ITMI20141856A1 - Macchina erogatrice di bevande, procedimento per la realizzazione della stessa e procedimento per l¿erogazione di bevande - Google Patents

Macchina erogatrice di bevande, procedimento per la realizzazione della stessa e procedimento per l¿erogazione di bevande Download PDF

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ITMI20141856A1
ITMI20141856A1 ITMI2014A001856A ITMI20141856A ITMI20141856A1 IT MI20141856 A1 ITMI20141856 A1 IT MI20141856A1 IT MI2014A001856 A ITMI2014A001856 A IT MI2014A001856A IT MI20141856 A ITMI20141856 A IT MI20141856A IT MI20141856 A1 ITMI20141856 A1 IT MI20141856A1
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  • Beverage Vending Machines With Cups, And Gas Or Electricity Vending Machines (AREA)
  • Devices For Dispensing Beverages (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per BREVETTO D?INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
?MACCHINA EROGATRICE DI BEVANDE, PROCEDIMENTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA STESSA E PROCEDIMENTO PER
L?EROGAZIONE DI BEVANDE?
CAMPO DEL TROVATO
La presente invenzione ha per oggetto una macchina erogatrice di bevande, un procedimento per la realizzazione della stessa ed un procedimento per l?erogazione di bevande. La macchina oggetto della presente invenzione pu? essere impiegata come macchina erogatrice e/o distributrice automatica per bevande e/o prodotti alimentari di pronto consumo o per la ristorazione.
La macchina pu? ad esempio essere installata in zone pubbliche e/o private quali centri commerciali, centri per uffici, aeroporti, stazioni ferroviarie, catene alberghiere, cinema, aziende ed allestimenti temporanei in fiera.
STATO DELL'ARTE
Sono noti nel campo della ristorazione strutture di tipo fisso o trasportabile impiegate per l?erogazione e/o distribuzione di bevande e altri prodotti alimentari; queste strutture vengono installate in dedicate aree - private e/o pubbliche - di ristoro o in corrispondenza di particolari zone di passaggio, In particolare, per quanto concerne le strutture di tipo fisso ? noto l?impiego di banconi, ad esempio i classici banconi da bar, i quali sono costituiti da strutture fisse progettate ed installate ad hoc in apposite aree per la ristorazione. I banconi sono configurati per fornire sostegno ai macchinari per l?erogazione e/o distribuzione dei prodotti alimentari; ad esempio, i banconi sono generalmente impiegati per definire un piano di lavoro fisso sul quale possono essere appoggiati erogatori di bibite, macchine da caff? e fornetti per il riscaldamento delle pietanze.
Come sopra brevemente accennato i banconi sono spesso realizzati su misura in funzione della dimensione dell?area di ristoro ed in funzione alle dimensioni necessarie del banco di lavoro per il supporto della macchina da caff? stessa. Infatti, in funzione delle dimensioni e del peso della macchina da calle e/o di ulteriori macchinari che possono essere installati al di sopra di esso, risulta di estrema importanza scegliere un bancone con determinate e desiderate caratteristiche di resistenza strutturale.
Nonostante questi banconi (strutture fisse) consentano di definire un?efficiente area per il ristoro, la caratteristiche di prevedere una struttura su misura solida di tipo fisso ne limita notevolmente il campo di applicazione. Infatti, il bancone una volta progettato per una particolare area ed istallato, non pu? essere spostato senza che venga eseguito lo smantellamento dello stesso ed una ulteriore riprogettazione per ? installazione di un nuovo bancone. I banconi non sono quindi flessibili nel loro utilizzo ed esclusivamente adatti per l?impiego in aree di ristoro quali bar e ristoranti,
Per quanto concerne invece le strutture trasportabili ? possibile identificare distributori automatici di bevande e di prodotti alimentari per il pronto consumo, i quali sono solitamente installati in luoghi ad alta frequentazione quali ad esempio scuole, aziende, ospedali ed aeroporti. In particolare, questi distributori automatici (vending machine) sono generalmente posti corrispondenza di zone di passaggio, disimpegni o aree di attesa. Nel dettaglio, i distributori sono solitamente costituiti da un telaio generalmente di conformazione a parallelepipedo, che delimita un vano di alloggiamento all'interno del quale sono alloggiate ad esempio macchine per l?erogazione del caff? e/o bibite oppure sono previsti uno o pi? magazzini per il contenimento di una serie di prodotti alimentari solidi da rilasciare. Tali macchine prevedono anche uno o pi? dispositivi di selezione opportunamente collocati nel telaio per permettere ad un utente di scegliere, previo pagamento della somma dovuta attraverso un'appropriata unit? di pagamento, uno dei prodotti presenti in magazzino. Nonostante le macchine distributrici presentino una dimensione complessiva ridotta rispetto ad un bancone, anche queste macchine risultano ingombranti voluminose e di non agevole movimentazione. Inoltre, nonostante la struttura non risulti fissata in modo irreversibile al pavimento o al muro della zona di ristoro, il telaio della macchina presenta una forma fissa: anche la macchina distributrice non ? adattabile all?area in cui ? installata e quindi risulta poco flessibile nel suo impiego.
Per ovviare ai problemi di trasporto e modularit? delle soluzioni sopra descritte, si sono oggi sviluppati sistemi di tipo modulare costituiti da una pluralit? di banchi componibili tali da poter essere impegnati in funzione delle necessit? della specifica applicazione. Un esempio di tali sistemi modulari ? costituito dalle strutture, altres? chiamate stand, che vengono allestite solitamente in fiera e fungono da strutture espositive o da punto informazioni.
Una struttura di questo tipo ? nota dal documento brevettuale DE202009002790U1 il quale illustra per l?appunto una struttura modulare, adibita ad esempio a fungere da struttura espositiva o da punto informazioni in fiera. Tale struttura comprende una pluralit? di banchi ciascuno dei quali comprende un modulo di base di forma scatolare al di sopra del quale ? definito un piano di lavoro; appena sopra al piano di lavoro ? incernierato un tavolo il quale pu? essere disposto in sovrapposizione della base in modo tale che il piano del tavolo sia di poco sollevato dal piano di lavoro per fungere da appoggio, ad esempio per le bevande. Il tavolo pu? inoltre essere ruotato a fianco della base in modo da definire un piano di appoggio laterale alla base stessa. Base e tavolo di ciascun banco sono compattati in modo da definire un sistema di ridotte dimensioni.
Il Richiedente ha tuttavia rilevato che nonostante il sistema modulare risulti pi? flessibile nel suo utilizzo rispetto alle soluzioni sopra descritte anche detto sistema non risulta scevro di limitazioni ed inconvenienti. Infatti, proprio alla luce dell 'estrema compattezza di ciascun banco quest?ultimo conseguentemente l?intero sistema modulare - presenta spazi inadeguati atti a consentire il supporto, in particolare l?appoggio, di opportuni dispositivi e/o macchinari che possono risultare particolarmente utili in funzione della destinazione d?uso della struttura modulare stessa. II banco ? infatti inadatto a portare unit? aggiuntive rispetto agli elementi base che compongono la struttura modulare; ad esempio, qualora si voglia integrare un?unit? cablata nella struttura modulare, si pone un problema legato all?ingombro dell?unit? stessa ed alla disposizione dei cablaggi, che devono essere opportunamente alloggiati in modo tale da non andare a compromettere la sicurezza e l?incolumit? fisica degli utenti. E? inoltre da rilevare che, nonostante il tavolo di ciascun banco possa definire un piano di appoggio, ad esempio per bevande, il tavolo stesso limita notevolmente gli spazi del piano di lavoro della base; per tale ragione sopra la base non ? possibile prevedere macchinari o attrezzature adatte per la distribuzione e/o erogazioni di prodotti alimentari.
SCOPO DEL TROVATO
Scopo della presente invenzione ? pertanto quello di risolvere sostanzialmente almeno uno degli inconvenienti e/o limitazioni delle precedenti soluzioni.
Un primo obiettivo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una macchina erogatrice di bevande che pu? essere facilmente adattata e/o personalizzata in funzione della destinazione d?uso della stessa, delle necessit? degli utenti che sono destinati ad utilizzare la macchina e degli spazi a disposizione per l?installazione della stessa. Un ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una macchina erogatrice di bevande in grado di rendere disponibile un punto di distribuzione del caff? e/o altre bevande solido, ergonomico, compatto e di semplice e rapido assemblaggio. Uno scopo aggiuntivo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una macchina erogatrice di bevande di semplice ed economica realizzazione. Uno scopo addizionale della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una macchina erogatrice di bevande che possa essere con semplicit? gestita e comandata sia da un operatore addetto sia da un utente. In particolare, ? scopo dell?invenzione quello di mettere a disposizione una macchina erogatrice che possa essere anche controllata e comandata a distanza con dispositivi mobili quali, ad esempio, smartphone. E? inoltre un obiettivo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un rapido ed economico procedimento per la realizzazione di una macchina erogatrice di bevande. E? poi scopo dell?invenzione quello di mettere a disposizione un efficiente procedimento per l?erogazione di bevande da detta macchina erogatrice. Uno o pi? degli scopi sopra descritti e che meglio appariranno nel corso della seguente descrizione sono sostanzialmente raggiunti da una macchina erogatrice di bevande, un procedimento per la realizzazione della stessa ed un procedimento per l?erogazione di bevande in accordo con una o pi? delle unite rivendicazioni.
SOMMARIO
Aspetti del trovato sono qui di seguito descritti.
In un 1? aspetto ? prevista una macchina erogatrice di bevande (1), in particolare caff? e/o bibite, comprendente:
almeno un modulo principale (2) definente al proprio interno almeno un vano di alloggiamento (24), il modulo principale (2) comprendendo almeno un piano di appoggio superiore (21) ed almeno un erogatore (6) emergente dal piano di appoggio (21),
almeno un elemento di vincolo (3) estendentesi lungo una direzione di sviluppo prevalente tra una prima porzione d?estremit? (3a) ed una seconda porzione di estremit? (3b), l?elemento di vincolo (3) essendo impegnato al modulo principale (2) in corrispondenza della prima porzione di estremit? (3a) ed emergendo rispetto al piano di appoggio superiore (21) del modulo principale (2) oltre l?erogatore (6),
almeno un modulo ausiliario (4) comprendente almeno un blocco operativo (41) estendentesi in altezza tra una prima ed una seconda porzione d?estremit? (4 la, 41 b), il modulo ausiliario (4) presentando inoltre almeno un blocco di collegamento (42) estendentesi trasversalmente al blocco operativo (41) a partire sostanzialmente dalla seconda porzione d?estremit? (41b) del blocco operativo (41), il blocco di collegamento (42) essendo impegnato all?elemento di vincolo (3) del modulo principale (2) in corrispondenza della seconda porzione d?estremit? (3b) dell?elemento di vincolo (3), detti modulo principale (2) e modulo ausiliario (4) essendo connessi tra loro per mezzo dell'elemento di vincolo (3) ed essendo configurati per essere movimentati relativamente l?uno rispetto all?altro per definire una pluralit? di posizioni operative differenti,
almeno un dispositivo (5), disposto all?interno del vano di alloggiamento (24) del modulo principale (2), configurato per preparare e/o fornire bevande, in particolare caff? e/o bibite, il dispositivo (5) essendo connesso con l'erogatore (6) ed essendo configurato per inviare bevande all?erogatore (6), l?erogatore (6) essendo configurato per ricevere bevande dal dispositivo ed erogarle al di sopra del piano di appoggio superiore (21) del modulo principale (2).
In un 2? aspetto in accordo con il 1<0 >aspetto, il dispositivo (5) ? configurato per ricevere acqua da una sorgente (S) la quale pu? essere rappresentata da:
> almeno un contenitore d?acqua (8) disposto all?interno del vano di alloggiamento (24); e/o
> una rete di distribuzione idrica;
ed in cui il dispositivo (5) ? configurato per:
> ricevere l?acqua dalla sorgente (S);
> miscelare l?acqua della sorgente (S) con una prefissata quantit? di sostanza alimentare per preparare una bevanda, in particolare caff? e/o bibite,
> inviare la bevanda all?erogatore (6);
l?erogatore (6) essendo configurato per erogare la bevanda preparata e ricevuta dal dispositivo (5) al di sopra del piano di appoggio superiore (21).
In un 3? aspetto in accordo con il 1? o il 2? aspetto, il blocco di collegamento (42) del modulo ausiliario (4), posto sopra al modulo principale (2), presenta una larghezza (L4) sostanzialmente pari ad una larghezza (L2) del modulo principale (2).
In un 4? aspetto in accordo con il 1? o il 2? o il 3? aspetto, l?elemento di vincolo (3) presenta un?estensione longitudinale o altezza (H3), definita dalla distanza tra la sua prima e seconda porzione d?estremit? (3a, 3b), superiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 2 m, ancora pi? in particolare tra 0,7 e 1 ,5 m, l?estensione longitudinale definendo, in condizioni d?uso della macchina (1) l?altezza (H3) dell?elemento di vincolo (3).
In un 5? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo principale (2) ed il modulo ausiliario (4) presentano rispettivi fianchi o pareti laterali (23, 44), uno o pi? fianchi (44) del modulo ausiliario (4) essendo affacciati ad uno o pi? rispettivi fianchi (23) del modulo principale (2), opzionalmente in cui i fianchi affacciati (23, 44) rispettivamente del modulo principale (2) e del modulo ausiliario (4) sono posti ad una distanza minima (D24) superiore a 0,4 m, in particolare compresa tra 0,4 e 2 m, ancora pi? in particolare compresa tra 0,4 e 1 m.
In un 6? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il blocco di collegamento (42) presenta una superficie inferiore (420) rivolta verso il piano di appoggio superiore (21) e delimitante inferiormente detto blocco di collegamento (42), la superficie inferiore (420) presentando una prefissata distanza minima (D21) dal piano di appoggio (21) del modulo principale (2) superiore ad un?estensione in altezza dell?erogatore (6), in particolare detta distanza minima (D21) essendo almeno 2 volte, in particolare da 2 a 4 volte, l?estensione massima in altezza dell?erogatore (6).
In un 7? aspetto in accordo con il precedente aspetto, detta distanza minima (D21) ? maggiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 2 m, ancora pi? in particolare tra 0,7 e 1,5 m, opzionalmente detta distanza (D21) essendo sostanzialmente uguale all?altezza (H3) dell?elemento di vincolo (3).
In un 8? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, l?erogatore (6) presenta un?estensione massima in altezza, misurata a partire dal piano di appoggio superiore (21) del modulo principale (2), compresa tra 20 e 50 cm, in particolare tra 20 e 40 cm.
In un 9? aspetto in accordo con il 6? o il 7? o ?8? aspetto, il blocco di collegamento (42) del modulo ausiliario (4) ? configurato per mantenere sempre constante la distanza minima (D21) tra la superficie inferiore (420) dello stesso ed il piano di appoggio superiore (21) del modulo principale (2).
In un 10? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo principale (2) presenta un?altezza complessiva (H2) superiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 1,5 m.
In un 11? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo principale (2) presenta un ingombro minimo trasversale o larghezza (L2), misurato ortogonalmente ad una direzione di sviluppo in altezza dello stesso modulo principale (2), superiore a 0,4 m, in particolare compreso tra 0,45 e 1,5 m.
In un 12? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo ausiliario (4) presenta un?altezza complessiva (H4) ed il modulo principale presenta un?altezza (H2), il rapporto tra l?altezza (H4) del modulo ausiliario (4) e l?altezza (H2) del modulo principale (2) essendo superiore a 1,2, in particolare compreso tra 1,5 e 3.
In un 13? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo ausiliario (4) presenta un?altezza complessiva (H4) superiore ad 1,5 m, in particolare compresa tra 1,8 e 3 m.
In un 14? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo ausiliario (4) presenta un ingombro minimo trasversale o larghezza (L4), misurato ortogonalmente ad una direzione di sviluppo in altezza dello stesso modulo ausiliario (4), superiore a 0,4 m, in particolare compreso tra 0,45 e 1 ,5 m.
In un 15? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il blocco di collegamento (42) si estende lungo una direzione di sviluppo prevalente trasversale, in particolare ortogonale, al blocco operativo (41) e sostanzialmente parallela al piano di appoggio (21).
In un 16? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il blocco di collegamento (42) si estende per una lunghezza (T42) massima superiore ad un ingombro massimo trasversale, in particolare una lunghezza, (T2) del modulo principale (2), misurato trasversalmente ad una direzione di estensione in altezza dello stesso modulo principale (2).
In un 17? aspetto in accordo con il precedente aspetto, il rapporto tra la lunghezza (T42) massima del blocco di collegamento (42) e detto ingombro massimo trasversale (T2) del modulo principale (2) ? superiore a 1,2, in particolare compreso tra 1,3 e 3.
In un 18? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il blocco operativo (41) si estende lungo una direzione prevalente di sviluppo la quale, in condizione d?uso della macchina stessa, risulta sostanzialmente verticale.
In un 19? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il blocco di collegamento (42) si estende lungo una direzione prevalente di sviluppo la quale, in condizioni d?uso della macchina stessa, risulta sostanzialmente orizzontale.
In un 20? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il blocco operativo (41) ed il blocco di collegamento (42) si estendono lungo direzioni prevalenti di sviluppo reciprocamente ortogonali.
In un 21? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo ausiliario (4) definisce, secondo una sezione trasversale, una sagoma sostanzialmente ad ?L rovesciata?, in particolare il blocco operativo (41) definendo la porzione della ?L rovesciata? a sviluppo sostanzialmente verticale ed il blocco di collegamento (42) definendo la porzione della ?L rovesciata? a sviluppo sostanzialmente orizzontale.
In un 22? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo principale (2) ? incernierato all?elemento di vincolo (3).
In un 23? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo ausiliario (4) ? incernierato all?elemento di vincolo (3).
In un 24? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo ausiliario (4) ? configurato per essere movimentato rispetto all?elemento di vincolo (3) in modo tale da descrivere una traiettoria circonferenziale attorno all?elemento di vincolo (3).
In un 25? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo principale (2) ? configurato per essere movimentato rispetto all?elemento di vincolo (3) in modo tale da descrivere una traiettoria circonferenziale attorno all?elemento di vincolo (3).
In un 26? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo ausiliario (4) comprende, in corrispondenza di una sua porzione di estremit? inferiore (43), una o pi? rotelle (10) che ne consentono la movimentazione. In un 27? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il modulo principale (2) comprende, in corrispondenza di una sua porzione di estremit? inferiore (22), una o pi? rotelle (10) che ne consentono la movimentazione.
In un 28? aspeto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspeti, l?elemento di vincolo (3) si sviluppa lungo una direzione sostanzialmente verticale.
In un 29? aspeto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspeti, ? elemento d? vincolo (3) definisce un asse di rotazione (A) sostanzialmente verticale, il modulo ausiliario (4) essendo rotabilmente impegnato all?elemento di vincolo (3) ed ? configurato per descrivere una traiettoria circonferenziale attorno a detto asse di rotazione (A).
In un 30? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, in cui l?elemento di vincolo (3) comprende una colonna, in particolare interamente a sezione circolare.
In un 31? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspeti, l?elemento di vincolo (3) ? fisso rispetto al modulo principale (2).
In un 32? aspeto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspeti, il modulo principale (2) e l?elemento di vincolo (3) sono solidali tra loro,
In un 33? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il blocco operativo (41) del modulo ausiliario (4) comprende almeno uno selezionato nel gruppo tra i seguenti accessori: uno o pi? scompartimenti, una vetrina d?esposizione, una mensola ribaltabile e/o retraibile, una credenza, una unit? frigorifera, un mobiletto, un distributore di alimenti e/o bevande, un display (121) configurato per la visualizzazione e/o selezione di prodotti alimentari, dispositivo per l?esposizione di annunci pubblicitari.
In un 34? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, la macchina (1) comprende almeno un primo e secondo modulo ausiliario (4?, 4?) impegnati al modulo principale (2) per mezzo di un elemento di vincolo (3) e disposti, rispetto al modulo principale (2), in posizioni operative angolarmente sfalsate.
In un 35? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, il primo e secondo modulo ausiliario (4?, 4?) sono impegnati al modulo principale (2) per mezzo di un unico elemento di vincolo (3) o per mezzo di due elementi di vincolo (3) distinti.
In un 36? aspetto in accordo con il 34? o il 35? aspetto, il primo modulo ausiliario (4?) comprende almeno un blocco di collegamento (42) delimitato inferiormente da una superficie inferiore (420) la quale presenta una distanza, in particolare una distanza minima, (D2T) dal piano di appoggio superiore (21), il secondo modulo ausiliario (4?) comprendendo almeno un rispettivo blocco di collegamento (42) delimitato inferiormente da una rispettiva superficie inferiore (420) la quale presenta una distanza, in particolare una distanza minima, (D21?) dal piano di appoggio (21), detta distanza (D21?) essendo inferiore alla distanza (D2T).
In un 37? aspetto in accordo con il precedente aspetto, il secondo modulo ausiliario (4?) presenta un?altezza complessiva (H4?) inferiore ad un?altezza complessiva (H4?) del primo modulo ausiliario (4?).
In un 38? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 34? al 37?, il primo modulo ausiliario (4?) ed il secondo modulo ausiliario (4?) presentano un medesimo ingombro minimo trasversale o larghezza (L4).
In un 39? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, la macchina (1) comprende due o pi? erogatori (6), in particolare la macchina (1) comprende almeno un ulteriore erogatore (14) emergente dal piano di appoggio (21) ed un ulteriore dispositivo (15) configurato per preparare e/o fornire bevande, ad esempio bibite, succhi di frutta o spremute, l?ulteriore dispositivo (15) essendo connesso all 'ulteriore erogatore (14) ed essendo configurato per inviare bevande all?ulteriore erogatore (14), ? ulteriore erogatore (14) essendo configurato per ricevere bevande dall?ulteriore dispositivo (15) ed erogarle al di sopra del piano di appoggio (21) del modulo principale (2).
In un 40? aspetto in accordo con il precedente aspetto, l?ulteriore dispositivo (15) ? disposto all?interno del vano di alloggiamento (24) del modulo principale (2).
In un 41? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, la macchina (1) comprende almeno un?unit? di controllo (11) connessa con almeno un dispositivo (5, 15) del modulo principale (2) e configurata per:
> ricevere un segnale di comando relativo ad una selezione di una bevanda eseguita da un operatore addetto e/o da un utente,
> comandare una condizione operativa al dispositivo (5, 15) per cui ? prevista preparazione e/o fornitura di una bevanda.
In un 42? aspetto in accordo con il precedente aspetto, l?unit? di controllo (11) ? alloggiata alPinterno del modulo principale (2) e/o all5 interno di un modulo ausiliario (4) ed ? connessa con tutti i dispositivi ed erogatori del modulo principale (2).
In un 43? aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti, la macchina (1) comprende almeno un display (121) configurato per consentire la visualizzazione delle bevande e/o dei prodotti alimentari erogabili dalla macchina (1), in particolare il display (121) essendo inoltre configurato per consentire la visualizzazione di inserzioni pubblicitarie.
In un 44? aspetto in accordo il precedente aspetto, la macchina (1) comprende un?unit? di controllo (11) connessa al display (121) per mezzo di cavi elettrici e/o per mezzo di una connessione senza fili, ad esempio Bluetooth o Wireless, il display (121) essendo configurato per:
> consentire la selezione di bevande e/o prodotti,
> inviare un segnale di comando all?unit? di controllo (11) relativa alla selezione di detta bevanda e/o prodotto alimentare,
l?unit? di controllo (11) essendo configurata per ricevere il segnale di comando dal display (121), elaborare il segnale e successivamente comandare un condizione operativa ad uno o pi? dispositivi (5, 15) per l?erogazione della bevanda e/o prodotto selezionato.
In un 45? aspetto in accordo con il 43? o il 44? aspetto, il display (121) ? del tipo sensibile al tocco ovvero touch screen.
In un 46? aspetto in accordo con il 43? o il 44? o il 45? aspetto, il display (121) ? integrato nel blocco operativo (41) del modulo ausiliario (4).
In un 47? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 43? al 46?, il display (121) ? disposto in corrispondenza di una superficie esterna del blocco operativo (41) del modulo ausiliario (4).
In un 48? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 41? al 47?, la macchina ( 1 ) comprende :
> almeno un?interfaccia fisica (18), ad esempio una porta USB, connessa con l?unit? di controllo (11) e configurata per consentire il collegamento di quest?ultima con dispositivi mobili (120), in particolare smartphone e tablet, e/o
> almeno una scheda di rete connessa con l?unit? di controllo (11) e configurata per consentire il collegamento di quest?ultima con dispositivi mobili (120) per mezzo di reti senza fili, in particolare reti Wireless e Bluetooth, l?unit? di controllo (11) essendo configurata per comunicare con uno pi? dispositivo mobili (120), tramite detta interfaccia fisica (18) e/o tramite detta scheda di rete, e permettere quindi la selezione di bevande e/o prodotti alimentari della macchina erogatrice (1) tramite detti dispositivi mobili (120), l?unit? di controllo (11) essendo inoltre configurata per ricevere il segnale di comando dal dispositivo mobile (120), elaborare il segnale e successivamente comandare un condizione operativa ad uno o pi? dispositivi (5, 15) per l?erogazione della bevanda e/o prodotto selezionato.
In un 49? aspetto in accordo con il precedente aspetto, il modulo principale (2) comprende una porzione di alloggiamento (13) all? interno della quale ? integrata l?interfaccia f?sica (18), la porzione di alloggiamento (13) essendo configurata per consentire il supporto del dispositivo mobile (120) e consentire la connessione tra quest?ultimo e l?interfaccia fisica (18).
In un 50? aspetto in accordo con il 48? o il 49? aspetto, il dispositivo mobile (120) e l?unit? di controllo (11) sono configurati per dialogare mediante un?applicazione installata sul dispositivo mobile (120).
In un 51? aspetto in accordo con il 48? o il 49? o il 50? aspetto, l?unit? di controllo (11) ? configurata per connettersi ad una rete internet e mediante quest?ultima comunicare con uno o pi? dispositivi mobili (120).
In un 52? aspetto ? previsto un procedimento per l?erogazione di bevande per mezzo di una macchina erogatrice di bevande (1) in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti.
In un 53? aspetto in accordo con l?aspetto precedente il procedimento comprende almeno le seguenti fasi:
> selezionare una bevanda,
> comandare, ad almeno un dispositivo (5, 15), una condizione operativa per la preparazione e successiva fornitura della bevanda selezionata mediante almeno un erogatore (6, 14),
> erogare, tramite l?erogatore (6, 14), la bevanda selezionata e ricevuta dal dispositivo (5, 15) al di sopra del piano di appoggio (21) del modulo principale (2).
In un 54? aspetto in accordo con il 52? o 53? aspetto, la preparazione della bevanda ? eseguita da uno o pi? dispositivi (5, 15) disposti all?interno del modulo principale (2) ed al di sotto del piano di appoggio (21), la fase di erogazione della bevanda selezionata prevede l?invio delle bevanda dal dispositivo (5, 15) ad un erogatore (6, 14) posto al di sopra del piano di appoggio superiore (21).
In un 55? aspetto in accordo con il 53? o 54? aspetto, la fase di selezione della bevanda e/o di un prodotto pu? essere effettuata tramite il display (121) della macchina (1) e/o tramite uno o pi? dispositivo mobili (120) dell?utente, ad esempio smartphone e/o tablet.
In un 56? aspetto in accordo con il 53? o il 54? o 55? aspetto, la fase di comando della bevanda viene eseguito tramite l?unit? di controllo (11) la quale:
> riceve il comando di selezione,
> comanda la preparazione della bevanda ad uno o pi? dispositivi (5, 15),
> comanda l?invio della bevanda ad uno o pi? erogatori (6, 14).
In un 57? aspetto ? previsto un procedimento per la realizzazione di una macchina erogatrice (1) di bevande in accordo con una qualsiasi degli aspetti dal 1? al 51?.
In un 58? aspetto in accordo con l?aspetto precedente il procedimento comprende almeno le fasi di:
> predisporre il modulo principale (2),
> predisporre almeno un modulo ausiliario (4),
> predisporre l?elemento di vincolo (3),
> collegare il modulo ausiliario (4) al modulo principale (2) per mezzo dell?elemento di vincolo (3),
il modulo principale (2) ed il modulo ausiliario (4) essendo connessi tra loro per mezzo dell?elemento di vincolo (3) ed essendo configurati per essere movimentati relativamente l?uno rispetto all?altro per definire una pluralit? di posizioni operative differenti.
In un 59? aspetto in accordo con il precedente aspetto, la fase di collegare il modulo ausiliario (4) al modulo principale (2) per mezzo dell?elemento di vincolo (3) comprende almeno una fase d?impegno del blocco di collegamento (42) del modulo ausiliario (4) in corrispondenza della seconda porzione di estremit? (3b) dell?elemento di vincolo (3).
In un 60? aspetto in accordo con il precedente aspetto, la fase di impegnare il modulo ausiliario (4) all?elemento di vincolo (3) ? realizzata in modo tale da permettere la movimentazione rotazionale relativa tra modulo ausiliario (4) e modulo principale (2) attorno all?elemento di vincolo (3).
In un 61? aspetto in accordo con il 58? o il 59? o il 60? aspetto, preliminarmente al collegamento del modulo ausiliario (4) al modulo principale (2), l?elemento di vincolo (3) ? impegnato al modulo principale (2) in corrispondenza della prima porzione di estremit? (3a).
In un 62? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 61? la fase di predisporre l'elemento di vincolo (3) comprende predisporre un elemento di vincolo (3) avente un?estensione longitudinale o altezza (H3), definita dalla distanza tra la sua prima e seconda porzione d?estremit? (3a, 3b), superiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 2 m, ancora pi? in particolare tra 0,7 e 1,5 m, l?estensione longitudinale definendo, in condizioni d?uso della macchina (1) l?altezza (H3) dell?elemento di vincolo (3).
In un 63? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 62?, il modulo principale (2) ed il modulo ausiliario (4) presentano rispettivi fianchi o pareti laterali (23, 44), il procedimento comprendendo la fase di posizionare il modulo ausiliario (4) rispetto al modulo principale (2) in modo tale che uno o pi? fianchi (44) del modulo ausiliario (4) siano affacciati ad uno o pi? rispettivi fianchi (23) del modulo principale (2).
In un 64? aspetto in accordo con il precedente aspetto, la fase posizionare il modulo ausiliario (4) rispetto al modulo principale (2) comprende posizionare i fianchi affacciati (23, 44) rispettivamente del modulo principale (2) e del modulo ausiliario (4) ad una distanza minima (D24) superiore a 0,4 m, in particolare compresa tra 0,4 e 2 ni, ancora pi? in particolare compresa tra 0,4 e 1 m.
In un 65? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 64?, il blocco di collegamento (42) presenta una superficie inferiore (420) rivolta verso il piano di appoggio superiore (21) e delimitante inferiormente detto blocco di collegamento (42), il procedimento comprendendo la fase di posizionare la superficie inferiore (420) ad una prefissata distanza minima (D21) dal piano di appoggio (21) del modulo principale (2) superiore rispetto ad un?estensione in altezza dell?erogatore (6), in particolare detta distanza minima (D21) essendo almeno 2 volte, in particolare da 2 a 4 volte, l?estensione massima in altezza dell?erogatore (6).
In un 66? aspetto in accordo con il precedente aspetto, la fase di posizionare la superficie inferiore (420) ad una prefissata distanza minima (D21) dal piano di appoggio (21) del modulo principale (2) comprende posizionare la superficie inferiore (420) ad una distanza minima (D21) maggiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 2 m, ancora pi? in particolare tra 0,7 e 1,5 m, opzionalmente detta distanza (D21) essendo sostanzialmente uguale ad un?altezza (H3) dell?elemento di vincolo (3).
In un 67? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 56? al 64?, la fase di predisporre il modulo principale (2) comprende posizionare l?erogatore (6) in emersione dal piano di appoggio superiore (21) ad una distanza da quest?ultimo compresa tra 20 e 50 cm, in particolare tra 20 e 40 cm,
In un 68? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 67?, la fase di predisposizione del modulo principale (2) comprende la realizzazione di quest?ultimo in modo tale che lo stesso presenti un?altezza complessiva (H2) superiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 1 ,5 m.
In un 69? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 68?, la fase di predisposizione del modulo principale (2) comprende la realizzazione di quest?ultimo in modo tale che lo stesso presenti un ingombro minimo trasversale o larghezza (L2), misurato ortogonalmente ad una direzione di sviluppo in altezza dello stesso modulo principale (2), superiore a 0,4 m, in particolare compreso tra 0,45 e 1,5 m.
In un 70? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 69?, la fase di predisporre almeno un modulo ausiliario (4) comprende la realizzazione di quest?ultimo in modo tale che lo stesso presenti un?altezza complessiva (H4) superiore ad 1 ,5 m, in particolare compresa tra 1 ,8 e 3.
In un 71? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 70?, la fase di predisporre almeno un modulo ausiliario (4) comprende la realizzazione di quest?ultimo in modo tale che lo stesso presenti un ingombro minimo trasversale o larghezza (L4), misurato ortogonalmente ad una direzione di sviluppo in altezza dello stesso modulo ausiliario (4), superiore a 0,4 m, in particolare compreso tra 0,45 e 1 ,5 m.
In un 72? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 71?, il modulo principale (2) presenta un?altezza (H2) ed il modulo ausiliario (4) presenta un?altezza complessiva (H4), la fase di predisporre almeno un modulo ausiliario (4) comprendendo predisporre un modulo ausiliario (4) la cui altezza complessiva (H4) presenta un rapporto con l?altezza (H2) del modulo principale (2) superiore a 1 ,2, in particolare compreso tra 1 ,5 e 3.
In un 73? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 72?, la fase di predisporre almeno un modulo ausiliario (4) comprende predisporre un modulo ausiliario (4) il cui blocco di collegamento (42) si estende per una lunghezza (T42) massima superiore ad un ingombro massimo trasversale, in particolare una lunghezza, (T2) del modulo principale (2), misurato trasversalmente ad una direzione di estensione in altezza dello stesso modulo principale (2).
In un 74? aspetto in accordo con il precedente aspetto, il rapporto tra la lunghezza (T42) massima del blocco di collegamento (42) e detto ingombro massimo trasversale o lunghezza (T2) del modulo principale (2) ? superiore a 1,2, in particolare compreso tra 1,3 e 3.
In un 15? aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 74?, la fase di predisporre almeno un modulo ausiliario (4) comprende la realizzazione di un modulo ausiliario (4) avente una sagoma sostanzialmente ad ?L rovesciata?, in particolare il blocco operativo (41) definendo la porzione della ?L rovesciata? a sviluppo sostanzialmente verticale ed il blocco di collegamento (42) definendo la porzione della ?L rovesciata? a sviluppo sostanzialmente orizzontale.
In un 76? aspetto in accordo uno qualsiasi degli aspetti dal 58? al 75?, la fase di predisporre almeno un modulo ausiliario (4) comprende realizzare almeno un primo modulo ausiliario (4?) ed almeno un secondo modulo ausiliario (4?).
In un 77? aspetto in accordo con il precedente aspetto, il primo modulo ausiliario (4?) ed il secondo modulo ausiliario (4?) comprendono rispettivamente un blocco di collegamento (42) delimitato inferiormente da una superficie inferiore (420), il procedimento comprendendo la fase di posizionare la superficie inferiore (420) del primo modulo ausiliario (4?) ad una distanza (D21 ?) dal piano di appoggio superiore (21) e la fase di posizionare la superficie inferiore (420) del secondo modulo ausiliario (4?) ad una distanza (D21?) dal piano di appoggio superiore (21), detta distanza (D21?) essendo inferiore alla distanza (D21?).
In un 78? aspetto in accordo con il 76? o il 77? aspetto, la fase di predisporre il primo modulo ausiliario (4?) ed il secondo modulo ausiliario (4?) comprende la realizzazione di un primo modulo ausiliario (4?) avente un?altezza (H4?) ed un secondo modulo ausiliario (4?) avente un?altezza (H4?) inferiore all?altezza (H4?).
In un 79? aspetto in accordo con il 76? o il 77? o il 78? aspetto, la fase di predisporre il primo modulo ausiliario (4?) ed il secondo modulo ausiliario (4?) comprende la realizzazione di un primo modulo ausiliario (4?) ed un secondo modulo ausiliario (4?) aventi un medesimo ingombro minimo trasversale o larghezza (L4).
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Alcune forme realizzative ed alcuni aspetti del trovato saranno qui di seguito descritti con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo in cui:
P Le figure 1-3 sono rispettive viste prospettiche rappresentanti schematicamente una macchina erogatrice di bevande, in accordo la presente invenzione, disposta in differenti condizioni operative;
> La figura 4 ? una vista prospettica di dettaglio di un modulo principale della macchina erogatrice di bevande in accordo con la presente invenzione;
> La figura 5 ? una vista prospettica di dettaglio della base principale della macchina erogatrice di bevande in accordo con la presente invenzione; > La figura 6 ? uno schema illustrante le possibili connessioni tra alcuni componenti della macchina erogatrice di bevande in accordo con la presente invenzione;
> La figura 7 rappresenta una sezione della macchina erogatrice di bevande di figura 1 in accordo con la presente invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Macchina erogatrice di bevande
Con riferimento alle figure, con 1 ? complessivamente indicata una macchina erogatrice di bevande in accordo con la presente invenzione. La macchina erogatrice di bevande 1 pu? essere atta ad erogare caff?, bevande calde (quali cappuccino, t?, cioccolata calda e simili), bevande calde o fredde e/o altre bibite (quali ad esempio spremute, succhi di frutta),
Come visibile dalla unite figure, la macchina 1 comprende almeno un modulo principale 2, un elemento di vincolo 3, almeno un modulo ausiliario 4 ed almeno un dispositivo configurato per preparare e/o fornire bevande, in particolare caff? e simili bevande calde, come verr? di seguito dettagliato.
Il modulo principale 2 comprende essenzialmente un banco avente un piano di appoggio superiore 21, una porzione di estremit? inferiore 22, ? delimitato lateralmente da fianchi 23; il modulo 2 definisce al suo interno un vano di alloggiamento 24 all? interno del quale sono impegnati gli accessori per la preparazione e fornitura delle bevande, ad esempio un dispositivo 5 per la preparazione di caff? e/o bevande calde ed un dispositivo ausiliario 15 per la preparazione e fornitura di bibite.
Il piano di appoggio 21 rappresenta sostanzialmente un piano di lavoro, che un operatore addetto e/o un?utente della macchina 1 possono agevolmente sfruttare all?atto dell?utilizzo della macchina 1, ad esempio per l?appoggio delle bevande. Il modulo principale 2 comprende inoltre almeno un erogatore 6 il quale si sviluppa in emersione dal piano di appoggio 21 ed ? operativamente connesso con uno o pi? dispositivi per la preparazione e la fornitura di bevande, ad esempio mediante una tubazione di mandata 7 (vedasi figura 4). L?erogatore 6 ? atto ad erogare bevande al di sopra del piano di appoggio 21, vale a dire ad una quota superiore rispetto alla quota del piano di appoggio 21, come illustrato nel dettaglio in figura 5.
Come sopra brevemente descritto, aH?interno del vano di alloggiamento 24 ? presente almeno un dispositivo per la preparazione e fornitura delle bevande. In figura 4 ? stato illustrato, in via non limitativa, un modulo principale 2 comprendente un dispositivo 5 ed un ulteriore dispositivo 15 configurati per la preparazione di bevande; questi dispositivi possono essere identici e consentire la preparazione delle medesime bevande oppure possono comprendere diversificate apparecchiature e consentire la preparazione di bevande di diversa natura.
Nel dettaglio, il dispositivo 5 pu? essere fluidodinamicamente connesso con una sorgente S, la quale pu? essere costituita da una rete di distribuzione idrica o da un contenitore d?acqua 8 disposto all?interno del vano di alloggiamento 24 (vedasi figura 4). Il contenitore d?acqua 8 pu? essere ricaricato manualmente o automaticamente; nel caso di ricarica automatica, il contenitore d?acqua 8 pu? essere esso stesso connesso con una rete di distribuzione idrica che ne provvede, ad esempio mediante opportuni organi valvolari, a ripristinare automaticamente il livello dell?acqua quando questo scende al di sotto di una determinata soglia. Il dispositivo 5 pu? inoltre essere dotato di uno o pi? ulteriori contenitori (non illustrati nelle allegate figure) destinati a stoccare una o pi? sostanze alimentari per la preparazione di bevande. Tali sostanze alimentari per la preparazione di bevande possono essere ad esempio costituite da caff? in grani o sostanze in polvere, quale caff? in polvere. Il dispositivo 5 pu? essere configurato per ricevere acqua dalla sorgente S, miscelare l?acqua ricevuta dalla sorgente S con una prefissata quantit? di sostanza alimentare per preparare una bevanda ed inviare la bevanda all?erogatore 6. In particolare, il dispositivo 5 ? atto ad erogare dal primo erogatore 6 caff?, bevande calde (quali cappuccino, t?, cioccolata calda e simili) e/o bevande calde o fredde in genere contenenti caffeina. II dispositivo 5 pu? essere ad esempio una macchina del caff?, dove per macchina del caff? si intende una macchina in grado di erogare una pluralit? di bevande, analogamente alle macchine del caff? installate solitamente aH?interno dei distributori automatici di bevande.
In condizioni operative del dispositivo 5, quest?ultimo invia la bevanda preparata all?erogatore 6 mediante la tubazione di mandata 7; l?erogatore 6 riceve quindi la bevanda e la eroga al di sopra del piano di appoggio 21, ad esempio in corrispondenza di una opportuna porzione indicatrice 9, la quale ? atta a segnalare la zona in corrispondenza della quale deve essere posizionata la tazza o la tazzina destinata a ricevere la bevanda (vedasi figura 5). La porzione indicatrice 9 ? disposta in corrispondenza del piano di appoggio 21 e pu? emergere rispetto ad essa o essere realizzata a filo con il piano di appoggio 21. Nelle unite figure ? stata inoltre illustrata una configurazione in cui il modulo principale 2 comprende un ulteriore erogatore 14 connesso con l?ulteriore dispositivo 15. La presenza di una pluralit? di dispositivi e relativi erogatori consente alla macchina 1 di preparare e fornire da differenti erogatori bevande di diversa natura. Vantaggiosamente, la macchina 1 comprende almeno un ulteriore erogatore 14 ed un secondo dispositivo 15 configurati per preparare e/o fornire bevande, ad esempio succhi di frutta o spremute. L?ulteriore dispositivo 15 ? anch?esso disposto all?interno del modulo principale 2, in particolare all? interno del vano di alloggiamento 24. L?ulteriore dispositivo 15 ? operativamente connesso con l?erogatore 14, ad esempio mediante una rispettiva tubazione di mandata 16 (vedasi figura 4). Cos? come il primo erogatore 6, l?erogatore 14 emerge dal piano di appoggio 21 ed ? atto ad erogare bevande al di sopra del piano di appoggio 21, vale a dire ad una quota superiore rispetto alla quota del piano di appoggio 21. Preferibilmente, come illustrato ad esempio in figura 1, gli erogatori 6, 14 sono disposti in corrispondenza di porzioni opposte del modulo principale 2.
Come per il dispositivo 5, Tulteriore dispositivo 15 pu? essere fluidodinamicamente connesso con una sorgente S. L?ulteriore dispositivo 15 pu? tuttavia differenziarsi dal dispositivo 5 per la tipologia di bevande che ? in grado di erogare. Ad esempio, come precedentemente detto il dispositivo 5 pu? essere atto ad erogare dal primo erogatore 6 caff?, bevande calde (quali cappuccino, t?, cioccolata calda e simili) e/o bevande calde o fredde in genere contenenti caffeina, mentre il dispositivo 15 pu? essere atto ad erogare bibite quali spremute e succhi di frutta. Il dispositivo 15 pu? presentare connessioni operative analoghe a quelle descritte per il dispositivo 5; ad esempio, figura 6 mostra la connessione operativa dei dispositivi 5, 15.
La macchina 1 pu? comprendere un unico dispositivo 5 in grado di erogare bevande, ad esempio un unico dispositivo 5 configurato per erogare esclusivamente caff? oppure un unico dispositivo 5 in grado di preparare e fornire bevande di qualsiasi tipo (ad esempio caff?, t?, bibite, succhi di frutta, spremute). Tale unico dispositivo 5 pu? essere ad esempio connesso con entrambi gli erogatori 6, 14.
Dal punto di vista dimensionale, il modulo principale 2 pu? presentare un?altezza complessiva H2 superiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 1 ,5 m. L?altezza I-I2 del modulo principale 2 ? corrispondente ad una quota atta a fornire un comodo piano di appoggio 21 per gli utenti che si interfacciano alla macchina 1. Inoltre, il modulo principale 2 pu? presentare un ingombro minimo trasversale o larghezza L2, misurato ortogonalmente ad una direzione di sviluppo in altezza dello stesso modulo principale 2, superiore a 0,4 m, in particolare compreso tra 0,45 e 1,5 m. La larghezza L2 pu? essere calcolata come distanza tra fianchi 23 contrapposti del modulo principale 2 (vedasi figura 2).
Analizzando maggiormente nel dettaglio la struttura della macchina 1 ? possibile osservare che quest?ultima comprende almeno un elemento di vincolo 3 impegnato al modulo principale 2 ed emergente da quest?ultimo. Nel dettaglio, l?elemento di vincolo 3 si estende lungo una direzione di sviluppo prevalente sostanzialmente verticale tra una prima ed una seconda porzione di estremit? 3 a, 3b. Preferibilmente, la prima porzione di estremit? 3a ? una porzione di estremit? inferiore dell?elemento di vincolo 3 e la seconda porzione di estremit? 3b ? una porzione di estremit? superiore dell?elemento di vincolo 3. L?elemento di vincolo 3 ? impegnato al modulo principale 2 in corrispondenza della prima porzione di estremit? 3a, mentre in corrispondenza della seconda porzione di estremit? 3b ? impegnato ad uno o pi? moduli ausiliari 4. La prima porzione di estremit? 3a pu? essere impegnata ad una quota sostanzialmente pari rispetto a quella del piano di appoggio 21 o ad una quota inferiore rispetto alla quota del piano di appoggio 21 (vedasi figura 7).
Nelle unite ligure ? stata rappresentata, in via non limitativa, una configurazione della macchina 1 presentante un solo elemento di vincolo 3. Alternativamente ? possibile prevede due o pi? elementi di vincolo 3 ciascuno dei quali ? atto ad impegnarsi ad almeno un modulo ausiliario 4 e quindi collegare quest?ultimo con il modulo principale 2.
Ciascun elemento di vincolo 3 pu? essere fissato al modulo principale 2 e quindi essere solidale a quest?ultimo oppure pu? essere incernierato a quest?ultimo in modo da essere mobile relativamente al modulo principale 2. Strutturalmente, l?elemento di vincolo 3 comprende una colonna, in particolare interamente a sezione circolare.
Sotto il profilo dimensionale, l?elemento di vincolo 3 presenta un?estensione longitudinale o altezza H3, definita dalla distanza tra la sua prima e seconda porzione d?estremit? 3a, 3b, superiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 2 m, ancora pi? in particolare tra 0,7 e 1,5 m. L?estensione longitudinale definisce, in condizioni d?uso della macchina 1, l?altezza H3 dell?elemento di vincolo 3 (figura 7).
Come sopra brevemente accennato, la macchina 1 pu? comprendere almeno un modulo ausiliario 4 impegnato a lato del modulo principale 2. in una configurazione preferenziale ma non limitativa dell?invenzione, la macchina 1 pu? tuttavia essere dotata di due o pi? moduli ausiliari 4 (nelle unite figure illustrati un primo ed un secondo modulo ausiliario 4? e 4?). Viene di seguito riportata la descrizione del modulo ausiliario 4 con riferimento ad un singolo modulo ausiliario 4, tenendo tuttavia presente che la macchina 1 comprende almeno un modulo ausiliario 4, e quindi le caratteristiche che seguiranno con riferimento ad un modulo ausiliario 4 si applicano al primo modulo ausiliario 4?, al secondo modulo ausiliario 4? e ad ulteriori eventuali moduli ausiliari 4 che la macchina 1 pu? comprendere.
Il modulo ausiliario 4 comprende un blocco operativo 41 ed un blocco di collegamento 42 ed ? delimitato lateralmente da fianchi 44, che si sviluppano in corrispondenza del blocco operativo 41 e del blocco di collegamento 42. Il blocco operativo 42 fornisce utilit? aggiuntive per l?utente rispetto a quelle che offre il modulo principale 2, e costituisce il blocco del modulo ausiliario 4 con il quale l?utente ? destinato ad interfacci arsi all?atto dell?utilizzo della macchina 1, mentre il blocco di collegamento 42 funge da elemento strutturale che congiunge il blocco operativo 41 con l?elemento di vincolo 3. Il blocco operativo 42 pu? comprendere una vetrina per l?esposizione di alimenti, una credenza, una unit? frigorifera, un mobiletto, un distributore di alimenti e/o bevande, un bancone del tipo da bar. Per aumentare gli spazi a disposizione per l?esposizione o lo stoccaggio di beni e/o alimenti, il blocco operativo 41 pu? fornire almeno un piano di appoggio aggiuntivo e pu? comprendere una o pi? mensole ribaltabili, uno o pi? cassetti, uno o pi? scompartimenti.
Dal punto di vista strutturale, il blocco operativo 41 si estende lungo una direzione di sviluppo prevalente tra una prima ed una seconda porzione di estremit? 4 la, 41b. Preferibilmente, la prima porzione di estremit? 41 a ? una porzione di estremit? inferiore del blocco operativo 41 e la seconda porzione di estremit? 4 1 b ? una porzione di estremit? superiore del blocco operativo 41. Il blocco di collegamento 42 si sviluppa trasversalmente al blocco operativo 41 a partire dalla seconda porzione di estremit? 41b del blocco operativo 41; preferibilmente, il blocco di collegamento 42 ed il blocco operativo 41 sono solidali tra loro. Il blocco di collegamento 42 si sviluppa lungo una direzione sostanzialmente orizzontale, la quale ? sostanzialmente ortogonale alla direzione sostanzialmente verticale di sviluppo del blocco operativo 41. Il blocco di collegamento 42 connette il modulo ausiliario 4 con l?elemento di vincolo 3 e, essendo l?elemento di vincolo 3 impegnato al modulo principale 2, con il modulo principale 2. In particolare, il blocco di collegamento 42 ? impegnato all?elemento di vincolo 3 in corrispondenza della seconda porzione di estremit? 3b del elemento di vincolo 3.
Il blocco di collegamento 42 presenta una lunghezza T42 e pu? svilupparsi per almeno una frazione della sua lunghezza T42 al di sopra del modulo principale 2, fungendo sostanzialmente da ponte di collegamento che connette il blocco operativo 41 con l?elemento di vincolo 3 sovrastando il modulo principale 2. Preferibilmente, il blocco di collegamento 42 pu? estendersi per una lunghezza T42 superiore ad una lunghezza T2 del modulo principale 2 (vedasi figura 2). Inoltre, come illustrato nelle allegate figure, il modulo ausiliario 4 pu? presentare una conformazione ad ?L rovesciata?, in cui il blocco operativo 41 costituisce la porzione della ?L rovesciata? a sviluppo sostanzialmente verticale ed il blocco di collegamento 42 costituisce la porzione della ?L rovesciata? a sviluppo sostanzialmente orizzontale.
Come illustrato ad esempio in figura 7, il blocco di collegamento 42 pu? essere impegnato alla seconda porzione di estremit? 41 b del blocco operativo 41 ed alla seconda porzione d?estremit? 3b dell?elemento di vincolo 3 in corrispondenza di porzioni opposte, ad esempio di porzioni di estremit? opposte. Il blocco di collegamento 42 ? connesso al modulo principale 2 tramite l?elemento di vincolo 3 in modo tale da consentire la movimentazione relativa del modulo ausiliario 4 rispetto al modulo principale 2 e/o viceversa. La movimentazione relativa tra modulo ausiliario 4 e modulo principale 2 pu? essere una rotazione, ed in particolare una rotazione descritta attorno all?elemento di vincolo 3, il quale rappresenta l?elemento cardinale della rotazione. In altri termini, il modulo ausiliario 4 pu? essere impegnato all?elemento di vincolo 3 in modo tale da poter descrivere, all?atto della sua movimentazione, una traiettoria circonferenziale attorno all?elemento di vincolo 3. Per via della possibilit? di movimentare il modulo ausiliario 4 rispetto al modulo principale 2 e/o viceversa, la macchina 1 pu? assumere una pluralit? di configurazioni operative.
Ad esempio, le figure 1, 2 e 3 illustrano una macchina 1 comprendente un modulo principale 2 ed un primo ed un secondo modulo ausiliario 4?, 4? in diverse configurazioni operative, che si differenziano tra loro proprio per il reciproco posizionamento dei moduli 2, 4?, 4?.
Figura 1 illustra una prima configurazione operativa della macchina 1 dove i moduli ausiliari 4?, 4? sono sostanzialmente allineati con il modulo principale 2; la prima configurazione operativa rappresenta quindi la configurazione operativa a minor ingombro laterale della macchina 1.
Figura 2 illustra una seconda configurazione operativa in cui vi ? un primo modulo ausiliario 4? disposto in sostanziale allineamento con il modulo principale 2 come nella prima configurazione operativa, mentre il secondo modulo ausiliario 4? ? ruotato rispetto al modulo principale 2 ed al primo modulo ausiliario 4?. In altri termini, nella seconda configurazione operativa il secondo modulo ausiliario 4? ? sfalsato rispetto al modulo principale 2 ed al primo modulo ausiliario 4?. La seconda configurazione operativa pu? essere ottenuta ad esempio a partire dalla prima configurazione operativa facendo ruotare, ad esempio spingendolo manualmente, il secondo modulo ausiliario 4? attorno al elemento di vincolo 3.
Figura 3 illustra una terza configurazione operativa sostanzialmente simile alla seconda configurazione operativa in quanto illustra una macchina 1 in cui il secondo modulo ausiliario 4? ? sfalsato rispetto al modulo principale 2 ed al primo modulo ausiliario 4?, i quali sono invece sostanzialmente allineati. La terza configurazione operativa si differenzia dalla seconda configurazione operativa per l?angolo di sfasamento del secondo modulo ausiliario 4? rispetto al primo modulo ausiliario 4? ed al modulo principale 2.
Le movimentazioni del modulo principale e del primo e del secondo modulo ausiliario 4?, 4? possono essere indipendenti tra loro; in altri termini, ad esempio, ? possibile movimentare il primo modulo ausiliario 4? attorno all?elemento di vincolo 3 senza dover necessariamente movimentare anche il modulo principale 2 o il secondo modulo ausiliario 4?.
In accordo con una forma realizzativa della presente invenzione, il primo ed il secondo modulo ausiliario 4?, 4? e/o il modulo principale 2 possono essere dimensionati in modo tale per cui il secondo modulo ausiliario 4? pu? essere completamente collocato al di sotto del primo modulo ausiliario 4?. In altri termini, in tale configurazione operativa (non illustrata nelle allegate figure) sia il blocco di collegamento 42 che il blocco operativo 41 del secondo modulo ausiliario 4? possono essere completamente disposti al di sotto del blocco di collegamento 42 del primo modulo ausiliario 4?, ed in particolare il blocco operativo 41 del secondo modulo ausiliario 4? ? interposto tra un fianco 23 del modulo principale 2 ed il blocco operativo 41 del primo modulo ausiliario 4?. Dal punto di vista concettuale, tale configurazione pu? essere raggiunta partendo dal reciproco posizionamento che i moduli 2, 4?, 4? assumono nella prima configurazione operativa e ruotando il secondo modulo ausiliario 4? di 180? attorno all?elemento di vincolo 3. Il grado di libert? rotazionale del modulo principale 2 e del modulo ausiliario 4 pu? essere tale per cui ? possibile una rotazione di ogni singolo modulo 2, 4 (attorno alFelemento di vincolo 3) di un arco di circonferenza definente un angolo fino a 360?. Qualora una rotazione completa di 360? dei moduli 2, 4 attorno all?elemento di vincolo 3 non sia possibile, i vincoli alla rotazione possono essere dati dai reciproci ingombri dei moduli 2, 4.
Per facilitare la movimentazione del modulo ausiliario 4 attorno all?elemento di vincolo 3, il modulo ausiliario 4 pu? comprendere una o pi? rotelle 10 in corrispondenza di una sua porzione di estremit? inferiore 43, come illustrato in figura 7. Le rotelle 10 possono essere ad esempio disposte al di sotto del blocco operativo 41 del modulo ausiliario 4. Figura 7 illustra inoltre anche un modulo principale 2 dotato di rotelle 10 in corrispondenza della sua porzione di estremit? inferiore 22. La previsione di rotelle 10 semplifica la movimentazione dei moduli 2, 4, che pu? avvenire semplicemente spingendo i moduli 2, 4 stessi, come avviene per i comuni carrelli. Al termine dell?installazione e/o del montaggio della macchina 1 o comunque qualora si sia gi? scelta la configurazione operativa ottimale della macchina 1 con riferimento al reciproco posizionamento dei moduli 2, 4, limitare o inibire la movimentazione dei moduli 2, 4 pu? essere particolarmente vantaggioso per garantire uno stabile posizionamento della macchina 1. A tale scopo, qualora si prevedano rotelle 10 per uno o pi? moduli 2, 4, le rotelle 10 possono essere dotate di un meccanismo di blocco (non illustrato nelle allegate figure) configurato per limitare o inibire la movimentazione dei moduli 2, 4. Il meccanismo di blocco pu? essere azionabile indipendentemente per ogni singola rotella 10 di ogni singolo modulo 2, 4 o comunque indipendentemente per ogni singolo modulo 2, 4.
Sotto il profilo dimensionale il modulo ausiliario 4 pu? presentare un?altezza complessiva H4 superiore ad 1,5 m, in particolare compresa tra 1,8 e 3 m. In particolare, il modulo ausiliario 4 pu? presentare un?altezza complessiva H4 il cui rapporto con l?altezza H2 del modulo principale 2 ? superiore a 1,2, in particolare compreso tra 1,5 e 3. L?altezza complessiva H4 ? calcolata come distanza tra la sommit? del blocco di collegamento 42 ed una porzione di estremit? inferiore 43 del blocco operativo 41. In particolare, l?altezza H4 e la distanza tra una superf?cie inferiore 420 del blocco di collegamento 42 e la prima porzione di estremit? 41 a del blocco operativo 41 possono assumere un valore tale per cui un utente, all?atto dell?utilizzo della macchina 1, pu? agevolmente operare al di sotto del blocco di collegamento 42 del modulo ausiliario 4.
Qualora siano previsti un primo ed un secondo modulo ausiliario 4?, 4?, essi possono presentare una rispettiva altezza H4?, H4?. Preferibilmente, l?altezza H4? del primo modulo ausiliario 4? ? maggiore dell?altezza H4? del secondo modulo ausiliario 4?; ad esempio, l?altezza H4? pu? essere almeno pari ad 1,5 m, mentre l?altezza H4? pu? essere almeno pari ad 1,75 m, in particolare almeno pari a 2 m.
Il modulo ausiliario 4 presenta inoltre un ingombro minimo trasversale o larghezza L4, misurato ortogonalmente ad una direzione di sviluppo in altezza dello stesso modulo ausiliario 4, superiore a 0,4 m, in particolare compreso tra 0,45 e 1,5 m. Larghezza L4 pu? essere calcolata come distanza tra fianchi 44 contrapposti del modulo ausiliario 4. La larghezza L4 pu? essere inoltre calcolata in corrispondenza del blocco operativo 41 o in corrispondenza del blocco di collegamento 42, come illustrato figura 1. La larghezza L4 del modulo ausiliario 4 pu? essere costante lungo la sua altezza H4; in particolare, il blocco operativo 41 ed il blocco di collegamento 42 possono presentare la stessa larghezza L4. Preferibilmente, la larghezza L4 del modulo ausiliario 4 ? sostanzialmente pari alla larghezza L2 del modulo principale 2; ci? ? particolarmente vantaggioso dal punto di vista dell?ingombro complessivo della macchina 1. Infatti, prevedere larghezze L2, L4 sostanzialmente pari tra loro minimizza l?ingombro complessivo della macchina 1 nella prima configurazione operativa (con modulo principale 2 e moduli/o ausiliari/o 4 allineati tra loro), evitando sporgenze laterali. Inoltre, qualora vengano previsti un primo ed un secondo modulo ausiliario 4?, 4?, essi possono presentare una stessa larghezza L4.
Per quanto riguarda il reciproco posizionamento, il modulo principale 2 ed il modulo ausiliario 4 possono essere posizionati in modo tale che uno o pi? fianchi 44 del modulo ausiliario 4 siano affacciati ad uno o pi? fianchi 23 del modulo principale 2.
In particolare, fianchi affacciati 23, 44 rispettivamente del modulo principale 2 e del modulo ausiliario 4 sono posti ad una distanza minima D24 superiore a 0,4 m, in particolare compresa tra 0,4 e 2 m, ancora pi? in particolare compresa tra 0,4 e 1 m. tale distanza pu? essere calcolata in direzione sostanzialmente orizzontale e/o perpendicolare ad almeno un fianco 23, 44. In particolare, la distanza D24, definendo uno spazio libero tra modulo principale 2 e del modulo ausiliario 4, pu? assumere un valore tale per cui un utente, all?atto dell?utilizzo della macchina 1, pu? agevolmente transitare tra i fianchi 23, 44 affacciati del modulo principale 2 e del modulo ausiliario 4.
In funzione della configurazione operativa, i fianchi 23, 44 reciprocamente affacciati possono variare; in altri termini, in seguito ad una movimentazione relativa tra modulo ausiliario 4 e modulo principale 2, uno stesso fianco 44 del modulo ausiliario 4 pu? essere affacciato a diversi fianchi 23 del modulo principale 2 in funzione della specifica configurazione operativa assunta dalla macchina 1 (vedasi ad esempio figure 1, 2 e 3). in seguito alla movimentazione relativa tra modulo ausiliario 4 e modulo principale 2, la distanza D24 tra fianchi 23, 44 pu? variare o rimanere costante.
La macchina 1 pu? prevedere inoltre una distanza D21 tra il piano di appoggio superiore 21 e una superficie inferiore 420 del blocco di collegamento 42.
In particolare, la superficie inferiore 420 presenta una prefissata distanza minima D21 dal piano di appoggio 21 del modulo principale 2 superiore ad un?estensione in altezza degli erogatori del modulo 2 (erogatori 6 e 14); la distanza minima D21, tra la superficie inferiore 420 del blocco di collegamento 42 ed il piano di appoggio superiore 21, ? almeno 2 volte, in particolare da 2 a 4 volte, l?estensione massima in altezza degli erogatori. In maggiore dettaglio, la distanza minima D21, tra la superficie inferiore 420 del blocco di collegamento 42 ed il piano di appoggio superiore 21, ? maggiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 2 m, ancora pi? in particolare tra 0,7 e 1,5 m; opzionalmente detta distanza D21 ? sostanzialmente uguale all?altezza dell?elemento di vincolo 3. Tale distanza D21 pu? essere calcolata in direzione sostanzialmente verticale e perpendicolare ad almeno uno tra il piano di appoggio 21 e la superf?cie inferiore 420 del blocco di collegamento 42 (vedasi figura 3). Preferibilmente, la distanza D21 rimane costante all?atto della movimentazione relativa del modulo ausiliario 4 rispetto al modulo principale 2 e/o viceversa. In particolare, a seguito e durante la movimentazione relativa tra modulo ausiliario 4 e modulo principale 2, il piano di appoggio 21 e la superficie inferiore 420 del blocco di collegamento 42 rimangono anche reciprocamente paralleli. Come illustrato in figura 1, qualora siano previsti un primo ed un secondo modulo ausiliario 4?, 4?, ad esempio un primo ed un secondo modulo ausiliario 4?, 4? con due rispettive altezze H4\ H4? differenti tra loro, la macchina I pu? prevedere differenti distanze D21?, D21? rispettivamente dalla superficie inferiore 420 del blocco di collegamento 42 del primo modulo ausiliario 4? al piano di appoggio 21 (vale a dire D21?) e dalla superficie inferiore 420 del blocco di collegamento 42 del secondo modulo ausiliario 4? al piano di appoggio 21 (vale a dire D21?).
La macchina 1 pu? inoltre comprendere una unit? di controllo 11 operativamente comiessa con il dispositivo 5 (vantaggiosamente con tutti i dispositivi per la preparazione e fornitura di bevande della macchina 1) e configurata per:
> ricevere un segnale di comando relativo ad una selezione di una bevanda eseguita da un operatore addetto e/o da un utente,
> comandare una condizione operativa al dispositivo (vantaggiosamente al dispositivo 5 e/o all?ulteriore dispositivo 15) per cui ? prevista la preparazione e/o fornitura di una bevanda.
L?unit? di controllo 11 ? alloggiata all?interno del modulo principale 2 e/o all?interno di un modulo ausiliario 4 ed ? connessa con tutti i dispositivi ed erogatori del modulo principale 2.
La condizione operativa del dispositivo 5 e/o dell?ulteriore dispositivo 15 pu? essere comandata mediante un dispositivo di input 12; la macchina 1 pu? comprendere il dispositivo di input 12 o essere configurata per dialogare/comunicare con esso (ad esempio mediante l?unit? di controllo 11). Il dispositivo di input 12 pu? essere ad esempio un dispositivo mobile 120 (quale un cellulare o un tablet o un laptop) o un display 121. Il display 120 pu? essere del tipo sensibile al tocco (touch screen) per permettere la selezione della condizione operativa del dispositivo 5 e/o dell?ulteriore dispositivo 15 e pu? essere integrato nel blocco operativo 41 del modulo ausiliario 4. Vantaggiosamente, il display 121 ? disposto in corrispondenza di una superficie esterna del blocco operativo 41 (vedasi figura 1). La macchina 1 pu? comprendere una scheda di rete per permettere la comunicazione operativa tra il dispositivo di input 12 e il dispositivo 5 e/o dell?ulteriore dispositivo 15 mediante l?unit? di controllo 11. La comunicazione operativa tra il dispositivo di input 12 e l?unit? di controllo 11 pu? essere del tipo cablato o wireless e pu? avvenire ad esempio mediante una connessione internet. Vantaggiosamente, qualora il dispositivo di input sia un display 121, pu? essere prevista una connessione cablata, mentre qualora il dispositivo di input sia un dispositivo mobile 120, la connessione con il dispositivo 5 pu? essere del tipo wireless. In figura 6 sono schematicamente illustrate le connessioni operative tra il dispositivo mobile 120 e l?unit? di controllo 11 e tra il display 121 e l?unit? di controllo 11, ed inoltre tra l?unit? di controllo li ed il dispositivo 5 (o primo dispositivo 5) e tra l?unit? di controllo 11 ed un secondo dispositivo 15 configurato per preparare e/o fornire bevande, il quale verr? descritto in dettaglio nel prosieguo.
Previa selezione di una condizione operativa del dispositivo 5 e/o dell?ulteriore dispositivo 15, il dispositivo di input 12 stesso determina l?attivazione della condizione operativa selezionata del dispositivo 5 e/o delPulteriore dispositivo 15 mediante l?unit? di controllo 11. La selezione della condizione operativa del dispositivo (dispositivo 5 e/o ulteriore dispositivo 15) ? effettuata mediante il dispositivo di input 12 e pu? corrispondere ad esempio alla selezione di un determinato caff? o bevanda tra quelle disponibili in una lista preimpostata disponibile sul dispositivo di input 12. A tale scopo, sul dispositivo di input 12 pu? essere installata un?applicazione che permette per l?appunto la selezione di una determinata bevanda destinata ad essere erogata dalla macchina 1, L?applicazione ? configurata per fare dialogare il dispositivo di input 12 e l?unit? di controllo 11 ed ? particolarmente vantaggiosa nel caso in cui il dispositivo di input 12 sia un dispositivo mobile 120. In tal caso, l?applicazione pu? anche essere configurata per comandare l?attivazione di una condizione operativa del dispositivo 5 non solo in modalit? wireless, ma anche da remoto.
Vantaggiosamente, l?unit? di controllo 11 ed il dispositivo di input 12 possono essere configurati per dialogare/comunicare attraverso uno dei seguenti canali: segnale radio, Bluetooth, Wi-Fi (ad esempio mediante una rete Wi-Fi disponibile in-loco nel luogo dove ? installata la macchina), canali di comunicazione dati quali 3G, 4G o simili.
Nel dettaglio, la macchina 1 pu? comprendere almeno un?interfaccia fisica 18, ad esempio una porta USB, connessa con l?unit? di controllo 11 e configurata per consentire il collegamento di quest?ultima con dispositivi mobili 120, in particolare smartphone e tablet, e/o almeno una scheda di rete connessa con l?unit? di controllo 11 e configurata per consentire il collegamento di quest?ultima con dispositivi mobili 120 per mezzo di reti senza fili, in particolare reti Wireless e Bluetooth. L?unit? di controllo 11 ? configurata per comunicare con uno pi? dispositivo mobili 120, tramite detta interfaccia fisica 18 e/o tramite detta scheda di rete, e permettere quindi la selezione di bevande e/o prodotti alimentari della macchina erogatrice 1 tramite detti dispositivi mobili 120.
Come visibile ad esempio in figura 1, la macchina 1 pu? prevedere una porzione di alloggiamento 13 per il dispositivo mobile 120. La porzione di alloggiamento 13 pu? essere ricavata nel modulo principale 2 e pu? portare al proprio interno l?interfaccia fisica 18: la porzione di alloggiamento 13 ? configurata per consentire il supporto del dispositivo mobile 120 e consentire la connessione tra quest?ultimo e l?interfaccia fisica 18. Di fatto, la porzione di alloggiamento 13 ? disposta in corrispondenza del piano di appoggio 21. La porzione di alloggiamento 13 pu? essere quindi configurata per mettere in comunicazione operativa il dispositivo mobile 120 ed dispositivo 5 (vantaggiosamente il dispositivo 5 e/o ulteriore dispositivo 15) mediante l?unit? di controllo 11. Alternativamente, la porzione di alloggiamento 13 pu? essere un semplice vano di alloggiamento atto a riporre il dispositivo mobile 12.
Procedimento per {'erogazione di bevande
La presente invenzione ? inoltre relativa ad un procedimento per l?erogazione di bevande tramite la macchina 1 come sopra descritta ed in accordo con la presente invenzione. Nell?ambito di tale procedimento, viene selezionata una condizione operativa del dispositivo 5 (vantaggiosamente del dispositivo 5 e/o ulteriore dispositivo 15), ad esempio mediante il dispositivo di input 12. La condizione operativa della macchina 3 corrisponde solitamente ad una specifica bevanda da erogare. L?input cos? selezionato viene elaborato dalla macchina 1, ad esempio mediante l?unit? di controllo 11, in modo tale da azionare il dispositivo 5 (vantaggiosamente del dispositivo 5 e/o ulteriore dispositivo 15) nella condizione operativa selezionata. Infine, la macchina 1 procede all?erogazione della bevanda corrispondente alla condizione operativa selezionata. L?erogazione della bevanda ? effettuata mediante l?erogatore (tramite l?erogatore 6 e/o l?erogatore 14) al di sopra del piano di appoggio 21, in particolare in corrispondenza della porzione indicatrice 9.
Procedimento per la realizzazione di una macchina erogatrice
La presente invenzione ? inoltre relativa ad un procedimento di realizzazione, in particolare configurazione, della macchina erogatrice di bevande 1. Il processo prevede la predisposizione ed il posizionamento del modulo principale 2, al quale viene impegnata la prima porzione di estremit? 3a dell?elemento di vincolo 3 in corrispondenza del piano di appoggio 21. La prima porzione di estremit? 3a dell?elemento di vincolo 3 pu? essere impegnata al modulo principale 2 ad una quota sostanzialmente pari a quella del piano di appoggio 21 o ad una quota inferiore rispetto alla quota del piano di appoggio 21, come illustrato in figura 7.
Nell?ambito del processo, l?elemento di vincolo 3 pu? essere rotabilmente impegnato al modulo principale 2 in modo da garantire il grado di libert? rotazionale relativo tra modulo principale 2 ed elemento di vincolo 3. Successivamente, viene impegnato il blocco di collegamento 42 di uno o pi? moduli ausiliari 4 in corrispondenza della seconda porzione di estremit? 3b dell?elemento di vincolo 3. L?impegno ? realizzato in modo tale da garantire il grado di libert? rotazionale del modulo ausiliario 2 attorno all?elemento di vincolo 3.
VANTAGGI DEL TROVATO
La presente invenzione consente di ottenere uno o pi? dei seguenti vantaggi e di risolvere uno o pi? dei problemi riscontrati nella tecnica nota. Innanzitutto il trovato consente di mettere a disposizione una solida, compatta e versatile macchina erogatrice di bevande. Il trovato fornisce inoltre una macchina erogatrice di bevande dotata di un?elevata flessibilit? e modularit? che le consente di adattarsi ad una pluralit? di applicazioni. La presente invenzione mostra inoltre un semplice ed intuitivo procedimento per l?erogazione di bevande dalla macchina erogatrice. La presente invenzione fornisce inoltre un efficiente (rapido, semplice ed economico) procedimento per la realizzazione della macchina erogatrice.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina erogalrice di bevande (1), in particolare caff? e/o bibite, comprendente: > almeno un modulo principale (2) definente al proprio interno almeno un vano di alloggiamento (24), il modulo principale (2) comprendendo almeno un piano di appoggio superiore (21) ed almeno un erogatore (6) emergente dal piano di appoggio (21), > almeno un elemento di vincolo (3) estendentesi lungo una direzione di sviluppo prevalente tra una prima porzione d?estremit? (3a) ed una seconda porzione di estremit? (3b), l?elemento di vincolo (3) essendo impegnato al modulo principale (2) in corrispondenza della prima porzione di estremit? (3a) ed emergendo rispetto al piano di appoggio superiore (21 ) del modulo principale (2) oltre l?erogatore (6). > almeno un modulo ausiliario (4) comprendente almeno un blocco operativo (41) estendentesi in altezza tra una prima ed una seconda porzione d?estremit? (41a, 41b), il modulo ausiliario (4) presentando inoltre almeno un blocco di collegamento (42) estendentesi trasversalmente al blocco operativo (41) a partire sostanzialmente dalla seconda porzione d?estremit? (41 b) del blocco operativo (41), il blocco di collegamento (42) essendo impegnato alfielemento di vincolo (3) del modulo principale (2) in corrispondenza della seconda porzione d?estremit? (3b) dell?elemento di vincolo (3), detti modulo principale (2) e modulo ausiliario (4) essendo connessi tra loro per mezzo dell?elemento di vincolo (3) ed essendo configurati per essere movimentati relativamente l?uno rispetto all?altro per definire una pluralit? di posizioni operative differenti, > almeno un dispositivo (5), disposto all?interno del vano di alloggiamento (24) del modulo principale (2), configurato per preparare e/o fornire bevande, in particolare caff? e/o bibite, il dispositivo (5) essendo connesso con l?erogatore (6) ed essendo configurato per inviare bevande all?erogatore (6), l?erogatore (6) essendo configurato per ricevere bevande dal dispositivo ed erogarle al di sopra del piano di appoggio superiore (21) del modulo principale (2).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione I, in cui il dispositivo (5) ? configurato per ricevere acqua da una sorgente (S) la quale pu? essere rappresentata da: > almeno un contenitore d?acqua (8) disposto all?interno del vano di alloggiamento (24); e/o > una rete di distribuzione idrica; ed in cui il dispositivo (5) ? configurato per: > ricevere l?acqua dalla sorgente (S); > miscelare l?acqua della sorgente (S) con una prefissata quantit? di sostanza alimentare per preparare una bevanda, in particolare caff? e/o bibite, > inviare la bevanda all?erogatore (6); l?erogatore (6) essendo configurato per erogare la bevanda preparata e ricevuta dal dispositivo (5) al di sopra del piano di appoggio superiore (21).
  3. 3. Macchina secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui il blocco di collegamento (42) presenta una superficie inferiore (420) rivolta verso il piano di appoggio superiore (21) e delimitante inferiormente detto blocco di collegamento (42), la superficie inferiore (420) presentando una prefissata distanza minima (D21) dal piano di appoggio (21) del modulo principale (2) superiore di una estensione in altezza dell?erogatore (6), in particolare detta distanza minima (D21) essendo almeno 2 volte, in particolare da 2 a 4 volte, l?estensione massima in altezza dell?erogatore (6).
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui detta distanza minima (D21) ? maggiore a 0,5 m, in particolare compresa tra 0,7 e 2 m, ancora pi? in particolare tra 0,7 e 1,5 m, opzionalmente detta distanza (D21) essendo sostanzialmente uguale ad un?altezza (H3) dell?elemento di vincolo (3).
  5. 5. Macchina secondo le rivendicazioni 3 o 4, in cui il blocco di collegamento (42) del modulo ausiliario (4) ? configurato per mantenere sempre constante la distanza minima (D21) tra la superf?cie inferiore (420) dello stesso ed il piano di appoggio superiore (21) del modulo principale (2).
  6. 6. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il modulo ausiliario (4) presenta un?altezza complessiva (H4) mentre il modulo principale presenta un rispettiva altezza (H2), il rapporto tra l?altezza (H4) del modulo ausiliario (4) e l?altezza (H2) del modulo principale (2) essendo superiore a 1,2, in particolare compreso tra 1,5 e 3.
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il blocco di collegamento (42) si estende lungo una direzione di sviluppo prevalente trasversale, in particolare ortogonale, al blocco operativo (41) e sostanzialmente parallela al piano di appoggio (21), opzionalmente in cui il blocco di collegamento (42) si estende per una lunghezza (T42) massima superiore ad un ingombro massimo trasversale, in particolare una lunghezza, (T2) del modulo principale (2), misurato trasversalmente ad una direzione di estensione in altezza dello stesso modulo principale (2).
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il modulo ausiliario (4) ? incernierato all?elemento di vincolo (3), opzionalmente in cui il modulo ausiliario (4) ? configurato per essere movimentato rispetto all? elemento di vincolo (3) in modo tale da descrivere almeno una traiettoria circonferenziale attorno all?elemento di vincolo (3),
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente almeno un?unit? di controllo (11) connessa con almeno un dispositivo (5) e configurata per: > ricevere un segnale di comando relativo ad una selezione di una bevanda eseguita da un operatore addetto e/o da un utente, > comandare una condizione operativa al dispositivo (5) per cui ? prevista preparazione e/o fornitura di una bevanda, opzionalmente in cui l?unit? di controllo (11) ? alloggiata all? interno del modulo principale (2) e/o all?interno di un modulo ausiliario (4) ed ? connessa con tutti i dispositivi ed erogatori del modulo principale (2).
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente almeno un display (121) configurato per consentire la visualizzazione delle bevande e/o dei prodotti alimentari erogabili dalla macchina (1), in particolare il display (121) essendo inoltre configurato per consentire la visualizzazione di inserzioni pubblicitarie, in cui la macchina (1) comprende un?unit? di controllo (11) connessa al display (121) per mezzo di cavi elettrici e/o per mezzo di una connessione senza fili, ad esempio Bluetooth o Wireless, il display (121) essendo configurato per: > consentire la selezione di bevande e/o prodotti, > inviare un segnale di comando all?unit? di controllo (11) relativo alla selezione di detta bevanda e/o prodotto alimentare, l?unit? di controllo (11) essendo configurata per ricevere il segnale di comando dal display (121), elaborare il segnale e successivamente comandare un condizione operativa ad almeno un dispositivo (5) per l?erogazione della bevanda e/o prodotto selezionato.
  11. 11. Procedimento per l?erogazione di bevande per mezzo di una macchina erogatrice di bevande (1), detta macchina (1) essendo in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, il procedimento comprendendo almeno le seguenti fasi: > selezionare una bevanda, > comandare, ad almeno un dispositivo (5), una condizione operativa per la preparazione e successiva fornitura della bevanda selezionata mediante almeno un erogatore (6), > erogare, tramite l?erogatore (6), la bevanda selezionata e ricevuta dal dispositivo (5) al di sopra del piano di appoggio (21) del modulo principale (2).
  12. 12. Procedimento per la realizzazione di una macchina erogatrice (1) di bevande, detta macchina (1) essendo in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, il procedimento comprendendo almeno le fasi di: > predisporre il modulo principale (2), > predisporre almeno un modulo ausiliario (4), > predisporre l?elemento di vincolo (3), > collegare il modulo ausiliario (4) al modulo principale (2) per mezzo dell?elemento di vincolo (3), il modulo principale (2) ed il modulo ausiliario (4) essendo connessi tra loro per mezzo dell?elemento di vincolo (3) ed essendo configurati per essere movimentati relativamente l?uno rispetto all?altro per definire una pluralit? di posizioni operative differenti.
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