ITMI940938A1

ITMI940938A1 - Contenitore protettivo a tenuta stagna per la installazione interrata di serbatoi contenenti gas liquefatti sotto pressione

Info

Publication number: ITMI940938A1
Application number: ITMI1994A000938A
Authority: IT
Inventors: Giovanni Poillucci
Original assignee: Walter Tosto Serbatoi Spa
Priority date: 1993-05-14
Filing date: 1994-05-11
Publication date: 1995-11-11
Also published as: DE69400048D1; EP0624752B1; GR3019181T3; IT1269752B; ITMI940938A0; SI0624752T1; ATE132605T1; DE69400048T2; ES2083302T3; EP0624752A1

Description

DESCRIZIONE

La presente invenzione si riferisce ad un contenitore protettivo a tenuta stagna per la installazione interrata di serbatoi contenenti gas liquefatti sotto pressione.

L' invenzione si riferisce anche alla installazione interrata ottenuta facendo uso di tale contenitore protettivo a tenuta stagna.

Come noto, i serbatoi contenenti gas liquefatti sotto pressione vengono prevalentemente installati fuori terra nelle vicinanze dei luoghi di utilizzo del gas che possono essere opifici , ristoranti oppure case d’abitazione.

In quest’ultimo caso, specialmente quando è presente un giardino, la installazione fuori terra dei serbatoi rappresenta un punto esteticamente sgradevole che non sempre può venire adeguatamente mascherato.

Per ovviare a tale inconveniente è già noto fare ricorso ad una installazione interrata dei serbatoi però in questa caso, in accordo con le tecnologie attualmente in uso e per soddisfare le norme di sicurezza, dopo aver effettuato lo scavo, occorre realizzare una fossa in calcestruzzo e renderla impermeabile onde evitare che si verifichino contaminazioni del terreno circostante in caso di avaria al serbatoio.

Un esempio di tale tecnologia è illustrato nella domanda di brevetto europeo EP-A-0251917.

La esecuzione di vasche in calcestruzzo richiede però la apertura di un cantiere, seppur piccolo, la presenza di muratori ed un disagio che si prolunga nel tempo in aggiunta al disagio necessario per la effettuazione dello scavo nel terreno.

In accordo con un’altra tecnologia attualmente in uso, illustrata ad esemplo nella rivista "GPL ACTUALITE" del dicembre 1992, la installazione interrata dei serbatoi avviene con questi ultimi disposti in posizione orizzontale entro un guscio di polietilene ad alta densità chiuso a tenuta ed ispezionabile solo attraverso un controllo a distanza mediante telecamera.

Questa tecnologia nota, pur consentendo di evitare, per quanto possibile, la realizzazione di vasche di contenimento in calcestruzzo, determina tuttavia l 'occupazione di una zona estesa di giardino o comunque del luogo ove deve essere posto il serbatoio.

Inoltre, essa risulta alquanto complessa e costosa specialmente se riferita ad installazioni per uso domestico.

Lo scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti sopra indicati e di consentire una installazione interrata dei serbatoi contenenti gas liquefatti sotto pressione che occupi uno spazio il più ridotto possibile, compatibilmente con le dimensioni del serbatoio, che sia facilmente mascherabile, così da soddisfare anche gli aspetti estetici del luogo di installazione, nonché tale da garantire un elevato grado di sicurezza e di controllo delle condizioni operative del serbatoio, nonché un agevole rifornimento dello stesso.

Lo scopo viene raggiunto tramite la invenzione esposta nelle rivendicazioni allegate.

L’invenzione verrà ora maggiormente descritta con riferimento ad esempi non limitativi di pratica attuazione illustrati nei disegni allegati In cui :

- la figura 1 mostra una vista in sezione di una prima forma di attuazione di un contenitore protettivo a tenuta stagna secondo l ’ invenzione inserito nello scavo del terreno senza la parete di sommità;

- la figura 2 mostra il contenitore della figura precedente con un primo tipo di serbatoio contenente gas liquefatto sotto pressione, in esso inserito;

- la figura 3 mostra il contenitore della figura 2 con la parete di sommità in posizione chiusa;

- le figure 4, 5, 6, 7 ed 8 mostrano dei dettagli costruttivi in scala ingrandita del contenitore protettivo delle figure precedenti ;

- la figura 9 mostra in vista prospettica esplosa una seconda forma di attuazione del contenitore protettivo secondo l ’invenzione con un secondo tipo di serbatoio in esso contenuto;

- la figura 10 mostra, parzialmente in sezione trasversale, il contenitore della figura 9 messo in posizione entro uno scavo aperto;

- la figura 11 mostra il contenitore della figura precedente in posizione interrata;

- la figura 12 mostra, in sezione, un particolare della parete di sommità del contenitore secondo la forma di attuazione di figura 9 con il coperchio sul boccaporto;

- la figura 13 mostra una sezione parziale del coperchio; - le figure 14 e 15 mostrano, in sezione, i mezzi di collegamento tra la parete di sommità e la parete periferica del contenitore nella forma di attuazione della figura 9.

Con riferimento alle figure da 1 a 8, con 1 è stato indicato il contenitore protettivo a tenuta stagna secondo l ’ Invenzione.

Tale contenitore, che è preferibilmente costituito di materiale plastico, senza con questo escludere una sua realizzazione in metallo o in calcestruzzo prefabbricato, comprende una parete periferica 2, con nervature di irrigidimento 3 ed una parete di fondo 4.

Mentre tale parete di fondo è rigidamente collegata e preferibilmente in pezzo unico con la parete periferica 2, la parte superiore del contenitore presenta una imboccatura 5 che viene chiusa da una parete di sommità 6 che, nella realizzazione illustrata in figura 2, è conformata in guida di tetto conico. Tale parete di sommità 6 comprende un boccaporto 7 munito di coperchio 8 fissabile in posizione mediante convenzionali bulloni 9.

Il boccaporto 7, nell ’esempio illustrato nelle figure 3 e 4, è previsto in allineamento con l ’asse longitudinale X-X del contenitore 1.

Come si può constatare dalle figure 1 e 2, il contenitore di protezione 1 viene inserito entro un scavo del terreno emesso a dimora con l ’asse longitudinale X-X in posizione verticale lasciando la sommità 5 aperta onde consentire l ’introduzione del serbatoio di gas 10 anch’esso in posizione verticale.

Il serbatoio 10 è provvisto di piedini di appoggio 11 solidali al fondo 12 nonché di un raccordo 13 per il suo riempimento posizionato in corrispondenza della calotta superiore 14.

A fianco del raccordo 13 è prevista, sul serbatoio 10, la consueta valvola di sicurezza 15 ed un manometro di controllo della pressione interna 16.

Il raccordo 13, la valvola di sicurezza 15, il gruppo di servizio con manometro di controllo 16, nonché l ’indicatore di livello ed attacco per la presa della fase liquida e quanto altro necessario per il funzionamento, sono raggruppati sulla calotta 14 del serbatoio 10 in posizione da risultare accessibili attraverso il boccaporto 7 quando il serbatoio 10 è posizionato entro il contenitore 1.

Le dimensioni trasversali del contenitore protettivo 1 , sono maggiori di quelle trasversali del serbatoio 10 in modo da costituire attorno a quest’ultimo una intercapedine 17.

Quest’ultima preferibilmente viene riempita di materiale inerte 18, quale ad esempio sabbia, destinata a formare zavorra per il contenitore ed a ridurre il volume eventualmente occupabile dal gas nella eventualità di una accidentale perdita del serbatoio 10.

In alternativa, invece della sabbia, può essere inserito del liquido antigelo, non corrosivo, il quale può essere riscaldato tramite un riscaldatore 181 che può essere costituito da una resistenza elettrica oppure da una tubazione percorsa da acqua calda o vapore tramite sistemi di alimentazione convenzionali .

In tal modo, control landò la temperatura nella intercapedine 17 e la pressione all ’ interno del serbatoio 10, si può regolare e mantenere costante il grado di vaporizzazione del gas liquefatto.

Tale riduzione volumetrica riduce anche la possibilità di formazione di miscele esplosive aria/gas aumentando la sicurezza della installazione.

In corrispondenza del bordo 19 del contenitore 1 , attorno alla apertura di sommità 5, sono previsti dei tiranti 20 per l ’ancoraggio del serbatoio 10 in modo che quest’ultimo risulti stabilmente posizionato contro il fondo 4 del contenitore protettivo.

I tiranti 20 possono essere fissati sul serbatoio tramite corrispondenti viti prigioniere 21 solidali alla calotta 14 del serbatoio e dadi 22 (figura 4).

La parete di sommità 6 è provvista di un collare 23 disposto attorno al boccaporto 7 che si protende, verso l ’interno del contenitore 1 e quindi verso il serbatoio 10 quando questo è posizionato all ’interno del contenitore (figura 6).

Analogamente, il serbatoio 10, sulla calotta 14 attorno agli accessori di servizio, è dotato di un collare 24, reso solidale alla calotta 14 stessa, ad esempio mediante saldatura, disposto coassialmente al collare 23 della parete 6.

Tra le estremità affacciate dei collari 23 e 24 è prevista una guarnizione 25 nonché degli organi di collegamento sottoforma di tiranti ad eccentrico schematicamente indicati con 26.

Anche in corrispondenza del bordo 19 del contenitore 1 e del corrispondente bordo 27 della parete di sommità 6 è prevista una guarnizione 28 ed una serie di organi di aggancio 29, distribuiti attorno alla periferia del contenitore 1 , anch’essi del tipo ad eccentrico.

Come si può constatare dalla descrizione sopra eseguita, il contenitore 1 , dopo che il serbatoio 10 è stato messo in posizione, viene chiuso dalla parete di sommità 6. Operando sui mezzi di ancoraggio 26 e 29, viene in tal modo costituita, anche al di sopra della calotta 14, una intercapedine 30 col legata con la intercapedine 17 e totalmente sigillata rispetto all ’esterno.

la intercapedine complessiva formata dalla Intercapedine 17 e dalla Intercapedine 30, se del caso, può essere utilizzata per il controllo delle eventuali perdite del serbatoio 10 contenente gas liquefatto sotto pressione.

A tale fine, all ’interno dell’intercapedine 30, può essere posizionata una sonda 31 , sostenuta dalla parete 6 e collegata da un apparecchio di segnalazione e di allarme 32.

Una eventuale variazione della pressione all’interno delle intercapedini 17 e 30, rilevata dalla sonda 31 , può essere indice di una tenuta anomala del serbatoio 10 e quindi determinare l ’entrata in funzione del dispositivo di segnalazione e di allarme 32.

Con riferimento alla forma di attuazione illustrata dalle figure 9 a 15 ed in cui gli elementi corrispondenti a quelli della forma di attuazione delle figure da 1 a 8 sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento, si osserva che la parete di fondo 4 del contenitore protettivo 1 è provvista di una pluralità di golfare 33 per il collegamento ad una piastra di zavorra 34 destinata a mantenere in posizione il contenitore 1 nello scavo e bilanciarlo contro eventuali spinte idrostatiche che tendessero a farlo uscire dallo scavo.

Le golfare 33 sono destinate ad impegnarsi , in modo di per sè noto, con anelli 35 annegati nel calcestruzzo della piastra di zavorra 34, tramite bulloni 36.

In accordo con questa ulteriore forma di attuazione del contenitore protettivo 1 , la parete di sommità 6 è provvista di un labbro radiale piano 37 destinato a sovrapporsi ad un corrispondente labbro radiale 38 ricavato sul bordo della imboccatura 5 definita dalla parete periferica 2. Tra il labbro 37 ed il labbro 38 è interposta una guarnizione anulare 39 ed i mezzi di collegamento sono costituiti da una fascetta 40 con tenditore 41 .

La stessa parete di sommità 6, come particolarmente visibile in figura 12, è provvista di un alloggiamento 42 entro il quale è posta una guarnizione anulare 43 tramite la quale la stessa parete di sommità 6 si appoggia sulla calotta superiore 14 del serbatoio 10.

Oa quanto sopra si apprezza che, operando sul tenditore 41 , la fascetta 40 stringe fra di loro i labbri 37 e 38 determinando contemporaneamente la aderenza della guarnizione 43 contro la calotta 14 del serbatoio 10.

In tal modo si viene a determinare, come nella forma di attuazione descritta nelle figure da 1 a 8, una intercapedine 17 a tenuta stagna attorno al serbatoio 10 contenente il gas 1 iquefatto.

Anche in questa realizzazione, l ’intercapedine 17 può essere riempita con liquido antigelo non corrosivo eventualmente riscaldatile tramite un riscaldatore 181 con le modalità ed i vantaggi descritti in precedenza.

Ancora la stessa parete di sommità 6 è provvista di una coppia di golfare 44 utili per la movimentazione del complesso durante il suo interramento.

Con particolare riferimento alle figure 9 e 12, si osserva che il collare 23 disposto attorno al boccaporto 7 è provvisto di una appendice radiale 45 e di una filettatura esterna 46.

Quest’ultima filettatura è destinata ad impegnarsi con una controfilettatura 47 del coperchio 8.

Quest’ultimo è provvisto di una cavità interna 48 che si estende assialmente per un tratto anche lungo il collare 23 ove è ricavata la filettatura 46, riempita di materiale resistente al fuoco, indicato con 49 in figura 9.

Ad esempio, tale materiale può essere costituito da cemento alleggerito con argilla espansa oppure con verniculite.

In alternativa si possono usare dei poliuretani espansi caricati resistenti al fuoco.

Il coperchio 8 che a sua volta può essere realizzato in materiale plastico autoesti nguente quale ad esempio il polietilene ad alta densità (945 gr/1) , è provvisto di una appendice radiale 50 destinata a sovrapporsi alla appendice 45 dopo che il coperchio sia stato avvitato sulla filettatura 46.

Un organo di bloccaggio 51 , azionabile mediante chiave 52, viene utilizzato per bloccare l ’appendice 50 sulla appendice 45 ed evitare in tal modo lo svitamento e la rimozione abusiva del coperchio 8.

L’Impegno tra l ’organo di bloccaggio 51 e le appendici 45 e 50 è realizzato in modo da resistere contro eventuali manomissioni ma comunque per sfilarsi nel caso in cui , al di sotto del coperchio 8, dovesse crearsi , a seguito di eventuali perdite di gas, una spinta superiore ad un carico predeterminato, ad esempio una pressione compresa tra 0,35 e 0,45 bar.

In tale eventualità anche l’impegno tra la filettatura 46 e la controfilettatura 47 non sarebbe in grado di resistere ed il coperchio 8 viene automaticamente espulso, dando sfogo al gas ed evitando dannose esplosioni .

Un ulteriore vantaggio connesso con tale struttura di coperchio, oltre a quello di essere resistente al fuoco, è quello di risultare calpestarle anche da eventuali mezzi agricoli senza rischi di danneggiamenti al serbatoio interrato.

Quest’ultimo, una volta installato, può venire ripetutamente rifornito attraverso il raccordo di caricamento 13 previa la rimozione del coperchio 8 senza che con questo venga alterata la condizione di tenuta della intercapedine 17.

La installazione interrata secondo il trovato risulta in tal modo poco visibile dall ’esterno del terreno in quanto, in pratica, solo il coperchio 8 del boccaporto 7 rimane in vista e nello stesso tempo è adeguata a soddisfare le norme di sicurezza.

Risulta pertanto agevole l ’eventuale mascheratura, ad esempio tramite un cespuglio oppure tramite la realizzazione di un parapetto a guisa di finto pozzo oppure ancora tramite altre realizzazioni esteticamente accettabili ed in armonia con l ’ambiente circostante.

Da quanto sopra descritto risulta anche evidente 11 vantaggio insito nella rapida preparazione della messa a dimora del serbatoio 10 in conseguenza della presenza del contenitore protettivo 1 che risulta autoportante, di poco superiore alle dimensioni trasversali del serbatoio stesso e quindi anche trasportabile insieme a quest’ultimo.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Contenitore protettivo (1) a tenuta stagna per la installazione interrata di serbatoi (10) contenenti gas liquefatti sotto pressione comprendente una parete periferica (2) atta a contornare il serbatoio (10) con la formazione di una intercapedine (17), una parete di fondo (4) per il supporto del detto serbatoio (10) ed una parete di sommità (6) provvista di boccaporto (7) , coperchio (8) e di mezzi (29,40,41) per il collegamento smontabile alla detta parete periferica (2), caratterizzato per il fatto che la detta parete di sommità (6) comprende un collare (23) allineato con il detto boccaporto (7), detto collare (23) avendo una estremità assiale appoggiata frontalmente sul serbatoio (10) di gas liquefatto sotto pressione quando questo trovasi in posizione, mezzi di tenuta (25,43) essendo previsti tra detta estremità del collare e detto serbatoio.
2. Contenitore protettivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per 11 fatto che la detta parete di fondo (4) è associata ad una piastra di zavorra (34).
3. Contenitore protettivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato per il fatto che la detta parete periferica (2) e la detta parete di sommità (6) sono entrambe provviste di rispettivi labbri (38,37) radiali , fra di loro affacciati e contrapposti con la interposizione di una guarnizione (39).
4. Contenitore protettivo secondo le rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato per il fatto che detti mezzi per il collegamento della parete di sommità (6) alla detta parete periferica (2) sono costituiti da tiranti (29).
5. Contenitore protettivo secondo le rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato per il fatto che detti mezzi per il collegamento della parete di sommità (6) alla detta parete periferica (2) sono costituiti da una fascia anulare con tenditore, detta fascia anulare essendo in impegno con i detti labbri radiali (37,38) dei bordi delle dette pareti di sommità e periferica.
6. Contenitore protettivo secondo le rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato per il fatto che detto boccaporto (7) è munito di coperchio (8) conformato con una cavità interna (48) contenente un materiale resistente al fuoco (49).
7. Contenitore protettivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato per il fatto che detto coperchio (8) si estende per un tratto assiale del detto collare (23) impegnandosi con questo tramite una filettatura (46) ed una controfi Iettatura (47) ricavate rispettivamente sulla superficie esterna del detto collare (23) e la superficie interna del detto coperchio.
8. Contenitore protettivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato per il fatto che detto coperchio (8) e detto collare (23) sono muniti di rispettive appendici radiali (45,50) che risultano fra di loro sovrapposte quando il coperchio (8) è avvitato in posizione di chiusura sul boccaporto (7), un organo di bloccaggio (51) con chiave (52) essendo interposto tra le dette appendici radiali (45,50).
9. Contenitore protettivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato per il fatto che detto organo di bloccaggio (51) a chiave è disimpegnabile dalle dette appendici radiali (45,50) automaticamente al sopraggiungere di un predeterminato carico assiale sul coperchio (8) agente dall ' interno del detto collare (23) .
10. Contenitore protettivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di ancoraggio (20) per trattenere stabilmente il serbatoio (10) di gas liquefatto sotto pressione, quando trovasi in posizione all ’interno del contenitore (1).
11. Contenitore protettivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato per il fatto che comprende un sensore (31) rilevante la pressione all ’interno della detta intercapedine (17,30) ed un segnalatore di allarme (32) azionato da detto sensore (31) quando le condizioni di pressione entro la detta intercapedine (17,30) non corrispondono a quelle prefissate.
12. Contenitore protettivo secondo le rivendicazioni da 1 a 11 , caratterizzato per il fatto che la detta intercapedine (17) contiene un liquido antigelo non corrosivo ed è provvista di un elemento riscaldatore (181).
13. Installazione interrata di un serbatoio (10) contenente gas liquefatto sotto pressione, caratterizzata per il fatto che comprende un contenitore (1) autoportante a tenuta stagna interrato provvisto di una parete periferica (2) contornante il serbatoio (10) con la formazione di una intercapedine (17), di una parete dì fondo (4) sulla quale appoggia il serbatoio (10) di una parete di sommità (6) rimovibile rispetto alla parete periferica (2), detta parete di sommità (6) essendo provvista di un boccaporto (7) con coperchio (8) e di mezzi per il collegamento smontabile (29,40,41) rispetto alla detta parete periferica (2) e rispetto a detto serbatoio (10) , detto contenitore (1) essendo associato ad una zavorra (18,34) e detto coperchio essendo di materiale resistente al fuoco.