ITMI932463A1 - Procedimento e impianto di sterilizzazione per autoclave a vapore - Google Patents
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Description
PROCEDIMENTO E IMPIANTO DI STERILIZZAZIONE PER AUTOCLAVE A VAPORE
DESCRIZIONE
L' invenzione riguarda un procedimento ed un impianto di sterilizzazione per autoclave a vapore, in particolare per uso odontoiatrico. Come ? noto, le autoclavi a vapore comprendono una camera di sterilizzazione, per gli oggetti da sterilizzare o da disinfettare, in cui viene immessa acqua distillata destinata a trasformarsi parzialmente in vapore a pressioni e temperature elevate, dipendenti da quanto previsto nei programmi di sterilizzazione o disinfezione.
I programmi di sterilizzazione comunemente usati prevedono ad esemplo temperature di circa 134? C e pressioni di circa 205 KPa con durata variabile a seconda della natura del carico e della sua porosit?. Per la disinfezione sono sufficienti temperature prossime a 105?C.
Sono previste tolleranze di uno o due gradi centigradi su questi valori di temperatura.
In queste autoclavi la funzione sterilizzante ? esplicata dal vapore saturo, che attua lo scambio termico con il materiale nella camera di sterilizzazione.
In essa l 'aria deve essere estratta per evitare la formazione di sacche o strati d'aria che impediscono una efficace penetrazione del vapore ed un adeguato scambio termico del vapore saturo con il materiale da sterilizzare.
Inoltre l 'aria dilatandosi falsa il corretto rapporto tra temperatura e pressione esistente in condizioni di vapore saturo, determinando pressioni maggiori .
In pratica, mentre in presenza di solo vapore saturo le pressioni e le temperature sono strettamente correlate tra loro, e rispecchiano ben noti valori teorici, in presenza di vapore saturo misto ad aria detti valori teorici sono alterati e la pressione ? tanto pi? alta di quella teorica del vapore saturo, ad una determinata temperatura, quanto maggiore ? la quantit? di aria presente.
Per le dette considerazioni, le autoclavi prevedono una espulsione dell 'aria dalla camera della caldaia in misura elevata, ad esempio in modo da ottenere un grado di vuoto di circa il 90 per cento.
Una soluzione nota per realizzare detta espulsione consiste nell 'aspirare aria dalla camera piena di materiale tramite una pompa da vuoto. Questa deve essere necessariamente di portata elevata, e quindi costosa e di consistenti dimensioni .
Inoltre questa soluzione tecnica ha l ' inconveniente di non garantire un adeguato livello di sicurezza, poich? un Insufficiente funzionamento della pompa da vuoto pu? essere la causa di marcate irregolarit? nelle temperature all 'interno della camera di sterilizzazione.
C'? anche da rilevare che il conseguimento di un grado di vuoto elevato implica, da parte della pompa, assorbimenti energetici fortemente crescenti al crescere del grado di vuoto ottenuto.
Un altro Inconveniente ? nella possibilit? che si formi vapore surriscaldato, cio? secco, in certe circostanze operative. Il vapore surriscaldato determina condizioni di sterilizzazione alterate rispetto a quelle previste. Si pu? formare ad esempio per la presenza di un eccessivo quantitativo di materiale da sterilizzare, capace di accumulare una quantit? di calore tale da provocare l 'evaporazione di tutta l 'acqua inizialmente immessa.
In questa situazione il compito tecnico della presente invenzione ? ovviare sostanzialmente agli inconvenienti citati.
Nell 'ambito di detto compito tecnico ? un importante scopo dell 'invenzione Ideare un procedimento ed un impianto che consentano di conseguire, a costi contenuti, un elevato grado di sicurezza, un rapido ciclo di sterilizzazione, un minimo spreco di calore e di energia, e Impediscano la formazione di vapore surriscaldato.
Il compito tecnico precisato e lo scopo specificato sono sostanzialmente raggiunti da un procedimento e da un dispositivo che comprendono una o pi? delle nuove soluzioni tecniche descritte.
Viene ora riportata, a titolo di esempio indicativo e non limitativo, la descrizione di una esecuzione preferita dell ' invenzione, illustrata negli uniti disegni, nei quali:
la figura 1 mostra uno schema dell 'Impianto secondo l 'invenzione; le figure 2a, 2b evidenziano mediante diagrammi le variazioni della pressione durante due possibili cicli di sterilizzazione; e
le figure 3, 4, 5, 6, 7 ed 8 mostrano schemi semplificati dell ' impianto con illustrate le fasi di funzionamento.
?l procedimento secondo l ' invenzione ? attuabile da un gruppo caldaia dotato di una camera per gli oggetti o materiale da sterilizzare.
Esso consiste prima di tutto nel realizzare una fase Iniziale di aspirazione di una prima quantit? di aria dalla camera, producendo nella stessa una depressione iniziale, cio? una pressione al di sotto della pressione atmosferica, ad esemplo corrispondente ad una percentuale di vuoto pari a circa l' 80/85 per cento.
Sono possibili anche altri valori ed in ogni caso il grado di vuoto Inizialmente prodotto deve essere scelto in modo da risultare buono ma non tale da impegnare a fondo gli organi di aspirazione.
In figura 2a tale fase iniziale ? realizzata nel tempo t0-t1.
Successivamente si opera uria fase intermedia comprendente una rapida immissione nella citata camera di una dose d'acqua variabile selettivamente, ed il riscaldamento graduale di detta dose.
La fase intermedia ? realizzata nel tempo t1-t2 e prevede che il vapore generato dal riscaldamento dell 'acqua giunga al tempo t2 ad una pressione di riferimento Pr corrispondente a quella teorica del vapore saturo umido alla desiderata temperatura di sterilizzazione.
La fase intermedia prevede anche che venga eseguita una fase di spurgo, in particolare quando il grado di vuoto risulta inferiore a circa l '80 per cento.
Questa fase di spurgo consiste in uno o pi? energici scarichi o spurghi ottenuti con aperture temporlzzate della camera di sterilizzazione e, come mostra la figura 2b, ? eseguita ad una pressione di controllo Pc intermedia tra il valore Pr e la pressione ambiente Pa.
In pratica la pressione di controllo Pc e la corrispondente temperatura di vapore saturo sono utilizzate come soglia di controllo che condiziona la fase di riscaldamento.
Se alla pressione di controllo Pc viene rilevata una temperatura molto vicina a quella teorica del vapore saturo alla stessa pressione, il riscaldamento pu? proseguire, come nella figura 2a.
Se al contrario la temperatura rilevata ? sensibilmente inferiore a quella teorica del vapore saturo alla pressione Pc, viene eseguito un detto spurgo scaricando la camera di steri 1 izzazione fino a giungere nella stessa ad una pressione di base Pb che si avvicina alla pressione ambiente P?, come mostra la figura 2b.
Con questo spurgo viene scaricata una seconda quantit? di aria mista a vapore.
Dopo lo spurgo la pressione torna ad aumentare, per la formazione di nuovo vapore e la pressione raggiunge nuovamente il valore della pressione di controllo Pc.
Se grazie allo scarico di aria ottenuto con lo spurgo precedente nella camera esiste quasi solo vapore, ad un nuovo controllo in corrispondenza della pressione Pc la temperatura risulta vicina a quella teorica del vapore saturo e la pressione nella camera di sterilizzazione pu? ulteriormente salire.
In caso contrario si esegue un altro spurgo, e poi eventualmente altri fino a quando il valore di temperatura ottenuto ? accettabile.
Secondo una esecuzione preferita dell ' invenzione, almeno uno spurgo viene sempre fatto, per alleggerire la precente aspirazione, che cosi pu? risultare non troppo Impegnativa, e per ottenere anche che la successive fase di sterilizzazione venga eseguita in presenza di una minima quantit? di aria residua.
Superata la soglia di controllo alla pressione Pc, il riscaldamento prosegue e si giunge al momento tz.
Al momento tz inizia la fase di sterilizzazione, che prosegue fino ad un tempo t3.
Come mostra la figura 2a, in questa fase ? previsto che la pressione all ' interno della camera di sterilizzazione venga ancora lasciata crescere fino a raggiungere una pressione massima Pe superiore alla pressione di riferimento Pr.
Al raggiungimento della pressione massima Pe si eseguano uno o pi? spillamenti, ossia scarichi controllati simili ai detti spurghim a di minore entit? e dovuti ad aperture di brevissima durata di un foro praticato nella camera.
Cosi si provoca l 'espulsione finale di una terza quantit? residua di aria, mescolata a vapore, e soprattutto una riduzione di pressione che vantaggiosamente viene istantaneamente portata alla pressione di riferimento Pr.
In caso di permanente tendenza alla risalita della pressione oltre il valore Pr si eseguono automaticamente altri spillamenti , fino a che nella camera di sterilizzazione si instaura stabilmente la corretta pressione di riferimento Pr, alla desiderata temperatura di sterilizzazione.
Gli spillamenti sopra citati consentono non solo di eliminare ulteriormehte aria dalla camera di sterilizzazione, e di portare in ogni caso la pressione al valore ideale Pr, come gi? precisato, ma anche di abbreviare la precedente fase di riscaldamento.
Infatti ? possibile l 'uso di forti potenze di riscaldamento ed una rapida crescita di pressione nella camera oltre la pressione di riferimento Pr, essendo la sovrapressione immediatamente compensata con spillamenti .
Va anche notato che i detti spillamenti non Intralciano la fase di sterilizzazione e che dall ' Istante t2 le condizioni di pressione e temperatura non scendono mai al di sotto di quelle minime consentite per la sterilizzazione.
Infatti, quando gli spillamenti portano la pressione al valore Pr, la temperatura rimane comunque vicinissima a quella ideale di sterilizzazione e ampiamente nei limiti di tolleranza.
Ci? in quanto a causa dell 'aspirazione iniziale, e/o della detta fase di spurgo, la pressione Pr pu? essere raggiunta solo in presenza di una prevista soddisfacente convergenza dei valori di pressione e temperatura verso i rispettivi valori teorici.
Qualora i sensori di pressione e temperatura, di cui ? dotata la caldaia, indichino la presenza di vapore surriscaldato, ossia di totale assenza di acqua allo stato liquido, ? prevista l 'immissione di una dose supplementare di acqua.
Terminata la sterilizzazione del materiale il vapore viene scaricato all 'esterno della camera della caldaia la cui pressione perci? diminuisce rapidamente fino a raggiungere la pressione atmosferica.
Per favorire l 'evaporazione della condensa presente sulla superficie del materiale sterilizzato, ossia per provvedere all 'asciugatura di quest'ultimo, il procedimento prevede di realizzare una depressione finale ossia di portare ancora, in un tempo t4, la pressione in camera di sterilizzazione al di sotto della pressione atmosferica e di mantenere tale pressione fino al tempo t5 di figura 2a necessario per la trasformazione della condensa in vapore.
La depressione finale sopra citata ? ottenuta con una fase di aspirazione del vapore residuo che, essendo in piccole quantit?, pu? essere vantaggiosamente espulso anche con portate di aspirazioni inferiori a quelle necessarie per realizzare in tempi brevi la depressione Iniziale, caratterizzata Invece dalla espulsione di aria.
Infine si immette in caldaia aria filtrata batteriologicamente in modo da riportare la pressione al valore atmosferico.
Va notato che la procedura di scarico del vapore prima esposta non viene applicata quando si sterilizzano liquidi, per evitare che gli stessi entrino in ebollizione. In tal caso si prevede un raffreddamento graduale, senza creare depressioni nella camera 4.
L'impianto secondo l ' invenzione che realizza il procedimento sopra descritto ? indicato con 1, in figura 1.
Esso comprende una autoclave 2 formata da un gruppo caldaia 3 dotato di una camera di sterilizzazione 4, con organi di riscaldamento definiti da resistenze 4a.
Nella camera 4 sono inseribili appositi vassoi con gli oggetti o carichi da sterilizzare.
L'autoclave 2 ? dotata di sensori e mezzi di misurazione d? pressioni e temperature quali ad esemplo un sensore pressione 5, un manometro meccanico 6, una prima termosonda 7 intera alla camera 4, ed una seconda termosonda 8 esterna alla camera 4.
Sono inoltre previsti organi di sicurezza quali un termostato 9, una valvola di sicurezza 10 collocata in corrispondenza di un circuito avvolgente 11 ed un microinterruttore 12 per il bloccaggio con ritardo magnetico dello sportello di chiusura della camera 4.
Vari altri sensori e mezzi di misurazione e organi di sicurezza di per s? noti possono poi essere Inseriti. Inoltre sono predisposti opportuni organi elettronici di controllo e pilotaggio dell 'autoclave, anch'essi di per s? noti .
Il circuito avvolgente 11 si sviluppa a partire da un foro di scarico Ila ed ? dotato di una valvola unidirezionale 11b che permette flussi solo in uscita dal foro di scarico Ila.
L'impianto comprende Inoltre un serbatolo di alimentazione 13 in cui viene mantenuta acqua distillata sempre tra un livello minimo ed un livello massimo, grazie ai sensori di livello 13a, ed un serbatoio di scarico 14 con un sensore d? livello massimo 14a per la raccolta dell 'acqua utilizzata nei cicli di sterilizzazione. I serbatoi sono poi dotati sul fondo di rubinetti di drenaggio 13b e 14b.
Tra il serbatoio di alimentazione 13 e la camera 4 si sviluppa un circuito di alimentazione 15 comprendente organi di immissione acqua 16 costituiti da una pompa dosatrice in grado di Inviare verso la camera 4 quantitativi dosati di acqua del serbatolo 13 proporzionali alla durata dal suo funzionamento.
Adiacente alla pompa dosatrice 16 ? inserita una valvola unidirezionale 16a, che impedisce flussi di ritorno verso la pompa 16.
Il circuito di alimentazione 15 si inserisce nella camera 4 tramite un foro di collegamento 17, cui fa capo anche 11 circuito avvolgente 11, ed ? dotato di una elettrovalvola a tre vie 18 che consente di porre in scarico la stessa camera 4.
Per questo scopo alla elettrovalvola a tre vie 18 fa capo anche un circuito di scarico 19 comprendente terminalmente organi di pompaggio 20 ed una diramazione 19a dotata di una valvola di non ritorno 19b. Il circuito di scarico 19, a monte degli organi di pompaggio 20, attraversa il serbatoio di alimentazione 13 in corrispondenza del quale ? dotato di una serpentina di condensa 19c.
Gli organi di pompaggio 20 comprendono preferibilmente due pompe da vuoto disposte in parallelo e diverse tra loro. Ad esempio, una prima di tali pompe o pompa principale 20a ? una pompa volumetrica a due stadi, mentre la seconda pompa o pompa ausiliaria 20b ? ad un solo stadio, preferibilmente con la stessa portata dalla prima.
Alle pompe in questione non si richiedono prestazioni esasperate come nella tecnica nota, in quanto ? sufficiente raggiungere un grado di vuoto pari a circa l '80/85 per cento.
La seconda pompa ? attivabile singolarmente o abbinata alla prima. Dalla camera di sterilizzazione 4 si sviluppano organi di spillamento comprendenti un circuito di spillamento 21 facente capo ad una sua prima estremit? ad un foro di spillamento 22, e ad una sua seconda estremit? facente capo sia agli organi di pompaggio 20 che anche alla diramazione 19a ed alla valvola 19b del circuito di scarico 19.
Il circuito di spillamento 21 comprende a valle del foro di spillamento 22 una elettrovalvola di spillamento ed anche di spurgo 23 a due vie che consente di comandare gli spillamenti, ponendo 11 foro 22 in comunicazione con gli organi di pompaggio 20.
E? inoltre previsto, a valle dell 'elettrovalvola a due vie 23, uno scambiatore di calore 24 per la condensazione del vapore in uscita della camera 4 attraverso il foro 22.
In pratica il circuito di scarico 19 ed 11 circuito di spillamento 21 si sviluppano in parallelo a partire dai rispettivi fori 17 e 22 e fanno capo entrambi agli organi di pompaggio 20. E' tuttavia possibile tenere separati 1 circuiti 19 e 21 e far confluire il circuito 21 direttamente nel serbatoio di scarico 14, tramite sostituzione del suo tratto finale 21a con il tratto 21b.
Infine superiormente alla camera 4, ? ricavato un foro di immissione aria 25, filtrata da un filtro batteriologico 26 e controllata nella sua immissione da una elettrovalvola di compensazione a due vie 27. Il funzionamento dell ' impianto ? 11 seguente.
Dopo aver caricato nell 'autoclave il materiale da sterilizzare e aver chiuso lo sportello della stessa, si attivano gli organi di pompaggio 20 e pi? precisamente sia la pompa da vuoto principale che quella ausi llaria in modo da aspirare rapidamente l 'aria contenuta nella camera e creare in essa un vuoto ad esempio pari all '80/85 per cento.
In questa fase di formazione di una depressione iniziale nella camera 4 (f?g. 3) l 'elettrovalvola 18 pone in comunicazione il foro 17 con il circuito di scarico 19, e l 'elettrovalvola 23 ? mantenuta aperta in modo da consentire l 'aspirazione dell 'aria anche attraverso il circuito di spillamento 21. La valvola di non ritorno 19b impedisce l ' Ingresso d'aria nella diramazione 19a.
Raggiunto 11 livello di depressione previsto l 'elettrovalvola 18 chiude la comunicazione con il circuito di scarico 19 ed apre il passaggio tra il circuito di alimentazione 15 e la camera 4. Anche l 'elettrovalvola 23 si chiude e s1 arresta il funzionamento delle pompe 20.
La pompa dosatrice 16 immette nella camera 4 acqua distillata prelevandola dal serbatoio di alimentazione 13 (fig. 4) . La durata del funzionamento della pompa determina la dose di acqua immessa.
L'acqua viene riscaldata dalle resistenze elettriche, evapora parzialmente (fig. 5) ed al l ' Interno della camera 4 si raggiunge gradualmente una temperatura superiore a quella di sterilizzazione, ad esemplo di 135? C, ed una pressione massima ?m prestabilita, ad esempio di circa 215 KPa (chilopascal) .
Quest'ultima ? superiore ad una pressione di riferimento Pr, pari a circa 205 KPa, corrispondente alla pressione teorica del vapore saturo alla temperatura ideale di sterilizzazione, pari a circa 134?C.
Si nota che Pm ? superiore a Pr non solo per la corrispondente maggior temperatura, ma anche per la piccola quantit? di aria residua ancora esistente nella camera 4.
Prima di raggiungere le dette pressioni viene preferibilmente eseguito uno spurgo o scarico, nel momento in cui nella camera 4 si instaura una pr?ssione di controllo Pc intermedia tra la pressione ambiente Pa e la pressione di riferimento Pr.
Nel caso di sterilizzazione Pc ? pari a circa 100 KPa e lo spurgo viene protratto fino ad una pressione base Pb di circa 50 KPa.
Dopo lo spurgo il riscaldamento pu? proseguire solo se alla pressione Pc la temperatura nella camera 4 ? vicina a quella teorica del vapore saturo alla stessa pressione. In caso contrarlo s1 esguono altri spurghi ? per scaricare l 'aria presente.
Alla pressione Pr iniziare una successione di spillamenti comandati dalla elettrovalvola 23 mediante i quali si ha l 'espulsione dell 'aria residua miscelata a vapore attraverso 11 circuito di spillamento 21, la diramazione 19a e la valvola di non ritorno 19b (fig. 6). Il vapore presente nell 'aria spillata si condensa nello scambiatore 24.
La depressione nella camera 4 dovuta allo spillamento viene opportunamente ogni volta portata alla pressione di riferimento Pr (fig. 2a) .
Lo spillamento avviene in modo automatico, dipendendo dalle condizioni di temperatura e pressione all 'interno della camera 4 e cessa, dopo un numero adeguato di spillamenti , quando la pressione rimane, per sostanziale assenza di aria, In corrispondenza del valore Pr..
Qualora i sensori dell 'impianto rilevino valori di temperatura e pressione che denotano la presenza in caldaia di vapore surriscaldato, per assenza di un residuo di acqua, gli organi di immissione 16 provvedono ad introdurre una dose supplementare di acqua.
Al termine del processo si provvede, salvo il caso di sterilizzazione di liquidi, allo scarico del vapore attraverso il circuito di scarico 19, commutando l 'elettrovalvola 18 e ponendo in comunicazione lo stesso circuito di scarico 19 con la camera 4 (fig. 7) .
Il vapore si condensa nel passaggio attraverso la serpentina 19c e viene scaricato attraverso la valvola di non ritorno 19b.
La pressione della camera 4 cala rapidamente ed al raggiungimento della pressione atmosferica, od anche prima, viene attivata solo la pompa da vuoto ausiliaria 20b, che crea una depressione finale nella stessa camera 4 per favorire l 'evaporazione della condensa presente sul materiale gi? sterilizzato e quindi l 'asciugatura dello stesso.
Terminata la fase di asciugatura, si riporta la camera 4 a pressione ambiente immettendo aria attraverso il filtro 26 e l 'elettrovalvola di compensazione 27 (fig. 8) .
L' invenzione consegue importanti vantaggi .
Innanzi tutto l 'effettuazione di spillamenti e degli spurghi , in combinazione con l 'aspirazione iniziale dell 'aria consente di ripartire l 'estrazione di quest'ultima in pi? operazioni distinte. Il grado di vuoto iniziale pu? perci? essere di entit? minore rispetto a quello della tecnica nota e si realizza una minore durata di funzionamento delle pompe da vuoto ed un loro minore assorbimento di energia.
Inoltre l 'affidabilit? delle operazioni di eliminazione dell 'aria ? elevata poich? si basa su pi? fasi attuate con mezzi diversi.
In caso di malfunzionamento delle pompe, gli spillamenti e gli spurghi, eseguiti pi? volte, garantiscono comunque l 'estrazione dell 'aria. Viceversa, se sono gli spillamenti ad essere Incompleti , le pompe possono essere attivate in modo da creare condizioni accettabili.
In caso poi di guasto completo alle pompe o alternativamente allo spillamento, l ' impianto pu? essere provvisoriamente ancora utilizzato prolungando al massimo l 'azione delle parti ancora funzionanti .
L'uso di due pompe da vuoto permette di variare la portata aspirata, poich? ad esempio al termine del ciclo si richiede una portata corrispondente ad una sola pompa, ed accresce la sicurezza di funzionamento. Se una delle due pompe non funzionasse, l 'altra pompa creerebbe comunque un grado di vuoto sufficiente anche se in tempi maggiori . La sicurezza dell 'impianto ? essenziale perch? da essa pu? dipendere la salute di chi utilizza gli articoli sterilizzati .
C'? da sottolineare che lo spillamento, effettuato al raggiungimento di una pressione ed una temperatura elevate, non rallenta la fase di sterilizzazione, ed inoltre consente di effettuare il riscaldamento iniziale con pi? potenza, e quindi in minor tempo, dato che il superamento della pressione di regime viene subito compensato.
Infine la possibilit? di aggiungere in ogni momento acqua nella camera 4 accresce la funzionalit? dell ' impianto, perch? permette di Introdurre carichi di entit? diversa senza provocare surriscaldamenti del vapore, e permette anche forti spillamenti sempre compensati da nuova formazione di vapore, per costante presenza di acqua.
Sono possibili numerose modifiche e varianti rientranti nell 'ambito del concetto inventivo ed i dettagli, i materiali , le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1) Procedimento di sterilizzazione per autoclave a vapore del tipo comprendente un gruppo caldaia dotato di una camera atta a contenere oggetti da sterilizzare, caratterizzato dal fatto di presentare: -una fase iniziale comprendente una aspirazione da detta camera di una prima quantit? di aria, per produrre una depressione iniziale, -una fase intermedia comprendente l ?inserimento di una dose d?acqua in detta camera ed il riscaldamento della stessa, detto riscaldamento essendo protratto fino ad un valore massimo di pressione superiore ad una pressione di riferimento corrispondente alla pressione del vapore saturo alla desiderata temperatura di sterilizzazione, -nel realizzare, al raggiungimento di detta pressione di riferimento, una fase di sterilizzazione comprendente almeno uno spillamento atto a portare la pressione in detta camera da detta pressione massima sostanzialmente a detta pressione di riferimento, -e nel riportare gradualmente, a sterilizzazione avvenuta, detta camera a pressione ambiente.
- 2) Procedimento secondo la riv. 1, in cui durante detto riscaldamento di detta dose d?acqua viene eseguita una fase di spurgo comprendente almeno uno scarico atto ad espellere da detta camera una seconda quantit? di aria, in cui detta fase di spurgo ? eseguita in corrispondenza di una pressione di controllo prefissata, ed in cui detto scarico . ? ripetuto fino al raggiungimento di una temperatura prossima alla temperatura teorica del vapore saturo a detta pressione di controllo.
- 3) Procedimento secondo la riv. 2, in cui detta pressione di controllo prefissata ? sostanzialmente intermedia tra detta pressione massima e la pressione ambiente ed in cui ciascun detto scarico viene eseguito fino a portare la pressione In detta camera ad un valore di base prossimo e superiore alla pressione ambiente.
- 4) Procedimento secondo una o pi? delle riv. precedenti , in particolare la 3, in cui ? prevista una fase supplementare di immissione di una dose supplementare di acqua in presenza di vapore surriscaldato.
- 5) Procedimento secondo una o pi? delle riv. precedenti, in particolare la 1, in cui viene realizzata una depressione finale in detta camera, per favorire una evaporazione di condensa, ed in cui detta depressione finale ? realizzata mediante una fase di aspirazione di portata inferiore all 'aspirazione in detta fase iniziale.
- 6) Impianto di sterilizzazione per autoclave a vapore del tipo comprendente un gruppo caldaia dotato di una camera atta a contenere oggetti da sterilizzare, mezzi di controllo della temperatura e della pressione in detta camera, ed organi di immissione acqua in detta camera, caratterizzato dal fatto di comprendere: organi di pompaggio connessi in aspirazione a detta camera ed atti ad aspirare aria, ed organi di spillamento connessi a detta camera ed atti a comandare uno scarico controllato di detta camera in condizioni di pressurizzazione.
- 7) Impianto secondo la rivendicazione 6, in cui detti organi di spillamento comprendono almeno una elettrovalvola di spillamento atta a comandare detto scarico controllato, detta elettrovalvola di spillamento essendo asservita a detti mezzi di controllo.
- 8) Impianto secondo la rivendicazione 6, in cui detti organi di immissione acqua sono costituiti da una pompa dosatrice.
- 9) Impianto secondo una o pi? delle riv. precedenti, in particolare la 6, in cui detti organi di pompaggio comprendono almeno due pompe da vuoto disposte in parallelo tra loro.
- 10) Impianto secondo una o pi? delle riv. precedenti, in particolare la 9, in cui dette due pompe da vuoto comprendono una pompa da vuoto principale e una pompa da vuoto ausiliaria selettivamente attivabili in modo atto a variare almeno la portata di aspirazione.
- 11) Impianto secondo una o pi? delle riv. precedenti, in particolare la 6, in cui sono previsti un circuito di alimentazione sviluppantesi tra detta camera ed un serbatoio di alimentazione e comprendente detti organi di immissione acqua, un circuito di scarico sviluppantesi tra detta camera ed un serbatoio di scarico e comprendente detti organi di pompaggio, ed un circuito di spillamento sviluppantesi da detta camera e comprendente detta valvola di spillamento.
- 12) Impianto secondo una o pi? delle riv. precedenti , in particolare la 11, in cui detti circuiti di scarico e di spillamento sono in parallelo tra loro e si sviluppano tra detta camera e detto serbatoio di scarico, ed in cui detti organi di pompaggio fanno capo a circuiti di scarico e di spillamento.
- 13) Procedimento ed impianto caratterizzati dal fatto di prendere una o pi? delle nuove soluzioni tecniche descritte.
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1993
- 1993-11-19 IT IT93MI002463A patent/IT1265206B1/it active IP Right Grant
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