ITPD20070309A1 - Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti, in particolare per l'enologia - Google Patents

Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti, in particolare per l'enologia Download PDF

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ITPD20070309A1 IT000309A ITPD20070309A ITPD20070309A1 IT PD20070309 A1 ITPD20070309 A1 IT PD20070309A1 IT 000309 A IT000309 A IT 000309A IT PD20070309 A ITPD20070309 A IT PD20070309A IT PD20070309 A1 ITPD20070309 A1 IT PD20070309A1
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    • C12MAPPARATUS FOR ENZYMOLOGY OR MICROBIOLOGY; APPARATUS FOR CULTURING MICROORGANISMS FOR PRODUCING BIOMASS, FOR GROWING CELLS OR FOR OBTAINING FERMENTATION OR METABOLIC PRODUCTS, i.e. BIOREACTORS OR FERMENTERS
    • C12M45/00Means for pre-treatment of biological substances
    • C12M45/03Means for pre-treatment of biological substances by control of the humidity or content of liquids; Drying

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Description

APPARECCHIATURA PERFEZIONATA PER LA REIDRATAZIONE DI LIEVITI, IN PARTICOLARE PER L’ENOLOGIA.
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione concerne una apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti, in particolare per l’enologia secondo il preambolo della rivendicazione principale.
L'apparecchiatura di cui trattasi è destinata ad essere vantaggiosamente impiegata per mettere a disposizione lieviti idratati ed attivi atti a realizzare i previsti processi di fermentazione nei mosti o di rifermentazione nei vini.
Stato della tecnica
Come è noto, per motivi di conservazione e di facilità di trasporto i lieviti impiegati in campo enologico sono generalmente disponibili in forma secca o in pasta.
Il processo produttivo dei lieviti prevede, tradizionalmente, una fase di moltiplicazione delle cellule, una successiva fase di disidratazione od essicazione ed infine una fase di confezionamento generalmente sottovuoto.
L'impiego di lieviti in forma secca o in pasta nei processi di vinificazione richiede pertanto una fase di "rivitalizzazione" volta a ristabilire la vigoria fermentativa dei lieviti. Tale fase deve avvenire nel modo meno traumatico possibile per non compromettere le potenzialità di attività dei lieviti una volta inseriti nel mosto (o nel vino), già in parte intaccate per lo stress subito durante la disidratazione.
La rivitalizzazione dei lieviti mediante reidratazione deve essere effettuata tenendo conto di numerosi fattori quali la temperatura dell'acqua i tempi di reidratazione, gli stress meccanici, il quantitativo di zuccheri e di sostanze nutritive in genere da immettere, il pH, la pressione osmotica ecc.
Attualmente, la tecnica di reidratazione maggiormente impiegata in enologia è ancora di tipo manuale e prevede l'esecuzione in sequenza delle seguenti operazioni: - inserimento di una dose misurata di lievito in un contenitore riempito con un quantitativo di acqua ad una opportuna temperatura (generalmente intorno ai 40° C); - agitazione del liquido per distribuire il lievito;
- attesa di un periodo di reidratazione;
- immissione del liquido con il lievito reidratato nelle vasche contenenti il mosto da fermentare (o il vino da rifermentare).
Le indicazioni per realizzare questo procedimento di reidratazione manuale sono generalmente stampate sulle stesse confezioni di conservazione dei lieviti presenti sul mercato e possono contenere alcune varianti tra cui l'inserimento iniziale di un certo quantitativo di zuccheri necessario allo sviluppo dei lieviti.
Nella pratica, tale noto procedimento di reidratazione manuale dei lieviti presenta numerose limitazioni sia di carattere operativo sia di carattere funzionale.
Un inconveniente risiede nella manualità richiesta per eseguire le operazioni anzidetto che possono essere di difficile esecuzione specie in caso di elevate quantità di lievito da reidratare e possono richiedere una notevole esperienza da parte dell'operatore per non sottoporre i lieviti a shock tali da diminuirne l'efficacia una volta inseriti nel mosto (o nel vino).
Pertanto, il procedimento di reidratazione manuale dei lieviti risulta operativamente poco pratico e non sempre in grado di garantire un risultato qualitativamente soddisfacente e costante dato che dipende dall'abilità dell'operatore.
Ovviamente, tutte le operazioni manuali del procedimento di reidratazione richiedono tempi di esecuzione che influiscono negativamente sul rendimento dell'intero processo di vinificazione.
Si tenga anche presente che la reidratazione dei lieviti deve essere compiuta in concomitanza della vendemmia, cioè in quel periodo dell'anno in cui le aziende vinicole sono già sottoposte ad un sovraccarico di lavoro.
Una ulteriore limitazione del procedimento manuale di tipo noto di reidratazione dei lieviti risiede nell'impossibilità di controllare i parametri che concorrono alla reidratazione e più in generale alla rivitalizzazione dei lieviti medesimi.
Infatti, in accordo con la tecnica nota è ad esempio previsto un unico apporto iniziale di zuccheri nel liquido di reidratazione (generalmente acqua).
Tale circostanza rappresenta una evidente limitazione per la buona riuscita del procedimento di reidratazione poiché non consente ai lieviti di reidratarsi ed accrescersi nelle migliori condizioni. La reidratazione ottimale dei lieviti richiede infatti di mantenere una bassa concentrazione di zuccheri disciolti nell'acqua in quanto l'eccessiva concentrazione di glucosio porta all'inibizione della respirazione dei lieviti limitando la produzione di sostanze necessarie alle funzionalità della cellula.
Inoltre, i procedimenti di reidratazione di tipo manuale non consentono di controllare in modo preciso né la temperatura dell'acqua né la quantità di ossigeno disciolto al suo interno che rappresentano invece parametri importanti per una reidratazione ottimale dei lieviti.
Al fine di superare questi inconvenienti più recentemente è stata messa a disposizione una apparecchiatura per la reidratazione di lieviti descritta nel brevetto europeo EP-A-1167514, la quale comprende un serbatoio di contenimento collegato ad una sorgente di alimentazione di un liquido di reidratazione ed ad una sorgente di alimentazione di sostanze nutritive. L'apparecchiatura prevede di fare circolare il contenuto del serbatoio tra un suo ingresso ed una sua uscita facendolo intercettare da mezzi di riscaldamento e mezzi di insufflazione di un fluido gassoso. L’immissione del liquido nel serbatoio avviene almeno in parte a pioggia per limitare la formazione di schiuma.
Tale soluzione di tipo automatico o semi-automatico seppure migliorativa rispetto alla precedente tecnica manuale si è dimostrata non del tutto scevra di inconvenienti. Infatti, nella pratica la caduta a pioggia del liquido del circuito di ricircolo all’ interno del serbatoio non consente di limitare la formazione di una notevole quantità di schiuma a causa delle sostanze tensioattive prodotte dai lieviti. Tale schiuma si accumula sopra alla superficie del liquido fino a provocare la parziale fuoriuscita del liquido dalla apertura superiore del serbatoio.
Ulteriormente, l’eccessiva formazione di schiuma obbliga l’utente a far funzionare questa apparecchiatura con un ridotto carico di lieviti, diminuendo tuttavia con ciò il rendimento dell’apparecchiatura medesima.
Per superare tale inconveniente è noto fare funzionare questa apparecchiatura con un ridotto carico di lieviti, diminuendo tuttavia con ciò il rendimento dell’apparecchiatura medesima.
Presentazione dell'invenzione
Scopo essenziale della presente invenzione è pertanto quello di eliminare gli inconvenienti della tecnica sopra citata mettendo a disposizione una apparecchiatura per reidratare lieviti che sia in grado di garantire uno scambio elevato di ossigeno e che in maniera economica garantisca un elevato e costante standard qualitativo di reidratazione dei lieviti.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione una apparecchiatura che consenta di controllare durante il processo di reidratazione i parametri che concorrono a determinare l'efficacia dei lieviti una volta reidratati.
Un altro scopo del presente trovato è quello realizzare una apparecchiatura strutturalmente semplice ed operativamente del tutto affidabile.
Questi scopi ed altri ancora, vengono tutti raggiunti dalla apparecchiatura perfezionata per reidratare lieviti, in particolare per l’enologia, la quale comprende: un serbatoio di contenimento suscettibile di accogliere una dose misurata di lievito in forma secca o in pasta da reidratare; primi mezzi di alimentazione per immettere un liquido di reidratazione nel serbatoio; secondi mezzi di alimentazione per immettere sostanze nutritive nel serbatoio; una condotta di circolazione posta a collegamento tra una apertura di uscita ed una apertura di ritorno del serbatoio di contenimento, intercettata da mezzi di pompaggio per fare fluire la miscela fluida di lievito, liquido di reidratazione e sostanze nutritive, tra le aperture.
Secondo l’invenzione, l’apparecchiatura si caratterizza per il fatto di comprendere mezzi di insufflazione di aria all’ interno del serbatoio suscettibili di creare una sovrappressione di valore impostabile mediante opportuni mezzi di sfiato.
Grazie a questa apparecchiatura è possibile reidratare notevoli quantità di lievito secco o in pasta diminuendo sensibilmente i costi per l’impiego di operatori.
Inoltre, tale apparecchiatura è al contempo costruttivamente semplice ed operativamente del tutto affidabile.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento al disegno allegato, che ne rappresenta una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
la FIG. 1 mostra uno schema logico del funzionamento dell'apparecchiatura per reidratare lieviti oggetto della presente invenzione.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita Con riferimento agli uniti disegni è stata indicata nel suo complesso con 1 l'apparecchiatura per la reidratazione dei lieviti oggetto della presente invenzione. Come è noto in campo enologico nei processi di vinificazione vengono generalmente impiegati lieviti secchi o in pasta che prima di poter essere immessi nel mosto da fermentare (o nel vino per sottoporlo ad un processo di rifermentazione) devono essere preventivamente sottoposti ad un processo di reidratazione volto a riattivare il vigore del lievito.
L'apparecchiatura 1 in oggetto è in grado di attuare la suddetta reidratazione in modo sostanzialmente automatico ed allo scopo essa comprende un serbatoio di contenimento 2, il quale è superiormente provvisto di una apertura 60 attraverso la quale viene inserito il lievito da reidratare. Tale apertura è preferibilmente di dimensioni tali (diametro di circa 60 cm) da consentire una agevole ispezione e manutenzione dell'interno del serbatoio 2.
Inoltre essa è chiudibile in maniera sigillata ed a tenuta all’aria mediante un coperchio 70.
Il serbatoio 2 è idraulicamente connesso a primi mezzi di alimentazione 3 per ricevere in modo controllato un liquido di reidratazione preferibilmente costituito da acqua.
Il serbatoio 2 è inoltre ulteriormente connesso a secondi mezzi di alimentazione 4 atti ad immettere al suo interno sostanze nutritive per l'accrescimento dei lieviti. Tali sostanze comprendono tradizionalmente mosto concentrato (MCR) cioè mosto ad elevato contenuto zuccherino ottenuto per eliminazione parziale dell'acqua. Si noti tuttavia che nel seguito con il termine sostanze nutritive si devono intendere, senza per questo uscire dall'ambito di protezione della presente privativa, sia gli zuccheri, sia altre sostanze a carattere edafico o stimolante o regolatori della fermentazione. Nel seguito verrà inoltre indicata con il termine di miscela fluida la soluzione composta da liquido di reidratazione, lieviti e sostanze nutritive contenuta nel serbatoio 2.
In accordo con la forma realizzativa illustrata nella allegata figura, i primi ed i secondi mezzi di alimentazione 3, 4 dell'acqua e delle sostanze nutritive hanno in comune una medesima prima pompa 5, la quale è azionata da una unità di controllo logico 6 per gestire selettivamente mediante valvole 7, 8 poste su distinti condotti di aspirazione 9, 10 l' alimentazione dei differenti fluidi nel serbatoio 2 attraverso una comune condotta di alimentazione 35. L’unità di controllo logico 6 gestisce, eventualmente anche con l' ausilio di indicatori di livello (galleggianti) posti all’ interno del serbatoio 2, le corrette quantità di fluidi da inserire all'interno del serbatoio 2 secondo fasi operative prefissate che tengono conto di numerose altre variabili controllate (quali la temperatura e l’ossigenazione della miscela) per determinare un ottimale accrescimento dei lieviti.
L'immissione delle sostanze nutritive nel liquido di reidratazione avviene mantenendo la concentrazione dello zucchero che è contenuto nelle sostanze nutritive medesime, all'interno di un intervallo di valori prestabilito. Il consumo di zuccheri da parte dei microrganismi durante il processo di reidratazione è di per sé noto e calcolabile sperimentalmente.
Concentrazioni eccessive di zuccheri, quali possono essere quelle di procedimenti che prevedono l'inserimento dell'MCR in uriunica soluzione all'inizio del processo di reidratazione, comportano un deterioramento dell'efficacia dei lieviti una volta reidratati. Più in particolare infatti, concentrazioni di zuccheri non idonee non consentono ai microrganismi che compongono i lieviti di produrre nel processo di reidratazione sostanze protettive ad agenti tossici come l'alcool, che, diversamente, consentirebbero una loro maggiore efficacia una volta inserite nel mosto.
Più in dettaglio, la suddetta prima pompa 5 è in particolare di tipo volumetrico ad azionamento pneumatico, ovvero è costituita da un altro sistema di pompaggio (quale una pompa peristaltica) in grado di erogare fluidi in modo misurato, ed allo scopo è idraulicamente collegata in mandata mediante un primo tratto 35’ al serbatoio 2 ed in aspirazione mediante un secondo tratto 35” ai condotti di aspirazione 8, 9 a loro volta atti a pescare da un primo e da un secondo contenitore 11 , 13 in cui sono immagazzinate rispettivamente acqua e sostanze nutritive.
La suddetta apparecchiatura 1 comprende inoltre una condotta di circolazione 14 collegata tra una apertura di uscita 15 ed una o più aperture di ritorno 16 del serbatoio 2, la quale è intercettata da mezzi di pompaggio costituiti da una seconda pompa 17 preferibilmente di tipo centrifugo, che pertanto dividono sostanzialmente la condotta 14 in almeno un tratto a monte 14’ ed in almeno un tratto a valle 14”. Secondo l’idea alla base della presente invenzione sono previsti mezzi di insufflazione di aria 32 all’interno del serbatoio 2 per realizzare al suo interno una sovrappressione, il cui valore è regolato mediante opportuni mezzi di sfiato 18.
In accordo con le previste fasi di rigenerazione dei lieviti gestite dall’unità di controllo 6, viene immessa nel serbatoio una portata d’aria che consente un ricircolo d’aria all’ interno del serbatoio 2 ed una ottimale ossigenazione della miscela.
Inoltre, vantaggiosamente la sovrappressione prodotta dal flusso d’aria determina un abbattimento della schiuma prodotta dalla miscela e permette un elevato caricamento del serbatoio 2 con lievito da reidratare.
I mezzi di sfiato 18 consentono di evacuare l’aria dal serbatoio 2 mantenendovi una sovrappressione al valore desiderato e preferibilmente compreso tra 100 Millibar e 2 bar.
L’insufflazione di aria (diversamente potrà essere una prevista miscela gassosa a concentrazione studiata ed ad esempio arricchita di ossigeno) potrà essere vantaggiosamente realizzata mediante un diffusore 19, preferibilmente un diffusore poroso sinterizzato in vetro, in ceramica o in acciaio o in altro materiale sinterizzabile, il quale micronizza per atomizzazione l’aria garantendo una perfetta diffusione preferibilmente all’interno del tratto a valle 14” della condotta di circolazione 14.
Il diffusore di aria 19 è vantaggiosamente preceduto da un filtro 33 e da una valvola 34 comandata dal’unità di controllo 6.
Nell’esempio realizzativo di figura 1, il condotto dell’aria è indicato in tratteggio mentre i collegamenti con l’unità di controllo 6 sono indicati con linea a tratto punto. Potranno inoltre essere previsti anche mezzi di condizionamento 20 attivabili con sequenze operative programmate dall'unità di controllo logico 6, anche in funzione della temperatura rilevata da opportuni mezzi di rilevamento 21 della temperatura della miscela fluida montati sul serbatoio 2 e collegati anch'essi alla unità di controllo logico 6.
Vantaggiosamente i mezzi di condizionamento 20 sono posti ad intercettazione del tratto a valle 14” della condotta di circolazione 14 e prevedono uno scambiatore 21, in cui la miscela fluida scambia calore con un fluido vettore preferibilmente costituito da acqua. Più in dettaglio, lo scambiatore 21 è ad esempio di tipo miscela/acqua ed è alimentato selettivamente da acqua fredda o calda con rispettive condotte 36, 37 attraverso valvole 22, 23 comandate dall’unità di controllo 6, ed è collegato ad una tubazione di uscita 25 anch’essa intercettata da una valvola 24.
Preferibilmente, il tratto di condotta di circolazione 14” posto a valle della pompa centrifuga immette la miscela nel serbatoio 2 mediante due aperture 16, 16’ poste al termine di rispettivi tratti della condotta 14”. La prima apertura 16 è prevista sotto il livello del liquido mentre la seconda 16’ è disposta sopra al livello del liquido ed in particolare sopra ad un diffusore 26 atto ad aumentare la superficie del flusso a contatto con l’aria per favorire l’ossigenazione della miscela.
Quest'ultima si lamina sulla superficie del diffusore 26 per poi cadere a pioggia nel serbatoio 2.
Una volta terminato il procedimento di reidratazione, la miscela fluida con i lieviti reidratati viene inviata a vasche di contenimento di mosto e/o vino 28 attraverso dei mezzi di scarico 29 idraulicamente collegati al serbatoio 2.
In accordo con una forma realizzativa preferenziale della presente invenzione, i mezzi di scarico 29 comprendono un condotto di scarico 30 collegato al tratto a valle 14” della condotta di circolazione 14 mediante una valvola 31.
Ovviamente, la suddetta apparecchiatura 1 si presta vantaggiosamente alla reidratazione e/o alla moltiplicazione non solo dei lieviti secchi ma anche di lieviti in pasta, in substrato liquido o in altra forma nonché alla reidratazione e/o moltiplicazione di altri microrganismi (ad esempio batteri lattici).
Vantaggiosamente, terminato il ciclo di reidratazione dei lieviti l'apparecchiatura 1 potrà essere sottoposta ad una fase di pulizia che prevederà la circolazione all'interno della apparecchiatura 1 (del serbatoio, della condotta di alimentazione 35 e della condotta di circolazione 14) di un fluido detergente pescato da un contenitore di liquido detergente preferibilmente dalla stessa prima pompa 5.
Il funzionamento dell'apparecchiatura 1 in oggetto, finora descritta dal punto di vista per lo più strutturale potrà meglio essere compreso come qui di seguito descritto.
Inizialmente, l’unità di controllo 6 comanda l’immissione di un quantitativo di liquido di reidratazione all'interno del serbatoio di contenimento 2, di una prima dose misurata di sostanze nutritive (tra cui MCR) per l'accrescimento dei lieviti attraverso l'azionamento controllato della prima pompa 5 e di una dose misurata di lieviti attraverso l'apertura 60.
Il liquido di reidratazione è preferibilmente riscaldato subito dopo il suo inserimento nel serbatoio 2 e prima dell’ inserimento dei lieviti, facendolo ricircolare e quindi passare per i mezzi di condizionamento 20 in modo che i lieviti inseriti successivamente non incorrano nel pericolo di subire shock termici.
A questo punto, si dovrà attendere (normalmente di 20-40 minuti) senza agitare la miscela per consentire ai lieviti di reidratarsi.
Successivamente, l’unità di controllo 6 provvederà ad inserire altre dosi di sostanze nutritive all'interno del serbatoio 2 comandando la prima pompa 5.
Queste fasi permettono di mantenere nella miscela formatasi nel serbatoio 2 una concentrazione di zuccheri compresa in un intervallo di valori prestabilito.
Dopo avere atteso la reidratazione dei lieviti, l’unità di controllo 6 potrà dare corso al mescolamento della miscela attraverso l'azionamento dei mezzi di pompaggio, i quali prelevano la soluzione dall'apertura di uscita 15 e la reimmettono nel serbatoio 2 attraverso le aperture di ritorno 16 e 16’.
Qualora la prevista sonda di temperatura 27 predisposta nel serbatoio 2, rilevi un valore troppo basso, la miscela sarà assoggettata ad ulteriori fasi di riscaldamento. Dopo ciascun inserimento di dosi di sostanze nutritive potrà essere prevista una fase di attesa per consentire una ottimale reidratazione.
Vantaggiosamente, l'unità di controllo logico 6 può inoltre comandare l' insufflazione di aria nella miscela preferibilmente durante la circolazione di quest’ultima nella condotta di circolazione 14.
Potranno inoltre essere previste anche più immissioni di diversi quantitativi di liquido di reidratazione nel serbatoio di contenimento 2.
Come è noto i lieviti reidratati possono essere impiegati o per la fermentazione su mosto o per rifermentazione su vino nel caso si vogliano ottenere vini frizzanti o spumanti o si voglia ottenere l'esaurimento di zuccheri.
Ovviamente, secondo il trovato tutte le operazioni sopra descritte saranno controllate in maniera automatica dall'unità di controllo logico 6, la quale potrà essere programmata in funzione delle diverse esigenze ed in particolare del tipo di lievito e del tipo di mosto e/o vino da fermentare.
Il trovato così concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, esso potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione. Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura perfezionata per reidratare lieviti, in particolare per l’enologia, la quale comprende: - un serbatoio di contenimento (2) suscettibile di accogliere una dose misurata di lievito in forma secca o in pasta da reidratare; - primi mezzi di alimentazione (3) atti ad immettere un liquido di reidratazione in detto serbatoio; - secondi mezzi di alimentazione (4) atti ad immettere sostanze nutritive in detto serbatoio; detto lievito, detto liquido di reidratazione e dette sostanze nutritive formando una miscela fluida; - almeno una condotta di circolazione (14) posta a collegamento tra almeno una apertura di uscita (15) ed almeno una apertura di ritorno (16, 16’) di detto serbatoio di contenimento (2), intercettata da mezzi di pompaggio (17) per fare fluire detta miscela fluida tra dette aperture (14, 16); caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di insufflazione di aria (32) all’interno di detto serbatoio (2) suscettibili di creare una sovrappressione di valore impostabile mediante opportuni mezzi di sfiato (18).
  2. 2. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto serbatoio (2) è provvisto superiormente di una apertura (60), la quale è chiudibile in maniera sigillata ed a tenuta all’aria mediante un coperchio (70).
  3. 3. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l’apertura di ritorno (16) di detta condotta di circolazione (14) distribuisce il flusso di detta miscela fluida all’ interno di detto serbatoio (2) sopra ad un diffusore (26) atto a aumentare la superficie del flusso a contatto con l’aria per favorire l’ossigenazione della miscela.
  4. 4. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di insufflazione (32) comprendono un diffusore d’aria (19) atto ad atomizzare una portata d’aria all’ interno della miscela.
  5. 5. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto diffusore d’aria (19) è posto ad intercettazione di detta condotta di circolazione (14).
  6. 6. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta sovrappressione è compresa tra 100 Millibar e 2 bar.
  7. 7. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto di comprendere una unità di controllo logico programmabile (6) atta a comandare detti primi e detti secondi mezzi di alimentazione (3, 4), detti mezzi di insufflazione di aria (32) per sottoporre detta miscela a condizioni prestabilite di rigenerazione in accordo con la richiesta di liquido di reidratazione, sostanze nutritive e gas disciolti.
  8. 8. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di condizionamento (20) attivabili con sequenze operative programmate da detta unità di controllo logico (6) in funzione della temperatura rilevata da almeno una sonda di rilevamento della temperatura (27) di detta miscela collegata a detta unità di controllo logico (6).
  9. 9. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi alimentazione (4) di sostanze nutritive comprendono un secondo contenitore (13) di sostanze nutritive connesso a detto serbatoio di contenimento (2) mediante una condotta di alimentazione (35) operativamente associata ad almeno una prima pompa (5).
  10. 10. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di condizionamento (20) comprendono uno scambiatore di calore (21) associato a detta condotta di circolazione (14).
  11. 11. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di pompaggio sono costituiti da una pompa centrifuga (17).
  12. 12. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti primi e/o secondi mezzi di alimentazione (3, 4) comprendono una pompa volumetrica (5).
  13. 13. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta condotta di circolazione (14) è provvista di almeno una apertura di ritorno (16’) sotto il livello del liquido in detto serbatoio (2).
  14. 14. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di scarico (29) idraulicamente collegati a detto serbatoio di contenimento (2) per inviare detta miscela ad almeno una vasca di contenimento (28) di mosto o di vino.
  15. 15. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di scarico (29) comprendono un condotto di scarico (30) collegato a detta condotta di circolazione (14) ed intercettato da una valvola (31).
  16. 16. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi alimentazione (3) di sostanze nutritive comprendono un primo contenitore (11) di un liquido di reidratazione connesso a detto serbatoio di contenimento (2) mediante una condotta di alimentazione (35) operativamente associata ad almeno una prima pompa (5).
  17. 17. Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti secondo le rivendicazioni 9 e 16, caratterizzata dal fatto che detta condotta di alimentazione (35) è connessa mediante condotti di aspirazione (8, 9) intercettati da valvole (7, 8) a detti primo e secondo contenitore (11, 13) in cui sono immagazzinate rispettivamente il liquido di reidratazione e le sostanze nutritive.
IT000309A 2007-09-24 2007-09-24 Apparecchiatura perfezionata per la reidratazione di lieviti, in particolare per l'enologia ITPD20070309A1 (it)

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