ITMN20130001A1 - Assieme di dispositivi componibili atto alla risagomatura ed alla pneumoirrorazione della chioma di alberi disposti in filari - Google Patents

Assieme di dispositivi componibili atto alla risagomatura ed alla pneumoirrorazione della chioma di alberi disposti in filari

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ITMN20130001A1
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spraying
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Gonzaga Edoardo Guerrieri
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Guerrieri Gonzaga Aliana
Gonzaga Edoardo Guerrieri
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    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G3/00Cutting implements specially adapted for horticultural purposes; Delimbing standing trees
    • A01G3/04Apparatus for trimming hedges, e.g. hedge shears
    • A01G3/0408Apparatus for trimming hedges, e.g. hedge shears specially adapted for trellis work, e.g. machines for pruning vine or the like
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01MCATCHING, TRAPPING OR SCARING OF ANIMALS; APPARATUS FOR THE DESTRUCTION OF NOXIOUS ANIMALS OR NOXIOUS PLANTS
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Description

TITOLO
Assieme di dispositivi componibili atto alla risagomatura e/o alla pneumoirrorazione della chioma di alberi disposti in filari DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE INDUSTRIALE Il trovato ha come scopo la difesa e/o la fertilizzazione fogliare mediante l' irrorazione della chioma e dei frutti di piante disposte in filari come vigneti, frutteti, vivai e siepi di pianura e collinari provvedendo quando occorre ad una temporanea cimatura di risagomatura del profilo della chioma per facilitare l' arieggiamento e la penetrazione della miscela irrorante. Nell’ intervento su vigneti allevati a spalliera à ̈ prevista la possibilità di aggiungere un’unità motorizzata di spollonatura dei fusti sottostanti la chioma allo scopo di aumentare la produttività e ridurre il calpestamento degli interfilari. Il trovato à ̈ realizzabile in versioni monofilare e bifilare, monofacciale o bifacciali, in coppie contrapposte scavalcanti i filari; ciascuna prevede il supporto di una struttura comprendente bracci articolati atta al posizionamento (altezza, larghezza, distanza fra le coppie contrapposte, inclinazione trasversale) montata su un mezzo (trattore o rimorchio-botte) che percorre l' interfilare, che sostiene: un dispositivo motorizzato atto alla risagomatura della chioma consistente in un anello lineare chiuso flessibile (a cinghia trapezoidale, nastro metallico o catena), che scorre su pulegge armato di opportuna dentellatura sul bordo anteriore (Figg. 6, 7, 8), eventualmente affiancato da denti fissi di contrasto, disposto secondo il profilo lineare desiderato della chioma, seguito dal dispositivo di pneumoirrorazione anch’esso con motorizzazione propria, costituito da soffianti (Figg. 1, 2, 3) che immettono l' aria in condotti affiancati convergenti fino ad una sezione minima in cui si affacciano spruzzatori (ugelli a ventaglio o tubi microforati secondo una generatrice) allineati e disposti trasversalmente rispetto al flusso dell’aria cosicché la depressione creata dall’effetto Venturi-Bernoulli “estrae†e polverizza il liquido da irrorare e lo miscela all’aria indirizzandolo attraverso un condotto divergente alla bocca di irrorazione protetta da uno scudo piano che viene mantenuto in prossimità della chioma. La disposizione del trovato nello spazio viene adattata alle forme di allevamento delle piante e della chioma (es. a spalliera, pergola, G.D.C.) ed à ̈ determinata dai bracci (Fig 10, 13) articolati della struttura di supporto. Il dispositivo di cimatura per la risagomatura della chioma può venire tolto dal telaio quando non occorre o impiegato singolarmente; altrettanto vale per il dispositivo di irrorazione. Il funzionamento delle soffianti dell’aria e dell’alimentazione del liquido à ̈ finalizzato a realizzare l’effetto Venturi ed à ̈ demandato all’operatore oppure automatizzato da sensori di presenza/assenza della chioma ed elettrointerruttori con comandi opportunamente sequenziati. Attualmente, l’irrorazione delle chiome prevede per la generazione del flusso d’aria un singolo ventilatore che con la girante applicata alla botte del liquido cui seguono condotti di varie conformazioni per giungere agli ugelli variamente disposti: a) in corona sulla soffiante con remissione che interessa tutto l’ambiente, b) con un cofano che soffia l’aria su barre verticali rettilinee munite di ugelli adatte per impianti a spalliera comunque fisse quindi distanti dalla chioma, c) condotte tubolari dell’aria plurime, sagomate con bocche munite di uno o più ugelli orientati alla chioma ma comunque da essa distanti quindi richiedenti un’elevata portata di aria a causa delle perdite aerodinamiche ed elevata pressione per il liquido ed ancora con dispersioni nell’ambiente. Recentemente sono state presentate nuove tipologie di irroratori (ditte Bertoni, Friuli) che prevedono “gusci†che aderiscono ai due lati della chioma di vigneti a spalliera atti alla riduzione delle dispersioni, contenenti gli elementi atti all’irrorazione quali: elettroventilatori, ugelli disposti in verticale, vaschetta di raccolta del prodotto eccedente e dispositivo di recupero. Dette soluzioni comportano indubbi vantaggi rispetto a quelle sopramenzionate quali: la riduzione dei percorsi per l’aria e la riduzione della diffusione della miscela nell’ambiente, tuttavia richiedono sempre pompe per il liquido a media pressione (12-15 bar) e dispositivi per il recupero del prodotto dalla vaschetta mediante aspirazione con sistema a pompa od a risucchio, sono di costruzione costosa ed adatte solamente a vigneti di pianura allevati a spalliera.
Il trovato proposto presenta numerosi elementi di innovazione quali:
[01] L’ accorpamento fra unità cimatrice per la risagomatura della chioma ed unità di irrorazione, peraltro scomponibile, facilitando la penetrazione della miscela nella chioma, rende più efficace l’azione della miscela stessa, riduce il numero di interventi separati ed il conseguente calpestamento dell’interfilare.
[02] L’unità di cimatura, realizzata con un anello chiuso (cinghia o nastro d’acciaio o catena muniti di opportuni denti) avvolto su pulegge: quella inferiore motrice (azionata da motore oleodinamico od elettrico) ed una superiore con posizione estensibile, consente di impiegare un telaio semplice e di peso limitato facilmente applicabile/rimovibile dalla struttura di sostegno dell’assieme.
[03] L’assieme delle unità operative, essendo esse autonome come motorizzazione della cimatura e della produzione del flusso d’aria e gestite da bracci articolati di opportune strutture di sostegno (Fig. 10), può assumere in senso trasversale l’orientamento adatto ad intervenire sulla chioma secondo la sua conformazione, le differenze essendo assorbite dal telaio di supporto e dai bracci articolati.
[04] Utilizzando l’effetto Venturi-Bernoulli si richiede una minima pressione di alimentazione del liquido agli spruzzatori in quanto il liquido viene richiamato e polverizzato dalla depressione creata dal flusso dell’aria in corrispondenza della strozzatura; si può anche eliminare la pressione di emissione stabilizzando il liquido con vaschetta/e, galleggiante ed otturatore che ne controlla il livello.
[05] La ridotta distanza fra la zona di produzione del flusso d’aria ai ventilatori, la creazione della miscela presso la bocca di irrorazione e la chioma nonché il sequenziamento elettromeccanico programmato fra attivazione-arresto del flusso d’aria ed attivazione-arresto dell’erogazione del liquido evitano il gocciolamento nelle fasi transitorie.
[06] La possibilità di accoppiare più unità soffianti allineate secondo l’altezza della chioma con le sole sostituzioni del telaio di supporto e dello scudo comporta elevata flessibilità di fabbricazione e/o di adattamento al mutare delle esigenze di impiego.
[07] Lo scudo che contorna la bocca di irrorazione (Figg. 1, 10) favorisce la penetrazione della miscela nella chioma, evita dispersioni nell’ambiente e ritorni della miscela verso le retrostanti aspirazione delle soffianti evitando l’accumulo di residui sulle pareti e sulle giranti.
[08] Il supporto portaspruzzatori viene applicato sopra il cofano con agganci rapidi ed à ̈ amovibile dall’esterno facilitando gli interventi di pulizia ovvero la sostituzione degli spruzzatori secondo la dose da distribuire, la densità del liquido e/o la eventuale parzializzazione della zona da irrorare (fascia) limitata ai frutti semplificando la gestione in campo ed evita all’operatore il contatto con il liquido.
[09] La possibilità di impiegare in alternativa per la polverizzazione del liquido ugelli allineati oppure tubi microforati, sostenuti da supporto con fissaggio analogo, amplia la flessibilità di impiego per liquidi differenti e permette di scegliere le soluzioni più convenienti in sede produttiva, manutentiva ed operativa.
[10] Le canalizzazioni dei flussi d’aria di pari portata verso gli spruzzatori realizzate con semplici alette sagomate fissate ad una parete interna del cofano rappresenta una soluzione economica e facilita gli interventi di pulizia.
[11] La possibilità di accedere alle soffianti ed alle alette direzionali dall’ampia apertura del cofano facilita la pulizia negli interventi in sede ed in campo.
[12] Nelle applicazioni con coppie di unità contrapposte le differenti direzioni delle bocche di irrorazione di Dx e Sx: una rivolta nel senso dell’avanzamento, l’altra all’indietro (Fig. 9), nonché lo sfasamento temporale per due lati della chioma comportano una elevata efficienza operativa in quanto colpiscono le foglie (o frutti) da due direzioni e con un intervallo di tempo che evita gocciolamenti.
[13] I profilati con denti fissi applicabili su un fianco del cinghialo cimatore o su entrambi i lati secondo necessità con la funzione di contrastare l’azione dei denti scorrenti nel caso di “cime†molto flessibili per migliorare il taglio.
[14] La strutura di sostegno dei dispositivi di cimatura e irrorazione per chiome a spalliera a sua volta sostenuta dai bracci articolati mediante asta oscillabile in un piano verticale parallelo alla chioma (Fig. 10) costituisce elemento di sicurezza per evitare danni al dispositivo e/o alle piante in caso di urto.
[15] La di Fig. 14 atta a sostenere un’unità a flagelli flessibili spollonatrice dei fusti nelle vigne a spalliera in quanto contiene inferiormente un giunto ad asse verticale orientabile che sostiene l’unità e una guida orizzontale scorrevole che consente di posizionarla alla giusta distanza dai fusti.
La strutura articolata di sostegno e gestione dell’insieme montata sul tratore o sul serbatoio del liquido trainato esula dal trovato e può assumere varie configurazioni per cui qui viene solamente schematizzata a titolo indicativo nelle Figg. 11, 12, 13, in quanto può assumere conformazioni differenti a seconda della conformazione del terreno, della specie e della forma di allevamento delle piante. Parimenti viene solo schematizzata l’unità complementare di spollonatura che forma oggeto di altre domande di breveto.
Le Figg. da 1 a 14, riportate nelle Tavole I, II, III che seguono, illustrano l’essenza del trovato affinché gli esperti possano comprenderne meglio le peculiarità. La Fig. 1 mostra la sezione trasversale di un’unità soffiante del tipo a ventilatore radiale, si notano: l’asse di rotazione 1, la girante con le palete 2, il cofano con la voluta 3, apribile su un lato, le alete interne 4 che insieme alle pareti 5 e 6 del cofano determinano le canalizzazioni convergenti, il condoto cavo portaspruzzatori 7, un ugello spruzzatore 8 sporgente nella sezione minima, il tubo di alimentazione del liquido 6, il successivo condoto divergente 12 fino alla bocca di uscita, la sezione 13 dello schermo verticale di protezione con i bordi anteriore e posteriore arrotondati 14, 14’, l’antistante unità di cimatura schematizzata in 10 (non sezionata) leggermente inclinata verso la chioma, il traverso superiore 11 (tratteggiato) e la staffa di sospensione 15 al braccio articolato soprastante (Figg. 10 e 11) posizionabile secondo la composizione dell' insieme nel caso dell’impianto a spalliera. La Fig. 2 mostra un’unità irroratrice verticale composta da due coppie di ventilatori radiali (a palette) disposti in linea 21 e 16 ciascuno con doppio ingresso dell’aria dalle testate (17, 18; 17’, 18’), azionati da un unico motore soprastante 19; si vedono pure il cofano 20 della coppia di ventilatori superiore aperto ed all’interno le pale 21 dei due ventilatori accoppiati e le alette 22 che determinano i canali, la feritoia 23 su cui viene fissato dall’esterno il supporto tubolare portaspruzzatori di cui si vede il ramo inferiore 24 fissato al raccordo 25 collegato con i tubi di alimentazione superiore 26 e inferiore 26’; gli elettrointerruttori e le eventuali vaschette di livello del liquido; all’estremità inferiore dei corpi portaspruzzatori si vede il tappo di scarico comune 27 per il lavaggio dei condotti dopo l’impiego. La Fig. 3 mostra un’unità irroratrice, alternativa alla precedente di Fig. 2, caratterizzata da due ventilatori assiali contrapposti 29 e 30, anziché radiali, entrambi azionati dal motore 33 soprastante, il cofano biconico esterno unico 28 qui presentato semiaperto, le alette raddrizzatrici verticali superiori 31 e inferiori 31’ e quelle trasversali 32 che ruotano e convogliano i flussi d’aria agli spruzzatori, qui previsti ad ugelli contenuti come sopradetto in un supporto ed inseriti nei fori come 34; si vede inoltre il diaframma 35 che separa i flussi d’aria opposti provenienti dai ventilatori 29 e 30 e l’elemento superiore (staffa) 36 di aggancio dell’unità al braccio articolato di supporto, con bulloni posizionabili in relazione alla composizione dell'assieme (completo delle unità di cimatura irrorazione o solo con una delle unità) per ottenerne la verticalità. La Fig. 4 mostra la parte superiore 38 di una soffiante radiale vista dal lato dell’emissione con il corpo del supporto portaspruzzatori sempre nella versione ad ugelli 39, fissabile con cavallotti 40 e viti 41, 41. La Fig. 5 illustra un’altra vista ed in trasparenza la soluzione del portaspruzzatori attrezzato con tubi 47, 47’ microforati lungo una generatrice, posti anch’essi nella sezione minima dei condotti dellaria contenuti nel cofano 49, opportunamente orientati per esaltare l’effetto Venturi, alimentati alle estremità 48, 48’, 48†; si vedono anche il tubo di alimentazione del liquido 42 proveniente alla pompa, la vaschetta stabilizzatrice del livello 43, con il sottostante filtro l’ elettrointerruttore 44 ed il raccordo 45 applicati sul cofano di cui à ̈ indicata la sagoma 49 con i condotti dell’aria. Nella Fig. 6 si vede l’unità atta alla risagomatura della chioma, costituita da una puleggia motrice inferiore 50 azionata dal motore 51 e dalla puleggia condotta superiore 52 posizionabile lungo la feritoia 53 del telaio 54 che le collega fra loro e che viene fissato con bulloni alla struttura di sostegno 55. Sulle pulegge corre a velocità opportuna un anello flessibile 56 armato con denti frontali 57 atti alla cimatura della chioma, sostenuto da una guida lineare posteriore 58 a basso coefficiente d’attrito che si oppone ad urti con i sarmenti da recidere, mentre il ramo posteriore ascendente dell’anello à ̈ contenuto in un carter di protezione 61; il complesso di cimatura presenta un’angolatura trasversale verso la chioma con il ramo anteriore accostato al profilo previsto per la chioma ed il ramo posteriore alquanto scostato per evitare ulteriori interventi sulla chioma cimata. Si vedono inoltre la coppia di soffianti radiali 59, l’alloggio esterno dei portaspruzzatori 60 ed il motore soprastante 62 che aziona le giranti. La Fig. 7 a,b,c,d, mostra (con viste trasversale, laterale, dall’alto e prospettica del dente) la soluzione che impiega una cinghia multistrato trapezoidale 70 inserita in pulegge a gola 71, armata di denti costituiti da inserti metallici inclusi 72 opportunamente conformati con alette al piede 73 per resistere alle sollecitazioni degli elementi da recidere e della forza centrifuga in corrispondenza delle pulegge. La Fig. 8 presenta in a e b la soluzione alternativa con un nastro flessibile d’acciaio 74 che viene montato su pulegge a bordo liscio 75 come le seghe circolari da falegnameria munita su un lato di un bordo guida 76, ma che da queste si differenzia in quanto presenta i denti 77 a e b ripiegati di circa 90° per intervenire sugli elementi da recidere per lo più paralleli al nastro. La Fig. 9 mostra la sagoma di un segmento del profilo rigido 78 munito di denti fissi 79 di contrasto a quelli del nastro che scorrono; esso può venire fissato su un lato della guida retrostante 58’ oppure su entrambi i lati affiancando i denti 77’ (o 72’). La Fig. 10 presenta le unità 80, 81 di cimatura e 82, 83 di pneumoirrorazione appese al braccio articolato 84 allungabile con l’unità esterna all’interfilare percorso dal mezzo (scavalcante il filare) che, appeso al manicotto 85, a sua volta può scorrere sul braccio per l’azione del martinetto retrostante 86 adattando le posizioni di lavoro allo spessore della chioma. Sono anche visibili lo scudo 63 (13 in Fig. 1) con la bocca di irrorazione 64 dell’unità interna e il motore 65 che aziona l’unità cimatrice 80 esterna al filare. La Fig. 11, Tav. III, mostra da dietro l' insieme di un trattore 87 con la trave superiore 88 ad allungamento bilaterale a Dx e Sx che tramite i doppi giunti di inclinazione 89, 89’ (trasversale di lavoro nel caso di mancanza di ortogonalità tra fusti e terreno ed orizzontale per il trasferimento su strada) che sostengono i bracci 90 e 90’ cui sono appese le coppie di assiemi operativi 91,92 di Dx e 91’, 92’ di Sx con le unità esterne 91, 91’ scavallanti i filari 93, 93’; il carro-botte 94 a rimorchio del trattore. La Fig. 12 mostra schematicamente l’applicazione del trovato per l’intervento sulla parte superiore della chioma come occorre per impianti a G.D.C. ed a pergola. Si vedono: l’unità di cimatura 100 azionata dal motore 101 seguita da quella di irrorazione 102 azionata dal motore 103, entrambe appese con le squadrete di estremità 104, 104’ al braccio articolato 105. La Fig.13 schematizza la soluzione per un impianto a pergola con l’unità soprastante rivolta verso il basso 106 e quella sottostante 107 rivolta verso l’alto montate su una coppia di bracci articolati 108, 109, atto a realizzare tutti i movimenti necessari per intervenire su pergole di dimensioni ed inclinazione di bracci diverse. La Fig. 14 mostra l’abbinamento dell’assieme, in un impianto a spalliera, con una unità spollonatrice a flagelli flessibili montati su un disco rotante 110 azionato da un motore oleodinamico od elettrico 111, sostenuto dall’asta verticale 112, orientabile con il giunto 113 e scorrevole sulla guida 114 fissabile con la vite 115 per raggiungere la distanza “d†fra fusto e bordo della chioma 116. Quanto detto e di seguito illustrato e rivendicato à ̈ da intendersi a titolo indicativo e non limitativo ad esempio come detto l’unità cimatrice può avere l’anello di cimatura costituito da un nastro dentato d’acciaio o da una cinghia trapezoidale armata con denti d’acciaio o da una catena dentata, l’unità irroratrice avere i ventilatori delle soffianti del tipo radiale oppure assiale, gli spruzzatori ad ugelli oppure a tubi microforati, entrambi operanti con la sola sostituzione del condotto di supporto su tutta l’altezza della chioma o parziale per intervenire sulla fascia di fruttificazione, ecc. rientrando sempre le alternative nell’ambito del presente trovato.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Insieme di dispositivi, motorizzati ciascuno indipendentemente, atti ad interventi mono o multifilari, multifunzionali e combinabili sulla chioma di piante disposte in filari quali vigneti, frutteti, vivai e siepi di pianura e collinari con diverse forme di allevamento, provvedendo alla risagomatura e alla pneumoirrorazione di difesa oppure di fertilizzazione fogliare dell’intera chioma oppure limitata alla zona di fruttificazione; essendo costituito sostanzialmente da una struttura rigida (telaio), sostenuta e gestita da bracci articolabili in un piano verticale (in altezza, larghezza, inclinazione trasversale) montati su un mezzo che percorre un interfilarc, essendo la prima unità di risagomatura della chioma ottenuta mediante cimatura di tralci e rametti sporgenti, che disturberebbero la penetrazione della miscela irrorante, impiegando un anello flessibile chiuso (cinghia, nastro, catena) opportunamente dentato che scorre velocemente avvolto su due pulegge (motrice e condotta) (Figg. 7, 8), la seconda unità di pneumoirrorazione attrezzata con una o più soffianti allineate che immettono un flusso d’aria in condotti contenuti in un cofano e convergenti fino ad una sezione minima che risulta in depressione per l’effetto Venturi - Bemoulli, in cui sono disposti trasversalmente al flusso d’aria, spruzzatori (ugelli Fig. 4 o tubi microforati Fig. 5) atti a polverizzare finemente il liquido che fuoriesce e ad indirizzarlo, tramite un breve condotto divergente, ad una bocca conformata a feritoia, protetta da uno scudo esterno rivolto alla chioma, per farlo penetrare nella chioma (Fig. 1); essendo linsieme dei dispositivi componibile in coppie contrapposte (Fig. 10) di cui una scavalcante il/i filare/i ed inoltre nei vigneti condotti a spalliera essendo l’insieme integrabile con una spollonatrice dei fusti sottostante per accrescere la produttività, ridurre il consumo di prodotto, le dispersioni inquinanti l’ambiente, ed il calpestamento degli interfilari 2) Parte dell' assieme di dispositivi pneumomeccanici di intervento sulla chioma rivendicato in R. 1 caratterizato dall’unità di pneumoirrorazione basata su soffianti (Figg. 1, 2) comprendenti ventilatori radiali a palette (2) con ingressi dell’aria (1) dalle estremità di ciascuna girante (17-18; 17’-18’) che immette l’aria in condotti stabilizzatori affiancati caratterizzati da portate equivalenti e convergenti verso gli spruzzatori (8 Fig. 1), cioà ̈ ugelli (39 Fig. 4) oppure tubi microforati lungo una generatrice (Fig. 5), disposti allineati trasversalmente in corrispondenza della sezione di passaggio del flusso d’aria minima creando la depressione utile all’emissione anche spontanea del liquido ed alla sua polverizzazione miscelandolo con l’aria fino alla bocca di uscita (12). 3) Parte dell’assieme compresa nell’insieme della R. 1 costituita dall’unità di irrorazione caratterizzata dal comprendere più soffianti radiali allineate su un albero 1 azionate da un motore oleodinamico od elettrico soprastante (19 Fig. 2) comune, componibili con giunti secondo l'altezza della chioma da trattare, così semplificando la realizzazione dell’unità in sede di costruzione e/o di adattamento successivo alle caratteristiche dell' impianto arboreo. 4) Unità di irrorazione compresa nell’insieme della R. 1 caratterizzata dal condotto divergente posto a valle degli spruzzatori verso la bocca di uscita (12) atto a rimescolare la miscela ed a rallentarla aumentandone la pressione per favorire la penetrazione nella chioma. 5) Unità di irrorazione compresa nell’insieme della R. 1 e successive ma parzialmente alternativa alla R. 2 in quanto la soffiante à ̈ caratterizzata dall’impiego di ventilatori assiali contrapposti (29, 30 Fig. 3) anziché radiali, ciascuno dei quali immette in una camera (cofano) eminentemente troncoconica (28) dotata di alette interne (31, 31’) raddrizzatrici del flusso d’aria che fuoriuscendo da una apertura interna di ciascun cofano cambia la direzione di 90° ed indirizza l’aria in canalizzazioni (32) a sezione convergente verso gli spruzzatori del liquido collocati in una sezione minima creando la miscela aria-liquido come descritto in R. 2. 6) Unità di irrorazione compresa nell’ insieme della R. 1, caratterizzata dal presentare la bocca di uscita della miscela irrorante conformata a feritoia ed inserita in uno scudo esterno (13) sostanzialmente piano che durante il lavoro viene mantenuto in prossimità della chioma (5) ed avente i bordi anteriore e posteriore arrotondati (14, 14’) per evitare inframmissioni di tralci e foglie nelle manovre. 7) Unità di irrorazione come R. 1 caratterizzata dall’avere il/i cofano/i delle soffianti e dei condotti convergenti apribili su un lato (20 Fig. 2; 28 Fig. 3) per consentire l’accesso alle giranti ed alle alette direttrici senza ricorrere a smontaggi così facilitando la pulizia e la manutenzione. 8) Unità di irrorazione come R.1 costituente parte dell’assieme rivendicato in R. 4 caratterizzata dall’avere gli spmzzatori [ugelli (39) Fig. 4] o in alternativa i tubi microforati [(47, 47’) Fig. 5] supportati da un corpo tubolare retrostante esterno al cofano (24 Fig. 2; 38 Fig. 4), che apporta il liquido, fissato con attacchi rapidi (40, 41, 41' Fig. 4) sopra il cofano (3 Fig. 1) alloggiandoli in feritoie (23 Fig. 2) o fori guida solo per gli ugelli (34 Fig. 3) comunque posizionati in corrispondenza alla sezione minima dei condotti dell' aria così che l’insieme costituito da supporto e spruzzatori può venire estratto per la pulizia o la sostituzione, secondo la dosatura da distribuire e/o la localizzazione dell’irrorazione, senza che l’operatore venga a contatto con il liquido. 9) Unità di irrorazione come R1 caratterizzata dal comprendere elettro interruttori del flusso di liquido agli spruzzatori (18 Fig. 2) e del funzionamento delle corrispondenti soffianti con comandi disgiunti, manuali od automatici, caratterizzati da sequenza di intervento programmata allo scopo di anticipare il flusso d’aria rispetto a quella del liquido all’ingresso negli interfilari e di ritardarla all’uscita allo scopo di evitare gocciolamenti del prodotto. 10) Parte dell’assieme come R. 1 costituito da un'unità meccanica motorizzata autonomamente, atta alla cimatura di risagomatura della chioma, precede l’unità di irrorazione, ed à ̈ applicata alla medesima struttura di supporto (55 Fig. 6) essendo caratterizzata sostanzialmente da un anello flessibile continuo armato di denti :cioà ̈ un nastro metallico (56), una cinghia trapezoidale multistrato armata o una catena a maglie, che scorre su due pulegge (50 e 52) montate a sbalzo sulla struttura, l'inferiore motrice azionata da motore oleodinamico od elettrico (51), il tratto operativo essendo allineato con il bordo dello scudo (13 Fig. 1) dell’unità di pneumoirrorazione, allo scopo di evitare che foglie, tralci o cime sporgenti, quindi striscianti sullo scudo, disturbino la penetrazione della miscela irrorante all’interno della chioma, mentre dietro al ramo operativo del nastro (56) una guida lineare a basso coefficiente d’attrito (58) assicura il necessario appoggio in opposizione alla flessione indotta dall’urto contro gli elementi da recidere. 11) Parte dell'assieme come R. 1 costituita dall’unità di cimatura come R. 10 caratterizzata dal fatto che l’insieme dell’unità à ̈ inclinato nel piano orizzontale rispetto alla chioma con il ramo anteriore (discendente) che provvede alla risagomatura (10 Fig. 1) à ̈ prossimo alla chiomamentre il ramo retrostante (assurgente) della cinghia, nastro o catena non interferisce con la chioma già risagomata ed à ̈ rinchiuso in un carter (61) per la sicurezza dell’operatore e per impedire linserimento di residui della cimatura. 12) Parte di assieme come R. 1 costituito dall’unità motorizzata di cimatura come R. 10 caratterizzata dall’avere la puleggia superiore condotta (52) posizionabile e bloccabile in una guida (53) a feritoia del telaio che consente montaggio/smontaggio e tensione manuale od automatica del nastro. 13) Parte dell’assieme rivendicato in R. 1 costituito dall’unità di risagomatura della chioma come R. 10 ed R11 caratterizzata dalla possibilità di applicare un profilato metallico sagomato rigido dotato di denti fissi di contrasto su un lato o su entrambi i lati (79 Fig. 9) della guida (76 Fig. 8; 58 Fig. 6; 58’ Fig. 9) retrostante al ramo operativo dentellato (56 Fig. 6; 56’ Fig. 9; 74 Fig. 8) allo scopo di realizzare un taglio perfetto anche in presenza di fogliame o rametti molto flessibili. 14) Parte dell’assieme come R. 1 consistente nell’unità di cimatura come in R. 10 con l’anello di cimatura realizzato da una cinghia multistrato a sezione trapezoidale (70) che scorre in corrispondenti gole delle pulegge (71), caratterizzato dal contenere inseriti ed inclusi una serie di elementi metallici (Fig. 7 a,b,c,d) costituiti da denti opportunamente sporgenti, distanziati e conformati per eseguire il taglio dei sarmenti eccedenti la sagoma della chioma, con velocità atta a reciderli. 15) Parte dell’assieme come R. 1 costituito dall’unità di cimatura come R. 10 ma alternativo a R. 14 in quanto anziché un cinghiolo armato à ̈ previsto un nastro dentato flessibile (74) d’acciaio che scorre su pulegge a bordo piano (75 Fig. 8) caratterizzato dall’avere i denti inclinati di circa 90° (77) rispetto al corpo (78) del nastro per poter eseguire correttamente l’operazione di taglio delle cime. 16) Insieme di dispositivi pneumomeccanici come R. 1 e successive rivendicazioni, sostenuti da una struttura rigida o telaio applicata a bracci articolati (55 Fig. 6) con forme, orientamento spaziale e ancoraggi delle unità correlati al tipo di impianto (a spalliera, a G.D.C., pergola, ecc) su cui avviene l’intervento e cioà ̈ costituiti: negli impianti a spalliera (82 Fig. 10) appesi ad asta/e oscillabile/i per sicurezza all’ indietro parallelamente al filare che prevedono il centro di sospensione posizionabile secondo la composizione dell’assieme, ed invece sostenuti da entrambe le estremità negli impianti a G.D.C. per l’intervento superiore sopra (Fig. 12) e doppio sopra/sotto il sostegno negli impianti a pergola (Fig. 13). 17) Insieme di dispositivi come R. 1, nella versione multipla per l’impiego monobifacciale in impianti di vigneti allevati a spalliera, integrabile con dispositivo/i spollonatore/i dei fusti a flagelli flessibili (Fig. 14), azionati da un proprio motore oleodinamico od elettrico, applicato sotto l’asta di sostegno delle unità cimatrici ed irroratrici tramite un giunto ad asse verticale (113) che ne consente l’orientamento in piano ed una guida trasversale (114) su cui posizionare e fissare l’unità spollonatrice alla corretta distanza “d†del fusto dal bordo della chioma. 18) Insieme di dispositivi di cimatura e di pneumoirrorazione delle chiome come rivendicato in R1 e seguenti e delle relative varianti quali cimatrice con anello dentato a nastro metallico od a cinghia trapezoidale oppure a catena, con/senza denti fissi di contrasto, soffianti con ventilatori radiali od assiali, polverizzatori ad ugelli oppure a tubi microforati disposti per irrorare tutta l’altezza della chioma o solamente alcune fasce, realizzabile in versione monofilare, bifilare o plurifilare monofacciale o bifacciale scavallante da scegliersi a seconda della specie delle piante, delle forme di allevamento e dello stato della chioma, delle condizioni operative e delle caratteristiche del mezzo e dei supporti su cui il trovato viene montato.
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