ITMO20120328A1 - Dispositivo di controllo dell'infusione - Google Patents

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ITMO20120328A1
ITMO20120328A1 IT000328A ITMO20120328A ITMO20120328A1 IT MO20120328 A1 ITMO20120328 A1 IT MO20120328A1 IT 000328 A IT000328 A IT 000328A IT MO20120328 A ITMO20120328 A IT MO20120328A IT MO20120328 A1 ITMO20120328 A1 IT MO20120328A1
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infusion
infusion control
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IT000328A
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Riccardo Merlo
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Riccardo Merlo
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Description

Descrizione di invenzione industriale
Dispositivo di controllo dell’infusione
L’invenzione riguarda un dispositivo di controllo dell’infusione per controllare il flusso di un fluido di infusione, in particolare da un contenitore, quale ad esempio una sacca o una bottiglia, ad un paziente attraverso un tubo per infusione endovenosa, nel seguito indicato tubo IV.
Negli ospedali o nei centri trasfusionali, in cui vengono infusi ad un paziente emocomponenti o farmaci, Ã ̈ di primaria importanza evitare che gli emocomponenti o i farmaci siano infusi al paziente sbagliato.
E’ noto che una certa percentuale di reazioni trasfusionali avverse riscontrabili nei pazienti sottoposti a trasfusione à ̈ dovuta ad errori di trasfusione. Tali errori di trasfusione comprendono errori che avvengono nel reparto ospedaliero o nel centro trasfusionale in cui parecchi pazienti sono trattati contemporaneamente in una stessa stanza.
Esistono sistemi di tracciabilità dei prodotti sanitari basati sulla lettura di codici a barre o sulla lettura/scrittura di transponder RFID (Radio Frequency IDentification) applicati in forma di etichette alle sacche di sangue o ai contenitori di farmaci e applicati inoltre a bracciali indossati dai pazienti. Tali sistemi prevedono che l’operatore che lavora in ospedale o nel centro trasfusionale disponga di un lettore ottico di codice a barre e/o di un lettore/scrittore di transponder o tag RFID, collegabili ad un processore nel quale sono memorizzati dati o informazioni associati al codice a barre o al tag RFID. Questi sistemi consentono di limitare notevolmente errori di identificazione del paziente o errori di identificazione della sacca di sangue da somministrare.
Nonostante i suddetti sistemi siano utili ed efficaci, esiste ancora un certo rischio che l’operatore, benché abbia individuato la sacca di sangue o il farmaco da somministrare e il paziente a cui eseguire il trattamento, assegni la sacca o il farmaco al paziente sbagliato, ad esempio collocando la sacca in corrispondenza della posizione di un altro paziente. In aggiunta, sono noti dispositivi elettronici di infusione o controllori di infusione che monitorano e regolano in modo elettronico il flusso di un fluido di infusione lungo un tubo per somministrazione endovenosa o tubo IV. Tali dispositivi di infusione, utilizzati anche per le trasfusioni, sono attivati manualmente da un operatore. Anche questi dispositivi di infusione non consentono di evitare che una sacca di sangue o un contenitore di un farmaco venga montato sul dispositivo di infusione di un paziente sbagliato e l’infusione venga comunque erroneamente attivata dall’operatore.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ di migliorare i dispositivi di controllo dell’infusione di tipo noto.
Un altro scopo à ̈ di prevedere un dispositivo di controllo dell’infusione che consenta di limitare o addirittura eliminare il rischio di effettuare una somministrazione endovenosa sul paziente sbagliato, in particolare quando tale rischio à ̈ dovuto ad un posizionamento errato del prodotto di infusione in corrispondenza di un paziente a cui non deve essere somministrato tale prodotto di infusione.
Secondo l’invenzione à ̈ previsto un dispositivo di controllo per controllare il flusso di un fluido di infusione endovenosa da un contenitore ad un paziente attraverso un tubo IV collegato a detto contenitore, detto dispositivo di controllo dell’infusione comprendendo: un corpo provvisto di mezzi di chiusura disposti per agire su detto tubo IV per impedire o per consentire il flusso di detto fluido in detto tubo IV verso detto paziente,
una unità di controllo per controllare una posizione di detti mezzi di chiusura, caratterizzato dal fatto che
detto dispositivo di controllo dell’infusione comprende inoltre:
mezzi lettori disposti per leggere un elemento identificativo di detto contenitore e un ulteriore elemento identificativo di detto paziente,
una memoria per immagazzinare informazioni associate rispettivamente a detto elemento identificativo e a detto ulteriore elemento identificativo e rilevate da detti mezzi lettori, in cui detta unità di controllo à ̈ configurata per svolgere un confronto tra dette informazioni e dati presenti in detta memoria e operare detti mezzi di chiusura sulla base dell’esito di detto confronto.
Grazie all’invenzione, i mezzi di chiusura vengono portati in posizione aperta per consentire il flusso del fluido di infusione verso il paziente solo dopo che l’unità di controllo ha confrontato le informazioni associate agli elementi identificativi e verificato la corrispondenza di tali informazioni con i dati immagazzinati nella memoria. In questo modo, l’infusione inizia solo quando le informazioni concernenti contenitore e paziente concordano con i dati relativi alla combinazione contenitore-paziente. Ciò consente di limitare o addirittura di eleminare il rischio di avviare l’infusione quando il contenitore à ̈ stato erroneamente posizionato sul paziente sbagliato.
Inoltre, poiché l’infusione viene avviata dal dispositivo senza l’intervento manuale dell’operatore, ossia in modo automatico, il rischio che venga infusa nel paziente una sostanza non associata ai dati identificativi del paziente stesso à ̈ così evitato.
L’invenzione potrà essere meglio compresa e attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione, in cui:
Figura 1 à ̈ una vista frontale di un dispositivo di controllo dell’infusione;
Figura 2 à ̈ una vista laterale del dispositivo di controllo dell’infusione di Figura 1;
Figura 3 à ̈ una vista dall’alto del dispositivo di controllo dell’infusione di Figura 1;
Figura 4 à ̈ una vista frontale del dispositivo di controllo dell’infusione di Figura 1 su cui à ̈ montato.
Figura 5 à ̈ una vista dall’alto schematica ingrandita di mezzi di chiusura previsti nel dispositivo di controllo dell’infusione di Figura 1;
Figura 6 Ã ̈ una vista frontale schematica di una porzione dei mezzi di chiusura di Figura 6 Figura 7 Ã ̈ una vista parziale di un bracciale indossato da un paziente e recante un elemento identificativo del paziente;
Figura 8 à ̈ una vista prospettica di un lettore ottico collegabile ad un corpo del dispositivo di controllo dell’infusione di Figura 1.
La Figura 1 mostra un dispositivo di controllo dell’infusione 1 per l’infusione di sangue o emocomponenti o farmaci ad un paziente.
La Figura 4 mostra il dispositivo di controllo dell’infusione 1 su cui à ̈ montato un set monouso 2 comprendente un tubo 5 per somministrazione endovenosa (IV), nel seguito indicato per brevità anche come tubo IV. Un contenitore 3, quale ad esempio una bottiglia o una sacca, disposto per contenere un fluido di infusione 4 à ̈ collegato al tubo 5 mediante un gocciolatore 10 di tipo noto.
Il dispositivo di controllo dell’infusione 1 consente di controllare il flusso F del fluido di infusione 4 uscente dal contenitore 3 diretto verso il paziente e comprende un corpo 6 provvisto di mezzi di chiusura, quali ad esempio un morsetto 7 usualmente chiamato “clamp†, disposti per agire sul tubo 5 per impedire o per consentire il flusso F del fluido verso il paziente variando la sezione trasversale del tubo 5.
Il corpo 6 comprende un elemento di supporto 8 conformato in modo da interagire con parti del contenitore 3 per supportare il contenitore 3. Nella versione raffigurata, l’elemento di supporto 8 comprende un aggetto disposto per interagire con un foro previsto nella sacca attraverso il quale la sacca viene appesa all’aggetto sul corpo 6.
In una versione, qualora il contenitore 3 sia una bottiglia, l’elemento di supporto 8 potrà essere conformato diversamente dall’aggetto, ad esempio potrà comprendere un alloggiamento atto a circondare almeno parzialmente la bottiglia.
Come mostrano le Figure 2 e 3, a sua volta il dispositivo di controllo dell’infusione 1 può essere fissato ad un’asta di uno stativo per terapia endovenosa mediante un elemento di fissaggio 20. L’elemento di fissaggio 20 ha una forma come di “L†e si proietta dal corpo 6 così da definire con il corpo 6 un a zona di alloggiamento per l’asta dello stativo. Una vite 21 si accoppia con un corrispondente foro previsto in un tratto della “L†e consente di serrare tra loro il corpo 6 e l’asta.
Il corpo 6 comprende inoltre un supporto 9 conformato per supportare il gocciolatore 10. Il supporto 9 comprende un lettore di goccia 11, mostrato in Figura 3, di tipo noto, ad esempio del tipo a fotorilevatore comprendente un trasmettitore 11A e un ricevitore 11B tra loro affacciati, entrambi mostrati in Figura 3. Il lettore di goccia 11 viene posizionato intorno ad una camera di gocciolamento del gocciolatore 10 e rileva il passaggio di ciascuna goccia G del fluido di infusione 4 che cade per gravità dal contenitore 3 verso il fondo del gocciolatore 11 attraverso la camera di gocciolamento.
Con riferimento alla Figura 5, il morsetto 7 à ̈ provvisto di una coppia di elementi guidatubo 12 entro i quali il tubo 5 viene posizionato. Ciascun elemento guida-tubo 12 comprende una parete che si proietta dal corpo 6 e si estende verticalmente. Il morsetto 7 comprende inoltre un disco di azionamento 13 collegato ad un anello di ritegno 14 mediante un membro spintore 15. Il membro spintore 15 ha la forma di una barra e fissa l’anello di ritegno 14 in modo eccentrico al disco di azionamento 13. Il disco di azionamento 13 à ̈ ruotabile intorno al proprio asse di simmetria X ed à ̈ azionato in rotazione da un motore elettrico M, ad esempio del tipo passo-passo. Durante la rotazione del disco di azionamento 13 il membro spintore 15 compie un percorso P di forma circolare intorno all’asse di simmetria X, avvicinandosi a o allontanandosi da un rispettivo elemento guida-tubo 12. Quando il membro spintore 15 si trova in un tratto di circonferenza del percorso P sostanzialmente corrispondente ad un raggio orizzontale, il membro spintore 15 à ̈ più vicino all’elemento guida-tubo 12. In questa posizione, l’anello di ritegno 14 preme il tubo IV contro l’elemento guida-tubo 12 deformando localmente il tubo IV fino ad impedire il flusso F. In questa posizione, il morsetto 7 à ̈ dunque in una posizione di chiusura.
In una versione alternativa, il morsetto 7 può essere del tipo comprendente uno spintore azionato in modo alternato verso un elemento guida-tubo 12 o in allontanamento dall’elemento guida-tubo 12. Ancora in alternativa, il morsetto 7 può essere del tipo in cui il tubo IV à ̈ premuto dagli elementi guida-tubo 12 in cui almeno un elemento guida-tubo à ̈ mobile rispetto all’altro.
Il dispositivo di controllo dell’infusione 1 comprende inoltre una unità di controllo, non raffigurata, atta a controllare la posizione dei mezzi di chiusura. L’unità di controllo, che comprende un microprocessore, à ̈ dunque responsabile anche dell’azionamento del motore M.
Mezzi sensori non raffigurati comunicano all’unità di controllo la posizione dei mezzi di chiusura.
Con riferimento alle Figure 1, 4, 7 e 8, il dispositivo di controllo dell’infusione 1 comprende inoltre mezzi lettori disposti per leggere un elemento identificativo del contenitore 3 e un ulteriore elemento identificativo del paziente e/o dell’operatore.
I mezzi lettori comprendono un lettore 16 – Figura 1 – integrato nel corpo 6 del dispositivo 1. Il lettore 6 à ̈ ad esempio un lettore/scrittore RFID, provvisto di una antenna per la lettura/scrittura di tag RFID. In questo caso, l’elemento identificativo del contenitore 3 à ̈ dunque un tag o transponder RFID, indicato con 17 in Figura 4, applicato al contenitore 3.
I mezzi lettori comprendono inoltre un ulteriore lettore 19, mostrato in Figura 8, separato dal corpo 6. L’ulteriore lettore 19 à ̈ un lettore ottico per codice a barre ed à ̈ collegabile al corpo 6 mediante una porta di interfaccia 22 – Figura 2 – prevista nel corpo 6 per comunicare con l’unità di controllo. Tramite l’ulteriore lettore 19 à ̈ possibile leggere un ulteriore elemento identificativo 18 del paziente e/o dell’operatore, ad esempio un codice a barre previsto in un bracciale indossato dal paziente oppure un codice a barre identificativo dell’operatore.
In alternativa o in aggiunta, l’ulteriore lettore 19 può essere un lettore/scrittore RFID di tipo portatile, collegabile alla unità di controllo del dispositivo di controllo dell’infusione 1 mediante la porta di interfaccia 22. In questo caso l’ulteriore elemento identificativo 18 à ̈ un tag RFID.
In una versione alternativa del dispositivo di controllo dell’infusione 1, l’ulteriore lettore 19 può comunicare con l’unità di controllo attraverso mezzi di comunicazione senza fili previsti reciprocamente sull’ulteriore lettore 19 e sul dispositivo di controllo dell’infusione 1.
I mezzi lettori sono alimentati elettricamente da una batteria alloggiata internamente al corpo 6. La batteria alimenta inoltre il motore M e l’unità di controllo e altri componenti elettrici/elettronici presenti nel dispositivo attraverso un circuito elettrico. La batteria à ̈ del tipo ricaricabile, ad esempio del tipo al Litio, e può essere ricaricata collegando una presa 23 prevista nel corpo 6 ad una rete di alimentazione elettrica.
Con riferimento alle Figure 1 e 4, il dispositivo di controllo dell’infusione 1 comprende un tasto di accensione 24, disposto per chiudere il circuito elettrico e consentire l’alimentazione dei componenti previsti nel dispositivo di controllo dell’infusione 1. Sul fronte del corpo 6 sono inoltre previsti pulsanti regolatori 25 collegati all’unità di controllo per consentire ad un operatore di impostare o modulare il flusso F del fluido di infusione 4.
Il corpo 6 comprende inoltre una coppia di spie di segnalazione visiva 26, ad esempio una spia di colore rosso 26A, per segnalare una situazione impostata come pericolosa per il paziente e, ad esempio una spia di colore verde 26B, per rispettivamente segnalare una situazione impostata come sicura per il paziente.
Il dispositivo di controllo dell’infusione 1 può anche essere dotato di allarme sonoro per segnalare una situazione impostata come pericolosa per il paziente, come ad esempio una variazione del flusso di infusione al di sopra o al di sotto di soglie prefissate.
Il dispositivo di controllo dell’infusione 1 comprende inoltre una memoria, non raffigurata, per immagazzinare informazioni associate rispettivamente all’elemento identificativo 17 del contenitore 3 e all’ulteriore elemento identificativo 18 del paziente e/o dell’operatore e rilevate dai mezzi lettori.
Le informazioni associate all’elemento identificativo 17 riguardano ad esempio caratteristiche del fluido di infusione 4 e del processo da esso subito, in particolare la provenienza, il luogo di produzione e la data di produzione, eventuali trattamenti a cui à ̈ stato sottoposto il fluido di infusione oltre alla sua composizione. Se ad esempio il fluido di infusione 4 à ̈ sangue, le informazioni rilevabili dal tag RFID della sacca possono comprendere il tipo di sangue e il fattore Rh e il nome del donatore o altre informazioni riguardanti la provenienza.
Un sistema di tracciabilità dei prodotti sanitari generalmente presente nei luoghi in cui il contenitore 3 con tag RFID viene usato, ad esempio un ospedale o un centro trasfusionale, può memorizzare nel tag RFID del contenitore 3 anche informazioni relative al paziente a cui quel prodotto contenuto nel contenitore 3 deve essere infuso. In altre parole, nell’elemento identificativo 17 à ̈ rintracciabile la combinazione contenitore-paziente tra il fluido di infusione 4 contenuto in quel contenitore 3 e un determinato paziente.
Le informazioni associate all’ulteriore elemento identificativo 18 del paziente possono ad esempio riguardare dati anagrafici del paziente e dati relativi ai trattamenti medicali o terapeutici a cui deve essere sottoposto il paziente o che il paziente ha già subito. I dati anagrafici dell’operatore sono invece associati all’ulteriore elemento identificativo dell’operatore.
I mezzi lettori del dispositivo di controllo dell’infusione 1 sono dunque in grado di rilevare le informazioni associate al tag RFID e al bracciale e a trasmettere tali informazioni alla memoria del dispositivo.
L’unità di controllo à ̈ configurata per svolgere un confronto tra le informazioni ricevute dai mezzi lettori e i dati presenti nella memoria. I dati presenti nella memoria possono essere informazioni ricevute dai mezzi lettori in un momento precedente allo svolgimento del confronto. I dati di riferimento da immagazzinare possono anche essere immessi nella memoria collegando il dispositivo di controllo dell’infusione 1 ad un elaboratore mediante una interfaccia 27 – Figura 2. L’elaboratore può essere compreso in un sistema di tracciabilità e gestione dei prodotti sanitari di tipo noto.
L’unità di controllo à ̈ inoltre configurata per operare i mezzi di chiusura sulla base dell’esito del confronto tra le informazioni rilevate dai mezzi lettori e i dati immagazzinati nella memoria.
Solo quando il confronto fornisca un esito positivo, in cui le informazioni ricevute dai mezzi lettori combaciano con determinati dati presenti nella memoria, allora l’unità di controllo fornisce il consenso per azionare i mezzi di chiusura da una posizione inizialmente di chiusura ad una posizione di apertura per consentire così il flusso F verso il paziente. Ciò consente di evitare che il fluido di infusione 4 contenuto nel contenitore 3 venga inviato ad un paziente sbagliato, ossia non corrispondente alla combinazione contenitore-paziente memorizzata nella memoria del dispositivo di controllo dell’infusione.
Nell’uso, un operatore monta il contenitore 3 sull’elemento di supporto 8, collegandolo al set monouso 2 posizionato con il gocciolatore 10 nel supporto 9 e il tubo 5 interno agli elementi guida-tubo 12. Il morsetto 7, che viene azionato automaticamente quando il dispositivo à ̈ acceso, può essere azionato manualmente prima dell’accensione del dispositivo di controllo dell’infusione 1 e portato nella posizione di chiusura, così da serrare il tubo 5 contro uno degli elementi guida-tubo 12.
Dopo l’accensione del dispositivo di controllo dell’infusione 1 con il tasto di accensione 24, l’unità di controllo comanda la chiusura del morsetto 7. In questo modo l’infusione non può iniziare anche nel caso in cui il morsetto 7 non sia stato precedentemente portato nella posizione di chiusura in modo manuale.
Prima di posizionare il contenitore 3 sull’elemento di supporto 8, occorre inserire nella memoria del dispositivo la combinazione contenitore-paziente come dato di riferimento. Ciò può avvenire mediante la lettura del tag RFID disposto sul contenitore 3 avvicinando il contenitore 3 al lettore 16 e la lettura dell’ulteriore elemento identificativo 18 del paziente mediante l’ulteriore lettore 19.
In alternativa, può essere previsto la sola lettura del tag RFID disposto sul contenitore 3, qualora il tag RFID contenga già l’informazione circa la combinazione contenitorepaziente.
Ancora in alternativa, può essere previsto collegare il dispositivo di controllo dell’infusione 1 ad un elaboratore.
Dopo la memorizzazione dei dati di riferimento, il contenitore 3 può essere montato sul corpo 6. La spia di segnalazione visiva di colore rosso 26A à ̈ accesa per segnalare che il dispositivo non à ̈ pronto per l’infusione. L’unità di controllo à ̈ configurata per abilitare automaticamente l’inizio della infusione solo a condizione che i dati memorizzati combacino che le informazioni rilevate dai mezzi lettori 16, 19. Essendo l’elemento identificativo 17 in prossimità del lettore 16, questo ultimo rileva le informazioni presenti nel tag RFID disposto sul contenitore 3. A questo punto l’operatore, dopo aver posizionato l’ago di infusione alimentato dal tubo IV nel corpo del paziente, provvede alla lettura dell’ulteriore elemento identificativo 18 sul bracciale del paziente tramite l’ulteriore lettore 19.
L’unità di controllo verifica che i dati letti dopo il posizionamento del contenitore 3 sul corpo 6 combacino con i dati di riferimento memorizzati nella memoria. Se il confronto fornisce un esito positivo, ossia le informazioni rilevate dai mezzi lettori 16, 19 combaciano con i dati di riferimento, la spia di segnalazione visiva di colore verde 26B si accende e il motore M viene azionato per portare il morsetto 7 in una posizione di apertura. L’infusione inizia con una velocità preimpostata, ad esempio una velocità di sicurezza di 0 ml/min, che può essere regolata con i pulsanti regolatori 25.
Quando il lettore di goccia 11 rileva l’assenza di gocce, ad esempio perché il fluido di infusione 4 interno al contenitore à ̈ terminato, l’unità di controllo opera la chiusura del morsetto 7. La rimozione del set monouso 2 può avvenire operando manualmente sui mezzi di chiusura purché venga rilevato l’ulteriore elemento identificativo dell’operatore e confrontato con il dato di riferimento ad esso associato precedentemente memorizzato nella memoria del dispositivo.
Se invece il confronto fornisce esito negativo, ossia le informazioni rilevate dai mezzi lettori 16, 19 non combaciano con i dati di riferimento presenti nella memoria, la spia di segnalazione visiva di colore rosso 26A rimane accesa e i mezzi di chiusura restano in posizione di chiusura impedendo così il flusso F.
Il dispositivo di controllo dell’infusione 1 à ̈ inoltre provvisto di un sistema di blocco che impedisce la rimozione del tubo IV durante l’infusione.
Inoltre, in caso di guasto ad un componente o di mancanza di alimentazione elettrica, l’unità di controllo provvede alla chiusura automatica del morsetto 7, così da impedire l’infusione.
Essendo l’unità di controllo di tipo programmabile, tramite un software à ̈ possibile impostare la posizione di chiusura del morsetto 7 e la velocità di inizio infusione del dispositivo di controllo dell’infusione 1.
Grazie alla configurazione dell’unità di controllo, il dispositivo di controllo dell’infusione 1 consente di evitare che un fluido di infusione 4 possa essere infuso ad un paziente a cui tale fluido di infusione non à ̈ destinato, a causa di un errato posizionamento del contenitore 3 in corrispondenza del paziente sbagliato. Infatti, il dispositivo di controllo dell’infusione 1 consente di avviare l’infusione solo dopo che il dispositivo stesso abbia riconosciuto la combinazione contenitore-paziente precedentemente immessa nella memoria del dispositivo, attraverso la rilettura degli elementi identificativi del contenitore e del paziente e il loro confronto.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di controllo dell’infusione per controllare il flusso (F) di un fluido di infusione endovenosa (4) da un contenitore (3) ad un paziente attraverso un tubo IV (5) collegato a detto contenitore (3), detto dispositivo di controllo dell’infusione (1) comprendendo: - un corpo (6) provvisto di mezzi di chiusura (7) disposti per agire su detto tubo IV (5) per impedire o per consentire il flusso di detto fluido (4) in detto tubo IV (5) verso detto paziente, - una unità di controllo per controllare una posizione di detti mezzi di chiusura (7), caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di controllo dell’infusione (1) comprende inoltre: - mezzi lettori (16, 19) disposti per leggere un elemento identificativo (17) di detto contenitore (3) e un ulteriore elemento identificativo (18) di detto paziente, - una memoria per immagazzinare informazioni associate rispettivamente a detto elemento identificativo (17) e a detto ulteriore elemento identificativo (18) e rilevate da detti mezzi lettori (16, 19), in cui detta unità di controllo à ̈ configurata per svolgere un confronto tra dette informazioni e dati presenti in detta memoria e operare detti mezzi di chiusura (7) sulla base dell’esito di detto confronto.
  2. 2. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo la rivendicazione 1, in cui detta unità di controllo à ̈ configurata per aprire detti mezzi di chiusura (7) per consentire detto flusso (F) se, dopo detto confronto, dette informazioni combaciano con detti dati.
  3. 3. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo la rivendicazione 1, oppure 2, in cui detti mezzi lettori (16, 19) comprendono un lettore (16) integrato in detto corpo (6).
  4. 4. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo la rivendicazione 3, in cui detto lettore (16) comprende un lettore/scrittore RFID.
  5. 5. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detti mezzi lettori (16, 19) comprendono un ulteriore lettore (19) separato da detto corpo (6).
  6. 6. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo la rivendicazione 5, in cui detto ulteriore lettore (19) à ̈ di tipo portatile.
  7. 7. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo la rivendicazione 5, oppure 6, in cui detto ulteriore lettore (19) à ̈ scelto in un gruppo comprendente un lettore/scrittore RFID e un lettore ottico.
  8. 8. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni da 5 a 7, in cui detto ulteriore lettore (19) à ̈ collegabile a detto corpo (6) mediante una porta di interfaccia (22) prevista in detto corpo (6) per comunicare con detta unità di controllo.
  9. 9. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni da 5 a 8, in cui detto ulteriore lettore (19) può comunicare con detta unità di controllo mediante mezzi di comunicazione senza fili.
  10. 10. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di chiusura comprendono un morsetto (7) disposto per variare una sezione trasversale detto tubo IV (5), detto morsetto (7) essendo azionabile da un motore elettrico (M), detto motore elettrico (M) essendo operabile da detta unità di controllo.
  11. 11. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprende inoltre una batteria per alimentare detto dispositivo (1).
  12. 12. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo (6) comprende un elemento di supporto (8) conformato in modo da interagire con parti di detto contenitore (3) per supportare detto contenitore (3).
  13. 13. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprende inoltre un elemento di fissaggio (20) disposto per fissare detto corpo (6) ad uno stativo per supportare detto corpo (6).
  14. 14. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprende inoltre un lettore di goccia (11) disposto per rilevare la caduta di gocce internamente ad una camera di gocciolamento collegata a detto tubo IV (5).
  15. 15. Dispositivo di controllo dell’infusione secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprende inoltre una interfaccia di rete montata in detto corpo (6) per interfacciare un elaboratore esterno a detto dispositivo di controllo dell’infusione (1).
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