ITPD20090044A1 - Dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione - Google Patents

Dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione Download PDF

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ITPD20090044A1
ITPD20090044A1 IT000044A ITPD20090044A ITPD20090044A1 IT PD20090044 A1 ITPD20090044 A1 IT PD20090044A1 IT 000044 A IT000044 A IT 000044A IT PD20090044 A ITPD20090044 A IT PD20090044A IT PD20090044 A1 ITPD20090044 A1 IT PD20090044A1
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IT
Italy
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current
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Mario Berton
Loris Michielutti
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S G E Societa Generale Di Elettron Ica S R L
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    • H05BELECTRIC HEATING; ELECTRIC LIGHT SOURCES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; CIRCUIT ARRANGEMENTS FOR ELECTRIC LIGHT SOURCES, IN GENERAL
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    • H05B47/20Responsive to malfunctions or to light source life; for protection
    • H05B47/21Responsive to malfunctions or to light source life; for protection of two or more light sources connected in parallel
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  • Circuit Arrangement For Electric Light Sources In General (AREA)

Description

DISPOSITIVO RIVELATORE DI GUASTI
PER UNA RETE DI ILLUMINAZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione concerne un dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione secondo il preambolo della rivendicazione indipendente.
In particolare, tale dispositivo à ̈ vantaggiosamente impiegabile per consentire il controllo e la gestione delle linee di alimentazione elettrica di una rete di illuminazione pubblica locale come, per esempio, quelle che forniscono energia ai lampioni posti lungo le strade e negli spazi pubblici di una determinata area geografica, quale il territorio di un comune o di una provincia.
Stato della tecnica
Come à ̈ noto, l’illuminazione dei luoghi pubblici, quali strade, piazze, argini, piste ciclabili, ecc., prevede l’impiego di un grande numero lampade, tipicamente montate su lampioni della luce ed alimentate mediante una dedicata rete di illuminazione pubblica derivante dalla rete di distribuzione elettrica nazionale o locale.
Tale rete di illuminazione pubblica, in particolare, comprende una o più linee di alimentazione principali di energia, le quali fanno capo a più quadri elettrici distribuiti in una determinata area geografica, quale ad esempio il territorio di un comune o una provincia, raggiunta dal servizio pubblico.
Da ciascun quadro elettrico stradale si sviluppano una o più linee secondarie ciascuna destinata ad alimentare le lampade per illuminare una circoscritta zona, come ad esempio la carreggiata di una strada, ovvero un tratto di una strada in caso di vie particolarmente lunghe, ovvero più strade in caso di vie secondarie più brevi.
Nel dettaglio, un quadro elettrico fornisce una determinata potenza standard, ad esempio 5 KW per fase, a ciascuna linea secondaria, la quale à ̈ costituita tradizionalmente da un cavo trifase a 380 V. Quest’ultimo, inoltre, à ̈ accoppiato ad un neutro per portare la tensione fase-neutro (usata per alimentare le lampade) al valore standard di 220 V.
Ciascun quadro elettrico à ̈ dotato di un interruttore generale, per abilitare l’afflusso di energia elettrica dalla linea principale, e di tre interruttori ausiliari associati a ciascuna fase del cavo in uscita dallo stesso quadro elettrico, per attivare o disattivare singolarmente tali fasi. È previsto, inoltre, un interruttore magneto-termico differenziale per garantire le adeguate condizioni di sicurezza in caso di perdite di corrente verso terra.
Una fotocellula, collegata al quadro elettrico, posta tipicamente in posizione sollevata da terra in prossimità ad esempio di un lampione della linea secondaria, consente di comandare automaticamente l’accensione e lo spegnimento delle lampade in base all’intensità della luce naturale del sole.
L’ente preposto alla gestione della rete di illuminazione pubblica deve garantire un corretto funzionamento di tutte le lampade alimentate dalle linee secondarie assicurando, in particolare, un pronta e rapida riparazione di eventuali guasti.
Per questo motivo, oggigiorno trovano sempre maggiore impiego apparecchiature per rilevare guasti della rete di illuminazione, quali ad esempio la rottura di una o più lampade, ed in grado di comunicare con una centrale operativa per segnalare tali guasti.
Come à ̈ noto, le apparecchiature tradizionali prevedono di installare su ogni lampada della rete di illuminazione un dispositivo di controllo, tipicamente di tipo elettronico, in grado di monitorare il solo funzionamento di quella specifica lampada. Nel caso di rottura di tale lampada, il dispositivo invia alla centrale operativa un segnale di guasto mediante, ad esempio, un powerline modulato sulla linea di alimentazione o un sistema di comunicazione wireless.
Ad esempio, à ̈ noto dallo stato della tecnica dotare ciascuna lampada della rete di illuminazione di un regolatore di corrente e di una unità di comunicazione bidirezionale collegata allo stesso regolatore. L’intero insieme delle lampade della rete di illuminazione à ̈ suddiviso in distinti sottogruppi (comprendenti un determinato numero di lampade), ciascuno dei quali à ̈ in grado di comunicare con una corrispondente unità di controllo locale, montata sua una delle lampade dello stesso sottogruppo. Le unità di controllo locali sono coordinate da una unità di controllo centrale. Le comunicazioni tra lampade e unità di controllo locali e tra queste ultime e l’unita di controllo centrale avvengono mediante un sistema di trasmissione wireless.
Operativamente, l’eventuale rottura di una lampada determina l’invio di un segnale wireless da parte della corrispondente unità di comunicazione alla relativa unità di controllo locale. Quest’ultima trasferisce i dati ricevuti all’unità di controllo centrale, dove vengono elaborati, memorizzati in un database e trasmessi agli operatori con l’indicazione della precisa lampada guastatasi.
Questa soluzione di tipo noto, tuttavia, si dimostrata nella pratica non scevra di inconvenienti.
Un primo inconveniente deriva dalla necessità di dover installare un dispositivo di controllo su ogni lampada della rete di illuminazione. L’elevato numero delle lampade di una rete di illuminazione pubblica, quale ad esempio quella di un comune di medie dimensione, e pertanto del numero di dispositivi di controllo necessari, rende notevolmente oneroso per l’acquirente il costo di tale apparecchiatura di tipo noto.
Non risulta inoltre necessario indicare esattamente qual à ̈ l’esatta lampada soggetta ad un guasto, poiché quando un operatore esce per eseguire dei lavori di riparazione, fa una ispezione generale dell’intera linea secondaria collegata ad un quadro elettrico per rilevare la presenza di ulteriori guasti ed evitare successivi interventi presso quella linea. Perciò, l’installazione di un dispositivo di controllo su ciascuna lampada risulta ingiustificato e non necessario implicando il sostenimento di inutili spese.
Un ulteriore inconveniente à ̈ legato al fatto che la complessa organizzazione gestionale di un così elevato numero di dispositivi richiede un articolato centro di controllo e, quindi, l’acquisto di hardware e software specifici con un conseguente ulteriore aggravio delle spese da parte dell’acquirente.
Un altro inconveniente deriva dal fatto che l’elevato numero di tali dispositivi e la complessa organizzazione gestionale richiedono periodici interventi di aggiornamento e manutenzione da parte di personale specializzato determinando un elevato costo delle spese di gestione. In particolare, l’impiego di un elevato numero di dispositivi di controllo installati direttamente sulle lampade aumenta il rischio di guasti dei dispositivi medesimi implicando onerose spese per interventi di riparazione. Inoltre, l’uso di complessi programmi di gestione rende il software dell’apparecchiatura maggiormente sensibile all’insorgere di errori di sistema che spesso obbligano l’acquirente a richiedere l’intervento di operatori esterni specializzati sostenendo ulteriori spese di manutenzione.
Presentazione dell’invenzione
Scopo principale della presente invenzione à ̈ pertanto quello di superare gli inconvenienti manifestati dalle soluzioni di tipo noto sopra considerate mettendo a disposizione un dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione che consenta di gestire tale rete in maniera semplice ed economica.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione che possa essere agevolmente associato alle linee di alimentazione in modo semplice ed economico.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione il quale sia costruttivamente semplice ed economico da realizzare ed operativamente del tutto affidabile.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione che consenta una facile attivazione e disattivazione delle linee di alimentazione delle lampade da controllare.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell’invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
− la figura 1 mostra uno schema circuitale parziale di un quadro elettrico stradale in cui à ̈ installato il dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione oggetto della presente invenzione.
Descrizione dettagliata
Con riferimento agli uniti disegni à ̈ stato indicato nel suo complesso con 1 il dispositivo rivelatore di guasti per una rete di illuminazione oggetto della presente invenzione.
Esso à ̈ destinato ad essere vantaggiosamente installato in un quadro elettrico 2, il quale à ̈ alloggiato tipicamente all’interno di una cabina stradale contenente anche un eventuale contatore dalla corrente elettrica.
Il quadro elettrico 2 riceve in ingresso almeno una linea di alimentazione principale 3 derivante dalla rete di distribuzione elettrica pubblica, la quale si attesta ad un interruttore generale 4 contenuto nel quadro elettrico 2 medesimo.
Tale linea di alimentazione principale 3 fornisce energia ad almeno una linea di alimentazione secondaria 5, in uscita dallo stesso quadro elettrico 2 ed atta ad alimentare almeno una pluralità di lampade 6.
In particolare, ciascuna linea secondaria 5 comprende convenzionalmente un cavo trifase a 380 V accoppiato con un neutro 8 allo scopo di portare la tensione fase-neutro per alimentare le lampade 6 al valore standard di 220 V.
Il quadro elettrico 2 fornisce a ciascuna fase 7 del cavo trifase una determinata potenza, ad esempio 5 KW, sufficiente per alimentare una fila di lampade 6, convenzionalmente disposte in configurazione parallela rispetto alla fase 7, adibite ad illuminare, per esempio, un tratto di una strada principale ovvero più vie secondarie.
La rete di illuminazione pubblica prevede l’utilizzo di più di tipi di lampade 6 (ad incandescenza, al plasma, allo xeno, alogene, fluorescenti, ecc.) di diversa potenza (per esempio: 80 W, 125 W, 200 W, 250 W, 400 W). Ovviamente, il numero di lampade 6 che possono essere alimentate da un singola fase 7 dipende dalla potenza assorbita dalle lampade 6 medesime.
Il quadro elettrico 2 comprende, inoltre, tre interruttori secondari (non illustrati), uno per ciascuna fase 7, allo scopo di comandare singolarmente il passaggio di corrente in ciascuna di esse. È previsto, inoltre, un interruttore magneto-termico differenziale per garantire le adeguate condizioni di sicurezza in caso di perdite di corrente verso terra.
La linea secondaria 5, inoltre, à ̈ intercettata da un dispositivo fotosensibile 24 atto a comandare, mediante un interruttore ausiliario 9, lo stato di attivazione e di disattivazione di ciascuna delle fasi 7 delle stessa linea secondaria 5 in base all’intensità della luce naturale. Tale dispositivo fotosensibile 24 comprende, ad esempio, una fotocellula montata usualmente in posizione sollevava da terra in prossimità di una lampada 6 della fila alimentata da ciascuna fase 7.
In accordo con l’idea alla base della presente invenzione il dispositivo rivelatore 1 di guasti oggetto della presente invenzione comprende almeno una unità di controllo elettronico 10, montata sul quadro elettrico 2, ed almeno un sensore di corrente 11 collegato a quest’ultima ed operativamente associato ad almeno una fase 7 della linea secondaria 5 per misurare la corrente da essa assorbita.
Nel dettaglio, il dispositivo rivelatore 1 (e quindi l’unità di controllo 10) à ̈ alimentato mediante una apposita linea di alimentazione ausiliaria a 220 V derivata, ad esempio, dalla linea di alimentazione principale 3.
Sono previsti, in particolare, tre sensori di corrente 11, ciascuno associato ad una fase 7 del cavo trifase della linea secondaria 5 e collegati all’unità di controllo 10 mediante primi ingressi 12.
Vantaggiosamente, ciascun sensore di corrente 11 à ̈ dotato di un cavo flessibile 13 concatenabile ad anello attorno ad una fase 7 ed avente le estremità giuntabili meccanicamente mediante mezzi di aggancio amovibili 14. Questi ultimi, ad esempio, comprendono un innesto a bottone dotato di un componente femmina, fissato ad una estremità del cavo flessibile 13, suscettibile di ricevere in rapporto di trattenimento un componente maschio, fissato all’altra estremità dello stesso cavo flessibile 13.
Per installare tali sensori 11 à ̈ sufficiente abbracciare il loro cavo flessibile 13 alla fase 7 del cavo trifase e connettere le loro estremità mediante l’innesto a bottone senza la necessità di staccare la corrente dalle linee di alimentazione secondarie 5 o eseguire laboriosi cablaggi. Il dispositivo rivelatore 1, inoltre, comprende mezzi elettronici di discriminazione montati sull’unità di controllo 10 ed atti a rilevare, rispetto ad un valore di riferimento, una variazione di corrente misurata dai sensori di corrente 11 sulla corrispondente fase 7 della linea secondaria 5. Tale variazione di corrente à ̈ di valore rapportabile ad un mancato assorbimento di corrente da parte di almeno una lampada 6 connessa ad una delle fasi 7 della linea secondaria 5.
Il valore di riferimento potrà essere definito direttamente dal dispositivo rivelatore 1 il quale una volta installato procederà a misurare la corrente assorbita dalla linea secondaria 5 in un primo periodo di apprendimento successivo alla sua installazione.
Nel dettaglio, tali mezzi di discriminazione comprendono vantaggiosamente almeno una scheda elettronica 15 con microprocessore 16 atta a riconoscere, mediante i sensori di corrente 11, variazioni di corrente nelle fasi 7 di valore almeno sostanzialmente pari a quello della minima corrente assorbibile da parte di una delle lampade 6 connesse a tali fasi 7 della linea secondaria 5.
Ad esempio, se le lampade 6 meno potenti alimentate dalla linea secondaria 5 hanno una potenza di 80 W, l’unità di controllo 10 deve avere un precisione sufficientemente spinta per riconoscere un salto di corrente assorbita piccolo almeno quanto quello causato dalla rottura di una lampada 6 da 80 W.
L’unità di controllo 10, inoltre, deve essere in grado di discriminare un calo di corrente dovuto alla rottura di una lampada 6 da cali di corrente causati da altri eventi che influenzano la rete di illuminazione.
A questo scopo, l’unità di controllo 10 à ̈ in grado di ricevere informazioni relative ad altri componenti del quadro elettrico 2 o della rete di illuminazione, le quali informazioni saranno elaborate dal software del microprocessore 16 per identificare le specifiche cause di variazioni di corrente nella linea secondaria 5. Nel dettaglio, l’unità di controllo 10 si basa su una misura ponderata nel tempo atta a verificare una differenza di assorbimento certa (pari ad una singola lampada 6) riferita ad uno storico acquisito tenendo presente eventuali parametri esterni che possono incidere nel cambiamento di assorbimento nelle linee secondarie 5 (quali ad esempio: le tensioni di alimentazione, la temperatura esterna). L’unità di controllo 10 provvede, inoltre, a filtrare eventi di disturbo (quali variazioni di corrente anomale durante per esempio la fase di accensione delle lampade 6), ovvero a verificare il corretto funzionamento della linea di illuminazione (attivazione delle lampade, verifica di consenso dei sensori di accensione, ecc.).
Nel dettaglio, l’unità di controllo 10 à ̈ elettricamente collegata, mediante un suo secondo ingresso 20, all’ingresso della linea principale 3 nel quadro elettrico 2 per verificarne la tensione di alimentazione e discriminare, pertanto, cali di corrente causati dal guasto di una o più lampade 6 da cali di corrente dovuti a variazioni di tensione nella linea di alimentazione principale 3. Queste ultime possono essere provocate da interruzioni del rifornimento di energia elettrica causate, ad esempio, da eventi atmosferici o da guasti momentanei, ovvero da interruzioni determinate dall’ente distributore di energia elettrica, ad esempio, per eseguire operazioni di manutenzione alla rete elettrica locale.
Vantaggiosamente, l’unità di controllo 10 à ̈ collegata, mediante un terzo ingresso 21, al dispositivo fotosensibile 24 di ciascuna fase 7 della linea secondaria 5 per verificare lo stato di quest’ultimo ed il suo corretto funzionamento. In questo modo l’unità di controllo 10 à ̈ in grado di riconoscere se l’assenza di corrente nella linea secondaria 5 à ̈ stata comandata dal dispositivo fotosensibile 24 mediante l’apertura dell’interruttore ausiliario 9.
Inoltre, l’unità di controllo 10 à ̈ collegata in parallelo, mediante un quarto ingresso 22, ad almeno una fase 7 della linea secondaria 5 per verificare l’arrivo di potenza dalla linea di alimentazione principale 3. Le informazioni ricevute dall’unità di controllo 10 mediante tale collegamento vengono elaborate dagli algoritmi di calcolo del software installato nel microprocessore 16 permettendo di discriminare il vero guasto di una lampada 6, ad esempio, dalle variazioni di corrente che si verificano nella fase di preaccensione delle lampade 6 ovvero da variazioni della corrente assorbita dalle lampade 6 causate da variazioni di temperatura o dall’invecchiamento delle lampade 6 medesime.
La linea di alimentazione secondaria 5 in uscita dal quadro elettrico 2 Ã ̈ monitorata, inoltre, per rilevare un eventuale aumento della corrente a causa, per esempio, di perdite di isolamento o di allacciamenti abusivi.
Secondo un aspetto importante della presente invenzione, il dispositivo di controllo 1 comprende un modulo di comunicazione 17 montato sul quadro elettrico 2 e collegato all’unità di controllo 10, atto a scambiare informazioni con almeno una unità remota.
Nel dettaglio, tale modulo di comunicazione 17 à ̈ integrato nell’elettronica dell’unità di controllo 10 ed à ̈ controllato dallo stesso microprocessore 16. Diversamente, il modulo di comunicazione 17 costituisce una unità distinta dotata di un proprio CPU, ed à ̈ collegato all’unità di controllo 10 mediante, ad esempio, connessioni elettriche via cavo.
Con il termine “unità remota†si intende un qualsiasi dispositivo fisicamente separato dal dispositivo rivelatore 1 in grado di scambiare comunicazioni con quest’ultimo mediante il modulo di comunicazione 17. Sono previste, preferibilmente, più unità remote, le quali possono comprendere, ad esempio, uno o più dispositivi portatili forniti in dotazione agli operatori, ovvero un calcolatore in un centro di controllo, ovvero un componente hardware di un calcolatore o collegato a ad un calcolatore. Lo scambio di informazioni tra modulo di comunicazione 17 e unità remota può avvenire mediante un qualsiasi sistema di trasmissione (ad esempio, radio, modem tradizionale, modem GSM/GPRS, mode WIFI, ecc.).
Vantaggiosamente, l’unità di controllo 10 à ̈ atta ad inviare almeno un segnale di avviso, in conseguenza al riconoscimento delle variazioni di corrente su almeno una fase 7 della linea secondaria 5, alle unità remote mediante il modulo di comunicazione 17.
In accordo con una soluzione preferita della presente invenzione, il modulo di comunicazione 17 comprende un dispositivo GSM, in particolare un modem ed un ricetrasmettitore GSM dotato di un’antenna 18. In questo modo il dispositivo rivelatore 1, in caso ad esempio di anomalie, può inviare le informazioni sia come dati che come SMS alle unità remote. Queste ultime comprendono vantaggiosamente uno o più telefoni cellulari preprogrammati di servizio dati in dotazione agli operatori, in grado pertanto di ricevere in forma di SMS le informazioni inviate dal dispositivo rivelatore 1.
Vantaggiosamente, il modulo di comunicazione 17 può interagire anche con un calcolatore, come un semplice PC, in una centrale di controllo posta, ad esempio, nell’ufficio manutenzione.
In accordo con la soluzione preferita illustrata precedentemente, il PC Ã ̈ dotato di un modem GSM per ricevere e trasmettere dai con il modulo di comunicazioni 17 di ciascun dispositivo rivelatore 1.
Utilmente, un semplice software di gestione installato nel PC consente di codificare i dati inviati dal modulo di comunicazione 17 ed identificare il quadro elettrico 2 dove à ̈ stata rilevata una anomalia di funzionamento; tali dati, inoltre, possono indicare anche, ad esempio, la data e l’ora del guasto.
Pertanto, la centrale di controllo ove à ̈ installato il PC può memorizzare in un apposito database i dati inviati dal dispositivo rivelatore 1 relativi agli eventuali guasti, ai consumi, ecc. mettendo in evidenza, ad esempio, data e tipo di guasto, il codice identificativo del quadro elettrico e la zona dove il guasto si à ̈ verificato.
In accordo con una soluzione vantaggiosa della presente invenzione, il modulo di comunicazione 17 à ̈ suscettibile di ricevere segnali di comando da almeno una unità remota per consentire l’attivazione e la disattivazione a distanza di almeno una fase 7 della linea di alimentazione secondaria 5. In questo modo, un operatore, può inviare, ad esempio con il telefono cellulare preprogrammato di servizio, dei comandi a ciascun singolo dispositivo rivelatore 1 per verificare le condizioni delle linee della rete di illuminazione.
Vantaggiosamente, l’unità di controllo 10 à ̈ collegata, mediante un quinto ingresso 23, ad un interruttore porta 19 del quadro elettrico 2 atto a segnalare l’apertura e chiusura della porta dello stesso quadro elettrico 2. In questo modo, l’unità di controllo 10 può rilevare l’accesso al quadro elettrico 2 per operazioni di manutenzione o segnalare eventuali atti vandalici. Tali informazioni sono anch’esse trasmissibili al centro di controllo per essere correttamente registrate.
Utilmente, l’unità di controllo 10, come detto in precedenza, à ̈ programmata per rilevare almeno i segnali di comando inviati dal dispositivo fotosensibile 24 per attivare e disattivare le fasi 7 della linea secondaria 5. Se, ad esempio, nell’arco di un’intera giornata, l’unità di controllo 10 non rileva alcun segnale proveniente dal dispositivo fotosensibile 24, essa invia, mediante il modulo di comunicazione 17, un segnale di avviso ad almeno una delle unità remote per indicare il guasto di tale dispositivo fotosensibile 24.
Preferibilmente, l’unità di controllo 10 à ̈ collegata all’interruttore generale 4 della linea di alimentazione principale 3 per verificare l’interruzione della corrente in tale linea dovuta all’apertura volontaria dell’interruttore generale 4, effettuata ad esempio da un operatore per eseguire lavori di manutenzione. Nel dettaglio, l’interruttore generale 4 à ̈ dotato di un contatto ausiliario collegato in parallelo all’unità di controllo 10 per indicare se tale interruttore 4 à ̈ aperto o chiuso.
Operativamente, quando l’unità di controllo 10 del dispositivo rivelatore 1 oggetto della presente invenzione riconosce un guasto della rete di illuminazione dovuto alla rottura di una lampada 6, essa invia, mediante il modulo di comunicazione 17, un segnale di avviso ad un telefono cellulare di un operatore ovvero al centro di controllo o ad entrambi. In base alle informazioni ricevute, l’operatore può individuare immediatamente il quadro elettrico 2 che alimenta la linea secondaria 5 in cui à ̈ avvenuto il guasto. L’operatore, quindi, recatosi presso tale quadro elettrico 2, invia un segnale di comando all’unità di comunicazione 17 (in forma ad esempio di SMS o segnale dati) per accendere le lampade 6 della corrispondente linea secondaria 5. Successivamente, l’operatore percorre la tale linea secondaria 5 per individuare l’esatta lampada 6 soggetta al guasto.
L’invenzione così descritta raggiunge pertanto gli scopi prefissati.
Ovviamente essa potrà assumere, nella sua realizzazione pratica, anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione. Inoltre, tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le forme, le dimensioni ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione, la quale comprende almeno un quadro elettrico (2) collegato in ingresso ad almeno una linea di alimentazione principale (3) e collegato in uscita ad almeno una linea di alimentazione secondaria (5) atta ad illuminare almeno una pluralità di lampade (6); detto dispositivo rivelatore (1) di guasti essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: − almeno una unità di controllo elettronico (10) montata su detto quadro elettrico (2); − almeno un sensore di corrente (11) collegato a detta unità di controllo (10) ed operativamente associato ad almeno una fase (7) di detta linea secondaria (5) per misurare la corrente da essa assorbita; − mezzi elettronici di discriminazione montati su detta unità di controllo (10) atti a rilevare, rispetto ad un valore di riferimento, una variazione di corrente misurata da detto almeno un sensore di corrente (11) su detta almeno una fase (7) di detta linea secondaria (5), detta variazione di corrente essendo di valore rapportabile ad un mancato assorbimento di corrente da parte di almeno una lampada (6) connessa a detta almeno una fase (7) di detta linea secondaria (5).
  2. 2. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di discriminazione comprendono almeno una scheda elettronica (15) con microprocessore (16) atta a riconoscere, mediante detto almeno un sensore di corrente (11), dette variazioni di corrente di valore almeno sostanzialmente pari a quello della minima corrente assorbibile da parte di almeno una di dette lampade (6) connesse a detta almeno una fase (7) di detta linea secondaria (5).
  3. 3. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un modulo di comunicazione (17) montato su detto quadro elettrico (2) e collegato a detta unità di controllo (10), atto a scambiare informazioni con almeno una unità remota.
  4. 4. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo (10) à ̈ atta ad inviare almeno un segnale di avviso, in conseguenza al riconoscimento di dette variazioni di corrente su detta almeno una fase (7) di detta linea secondaria (5), a detta almeno una unità remota mediante detto modulo di comunicazione (17).
  5. 5. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo (10) à ̈ elettricamente collegata a detta linea principale (3) in ingresso a detto quadro elettrico (2) per verificarne la tensione di alimentazione.
  6. 6. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 1, in cui detta linea secondaria (5) à ̈ intercettata da almeno un dispositivo fotosensibile (24) atto a comandare mediante un interruttore ausiliario (9) lo stato di attivazione e di disattivazione di detta almeno una fase (7) di detta linea secondaria (5), caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo (10) à ̈ collegata a detto dispositivo fotosensibile (24) per verificare lo stato di detto dispositivo fotosensibile (24) ed il suo corretto funzionamento.
  7. 7. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo (10) à ̈ collegata in parallelo ad almeno una fase (7) di detta linea secondaria (5) per verificare l’arrivo di potenza da detta linea di alimentazione principale (3).
  8. 8. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un sensore di corrente (11) à ̈ dotato di un cavo flessibile (13) concatenabile ad anello attorno a detta almeno una fase (7) ed avente le estremità giuntabili meccanicamente mediante mezzi di aggancio amovibili
  9. 9. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo (10) à ̈ collegata ad un interruttore porta (19) del quadro elettrico (2) atto a segnalare l’apertura e chiusura della porta di detto quadro elettrico (2).
  10. 10. Dispositivo rivelatore (1) di guasti per una rete di illuminazione secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto modulo di comunicazione (17) à ̈ suscettibile di ricevere segnali di comando da detta almeno una unità remota per consentire l’attivazione e la disattivazione a distanza di detta almeno una fase (7) di detta linea di alimentazione secondaria (5).
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Citations (4)

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