ITMO20120111A1 - Meccanismo di trasmissione del moto - Google Patents

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Davide Pecorari
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Ecotec Ind S R L
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16DCOUPLINGS FOR TRANSMITTING ROTATION; CLUTCHES; BRAKES
    • F16D3/00Yielding couplings, i.e. with means permitting movement between the connected parts during the drive
    • F16D3/02Yielding couplings, i.e. with means permitting movement between the connected parts during the drive adapted to specific functions
    • F16D3/04Yielding couplings, i.e. with means permitting movement between the connected parts during the drive adapted to specific functions specially adapted to allow radial displacement, e.g. Oldham couplings

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  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
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Description

Descrizione di Breveto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“MECCANISMO DI TRASMISSIONE DEL MOTO”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un meccanismo di trasmissione del moto tra due corpi mobili in rotazione attorno a rispetivi assi paralleli e sfalsati tra loro.
Come noto, può accadere di frequente nel settore meccanico che vi sia la necessità di collegare in rotazione due alberi aventi assi di rotazione tra loro paralleli e sfalsati.
Ciò può essere dovuto a ragioni di funzionamento, ad esempio nel caso di motori a pistoni radiali nei quali il disassamento dei due assi di rotazione definisce la cilindrata del motore stesso, oppure a ragioni di lavorazione meccanica.
In questi casi si realizza un meccanismo di trasmissione del moto comprendente un giunto di collegamento che viene interposto tra i due alberi in oggeto.
In particolare, per collegare in rotazione due alberi tra loro disassati si può utilizzare un giunto di tipo Oldham.
Tale giunto comprende un disco, ato ad essere interposto tra i due alberi da collegare reciprocamente, il quale presenta su ciascuna faccia un relativo risalto atto ad inserirsi in una corrispondente scanalatura definita sulle estremità degli alberi stessi.
Durante la rotazione di uno dei due alberi, la scanalatura definita sullo stesso trasmette una coppia al relativo risalto del giunto il quale, mediante il risalto definito sulla faccia opposta trasferisce a sua volta il moto di rotazione all’altro albero.
Durante la rotazione del giunto, per effetto della quale avviene il trasferimento del moto tra i due alberi, i rilievi definiti su di esso scorrono aH’intemo delle relative scanalature, per cui il giunto stesso compie un moto rototraslatorio alternato. L’asse di rotazione del giunto di collegamento varia quindi la sua posizione durante la rotazione del giunto stesso.
Questi tipi di meccanismi di trasferimento del moto presentano però degli inconvenienti.
Essi, infatti, comportano elevate perdite di energia a causa deH’attrito radente che si genera, in uso, tra i rilievi del giunto e le scanalature degli alberi.
Un altro inconveniente dei meccanismi di tipo noto consiste nel fatto che essi danno luogo a forze radiali pulsanti di elevata intensità, dovute in particolare alla variazione di posizione, in uso, dell’asse di rotazione del relativo giunto. Poiché, come noto, gli organi di trasmissione meccanici sono generalmente immersi in un bagno di olio, Γ inconveniente appena menzionato comporta anche che il meato di olio presente tra i rilievi del giunto e le relative scanalature non sia costante, provocando così un’usura non uniforme della parti a contatto.
Ancora, nei meccanismi di tipo noto le tolleranze di lavorazione giocano un ruolo di fondamentale importanza ai fini del corretto funzionamento del meccanismo stesso. Più in particolare, il gioco presente tra i rilievi e le relative scanalature deve essere sufficientemente contenuto al fine di evitare che, durante la trasmissione del moto, si verifichi un loro disallineamento reciproco ed una conseguente sollecitazione disuniforme delle parti a contatto, che in alcuni casi può persino provocare la rottura delle stesse. Inoltre, maggiore è il gioco presente tra i rilievi e le relative scanalature e maggiore è la rumorosità del relativo meccanismo di trasmissione. Allo stesso tempo, è necessario che sia previsto un gioco sufficiente per consentire la corretta movimentazione delle parti mobili reciprocamente. Ne deriva, quindi, che le tolleranze di lavorazione devono essere particolarmente strette ed attentamente valutate per consentire da un lato il corretto funzionamento del meccanismo e dall’altro per evitare rotture indesiderate ed il verificarsi di fastidiose vibrazioni. Questo richiede una particolare attenzione sia in fase di progettazione che di realizzazione, che si traduce in lunghi tempi di esecuzione ed elevati costi economici. Occorre anche tenere in considerazione che i meccanismi di tipo noto devono essere progettati e realizzati per evitare che, in uso, le parti a contatto reciproco possano deformarsi dando luogo a sollecitazioni anomale e riducendo sensibilmente le prestazioni del meccanismo stesso. Un altro inconveniente consiste nel fatto che si possono verificare delle saldature superficiali tra gli elementi mobili reciprocamente, in particolare nel caso di micro spostamenti dei rilievi all’ interno delle relative scanalature dovuti a disallineamenti assiali di piccola entità.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un meccanismo di trasmissione del moto tra due corpi girevoli attorno a rispettivi assi paralleli e sfalsati tra loro che consenta di ridurre sensibilmente, rispetto ai meccanismi di trasmissione noti, le perdite di energia dovute all’attrito tra gli elementi mobili reciprocamente tra loro. Α1Γ interno di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di escogitare un meccanismo che consenta di mantenere, in uso, un film d’olio pressoché costante tra le parti mobili reciprocamente.
Uno scopo del presente trovato è quello di ridurre sensibilmente, rispetto ai meccanismo di tipo noto, l’influenza delle tolleranze di lavorazione sul corretto funzionamento del meccanismo stesso. Più in particolare, uno scopo del presente trovato è quello di escogitare un meccanismo che possa essere progettato e realizzato con tolleranze di lavorazione meno severe rispetto a quelle dei meccanismi di trasmissione noti, senza che ciò incida negativamente sulle sue prestazioni, riducendo al contempo le tempistiche ed i costi di realizzazione.
Un altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un meccanismo di trasmissione del moto che sia sensibilmente meno rumoroso rispetto ai meccanismi noti.
Un altro scopo ancora del presente trovato è quello di evitare che si verifichino saldature indesiderate tra le parti reciprocamente mobili tra loro.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un meccanismo di trasmissione dèi moto che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente meccanismo di trasmissione del moto, comprendente:
- un primo corpo girevole attorno ad un primo asse di rotazione;
- un secondo corpo girevole attorno ad un secondo asse di rotazione sostanzialmente parallelo a detto primo asse e sfalsato rispetto ad esso;
- almeno un giunto di collegamento interposto tra detto primo e detto secondo corpo ed atto a trasferire il moto tra di essi; caratterizzato dal fatto che uno tra detto primo corpo e detto giunto comprende almeno una prima sede e Γ altro supporta in rotazione almeno un primo elemento girevole attorno ad un relativo asse, detto primo elemento girevole essendo inserito in detta prima sede e cooperando con essa per trasmettere una coppia a detto giunto
e dal fatto che uno tra detto secondo corpo e detto giunto comprende almeno una seconda sede e l’altro supporta in rotazione almeno un secondo elemento girevole attorno ad un relativo asse, detto secondo elemento girevole essendo inserito in detta seconda sede e cooperando con essa per trasmettere una coppia a detto secondo corpo,
detti primo e secondo elemento girevole contattando almeno una parete di contenimento delimitante le relative sedi durante la rotazione di detti corpi e rotolando rispetto a detta parete di contenimento attorno ai rispettivi assi. Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un meccanismo di trasmissione del moto, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni m cui:
la figura 1 è una vista in assonometria frontale di un meccanismo secondo il trovato;
la figura 2 è una vista in assonometria da dietro del meccanismo di figura i;
la figura 3 è una vista frontale del meccanismo di figura 1;
la figura 4 è una vista frontale del giunto di collegamento del meccanismo di figura 1.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con il numero di riferimento 1 un meccanismo di trasmissione del moto.
Il meccanismo 1 comprende almeno un primo corpo 2 mobile in rotazione attorno ad un primo asse 2a ed almeno un secondo corpo 3 mobile in rotazione attorno ad un secondo asse 3a, dove il secondo asse 3a è sostanzialmente (dove nella presente trattazione con il termine “sostanzialmente” si intende a meno delle tolleranze di lavorazione) parallelo al primo asse 2a e sfalsato rispetto ad esso. Il meccanismo 1 comprende poi un giunto 4 di collegamento interposto tra il primo ed il secondo corpo 2 e 3 ed atto a trasferire il moto tra loro. Il giunto 4 mota attorno ad un relativo asse di rotazione, la cui posizione varia, durante il funzionamento del meccanismo 1, sia sul giunto stesso che rispetto agli assi 2a e 3a.
Secondo il trovato, almeno uno tra il primo corpo 2 ed il giunto 4 comprende almeno una prima sede 5 e Γ altro tra il primo corpo 2 ed il giunto 4 comprende almeno un primo elemento girevole 6 inserito nella prima sede 5 ed accoppiato rotoidalmente con la stessa. Il primo elemento girevole 6 è mobile in rotazione rispetto al primo corpo/giunto che lo supporta attorno ad un relativo asse 6a e coopera con la relativa prima sede 5 in modo da trasmettere una coppia al giunto 4. Più particolarmente, l’asse 6a di rotazione del primo elemento girevole 6 è sostanzialmente parallelo agli assi 2a e 3 a ed è disallineato almeno rispetto al primo asse 2a.
La prima sede 5 definisce almeno una parete di contenimento 5a disposta intorno al primo elemento girevole 6. Più in dettaglio, la parete di contenimento 5a si sviluppa parallelamente all’asse 6a di rotazione del primo elemento girevole 6.
L’accoppiamento tra il primo elemento girevole 6 e la prima sede 5 è quindi atto a trasferire il moto rotatorio dal primo corpo 2 al giunto 4.
Secondo il trovato, inoltre, uno tra il secondo corpo 3 ed il giunto 4 comprende almeno una seconda sede 7 e l’altro tra il secondo corpo 3 ed il giunto 4 comprende almeno un secondo elemento girevole 8 inserito nella seconda sede 7 ed accoppiato rotoidalmente con la stessa. Il secondo elemento girevole 8 è mobile in rotazione rispetto al secondo corpo/giunto che lo supporta attorno ad un relativo asse 8a di rotazione e coopera con la relativa seconda sede 7 in modo da trasmettere una coppia al secondo corpo 3. Più particolarmente, l’asse 8a di rotazione del secondo elemento girevole è sostanzialmente parallelo agli assi 2a e 3a e disallineato almeno rispetto al secondo asse 3a.
La seconda sede 7 definisce almeno una parete di contenimento 7a disposta intorno al secondo elemento girevole 8. Più in dettaglio, la parete di contenimento 7a si sviluppa parallelamente all’asse 8a di rotazione del secondo elemento girevole 8.
L’accoppiamento tra il secondo elemento girevole 8 e la seconda sede 7 è quindi atto a trasferire il moto rotatorio dal giunto 4 al secondo corpo 3. Il primo ed il secondo elemento girevole 6 e 8 risultano quindi associati solidalmente in rotazione al corpo/giunto che li supporta e sono svincolati in rotazione rispetto ad essi attorno ai loro stessi assi 6a, 8a di rotazione. Il primo ed il secondo elemento girevole 6 e 8 contattano, quindi, le pareti di contenimento 5a e 7 a, rotolando rispetto ad esse attorno ai rispettivi assi 6a, 8a, durante la rotazione dei corpi 2 e 3.
Il primo ed il secondo elemento girevole 6 e 8 presentano entrambi sezione sostanzialmente circolare. Preferibilmente, il primo ed il secondo elemento girevole 6, 8 hanno entrambi conformazione sostanzialmente cilindrica e contattano la parete di contenimento 5a, 7a della relativa sede 5, 7 con la loro superficie laterale esterna.
Più in dettaglio, ciascuna sede 5, 7 definisce due pareti di contenimento 5a, 7 a tra loro affacciate e tra le quali sono interposti i relativi elementi girevoli 6, 8. Opportunamente, la distanza tra le pareti di contenimento 5a, 7a di ciascuna sede 5, 7 è maggiore del diametro dei relativi corpi girevoli 6, 8 inseriti nelle stesse i quali, quindi, contattano una sola parete di contenimento 5 a, 7a.
Opportunamente, le sedi 5 e 7 si sviluppano, in uso, ovvero con gli elementi girevoli 6 e 8 inseriti al loro interno, lungo due direzioni tra loro trasversali. Più particolarmente, le sedi 5 e 7 si sviluppano, in uso, lungo due direzioni tra loro sostanzialmente ortogonali.
Preferibilmente, uno tra il primo corpo 2 ed il giunto 4 comprende almeno due primi elementi girevoli 6 aventi i rispettivi assi 6a di rotazione tra loro sostanzialmente paralleli e distanziati. Durante la rotazione del primo corpo 2, almeno uno di tali elementi girevoli 6 si mantiene disassato rispetto al primo asse 2a (questo risulta scontato nel caso in cui i primi elementi girevoli 6 sono supportati dal primo corpo 2), in modo tale da definire la coppia necessaria alla trasmissione del moto al giunto 4 durante tutto l’arco di rotazione compiuto dal primo corpo stesso.
In questa forma di realizzazione, l’altro tra il primo corpo 2 ed il giunto 4 comprende almeno due prime sedi 5, ciascuna delle quali è atta ad alloggiare un relativo primo elemento girevole 6. Più in dettaglio, le due prime sedi 5 hanno forma allungata e sono tra loro sostanzialmente allineate lungo le rispettive direzioni di sviluppo longitudinale. Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione nelle quali il meccanismo 1 comprende due primi elementi girevoli 6 che si inseriscono nella medesima prima sede 5 la quale, pertanto, è unica.
Analogamente, uno tra il secondo corpo 3 ed il giunto 4 comprende almeno due secondi elementi girevoli 8 aventi i rispettivi assi 8a di rotazione tra loro sostanzialmente paralleli e distanziati. Durante al rotazione del secondo corpo 3, almeno uno di tali secondi elementi girevoli 8 si mantiene disassato rispetto al secondo asse 3a (questo risulta scontato nel caso in cui i secondi elementi girevoli 8 sono associati al secondo corpo 3), in modo tale da definire la coppia necessaria a trasmettere il moto al secondo corpo 3 durante tutto l’arco di rotazione compiuto dal giunto 4.
Opportunamente, l’altro tra il secondo corpo 3 ed il giunto 4 comprende almeno due seconde sedi 7 atte ad alloggiare ciascuna un relativo secondo elemento girevole 8. Più in dettaglio, le due seconde sedi 7 hanno forma allungata e sono sostanzialmente allineate tra loro lungo le rispettive direzioni di sviluppo longitudinale. Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione nelle quali il meccanismo 1 comprende due secondi elementi girevoli 8 che si inseriscono nella medesima seconda sede 7 la quale, pertanto, è unica.
Nella preferita forma di realizzazione rappresentata nelle figure, il giunto 4 comprende le prime e le seconde sedi 5 e 7 ed i corpi 2 e 3 supportano, rispettivamente, i primi ed i secondi elementi girevoli 6 e 8.
In questa forma di realizzazione, il giunto 4 è del tipo di una piastra e le sedi 5 e 7 sono del tipo di asole passanti aventi un’estremità cieca e Γ estremità opposta aperta verso Γ esterno.
1 primi elementi girevoli 6 sono, quindi, solidali in rotazione al primo corpo 2 attorno al primo asse 2a e sono svincolati in rotazione rispetto ad esso attorno al relativo asse 6a di rotazione. I primi elementi girevoli 6a sono disposti da parti diametralmente opposte del primo corpo 2a.
Analogamente, i secondi elementi girevoli 8 sono solidali in rotazione al secondo corpo 3 attorno al secondo asse 3 a e sono svincolati in rotazione rispetto ad esso attorno al relativo asse 8a di rotazione. I secondi elementi girevoli 8 sono disposti da parti diametralmente opposte del secondo corpo 3.
Vantaggiosamente, le prime sedi 5 sono definite sul profilo esterno 4a del giunto 4, il quale presenta un foro 9 passante, ad esempio di forma reattangolare, che delimita un profilo interno 4b lungo il quale sono definite le seconde sedi 7. Più particolarmente, le prime e le seconde sedi 5 e 7 sono disposte da parti opposte rispetto al foro 9.
Il giunto 4 presenta, quindi, quattro asole passanti presentanti ciascuna un’estremità cieca, dove ciascuna di tali asole è disposta sostanzialmente ortogonale rispetto all’asola adiacente.
Questa forma di realizzazione rappresentata nelle figure da 1 a 4 è particolarmente, ma non esclusivamente, adatta al caso in cui i corpi 2 e 3 sono disposti l’uno dentro l’altro e dalla medesima parte rispetto al giunto 4.
Vantaggiosamente, gli elementi girevoli 6 e 8 sono del tipo di un cuscinetto a strisciamento o a rotolamento. Nel primo caso, ovvero nel caso di un cuscinetto a strisciamento, ad esempio del tipo di una bronzina, gli elementi girevoli 6 e 8 comprendono un anello esterno atto a contattare le pareti di contenimento 5a, 7a della relativa sede 5, 7 e calzato mobile in rotazione su un relativo anello interno solidale ad un perno definente il relativo asse 6a, 8a di rotazione. Nel secondo caso, ovvero nel caso di un cuscinetto a rotolamento, tra l’anello interno e quello esterno sono interposti dei rulli o delle sfere accoppiati rotoidalmente agli anelli stessi.
In entrambi i casi sopraccitati, gli anelli interni degli elementi girevoli 6 e 8 possono essere fissati solidalmente al relativo corpo/giunto che li supporta mediante mezzi a vite o, in alternativa, mediante un anello Seeger, quest’ultimo essendo identificato con il numero di riferimento 10 nelle figure.
Vantaggiosamente, almeno uno degli elementi girevoli 6 e 8, preferibilmente ciascuno di essi, comprende almeno uno strato di un materiale elasticamente cedevole (non visibile in dettaglio nelle figure) atto ad ammortizzare eventuali vibrazioni che possono verificarsi durante la rotazione dei corpi 2 e 3.
Più in dettaglio, lo strato di materiale elasticamente cedevole ha conformazione anulare ed è interposto tra la superficie esterna del relativo elemento girevole 6, 8 ed il corrispondente asse 6a, 8a di rotazione. Tale strato di materiale elasticamente cedevole è quindi interposto tra l’anello interno e l’anello esterno del relativo elemento girevole 6, 8, coassialmente ad essi.
Lungo il profilo esterno 4b del giunto 4 sono inoltre definite delle rientranze 1 1 di riferimento atte a consentire il corretto posizionamento del giunto stesso su un banco di lavoro.
Il funzionamento del presente trovato è il seguente.
La seguente descrizione, nella quale si considera che il primo corpo 2 sia il corpo motore e che il secondo corpo 3 sia il corpo condotto, fa esclusivo riferimento alla particolare forma di realizzazione rappresentata nelle figure, risultando facilmente intuibile per il tecnico del settore il funzionamento di forme di realizzazione alternative.
Il primo corpo 2 è dunque mobile in rotazione attorno al primo asse 2a ed i primi elementi girevoli 6a, inseriti in una relativa prima sede 5, ruotano aneli’ essi attorno al primo asse 2a.
Durante la rotazione del primo corpo 2, i primi elementi girevoli 6 esercitano quindi una coppia sul giunto 4 attraverso il contatto con le pareti di contenimento 5a delle relative prime sedi 5 per effetto della quale il giunto 4 inizia a ruotare anch’esso attorno ad un relativo asse di rotazione. Durante la rotazione del giunto 4, le seconde sedi 7 esercitano una coppia sul secondo corpo 3 attraverso il contatto delle loro pareti di contenimento 7a con i secondi elementi girevoli 8, per effetto della quale il secondo corpo 3 inizia anch’esso a ruotare attorno al secondo asse 3 a.
Poiché il primo ed il secondo asse 2a e 3a mantengono, durante il funzionamento del meccanismo 1, la loro eccentricità, ne consegue che il giunto 4 si muove durante la rotazione del corpi 2 e 3 variando in modo sostanzialmente continuo il proprio asse di rotazione.
Durante questo spostamento del giunto 4, le sedi 5 e 6 si muovono rispetto agli elementi girevoli 6 e 8 inseriti al loro interno. Più in dettaglio, a seconda del verso di rotazione del giunto 4, gli elementi girevoli 6 e 8 contattano con la loro superficie esterna almeno una delle pareti di contenimento 5 a, 7a della relativa sede 5, 7. Lo spostamento relativo delle sedi 5 e 7 rispetto agli elementi girevoli 6 e 8 provoca la rotazione di questi ultimi attorno ai rispettivi assi 6a, 8a per effetto del contatto delle pareti di contenimento 5a e 7a con le relative superfici esterne.
Ne consegue, quindi, che durante la rotazione del giunto 4 gli elementi girevoli 6 e 8 rotolano sulle pareti di contenimento 5a e 7a delle relative sedi 5 e 7 attorno ai 6a, 8a di rotazione.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il meccanismo secondo la presente invenzione consente di ridurre sensibilmente le perdite per attrito grazie all’ introduzione di un accoppiamento rotoidale tra i corpi mobili in rotazione ed il giunto interposto tra di essi.
Il rotolamento degli elementi girevoli rispetto alle pareti che delimitano le rispettive sedi riduce quindi l’energia dispersa sotto forma di calore e consente di mantenere un film d’olio pressoché costante tra le parti a contatto reciproco.
Inoltre, il meccanismo secondo il trovato riduce sensibilmente l’importanza dei giochi tra le parti che cooperano tra loro, in quanto il contatto tra le parti che trasmettono il moto rotatorio non corrisponde più al contatto tra due superfici, che devono quindi essere quanto più possibile planari e parallele tra loro, ma tra una superfìcie (quella delle pareti di contenimento che delimitano le sedi) ed una linea (quella del relativo elemento girevole). Come facilmente intuibile, questo consente di ridurre sensibilmente le tolleranze di lavorazione ed il numero stesso di lavorazioni rispetto allo stato dell’arte, riducendo di conseguenza il tempo ed i costi di realizzazione.
Ancora, il meccanismo secondo il trovato risulta essere sensibilmente più silenzioso rispetto ai meccanismi di trasmissione di tipo noto.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Meccanismo (1) di trasmissione del moto, comprendente: - un primo corpo (2) girevole attorno ad un primo asse (2a) di rotazione; - un secondo corpo (3) girevole attorno ad un secondo asse (3 a) di rotazione sostanzialmente parallelo a detto primo asse (2a) e sfalsato rispetto ad esso; - almeno un giunto (4) di collegamento interposto tra detto primo e detto secondo corpo (2, 3) ed atto a trasferire il moto tra di essi; caratterizzato dal fatto che uno tra detto primo corpo (2) e detto giunto (4) comprende almeno una prima sede (5) e l’altro supporta in rotazione almeno un primo elemento girevole (6) attorno ad un relativo asse (6a), detto primo elemento girevole (6) essendo inserito in detta prima sede (5) e cooperando con essa per trasmettere una coppia a detto giunto (4) e dal fatto che uno tra detto secondo corpo (3) e detto giunto (4) comprende almeno una seconda sede (7) e l’altro supporta in rotazione almeno un secondo elemento girevole (8) attorno ad un relativo asse (8a), detto secondo elemento girevole (8) essendo inserito in detta seconda sede (7) e cooperando con essa per trasmettere una coppia a detto secondo corpo (3), detti primo e secondo elemento girevole (6, 8) contattando almeno una parete di contenimento (5a, 7a) delimitante le relative sedi (5, 7) durante la rotazione di detti corpi (2, 3) e rotolando rispetto a detta parete di contenimento (5a, 7a) attorno ai rispettivi assi (6a, 8a).
  2. 2) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima sede (5) è disposta trasversalmente rispetto a detta seconda sede (7).
  3. 3) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che uno tra detto primo corpo (2) e detto giunto (4) comprende almeno due di detti primi elementi girevoli (6) aventi i rispettivi assi (6a) di rotazione disposti tra loro distanziati.
  4. 4) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che I ’ altro tra detto primo corpo (2) e detto giunto (4) comprende almeno due di dette prime sedi (5) tra loro sostanzialmente allineate ed atte ad alloggiare un relativo primo elemento girevole (6).
  5. 5) Meccanismo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che uno tra detto secondo corpo (3) e detto giunto (4) comprende almeno due di detti secondi elementi girevoli (8) aventi i rispettivi assi (8 a) di rotazione disposti tra loro distanziati.
  6. 6) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l’altro tra detto secondo corpo (3) e detto giunto (4) comprende almeno due di dette seconde sedi (7) tra loro sostanzialmente allineate ed atte ad alloggiare un relativo secondo elemento girevole (8).
  7. 7) Meccanismo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto giunto (4) comprende dette prime e dette seconde sedi (5, 7) e che detti primo e secondo corpo (2, 3) supportano, rispettivamente, detti primi e detti secondi elementi girevoli (6, 8).
  8. 8) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto giunto (4) presenta un foro (9) passante definente un profilo interno (4b) e dal fatto che dette prime sedi (5) sono definite sul profilo esterno (4a) del giunto stesso da parti opposte di detto foro (9) e dette seconde sedi (7) sono definite su detto profilo interno (4b) da parti opposte del foro stesso.
  9. 9) Meccanismo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette sedi (5, 7) definisce almeno due di dette pareti di contenimento (5a, 7 a) affacciate tra loro e tra le quali è interposto il relativo elemento girevole (6, 8) e dal fatto che la distanza tra le pareti di contenimento (5a, 7a) di ciascuna di dette sedi (5, 7) è maggiore del diametro di detti elementi girevoli (6, 8), questi ultimi contattando una sola delle pareti di contenimento (5 a, 7 a) della relativa sede (5, 7) durante la rotazione di detti corpi (2, 3).
  10. 10) Meccanismo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi girevoli (6) comprendono almeno un cuscinetto radente o volvente.
  11. 11) Meccanismo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti elementi girevoli (6, 8) comprende almeno uno strato di un materiale elasticamente cedevole.
  12. 12) Meccanismo (1) secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto strato di materiale elasticamente cedevole ha conformazione sostanzialmente anulare ed è interposto tra la superficie esterna di detto almeno un elemento girevole (6, 8) ed il relativo asse (6a, 8a) dì rotazione.
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