ITMI980711A1 - Fuso per un filatoio o torcitoio ad anelli - Google Patents

Fuso per un filatoio o torcitoio ad anelli

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ITMI980711A1
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Italy
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IT98MI000711A
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Hans Braxmeier
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Novibra Gmbh
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    • DTEXTILES; PAPER
    • D01NATURAL OR MAN-MADE THREADS OR FIBRES; SPINNING
    • D01HSPINNING OR TWISTING
    • D01H1/00Spinning or twisting machines in which the product is wound-up continuously
    • D01H1/14Details
    • D01H1/38Arrangements for winding reserve lengths of yarn on take-up packages or spindles, e.g. transfer tails

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Textile Engineering (AREA)
  • Spinning Or Twisting Of Yarns (AREA)
  • Rolling Contact Bearings (AREA)

Description

Descrizione dell'invenzione industriale avente per titolo: "Fuso per un filatoio o torcitoio ad anelli"
Riassunto del trovato
Un fuso per filatoi o torcitoi ad anello presenta una zona di sottoaspo, ovvero della spira inferiore, che è formata da uno spallamento di appoggio rotante con il fuso e da un elemento di serraggio elastico poggiabile contro esso. Alla rotazione del fuso l'elemento di serraggio in seguito alle forze centrifughe è di diametro ingrandibile e di conseguenza si solleva radialmente dallo spallamento di appoggio. Preferibilmente l'elemento di serraggio è eseguito nella forma di anello a sezione ad O.
(Figura 1)
Descrizione del trovato
L'invenzione riguarda un fuso per un filatoio o torcitoio ad anelli con una zona di sottoaspo, in cui è disposto un elemento di serraggio, che, in caso di operazione di filatura interrotta, è accostato a pressione contro la zona di sottoaspo ed è sollevato dalla zona di sottoaspo in caso di rotazione del fuso in seguito a forze centrifughe agenti sull'elemento di serraggio.
I sottoaspi su fusi sono necessari affinché sia possibile proseguire senza rottura del filo l'operazione di filatura dopo un cambio di bobina. I sottoaspi vengono prodotti in guanto al termine dell'operazione di filatura viene ridotto il numero di giri e il banco ad anelli viene abbassato su una zona al disotto del tubetto della bobina. In una zona di sottoaspo o della spira inferiore del fuso vengono deposte alcune spire di filo che vengono fissate per attrito o altrimenti. Il fissaggio dei fili di sottoaspo o di spira inferiore dovrà essere sicuro in modo tale che il filo situato fra il sottoaspo e la bobina, con il sollevamento della bobina dal fuso viene tagliato il più possibile in prossimità della zona di sottoaspo. Al riguardo il filo di sottoaspo è ancora unito con il filo che ,proviene dallo stiratoio. Dopo l'innesto di un nuovo tubetto di bobina è possibile riprendere l'operazione di filatura senza rottura del filo, in quanto il banco ad anelli sale fino nella zona del tubetto della bobina e riceve quindi il suo movimento di zettatura. Il filo di sottoaspo in molte esecuzioni pratiche del fuso dopo aver messo in funzione il fuso deve essere necessariamente tolto dalla zona di sottoaspo. In questo caso si parla della cosiddetta pulitura della noce.
Un fuso del genere menzionato all'inizio è illustrato nel EP 358032 Al. Esso presenta il vantaggio che si può fare a meno di qualsiasi pulitura della noce, poiché il filo di sottoaspo nella zona di sottoaspo a causa del suo serraggio non dovrà più necessariamente avvolgere il fuso per più di 360°. Dopo aver eliminato il serraggio con l'avviamento del fuso il filo di sottoaspo, che presenta pertanto soltanto una brevissima lunghezza, viene sollevato nell'ambito del tubetto della bobina e si dispone al disotto dell'avvolgimento in corrispondenza del bordo del tubetto della bobina. Il noto fuso tuttavia presenta l'inconveniente di essere costruttivamente assai costoso e che in una zona particolarmente suscettibile all'insudiciamento esso è propriamente dotato di un supporto a scorrimento. L'elemento di serraggio infatti è eseguito come anello di scorrimento, che all'inizio della rotazione del fuso in direzione assiale si allontana scorrendo da uno spailamento di appoggio e di conseguenza libera il filo di sottoaspo. Il movimento di scorrimento viene prodotto da forze centrifughe, in quanto l'anello di scorrimento in corrispondenza del suo lato non rivolto verso lo spallamento di appoggio presenta linguette molleggianti, che in seguito alla forza centrifuga si deformano verso l'esterno e poggiano contro una superficie di guida conica. La superficie di guida costringe quindi l'anello di scorrimento a compiere il menzionato movimento di scorrimento in allontanamento dallo spallamento di appoggio. Il movimento di ritorno delle linguette elastiche viene coadiuvato da elementi elastici che accostano di nuovo l'anello di scorrimento allo spallamento di appoggio in caso di arresto del fuso.
Conservando il vantaggio del fuso menzionato all'inizio, e precisamente di poter fare a meno di qualsiasi pulitura della noce, l'invenzione si pone il compito di realizzare un fuso costruttivamente poco costoso, che fa a meno in particolare di qualsiasi movimento di scorrimento assiale nella zona suscettibile di insudiciamento.
Il problema viene risolto in quanto, in seguito alle forze centrifughe, l'elemento di serraggio è sollevabile dalla zona di sottoaspo mediante deformazione elastica in direzione sostanzialmente radiale.
Quando il fuso è fermo l'elemento di serraggio senza l'ausilio di elementi elastici supplementari con uno spallamento di appoggio provoca un serraggio ideale del filo nel corso della levata. A fuso rotante viene eliminato il serraggio, poiché l'elemento di serraggio in seguito a forze centrifughe si dilata diametralmente, senza che elementi costruttivi qualsiasi scorrano in direzione assiale sul fuso. L'elemento di serraggio pertanto in direzione radiale si stacca dalla zona di sottoaspo. Il filo di sottoaspo non dovrà più avvolgere per più di 360° il fuso, cosicché riprendendo l'operazione di filatura il filo di sottoaspo può poggiare senza problemi sul bordo del tubetto della bobina. Successivamente la zona di sottoaspo è priva di residui di sottoaspo qualsiasi.
L'elemento di serraggio stesso può essere eseguito differentemente.
In un'esecuzione l'elemento di serraggio è eseguito come cosiddetta molla a cestello, che presenta linguette elastiche accostabili a pressione ad uno spallamento di appoggio e divaricabili da questa sotto l'azione delle forze centrifughe. La zona a guisa di manicotto della molla a cestello è unita rigidamente con il fuso e pertanto non dovrà eseguire alcun movimento di scorrimento. Quando le linguette elastiche in direzione radiale si sollevano dallo spallamento di appoggio risulta di nuovo liberato il filo di sottoaspo o della spira inferiore precedentemente serrato.
In ιίη'altra esecuzione particolarmente preferita l'elemento di serraggio è eseguito come anello ad 0. L'elemento di serraggio pertanto non soltanto è economico e di esecuzione semplice ma può essere anche facilmente sostituito ed è di sicuro funzionamento. In seguito a forze centrifughe esso si allarga nel complesso diametralmente. La capacità di allargamento rende anche semplice il suo montaggio.
Eventualmente in direzione assiale si possono disporre consecutivamente due anelli ad 0, che possiedono ad esempio differenti diametri e/oppure differente elasticità e/oppure differente precarica. In tal modo è possibile aumentare complessivamente l'azione di serraggio nella zona di sottoaspo. La differente esecuzione dei due anelli ad 0 serve affinché l'anello ad 0 inferiore in corrispondenza del fuso si apra per primo in seguito alle forze centrifughe, cosicché è possibile un dipanamento o svolgimento ordinato del filo di sottoaspo.
All'elemento di serraggio eseguito specialmente come anello ad O vantaggiosamente è associato un anello di sostegno concomitantemente rotante, contro il quale poggia l'anello ad 0 deformato, a fuso rotante, con il suo diametro esterno ed il quale a fuso fermo circonda l'anello ad 0 con distanza radiale. Di conseguenza l'anello ad O può essere sicuramente fissato durante il funzionamento del fuso, quando si è sollevato dallo spallamento di appoggio.
Opportunamente lo spallamento di appoggio è eseguito restringentesi conicamente verso l'elemento di serraggio. Di conseguenza risulta possibile un'apertura particolarmente facile dell'elemento di serraggio grazie al suo allargamento radiale e il filo di sottoaspo viene liberato in modo sufficientemente rapido.
È vantaggioso quando lo spallamento di appoggio si raccorda con una superficie anulare adattata alla sezione trasversale circolare dell'anello ad O. Per l'anello ad 0 con l'arresto del fuso ciò comporta una buona superficie di appoggio, il che porta ad una zona di sottoaspo spazialmente esattamente definita.
L'elemento di serraggio e/oppure lo spailamento di appoggio possono presentare un alto coefficiente di attrito, per cui oltre ad un serraggio si ottiene un aggiuntivo vincolo meccanico. Il coefficiente di attrito può essere ottenuto o mediante un materiale particolare oppure mediante la sua struttura.
Affinché il fuso risulti ancora funzionalmente più sicuro, al disopra dell'elemento di serraggio è previsto un anello di fissaggio concomitantemente rotante, che sul proprio contorno esterno è dotato di tacche prendifilo a guisa di denti. Di conseguenza la zona di sottoaspo viene decisamente separata dalla zona della bobina e si impedisce che il filo di sottoaspo si allenti e con spire incontrollate si disponga attorno alla zona inferiore del tubetto della bobina.
Quando all'anello di fissaggio è associato un coltello anulare, il filo di sottoaspo nel corso della levata può essere tagliato in un punto definito. Opportunamente il coltello anulare viene montato al disotto dell'anello di fissaggio.
Ulteriori vantaggi e caratteristiche dell'invenzione risultano dalla seguente descrizione di alcuni esempi di realizzazione.
In particolare:
la figura 1 mostra una vista assiale parzialmente in sezione su un fuso rappresentato ingrandito, in cui il filo di sottoaspo mediante l'elemento di serraggio è sostenuto nella zona di sottoaspo;
la figura 2 mostra lo stesso fuso dopo il riaccostamento dopo un cambio di bobina, laddove l'elemento di serraggio si è staccato dalla zona di sottoaspo;
la figura 3 mostra una vista similmente alla figura 1 in un elemento di serraggio di diversa esecuzione.
Il fuso 1 secondo la figura 1 presenta lo stato poco prima di un cambio di bobina, laddove il fuso 1 è già arrestato. Il fuso 1 contiene una parte superiore rotante 2 e una cassa di supporto 3 non rotante fissata stazionariamente su un non rappresentato banco a fusi. Il gambo 4 del fuso 1 rotante con la parte superiore 2 è supportato nella cassa di supporto 3, in modo non rappresentato, con un cuscinetto a gola e con un cuscinetto inferiore.
La parte superiore 2, mediante non rappresentati elementi di accoppiamento, alloggia un tubetto di bobina 5, sul quale il filo filato viene avvolto a formare una bobina 6. L'operazione di avvolgimento viene attuata in maniera nota per mezzo di un banco ad anelli 7 sollevabile ed abbassabile ed estendentesi su una pluralità di punti di filatura disposti l'uno accanto all'altro. Ogni fuso 1 ha associato un anello di filatura 8, sul quale, in maniera nota, ruota un cursore 9 che durante il funzionamento guida il filo verso la bobina 6.
Nella posizione di disinserimento rappresentata in figura 1 il banco ad anelli 7 è abbassato in una zona al disotto della bobina 6.
Alla parte superiore 2 del fuso 1 appartiene una noce di azionamento 10 contro la quale poggia una cinghia di azionamento il, che di regola è eseguita come cinghia tangenziale ed aziona una pluralità di fusi 1 disposti l'uno accanto all'altro. Anche quando il fuso 1 è frenato la cinghia di azionamento 11 rimane normalmente applicata in modo da strisciare sulla noce di azionamento 10.
Una volta raggiunto il grado di riempimento della bobina 6 ha luogo una cosiddetta operazione di levata o rimozione, in cui tutte le bobine 6 almeno di un lato della macchina vengono staccate collettivamente dai loro fusi 1 verso l'alto e sostituite con tubetti di bobina 5 vuoti. A tale scopo il banco ad anelli 7 viene abbassato su una zona al disotto della bobina 6, laddove a questa zona è associata una cosiddetta zona di sottoaspo 13 del fuso 1. In questa zona di sottoaspo 13 verrà formato un sottoaspo 12, che dopo una sostituzione della bobina rende possibile un rravviamento del fuso 1 senza rottura del filo. Durante l'operazione di levata il sottoaspo o spira inferiore 12 viene staccato/a dal filo della bobina 6 ma rimane unito con il filo 23 che proviene dallo stiratoio. Il sottoaspo o spira inferiore 12 è al massimo di 360°.
Nel caso in questione la zona di sottoaspo 13 è eseguita a guisa di fessura cuneiforme. Essa contiene uno spallamento di appoggio 14, che si restringe conicamente verso il basso e contro il quale con l'arresto del fuso 1 è poggiabile elasticamente un elemento di serraggio 15. L'elemento di serraggio 15 in questa esecuzione è eseguito come anello ad 0 16, che con la rotazione del fuso 1 in seguito alle forze centrifughe è diametralmente ingrandibile.
Per alloggiare sicuramente l'anello ad O 16 quando il fuso 1 è fermo lo spallamento di appoggio 14 si raccorda con una superficie anulare 17 adattata alla sezione traversale circolare dell'anello ad O 15. Affinché fra l'anello ad O 16 e lo spallamento di appoggio 14 si ottenga un vincolo meccanico il più possibile buono per il sottoaspo 12, l'anello ad 0 16 e/oppure lo spallamento di appoggio 14 presenta un elevato coefficiente di attrito.
All'anello ad O 16 è associato un anello di sostegno 18 concomitantemente rotante, che quando il fuso 1 è fermo circonda l'anello ad 0 16 con distanza radiale e contro il quale poggia con il suo diametro esterno l'anello ad 0 deformato 16 con fuso rotante 1 (vedere al riguardo anche la figura 2).
Al disopra dell'anello ad 0 16, e tuttavia al disotto del tubetto 5 della bobina, sulla parte superiore 2 del fuso 1 è montato un cosiddetto anello di fissaggio 19, che sul proprio contorno esterno è dotato di tacche prendifilo 20 a guisa di denti. In tal modo il filo ancora unito con la bobina 6 rimane in corrispondenza di un punto prestabilito dell'anello di fissaggio 14, anche quando il sottoaspo 12 viene avvolto attorno alla zona di sottoaspo 13. Vicinissimo al disotto dell'anello di fissaggio 19 è fissato un coltello anulare 21, che taglia il sottoaspo o spira inferiore 12 dal filo della bobina 6 durante la sostituzione della bobina. Poco prima della formazione del sottoaspo 12 il filo unito con la bobina 6 è stato abbassato secondo alcuni anelli di filo 22 rispetto alla zona di sottoaspo 13. Con il filo 23 che proviene dallo stiratoio tuttavia, come già menzionato, rimane ulteriormente unito il filo di sottoaspo. Nella rappresentazione secondo la figura 2 la bobina 6 è stata sostituita con un tubetto per bobina 5 e il fuso 1 è stato di nuovo avviato in modo da compiere movimento rotatori. Il banco ad anelli 7 movibile in direzioni di zettatura A e B è sollevato fino nell'ambito del tubetto 5 della bobina e sul tubetto 5 della bobina ha già formato alcune spire iniziali 24.
In seguito alla ripresa rotazione del fuso 1 l'elemento di serraggio 15 eseguito come anello ad 0, ovvero di sezione circolare o ad 0, 16 si è allargato radialmente. Di conseguenza l'anello ad 0 16 in direzione radiale si è sollevato dallo spallamento di appoggio 14 ed ha liberato il sottoaspo 12.
Il pezzo di filo 25 liberato, precedentemente mantenuto serrato, si è avvolto al disopra delle spire iniziali 24 attorno al bordo del tubetto 5 della bobina. La zona di sottoaspo 13 pertanto è priva di residui di filo qualsiasi, còsicché è possibile fare a meno di una pulitura della noce. L'anello ad O 16 con il proprio diametro esterno si è appoggiato sull'anello di sostegno 18 concomitantemente rotante e in tal modo è fissato anche durante il funzionamento.
Del resto i contrassegni in figura 2 sono gli stessi di quelli in figura 1, cosicché è possibile fare a meno di una ulteriore descrizione.
L'elemento di serraggio 26 secondo la figura 3 nella sua conformazione è leggermente più costoso dell'anello ad O 16 secondo la figura 1 ma d'altro canto ha il vantaggio che si può fare a meno di un aggiuntivo anello di sostegno.
L'elemento di serraggio 26 secondo la figura 3 è eseguito come cosiddetta molla 27 a cestello, che con una zona inferiore a guisa di manicotto è unita rigidamente con la parte superiore 2 del fuso 1. Nell'ambito dello spallamento di appoggio 14 invece l'elemento di serraggio 26 è dotato di una pluralità di linguette elastiche 28 reciprocamente separate mediante fessure assiali. Queste linguette elastiche 28 con l'azione di forze centrifughe possono deformarsi in direzione radiale e sollevarsi quindi dal relativo spallamento di appoggio 14.
Le linguette elastiche 28 formano con lo spallamento di appoggio 14 una zona di sottoaspo 16 e fanno sì che con l'arresto del fuso 1 il sottoaspo 12 venga mantenuto serrato. Alla rotazione del fuso 1 tuttavia le linguette elastiche 28 si sollevano dall'associato spallamento di appoggio 14 e liberano il sottoaspo 12, cosicché questo dopo un cambio di bobina può poggiare sul bordo inferiore del tubetto di bobina 5.
Del resto i contrassegni in figura 3 sono gli stessi dell'esecuzione secondo le figure 1 e 2, cosicché è superflua un'ulteriore descrizione dei rimanenti elementi costruttivi.

Claims (10)

  1. Rivendicazioni 1. Fuso per un filatoio o torcitoio ad anelli, con una zona di sottoaspo, in cui è disposto un elemento di serraggio, che in caso di operazione di filatura interrotta è accostamento a pressione contro la zona di sottoaspo e in seguito a forze centrifughe agenti sull'elemento di serraggio è sollevato dalla zona di sottoaspo alla rotazione del fuso, caratterizzato dal fatto che, in seguito alle forze centrifughe, l'elemento di serraggio (15, 26) è sollevabile in direzione sostanzialmente radiale dalla zona di sottoaspo (13) tramite a deformazione elastica.
  2. 2. Fuso secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'elemento di serraggio (15, 26) è ingrandibile diametralmente direttamente nella zona di sottoaspo (13) in seguito alle forze centrifughe.
  3. 3. Fuso secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che l'elemento di serraggio (26) è eseguito come cosiddetta molla a cestello (27), che presenta linguette elastiche (28), le quali possono essere accostate a pressione ad uno spallamento di appoggio (14) e sono divaricabili da questo sotto l'azione di forze centrifughe.
  4. 4. Fuso secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che l'elemento di serraggio (15) è eseguito come anello ad 0, ovvero a sezione circolare (16).
  5. 5. Fuso secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che è previsto un anello di sostegno (18) concomitantemente rotante, contro il quale poggia l'anello ad O (16) deformato, a fuso rotante (1), con il suo diametro esterno ed il quale, a fuso fermo (1), circonda l'anello ad O (16) con distanza radiale.
  6. 6. Fuso secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 5, caratterizzato dal fatto che lo spailamento di appoggio (14) è eseguito restringentesi conicamente verso l'elemento di serraggio (15, 26).
  7. 7. Fuso secondo una delle rivendicazioni 4 fino a 6, caratterizzato dal fatto che lo spallamento di appoggio (14) si raccorda con una superficie anulare (17) adattata alla sezione trasversale circolare dell'anello ad 0 (16).
  8. 8. Fuso secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 7, caratterizzato dal fatto che l'elemento di serraggio (15, 26) e/oppure lo spallamento di appoggio (14) presentano un alto coefficiente di attrito.
  9. 9. Fuso secondo una delle rivendicazioni da 1 fino a 8, caratterizzato dal fatto che al disopra dell'elemento di serraggio (15, 26) è previsto un anello di fissaggio (19) concomitantemente rotante e dotato sul suo contorno esterno di tacche prendifilo (20) a guisa di denti.
  10. 10. Fuso secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che all'anello di fissaggio (19) è associato un coltello anulare (21).
IT98MI000711 1997-06-06 1998-04-03 Fuso per un filatoio o torcitoio ad anelli IT1299011B1 (it)

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