ITMO20100336A1 - Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione. - Google Patents

Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione. Download PDF

Info

Publication number
ITMO20100336A1
ITMO20100336A1 IT000336A ITMO20100336A ITMO20100336A1 IT MO20100336 A1 ITMO20100336 A1 IT MO20100336A1 IT 000336 A IT000336 A IT 000336A IT MO20100336 A ITMO20100336 A IT MO20100336A IT MO20100336 A1 ITMO20100336 A1 IT MO20100336A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
housing
duct
chamber
distribution
distributor body
Prior art date
Application number
IT000336A
Other languages
English (en)
Inventor
Andrea Caiumi
Giulio Ghizzoni
Claudio Martinelli
Original Assignee
Emmegi Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Emmegi Spa filed Critical Emmegi Spa
Priority to ITMO2010A000336A priority Critical patent/IT1402941B1/it
Publication of ITMO20100336A1 publication Critical patent/ITMO20100336A1/it
Application granted granted Critical
Publication of IT1402941B1 publication Critical patent/IT1402941B1/it

Links

Classifications

    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23QDETAILS, COMPONENTS, OR ACCESSORIES FOR MACHINE TOOLS, e.g. ARRANGEMENTS FOR COPYING OR CONTROLLING; MACHINE TOOLS IN GENERAL CHARACTERISED BY THE CONSTRUCTION OF PARTICULAR DETAILS OR COMPONENTS; COMBINATIONS OR ASSOCIATIONS OF METAL-WORKING MACHINES, NOT DIRECTED TO A PARTICULAR RESULT
    • B23Q1/00Members which are comprised in the general build-up of a form of machine, particularly relatively large fixed members
    • B23Q1/0009Energy-transferring means or control lines for movable machine parts; Control panels or boxes; Control parts
    • B23Q1/0018Energy-transferring means or control lines for movable machine parts; Control panels or boxes; Control parts comprising hydraulic means
    • B23Q1/0027Energy-transferring means or control lines for movable machine parts; Control panels or boxes; Control parts comprising hydraulic means between moving parts between which an uninterrupted energy-transfer connection is maintained
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23QDETAILS, COMPONENTS, OR ACCESSORIES FOR MACHINE TOOLS, e.g. ARRANGEMENTS FOR COPYING OR CONTROLLING; MACHINE TOOLS IN GENERAL CHARACTERISED BY THE CONSTRUCTION OF PARTICULAR DETAILS OR COMPONENTS; COMBINATIONS OR ASSOCIATIONS OF METAL-WORKING MACHINES, NOT DIRECTED TO A PARTICULAR RESULT
    • B23Q3/00Devices holding, supporting, or positioning work or tools, of a kind normally removable from the machine
    • B23Q3/02Devices holding, supporting, or positioning work or tools, of a kind normally removable from the machine for mounting on a work-table, tool-slide, or analogous part
    • B23Q3/06Work-clamping means
    • B23Q3/08Work-clamping means other than mechanically-actuated
    • B23Q3/082Work-clamping means other than mechanically-actuated hydraulically actuated
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23QDETAILS, COMPONENTS, OR ACCESSORIES FOR MACHINE TOOLS, e.g. ARRANGEMENTS FOR COPYING OR CONTROLLING; MACHINE TOOLS IN GENERAL CHARACTERISED BY THE CONSTRUCTION OF PARTICULAR DETAILS OR COMPONENTS; COMBINATIONS OR ASSOCIATIONS OF METAL-WORKING MACHINES, NOT DIRECTED TO A PARTICULAR RESULT
    • B23Q2240/00Machine tools specially suited for a specific kind of workpiece
    • B23Q2240/007Elongated workpieces

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Electrical Discharge Machining, Electrochemical Machining, And Combined Machining (AREA)
  • Vending Machines For Individual Products (AREA)

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione.
L'invenzione concerne un dispositivo di distribuzione per distribuire un fluido pneumatico, per esempio aria compressa, ad almeno un punto di utilizzo, detto punto di utilizzo essendo in particolare collocato su una macchina utensile. Tale macchina utensile può essere ad esempio una macchina per lavorare elementi allungati, quali barre profilate in materiale metallico, polimerico o composito.
L'invenzione concerne inoltre una macchina per lavorare elementi allungati, quali barre profilate in materiale metallico, polimerico o composito, comprendente almeno un dispositivo di distribuzione per distribuire un fluido pneumatico, per esempio aria compressa, ad un corrispondente punto di utilizzo sulla macchina.
Sulle macchine utensili sono normalmente previsti numerosi punti di utilizzo in cui viene utilizzata aria compressa. L'aria compressa può essere impiegata per molteplici scopi, per esempio per erogare soffi d'aria, per alimentare cilindri pneumatici che movimentano un componente, per alimentare dispositivi di bloccaggio atti a bloccare un pezzo in lavorazione, per alimentare dispositivi di presa e movimentazione, quali pinze o ventose, atti ad afferrare un pezzo in lavorazione e a movimentarlo lungo un percorso desiderato, per alimentare dispositivi di frenatura e arresto applicati a guide lineari o steli, per pressurizzare vani o camere in modo da creare un effetto barriera contro polvere o trucioli, o per altri scopi ancora.
Per inviare l'aria compressa da una corrispondente sorgente prevista nello stabilimento in cui la macchina utensile à ̈ installata verso il punto di utilizzo sulla macchina utensile, si utilizzano solitamente tubi in materiale polimerico. Per ciascun punto di utilizzo, à ̈ previsto un tubo attraverso il quale viene inviato un flusso di aria compressa, opportunamente controllato tramite una o più valvole.
Dato l'elevato numero di punti di utilizzo, sono normalmente necessari molti tubi per ciascuna macchina utensile, che formano fasci di tubi piuttosto ingombranti per i quali non à ̈ sempre agevole trovare una collocazione. L'operatore deve prestare particolare attenzione nell'installare questi fasci di tubi, anche perché i tubi che li compongono non sono tutti uguali, ma hanno caratteristiche, quali diametro e raggio di curvatura massimo, che dipendono dalla portata d'aria richiesta da ciascun punto di utilizzo.
Occorre inoltre proteggere i fasci di tubi di cui sopra dai trucioli e dall'usura provocata dal contatto con componenti mobili della macchina.
Gli inconvenienti sopra elencati peggiorano quando il punto di utilizzo dell'aria compressa à ̈ mobile all'interno della macchina. In questo caso, i tubi che collegano il punto di utilizzo alla sorgente di aria compressa sono soggetti a fenomeni di strisciamento ed usura. Inoltre, tali tubi devono avere una notevole lunghezza per seguire il punto di utilizzo nelle molteplici posizioni che esso può assumere.
Per proteggere i fasci di tubi dalle sollecitazioni esterne, e per mantenere i fasci di tubi guidati mentre i rispettivi punti di utilizzo vengono movimentati, i fasci di tubi vengono inseriti all'interno di apposite catenarie, ossia guaine flessibili formate da una pluralità di maglie incernierate una all'altra, all'interno delle quali à ̈ definito uno spazio in cui possono essere posizionati i tubi. Poiché le catenarie hanno tuttavia un ingombro considerevole, prevedere uno spazio ad esse dedicato non à ̈ sempre agevole e spesso condiziona pesantemente fin dall'inizio il progetto della macchina utensile.
Un esempio di macchine utensili sulle quali à ̈ prevista una pluralità di punti di utilizzo mobili che utilizzano aria compressa à ̈ dato dalle macchine per lavorare elementi allungati, per esempio barre in acciaio o in alluminio estruso, oppure in polivinilcloruro (PVC) estruso o ancora in materiale composito, che hanno tipicamente una lunghezza dell'ordine di 8-10 metri.
Le macchine per lavorare barre comprendono una pluralità di morse per afferrare le barre, ciascuna morsa essendo equipaggiata con numerosi punti di utilizzo pneumatici, quali cilindri, pinze, ventose, elementi di bloccaggio. Tipicamente, à ̈ prevista una morsa per ogni metro di lunghezza della barra. Pertanto, le macchine per lavorare barre comprendono solitamente 8-10 morse, a ciascuna delle quali vengono collegati 5-6 tubi per inviare alla morsa l'aria compressa necessaria per i punti di utilizzo associati alla morsa.
Questa situazione à ̈ complicata dal fatto che spesso il numero di punti di utilizzo da associare a ciascuna morsa cambia a seconda delle esigenze dell'utilizzatore finale, per cui non à ̈ possibile progettare una disposizione di tubi e catenarie che possa essere indifferentemente impiegata da ogni macchina di un certo tipo.
Ciascuna morsa à ̈ mobile lungo l'intera lunghezza della macchina, così da poter essere posizionata secondo la disposizione più adatta a sostenere la barra da lavorare. Pertanto, il fascio di tubi associato a ciascuna morsa deve avere una lunghezza sufficiente a seguire la morsa lungo l'intera macchina, il che causa ingombri consistenti.
Tali ingombri dipendono dal numero di morse installate sulla macchina, perché il fascio di tubi associato a ciascuna morsa viene alloggiato all'interno di una corrispondente catenaria, sicché occorre prevedere una catenaria per ogni morsa.
Nei tubi che inviano l'aria compressa a ciascuna morsa, a causa dell'elevata distanza fra la sorgente di aria compressa e il punto di utilizzo sulla macchina, si generano cadute di pressione che rendono la macchina lenta nel rispondere ai comandi. Ciò diminuisce l'efficienza della macchina.
Inoltre, i tubi vengono dimensionati in modo da assicurare un'alimentazione di aria compressa sufficiente affinché tutti i punti di utilizzo possano lavorare simultaneamente. Tuttavia, à ̈ assai raro che i dispositivi collegati ai punti di utilizzo dell'aria compressa vengano attivati tutti insieme. E' molto più frequente attivare soltanto pochi punti di utilizzo per volta.
I tubi che inviano l'aria compressa ai rispettivi punti di utilizzo sono quindi normalmente sovradimensionati, con un conseguente spreco di spazio e di materiali.
Uno scopo dell'invenzione à ̈ migliorare l'alimentazione di un fluido pneumatico, particolarmente aria compressa, ad una pluralità di punti di utilizzo posizionati su una macchina utensile, per esempio una macchina per la lavorazione di barre profilate.
Un ulteriore scopo à ̈ ridurre il numero di tubi che collegano i punti di utilizzo ad una sorgente del fluido pneumatico, così da semplificare le operazioni di installazione dei tubi e lo spazio da essi occupato.
Un altro scopo à ̈ fornire un dispositivo di distribuzione di un fluido pneumatico che sia modulare e possa essere facilmente adattato alle esigenze di differenti utilizzatori.
Un ulteriore scopo à ̈ fornire un dispositivo di distribuzione che consenta di erogare un fluido pneumatico ad almeno un punto di utilizzo garantendo una risposta pronta del punto di utilizzo.
In un primo aspetto dell'invenzione, Ã ̈ previsto un dispositivo di distribuzione comprendente un alloggiamento atto a ricevere almeno un fluido pneumatico, un corpo distributore montato scorrevolmente all'interno dell'alloggiamento, caratterizzato dal fatto che il corpo distributore ha una disposizione di condotti comprendente almeno un condotto di distribuzione ed un ulteriore condotto di distribuzione entrambi sfocianti all'esterno dell'alloggiamento per collegare l'interno dell'alloggiamento rispettivamente con un primo punto di utilizzo pneumatico e con un secondo punto di utilizzo pneumatico disposti all'esterno dell'alloggiamento.
II dispositivo di distribuzione secondo il primo aspetto dell'invenzione consente di alimentare pneumaticamente due o più punti di utilizzo su una macchina utensile riducendo o addirittura eliminando gli inconvenienti riscontrati sulle macchine note.
Infatti, il dispositivo di distribuzione può essere collocato direttamente sulla macchina utensile e collegato ai punti di utilizzo tramite corrispondenti tubi di collegamento. Tali tubi hanno una lunghezza molto ridotta, il che consente di eliminare i lunghi e ingombranti fasci di tubi che, nelle macchine note, collegano i punti di utilizzo situati a bordo della macchina utensile con la sorgente di fluido pneumatico situata esternamente alla macchina utensile.
Inoltre, quando il dispositivo di distribuzione à ̈ montato sulla macchina utensile il fluido pneumatico giunge rapidamente dall'interno dell'alloggiamento ai punti di utilizzo, grazie alla ridotta distanza fra l'alloggiamento e i punti dì utilizzo. Ciò consente di ottenere una macchina molto reattiva, ossia in grado di rispondere rapidamente ai comandi dell'operatore.
II dispositivo di distribuzione secondo l'invenzione può essere adattato alle esigenze dell'utilizzatore, variando come desiderato la lunghezza dell'alloggiamento ed introducendo al suo interno un numero desiderato di corpi distributori, ciascuno dei quali può essere equipaggiato con due o più condotti in grado di inviare il fluido pneumatico ad un numero corrispondente di punti di utilizzo. In questo modo, à ̈ possibile ottenere un dispositivo di distribuzione modulare adattabile alle esigenze di differenti utilizzatori e alle necessità di differenti tipi di macchine utensili.
In una versione, il corpo distributore definisce all'interno dell'alloggiamento una prima camera ed una seconda camera, il condotto di distribuzione comunicando con la prima camera per collegare la prima camera al primo punto di utilizzo pneumatico e l'ulteriore condotto di distribuzione comunicando con la seconda camera per collegare la seconda camera al secondo punto di utilizzo pneumatico.
In una versione, la prima camera e la seconda camera possono essere collegate ad un'unica sorgente del fluido pneumatico.
Ciò consente di inviare ai punti di utilizzo un fluido pneumatico avente le medesime caratteristiche, ed in particolare la medesima pressione.
In una versione, la prima camera e la seconda camera possono essere collegate a sorgenti distinte di fluido pneumatico. Ciò consente di inviare al primo punto di utilizzo e al secondo punto di utilizzo fluidi pneumatici aventi differenti proprietà, ed in particolare fluidi pneumatici a pressioni diverse fra di loro.
In una versione, il corpo distributore comprende un'appendice che passa attraverso una fessura longitudinale dell'alloggiamento e si proietta all'esterno dell'alloggiamento.
L'appendice consente dì collegare in maniera particolarmente semplice l'interno dell'alloggiamento con i rispettivi punti di utilizzo.
In una versione, il dispositivo di distribuzione comprende mezzi di tenuta per chiudere la fessura nelle regioni in cui l'appendice non à ̈ presente.
I mezzi di tenuta consentono di evitare perdite di fluido pneumatico all'esterno dell'alloggiamento.
II dispositivo di distribuzione può comprendere un carrello montato esternamente all'alloggiamento e fisso rispetto al corpo distributore.
In questo modo à ̈ possibile ottenere un carrello mobile lungo la macchina utensile e capace di distribuire il fluido pneumatico ad almeno due punti di utilizzo distinti.
In una versione, il carrello può essere dotato di mezzi distributori di energia elettrica.
I mezzi distributori di energia elettrica possono ad esempio comprendere una coppia di contatti striscianti montati sul carrello, detti contatti striscianti cooperando con un conduttore elettrico estendentesi lungo l'alloggiamento.
Grazie ai mezzi distributori di energia elettrica, il carrello può alimentare i punti di utilizzo con energia elettrica, oltre che con il fluido pneumatico.
In una versione, il dispositivo di distribuzione può essere dotato di un motore per movimentare il carrello lungo l'alloggiamento.
Il motore consente di movimentare il carrello in maniera ìndipendente e seguendo una qualsiasi legge di moto desiderata, il che à ̈ utile ad esempio quando i punti di utilizzo del fluido pneumatico sono mobili lungo la macchina utensìle.
In una versione, il motore può essere un motore elettrico alimentato dai mezzi distributori di energia elettrica.
Ciò consente di erogare energia elettrica al motore senza ricorrere ad eccessive complicazioni costruttive. In una versione, il dispositivo di distribuzione può essere dotato di un sensore di posizione per rilevare la posizione del carrello lungo l'alloggiamento.
Ciò consente di determinare con precisione in quale punto della macchina à ̈ attualmente posizionato il carrello.
In un secondo aspetto dell'invenzione, Ã ̈ prevista una macchina per lavorare elementi allungati, comprendente almeno un dispositivo di afferraggio per afferrare un elemento allungato da lavorare, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre un dispositivo di distribuzione includente un alloggiamento collegabile ad almeno una sorgente di un fluido pneumatico, l'alloggiamento essendo comunicante con almeno due punti di utilizzo pneumatico associati al dispositivo di afferraggio.
Grazie al secondo aspetto dell'invenzione, à ̈ possibile semplificare notevolmente la struttura delle macchine per lavorare elementi allungati, particolarmente barre profilate. Infatti, con un unico dispositivo di distribuzione à ̈ possibile inviare il fluido pneumatico ad una pluralità di punti di utilizzo associati ad un dispositivo di afferraggio, per esempio del tipo a pinza, della macchina per lavorare elementi allungati, il che consente dì eliminare gli ingombranti fasci di tubi che collegano la sorgente del fluido pneumatico ai singoli punti di utilizzo nelle macchine note.
L'invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune versioni esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
Figura 1 Ã ̈ una vista prospettica schematica mostrante una macchina per lavorare elementi allungati provvista di un dispositivo di distribuzione;
Figura 2 Ã ̈ una vista prospettica mostrante un dispositivo di distribuzione collegabile a due punti di utilizzo;
Figura 3 Ã ̈ una vista dall'alto del dispositivo di Figura 2;
Figura 4 Ã ̈ una sezione presa lungo il piano IV-IV di Figura 3;
Figura 5 Ã ̈ una vista laterale mostrante un corpo distributore del dispositivo di Figura 2;
Figura 6 Ã ̈ una vista frontale del corpo distributore di Figura 5;
Figura 7 Ã ̈ una vista dall'alto del corpo distributore di Figura 5;
Figura 8 Ã ̈ una sezione ingrandita, presa lungo il piano VIII-VIII di Figura 3;
Figura 9 Ã ̈ una sezione ingrandita, presa lungo il piano IX-IX di Figura 3;
Figura 10 Ã ̈ una sezione ingrandita, presa lungo il piano X-X di Figura 3, mostrante un dettaglio di mezzi distributori di energia elettrica associati al dispositivo di Figura 3;
Figura 11 Ã ̈ una vista dall'alto di un dispositivo di distribuzione secondo una versione alternativa;
Figura 12 Ã ̈ una sezione presa lungo il piano XII-XII di Figura 11;
Figura 13 Ã ̈ una vista frontale di un dispositivo di distribuzione secondo un'altra versione alternativa;
Figura 14 Ã ̈ una sezione rimpicciolita, presa lungo il piano XIV-XIV di Figura 13 e ruotata di 90°;
Figura 15 Ã ̈ una vista prospettica mostrante un dispositivo di distribuzione secondo un'ulteriore versione alternativa.
La Figura 1 mostra una macchina 1 per lavorare elementi allungati, in particolare barre profilate realizzate ad esempio in materiale metallico, guale acciaio o alluminio, oppure in materiale polimerico, quale polivinilcloruro (PVC), o ancora in materiale composito. La macchina 1 comprende una testa di lavoro 2, mobile lungo una direzione longitudinale D per eseguire le lavorazioni meccaniche richieste nella posizione desiderata della barra profilata. La direzione longitudinale D Ã ̈ parallela ad una dimensione principale della barra profilata.
La macchina 1 comprende inoltre una pluralità di dispositivi di afferraggio 3, per esempio del tipo a morsa, atti ad afferrare la barra profilata in punti prefissati per mantenere la barra profilata ferma mentre quest'ultima viene lavorata dalla testa di lavoro 2. I dispositivi di afferraggio 3 possono essere mobili nella direzione longitudinale D così da essere posizionati in un qualsiasi punto desiderato lungo la barra profilata. Ciascun dispositivo di afferraggio 3 à ̈ provvisto di una pluralità di punti di utilizzo di un fluido pneumatico, particolarmente aria compressa, che può essere utilizzato per una pluralità di scopi diversi. Per esempio, il fluido pneumatico può essere utilizzato per frenare o bloccare il dispositivo di afferraggio 3 quando quest'ultimo si muove lungo la direzione longitudinale D, per serrare o rilasciare la barra profilata fra due elementi di presa del dispositivo di afferraggio 3, o per molti altri scopi ancora.
La macchina 1 comprende un dispositivo di distribuzione 400 per inviare il fluido pneumatico, proveniente da una sorgente non raffigurata, verso ciascun punto di utilizzo.
Per comprendere la struttura e il funzionamento del dispositivo di distribuzione 400 Ã ̈ utile fare riferimento alle Figure da 2 a 4, che mostrano un dispositivo di distribuzione 4 simile a quello mostrato in Figura 1, ma avente una struttura semplificata in quanto provvisto di un unico corpo distributore.
Il dispositivo di distribuzione 4 comprende un alloggiamento 5 che può essere collegato ad almeno una sorgente del fluido pneumatico. L'alloggiamento 5 ha una conformazione allungata e si estende lungo un asse longitudinale X . In particolare, l'alloggiamento 5 può avere una lunghezza sostanzialmente uguale alla corsa massima, lungo la direzione longitudinale D, dei dispositivi di atterraggio 3 della macchina 1.
L'alloggiamento 5 può essere formato da un involucro laterale 6, per esempio realizzato in alluminio estruso, avente una coppia di estremità chiuse da rispettive pareti di estremità 7.
All'interno dell'alloggiamento 5 Ã ̈ ricevuto un corpo distributore 8, mostrato in Figura 4, per distribuire il fluido pneumatico presente all'interno dell'alloggiamento 5 ad almeno due punti di utilizzo disposti all'esterno dell'alloggiamento.
Il corpo distributore 8 può essere scorrevole all'interno dell'alloggiamento 5.
Nell'esempio raffigurato, il corpo distributore 8 definisce nell'alloggiamento 5 una prima camera 9 ed una seconda camera 10. La prima camera 9 e la seconda camera 10 sono disposte da parti opposte del corpo distributore 8, in modo che ciascuna camera 9, 10 risulti interposta fra il corpo distributore 8 ed una parete di estremità 7.
La prima camera 9 e la seconda camera 10 sono collegate a corrispondenti sorgenti di fluido pneumatico rispettivamente tramite un primo ingresso 11 e un secondo ingresso 12. Il primo ingresso 11 e il secondo ingresso 12 possono essere definiti da rispettivi raccordi previsti, ad esempio, sulle pareti di estremità 7 dell'alloggiamento 5.
In guesto modo, all'interno della prima camera 9 e della seconda camera 10 possono essere convogliati due fluidi pneumatici differenti fra loro, per esempio aria compressa a due differenti pressioni, quali 2 bar e 6 bar.
In una versione alternativa, come verrà meglio descritto nel seguito, la prima camera 9 e la seconda camera 10 possono essere collegate alla medesima sorgente di fluido pneumatico, grazie ad esempio ad un foro di collegamento previsto nel corpo distributore 8 per mettere in comunicazione la prima camera 9 con la seconda camera 10.
Come mostrato in Figura 4, fra il corpo distributore 8 e l'alloggiamento 5 possono essere interposte guarnizioni 13 atte ad impedire trafilamenti del fluido pneumatico fra la prima camera 9 e la seconda camera 10. Le guarnizioni 13 possono essere alloggiate in corrispondenti sedi 16 ricavate nel corpo distributore 8 e possono essere conformate come O-Ring.
Lungo l'alloggiamento 5 à ̈ ricavata una fessura longitudinale 14, mostrata nelle Figure 8 e 9, la cui funzione sarà meglio descritta nel seguito. La fessura longitudinale 14 può estendersi fra le due pareti di estremità 7, parallelamente all'asse longitudinale X , per l'intera lunghezza dell'involucro laterale 6.
Le Figure da 5 a 7 mostrano con maggior precisione la struttura del corpo distributore 8. Il corpo distributore 8 comprende una porzione 15, che può avere sostanzialmente la forma di un cilindro estendentesi lungo l'asse longitudinale X , la porzione 15 essendo atta ad impegnarsi in accoppiamento di forma all'interno dell'alloggiamento 5. Sulla porzione 15 possono essere ricavate le sedi 16 per le guarnizioni 13, le quali sedi 16 possono essere conformate come scanalature circolari disposte in prossimità di rispettive estremità trasversali della porzione 15.
Il corpo distributore 8 Ã ̈ inoltre provvisto di un'appendice 17, che si proietta dalla porzione 15 verso l'esterno dell'alloggiamento 5.
L'appendice 17 può comprendere una porzione di collegamento 18, atta a passare attraverso la fessura longitudinale 14. Alla porzione di collegamento 18 à ̈ connessa una porzione allargata 19, atta ad essere disposta all'esterno dell'alloggiamento 5. La porzione allargata 19 ha una dimensione trasversale maggiore della porzione di collegamento 18, il che conferisce all'appendice 17 una sezione trasversale a forma di fungo, come mostrato in Figura 6.
Come mostrato in Figura 7, il corpo distributore 8 à ̈ provvisto di una disposizione di condotti che può comprendere una prima rete di condotti 20 per collegare la prima camera 9 ad almeno un primo punto di utilizzo che necessita del fluido pneumatico. La disposizione di condotti può inoltre comprendere una seconda rete di condotti 21 per collegare la seconda camera 10 ad almeno un secondo punto di utilizzo che utilizza il fluido pneumatico.
La prima rete di condotti 20 può comprendere un primo condotto longitudinale 22, parallelo all'asse longitudinale X, che può estendersi da una prima faccia terminale 23 della porzione 15 del corpo distributore 8 verso una seconda faccia terminale 24 della porzione 15. Nell'esempio raffigurato, il primo condotto longitudinale 22 sfocia su entrambe le facce terminali della porzione 15, anche se questa conformazione non à ̈ strettamente necessaria.
La prima rete di condotti 20 può inoltre comprendere un primo condotto arcuato 25, meglio visibile in Figura 9, che comunica con il primo condotto longitudinale 22 e si estende verso l'appendice 17. Il primo condotto arcuato 25 può essere sagomato come una porzione di cerchio.
Al primo condotto arcuato 25 Ã ̈ collegato un primo condotto radiale 26 che si estende nell'appendice 17, in particolare nella relativa porzione di collegamento 18. Dal primo condotto radiale 26 si dipartono un primo condotto di distribuzione 27 e un secondo condotto di distribuzione 28, ricavati ad esempio nella porzione allargata 19 dell'appendice 17. Il primo condotto di distribuzione 26 e il secondo condotto di distribuzione 27 possono essere disposti trasversalmente, in particolare ortogonalmente, al primo condotto radiale 26, in modo tale da dirigersi verso due superfici laterali della porzione allargata 19.
II dispositivo di distribuzione 4 può comprendere un carrello 29, montato in una posizione fissa rispetto al corpo distributore 8. In particolare, il carrello 29 può essere fissato all'appendice 17 tramite mezzi di fissaggio comprendenti ad esempio elementi filettati. A tal fine, il carrello 29 può essere provvisto di un recesso 30, mostrato in Figura 9, ricavato in una regione inferiore del carrello 29 per ricevere l'appendice 17.
Se il corpo distributore 8 à ̈ montato scorrevolmente all'interno dell'alloggiamento 5, anche il carrello 29 à ̈ in grado di muoversi, insieme con il corpo distributore 8, parallelamente all'asse longitudinale X. A tal fine, l'involucro laterale 6 può essere dotato di guide lineari 44, mostrate nelle Figure 4, 8 e 9, atte ad impegnarsi con corrispondenti pattini di scorrimento 45 previsti sul carrello 29. I pattini di scorrimento 45 possono essere ad esempio pattini a ricircolo di sfere o di rulli.
Come mostrato in Figura 9, il carrello 29 può essere provvisto di un primo condotto di erogazione 31 e di un secondo condotto di erogazione 32, collegati rispettivamente al primo condotto di distribuzione 27 e al secondo condotto di distribuzione 28 dell'appendice 17. Il primo condotto di erogazione 31 e il secondo condotto di erogazione 32 possono essere sagomati a "L". II primo condotto di erogazione 31 e il secondo condotto di erogazione 32 sfociano su una superficie operativa 33, particolarmente una superficie superiore, del carrello 29.
Al primo condotto di erogazione 31 e al secondo condotto di erogazione 32 possono essere collegati due punti di utilizzo distinti, per esempio associati ad un medesimo dispositivo di afferraggio 3 della macchina 1, tramite tubi di collegamento non raffigurati.
Poiché il dispositivo di distribuzione 4 à ̈ montato sulla macchina 1, i tubi di collegamento hanno una lunghezza molto limitata. Di conseguenza, tali tubi occupano spazi ridotti e possono essere montati facilmente.
La seconda rete dì condotti 21 prevista nel corpo distributore 8 ha una struttura del tutto analoga alla prima rete di condotti 20. In particolare, la seconda rete di condotti 21 comprende un secondo condotto longitudinale 34, ricavato nella porzione 15 del corpo distributore 8 e disposto parallelamente all'asse longitudinale X . Il secondo condotto longitudinale 34 può avere due regioni terminali sfocianti rispettivamente sulla prima faccia terminale 23 e sulla seconda faccia terminale 24 della porzione 15, anche se questa conformazione non à ̈ indispensabile. Come mostrato in Figura 7, il secondo condotto longitudinale 34 può essere parallelo al primo condotto longitudinale 22 ed essere disposto dalla parte opposta dell'asse longitudinale X rispetto al primo condotto longitudinale 22.
Come meglio visibile in Figura 8, dal secondo condotto longitudinale 34 si diparte un secondo condotto arcuato 35, disposto per esempio lungo un arco di circonferenza, che collega il secondo condotto longitudinale 34 ad un secondo condotto radiale 36 ricavato nell'appendice 17. Dal secondo condotto radiale 36 si sviluppano un ulteriore primo condotto di distribuzione 37 ed un ulteriore secondo condotto di distribuzione 38, sfocianti su due superfici laterali dell'appendice 17, in particolare della relativa porzione allargata 19.
L'ulteriore primo condotto di distribuzione 37 e l'ulteriore secondo condotto di distribuzione 38 comunicano rispettivamente con un ulteriore primo condotto di erogazione 39 e con un ulteriore secondo condotto di erogazione 40 ricavati nel carrello 29.
L'ulteriore primo condotto di erogazione 39 e l'ulteriore secondo condotto di erogazione 40, che possono essere ad esempio sagomati ad "L", sfociano all'esterno del carrello 29, particolarmente sulla relativa superficie operativa 33. Da qui, l'ulteriore primo condotto di erogazione 39 e l'ulteriore secondo condotto di erogazione 40 possono essere collegati, per esempio tramite tubi di collegamento, a due rispettivi punti di utilizzo.
Il primo condotto arcuato 25, il primo condotto radiale 26, il primo condotto di distribuzione 27, il secondo condotto di distribuzione 28, il primo condotto di erogazione 31 e il secondo condotto di distribuzione 32 possono avere rispettivi assi giacenti su un primo piano. Analogamente, Il secondo condotto arcuato 35, il secondo condotto radiale 36, l'ulteriore primo condotto di distribuzione 37, l'ulteriore secondo condotto di distribuzione 38, l'ulteriore primo condotto di erogazione 39 e l'ulteriore secondo condotto di distribuzione 40 possono avere rispettivi assi giacenti su un secondo piano, detto secondo piano essendo sfalsato rispetto al primo piano.
La prima rete di condotti 20 e la seconda rete di condotti 21 permettono pertanto di alimentare pneumaticamente, nell'esempio raffigurato, quattro punti di utilizzo disposti all'esterno dell'alloggiamento 5, collegati rispettivamente ai quattro condotti di erogazione 31, 32, 39, 40. Questi quattro punti di utilizzo possono essere associati ad un medesimo dispositivo di afferraggio 3 della macchina 1.
Modificando il numero di condotti di erogazione sfocianti sul carrello 29, il dispositivo di distribuzione 4 può alimentare anche un numero di punti di utilizzo diverso da quattro. Ciò consente di ottenere un dispositivo di distribuzione modulare, che può essere facilmente adattato alle esigenze di utilizzatori diversi.
Qualora, come mostrato in Figura 7, l'estremità del primo condotto longitudinale 22 sfociante sulla seconda faccia terminale 24 e l'estremità del secondo condotto longitudinale 34 sfociante sulla prima faccia terminale 23 siano chiuse da rispettivi tappi 41, i punti di utilizzo collegati alla prima rete di condotti 20 sono alimentati dal fluido pneumatico presente nella prima camera 9, mentre i punti di utilizzo collegati alla seconda rete di condotti 21 sono alimentati dal fluido pneumatico presente nella seconda camera 10, che può avere una pressione diversa dal fluido pneumatico presente nella prima camera 9.
Se invece tutte le estremità dei condotti longitudinali 22, 34 sono lasciate aperte, la prima camera 9 e la seconda camera 10 contengono il medesimo fluido pneumatico, il che implica che sia i punti di utilizzo collegati alla prima rete di condotti 20 che i punti di utilizzo collegati alla seconda rete di condotti 21 ricevono un fluido pneumatico alla medesima pressione. Il dispositivo di distribuzione 4 comprende inoltre mezzi di tenuta per chiudere la fessura longitudinale 14 nelle regioni di tale fessura in cui l'appendice 17 non à ̈ al momento presente.
I mezzi di tenuta possono comprendere un elemento di tenuta allungato 42, eventualmente provvisto di uno o più labbri di tenuta, mostrato nelle Figure 4, 8 e 9. Nelle regioni della fessura longitudinale 14 in cui non à ̈ presente il corpo distributore 8, l'elemento di tenuta allungato à ̈ disposto immediatamente al di sotto dell'involucro laterale 6, in modo da impedire perdite del fluido pneumatico contenuto nella prima camera 9 e nella seconda camera 10 verso l'esterno dell'alloggiamento 5. Le regioni della fessura longitudinale 14 in cui si trova il corpo distributore 8 sono invece isolate dalla prima camera 9 e dalla seconda camera 10 grazie alle guarnizioni 13. In queste ultime regioni, l'elemento di tenuta allungato 42 può disimpegnarsi dalla fessura longitudinale 14 e viene ricevuto all'interno di un passaggio 43, avente per esempio una conformazione arcuata, ricavato nel corpo distributore 8. In particolare, il passaggio 43 può avere rispettive estremità sfocianti su una superficie laterale della porzione 15 in prossimità della fessura longitudinale 14.
Qualora il corpo distributore 8 venga movimentato all'interno dell'alloggiamento 5, l'elemento di tenuta allungato 42, che à ̈ realizzato con un materiale flessibile, à ̈ in grado di deformarsi di conseguenza. In questo modo, le porzioni dell'elemento di tenuta allungato 42 che vengono ricevute all'interno del passaggio 43 e che si impegnano con la fessura longitudinale 14 cambiano a seconda della posizione del corpo distributore 8 all'interno dell'alloggiamento 5. II dispositivo di distribuzione 1 comprende inoltre un elemento laminare 46, atto a chiudere dall'esterno la fessura longitudinale 14 per impedire che all'interno di tale fessura possano penetrare polvere o altre impurità. L'elemento laminare 46 può essere realizzato con un materiale metallico ed avere uno spessore sottile, in modo da risultare flessibile.
Come mostrato nelle Figure da 2 a 4, 8 e 9, l'elemento laminare 46 si affaccia all'esterno dell'involucro laterale 6 nelle regioni della fessura longitudinale 14 in cui non à ̈ presente il corpo distributore 8. Nelle regioni della fessura longitudinale 14 in cui sono presenti il corpo distributore 8 e il carrello 29, l'elemento laminare 46 passa invece fra il corpo distributore 8 e il carrello 29. In particolare, l'elemento laminare 46 si impegna all'interno del recesso 30 ricavato nel carrello 29.
Grazie alla sua flessibilità, porzioni differenti dell'elemento laminare 46 possono essere ricevute fra il corpo distributore 8 e il carrello 29 quando quest'ultimo si muove rispetto all'alloggiamento 5.
L'alloggiamento 5 e il corpo distributore 8 possono essere ottenuti da un componente pneumatico noto come "cilindro senza stelo", ricavando all'interno del relativo pistone un'opportuna disposizione di condotti. Ciò consente di semplificare la produzione del dispositivo di distribuzione 1, che può essere ricavato almeno in parte da pezzi già esistenti.
In una versione non raffigurata, il dispositivo di distribuzione 4 potrebbe comprendere una sola camera, collegata ai punti di utilizzo tramite un'adeguata disposizione di condotti ricavati nel corpo distributore 8.
Il dispositivo di distribuzione 4 può essere opzionalmente equipaggiato con mezzi distributori di energia elettrica, in modo tale da alimentare i punti di utilizzo desiderati non soltanto pneumaticamente, ma anche elettricamente.
I mezzi distributori di energia elettrica possono comprendere una coppia di contatti striscianti 47 montati sul carrello 29, come mostrato in Figura 3. I mezzi distributori di energia elettrica possono inoltre comprendere una coppia di conduttori elettrici 48 estendentesi lungo l'alloggiamento 5, ciascun conduttore elettrico 48 essendo predisposto per impegnarsi con un corrispondente contatto strisciante 47.
Un esempio realizzativo di un contatto strisciante 47 à ̈ mostrato in Figura 10. Il contatto strisciante 47 comprende un elemento di contatto 50, atto a scivolare lungo un conduttore elettrico 48 per prelevare da esso energia elettrica in continuo. L'elemento di contatto 50 può essere ad esempio del tipo a spazzola. Il contatto strisciante 47 comprende inoltre un corpo di supporto 49 per supportare l'elemento di contatto 50. Mezzi elastici 51 possono essere interposti fra l'elemento di contatto 50 e il corpo di supporto 49 per mantenere l'elemento di contatto 50 premuto contro il conduttore elettrico 48. I mezzi elastici 51 possono comprendere ad esempio una molla elicoidale.
Dall'elemento di contatto 50 parte un filo conduttore 52 per inviare l'energia elettrica al punto di utilizzo desiderato.
I conduttori elettrici 48 cooperanti con i contatti striscianti 47 comprendono ciascuno una barra conduttrice 53, che si estende parallelamente all'asse longitudinale X per esempio lungo l'intera lunghezza dell'involucro laterale 6. La barra conduttrice 53 può essere realizzata per esempio in rame e può avere una sezione trasversale rettangolare appiattita.
Ciascuna barra conduttrice 53 Ã ̈ alloggiata in una sede ricevente 54, conformata ad esempio come una scanalatura longitudinale, meglio visibile nelle Figure 8 e 9. Tra la barra conduttrice 53 e la sede ricevente 54 Ã ̈ interposta una guaina isolante 55, al fine di isolare elettricamente la barra conduttrice 53 dall'alloggiamento 5 e guindi di isolare elettricamente le barre conduttrici 53 una dall'altra.
Ciascuna barra conduttrice 53 Ã ̈ collegata ad un opportuno potenziale elettrico.
Ciascun contatto strisciante 47, e più in particolare il relativo elemento di contatto 50, si impegna nella corrispondente sede ricevente 54. Quando il carrello 29 viene spostato parallelamente alla direzione longitudinale X, ciascun contatto strisciante 47, e in particolare il relativo elemento di contatto 50, scorre a contatto con la corrispondente barra conduttrice 53, prelevando da essa energia elettrica che viene inviata, tramite il filo conduttore 52, ad un punto di utilizzo elettrico. Quest'ultimo può servire per azionare un dispositivo elettrico montato per esempio su un dispositivo di afferraggio 3 della macchina 1.
Qualora il carrello 29 sia provvisto, oltre che dei condotti di erogazione per erogare il fluido pneumatico, anche dei mezzi distributori di energia elettrica, il carrello 29 consente di portare nella regione desiderata della macchina sia il fluido pneumatico che l'energia elettrica. Questo effetto viene ottenuto con un dispositivo di distribuzione avente una struttura semplificata, che minimizza nel contempo cavi elettrici e catenarie supportanti tubi pneumatici.
Le Figure 11 e 12 mostrano un dispositivo di distribuzione 104 secondo una versione alternativa. I componenti del dispositivo di distribuzione 104 comuni al dispositivo di distribuzione 4 mostrato nelle Figure da 2 a 10 verranno indicati con i medesimi numeri di riferimento utilizzati in precedenza e non verranno nuovamente descritti in dettaglio.
Il dispositivo di distribuzione 104 differisce dal dispositivo di distribuzione 4 principalmente perché comprende, oltre alla disposizione di condotti per inviare almeno un fluido pneumatico ad una pluralità di punti di utilizzo, anche un sensore di posizione 56, per esempio di tipo lineare, per rilevare la posizione del carrello 29 lungo l'alloggiamento 5. Il sensore di posizione 56 può essere di tipo magnetico, particolarmente magnetostrittivo. In questo caso, il sensore di posizione 56 può avere un corpo allungato estendendosi parallelamente all'asse longitudinale X dell'alloggiamento 5, il corpo allungato essendo ad esempio posizionato all'interno di un foro ricavato in una parete laterale 58 dell'involucro laterale 6.
Il sensore di posizione 56 può inoltre comprendere un magnete 59 fisso rispetto al carrello 29, il magnete 59 essendo fissato per esempio al corpo distributore 8 in una posizione affacciata alla parete laterale 58.
Quando il carrello 29, e con esso il corpo distributore 8, si muove parallelamente all'asse longitudinale X, la posizione del magnete 59 affacciato al corpo allungato del sensore di posizione 56 cambia. Il sensore di posizione 56 à ̈ in grado di rilevare con precisione la posizione del magnete 59, e quindi del carrello 29, rispetto alla parete laterale 58 dell'alloggiamento 5. Questa informazione può essere utilizzata per sapere dove si trova il carrello 29 e per controllare i movimenti del carrello 29, in modo da spostarlo verso una zona desiderata.
Si nota che il sensore di posizione 56 à ̈ in grado di rilevare e controllare la posizione di una pluralità di magneti 59. Ciò à ̈ utile nel caso in cui all'interno dell'alloggiamento 5 siano ricevuti più corpi distributori 8 per alimentare un numero elevato di punti di utilizzo.
Il dispositivo di distribuzione 104 può inoltre comprendere, opzionalmente, mezzi di distribuzione di energia elettrica del tipo mostrato in Figura 10.
Le Figure 13 e 14 mostrano un dispositivo di distribuzione 204 secondo un'altra versione alternativa. I componenti del dispositivo di distribuzione 204 comuni ai dispositivi di distribuzione 4 e 104 mostrati nelle Figure da 2 a 12 verranno indicati con i medesimi numeri di riferimento utilizzati in precedenza e non verranno nuovamente descritti in dettaglio.
II dispositivo di distribuzione 204 differisce dal dispositivo di distribuzione 4 principalmente perché comprende, oltre alla disposizione di condotti per inviare almeno un fluido pneumatico ad una pluralità di punti di utilizzo, almeno un motore 60 per movimentare il carrello 29 rispetto all'alloggiamento 5.
Il motore 60 può essere un motore lineare, così da consentire di muovere il carrello 29 lungo un percorso rettilineo parallelamente all'asse longitudinale X .
Il motore 60 può essere ad esempio un motore elettrico lineare. In questo caso, il motore 60 può comprendere una parte fissa o rotorica 61 fissata all'alloggiamento 5, per esempio in corrispondenza di una faccia laterale 62 dell'alloggiamento 5. La parte fissa 61 à ̈ formata da una pluralità di magneti permanenti.
Il motore 60 può inoltre comprendere una parte mobile o statorica 63 fissa rispetto al carrello 29. In particolare, la parte mobile 63 può essere montata su un elemento di supporto 64 connesso al carrello 29. La parte mobile 63 à ̈ atta ad essere alimentata con energia elettrica.
Fornendo energia elettrica alla parte mobile 63 del motore 60, si genera un campo magnetico che mette in movimento la parte mobile 63, e con essa il carrello 29, parallelamente all'asse longitudinale X. Il carrello 29, insieme con il corpo distributore 8 ad esso fissato, può così essere movimentato secondo una legge di moto desiderata rispetto all'alloggiamento 5. Ciò consente di portare il carrello 29 in una qualsiasi regione desiderata della macchina 1 su cui il dispositivo di distribuzione 204 à ̈ montato.
In particolare, nel caso in cui il dispositivo di distribuzione 204 sia associato ad un dispositivo di afferraggio 3 mobile lungo la macchina 1, o ad un altro dispositivo mobile, il motore 60 consente al carrello 29 di seguire il percorso del dispositivo di afferraggio 3 o di un qualsiasi altro dispositivo mobile sul quale à ̈ previsto il punto di utilizzo.
Il dispositivo di distribuzione 204 può opzionalmente essere dotato di mezzi di distribuzione di energia elettrica del tipo mostrato in Figura 10. In questo caso, i mezzi di distribuzione di energia elettrica possono essere anche utilizzati per alimentare il motore 60.
Il dispositivo di distribuzione 204 può inoltre comprendere, se desiderato, un sensore di posizione 56 per rilevare la posizione del carrello 29 lungo l'alloggiamento 5, come descritto con riferimento alle Figure 11 e 12.
Nella sua versione realizzativa più completa, il carrello 29 del dispositivo di distribuzione 204 può quindi essere spostato, tramite il motore 60, in una qualsiasi regione desiderata della macchina 1, al fine di portare in tale regione almeno un fluido pneumatico ed energia elettrica, con la possibilità di conoscere istante per istante la posizione del carrello 29 grazie al sensore di posizione 56. Ciò rende il dispositivo di distribuzione 204 molto versatile, pur essendo tale dispositivo strutturalmente molto semplice.
Nelle Figure da 2 a 14, sono stati sempre mostrati dispositivi di distribuzione dotati di un solo corpo distributore 8, collegato ad un unico carrello 29.
E' tuttavia possibile prevedere un dispositivo di distribuzione comprendente un alloggiamento 5 avente una lunghezza desiderata, al cui interno sia prevista una pluralità di corpi distributori 8, ciascuno dei quali à ̈ collegato ad un rispettivo carrello 29.
Per esempio, nel caso in cui il dispositivo di distribuzione sia destinato ad essere montato su una macchina 1 per la lavorazione di elementi allungati quali barre profilate, come mostrato in Figura 1, il dispositivo di distribuzione, indicato in questo caso con il numero 400, può comprendere un alloggiamento 5 avente una lunghezza sostanzialmente uguale alla massima lunghezza della barra profilata che può essere lavorata. All' interno di tale alloggiamento 5 può essere previsto un numero di corpi distributori 8 pari al numero di dispositivi di afferraggio 3 della macchina 1, in modo tale che ciascun corpo distributore 8 possa essere associato ad un corrispondente dispositivo di afferraggio 3.
Ciascun corpo distributore 8 può essere predisposto per alimentare pneumaticamente, tramite una opportuna disposizione di condotti ricavata nel corpo distributore 8, una pluralità di punti di utilizzo pneumatici previsti sul dispositivo di afferraggio 3 associato al corpo distributore 8 in questione.
Ciascun corpo distributore 8 può inoltre eventualmente portare anche energia elettrica ai dispositivi di afferraggio 3, tramite i mezzi distributori di energia elettrica .
A ciascun corpo distributore 8 può essere fissato un carrello 29, eventualmente movimentato lungo la macchina 1 da un corrispondente motore 60. La posizione del carrello 29, se desiderato, può essere monitorata tramite un sensore di posizione 56.
Nel caso sopra descritto, i corpi distributori 8 individuano all'interno dell'alloggiamento 5 una pluralità di camere che possono essere tutte comunicanti fra di loro, in modo tale che i punti di utilizzo previsti sui differenti dispositivi di afferraggio 3 siano alimentati con un fluido pneumatico alla medesima pressione .
I tubi di collegamento per inviare il fluido pneumatico da ciascun carrello 29 ai punti di utilizzo del corrispondente dispositivo di afferraggio 3 e gli eventuali fili elettrici 52 che dal carrello 29 portano energia elettrica al corrispondente dispositivo di afferraggio 3 sono ricevuti all'interno di elementi di connessione 65, mostrati in Figura 1, che collegano meccanicamente ciascun carrello 29 al corrispondente dispositivo di afferraggio 3.
Nel caso in cui sul dispositivo di distribuzione 400 sia presente un motore 60, l'elemento di connessione 65 permette di movimentare il dispositivo di afferraggio 3 associato al dispositivo di distribuzione 400. Infatti, quando il carrello 29 si muove parallelamente alla direzione longitudinale D grazie al motore 60, anche il dispositivo di afferraggio 3, connesso al carrello 29 dall'elemento di connessione 65, viene movimentato in tale direzione.
Un esempio di un dispositivo di distribuzione 304 avente una pluralità di carrelli 29 secondo quanto appena descritto à ̈ mostrato in Figura 15. In questo caso, all'interno dell'alloggiamento 5 sono previsti tre corpi distributori 8 ognuno dei quali à ̈ collegato ad un corrispondente carrello 29. I corpi distributori 8 prelevano fluido pneumatico, particolarmente aria compressa, dalle camere ricavate all'interno dell'alloggiamento 5. Nel caso in cui il dispositivo di distribuzione 304 sia dotato di mezzi distributori di energia elettrica, i carrelli 29 possono inoltre prelevare energia elettrica dai conduttori elettrici 48. Ciascun carrello 29 può essere movimentato indipendentemente dagli altri, se à ̈ previsto il motore 60. Infine, il sensore di posizione 56, se presente, può gestire contemporaneamente la posizione di tutti i carrelli 29.
Anche se nella descrizione precedente si à ̈ diffusamente parlato di associare il dispositivo di distribuzione secondo 1'invenzione ad una macchina per la lavorazione di elementi allungati quali barre profilate, à ̈ inteso che il suddetto dispositivo di distribuzione può essere montato anche su macchine utensili di tipo differente.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di distribuzione comprendente un alloggiamento (5) per ricevere almeno un fluido pneumatico, almeno un corpo distributore (8) montato scorrevolmente all'interno dell'alloggiamento (5), caratterizzato dal fatto che il corpo distributore (8) ha una disposizione di condotti comprendente almeno un condotto di distribuzione (27, 28) ed un ulteriore condotto di distribuzione (37, 38) entrambi sfocianti all'esterno dell'alloggiamento (5) per collegare l'interno dell'alloggiamento (5) rispettivamente con un primo punto di utilizzo pneumatico e con un secondo punto di utilizzo pneumatico disposti all'esterno dell'alloggiamento (5).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il corpo distributore (8) definisce all'interno dell'alloggiamento una prima camera (9) ed una seconda camera (10), detto condotto di distribuzione (27, 28) comunicando con la prima camera (9) per collegare la prima camera (9) al primo punto di utilizzo pneumatico e detto ulteriore condotto di distribuzione (37, 38) comunicando con la seconda camera (10) per collegare la seconda camera (10) al secondo punto di utilizzo pneumatico.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui la prima camera (9) e la seconda camera (10) sono collegate ad un'unica sorgente del fluido pneumatico .
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui la prima camera (9) e la seconda camera (10) sono collegate a sorgenti distinte di fluido pneumatico.
  5. 5. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto condotto di distribuzione (27, 28) e detto ulteriore condotto di distribuzione (37, 38) sono inclusi ciascuno in una rispettiva rete di condotti (20, 21), ciascuna rete di condotti (20, 21) comprendendo un condotto longitudinale (22, 34) sfociante su una faccia terminale (23, 24) del corpo distributore (8), un condotto arcuato (25, 35) collegato al corrispondente condotto longitudinale (22, 34) e un condotto radiale (26, 36) collegante il condotto arcuato (25, 35) al corrispondente condotto di distribuzione (27, 28, 37, 38).
  6. 6. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo distributore (8) comprende un'appendice (17) che passa attraverso una fessura longitudinale (14) dell'alloggiamento (5) per proiettarsi all'esterno dell'alloggiamento (5), detto condotto di distribuzione (27, 28) e detto ulteriore condotto di distribuzione (37, 38) passando attraverso l'appendice (17).
  7. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre un carrello (29) montato esternamente all'alloggiamento (5) e fisso rispetto al corpo distributore (8).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui il carrello (2) Ã ̈ dotato di mezzi distributori di energia elettrica.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui i mezzi distributori di energia elettrica comprendono una coppia di contatti striscianti (47) montati sul carrello (29), detti contatti striscianti (47) cooperando ciascuno con un conduttore elettrico (48) estendentesi lungo l'alloggiamento (5).
  10. 10. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 7 a 9, e comprendente inoltre un motore (60) per movimentare il carrello (29) parallelamente ad un asse longitudinale (X) dell'alloggiamento (5).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui il motore comprende un motore elettrico (60) includente una parte fissa (61) montata sull'alloggiamento (5) ed una parte mobile (63) montata sul carrello (29).
  12. 12. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 7 a 11, e comprendente inoltre un sensore di posizione (56) per rilevare la posizione del carrello (29) lungo l'alloggiamento (5).
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 12, in cui il sensore di posizione comprende un sensore magnetico (56) avente un corpo estendentesi lungo una parete (58) dell'alloggiamento (5) ed un magnete (59) montato sul carrello (29).
  14. 14. Macchina per lavorare elementi allungati, comprendente almeno un dispositivo di afferraggio (3) per afferrare un elemento allungato da lavorare, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre un dispositivo di distribuzione (4; 104; 204; 304; 400) includente un alloggiamento (5) collegabile ad almeno una sorgente di un fluido pneumatico, l'alloggiamento (5) essendo comunicante con almeno due punti di utilizzo pneumatico associati al dispositivo di afferraggio (3).
  15. 15. Macchina secondo la rivendicazione 14, in cui il dispositivo di distribuzione (4; 104; 204; 304; 400) comprende almeno un corpo distributore (8) previsto all'interno dell'alloggiamento (5) per distribuire il fluido pneumatico a detti almeno due punti di utilizzo pneumatici.
  16. 16. Macchina secondo la rivendicazione 15, in cui sono previsti una pluralità di dispositivi di afferraggio (3), per ciascun dispositivo di afferraggio (3) essendo previsto un corpo distributore (8) che alimenta i punti di utilizzo pneumatici associati al corrispondente dispositivo di afferraggio (3).
  17. 17. Macchina secondo la rivendicazione 14 oppure 15, in cui il dispositivo di distribuzione (4; 104; 204; 304; 400) Ã ̈ realizzato secondo una delle rivendicazioni da 1 a 13.
ITMO2010A000336A 2010-11-22 2010-11-22 Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione. IT1402941B1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMO2010A000336A IT1402941B1 (it) 2010-11-22 2010-11-22 Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione.

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMO2010A000336A IT1402941B1 (it) 2010-11-22 2010-11-22 Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione.

Publications (2)

Publication Number Publication Date
ITMO20100336A1 true ITMO20100336A1 (it) 2012-05-23
IT1402941B1 IT1402941B1 (it) 2013-09-27

Family

ID=43742868

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
ITMO2010A000336A IT1402941B1 (it) 2010-11-22 2010-11-22 Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione.

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT1402941B1 (it)

Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB2135916A (en) * 1983-01-18 1984-09-12 Citizen Watch Co Ltd Xy table for machine operations
US5473971A (en) * 1992-10-08 1995-12-12 Cdk Corporation Rodless cylinder

Patent Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
GB2135916A (en) * 1983-01-18 1984-09-12 Citizen Watch Co Ltd Xy table for machine operations
US5473971A (en) * 1992-10-08 1995-12-12 Cdk Corporation Rodless cylinder

Also Published As

Publication number Publication date
IT1402941B1 (it) 2013-09-27

Similar Documents

Publication Publication Date Title
CN104053620B (zh) 导线传送装置
CN108604785B (zh) 线缆加工装置
ITMO20100336A1 (it) Dispositivo di distribuzione e macchina comprendente un dispositivo di distribuzione.
ITBO20130208A1 (it) Macchina per il taglio di pannelli di legno o simili
CN103277534B (zh) 一种电磁换向阀
CA2534717A1 (en) Bending machine with a compact bend arm
MX2021002908A (es) Calibrador para una maquina de extrusion con canales de enfriamiento y vacio mejorados.
CN106044118A (zh) 一种工件有序转移系统及方法
CN108574249A (zh) 移动系统
CN208977371U (zh) 一种电磁夹具
KR101984232B1 (ko) 와이어 커팅 장치
CN102873360A (zh) 双向保压前置式气动卡盘
ITBO20130445A1 (it) Macchina per la lavorazione di pannelli di legno o simili
CN108608238A (zh) 多功能夹具
CN204430927U (zh) 强力拉料器
CN207522143U (zh) 一种手动夹具以及具有手动夹具的机床
CN211249229U (zh) 一种连接器加工用自动化夹具
CN106477309B (zh) 一种消防主机壳体搬运提升机构
CN209868035U (zh) 一种新型铣床夹具
CN217254433U (zh) 台钳式工作台及机床
CN203306708U (zh) 送螺丝设备
CN204565686U (zh) 半自动切断机
CN205498288U (zh) 一种滑动式薄膜标签印刷设备
WO2009051241A1 (ja) 倣い装置
KR102003433B1 (ko) 에어층을 갖는 자켓을 이용한 클램프형 케이블