosso del tetto, da cui il detto tubo di risanamento esterno sporge, vantaggiosamente si garantisce la tenuta contro il trafilamento di acqua piovana, essendo il diametro di detto collarino leggermente inferiore a quello della parete esterna, per potersi infilare.
Vantaggiosamente il dispositivo dell’ invenzione, per raggiungere la quota prevista di emissione fumi, può essere infilato in serie con un ulteriore dispositivo.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo dell’invenzione consiste nel chiudere l’estremità terminale superiore con una flangia saldata o bordata di tenuta tra la parete esterna e la parete interna, impedendo ogni imprevisto trafilamento di acqua nella intercapedine tra le due dette tubazioni coassiali.
Preferibilmente tale flangia è disposta con un leggero battente rispetto al bordo del tubo interno, scongiurando anche trafilamenti di acqua all’ interno del condotto dei fumi.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell’invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
la fig. 1 mostra un assieme con vista prospettica esplosa dei vari componenti oggetto dell’invenzione;
la fig. 2 mostra il dispositivo oggetto dell’invenzione secondo una vista piana esplosa con i vari elementi su cui va inserito.
Descrizione dettagliata
La modalità di risanamento attualmente realizzata del canale dei fumi 1, solitamente costituito da blocchi sovrapposti di un materiale laterizio, refrattario, o altro, viene eseguita, in maniera consolidata, tramite rinserimento entro la sezione del detto canale dei fumi 1 di una tubazione 2 a doppia parete coibentata con uno strato di coibente 3 coassialmente compreso nella doppia parete.
Tale intervento sporge generalmente sull’estradosso della falda 4 inclinata del tetto, senza alcuna specifica ed oculata previsione riguardo alla tenuta meccanica della parte sporgente ed a eventuali trafilamenti di acqua meteorica all’intemo del canale da fumo.
Infatti l’intervento attuale prevede il proseguimento oltre il manto di copertura con ulteriori spezzoni di tubi singoli o a doppia parete, senza alcun tipo di ancoraggio e/o guarnizione di tenuta.
L’invenzione, oggetto del brevetto, si differenzia rispetto alla realizzazione della parte nota, per quanto riguarda la parte sporgente oltre l’estradosso della falda 4 inclinata del tetto.
Adagiata in accostamento su tale falda 4 inclinata del tetto è posto una conversa 5 inclinata.
E’ evidente che la conversa 5, nel caso si tratti di un tetto piano, sarà una conversa piana.
Tale conversa 5 è dotata di un collarino 6 disposto entro il profilo della conversa 5 a tenuta rivolto sull’esterno.
Tale conversa 5 ha il compito di evitare ogni eventuale trafilamento di acqua meteorica all’intemo del canale da fumo nel tetto.
Sull’esterno del collarino 6 di tale conversa 5 risulta infilata in maniera telescopica la parete esterna 8 del tubo di risanamento esterno 7 oggetto dell’ invenzione, di modo che tutta l’acqua che lambisce scendendo detta parete esterna 8 risulta allontanata grazie alla detta conversa 5.
Il tubo di risanamento esterno 7 è dotato di una parete interna 9 molto sporgente (indicativamente da 1 a 10 diametri) rispetto alla parete esterna 8 ed in grado di accoppiarsi con la tubazione 2 presente all’interno del canale dei fumi in maniera telescopica.
In particolare tale parete interna 9 penetra entro tale tubazione 2 per un tratto sufficientemente lungo tale da conferire alla parte del tubo di risanamento esterno, posta a sbalzo oltre la falda 4 del tetto una adeguata resistenza meccanica e strutturale.
Infatti la parte a sbalzo del tubo di risanamento esterno 7 è soggetta alla spinta del vento, a sollecitazioni, spinte e carico che si configurano come eventi eccezionali ed imprevisti, ma a cui il suddetto tubo di risanamento esterno 7 deve adeguatamente resistere senza il pericolo che possa sfilarsi e precipitare al suolo. La detta parete interna 9 (o almeno una parte sporgente della tubazione interna) è profilata in maniera leggermente tronco-conico, per facilitare l’inserimento e montaggio nella preesistente tubazione 2, garantendo tuttavia la prescritta tenuta ai gas di scarico e fumi e fornendo la necessaria prestazione meccanica.
Nel caso in cui la quota di scarico dei fumi sia oltre la lunghezza raggiunta dal tubo di risanamento esterno 7 rispetto al manto di copertura 10 del tetto, possono essere utilizzati più tubi di risanamento esterno 7 disposti in serie, l’uno infilato sull’altro fino a raggiungere la quota di scarico fumi richiesta.
Nella parte terminale dell’uno o più tubi di risanamento esterno 7 viene posto un adeguato terminale antipioggia 11, generalmente chiamato, cappello o cappello antipioggia.
Eventualmente Γ estremità terminale del tubo di risanamento esterno 7 al fine di evitare l’indesiderato ingresso e ristagno d’acqua nella parte superiore, può essere chiusa da una flangia, saldata o bordata di raccordo delle dette sue due pareti, che impedisce l’ingresso di umidità, condensa, gocciolamenti nello spazio compreso tra la prima e seconda parete del detto tubo di risanamento esterno 7, garantendo le prestazioni del coibente compreso tra le due dette pareti.
Per evitare che un ristagno d’acqua possa penetrare entro la sezione del tubo interno, interessata dal passaggio dei gas di scarico o dei fumi, è opportuno che detta flangia sia fissata leggermente al di sotto (qualche centimetro) del bordo del tubo interno.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura degli edifici comprendente un tubo (7) a doppia parete (8, 9) caratterizzato dal fatto che la parete interna (9) del detto tubo (7), in grado di accoppiarsi con la tubazione sottostante, presenta una parete interna (9) molto sporgente rispetto a quella esterna (8).
  2. 2. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la parte sporgente della parete interna (9) rispetto a quella esterna (8) è pari a circa da 1 a 10 diametri del tubo (7) costituito dalla parete interna (9).
  3. 3. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che almeno la parte terminale della parete interna (9) sporgente è configurata secondo un profilo leggermente tronco-conico.
  4. 4. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura secondo una più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che rinfilamento della parte sporgente della parete interna (9) del detto tubo (7) di risanamento esterno garantisce la tenuta alla fuoriuscita dei fumi.
  5. 5. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura secondo una più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che addossato alla estradosso del tetto (4), da cui il detto tubo (7) di risanamento esterno sporge, è presente una conversa (5) provvista di collarino (6), il cui diametro è leggermente inferiore a quello della parete esterna (8), per potersi infilare.
  6. 6. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura secondo una più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che per raggiungere la quota prevista di emissione fumi si adottano uno o più di detti tubi (7) di risanamento esterno uno infilato nell’altro in serie.
  7. 7. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura secondo una più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il detto tubo (7) di risanamento esterno terminale presenta l’estremità provvista di flangia saldata o bordata di tenuta tra la parete esterna (8) e la parete interna (9).
  8. 8. Dispositivo per lo scarico dei fumi sporgente oltre la copertura secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta flangia è disposta sotto quota rispetto al bordo della parete interna (9).
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