ITMI982207A1

ITMI982207A1 - Apparecchio per illuminazione di sicurezza

Info

Publication number: ITMI982207A1
Application number: IT002207A
Authority: IT
Inventors: Gian Pietro Beghelli
Original assignee: Beghelli Spa
Priority date: 1998-10-14
Filing date: 1998-10-14
Publication date: 2000-04-14
Also published as: CZ297245B6; EP0994292A3; ITMI982207A0; EP0994292A2; PT994292E; CZ9903616A3; IT1302668B1; ATE335960T1; DE69932689D1; HK1028992A1; EP0994292B1

Description

DESCRIZIONE del brevetto per invenzione industriale:

La presente invenzione si riferisce ad un apparecchio per illuminazione di sicurezza.

In materia di illuminazione di emergenza, vale a dire l'illuminazione destinata a funzionare quando l'illuminazione ordinaria viene a mancare, si è soliti distinguere, secondo le finalità, tra illuminazione di riserva e illuminazione di sicurezza.

L'illuminazione di riserva ha lo scopo di permettere la continuazione di una attività anche al venir meno dell'illuminazione ordinaria, senza alcun riferimento alla sicurezza delle persone, mentre l'illuminazione di sicurezza è destinata a garantire la sicurezza delle persone, in caso di mancanza dell'illuminazione ordinaria e può avere molteplici scopi, fra i quali segnalare le vie di esodo, in modo da garantirne la corretta e facile identificazione, consentire il raggiungimento di una via di esodo e garantire al sicurezza sui luoghi di lavoro dove l'attività svolta potrebbe diventare pericolosa in caso di improvvisa mancanza dell'illuminazione ordinaria. Gli ambienti dove è obbligatoria l'illuminazione dì sicurezza, secondo la normativa tecnica vigente in materia, sono innumerevoli e per ciascuno di essi sono previsti valori minimi illuminotecnici di sicurezza (solitamente pari a 5 lux) e valori minimi relativi al tempo di autonomia degli apparecchi di illuminazione di sicurezza da impiegare (solitamente pari a 30 minuti ovvero a 1 ora).

Numerosi studi sperimentali sono stati condotti per stabilire il livello minimo di illuminamento che consente alle persone di muoversi in modo sicuro in condizioni di emergenza. A parità di illuminamento, inoltre, le difficoltà di esodo aumentano se le persone hanno scarsa familiarità con l'ambiente e sono in numero elevato; è perciò particolarmente importante segnalare i dislivelli, gli eventuali ostacoli ed i cambiamenti di direzione.

Soprattutto per soluzioni che prevedono installazioni a parete, è altresì auspicabile utilizzare apparecchi che siano conformi alle norme relative all'intensità di illuminamento al suolo ed alla concentrazione del fascio luminoso (in particolare, ai fini dell'uniformità, si richiede che il rapporto fra illuminamento massimo ed illuminamento minimo non sia inferiore a 40) e che, al contempo, permettano la facile identificazione delle vie di esodo, consentendo alle persone di percorrere le stesse vie in modo sicuro sino ad un luogo protetto.

L'illuminamento in un punto di una superficie si definisce come il rapporto tra il flusso luminoso che incide su un elemento della superficie intorno al punto, e l'area dell'elemento stesso; l'illuminamento può essere facilmente previsto e misurato mediante luxmetro o illuminometro, per cui può essere convenientemente e semplicemente utilizzato per affrontare problemi tecnici, come ad esempio quello della progettazione di un impianto di illuminazione .

Le prestazioni di un apparecchio per illuminazione di sicurezza si valutano, di solito, imponendo un dato illuminamento su un piano di lavoro o di utilizzo, costituito, per convenzione, da un piano orizzontale posto ad una certa distanza dal pavimento. Quando la luce raggiunge tale piano di lavoro direttamente dalla sorgente luminosa (almeno il 90% del flusso luminoso), si dice che si ha illuminazione diretta, quando, invece, la luce raggiunge il piano di lavoro dopo essere stata riflessa, anche più volte, dalle pareti e/o dal soffitto del locale (almeno il 90% del flusso luminoso), si dice che si ha illuminazione indiretta. Naturalmente sono molto frequenti casi intermedi, in cui il flusso luminoso arriva sul piano di lavoro in percentuali diretta e indiretta che hanno valori intermedi rispetto a quelli sopra citati.

In particolare, la normativa in vigore prevede illuminamenti minimi di 5 lux ad un metro di altezza sul piano di calpestio e lungo le scale; in ogni altro ambiente sono richiesti minimo 2 lux.

Scopo della presente invenzione è quello di indicare un apparecchio per illuminazione di sicurezza, che consenta di modificare la forma del flusso fotometrico, in modo da ottimizzare il flusso luminoso in uscita, a seconda che l'apparecchio venga installato a parete o a soffitto. Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un apparecchio per illuminazione di sicurezza conforme alle normative nazionali ed internazionali tuttora vigenti in materia.

Ulteriore scopo dell'invenzione è quello di realizzare un apparecchio per illuminazione di sicurezza, che sia in grado di ottimizzare l'orientamento e l'intensità del fascio luminoso sul piano di calpestio, indifferentemente ■nei casi in cui l'apparecchio sia fissato al soffitto ovvero sia montato su una parete laterale.

Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un apparecchio per illuminazione di sicurezza sicuro ed affidabile, in modo sostanzialmente semplice e relativamente economico in virtù dei vantaggi conseguiti. Questi ed altri scopi secondo la presente invenzione vengono raggiunti realizzando un apparecchio per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, alla quale si rimanda per brevità.

Vantaggiosamente, l'apparecchio secondo l'invenzione garantisce un illuminamento sostanzialmente uniforme su un piano di calpestio; inoltre, permette di ottenere flussi luminosi relativamente concentrati all'interno di un angolo solido desiderato, in direzione verticale o trasversale, modificando, al contempo, la forma del flusso fotometrico dell'apparecchio.

Ciò consente di ottimizzare opportunamente il flusso luminoso in uscita da uno schermo diffusore dell'apparecchio, a seconda del luogo di installazione. Le caratteristiche ed i vantaggi di un apparecchio per illuminazione di sicurezza secondo la presente invenzione, risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione che segue, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati, nei quali:

la figura 1 è una vista in esploso, parzialmente sezionata, di un apparecchio per illuminazione di sicurezza, secondo la presente invenzione;

- la figura 2 è una vista laterale, parzialmente sezionata, di un apparecchio per illuminazione di sicurezza, secondo la presente invenzione;

- la figura 3 è una vista prospettica e parziale di un apparecchio per illuminazione di sicurezza, secondo la presente invenzione;

la figura 4 mostra un diagramma indicativo della distribuzione di intensità del flusso luminoso {curva fotometrica), relativo ad un apparecchio per illuminazione di sicurezza installato a soffitto, secondo la presente invenzione, misurata in candele/1000 lumen;

la figura 5 mostra un diagramma indicativo della distribuzione dell'illuminamento su un piano di calpestio, relativo alla forma realizzativa dell'apparecchio per illuminazione di sicurezza installato a soffitto, di cui alla figura 4, misurato in lux;

la figura 6 mostra un diagramma indicativo della distribuzione di intensità del flusso luminoso (curva fotometrica), relativo ad un apparecchio per illuminazione di sicurezza installato a parete, secondo la presente invenzione, misurata in candele/1000 lumen;

la figura 7 mostra un diagramma indicativo della distribuzione dell'illuminamento su un piano di calpestio, relativo alla forma realizzativa dell'apparecchio per illuminazione di sicurezza installato a parete, di cui alla figura 6, misurato in lux.

Con particolare riferimento ai diagrammi delle figure 4-7, si tratta di grafici indicativi dell'illuminamento di un apparecchio installato a tre metri di altezza dal suolo; inoltre, nel calcolo fotometrico è opportuno tenere conto della dispersione dei valori di flusso luminoso delle sorgenti rispetto ai valori nominali.

Con riferimento alle figure menzionate, con 10 è indicato genericamente un apparecchio per illuminazione di sicurezza, comprendente un involucro esterno o base 11, atto ad essere fissato a parete o a soffitto, un elemento riflettente 12, sagomato opportunamente ed associato all'involucro 11, un portalampada 13, connesso all'elemento riflettente 12 ed uno schermo trasparente 15, amovibilmente associato all'involucro 11 per mezzo di ganci a scrocco 18, che diffonde all'esterno la radiazione luminosa proveniente da una lampada fluorescente 14. Lo schermo trasparente 15 presenta una superficie frontale leggermente curva, con convessità rivolta verso l'esterno dell'apparecchio 10 e può prevedere, sulla propria superficie interna, prismature convenientemente sagomate, in modo tale da ottenere una opportuna rifrazione della radiazione luminosa.

L'elemento sagomato riflettente 12 presenta, in forme di realizzazione esemplificative, ma non limitative, superfici preferibilmente metallizzate ad andamento sostanzialmente parabolico e comprende connettori (non rappresentati in figura) per l'alimentazione di una o due lampade o tubi fluorescenti 14, sistemati sostanzialmente in corrispondenza del fuoco della parabola.

In forme di realizzazione alternative, l'elemento 12 presenta genericamente zone di estremità opposte 19 aventi lieve curvatura in modo tale da essere associate e supportate dallo schermo 15 in sue porzioni 31, dotate di innesti ed organi flessibili 32, che ne permettono la connessione smontabile alla base 11 dell'apparecchio 10. Secondo forme di realizzazione preferite, l'apparecchio 10 secondo l'invenzione è in grado di effettuare test periodici di funzionamento, autonomia (il tempo di ricarica risulta di 12 ore) e presenza dell'alimentazione di rete, secondo un programma applicativo inserito al suo interno all'origine; il risultato dei test può essere visualizzato da un LED di segnalazione multicolore posizionato sull'elemento riflettente parabolico 12 (non illustrato). L'installazione può essere prevista anche su superfici normalmente infiammabili, mentre l'involucro 11 e lo schermo 15 risultano di preferenza realizzati in materiale plastico autoestinguente.

In alcune versioni, lo schermo 15 può essere utilizzato quale sede di etichette per segnaletica e la lampada o tubo fluorescente 14 (di potenza pari generalmente a 8, 11, 18 o 24 Watt) risulta alimentata da un reattore elettronico ad elevato risparmio energetico.

Un corpo riflettente accessorio 17, sostanzialmente cuneiforme, è utilizzabile per il controllo del flusso luminoso quando l'apparecchio 10 sia installato a parete.

In particolare, il corpo riflettente 17 è amovibile e si aggancia all'elemento sagomato parabolico 12 mediante un sistema ad innesto rapido, costituito solitamente da ganci 16 a scrocco che si inseriscono in sedi previste sull'elemento sagomato 12, in corrispondenza di una zona posta superiormente alla lampada 14.

Nelle figure 1 e 3 sono indicati i movimenti necessari per inserire (freccia A di figura 1) o sganciare (frecce B di figura 3) il corpo 17 dalle sedi (non illustrate) dell'elemento riflettente 12; è evidente che la diffusione della luce con installazione dell'apparecchio 10 a soffitto avviene in mancanza del corpo cuneiforme^ 17, mentre, quand'esso sia installato a parete, la particolare geometria del corpo 17 permette di direzionare opportunamente il fascio luminoso, in modo da ottimizzare, tramite questo sistema ottico dedicato, l'orientamento del fascio sul piano di calpestio.

Preferibilmente, la parete curva 40 del corpo cuneiforme 17, che, nel caso di installazione dell'apparecchio 10 a parete, dopo l'inserimento, va a sovrapporsi alla superficie dell'elemento sagomato riflettente 12 e ne modifica l'andamento geometrico, consente di ottenere riflessioni del fascio luminoso contenute all'interno di un cono di luce ristretto, rispetto al cono di luce diffusa ottenibile rimuovendo il corpo 17 (installazione a soffitto).

In particolare, il cono di luce risulta contenuto all'interno di due raggi limite 50 e 51, indicati in linea tratto e punto in figura 2, che formano un angolo al vertice compreso tra 0 e 90 gradi sessagesimali, di preferenza pari a 30 o 45 gradi sessagesimali.

Studiando opportunamente la forma geometrica delle pareti 40 e 41 del corpo cuneiforme 17, è possibile concentrare il fascio luminoso in uscita secondo direzioni desiderate e modificare a piacere la forma del flusso fotometrico dell'apparecchio 10 sul piano di calpestio.

Tale struttura è stata oggetto di studi per quanto riguarda la distribuzione di illuminamento ottenuta a distanza, il fascio luminoso in uscita e la distribuzione di intensità di illuminamento, sia per installazioni a soffitto sia per installazioni a parete.

In particolare, sono stati condotti esperimenti in cui un apparecchio 10 per illuminazione di sicurezza, comprendente un tubo fluorescente 14 avente potenza pari a 8 W, è montato sul soffitto o su una parete di una stanza. Alimentando il tubo 14 a partire dalla rete a 230 Volt, alla temperatura ambiente di 23 °C, si è verificato che, ad una distanza di tre metri, l'illuminamento di un apparecchio 10 montato a parete risulta di circa due lux all'interno di una superficie sostanzialmente circolare di area uguale a circa 45 m<2 >(delimitata dalla linea L di figura 7) e di tre lux all'interno di una superficie sostanzialmente circolare di area pari a circa 20 m<2 >(delimitata dalla linea M di figura 7).

Allo stesso modo, ad una distanza di tre metri, l'illuminamento di un apparecchio 10 montato a soffitto risulta di circa due lux all'interno di una superficie sostanzialmente a forma di 8 di area uguale a circa 45 m<2 >(delimitata dalla linea N di figura 5) e di tre lux all'interno di una superficie sostanzialmente a forma di 8 di area pari a circa 20 m<2 >(delimitata dalla linea P di figura 5).

I dati ricavati riguardanti la distribuzione dell'illuminamento su un piano di calpestio posto a 3 metri dalla sorgente luminosa sono mostrati nei diagrammi di figura 4 e di figura 6, rispettivamente relativi ad una installazione a soffitto dell'apparecchio 10 e ad una installazione a parete; la distribuzione dell'intensità di illuminamento, misurata in candele/1000 lumen, risulta pari, rispettivamente, a 103 (linea R di figura 4) e 138 (linea S di figura 6) candele/1000 lumen, a seconda che l'apparecchio 10 sia installato a soffitto o sia installato a parete.

Come si può desumere dai diagrammi delle figure 4-7, l'apparecchio 10 secondo l'invenzione permette di ottenere una distribuzione dell'illuminamento sostanzialmente uniforme e concentrata, anche nel caso in cui sia installato a notevole distanza da un piano di calpestio. Inoltre, permette di ottenere una forma del flusso fotometrico in uscita variabile, a seconda che l'apparecchio 10 venga installato a parete o a soffitto. Nel caso di installazione a parete il corpo cuneiforme 17 permette di ottenere prestazioni fotometriche controllate a livello di flusso luminoso in uscita, in modo da segnalare efficacemente, in qualsiasi condizione, vie di fuga, situazioni di pericolo o di emergenza.

E' chiaro che numerose altre varianti possono essere apportate all'apparecchio per illuminazione di sicurezza, che è oggetto della presente invenzione, senza per questo uscire dai princìpi di novità ìnsiti nell'idea inventiva, così come è chiaro che, nella pratica attuazione dell'invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e gli stessi potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza, comprendente una base o involucro esterno (11) atto ad essere installato a parete o a soffitto, a cui è associato almeno un elemento riflettente (12) sagomato ed uno schermo diffusore (15) trasparente, atto a diffondere all'esterno un flusso luminoso di almeno una sorgente luminosa (14), caratterizzato dal fatto che, nel caso in cui detto apparecchio (10) venga installato a parete, in corrispondenza di almeno una porzione di detto elemento riflettente (12), è previsto un corpo riflettente (17) supplementare, sagomato in modo tale da ottenere prestazioni fotometriche controllate su un piano di calpestio posto a distanza da detta sorgente luminosa (14).
2. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo riflettente (17) comprende porzioni di superfici (40, 41) riflettenti curvilinee associate tra loro, in modo tale che detto flusso luminoso sia compreso all'interno di un cono di diffusione.
3. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto cono di diffusione è delimitato da almeno due raggi limite (50, 51) e presenta un angolo al vertice compreso all'interno dell'intervallo di valori 0-90 gradi sessagesimali e, preferibilmente, pari a circa 30 ovvero 45 gradi sessagesimali.
4. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta sorgente luminosa (14) è costituita da una lampada o tubo fluorescente.
5. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo riflettente (17) è amovibilmente connesso a zone (19) di detto elemento sagomato (12) ed è innestabile all'interno di sedi tramite ganci a scrocco (16).
6. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo riflettente (17) supplementare è sotanzialmente cuneiforme ed è installabile in una porzione di elemento riflettente sagomato (12) disposta superiormente a detta sorgente luminosa (14) nel caso in cui detto apparecchio (10) sia installato a parete.
7. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di presentare, ad una distanza di tre metri ed essendo montato a parete, un illuminamento di circa due lux all'interno di una superficie sostanzialmente circolare di area uguale a circa 45 m<2 >e di tre lux all'interno di una superficie sostanzialmente circolare di area pari a circa 20 m<2 >.
8. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di presentare, ad una distanza di tre metri ed essendo montato a soffitto, un illuminamento di circa due lux all'interno di una superficie sostanzialmente a forma di 8 di area uguale a circa 45 m<2 >e di tre lux all'interno di una superficie sostanzialmente a forma di 8 di area pari a circa 20 m<2>.
9. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di presentare una distribuzione di intensità di illuminamento, su un piano di calpestio posto ad una distanza di circa 3 metri da detta sorgente luminosa (14), pari sostanzialmente a 103 candele/1000 lumen, nel caso di installazione di detto apparecchio (10) a soffitto e sostanzialmente pari a 138 candele/1000 lumen, nel caso di installazione di detto apparecchio (10) a parete.
10. Apparecchio (10) per illuminazione di sicurezza come descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.