ITMO20140289A1 - Dispositivo perforatore cranico - Google Patents

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ITMO20140289A1
ITMO20140289A1 ITMO2014A000289A ITMO20140289A ITMO20140289A1 IT MO20140289 A1 ITMO20140289 A1 IT MO20140289A1 IT MO2014A000289 A ITMO2014A000289 A IT MO2014A000289A IT MO20140289 A ITMO20140289 A IT MO20140289A IT MO20140289 A1 ITMO20140289 A1 IT MO20140289A1
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IT
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central body
perforating device
ring nut
cutter
stop body
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Villiam Dallolio
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Promev S R L
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Description

Descrizione di Breveto per Invenzione Industriale avente per titolo:
?DISPOSITIVO PERFORATORE CRANICO?.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo perforatore cranico, impiegabile in particolare in ambito neurochirurgico.
In tutti gli interventi di neurochirurgia cranio-cerebrale ? necessario eseguire perforazioni del tavolato cranico, per permetere l?accesso alle strutture cerebrali ed alla patologia da trattare.
Strumenti e tecniche di perforazione cranica sono noti fin dall?antichit?. In passato era comunemente impiegato un perforatore manuale, chiamato ?trephine?, costituito essenzialmente da una lama sostanzialmente cilindrica e ruotabile manualmente tramite un sistema a manovella. Il foro si otteneva incidendo il tavolato cranico, ruotando la lama ed esercitando contemporaneamente una pressione sul cranio, per poi asportare la rondella d?osso derivante.
Generalmente il trephine comprende anche una punta di invito atta a facilitare il posizionamento dello strumento nel punto in cui ? necessario ricavare il foro, prima che la lama inizi a incidere il cranio.
I perforatori moderni utilizzano apposite frese collegate a trapani di uso comune.
Questi perforatori presentano una punta con due frese associate tra loro, in particolare una prima fresa a corpo pieno contenuta in una seconda fresa cilindrica.
Con riferimento alla posizione del perforatore durante il normale utilizzo, le due frese sono associate in modo da formare una porzione inferiore sostanzialmente cilindrica, con ? estremit? appuntita che ha la funzione di invito, ed una porzione superiore tronco-conica il cui diametro minimo ? maggiore rispetto alla porzione inferiore ed ? prossimo alla porzione inferiore.
La punta cos? fatta ? in grado di perforare il tavolato cranico fino al raggiungimento della dura madre, cio? la membrana pi? esterna che avvolge il cervello.
Il perforatore, nel momento in cui non incontra pi? la resistenza dell?osso, si arresta automaticamente, salvaguardando i tessuti che stanno all? interno della scatola cranica.
Questi mezzi noti presentano degli svantaggi.
Il trephine, infatti, ? un mezzo ormai superato da anni. Essendo richieste operazioni manuali per l?incisione, la probabilit? di errori accidentali ? molto elevata e quindi non ? garantita la sicurezza del paziente in fase di intervento. Inoltre, l?aggressivit? del profilo del tagliente ed il mancato controllo dell?avanzamento ha determinato, di fatto, l?abbandono di questo dispositivo.
Quanto attiene ai moderni perforatori cranici in uso attualmente, un primo inconveniente ? la produzione di materiale d?osso non riutilizzabile.
La doppia fresa, infatti, scava nell?osso, frantumandolo e producendo polvere-truciolo di scarto difficilmente riutilizzabile. Quest?ultima, infatti, non ? molto adatta ad essere riutilizzata per riempire i fori realizzati per la craniotomia, dato che, a distanza di tempo (4-6 mesi), si avrebbero fenomeni di riassorbimento con conseguente formazione di depressioni del tavolato cranico in corrispondenza dei fori stessi.
Un altro inconveniente ? legato alle dimensioni utili del foro che viene realizzato. Essendo l?estremit? di diametro inferiore rispetto alla porzione superiore, quando il trapano viene arrestato si ottiene un gradino, dovuto al fatto che la porzione superiore tronco-conica non penetra per tutta la profondit? dell? osso.
Questo gradino costituisce uno svantaggio per il neurochirurgo perch? di fatto riduce il diametro utile, cio? si avrebbe un diametro effettivo minore rispetto a quello della fresa utilizzata. Ad esempio, nel caso si utilizzasse una fresa di diametro nominale di 14 mm si avrebbe un diametro utile del foro pari a circa 1 1 mm.
Un ulteriore inconveniente legato a questo gradino ? dato dall?allungamento dei tempi chirurgici associato a rischi di danno della dura madre e/o emorragia. Il neurochirurgo, infatti, ? costretto ad asportare questo gradino osseo utilizzando appositi strumenti come, ad esempio, un laminotomo, oppure una fresa a rosetta associata alfutilizzo di un altro tipo di trapano (chili ad alta velocit?) con conseguente aumento dei tempi di intervento e del consumo di materiale.
Un altro inconveniente della doppia fresa ? legato alla sicurezza del suo utilizzo. In questo tipo di dispositivi, infatti, l?arresto dell?avanzamento all? interno del cranio avviene solamente quando la parte pi? esterna arriva a contatto con il tavolato cranico.
L?avanzamento ? controllato solamente dalla differenza di lunghezza (solitamente compresa tra 1 e 5 mm) tra la fresa pi? interna e quella pi? esterna, cio? la fresa avanza automaticamente fino ad una profondit? pari a tale differenza di lunghezza.
Non ? possibile controllare, quindi, ? avanzamento in funzione dell? effettivo spessore del cranio nella zona in cui si opera, con il rischio di perforare la dura madre e danneggiare il cervello.
Il compito principale della presente invenzione ? quello di escogitare un dispositivo perforatore cranico che consenta di controllare P avanzamento della fresa nel cranio
Uno scopo della presente invenzione ? quello di realizzare un foro con un unico diametro.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di consentire un recupero della porzione d?osso asportata per un eventuale riutilizzo.
Uno scopo della presente invenzione ? quello di escogitare un dispositivo perforatore che consenta di intervenire con precisione e sicurezza, senza compromettere la salute del paziente.
Altro scopo del presente trovato ? quello di escogitare un dispositivo perforatore che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell?ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo perforatore cranico da utilizzare in ambito neurochirurgico avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo perforatore cranico da utilizzare in ambito neurochirurgico, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 ? una vista in esploso del dispositivo secondo il trovato;
la figura 2 ? una vista assonometrica del dispositivo perforatore secondo il trovato;
la figura 3 ? una vista assonometrica di un particolare del dispositivo secondo il trovato;
Le figure dalla 4 alla 7 sono viste in sezione che illustrano il funzionamento del dispositivo secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si ? indicato globalmente con 1 un dispositivo perforatore cranico.
Il dispositivo perforatore cranico 1 comprende un corpo di fermo 2 sostanzialmente tubolare e un dispositivo di fresaggio 3.
Il corpo di fermo 2 ? provvisto di una porzione estremale di appoggio 4 posizioriabile a contatto sulla superficie esterna di un cranio.
In particolare, la porzione estremale di appoggio 4 comprende una superficie dentellata atta ad impegnarsi sulla superficie di un cranio.
Nella presente forma di attuazione la superficie dentellata ? realizzata con dei triangoli a spigoli vivi ricavati sulla porzione estremale stessa.
Questa conformazione permette di avere una presa efficace della superficie dentellata sull?osso del cranio.
Il dispositivo di fresaggio 3 ha una prima estremit? provvista di una fresa a tazza 5 e una seconda estremit? provvista di un elemento di attacco 6 atto a collegare il dispositivo di fresaggio 3 ad un mandrino raotabile.
Il dispositivo di fissaggio 3 comprende un corpo centrale 7 sostanzialmente allungato ed interposto tra la prima estremit? e la seconda estremit?.
Nella presente forma di attuazione ? elemento di attacco 6 ? compatibile con i mandrini normalmente utilizzati in campo neurochirurgico, ina non sono escluse soluzioni alternative in cui P attacco sia realizzato con elementi diversi o equivalenti.
Come illustrato in figura 1 la fresa a tazza 5 ? in parte inserita all?interno del corpo di fermo 2 ed ? ruotabile all? interno di esso.
Secondo il trovato, la fresa a tazza 5 ? mobile all?interno del corpo di fermo 2 e sono presenti mezzi di regolazione 9, 14, 15, 16, 17 atti a regolare la posizione della fresa a tazza 5 rispetto al corpo di fermo 2.
Quindi, la fresa a tazza 5 ? in grado di scorrere longitudinalmente rispetto al corpo di fermo 2 e i mezzi di regolazione 9, 14, 15, 16, 17 consentono di regolare e quindi controllare la posizione della fresa a tazza 5 rispetto al corpo di fermo 2.
La fresa a tazza 5 ha una conformazione sostanzialmente cilindrica e il diametro ? preferibilmente pari a 13,9 mm, cio? della misura dei fori cranici che vengono convenzionalmente realizzati in ambito neurochirurgico.
Non sono escluse dimensioni differenti, adatte per tipologie di intervento diverse da quelle standard.
Nella presente forma di attuazione la fresa a tazza 5 comprende anche un elemento di invito 8 atto a facilitare il posizionamento della fresa a tazza 5 sulla superficie del cranio.
L?elemento di invito 8 ? inserito all?interno della fresa a tazza 5, in posizione sostanzialmente centrale. L?elemento di invito 8 ha una duplice funzione: la principale ? quella di permettere la centratura ed il posizionamento del dispositivo perforatore 1; l?altra ? la realizzazione, nel tassello osseo che si ottiene, di un eventuale, non sempre necessario, foro di scarico.
Quest?ultimo ? atto a consentire l?uscita di liquidi biologici per il controllo di eventuali sovrappressioni craniche seguenti alla chiusura dei fori.
Il diametro dell?elemento di invito 8 ? variabile a seconda della funzione. Nel caso di sola centratura il diametro ? preferibilmente 0,5-1 mm.
Nel caso di realizzazione del foro di scarico il diametro ? pari a 4-5 mm. I mezzi di regolazione 9, 14, 15, 16, 17 comprendono un elemento a ghiera 9, mezzi di scorrimento 14, 15 dell?elemento a ghiera 9 lungo il corpo centrale 7 e mezzi di bloccaggio 16, 17 atti a mantenere in una posizione stabile l?elemento a ghiera 9 rispetto al corpo centrale 7.
L?elemento a ghiera 9 ? associato solidale al corpo di fermo 2.
In particolare, la porzione sommitale 10 del corpo di fermo 2 ? a contatto con l?estremit? inferiore dell?elemento a ghiera 9.
Nella presente trattazione, i termini ?inferiore? e ?superiore? e simili sono riferiti alla direzione ortogonale alla superficie di lavoro nel verso uscente dalla superficie stessa.
Nella presente forma di attuazione, all?interfaccia tra l?elemento a ghiera 9 e il corpo di fermo 2 ? posto un anello di bloccaggio 11, del tipo di un anello seeger o simili.
In prossimit? dell?estremit? inferiore l?elemento a ghiera 9 presenta un estremo di aggancio 12 atto a vincolare l?elemento a ghiera 9 al corpo di fermo 2.
Questo elemento di aggancio 12 ? inserito attraverso la porzione sommitale 10 del corpo di fermo 2 cos? da realizzare un incastro e quindi rendere solidali l?elemento a ghiera 9 e il corpo di fermo 2.
Nella presente forma di attuazione, l?elemento di aggancio 12 ? costituito da elementi sporgenti dalla estremit? inferiore dell?elemento a ghiera 9, conformati a gancio ed inseribili a pressione nella porzione sommitale 10. Non sono escluse soluzioni alternative in cui l?aggancio ? realizzato con sistemi differenti come, ad esempio, incastri o sistemi analoghi.
L?elemento a ghiera 9, inoltre, ? associato mobile al corpo centrale 7.
In particolare, l?elemento a ghiera 9 ? infilato nel corpo centrale 7 e pu? scorrere, insieme al corpo di fermo 2, lungo di esso mediante i mezzi di scorrimento 14, 15.
Tra il corpo di fermo 2 e il corpo centrale 7 ? vantaggiosamente posto un cuscinetto a sfera 13 cos? da vincere le forze d?attrito che si sviluppano all? interfaccia, consentendo quindi un?agevole rotazione del corpo di fermo 2 rispetto al corpo centrale 7 e viceversa.
Nella presente forma di attuazione i mezzi di scorrimeuto 14, 15 comprendono una filettatura 14 ricavata sulla superficie esterna del corpo centrale 7 ed una controfilettatura 15 ricavata in corrispondenza della superficie interna dell?elemento a ghiera 9.
La filettatura 14 e la controfilettatura 15 sono associate tra loro in modo tale che, ruotando l?elemento a ghiera 9 attorno al corpo centrale 7, lo stesso elemento a ghiera 9 possa scorrere lungo il corpo centrale 7.
I mezzi di bloccaggio 16, 17 comprendono almeno un elemento sporgente 16 associato al corpo centrale 7, ed almeno una sede di alloggiamento 17 realizzata sull?elemento a ghiera 9.
Non sono escluse forme di realizzazione in cui l?elemento sporgente 16 ? associato all?elemento a ghiera 9 e la sede di alloggiamento 17 ? realizzata sul corpo centrale 7.
L?elemento sporgente 16 ? impegnabile nella sede di alloggiamento 17 cos? che ad ogni giro si ha uno scatto che permette di controllare ? avanzamento dell?elemento a ghiera 9, e quindi del corpo di fermo 2, rispetto al corpo centrale 7.
In particolare l?elemento sporgente 16 ? associato mobile al corpo centrale 7 lungo una direzione sostanzialmente ortogonale all?asse principale del corpo centrale 7.
L?elemento sporgente 16, inoltre, ? inserito a misura in un foro 18 ricavato sul corpo centrale 7.
I mezzi di bloccaggio 16, 17 comprendono mezzi elastici di spinta associati all?elemento sporgente ed atti a spingere l?elemento sporgente 16 lungo la direzione ortogonale all?asse del corpo centrale 7.
Nella presente forma di attuazione gli elementi sporgenti sono in numero pari a due e si configurano come perni aventi l?estremit? uscente semisferica.
Gli elementi sporgenti 16 sono posizionati in due fori 18 ricavati sul corpo centrale 7 e orientati in modo da far uscire gli elem?nti sporgenti 16 verso punti diametralmente opposti rispetto ad una sezione trasversale del corpo centrale 7.
I mezzi di spinta sono contenuti all?interno degli elementi sporgenti 16 e sono costituiti da organi a molla, o simili, atti a spingere o retrarre i perni in finizione della posizione del corpo centrale 7 rispetto all?elemento a ghiera 9.
La sede di alloggiamento 17 comprende almeno una scanalatura sostanzialmente rettilinea ricavata su di una porzione della parete interna di detto elemento a ghiera 9.
Tale scanalatura si sviluppa longitudinalmente lungo la parete interna dell?elemento a ghiera 9.
La conformazione della scanalatura ? tale per cui gli elementi sporgenti 16, quando l?elemento a ghiera 9 viene ruotato, possono essere spinti ed essere alloggiati nella scanalatura stessa, stabilizzando la posizione dell?elemento a ghiera 9 rispetto al corpo centrale.
In questo modo ? possibile ottenere un avanzamento a scatti dell?elemento a ghiera 9 lungo il corpo centrale 7, dove ogni scatto corrisponde ad una distanza precisa e controllabile, vantaggiosamente pari a 0,50 mm.
Nella presente forma di attuazione sono ricavate due sedi di alloggiamento 17 diametralmente opposte l?ima dall?altra, per cui si ha uno scatto ogni rotazione di 180?.
Non sono escluse forme di realizzazione in cui ? avanzam?nto dell?elemento a ghiera 9, e quindi del corpo di fermo 2, rispetto al corpo centrale 7 sia realizzato in modo alternativo, ad esempio, mediante l?utilizzo di sistemi con cremagliere e ruote dentate o simili.
Non sono altres? escluse forme di realizzazione in cui la sede di alloggiamento 17 sia realizzata, ad esempio, con un numero discreto di incavi o altre conformazioni, oppure in cui gli elementi sporgenti 16 siano realizzati in maniera differente, ad esempio con delle protuberanze fisse, o altre soluzioni simili.
Il dispositivo perforatore 1 comprende inoltre mezzi di controllo 19, 20 della posizione della fresa a tazza 5 rispetto al corpo di fermo 2.
In particolare, i mezzi di controllo 19, 20 comprendono almeno una scala numerica 19 ricavata sulla superficie esterna della fresa a tazza 5 ed atta a quantificare la distanza tra un punto di riferimento della fresa a tazza 5 e un punto di riferimento del corpo di fermo 2.
Preferibilmente i punti di riferimento sono i bordi della fresa a tazza 5 e il bordo della porzione estremale di appoggio 4.
I mezzi di controllo 19, 20, inoltre, comprendono almeno una finestra 20 ricavata sul corpo di fermo 2 ed atta a permettere la lettura della scala numerica 19.
In questo modo ? possibile quantificare e controllare visivamente l?avanzamento della fresa a tazza 5 nel cranio. Il valore leggibile sulla scala numerica al termine della perforazione quantifica la profondit? finale di avanzamento che rappresenta anche la misura dello spessore del tavolato in quella precisa sede.
Nella presente forma di attuazione sono ricavate dile fin?stre 20 diametralmente opposte, ma non si escludono soluzioni in cui vi siano pi? finestre 20 posizionate in maniera differente.
II funzionamento della presente invenzione ? il seguente.
Ruotando l?elemento a ghiera 9 attorno al corpo centrale 7 si fa avanzare la fresa a tazza 5 fuori dal corpo di ferm? 2.
La profondit? di avanzamento della fresa a tazza 5 nel cranio scelta dal neurochirurgo coincide con la distanza tra i bordi della fresa a tazza 5 e della porzione estremale di appoggio 4. Questa distanza viene impostata facendo avanzare a scatti di 0,5 mm la fresa a tazza rispetto al corpo di ferm? 2, cio? ruotando di mezzo giro in mezzo giro l?elemento a ghiera 9 fino a che non si raggiunge la profondit? voluta.
Guardando attraverso la finestra 20 ? possibile controllare l?avanzamento della fresa a tazza 5 rispetto al corpo di fermo 2.
Posizionata la fresa a tazza 5 rispetto al corpo di fermo 2, il dispositivo perforatore viene collegato al mandrino e posizionato sulla superficie del cranio. L?elemento di invito 8 facilita il corretto posizionamento della fresa a tazza nel punto in cui deve essere effettuato il foro 18.
La fresa a tazza 5, ruotando grazie al mandrino, con velocit? preferibilmente pari alla velocit? standard dei perforatori (800-1000 giri/minuto), taglia la superficie del cranio ed avanza nel cranio stesso per una profondit? pari alla distanza tra i bordi sopra citata. A questa profondit? la porzione estremale di appoggio 4 va a contatto con il cranio e fa presa sul tavolato osseo circostante impedendo un ulteriore avanzamento della fresa a tazza 5 nel cranio stesso.
$e necessario, il neurochirurgo pu? ruotare ulteriormente l?elemento a ghiera 9 per correggere la profondit? di avanzamento.
Una volta effettuato il foro nel cranio, la fresa a tazza 5 trattiene la rondella d?osso ricavata cos? che pu? essere estratta e riutilizzata nella fase di chiusura del foro di trapano.
Si ? in pratica constatato come l?invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il dispositivo perforatore cranico consente, grazie alla fresa a tazza, di realizzare su un cranio un foro avente un unico diametro e di riutilizzare la rondella d?osso che ne deriva. L?avanzamento a scatti, inoltre, unitamente al controllo visivo della scala numerica, consente al neurochirurgo di avanzare in profondit? in tutta sicurezza, procedendo per gradi successivi fino a che non viene estratta la rondella d?osso.
Il dispositivo, grazie alla fresa a tazza, consente di ottenere un foro del diametro voluto senza necessit? di intervenire successivamente con altri strumenti (laminotomo, drill, ecc.) per rimuovere gradini o allargare il foro gi? realizzato.
Inoltre, sempre grazie alla fresa a tazza, si ottiene una rondella di osso che pu? essere riutilizzata in fase di chiusura del foro.
Il dispositivo perforatore cranico, grazie alla scala numerica visibile sulla fresa, permette la lettura costante della profondit? e pertanto dell?avanzamento della fresa, oltre che offrire il valore assoluto dello spessore del cranio nel punto in cui si opera, utile per valutazioni e scelte in fase di chiusura
Infine, dato che il dispositivo consente un avanzamento manuale di 0,5 mm per ogni step, sempre controllato dal neurochirurgo, non siavr? mai una penetrazione della fresa nel cervello, in quanto il corpo di fermo, in prossimit? della porzione estremale di appoggio 4, sar? sempre in battuta sul tavolato esterno impedendo di fatto l?avanzamento della fresa.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo perforatore (1) cranico comprendente: - almeno un corpo di fermo (2) sostanzialmente tubolare provvisto di una porzione estremale di appoggio (4) posizionabile a contatto sulla superficie di un cranio; - almeno un dispositivo di fresaggio (3) con una prima estremit? provvista di una fresa a tazza (5) e con una seconda estremit? provvista di un elemento di attacco (6) atto a collegare detto dispositivo di fresaggio (3) ad un mandrino ruotabile, detta fresa a tazza (5) essendo almeno in parte inserita ruotabile aH?intemo di detto corpo di fermo (2); caratterizzato dal fatto che detta fresa a tazza (5) ? mobile lungo detto corpo di fermo (2) e dal fatto che comprende mezzi di regolazione (9, 14, 15, 16, 17) atti a regolare la posizione di detta fresa a tazza (5) rispetto a detto corpo di fermo (2).
  2. 2) Dispositivo perforatore (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fresaggio (3) comprende un corpo centrale (7) sostanzialmente allungato ed interposto tra detta prima estremit? e detta seconda estremit?.
  3. 3) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione estremale di appoggio (4) comprende almeno una superf?cie dentellata atta ad impegnarsi su detta superficie di un cranio.
  4. 4) Dispositivo perforatore (1) secondo ima o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione (9, 14, 15, 16, 17) comprendono almeno un elemento a ghiera (9) associato solidale a detto corpo di fermo (2) e associato mobile a detto corpo centrale (7), mezzi di scorrimento (14, 15) di detto elemento a ghiera (9) lungo detto corpo centrale (7) e mezzi di bloccaggio (16, 17) atti a mantenere in una posizione stabile detto elemento a ghiera (9) rispetto a detto corpo centrale (7).
  5. 5) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di scorrimento (14, 15) comprendono una filettatura (14) ricavata sulla superficie esterna di detto corpo centrale (7) ed una controfilettatura (15) ricavata in corrispondenza della superficie interna di detto elemento a ghiera (9) ed associata a detta filettatura (14).
  6. 6) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (16, 17) comprendono almeno un elemento sporgente (16) associato ad almeno uno tra detto corpo centrale (7) e detto elemento a ghiera (9), ed almeno una sede di alloggiamento (17) realizzata sull? albo tra detto corpo centrale (7) e detto ?lemento a ghiera (9), in cui detto elemento sporgente (16) ? impegnabile in detta sede di alloggiamento (17).
  7. 7) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento sporgente (16) ? associato mobile a detto corpo centrale (7) lungo una direzione sostanzialmente ortogonale all?asse principale di detto corpo centrale (7).
  8. 8) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento sporgente (16) ? inserito a misura in un foro (18) ricavato su detto corpo centrale (7).
  9. 9) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (16, 17) comprendono mezzi elastici di spinta associati a detto elemento sporgente (16) ed atti a spingere detto elemento sporgente (16) lungo detta direzione sostanzialmente ortogonale all?asse principale di detto corpo centrale (7).
  10. 10) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sede di alloggiamento (17) comprende almeno una scanalatura sostanzialmente rettilinea ricavata su di almeno una porzione della parete interna di detto elemento a ghiera (9).
  11. 11) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di controllo (19, 20) della posizione di detta fresa a tazza (5) rispetto a detto corpo di fermo (2).
  12. 12) Dispositivo perforatore (1) secondo ima o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (19, 20) comprendono almeno una scala numerica (19) ricavata sulla superficie esterna di detta fresa a tazza (5) ed atta a quantificare la distanza tra un punto di riferimento di detta fresa a tazza (5) e un punto di riferimento di detto corpo di fermo (2).
  13. 13) Dispositivo perforatore (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (19, 20) comprendono almeno una finestra (20) ricavata su detto corpo di fermo (2) ed ata a permetere la lettura di detta scala numerica (19).
ITMO2014A000289A 2014-10-16 2014-10-16 Dispositivo perforatore cranico ITMO20140289A1 (it)

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