ITTO20111093A1 - Macchina distributrice di dosi di sostanze alimentari allo stato fluido - Google Patents

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ITTO20111093A1
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spout
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Claudio Fantolino
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Claudio Fantolino
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B67OPENING, CLOSING OR CLEANING BOTTLES, JARS OR SIMILAR CONTAINERS; LIQUID HANDLING
    • B67DDISPENSING, DELIVERING OR TRANSFERRING LIQUIDS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B67D1/00Apparatus or devices for dispensing beverages on draught
    • B67D1/08Details
    • B67D1/10Pump mechanism
    • B67D1/108Pump mechanism of the peristaltic type

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Medicinal Preparation (AREA)

Description

Macchina distributrice di dosi di sostanze alimentari allo stato fluido
DESCRIZIONE
Settore della Tecnica
L’invenzione concerne una macchina distributrice di dosi di sostanze alimentari allo stato fluido.
L’invenzione trova particolare applicazione nella distribuzione al pubblico di dosi di prodotti alimentari fluidi, aventi consistenza cremosa quando si trovano a temperatura ambiente.
L’invenzione à ̈ particolarmente adatta alla distribuzione di dosi di sostanze alimentari allo stato fluido aventi densità compresa fra 1000 e 3000 cp (centipoise).
Arte Nota
Prodotti alimentari noti del tipo suddetto sono comunemente utilizzati per condire gli alimenti e comprendo ad esempio la maionese, il ketchup, le salse di vario genere, il sugo di pomodoro, la mostarda, le marmellate, gli zabaioni.
Tali prodotti alimentari vengono talvolta distribuiti al pubblico, sottoforma di alimento sfuso, da consumarsi immediatamente.
Sono noti distributori di sostanze alimentari di tipo manuale, che utilizzano erogatori applicati a contenitori di varia forma e capacità. In generale gli erogatori comprendono piccole pompe manuali, tipicamente azionate a leva, che vengono applicate a vasi di vetro, a secchielli o a sacche flessibili, contenenti il prodotto alimentare da distribuire.
In generale questi distributori noti presentano una serie di inconvenienti.
Benché il volume del contenitore possa variare a seconda della quantità di sostanza da distribuire e pertanto a seconda della destinazione d’uso, ad esempio in piccole o grandi comunità, tali distributori presentano pur sempre una ridotta capacità di stoccaggio di sostanza alimentare e non si prestano pertanto ad un uso frequente e prolungato.
I distributori manuali non dispongono inoltre generalmente di accorgimenti per la conservazione della sostanza alimentare da erogare, la quale viene a trovarsi a contatto con l’aria, ad esempio attraverso il condotto di erogazione. In questi casi la conservazione dell’alimento à ̈ affidata ai conservanti presenti nel prodotto stesso e questi distributori risultano pertanto inadatti ad esempio per erogare salse biologiche esenti per legge da conservanti.
In genere, la pulizia e l’igienizzazione dei distributori manuali à ̈ difficoltosa e talvolta impossibile, se non a seguito dello smontaggio completo del sistema di pompaggio e dunque con notevole perdita di tempo.
Nel caso di sostanze in cui siano presenti proteine animali derivanti ad esempio da uova, latte, carne, pesce e loro derivati, la difficoltà di pulizia rende sostanzialmente precluso l’utilizzo di questi distributori, non essendo possibile fornire al consumatore sufficienti garanzie igieniche ai sensi delle legislazioni vigenti in campo alimentare.
Nei dispositivo noti risulta inoltre difficile definire con precisione le quantità di sostanza erogata, quantità che à ̈ data dalla forza applicata al leveraggio che aziona il meccanismo di pompaggio e che dunque si differenzia da un operatore all’altro e da una sostanza all’altra. Quest’ultimo inconveniente si traduce inoltre nell’impossibilità di replicare un dosaggio predefinito, esigenza questa particolarmente sentita nel caso in cui il dispositivo venga utilizzato in una comunità o nella ristorazione.
Per la distribuzione di dosi di condimenti da utilizzare direttamente sul cibo acquistato, nel settore della ristorazione e in particolare nelle mense di comunità e nei fast-food, vengono attualmente utilizzate piccole buste preconfezionate contenenti il condimento.
Questa pratica determina tuttavia un aumento dei costi di distribuzione e dello scarto di prodotto a causa del fatto che ciascuna dose à ̈ preconfezionata in una busta per alimenti, che pertanto può contenere una quantità di prodotto eccessiva per molti clienti. Inoltre frequentemente le buste non vengono utilizzate e vengono distrutte insieme ai residui di cibo non consumati.
Sono anche note macchine distributrici in grado di erogare il prodotto alimentare fluido allo stato sfuso.
Un esempio di macchina di questo tipo per dispensare sostanze liquide quali sciroppi, concentrati, latte, formaggi, condimenti, salse, Ã ̈ descritto in US 7,572,113 B2. Questa macchina comprende una pompa peristaltica per pompare il liquido contenuto in sacchetto ed erogarlo attraverso un ugello.
Macchine di questo genere sono tuttavia complesse e costose e si prestano ad essere utilizzate da personale di servizio, che opera sulla macchina per distribuire la dose desiderata di prodotto, eventualmente direttamente sul cibo già pronto.
Inoltre, la pulizia di queste macchine risulta onerosa e dovendo essere eseguita frequentemente, comporta l’aumento dei costi di gestione. Spesso inoltre i risultati ottenuti nella fase di pulizia non sono ottimali per l’igiene.
L’utilizzo di queste macchine nel settore della ristorazione da parte del pubblico comporta una serie di inconvenienti.
In primo luogo il pubblico tende a distribuire una quantità di prodotto superiore a quanto avverrebbe da parte del personale di servizio, con conseguente aumento del consumo di prodotto.
In secondo luogo il pubblico medio non à ̈ sempre in grado di operare su macchine complesse rendendo necessaria la presenza di un addetto e ciò determina un aumento dei costi di gestione della macchina.
Nelle macchine note del tipo descritto, l’utilizzo di valvole e altri organi per interrompere il flusso del prodotto, evitare fenomeni di sgocciolamento, ecc. rende problematico il lavaggio e la sanificazione completa.
Le macchine attualmente note sono perlopiù adatte ad erogare acqua, bevande, latte, vino e birra, sostanze che presentano tuttavia problematiche igieniche di tutt’altra natura e in ogni caso meno rilevanti e critiche che nel caso di sostanze dense, come i condimenti e ad esempio le salse proteiche.
Ogni elemento intercettato dal flusso della sostanza alimentare, che non abbia forme arrotondate e smussate, può trattenere parti della sostanza, che può essere anche molto vischiosa: si pensi ad esempio ad una maionese che può avere una viscosità (assoluta e dinamica) di oltre 3.000 cp (centipoise).
Il trattamento di sostanze con queste caratteristiche di viscosità rende di conseguenza più complesso effettuare il lavaggio e la sanificazione della macchina.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ quello di fornire una macchina distributrice di dosi di prodotti alimentari fluidi, che superi gli inconvenienti suddetti, che possa essere operata con facilità dal pubblico, che si presti a conservare a lungo condizioni di igiene ottimali e ad ottenere agevolmente le condizioni ottimali di pulizia.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di fornire una macchina distributrice del tipo suddetto particolarmente adatta alla distribuzione di dosi di sostanze alimentari allo stato fluido, aventi densità compresa fra 1000 e 3000 cp (centipoise).
Uno scopo ulteriore dell’invenzione à ̈ quello di fornire una macchina distributrice che possa essere prodotta industrialmente a costi contenuti.
Descrizione dell’Invenzione
Gli scopi suddetti ed altri sono ottenuti con la macchina ed il metodo di controllo, come rivendicato nelle unite rivendicazioni.
La macchina secondo l’invenzione presenta una serie di vantaggi che verranno elencati nel seguito.
La macchina presenta elevata semplicità costruttiva, costo contenuto e risulta pertanto adatta a soddisfare le esigenze di una vasta fascia di mercato.
Nel caso in cui la macchina debba erogare più sostanze alimentari, ogni sostanza sarà erogata con un circuito dedicato separato ed equipaggiato con una rispettiva pompa e beccuccio di erogazione. Questa caratteristica determina il vantaggio di mantenere separate le sostanze alimentari e di ridurre il numero di componenti soggetti ad accumulo di sostanza e quindi di difficile pulizia.
Vantaggiosamente, la macchina sfrutta l’effetto capillare del beccuccio erogatore stesso ed à ̈ pertanto preferibilmente priva di valvole di blocco della sostanza in uscita. Solo nel caso di sostanze particolarmente liquide potrà essere eventualmente prevista una valvola di arresto passiva, situata direttamente all’uscita del beccuccio erogatore.
Vantaggiosamente, la macchina secondo l’invenzione à ̈ in grado di utilizzare contenitori flessibili, cosiddetti “bag in box†costituiti da una sacca flessibile inserita in un contenitore di cartone e con capacità da 1 a 1.000 kg di sostanza.
Vantaggiosamente, il sistema di lavaggio basato sull’impiego di acqua calda e di vapore evita totalmente l’impiego di detergenti chimici, con ciò evitando il rischio derivante dalla possibilità che residui del liquido di lavaggio possano venire a contatto con la sostanza alimentare distribuita al consumatore.
Descrizione Sintetica delle Figure
Una forma di realizzazione preferita dell’invenzione sarà descritta nel seguito a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento alle figure annesse in cui:
- la Figura 1 à ̈ una vista prospettica della macchina secondo l’invenzione;
- la Figura 2 Ã ̈ una vista frontale della macchina di Figura 1;
- la Figura 3 Ã ̈ una vista di un particolare della macchina di Figura 1;
- la Figura 4 Ã ̈ una vista di un particolare della macchina di Figura 1;
- la Figura 5 à ̈ uno schema a blocchi esemplificativo degli organi principali che compongono la macchina secondo l’invenzione.
Descrizione di una Forma Preferita di Realizzazione
Con riferimento alle figure annesse à ̈ illustrata una forma preferita di realizzazione della macchina distributrice secondo l’invenzione, la quale à ̈ stata complessivamente indicata con il riferimento 11.
La macchina 11 comprende una struttura di supporto 13 nella quale à ̈ definito un vano 15 suscettibile di ospitare almeno un contenitore 17 della sostanza da distribuire.
Secondo l’invenzione la macchina 11 comprende inoltre almeno un beccuccio erogatore 19 dal quale fuoriescono le dosi della sostanza distribuita ed un condotto 21 associato ad una prima estremità al contenitore 17 ed all’estremità opposta al beccuccio erogatore 19.
Sempre secondo l’invenzione, la macchina 11 comprende una pompa elettrica 23 suscettibile di pompare la sostanza da distribuire, dal contenitore 17 verso il beccuccio erogatore 19, attraverso il condotto 21.
Secondo l’invenzione, per ciascuna sostanza da distribuire, ossia per ciascun contenitore 17, à ̈ preferibilmente previsto un corrispondente beccuccio erogatore 19, un corrispondente condotto 21 ed una corrispondente pompa 23, detto beccuccio, condotto e pompa essendo dedicati esclusivamente ad una sola sostanza e contenitore 17.
Un’unità elettronica di comando 25 per comandare il funzionamento della pompa elettrica 23 à ̈ anche prevista dotata di circuito elettronico di controllo o controller elettronico 27.
Secondo l’invenzione, il controller 27 à ̈ programmato per far compiere alla pompa 23 un ciclo di pompaggio di durata T1, un ciclo di risucchio di durata T2 ed un ciclo di attesa di durata T3.
In una forma preferita di realizzazione dell’invenzione, la struttura di supporto 13 comprende pannelli 29, ad esempio in legno, metallo o plastica, associati fra loro in modo da costituire una struttura autoportante. Almeno uno dei pannelli 29 à ̈ preferibilmente amovibile per accedere all’interno della macchina 11 e in particolare al vano 15, ad esempio per collocare e rimuovere i contenitori 17. Per rendere visibili le parti della macchina che si trovano all’interno del vano 15, le rappresentazioni delle figure allegate mostrano una macchina 11 priva del pannello frontale. Inoltre, per la stessa ragione, nelle Figure 1 e 2 à ̈ stata illustrata una sola pompa 23, nella Figura 1 sono stati rimossi i condotti 21 e nella Figura 2 à ̈ illustrato un solo contenitore 17.
Il vano 15 ospita inoltre un telaio 31, ad esempio metallico, che nell’esempio illustrato à ̈ tubolare a sezione quadra, per definire un corrispondente piano di appoggio 33 per i contenitori 17. Sempre con riferimento all’esempio illustrato, il piano di appoggio 33 à ̈ inclinato in modo da agevolare lo svuotamento dei contenitori 17 per gravità.
Nell’esempio illustrato la macchina 11 definisce un’unità corrispondente dotata di tre beccucci erogatori 19, ciascuno associato ad un rispettivo contenitore 17 attraverso un corrispondente condotto 21 associato ad una corrispondente pompa 23. Saranno tuttavia possibili realizzazioni della macchina secondo l’invenzione, in cui à ̈ previsto un solo beccuccio erogatore 19 oppure un numero di beccucci superiore a tre. Inoltre, i pannelli 29 definiscono preferibilmente una struttura di supporto 13 di tipo modulare, suscettibile di essere associata ad una struttura equivalente, per la realizzazione di una macchina complessa equipaggiata con un numero qualsiasi di beccucci erogatori, ad esempio multipli di tre nell’esempio illustrato.
Sempre con riferimento all’esempio illustrato, detta struttura di supporto 13 definisce una base di appoggio inferiore 13a, un piano di appoggio mediano 13b ed una porzione superiore 13c a torretta, il vano 15 che ospita il contenitore 17 essendo definito preferibilmente fra la base 13a ed il piano mediano 13b.
La macchina secondo l’invenzione prevede preferibilmente che la sostanza da distribuire sia contenuta in contenitori 17 del tipo comprendente una sacca 17a flessibile a sacchetto ospitata in un corrispondente involucro di cartone 17b.
Il beccuccio erogatore 19 à ̈ preferibilmente rivolto verso il basso quando la macchina à ̈ operativa, così come illustrato nelle figure ed à ̈ preferibilmente libero, ossia privo di valvole di arresto. Secondo l’invenzione infatti, l’eventuale sgocciolamento della sostanza alimentare distribuita attraverso il corrispondente beccuccio 19, à ̈ sostanzialmente impedito dall’effetto capillare del beccuccio stesso e dal ciclo di risucchio della pompa 23, che sarà descritto in dettaglio nel seguito.
Il condotto 21 si sviluppa dal contenitore 17 al beccuccio erogatore 19 preferibilmente senza soluzioni di continuità, ossia senza interruzioni del condotto, cosicché la sostanza alimentare percorre il condotto 21, senza entrare a contatto con altre parti della macchina. Il condotto 21 comprende una prima porzione 21a in materiale comprimibile elastico ed una seconda porzione 21b sostanzialmente rigida. La prima porzione 21a à ̈ disposta fra il contenitore 17 corrispondente e la seconda porzione 21b e la seconda porzione 21b à ̈ disposta fra la prima porzione 21a ed il beccuccio erogatore 19.
Il condotto 21 Ã ̈ associato al contenitore 17, ad esempio alla sacca 17a, mediante un raccordo 35, preferibilmente del tipo ad innesto rapido, che consente di associare al condotto 21 un contenitore di tipo flessibile dotato a sua volta di raccordo complementare.
Vantaggiosamente, secondo l’invenzione, la pompa 23 sarà preferibilmente di tipo peristaltico e il condotto 21 sarà associato alla pompa 23 lungo la prima porzione del condotto 21a. Più precisamente, la porzione flessibile 21a del condotto 21 attraversa le parti in movimento della pompa 23, tipicamente lobi o camme girevoli, senza che queste o altre parti della pompa vengano a contatto con la sostanza da pompare. Tali parti in movimento hanno lo scopo di comprimere periodicamente il condotto 21 in modo da creare secondo tecnica nota un effetto di pompaggio attraverso detto condotto. Questa tipologia di pompe peristaltiche si à ̈ rivelata particolarmente adatta al funzionamento intermittente per l’erogazione periodica di dosi.
L’unità elettronica di comando 25 comprende, oltre al controller 27, un circuito elettrico 37 che alimenta la pompa 23 ed il controller 27, un interruttore a pulsante 41 per comandare i cicli di funzionamento della pompa 23 ed un commutatore 43 per commutare il controller programmabile 27 da una configurazione di distribuzione di sostanza ad una configurazione di lavaggio della macchina 11.
Sempre riferendoci alle figure annesse, verrà ora descritto in maggior dettaglio il funzionamento della macchina secondo l’invenzione.
Premendo il pulsante 41, viene chiuso il circuito che comanda il funzionamento di un primo temporizzatore 47 che determina la messa in moto della pompa 23 per distribuire il prodotto per il tempo predeterminato T1. Il pulsante 41 sarà preferibilmente del tipo illuminato internamente per facilitarne l’identificazione ed avrà preferibilmente un colore diverso a seconda della sostanza alimentare da distribuire.
La messa in moto della pompa 23 a seguito della pressione del pulsante 41 provoca il pompaggio della sostanza contenuta nel contenitore 17 attraverso il condotto 21 e l’erogazione, attraverso il beccuccio 19, di una quantità di sostanza contenuta nell’involucro, che sarà proporzionale al tempo di lavoro della pompa 23.
Ad esempio ad un tempo T1 = 15 sec. potrà corrispondere l’erogazione di circa 35 gr di sostanza attraverso il beccuccio 19 corrispondente.
Il controller 27 à ̈ programmato per comandare al termine del tempo T1, pertanto terminata la distribuzione della sostanza, un secondo temporizzatore 49 che determina la messa in moto della pompa 23 in verso opposto rispetto a quello di pompaggio. In tal modo si determina il risucchio di almeno parte della sostanza alimentare che si trova fra la pompa ed il beccuccio 19 e che costituisce un residuo che potrebbe fuoriuscire dal beccuccio 19, ad esempio per gravità, anche quando la pompa 23 à ̈ ferma. Vantaggiosamente, questo accorgimento evita indesiderati sgocciolamenti di sostanza all’esterno del beccuccio 19 e garantisce una maggiore pulizia ed igiene della macchina, evita gli sprechi di prodotto e consente pertanto un risparmio economico.
La durata del tempo T2 e conseguentemente della fase di risucchio potrà essere ad esempio compresa fra 3 e 7 decimi di secondo.
Il controller 27 à ̈ inoltre programmato per comandare al termine del tempo T2, pertanto terminata la fase di risucchio della sostanza, un terzo temporizzatore 51 che ha lo scopo di inibire il funzionamento della pompa per un tempo T3 prefissato. Vantaggiosamente, questo accorgimento evita il consumo di una quantità eccessiva di prodotto dovuta alla reiterata richiesta da parte di un utilizzatore della macchina. Nel caso infatti in cui la macchina sia utilizzata per erogare sostanze alimentari a “libero servizio†, ossia senza pagamento di un corrispettivo (ad esempio nelle tavole calde, mense aziendali, ristoranti con self-service), con l’erogazione di pochi grammi di salsa ad ogni dose (30 – 50 g) il controllo della dose stessa sarà ottenuto semplicemente regolando la durata del tempo T3 che potrà essere ad esempio di 3 – 15 sec. Inoltre, preferibilmente, qualora siano presenti più beccucci erogatori 19 e relativi circuiti di erogazione, il funzionamento della pompa 23 a questi associata sarà anch’esso inibito
Al termine di questo terzo ciclo di durata T3, la pompa 23 à ̈ nuovamente pronta per distribuire una nuova dose di sostanza alimentare dal contenitore 17 ad essa associato e può pertanto essere comandata per l’erogazione di una ulteriore dose della stessa sostanza alimentare.
Benché la macchina secondo l’invenzione sia stata descritta con riferimento ad una configurazione in cui sono previsti tre tipi diversi di sostanza da distribuire, sarà tuttavia possibile, sempre in accordo con lo stesso principio inventivo, realizzare macchine per erogare un numero maggiore di sostanze o anche una sola sostanza. In quest’ultimo caso, in particolare, ma non esclusivamente, la macchina potrà essere realizzata modulare, così da permettere di ottenere una macchina combinata per un numero qualsiasi di sostanze associando fra loro un numero di moduli sufficiente.
Sarà ora descritto il metodo di lavaggio della macchina. Secondo l’invenzione à ̈ prevista una prima fase di pompaggio di liquido di lavaggio, preferibilmente acqua calda, attraverso il raccordo 35 previsto per associare al condotto 21 l’involucro 17 che contiene la sostanza alimentare. Al raccordo 35 viene associato, una volta rimosso l’involucro 17 qualora presente, un contenitore contenente il liquido di lavaggio. Il contenitore del liquido di lavaggio non à ̈ illustrato, ma potrà essere anche dello stesso tipo di quello contenente la sostanza da distribuire, ossia il contenitore 17 o, in alternativa, un recipiente di qualunque genere. Preferibilmente il liquido di lavaggio utilizzato in questa prima fase del metodo di lavaggio sarà acqua calda al alta temperatura, preferibilmente compresa fra 60 e 80 °C e ancor più preferibilmente di circa 70°C.
Per avviare l’operazione di lavaggio, la macchina 11 viene impostata in configurazione di lavaggio operando sul commutatore 43. Il commutatore 43 sarà preferibilmente del tipo a chiave, cosicché possa essere comandato solamente da personale addetto.
Tramite il pulsante 41, ossia lo stesso che serve per comandare la distribuzione di dosi di sostanza alimentare, la pompa 23 viene messa in funzione per pompare il liquido di lavaggio dal contenitore verso il beccuccio 19 attraverso il condotto 21.
Trovandosi la macchina in configurazione di lavaggio il temporizzatore 47 sarà disattivato e il funzionamento della pompa 23 potrà essere mantenuto a lungo a discrezione dell’operatore, semplicemente tenendo premuto il pulsante 41.
Successivamente a questa prima fase del ciclo di lavaggio, sempre secondo l’invenzione, à ̈ prevista una fase di sanificazione mediante vapore. Preferibilmente il vapore à ̈ vapore acqueo ad alta temperatura, ad esempio superiore a 120 °C. Inoltre, questa seconda fase del ciclo di lavaggio viene effettuata insufflando vapore nel condotto 21, attraverso il raccordo 35. La produzione di vapore necessario allo scopo, potrà essere ottenuta anche mediante un generatore di vapore di tipo commerciale, ad esempio in grado di operare ad una pressione di alcuni bar, preferibilmente 3-5 bar. Questa fase di sanificazione potrà inoltre avere una durata di alcuni minuti a seconda della lunghezza del condotto 21, ad esempio 2-5 minuti per condotti di circa 1 mt. E’ evidente che il ciclo di lavaggio potrà essere effettuato con periodicità che dipende dagli usi della macchina e dal tipo di sostanza distribuita. Inoltre, durante il ciclo di lavaggio, l’uscita del beccuccio 19 potrà essere associato preferibilmente ad un recipiente o ad un condotto per lo scarico e la raccolta del liquido di lavaggio e del vapore condensato.
Quando si debba distribuire una sostanza alimentare che deve essere conservata ad una temperatura inferiore rispetto a quella ambiente, il corrispondente contenitore 17 e il circuito di distribuzione comprendente il condotto 21 possono essere raffreddati con celle di Peltier, ad esempio fino a circa 8°C. Nel caso invece in cui fosse richiesta una temperatura inferiore, tipicamente di fra 0 e 4°C (ad esempio nel caso di salse così dette fresche), sarà necessario ricorrere all’uso di una macchina di raffreddamento dotata di un compressore.
Nell’esempio à ̈ inoltre stata descritta una macchina 11 dotata di contenitore 17 posto a bordo, che si presta pertanto a quantità erogate non troppo elevate, ad esempio a contenitori 17 per circa 10 kg di sostanza.
Quando la macchina 11 à ̈ destinata ad un ambiente in cui il consumo à ̈ più elevato, ad esempio per distribuire sostanze contenute in contenitori di grande quantità, tipicamente da 100 a 1000 kg, il contenitore 17 sarà preferibilmente posto all’esterno della macchina 11, ad esempio posto in un altro locale (un magazzino condizionato, una cella frigo, ecc.) collegato con il locale ove à ̈ presente la macchina 11 mediante un idoneo condotto 21. Alcune parti della macchina, come la pompa 23 ed il condotto 21, dovranno ovviamente essere opportunamente dimensionati. Il principio di funzionamento della macchina rimarrà tuttavia sostanzialmente lo stesso.
Nel caso in cui la sostanza sia distribuita attraverso la macchina 11, previo pagamento di un corrispettivo, la macchina 11 potrà essere dotata di una gettoniera o equivalente, di una piccola cella di carico, di un controllo della cella stessa e di un emettitore di scontrino con report sulla dosata eseguita: peso, tipo di sostanza, prezzo, ecc.
Inoltre, mediante la lettura di un supporto, come uno scontrino, tramite un piccolo scanner ottico e un PLC che ne gestisca la lettura, la macchina potrà erogare la sostanza prefissata. E’ evidente inoltre che si potrà anche utilizzare un lettore di banda magnetica e relativa scheda, un lettore di microchip, ecc., o addirittura una rete Ethernet per dare il consenso ad esempio dalla cassa per l’erogazione stessa, dopo che sia stato pagato il corrispettivo. E ancora, nei locali dove i cablaggi elettrici siano problematici, si può dotare la macchina di un sistema WiFi che esegua le operazioni sopra indicate, anche in remoto.
La macchina così come descritta ed illustrata à ̈ suscettibile di numerose varianti e modificazioni, rientranti nello stesso principio inventivo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (11) distributrice di dosi di sostanze alimentari allo stato fluido comprendente: - una struttura di supporto (13); - un vano (15) suscettibile di ospitare un contenitore (17) della sostanza da distribuire; - un beccuccio erogatore (19) dal quale fuoriescono le dosi della sostanza distribuita; - un condotto (21) associato ad una estremità al contenitore (17) ed all’estremità opposta al beccuccio (19); - una pompa elettrica (23) suscettibile di pompare la sostanza dal contenitore (17) verso il beccuccio (19) attraverso il condotto (21); - un’unità elettronica di comando (25) per comandare il funzionamento della pompa elettrica (23); - un circuito di controllo associato all’unità elettronica di comando, programmato per far compiere alla pompa un ciclo di pompaggio di durata T1 in cui la pompa (23) opera per pompare la sostanza contenuta nel contenitore (17) verso il beccuccio (19), un ciclo di risucchio di durata T2 in cui la pompa (23) opera per risucchiare almeno parte della sostanza eventualmente presente a valle della pompa (23) ed un ciclo di attesa di durata T3 in cui la pompa à ̈ inibita dal pompare sostanza alimentare.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui la struttura di supporto (13) comprende pannelli (29) almeno parzialmente amovibili ed in cui detta struttura à ̈ modulare e suscettibile di essere associata ad una struttura equivalente per la realizzazione di una macchina complessa.
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta struttura (13) definisce una base inferiore (13a), un piano di appoggio mediano (13b) ed una porzione superiore (13c) di detta macchina ed in cui il vano (15) Ã ̈ definito fra la base (13a) ed il piano mediano (13b).
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2 o 3, in cui detto contenitore (17) à ̈ del tipo flessibile a sacchetto (17a) ed à ̈ ospitato in un involucro di cartone (17b).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2 o 3 o 4, in cui il beccuccio erogatore (19) à ̈ rivolto verso il basso quando la macchina (11) à ̈ operativa ed à ̈ libero, ossia privo di valvole di arresto della sostanza distribuita, lo sgocciolamento della sostanza essendo impedito dall’effetto capillare del beccuccio (19) e dal ciclo di risucchio.
  6. 6. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il condotto (21) si sviluppa dal contenitore (17) al beccuccio (19) senza soluzioni di continuità e comprende una prima porzione (21a) in materiale comprimibile elastico ed una seconda porzione (21b) rigida, detta prima porzione essendo disposta fra il contenitore (17) e la seconda porzione (21b) e la seconda porzione (21b) essendo disposta fra la prima porzione (21a) ed il beccuccio (19).
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione 6, in cui la pompa (23) Ã ̈ di tipo peristaltico ed in cui il condotto (21) Ã ̈ associato alla pompa (23) in corrispondenza della prima porzione (21a) del condotto (21).
  8. 8. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui l’unità elettronica di comando (25) comprende un circuito elettrico (37) che alimenta la pompa, un interruttore a pulsante (41) per comandare il funzionamento della pompa (23) ed un commutatore (43) per commutare il circuito elettronico di controllo (27) da una configurazione di distribuzione ad una configurazione di lavaggio della macchina.
  9. 9. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui T1 Ã ̈ compreso fra 3 e 5 sec, T2 fra 3 e 5 decimi di sec. e T3 fra 3 e 15 sec.
  10. 10. Metodo di controllo di una macchina distributrice di dosi di sostanze alimentari allo stato fluido in accordo con quanto rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui sono previste le fasi di: - pompare per un tempo T1 mediante la pompa (23) la sostanza contenuta nel contenitore (17) verso il beccuccio (19); - risucchiare per un tempo T2 mediante la pompa (23) almeno parte della sostanza eventualmente presente a valle della pompa (23); - inibire per un tempo T3 il pompaggio di sostanza alimentare mediante la pompa (23).
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