ITMO20070280A1

ITMO20070280A1 - Metodo per rivestire elementi per protesi ed elementi ottenibili con il procedimento

Info

Publication number: ITMO20070280A1
Application number: IT000280A
Authority: IT
Inventors: Nelso Antolotti; Emanuele Magalini
Original assignee: Eurocoating S P A
Priority date: 2007-09-12
Filing date: 2007-09-12
Publication date: 2009-03-13
Also published as: US20100312352A1; WO2009034429A3; EP2197648A2; WO2009034429A2

Description

"METODO PER RIVESTIRE ELEMENTI PER PROTESI ED ELEMENTI OTTENIBILI CON IL PROCEDIMENTO"

CAMPO TECNICO.

L'invenzione riguarda un metodo per rivestire elementi per protesi ed elementi ottenibili con il procedimento, particolarmente adatti per l'accoppiamento tra componenti polimerici resistenti ad usura con componenti metallici per protesi articolate, in dettaglio per realizzare protesi per la sostituzione della articolazione di un'anca.

STATO DELLA TECNICA.

Sono note protesi per sostituire l'articolazione dell'anca in pazienti affetti da patologie gravi, come, ad esempio, l'artrosi o l'artrite, oppure che hanno riportano fratture che non permettono la ricostruzione ossea spontanea con la semplice immobilizzazione del bacino e del femore.

Queste protesi comprendono una prima porzione che va impiantata in senso longitudinale nel femore e che forma una estremità rivolta verso il bacino sagomata a sfera o simile, che riproduce, praticamente, la testa del femore, ed una seconda porzione conformata a calotta e denominata cotile, che viene sistemata nell'acetabolo dell'anca, cioè nel punto dove la testa del femore si impegna in questa formando l'articolazione che rende possibile i movimenti della gamba .

Poiché questa articolazione è destinata a sopportare tutti i carichi che vengono trasmessi al bacino dalle gambe, è necessario che le protesi presentino un limitato attrito tra i due componenti a contatto reciproco e che siano molto robuste e vincolabili alle rispettive porzioni ossee in modo stabile, senza che si verifichino micro movimenti relativi tra uno dei componenti e la porzione ossea a cui questo è associato: infatti, questi micro movimenti risultano molto dannosi per la durata della protesi.

Questi micro movimenti, infatti, nel tempo possono determinare l'insorgere di giochi tra uno dei componenti della protesi e la parte ossea a cui è applicato; questi giochi tendono ad aumentare progressivamente con il tempo fino a portare al distacco di questi componenti, normalmente il cotile, dalla porzione ossea, in questo caso l'acetabolo dell'anca, al quale è stato vincolato mediante un intervento chirurgico.

In particolare, il cotile, ossia la porzione della protesi che va inserita all'interno dell'acetabolo e predisposta per ricevere la testa a sfera dell'altra porzione della protesi vincolata al femore, deve essere oltre che molto robusto meccanicamente per sopportare i carichi determinati dalla deambulazione, anche estremamente leggero per non creare fastidi al paziente dopo l'impianto e, soprattutto, biologicamente compatibile, per evitare fenomeni di rigetto da parte dell'organismo.

Normalmente, i cotili noti possono essere realizzati in titanio, acciaio, stellite (una lega di Cobalto-Cromo) e loro leghe, oppure anche in materiali ceramici e plastici polimerici ad alta resistenza. Inoltre, la superficie convessa viene trattata in modo tale da presentare rugosità distribuite su questa che favoriscano l'interazione di aggrappo tra questa e l'interno dell'acetabolo ed il mantenimento della immobilità del cotile in questo, dopo l'impianto.

Queste rugosità possono essere ottenute per mezzo di una lavorazione meccanica della superficie esterna del cotile, ad esempio per mezzo di trattamenti di sabbiatura, oppure con attacchi di sostanze chimiche a questa oppure ancora con deposizione su questa di ricoprimenti ruqosi applicati dall'esterno secondo tecniche note, come, ad esempio, la tecnica Plasma Spray.

Nella porzione concava, viene invece sistemato, normalmente per mezzo di un accoppiamento ad incastro uno strato di rivestimento di materiale anti-frizione che ha spessore predeterminato e che permette alla testa a sfera dell'altra parte della protesi di essere inserita e di ruotare all'interno di questa senza attrito apprezzabile.

Questo strato di rivestimento viene prima creato secondo uno specifico disegno in uno stampo appositamente predisposto per questo scopo, oppure per mezzo di lavorazioni meccaniche di preformati, e, quindi, dopo la formatura, viene inserito e bloccato all'interno della superficie concava del cotile.

Tuttavia, questo stato della tecnica presenta alcuni inconvenienti .

Un primo inconveniente è che a causa dello spessore rilevante del rivestimento della concavità del cotile, il diametro della testa sferica dell'altra parte della protesi deve necessariamente essere limitato.

Un altro inconveniente è che questa limitazione del diametro della testa sferica da un lato limita la robustezza complessiva della protesi a causa della ridotta superficie di appoggio tra la testa sferica del femore e la concavità del cotile e, in definitiva, l'entità del carico che la protesi può sopportare e, dall'altro lato, aumenta sensibilmente la frizione tra le due superfici a contatto reciproco, determinando una usura sostanzialmente rapida del rivestimento del cotile ed il pericolo di bloccaggio della protesi.

Un ulteriore inconveniente è che non è possibile aumentare il diametro del cotile per poter aumentare in proporzione anche il diametro delle cavità interne di questo per poter utilizzare teste dei femori con diametri corrispondentemente più grossi, poiché un cotile di dimensioni maggiorate rispetto a quelle dei cotili noti avrebbe rilevanti difficoltà ad essere inserito all'interno dell'acetabolo e, in ogni caso, un diametro eccessivo di questo cotile potrebbe determinare una forzatura delle pareti dell'acetabolo durante la sistemazione in questo, causando, nei casi estremi, anche la frattura di queste.

Un altro inconveniente è che alcune delle protesi note presentano una rigidità eccessiva dei componenti e questo determina che gli sforzi che derivano dalla deambulazione si scarichino sui componenti stessi della protesi e non vengano -distribuiti anche sulla parte ossea a cui sono applicati questi ultimi.

Di conseguenza, la parte ossea, non essendo sollecitata in modo adeguato oppure essendo sollecitata in modo ridotto, tende a ridurre progressivamente il proprio volume, causando nel tempo la generazione di giochi, e, quindi, di movimenti relativi tra questa e le parti che compongono la protesi.

Questo, con il trascorrere del tempo rende inutile la applicazione di quest'ultima.

SCOPI DELL'INVENZIONE.

Uno scopo dell'invenzione è migliorare lo stato della tecnica .

Un altro scopo dell'invenzione è realizzare un metodo per rivestire elementi per protesi ed elementi ottenibili con il procedimento che permettano di realizzare protesi che siano robuste e leggere.

Un ulteriore scopo dell'invenzione è realizzare un metodo per rivestire elementi per protesi che consenta di costruire protesi che non generino movimenti tra queste e le parti ossee a cui sono applicate o con le quali sono in contatto.

Un altro scopo dell'invenzione è realizzare protesi che presentino superfici di contatto e attecchimento con il tessuto osseo dotate di una rugosità elevata ed ottenibile direttamente in fase di formatura, ad esempio utilizzando tecniche cosiddette di "Rapid Manufacturing" .

Un altro scopo dell'invenzione è realizzare un metodo per rivestire elementi per protesi ed elementi ottenibili con il metodo che permettano di ottenere protesi che siano in grado di mantenere la sollecitazione delle parti ossee a cui sono applicate, evitando dannosi ritiri di queste.

Secondo un aspetto dell'invenzione è previsto un metodo per rivestire elementi per protesi che hanno una superficie concava ed una corrispondente contrapposta superficie convessa, comprendente: predisporre in almeno detta superficie concava mezzi di aggrappo per aggrappare mezzi di rivestimento; accoppiare mezzi di rivestimento a detti mezzi di aggrappo, caratterizzato dal fatto che detto accoppiare comprende rivestire detta superficie concava con detti mezzi di rivestimento predisposti in uno stato scelto tra liquido, fluido, pastoso; far aderire tra loro detti mezzi di rivestimento e detti mezzi di aggrappo.

Secondo un altro aspetto dell'invenzione è previsto un elemento per protesi ottenibile con un metodo per rivestire elementi per protesi caratterizzato dal fatto che presenta: una superficie concava; uno strato di materiale di rivestimento a basso attrito sistemato su detta superficie concava ed accoppiabile con una superficie convessa coniugata naturale oppure artificiale di, oppure sagomante, un corpo osseo, detto strato di rivestimento (9) essendo compenetrato da mezzi di aggrappo ricavati su detta una superficie concava.

Il metodo per rivestire elementi per protesi e gli elementi per protesi ottenibili con il metodo per rivestire elementi per protesi, permettono, pertanto: - di realizzare protesi per la sostituzione della articolazione dell'anca che restano saldamente vincolate alle parti ossee a cui sono applicate;

di realizzare protesi che sono sostanzialmente leggere;

di realizzare protesi che hanno una ottima articolazione tra la testa della porzione destinata alla applicazione sul femore e la porzione (cotile) destinato ad essere inserito nell'acetabolo dell'anca; e

- di realizzare protesi che permettono di scaricare gli sforzi trasmessi dalle gambe anche sul tessuto osseo, mantenendolo attivo e dunque sufficientemente voluminoso da non creare, nel tempo, delle contrazioni di volume e la conseguente insorgenza di giochi tra la protesi e la porzione ossea sostituita.

BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di un elemento per protesi ottenibile con un metodo per rivestire elementi per protesi, illustrato a titolo indicativo, e non limitativo, negli uniti disegni in cui:

Figura 1 è una vista schematica interrotta e parzialmente in sezione di una protesi dell'anca;

Figura 2 è una vista schematica interrotta ed in sezione di una fase finale della formatura di un rivestimento della cavità interna di un cotile per realizzare la protesi dell'anca di Figura 1;

Figura 3 è una vista interrotta ed in scala ingrandita di un particolare di Figura 2;

Figura 4 è una vista schematica interrotta ed in sezione di una fase di formatura di un rivestimento della cavità interna di un cotile per realizzare la protesi dell'anca di Figura 1;

Figura 5 è una vista in prospettiva di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1, in una prima possibile versione;

Figura 6 è una sezione trasversale del cotile di Figura 5, secondo un piano di traccia VI-VI;

Figura 7 è una vista interrotta di un dettaglio ingrandito della sezione trasversale di Figura 6;

Figura 8 è una vista in prospettiva di una seconda versione di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1;

Figura 9 è una vista in prospettiva di un dettaglio in scala fortemente ingrandita della seconda versione del cotile di Figura 8;

Figura 10 è una vista in prospettiva di una porzione di una terza versione di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1;

Figura 11 è una vista interrotta di un dettaglio in scala fortemente ingrandita del cotile di Figura 10; Figura 12 è una vista in prospettiva di una quarta versione di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1;

Figura 13 è una vista interrotta di una porzione del cotile di Figura 12, in scala ingrandita;

Figura 14 è una vista laterale interrotta ed in scala ulteriormente ingrandita della porzione del cotile di Figura 13;

Figura 15 è una vista in prospettiva di una quinta versione di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1;

Figura 16 è una vista interrotta di una porzione del cotile di Figura 15, in scala ingrandita;

Figura 17 è una vista laterale interrotta ed in scala ulteriormente ingrandita della porzione del cotile di Figura 16;

Figura 18 è una vista in sezione trasversale di una sesta versione di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1;

Figura 19 è una vista interrotta ed in scala ingrandita di una porzione del cotile di Figura 18;

Figura 20 è una vista in prospettiva di una settima versione di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1;

Figura 21 è una vista in sezione del cotile di Figura 20, presa secondo un piano XXII-XXII;

Figura 22 è una vista interrotta ed in scala ingrandita di un particolare della sezione del cotile di Figura 21;

Figura 23 è una vista in prospettiva di una ottava versione di un cotile per realizzare la protesi di Figura 1;

Figura 24 è una vista in sezione del cotile di Figura 23, presa secondo un piano di traccia XXIV-XXIV;

Figura 25 è una vista interrotta ed in scala ingrandita di un particolare della sezione del cotile di Figura 24.

FORME DI ATTUAZIONE DELL'INVENZIONE.

Con riferimento alle Figure, con 1 è indicato genericamente un cotile a calotta, normalmente sferica, per formare una protesi "P", che comprende anche una porzione 2 dotata di una testa sferica 3, oppure sostanzialmente tale, ed applicabile su un femore 4, che è accoppiabile con il cotile 1 per sostituire la articolazione di un'anca.

Il cotile 1, che è destinato ad essere inserito e fissato all'interno dell'acetabolo 5 di un'anca 6, definisce una superficie concava 7 ed una contrapposta superficie convessa 8.

La superficie concava 7 è rivestibile con uno strato 9 di materiale polimerico che definisce una faccia 10, anch'essa concava, che ha un basso coefficiente di attrito e che è destinata a venire a contatto con la testa sferica 3 della porzione 2.

Per realizzare lo strato 9, il materiale polimerico viene preparato in uno stato tale da renderlo modellabile, cioè, in pratica, in uno stato scelto tra liquido, fluido o pastoso, in modo tale che possa modellarsi in modo automatico sulla superficie concava 7.

Secondo il metodo per il rivestimento di elementi per protesi "P", il materiale polimerico viene iniettato all'interno di uno stampo 11 per mezzo di un dispositivo di iniezione 12 noto.

Lo stampo 11 comprende un punzone 13 convesso ed una matrice 14 concava; i profili del punzone convesso 13 e della matrice concava 14 sono sostanzialmente coniugati tra loro, ma hanno dimensioni tali da definire una intercapedine tra loro quando sono accoppiati .

Nella intercapedine è sistemabile il cotile 1 la cui superficie concava 7 è da rivestire, come visibile nelle Figure 2 e 4 e , tra questa ed il punzone convesso 13 è iniettabile il materiale polimerico preparato per la iniezione, cioè allo stato liquido oppure fluido oppure pastoso.

La iniezione può avvenire attraverso una apertura di passaggio 15 che è ricavata nella matrice convessa 14 ed un corrispondente foro 16 previsto nel cotile 1, normalmente al vertice polare di questo.

Per fare in modo che lo strato 9 di materiale polimerico aderisca completamente alla superficie concava 7, quest'ultima viene dotata di rugosità in alto oppure basso rilievo ed il materiale polimerico viene fatto solidificare in modo tale che le rugosità vengano inglobate in modo stabile nello strato 9.

Queste rugosità "R" vengono realizzate in vari modi, secondo tecniche note: ad esempio, possono essere realizzate durante la formatura del cotile 1, oppure essere applicate successivamente per mezzo di spruzzatura di polveri metalliche, oppure ancora per mezzo di una spalmatura di materiali metallici o lavorazione meccanica dopo che il cotile 1 è formato. Secondo l'invenzione, è possibile realizzare versioni differenti del cotile 1 che vengono descritte di seguito dettagliatamente.

Secondo una prima versione mostrata nelle Figure 5, 6, 7 si nota che il cotile, indicato in questo caso con 100, presenta una superficie convessa 108 dalla quale si protendono in rilievo una pluralità di denti 101 che sono distribuiti secondo meridiani e paralleli e che presentano sezione conformata sostanzialmente a trapezio isoscele, con la base maggiore 102 rivolta verso l'esterno e la base minore 103 rivolta verso la superficie convessa 108 ed alla quale è attaccata.

Anche la contrapposta superficie concava 107 del cotile 100 è interessata da denti 104 in rilievo che pur essendo sostanzialmente uguali ai precedenti denti 101, sono rivolti al contrario rispetto a questi, cioè con le basi maggiori 105 rivolte verso l'interno della superficie concava 107 e le basi minori 106 rivolte verso la superficie concava 107 alla quale sono attaccate.

In questo modo, è formato un reticolo esterno di denti 101 sulla superficie convessa 108, che favorisce la presa con la superficie ossea interna di un acetabolo, e un reticolo interno di denti 104 che favorisce la presa con uno strato di materiale di rivestimento, come meglio indicato nel seguito.

Il cotile 100 è provvisto, nella zona polare, di un foro passante 109 per consentire il passaggio di materiali predisposti per creare un rivestimento interno della superficie concava 107.

Nella seconda versione del cotile mostrata nelle Figure 8 e 9, si nota che il cotile, indicato in questo caso con 200, presenta una superficie esterna convessa 208 che è interessata da un reticolato in rilievo 201.

Questo reticolato in rilievo 201 è formato da una pluralità di elementi uguali 202, o sostanzialmente tali, indicati con 203, uno dei quali è mostrato nella Figura 9.

In questa Figura si può notare che l'elemento 203 comprende una corpo a più bracci 204 che si intersecano reciprocamente secondo angoli di 45° e predisposto per impegnarsi con la porzione ossea di un acetabolo di un'anca nel quale il cotile 200 è destinato ad essere sistemato in modo stabile e senza possibilità di spostarsi.

Anche in questa seconda versione, il cotile 200 ha forma sostanzialmente di calotta, normalmente sferica e presenta nella zona polare un foro passante 209 per lo stesso scopo descritto in precedenza.

Nella terza versione del cotile, indicato in questo caso con 300, mostrata nelle Figure 10 ed 11, si nota che esso ha ancora forma a calotta e presenta una superficie convessa esterna 308 ed una contrapposta superficie interna concava 307.

Almeno la superficie esterna 308 è dotata di un reticolato in altorilievo pure in bassorilievo, indicato complessivamente con 301.

Il bassorilievo, oppure altorilievo 301, riproduce sostanzialmente la superficie di una porzione ossea ed è atta, anche in questo caso, a favorire l'accoppiamento con le pareti interne di un acetabolo senza che vi sia possibilità di movimenti reciproci. Anche in questa terza versione del cotile 1, è previsto nella zona polare un foro passante 309 per gli scopi indicati in precedenza.

Nella quarta versione del cotile, indicato in questo caso con 400, mostrata nelle Figure da 12 a 14, si nota che questo presenta ancora una forma a calotta, normalmente sferica, la quale definisce una superficie esterna convessa 408 ed una contrapposta superficie concava 407.

Almeno sulla superficie convessa 408 sono ricavate nervature in rilievo 410 che hanno andamento ondulato e che presentano tratti 411 sostanzialmente aderenti tangenzialmente alla superficie convessa 408 alternati a tratti 412 che sono sollevati leggermente da questa e protesi verso l'esterno.

Questi tratti 412 sollevati hanno preferibilmente forma sostanzialmente convessa ed appuntita.

Anche in questa quarta versione è previsto nella zona polare del cotile 400 un foro passante 409.

Nella quinta versione del cotile, indicato in questo caso con 500, mostrata nelle Figure da 15 a 17, si nota che questo presenta ancora una forma a calotta, normalmente sferica, la quale definisce una superficie esterna convessa 508 ed una contrapposta superficie concava 507.

Almeno sulla superficie convessa 508 è ricavato un reticolo formato da elementi a croce 510 collegati tra loro.

Ciascun elemento a croce 510 presenta bracci monchi 511 risvolti verso l'esterno ed orientati in una direzione sostanzialmente radiale.

Come si vede nella Figura 15, anche in questa quinta è previsto, nella zona polare del cotile 500, un foro passante 509.

Nella sesta versione del cotile, indicato con 600 e mostrata nelle Figure 18 e 19, si nota che questo ha ancora forma di calotta sferica che definisce una superficie concava 607 ed una contrapposta superficie convessa 608.

Su entrambe queste superfici sono ricavati elementi in rilievo che hanno forma come delle sorte di denti 610.

Ciascun dente 610 comprende una prima porzione 611 sostanzialmente di forma tronco-piramidale che è rivolta verso l'interno della superficie concava 607 ed una contrapposta seconda porzione 612 di forma sostanzialmente parallelepipeda che si prolunga dalla prima porzione 611 verso l'esterno ed in rilievo rispetto alla superficie convessa 608.

Nel complesso, la pluralità di denti 610 crea all'interno della superficie concava 607 una moltitudine di punte rivolte verso l'interno del cotile 600 che favoriscono l'aggrappo e la compenetrazione dello strato di materiale polimerico 9 mentre, la moltitudine di seconde porzioni 612 favorisce l'aggrappo delle parti ossee con le quali la superficie convessa 608 viene a contatto quando il cotile 600, viene posizionato all'interno dell'acetabolo 5.

Anche in questa sesta versione è previsto nella regione polare del cotile 600 un foro passante 609. Nella settima versione del cotile 1, indicato in questo caso con 700 e visibile nelle Figure da 20 a 22, si nota che questo ha ancora forma di calotta sferica che definisce una superficie concava 707 ed una contrapposta superficie convessa 708.

La superficie convessa 708, come si vede nella Figura 20, è sostanzialmente liscia mentre la superficie concava 707 presenta un reticolo predisposto per favorire l'aggrappo dello strato di materiale polimerico 9.

Questo reticolo è formato, come si vede nella Figura 22, da costole 710 e 711 che sono in rilievo rispetto alla superficie concava 707 e che si intersecano, formando delle fessure 712 l'interno delle quale è destinato ad essere occupato dallo strato di materiale polimerico 9, come verrà meglio specificato più avanti.

Si nota anche la presenza di un bordo perimetrale 713 che circonda la base del cotile 700 nel quale, come nelle altre versioni precedentemente descritte, è ricavato nella zona polare un foro passante 709.

Nella ottava versione del cotile, indicato in questo caso con 800, mostrata nelle Figure da 23 a 25, si nota che anche in questo caso esso ha forma di calotta sferica che definisce una superficie concava 807 ed una contrapposta superficie convessa 808.

La superficie convessa 808 presenta una pluralità di costole in rilievo, indicate con 810 che hanno forma ad arco e che sono disposte secondo meridiani della forma a calotta sferica; queste costole hanno rispettive estremità che convergono da una parte verso la zona polare dove è ricavato un foro passante 809, ed estremità contrapposte che divergono e che si appoggiano con un bordo perimetrale 813 in rilievo dalla base del cotile 800, collegandosi con questo. La superficie concava 807 è dotata di una pluralità di elementi in rilievo 811 disposti secondo paralleli della forma a calotta.

Ogni elemento in rilevo 811 è sagomato a forma sostanzialmente di sfera 812 che si collega alla superficie concava 807 per mezzo di un relativo peduncolo 814 di collegamento.

Il metodo per rivestire elementi per protesi che hanno una superficie concava ed una corrispondente contrapposta superficie convessa, nel caso specifico cotili 1 per realizzare protesi "P" dell'anca, comprende realizzare in modo noto al tecnico del ramo un cotile che ha forma di calotta sferica oppure sostanzialmente sferica.

Successivamente, il cotile 1 ottenuto, viene sistemato all'interno di una matrice concava 14 di uno stampo 11 di una pressa, in modo tale che rivolga la propria superficie concava 7 verso il punzone maschio 13.

Sia il cotile 1 sia la matrice concava 14 presentano rispettivamente un foro passante 16 ed un passaggio 15 che, quando il cotile 1 è sistemato all'interno della matrice concava 14, sono allineati tra loro, come mostrato nelle Figure 2 e 3.

Il punzone 13 presenta una superficie di accoppiamento con la superficie concava 7 del cotile 1 che è coniugata con questa e che ha un raggio di curvatura leggermente inferiore al raggio di curvatura della superficie concava 7, in modo tale che quando il punzone 13 viene spostato verso la matrice concava 14 e si accoppia con questa, sistemando il proprio profilo coniugato all'interno della superficie concava 7, resti definita una intercapedine tra questi che ha uno spessore prestabilito: questa condizione è mostrata nella Figura 4.

Attraverso il passaggio 15 ed il foro passante 16 viene quindi iniettato in pressione un materiale plastico allo stato modellabile, normalmente liquido oppure molto fluido, il quale si espande nella intercapedine definita in precedenza, occupandola completamente e rivestendo tutta la superficie concava 7 del cotile 1.

Poiché in questa superficie concava 7 sono state preventivamente ricavate le rugosità "R" nelle varie forme descritte in precedenza, queste vengono automaticamente inglobate nello strato di rivestimento 9 che si forma quando il materiale che è stato iniettato nella intercapedine viene fatto solidificare .

In questo modo, lo strato 9 diventa un corpo unico con il cotile 1 e non è più possibile separarlo da questo.

Lo spessore della intercapedine può essere modificato secondo necessità, in modo tale da ottenere rivestimenti 9 che hanno spessori desiderati.

E' da notare che anche sulla superficie esterna del cotile 1 è possibile ottenere, durante la formatura di questo, rugosità "R" che possono favorire la sistemazione fissa del cotile 1 all'interno di un acetabolo 5 senza che si verifichino movimenti reciproci.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Metodo per rivestire elementi per protesi (P) che hanno una superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807) ed una corrispondente contrapposta superficie convessa (8; 108; 208; 308; 408; 508; 608; 708; 808), comprendente: predisporre in almeno detta superficie concava mezzi sagomati di aggrappo (R) per aggrappare mezzi di rivestimento (9); accoppiare mezzi di rivestimento (9) a detti mezzi sagomati di aggrappo (R), caratterizzato dal fatto che detto accoppiare comprende rivestire detta superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807) con detti mezzi di rivestimento (9) predisposti temporaneamente in uno stato modellabile ottenendo mezzi di rivestimento (9) modellati; solidificare detti mezzi di rivestimento (9) modellati in modo tale che si aggrappino inamovibilmente a detti mezzi sagomati di aggrappo (R).
2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto rivestire comprende far compenetrare reciprocamente detti mezzi di aggrappo (R) e detti mezzi di rivestimento (9).
3. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di rivestimento modellati comprendono uno strato (9) di materiale plastico/polimerico che definisce una faccia concava (10) a basso attrito.
4. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di aggrappo (R) comprendono elementi in alto e/o basso rilievo (104; 610; 710, 711; 811) applicati / ottenuti almeno in detta superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807).
5. Metodo secondo la rivendicazione 4, in cui detti elementi in alto/basso rilievo comprendono reticoli formati con elementi scelti tra denti in rilievo (104), corpi a più bracci (204) reciprocamente intersecantisi, rugosità (301) che riproducono strutture ossee, nervature ondulate (410), elementi a croce (510), sorte di denti (610) aventi prime porzioni (611) e seconde porzioni (612) collegate tra loro, costole (710, 711) sostanzialmente rettilinee intersecate tra loro, costole ad arco (810), sfere in rilievo (812).
6. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto rivestire comprende interporre mezzi a reticolato/rete (201; 301) tra detta superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807) e detti mezzi di rivestimento (9) in modo tale che detti mezzi a reticolato/rete (201; 301) vengano incorporati in detti mezzi di rivestimento (9).
7. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto rivestire comprende rivestire all'interno di uno stampo (11).
8. Metodo secondo la rivendicazione 1 , in cui detto rivestire all'interno di uno stampo (11) comprende: posizionare detti elementi per protesi (P) all'interno di rispettive matrici (14); introdurre tamponi (13) aventi superfici convesse che sagomano profili coniugati di dette superfici concave (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807) all'interno di queste; mantenere dopo detto introdurre una intercapedine tra detti profili coniugati e dette superfici concave; riempire detta intercapedine con detti mezzi di rivestimento (9) predisposti in detto stato modellabile.
9. Metodo secondo la rivendicazione 8, in cui detto riempire comprende iniettare in pressione.
10. Metodo secondo la rivendicazione 8, in cui detta intercapedine ha spessore sostanzialmente costante e predeterminabile.
11. Metodo secondo la rivendicazione 3, in cui detto materiale plastico è un polimero biocompatibile scelto tra UHMWPE (polietilene ad altissimo peso molecolare), il UHMWPE reticolato, il Poliuretano, il PEEK (polietereterchetone), il PEEK (polietereterchetone) caricato con fibre di carbonio.
12. Metodo secondo la rivendicazione 1 in cui detti elementi per protesi comprendono cotili (1; 100; 200; 300; 400; 500; 600; 700; 800) per realizzare protesi (P) dell'anca.
13. Elemento per protesi ottenibile con il metodo per rivestire elementi per protesi (P) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 12, caratterizzato dal fatto che presenta: una superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807); uno strato di materiale di rivestimento (9) a basso attrito sistemato su detta superficie concava ed accoppiabile con una superficie convessa coniugata (3) naturale oppure artificiale di, oppure sagomante, un corpo osseo, detto strato di rivestimento (9) essendo compenetrato da mezzi di aggrappo (R) ricavati su detta una superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807).
14. Elemento secondo la rivendicazione 13 in cui detti elementi per protesi comprendono cotili (1; 100; 200,; 300; 400; 500; 600; 700; 800) ed in cui detta superficie convessa (8; 108; 208; 308; 408; 508; 608; 708; 808) comprende una testa (3) di, oppure sagomante, un femore.
15. Elemento secondo la rivendicazione 14, in cui detti cotili presentano una superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807) ed una contrapposta superficie convessa (8; 108; 208; 308; 408; 508; 608; 708; 808), almeno detta superficie concava essendo dotata di detti mezzi di aggrappo (R).
16. Elemento secondo la rivendicazione 13, in cui detti mezzi di aggrappo comprendono elementi in alto e/o basso rilievo (104; 610; 710, 711; 811) applicati / ottenuti almeno in detta superficie concava (7; 107; 207; 307; 407; 507; 607; 707; 807).
17. Elemento secondo la rivendicazione 16, in cui detti mezzi di aggrappo sono scelti tra denti in rilievo (101, 104), corpi (201) a più bracci (204) reciprocamente perpendicolari, rugosità (301) che riproducono strutture ossee, nervature ondulate (410), elementi a croce (510), sorte di denti (610) aventi prime porzioni (611) e seconde porzioni (612) collegate tra loro, costole (710, 711) sostanzialmente rettilinee intersecate tra loro, costole ad arco (810), sfere in rilievo (812).